Auguri a tutti Voi per un ANNO BUONO !

 

 

 Auguri a tutti Voi perchè il  2010 sia un

ANNO BUONO

 Giorno dopo giorno.Pioggia e sole cambiano la faccia delle persone. Sempre e per sempre“. L’unica certezza, è che sempre questo blog dalla stessa parte troverai. Sopra i tetti con i lavoratori, con i precari e i disoccupati, con gli osimani che vogliono un’Alternativa a questo governo cittadino, con chi ha subito ingiustizia, con chi è posto ai margini, con le donne, con chi è Migrante e cerca patria, con chi onestamente vive del proprio lavoro e del proprio ingegno, con chi cerca e porta la pace. Questa è l’unica mia e nostra certezza. Il 2010 si preannuncia già come un anno difficile. Venti di guerra soffiano in tutto il mondo e la crisi economica continua a mietere vittime incolpevoli. Io e tutti gli amici che con me sostengono questo blog non staremo in silenzio, continueremo a R-esistere, a fare la Nostra-informazione e non ci faremo comprare, imbavagliare, o intimidire da nessuno. 
                                                                                                                                Buon 2010!
Paola Andreoni

Un Anno Nuovo non serve a niente
se il cambiamento non è avvenuto nella mente;

Un Anno Nuovo si affaccia al mondo,
facciamolo brillare che non diventi tramonto;

Un Anno Magico abbiamo al cuore,
dipingiamo con le mani ,
quel che la mente vuole;

Un Anno Buono ci chiede il mondo
che sia l’inizio di un grande girotondo;

Un Anno Nuovo è nella mescolanza
balliamo insieme la stessa danza e riaccendiamo la speranza;

Un Anno Buono la vita chiede
solo di questa luce il mondo ha sete;

Saranno le mani fertili dell’uomo
a rendere quest’Anno Nuovo un Anno Buono

                                     Auguri a tutti perchè il 2010 sia un Anno Buono.

 

 

Le migliori vignette del 2009 secondo Time

La rivista statunitense Time nell’ultima edizione del 2009, ha pubblicato la classifica delle migliori 10 vignette umoristiche del 2009.
Tra le proposte , figura quella sulle nozze Fiat – Chrysler  che trovo  significativa e carina …

Addio 2009, non ci mancherai.

articolo del giornalista-sindacalista Davide Orecchio.

” Nessuno rimpiangerà il 2009. Anno di fregature collettive, posti di lavoro bruciati e intrighi sessuo-politici. Anno tutto all’insegna del meno. Meno soldi, meno lavoro, meno sinistra e meno tolleranza (omosessuali, immigrati e carcerati d’Italia ne sanno qualcosa). Un anno da lasciar passare in fretta come una chiazza di sporco nel mare, sperando sia rapida la corrente che lo porta lontano. A questo 2009, ennesima tappa di transizione verso un futuro chissà quando migliore, si può dire addio senza nostalgia. E se qualcuno, nel suo privato, ha conosciuto momenti di felicità o addirittura azzeccato una qualche svolta, non potrà negare che nella dimensione comune, nel generale rousseauviano, Mister 2009 è stato solo un calcio nel sedere.

Non poteva che salutarci con una legnata globale, un brutto ceffo simile. E la legnata è arrivata, col flop di Copenaghen, dove le classi dirigenti hanno dimostrato al mondo (casomai il mondo avesse bisogno di prove ulteriori) di non essere quasi mai all’altezza delle proprie responsabilità, senza prendere uno straccio di decisione contro il riscaldamento globale. Il fatto che il presente articolo venga redatto sul pc in una città con una temperatura vicina al sottozero non cambia le cose: global warming, local freezing and… zero leadership.

Se non fosse per le importanti celebrazioni che lo hanno scandito (vent’anni dal crollo del Muro di Berlino e da Piazza Tiananmen, quarant’anni dall’autunno caldo, dall’uomo sulla luna, da Woodstock), sarebbe il caso di candidare il 2009 a essere rimosso come il peggiore dei traumi infantili. Invece ci ha costretto a ricordare, a fare il punto storico, e quindi a essere ricordato. Intanto guardavamo indietro con rabbia. Non per colpa del passato ma del presente, che ci riservava una brutta sorpresa dietro l’altra. Troppo pessimismo ?. Ma nei dodici mesi passati difficilmente avremmo potuto dare molte buone notizie, e le poche le abbiamo pubblicate sempre volentieri.

