Liberiamo Maria e Rinuccia

Il 9 novembre 2008 in Kenya un gruppo di predoni ha rapito Suor Maria Teresa Olivero e Suor Rinuccia Giraudo del Movimento Contemplativo Missionario Padre de Foucauld della diocesi di Cuneo.

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Don Fredo Olivero, fratello di Suor Maria Teresa, ha comunicato che le famiglie hanno chiesto il silenzio stampa per evitare ogni possibile interferenza nelle difficili trattative in corso per la liberazione. Stessa richiesta ha fatto la Farnesina agli organi di stampa.

Per inziativa di alcuni amici di don Fredo Olivero, Direttore dell’Ufficio Pastorale Migranti della diocesi di Torino, è cominciata una raccolta firme per sollecitare il governo a concludere al più presto la trattativa.

Molte firme sono state raccolte in questi giorni in alcune parrocchie della diocesi torinese e altre saranno raccolte nei prossimi giorni.

Sono stata coinvolta da amici di Torino in questa iniziativa  per raccogliere anche via internet  il maggior numero possibile di firme, da inviare successivamente al Ministero. Vi sottopongo quindi l’appello con l’invito a sottoscriverlo e spedirlo  all’indirizzo sotto indicato.

APPELLO

Chiediamo al Governo Italiano di fare il massimo sforzo per la liberazione di Suor Maria Teresa Olivero e Suor Caterina “Rinuccia” Giraudo rapite in Kenya il 9 novembre 2008.

Per manifestare il vostro sostegno, potete firmate questo testo, inviando una e-mail a chiccodisenape@gmail.com   o lasciando un commento al post indicando il vostro nome, cognome e città di residenza.

Israele e la Palestina hanno diritto di esistere.

Le manifestazioni, i nostri articoli, la nostra solidarietà e le nostre denunce non fermeranno certamente il massacro degli innocenti in Palestina, però se anche una sola coscienza, tra noi occidentali, dovesse cambiare idea o semplicemente riflettere sull’inutilità della guerra potremmo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo. Nelle guerre non ci sono vincitori e vinti, tutti sono sconfitti.

Chi si dichiara amico di Israele, come il governo italiano, dovrebbe far capire ai loro governanti l’errore commesso nell’aver perseguito la via della violenza cieca e brutale. Purtroppo in giro mi sembra di vedere e sentire tanti “sissignori” capaci solo di dire “Israele ha diritto ad esistere”.

E forse la Palestina no? Non è razzista anche questo atteggiamento? Quando parliamo dei morti palestinesi ci siamo ormai abituati a distinguerli tra civili e non, e spesso quei “non” vengono catalogati come terroristi, invece, nella maggioranza dei casi, sono semplicemente dei poliziotti, impiegati pubblici al servizio per portare ordine dentro Gaza. Doppiamente vittime, e pochi lo ricordano, sono i cristiani palestinesi nella morsa dell’intolleranza israeliana e del fondamentalismo arabo.

Lo scorso sabato è morta di paura e di freddo Cristina Wadi Turk ragazza cristiana di sedici anni che frequentava la scuola della Santa Famiglia guidata da padre Manuel Musallam, l’unico sacerdote cattolico di rito latino presente nella striscia di Gaza. Sì perché a Gaza non si muore solo sotto le bombe o gli spari, ma anche per la paura che spezza i cuori e le anime più sensibili. Senza contare le amputazioni e i problemi psicologici, segni perenni, visibili ed invisibili, che questa maledetta guerra lascerà in eredità.

Berlusconi la cicala, gli italiani le formiche.

Se il Governo Prodi continuava a scoprire tesoretti,  il governo Berlusconi sta facendo l’ opposto, raddoppia i debiti.

L’attuale governo di destra in una sorta di “ansia da prestazione” è abituato ad affrontare tutte le situazioni con piglio decisionista bollandole come “emergenze”, eppure continua ad ignorare la più importante delle emergenze, ovvero la grave crisi economica.

formiche1Nell’anno appena passato l’indebitamento medio delle famiglie italiane è cresciuto del 41,1%, toccando punte del 53,2% in alcune province. Il livello medio del debito delle famiglie italiane ha raggiunto secondo il sito contribuenti.it la cifra di 19.630 euro. Finora, per combattere la crisi, spiccano solo gli aiuti dell’esecutivo alla grande finanza e gli assurdi appelli all’ottimismo e a non modificare le abitudini di consumo e lo stile di vita.

Non sono profeta di sventure, ma temo un brusco risveglio per le “cicale” abbindolate dagli spot governativi. Meglio continuare a lavorare sodo e risparmiare come la saggia “formichina” della favola di Esopo…