È bello anche morire per le proprie idee...
chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola, chi ha paura muore ogni giorno. (Paolo Borsellino)
“…Anche sta parolona, «barriera architettonica». Uno pensa come minimo alla Grande Muraglia Cinese. E invece, da noi, «barriera architettonica» è il gradino del marciapiedi, sette centimetri di altezza. Un tacco di Berlusconi, tanto per intenderci. Ma per uno sulla sedia a rotelle, salire sul marciapiede è come scalare la Grande Muraglia”.
Beppe Grillo
Quando una persona muore è sempre un momento triste, e quando scompare una persona alla quale è legata una parte del tuo passato c’è qualcosa di più oltre la tristezza: è come se scomparisse anche una parte di te stesso. Ti senti più debole, più vulnerabile, perché in fin dei conti le persone come Raimondo Vianello ci hanno tenuto una gran compagnia e noi abbiamo voluto loro un gran bene. Forse è questo che ci rende più deboli e vulnerabili: la mancanza di qualcuno al quale voler bene. Raimondo, anche a te, grazie di cuore.
Colpoditacco riprende un mio intervento contenuto nell’articolo “Dopo le leggi AD PERSONAM ecco le leggi AD LISTAM” nel quale così commentavo il comportameno del Presidente della Republica che aveva firmato il decreto “interpretativo” SALVA LISTE:
” E’ una vicenda che mi ha rattristata, perché ci sono aspetti che non si comprendono, anche alla luce di situazioni analoghe accadute in altre parti d’Italia, e per quanto scritto nel post, ma io sono dell’opinione che non si debbano far volare gli stracci sulle istituzioni e che il rispetto per il presidente Napolitano vada sempre conservato e salvaguardato. Certo, se “al Colle” era ancora insediato il compianto Sandro Pertini, forse le cose sarebbero andate diversamente…….. “
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Ecco, appunto. Perché se ci fosse stato Sandro Pertini le cose sarebbero andate diversamente? Allora non è tanto la carica istituzionale in sé stessa a rappresentare un limite per l’agire di un Presidente della Repubblica, bensì quanto chi quella carica ricopre. Giorgio Napolitano è chiaramente inadeguato a ricoprire quella carica, non solo questa inadeguatezza si è espressa negli atti compiuti ma anche nei discorsi pubblici e nei cosiddetti ‘moniti’ a lui tanto cari. Le parole sono pietre, si sa, e le parole dette da un Capo dello Stato possono diventare macigni. Ad una condizione però: che chi le pronuncia sia ‘adeguato’ al momento storico che un Paese sta attraversando. Napolitano è un Presidente da Stato sudamericano anni 70.
Ascoltiamo Pertini invece, egli si che sarebbe ‘adeguato’ a questo momento storico:
“Serie di esplosioni con fughe di gas all’API“. Titolava così ieri il Massaggero, ma oggi si è scoperto che era tutto un equivoco: si trattava della conviviale dei sostenitori dell’ex sindaco a base di fagioli con le cotiche.
Se Bertolaso fosse colpevole io non sarei né deluso né amareggiato. Io sarei incazzato nero come lo sarei con qualsiasi persona che tradisse la buona fede altrui. E facciamolo anche noi un esame di coscienza: non è in parte anche colpa nostra se nei confronti degli esseri umani nutriamo devozione anziché considerare il loro operato come semplice DOVERE?
Anche Dino Latini, con Liste Civiche ed API, ha ceduto al fascino della politica del doppio forno. Qualcuno l’ha già ribattezzata “politica dello sfila Dino”.
“Quando Dino Latini s’imbatte in qualcuno che osa correggere i suoi esercizi verbali e scritti, egli non esita a ricorrere alla solita lagnosa metafora del “fango gettato addosso”. Dino Latini non ha ancora capito che noi abbiamo capito che questo è un metodo come un altro per tagliare corto dettato dall’incapacità di approfondire le questioni, è un modo per divincolarsi e sfuggire così al merito delle critiche ricevute.
Vogliamo allora fare un’operazione neutrale, libera cioè da critiche e pregiudizi, ed unilaterale, nella quale cioè sia il solo Latini a parlare? Bene, chiedo allora a Dino Latini di farsi promotore di un’iniziativa che permetterebbe a chiunque di giudicare immediatamente se il recente avvicinamento di Latini a Spacca sia il coronamento di una vita fatta di coerenza ovvero di opportunismo: Dino Latini faccia aprire, sul sito del Comune di Osimo, una sezione storica dei messaggi da lui scritti sia in qualità di Sindaco sia in qualità di esponente delle Liste Civiche nei 10 anni di passata Amministrazione. Vediamo se anche questa richiesta verrà ignorata oppure verrà bollata come “fango gettato addosso”.