Eravamo già preparati al peggio, quando l’annus horribilis entrava in scena. La crisi finanziaria del 2008 si era già trasformata in economica, i governi di mezzo mondo correvano ai ripari per arginare keynesianamente il crollo della produzione. Iniezioni di soldi pubblici nell’economia mentre gli istituti statistici facevano a gara nel dare pessime (e realistiche) previsioni. Iniezioni da tutti i governi tranne che da quello guidato da Silvio Berlusconi. A peggiorare il quadro, Cisl, Uil e Ugl firmavano con le imprese l’accordo separato sul nuovo modello contrattuale. L’esecutivo in cabina di regia e promoter. La Cgil esclusa. Bastava quest’evento tutto italiota a far capire che andazzo avrebbe preso l’anno. Eppure il sindacato (anzi un solo sindacato: la Cgil) ha provato a incalzare il governo mentre migliaia di persone perdevano il posto, ha chiesto contromisure e un dialogo che è sempre stato negato dall’esecutivo (forte della divisione di cui sopra), anche all’indomani di una delle più partecipate manifestazioni degli ultimi anni, quella del Circo Massimo.

Tragedie come il terremoto dell’Aquila, seguito dal disastro della ricostruzione a rilento e dalla morte certificata di un’intera città, ed eventi di distrazione di massa come gli scandali sessuali esplosi attorno a Palazzo Grazioli, hanno costellato i mesi successivi, deprimendo progressivamente il paese.

Dall’estero, nulla di confortante. L’anno esordiva con la campagna militare di Israele a Gaza, che lasciava macerie e morti tra i civili. Pochi mesi dopo le elezioni europee avrebbero certificato non solo la sconfitta delle nostre sinistre cosiddette radicali e ormai neutrinizzate, ma anche la crisi strutturale della socialdemocrazia tedesca e del socialismo francese, insomma della sinistra europea moderata e (un tempo) di massa. Ed ecco che in Iran scoppiava la protesta degli studenti contro il regime di Khamenei e Ahmadinejad: documentata in modo e stile rivoluzionario grazie ai social network, ma pur sempre repressa nel sangue. Chi aveva ancora dubbi sul fatto che fosse un anno micidiale?

Con l’estate, poi, sono arrivate notizie inquietanti dalla Francia. Laggiù i lavoratori se la passano male: si uccidono (France Telecom), sequestrano i manager, oppure piazzano bombole a gas negli impianti, minacciando di farli saltare in aria. Gli operai si rivoltano. Iniziamo a chiederci: e in Italia cosa faranno? Esploderà anche qui la violenza su di sé, contro gli altri, contro il mondo intero? Non si fa in tempo a cercare una risposta che a Milano quattro operai della fabbrica Innse salgono su una gru e ci restano per più di una settimana. E’ agosto, vogliono difendere la loro fabbrica e alla fine ci riescono. È l’innesco della protesta italiana del lavoro, che aumenta con l’autunno, va avanti fino a Natale e si articola in nomi ormai conosciuti da tutti: Alcoa, Eutelia, Nortel, Merloni, Lesme, Thyssen e tanti altri. Per non parlare della Fiat, i cui stabilimenti italiani sono destinati a un futuro ancora tutto da chiarire. Una protesta che decide di essere vitale, sceglie tetti e gru, non il suicidio. Tra le cattive notizie, è una buona notizia. In un’economia alluvionata come New Orleans i lavoratori escono da grotte e seminterrati nei quali il disinteresse dell’opinione pubblica li aveva rinchiusi, e salgono, salgono, salgono. Si arrampicano per farsi vedere. Chiedono attenzione. Rivendicano la propria identità mentre sta sfuggendo loro di mano insieme a posto e stipendio.

