70 anni fa, domenica 24 marzo 1946, votavamo per la prima volta.

Settant’anni fa votavamo per la prima volta. Settant’anni fa, la domenica del 24 marzo del 1946, le donne osimane parteciparono alle elezioni amministrative ( le prime libere dopo il periodo fascista). Esercitarono il diritto al voto in 6.399 ( l’84,7% delle aventi diritto). Oltre che esercitare il diritto al voto, alle donne  – per la prima volta – veniva riconosciuto il diritto di eleggibilità.
1946 candidati prime elezioni amministrativeTra i 163 candidati a ricoprire i (30) posti di Consiglieri Comunali solo 5 sono state le donne che si presentarono alla competizione elettorale e solo 3 di loro riuscirono ad essere elette:
CANALINI Gioconda candidata nella lista della lista di sinistra (partito Comunista, d’azione e socialista). Eletta consigliera comunale;
GIORGETTI Elena in Donnini candidata nella lista della lista di sinistra (partito Comunista, d’azione e socialista). Eletta consigliera comunale;
AMBROGETTI Giuseppina candidata nella lista della lista di sinistra (partito Comunista, d’azione e socialista). Eletta consigliera comunale;
BERRE’ Ida candidata nella lista della D.C., non eletta;
DIOTALLEVI Ulderica candidata nella lista Indipendenti, non eletta.
Eletti 1946

Dopo circa due mesi, il  2 giugno 1946, ventuno donne venivano elette all’Assemblea Costituente. Fra queste 21, espressione dell’avanguardia femminile del tempo, diverse per estrazione sociale e culturale, per appartenenza politica, cinque fecero parte della Commissione dei 75, organo incaricato a scrivere la storia: a redigere la nostra Carta Costituzionale.

All’insostituibile apporto di queste cinque donne (di cui mi piace ricordare i nomi: Nilde Iotti, Teresa Noce, Maria Federici, Lina Merlin e Angela Gotelli) si devono importanti articoli. Sappiamo quante speranze e quanti diritti sono rimasti disattesi; quanta di quella passione sia rimasta nero su bianco sulle righe della Carta Costituzionale di questa Repubblica fondata sul lavoro e sulla pari dignità. Ma la storia prosegue e, dopo la Costituente, la presenza delle donne all’interno delle istituzioni è stata fondamentale per la realizzazione di leggi importanti, capaci di cambiare la nostra vita e l’intera società. Spesso questo protagonismo lo dimentichiamo, troppo spesso non lo conosciamo.

Nessun intento celebrativo, tantomeno senza alcun moto nostalgico, ma con la consapevolezza di aver ricevuto un’importante eredità da mantenere e salvaguardare, da rafforzare e ampliare. Perché noi donne conosciamo la fragilità dei nostri diritti, ma altrettanto bene siamo coscienti della grandezza dei nostri orizzonti.

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