“Porteremo Daino in Regione, venderemo cara la pelle!
Certo, passare dalla ragione al torto è un attimo, invece passare da Montetorto alla Regione è impresa titanica, ma noi siamo adulti e vaccinati e quindi metteremo in campo tutta la nostra forza anti titanica!”
Le Liste Ciniche
Conosciamo bene il metodo Castelli, che poi non è altro che la scopiazzatura in chiave moderna del metodo fascista della provocazione. Questa è gente che aspetta, anzi auspica, solamente lo scoccare della scintilla che dia origine alla reazione violenta alle provocazioni al solo scopo di cercarsi un alibi, un pretesto, per una controreazione su vasta scala oppure per fomentare caos tra la popolazione civile e crearsi così una via di fuga. E’ in questi casi che dobbiamo dar fondo a tutte le nostre energie. Intellettuali, non manesche.
Il Sindaco Simoncini ha lanciato la candidatura di Mengoni a Presidente dell’Astea al grido di “ Vai uomo!! Man go!!! ”.
Poi ha motivato la sua scelta: “Mengoni è uomo pratico e produttivo, poche chiacchiere e molti vatt. ”.
Mengoni ha ringraziato per il sostegno ricevuto e ha risposto al PDL: “Se diventerò presidente è perché ho un gran curriculo”.
Berlusconi dopo che ha parlato Spatuzza:
“E’ folle quello di cui mi accusano, sono cose incredibili: il nostro è il governo che ha fatto di più contro la mafia”.
Berlusconi dopo che ha parlato Graviano il quale ha smentito Spatuzza:
“E che vi devo dire? Siamo alle comiche. Che vi aspettavate? Sono tutte chiacchiere, tutte falsità”.
Spatuzza e Graviano sono due delinquenti. Se Spatuzza non è credibile, perché dovrebbe esserlo Graviano?
Il cittadino comune che, specie in questi giorni, viene trascinato nel vortice delle dichiarazioni pro o contro il cosiddetto processo breve, e quindi in sostanza pro o contro Berlusconi, si chiede sicuramente da che parte stia la verità, si chiede se Berlusconi sia vittima di un complotto che dura da vent’anni e che mira a scalzarlo definitivamente oppure se ne abbia combinate talmente tante e gravi da giustificare la sua discesa in campo in politica come “extrema ratio” per farla franca.
A chi bisogna credere quindi? A Berlusconi od alla Magistratura? Di solito, quando non si hanno certezze, si dice che la verità stia nel mezzo, ma in questo caso, oltre al fatto che la verità sta sempre e solo da una parte, si tratta di liberarci una volta per tutto da una palla al piede che si chiama mafia.
Mai come in questi giorni, direi in queste ore, ci stiamo giocando il futuro del nostro Paese, mai come oggi ci troviamo di fronte al bivio: andare avanti per la strada del compromesso, quel compromesso che per Paolo Borsellino emanava “puzzo”, oppure scegliere la strada che ci liberi per sempre da un inganno che sembra perpetuo, una strada che “profuma di libertà” ma sulla quale la mafia ha già provveduto a piazzare le mine del ricatto e della paura, mine pronte a far saltare fisicamente e/o moralmente coloro che avessero la ventura (o la sventura) d’intraprenderla. Oggi più che mai, quindi, occorre schierarsi, proprio come al tempo della Resistenza. Da quale parte?
Io in questi anni mi sono costruito la mia verità sulla base di un indizio, che in molti casi è diventato prova: la capacità di processare sé stessi, che nasce a sua volta dalla volontà di farlo. Ed è per questo che ho scelto di stare dalla parte della Magistratura.
Quest’anno, per la prima volta, c’è un’albero senza palle. Il sindaco ha chiesto in giro se qualcuno ne avesse, ma la risposta è stata sempre la stessa: “Ce le semo rotte!”.
Il Sindaco Simoncini, in attesa che si risolva il problema dei piccioni, invita intanto i cittadini a cautelarsi dando loro un consiglio:
“Su la testa!!”.
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“Un sito (blog) dedicato soprattutto alle problematiche della nostra città a disposizione di tutti coloro che intendano partecipare al dibattito, con segnalazioni, con richieste e proprie pubblicazioni. L’iniziativa è gestita direttamente da Paola Andreoni, Vice Sindaco e Assessore ai Servizi Sociali, Partecipazione Democratica alla quale potrai anche richiedere il suo intervento, fare proposte o suggerire iniziative politiche”