Il governo quell’attenzione la presta solo nell’episodico e contingente delle vertenze, una dopo l’altra, ma non in modo organico. Licenzia l’ennesima “Finanziaria poca cosa”, mentre i fuochi d’artificio preferisce farli con lo scudo fiscale, consentendo ai grandi evasori un lauto e conveniente recupero dei capitali portati all’estero. Roba da scappare tutti in Nuova Zelanda e non tornare mai più. Mentre il Partito democratico risponde assente all’appello e si lascia distrarre per mesi da lotte interne e regicidi prima di eleggere un segretario, qualcuno, nell’Italia della politica che assomiglia sempre più a una foresta pietrificata, a un cimitero di elefanti, prova a fare un briciolo di opposizione sociale e ci riesce mettendo insieme due piazze che non passano inosservate: quella del 3 ottobre per la libertà di informazione e quella del 5 dicembre per il No B Day. Poi un matto getta un souvenir in faccia al premier e si diventa tutti teppisti. Anche questo è stato il 2009: piazze criminalizzate, vendette, ritorsioni, “assassinii” politici (da Marrazzo a Boffo, e in attesa di nuovi protagonisti). Un anno il cui unico pregio è che è finito.

Un anno che passa alla storia anche per l’accanimento del governo su Eluana Englaro, la cui non vita si è provato ad allungare con un ddl ad personam; e per la fine inaccettabile di Stefano Cucchi e di altri 172 detenuti lasciati morire in carcere in stato di abbandono terapeutico o peggio ancora deceduti per cause “da accertare” (definizione che nasconde l’ipocrisia di indagini che spesso non indagano un bel niente). E non dimentichiamo le aggressioni sempre più frequenti a persone omosessuali. Non dimentichiamo il pacchetto sicurezza che ha istituito le ronde di cittadini e trasformato gli immigrati clandestini in criminali. L’anno che si è chiuso col White Christmas del comune di Coccaglio, questo è stato il 2009. Una sberla alla tolleranza. Un calcio in faccia al dialogo. Tanto vale lasciarlo andare via come un cadavere nelle acque del Gange e ricordarlo per sempre come un pasto indigesto.
Prima di chiudere: era ancora gennaio e Barack Obama pronunciava il suo giuramento presidenziale a Washington. Un momento da pelle d’oca e di una storicità inaudita. Con triplo salto mortale l’America slittava dagli otto anni di Bush Jr. a un presidente nero. Le promesse di Obama agli Stati Uniti e al mondo intero, formulate o inespresse, erano troppo grandi perché potessero essere mantenute tutte. E così è andata. Il presidente democratico chiude il suo primo anno di mandato con molti successi sul fronte interno: il piano per il lavoro, il salvataggio delle case automobilistiche e soprattutto la fondamentale riforma della sanità. Ma non ha curato il mondo, e probabilmente non ha mai avuto l’intenzione di farlo. Il suo ridimensionamento, sul piano internazionale, va registrato. Il premio Nobel per la pace è sembrato fin troppo eccessivo per un capo di stato che ha deciso di rafforzare la presenza militare in Afghanistan. E in nessuno dei vertici ai quali ha partecipato (dal G8 a Copenaghen) Obama ha saputo imprimere cambi di marcia. Anche lui ci ha un po’ deluso. Ma, a differenza del 2009, non gli manca il tempo per rifarsi.

La vigilia di Natale

Ecco quanto scrive il consigliere Latini la vigilia di Natale – in attesa della nascita del Redentore –  sul blog istituzionale del Comune, dopo aver imposto in Consiglio Comunale ai suoi paladini il NO  alla mozione che prevedeva ad Osimo una rappresentanza dei Migranti in Cons.Comunale, istituto di cui   si sono dotati altri comuni come Loreto, Jesi, Ancona ecc.

 IMMIGRATI – Il problema più serio per la Andreoni è far votare gli immigrati e su questo attende (e spera) e sfida l’amministrazione comunale. La bocciatura della mozione sul consigliere comunale aggiunto (per gli extra-comunitari) rileva la strumentalizzazione della questione da parte del PD che non ha sprecato con il suo capogruppo una sola parola in ordine al dibattito che a livello nazionale viene portato avanti sul punto, ma invece ha spinto solo a rivendicare ruolo e privilegi politici tanto chi poi li dovrebbe mettere in atto è un’amministrazione non di Centro-sinistra. Se oltre il 46% degli elettori del Centro-sinistra  rifiuta un dibattito del genere qualche motivo ci sarà. Ma il PD osimano è imperterrito e vuole quello che solo esso ha promesso in campagna elettorale, senza vincere le elezioni. La nostra provocatoria sfida alla Andreoni diventa allora quella di rendersi disponibile a far fare un centro islamico e case popolari vicino la sua abitazione. Quando dirà pubblicamente sì, allora si potrà aprire il dibattito che ella impone all’Amministrazione e alla maggioranza di aprire. Dino Latini Liste Civiche Responsabile della procedura di pubblicazione sul blog

 Commento: sulla forma più che uno scritto fatto la vigilia sembra uno scritto redatto in un momento di post festa goliardica, per le incomprensibili sottigliezze di non facile interpretazione semiologica. Sui contenuti si denota un nervosismo tipico di chi sta perdendo o ha già perso del tutto la SPERANZA.

Messaggio:
Latini dimentica, o forse non sa, che l’amore verso il prossimo ( in questo caso le minoranze senza diritti ) caratterizza la testimonianza di un impegno cristiano anche in politica.
Latini inoltre dimentica, o forse non sa, che gli conviene non lanciare “provocatorie sfide”, lui che si è guardato bene dal far realizzare sotto LE SUE CASE l’impianto di bitumificio, il forno crematorio, il maxi-canile da 800 posti, gli impianti di biomassa, gli impianti di biogas, i parchi fotovoltaici tutte iniziative intraprese dalle Giunte da Lui guidate, compresa – di fatto – l’attuale formalmente targata Simoncini.

Agli INVISIBILI: solo per loro i miei AUGURI.

Sono un appassionato di sport – come la maggior parte degli italiani -, ma da un po’ di tempo il mio interesse sta diminuendo inesorabilmente. Non mi riconosco più in un mondo dove i valori decoubertiani vengono regolarmente sostituiti da logiche di profitto. Parlando del calcio penso a giocatori come Zlatan Ibrahimovic, già “traditore” dei tifosi bianconeri e poi di quelli nerazzurri, oppure a Ricardo Kakà, l’atleta di Dio, sedotto da un “Real” contratto. La giustificazione è sempre la stessa: noi siamo dei professionisti. Non solo calcio però. Il ritorno in pista di Michael Schumacher, storica bandiera della Ferrari, con la concorrente McLaren, non mi sembra un bell’esempio per i giovani. Che delusione e sopratutto che cattivi esempi. Ancora peggio se passiamo alle due ruote.
La delusione più grande me l’ha data Valentino Rossi. Neppure un cenno di solidarietà da parte del cosiddetto “Dottore” nei confronti dei 67 lavoratori licenziati dalla casa motociclistica giapponese Yahaha che gli avevano scritto, tramite l’Unità, una lettera per chiedere il suo aiuto. Per chi non fosse a conoscenza dei fatti, ricordo che la Yamaha dall’8 gennaio chiuderà lo stabilimento di Lesmo (Monza) per trasferire la produzione in Spagna. Ecco il testo dell’appello degli operai all’illustre campione di Tavullia (o Londra?):

“Caro Vale, noi siamo disperati. La Yamaha ha deciso di chiudere la fabbrica e di licenziare i 67 dipendenti. Il prossimo 8 gennaio, se non ci saranno cambiamenti sostanziali, noi saremo tutti fuori, senza lavoro, senza futuro. Ti abbiamo aiutato tante volte a sistemare le moto, siamo stati contenti dei tuoi successi perché ci sembrava che fossero il successo dell’azienda e anche del nostro lavoro. Adesso ti chiediamo una mano, aiutaci a salvare il nostro posto di lavoro”.

Ormai è passato un mese, ma nessuna risposta. Forse era meglio se scrivevano a Babbo Natale. Purtroppo a troppi sportivi, eterni Peter Pan, piace la bella vita, prendere lauree ad honorem senza studiare, e in alcuni casi evadere le tasse, tanto poi, se vengono pizzicati, basta chiedere perdono con la faccia da “cane bastonato” in un video messaggio a reti unificate. Per loro c’è sempre una telecamera pronta.
Al contrario: i lavoratori, i precari e i disoccupati continuano a restare invisibili per tutti.

Operazione ITC Corridoni : totale “fallimento” delle liste civiche

  Operazione ITC Corridoni : totale “fallimento” delle liste civiche ed altre spese legali in vista per gli osimani.

 In dieci anni di amministrazione le liste civiche, con l’allora  Sindaco Latini, non sono state capaci di concludere la questione dell’ ITC Corridoni. Grazie all’atteggiamento litigioso (vedi atti GP del 22/6/2009 n° 321) e prepotente delle liste civiche, Osimo, non avrà l’edificio ex Corridoni. In più  la comunità dovrà sostenere l’onere dei litigi delle liste civiche che si traducono in spese legali per circa 9.792,00 € per affidamento dell’ incarico all’ avvocato Manuela Soligo (come da delibera di giunta del comune di Osimo del 2/12/2009 n° 302) per la costituzione  e la resistenza in giudizio nel procedimento introdotto dalla Provincia di Ancona con il quale richiede, al Comune di Osimo, il rilascio dell’immobile e il pagamento di 500.000,00 € per l’occupazione e il risarcimento di tutti i danni.

 In consiglio comunale si è assistito ad un teatrino messo in scena dalle liste civiche che prima approvano (con dichiarazioni di voto contrastanti tra Simoncini e Latini) un emendamento del loro esponente Marco Riderelli (che modifica la proposta di delibera dell’amministrazione Simonicini di cui egli è esponente)  e poi si astengono (lavandosi le mani come Pilato) sulla delibera finale.

 Si è ancora verificato che Simoncini ha dovuto fare i conti con Latini, che vorrebbe condurre il dibattito in consiglio comunale esprimendo la posizione dell’amministrazione al posto del Sindaco.

 Scintille tra Latini e Simocini
Ricordiamo inoltre che anche nel penultimo consiglio comunale Simoncini si è trovatocostretto a “stoppare“ Latini nelle  libere iniziative che vorrebbe prendere in consiglio comunale. Il riferimento è all’ emendamento che Latini voleva imporre a Simoncini e alla maggioranza in sede di discussione sulla mozione scuola Campocavallo presentata da PDL e che Simoncini gli ha stoppato costringendo Latini a “rimangiarsi” l’emendamento. Finalmente anche Simoncini ha avuto uno scatto di dignità difendendo il suo ruolo di Sindaco.
Ecco “l’unità” e “l’armonia” delle liste civiche!

Un inno alla libertà, alla dignità e al rispetto….

Un bellissimo inno alla libertà, alla dignità e al rispetto,

 di cui ciascun essere umano ha diritto.

Anche  questo  è   NATALE.

tanti AUGURI a tutti voi, ai vostri sogni e alle vostre speranze.

Paola Andreoni

E’ Natale

Care Amiche e cari Amici,

 E’ NATALE di Madre Teresa di Calcutta:

“E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.”

Tantissimi auguri di buon Natale, vi auguro che nella vita di tutti i giorni
ci sia il Natale di cui parla Madre Teresa di Calcutta!
Paola

http://holiday.barackobama.com/?fname=Paola&lname=Andreoni

 

Auguri

Un caro Augurio di Buon Natale

e di

Felice Anno Nuovo ricco di speranze, soddisfazioni e gioia

Paola Andreoni

 

Auguri particolari a tutte le democratiche e a tutti i democratici di Osimo per  un 2010 ricco di realizzazioni personali e politiche.

Stranieri di nome, ITALIANI di fatto.

Forse non è un caso che nella settimana di Natale arrivi in Consiglio Comunale la discussione e ci auguriamo l’approvazione della mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico che prevede anche ad Osimo  – così come hanno già fatto Loreto, Ancona, Jesi ed altri comuni a noi vicini –  la figura del Consigliere Comunale Aggiunto in rappresentanza delle persone migranti presenti in città.

La mozione con le sue finalità sarà  il modo migliore  – invito che rivolgiamo a  tutti i colleghi consiglieri della maggioranza – per rispondere alle iniziative della  Lega, che da una parte brandisce il crocifisso e poi discrimina le persone, quelle che Cristo avrebbe accolto perché povere ed emarginate.

 Non ha lasciato indifferenti  gli italiani, l’abominevole campagna natalizia chiamata “bianco natale” del Comune leghista di Coccaglio, in provincia di Brescia, con i controlli agli extracomunitari casa per casa disposti dal sindaco e dall’assessore alla Sicurezza per verificare che fossero provvisti di permesso di soggiorno, pena la revoca della residenza.

La mozione consiliare è promossa dal PD osimano  con il proposito di riconoscere un diritto di rappresentanza nel civico consesso a  chi migrante,  nella nostra comunità e nella nostra città ha trovato un punto di riferimento: un lavoro, una famiglia, la speranza di una vita migliore. L’iniziativa consiliare si inserisce nella campagna nazionale “Coloured Chistmas”  promossa dai Giovani Democratici  “Stranieri di nome, italiani di fatto”  che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei diritti fondamentali dell’uomo e di sensibilizzare la popolazione alla necessità di concedere il voto agli stranieri nelle elezioni amministrative.

Mi auguro  – anche confidando nel clima natalizio – che al momento della discussione e votazione della nostra mozione si possa trovare, con i colleghi della maggioranza, il più ampio consenso e mi auguro che liberi da imposizioni possano di coscienza votare a favore di una mozione che ha come unico scopo quello di dare dignità e riconoscimento a quei fratelli migranti che venuti  nella nostra comunità, si sono fatti apprezzare per la loro laboriosità, per la loro carica umana contribuendo ad arricchire la nostra vita sociale, culturale e i cui figli sono i compagni di scuola, colleghi di lavoro dei nostri figli.

      Paola Andreoni
capogruppo consigliare PD Osimo

Finalmente arriva in Consiglio la Mozione sul Consigliere Comunale Aggiunto in rappresentanza dei Migranti.

La Mozione presentata il 1° settembre 2009 finalmente arriva in Consiglio Comunale.

La questione era stata oggetto di polemiche a novembre. Infatti una  mozione analoga nei contenuti era stata presentata dal gruppo di maggioranza. Ma Latini il 3/11/2009 all’indomani della discussione in Consiglio Comunale con un comunicato apparso sul sito del Comune ne annunciava il ritiro. Ecco quanto abbiamo letto stupiti ed increduli nel  sito istituzionale del Comune, avviso a firma Latini per la Maggioranza:

3-11-2009  SOSPENSIONE MOZIONE SU RAPPRESENTANTE MIGRANTI
Il Gruppo Consiliare delle Liste Civiche chiederà al Presidente del Consiglio Comunale di sospendere l’esame della mozione riguardante il rappresentante dei migranti in seno al Civico Consesso.
Ciò è dovuto al tentativo di strumentalizzazione politica di questo importante tema, operato dal Gruppo del Pd a mo’ di sfida, al solo fine di tentare di mettere in difficoltà le Liste Civiche.
Su questo argomento lasciamo agli altri la demagogia; essi vogliono solo portare sotto le loro bandiere politiche gli immigrati e per questo noi chiediamo al Presidente del Consiglio di rivedere la questione in sede di consulta.  Dino Latini

Le  Liste non hanno avuto il coraggio di portare avanti una mozione sugli immigrati da loro proposta che vedeva tra l’altro l’istituzione del Consigliere immigrato aggiunto nei Consigli di quartiere e in Consiglio comunale e l’istituzionalizzazione  – con il riconoscimento del patrocinio e di contributi – della festa dei Popoli organizzata annualmente dai padri scalabriniani di Loreto e Osimo.
La mozione si sarebbe integrata benissimo  con quella presentata dal gruppo del Pd che oltre a chiedere la stessa cosa, vale a dire: l’istituzione di un consigliere aggiunto  in rappresentanza dei migranti   in seno al Consiglio Comunale, contiene la specifica della norma da inserire nello Statuto Comunale al fine di rendere operativa tale proposta.
E veramente questa volta le due mozioni potevano integrarsi e sfociare in un voto unanime data l’importanza della tematica trattata: l’integrazione, e questa unione di intenti poteva significare anche un metter fine alle esasperate polemiche intercorse in campagna elettorale dove lo spettro dello straniero-delinquente era stato spesso evocato per fini propagandistici elettorali.
Il fatto che anche le Liste si fossero fatte promotrici di  un’analoga iniziativa era stata vista in casa PD in modo positivo come un “incontrarsi” – superando gli steccati che solitamente dividono maggioranza e minoranza  – su una questione sociale importante che va ad incidere positivamente sulla vita di una comunità anche in ordine al bisogno di  sicurezza sociale.
Il gruppo consiliare del Pd ha sempre sostenuto e ritiene di fondamentale importanza la presenza del consigliere straniero aggiunto in Consiglio Comunale non solo come riconoscimento di diritti elementari (quale appunto la partecipazione democratica alla vita politica degli enti locali) ma anche come reale possibilità di assunzione di responsabilità e di partecipazione, da parte degli stessi cittadini stranieri, alla realizzazione del progetto del bene comune della collettività cittadina.
La possibilità di attribuire il diritto di voto ai migranti che  risiedono  regolarmente in Italia è una questione di cui dibatte anche la politica nazionale,  personaggi politici non solo di sinistra,  come il presidente della Camera l’on.G.Fini, si sono espressi a favore per il riconoscimento di tale diritto.   Nel frattempo molti comuni, anche limitrofi al nostro, hanno istituito questa figura del consigliere comunale  aggiunto.
Con questo scopo è stata presentata dal PD la mozione già a dicembre del 2008, (protocollata il 1/12/2008 assumendo il n°  41824), ma non è stata discussa per scadenza del mandato elettorale 2004/2009.
Precedentemente, sempre nel Mandato elettorale che ha visto Latini sindaco, con i consiglieri comunali Pellegrini, Giacco, Piergiacomi, la sottoscritta ed altri ci eravamo  fatti promotori di una mozione in ordine alla partecipazione dei cittadini extracomunitari alla vita politica degli Enti Locali.
Allora la proposta fu respinta con i voti contrari della maggioranza rappresentata dalle Liste Latini e votarono NO anche i  consiglieri Beccacece, Gallina, Latini e Mengoni ecc.
Oggi siamo testimoni di  questo clamoroso passo indietro delle Liste, con una motivazione aberrante: ” il tentativo di strumentalizzazione politica di questo importante tema, operato dal Gruppo del Pd a mo’ di sfida, al solo fine di tentare di mettere in difficoltà le Liste Civiche “.
Siamo riusciti a mettere in difficoltà Simoncini&Latini ? Non ce ne siamo accorti, ma sopratutto spiegateci per quale motivo ?

Io mi auguro tuttavia – dato che il nostro interesse prioritario è quello di contribuire a rendere migliore la vita dei nostri concittadini ( e non quello di “giocare a mettere in difficoltà” alcuno) – che al momento della discussione e votazione della nostra mozione si possa trovare, con i colleghi della maggioranza, il più ampio consenso e mi auguro che liberi da imposizioni possano di coscienza votare a favore di una mozione che ha come unico scopo quello di dare dignità e riconoscimento a quei fratelli migranti che venuti  nella nostra comunità, si sono fatti apprezzare per la loro laboriosità, per la loro carica umana contribuendo ad arricchire la nostra vita sociale, culturale e i cui figli sono i compagni di scuola, colleghi di lavoro dei nostri figli.

 Paola Andreoni
capogruppo consigliare PD

  Comune banner PD                                                             

                             MOZIONE

oggetto:  modifica dello Statuto comunale per permettere l’elezione di un rappresentante dei cittadini extracomunitari, come Consigliere Straniero Aggiunto, con diritto di parola.

 I sottoscritti Consiglieri Comunali del Partito Democratico, propongono la seguente mozione da inserire, all’Ordine del Giorno della prossima riunione del Consiglio Comunale.
                                                          premesso
– che l’immigrazione rappresenta un valore e una risorsa per la nostra società e che il cittadino immigrato è una parte della società e non una società a parte;
– che le caratteristiche della società in cui viviamo sono profondamente mutate e questi cambiamenti riguardano proprio la nuova composizione multietnica e multiculturale delle nostre comunità dovuta al consolidardi della presenza di cittadini immigrati da paesi extra comunitari nella vita lavorativa, religiosa, ciulturale, e sociale del nostro Paese;
– che gli immigrati rappresentano una presenza significativa in continuo aumento nel territorio nazionale e locale tanto che la  Regione Marche ha sperimentato negli anni una dinamica di crescita della popolazione non comunitaria tra le più alte a livello nazionale con un netto incremento del numero di donne e minori;
                                                         considerato
– che l’art. 9, comma 4 del D.Lgs. 286/1998, dispone che lo straniero titolare della carta di soggiorno può partecipare alla vita pubblica esercitando anche l’elettorato quando previsto dall’ordinamento;
– che l’art. 6, comma 2, del D.Lgs. 267/2000 T.U.E.L.  stabilisce che lo Statuto deve specificare le forme di garanzia e di partecipazione delle minoranze e che nella comune accezione proprio il voto è una delle forme più rilevanti di paartecipazione;
– che l’art. 8, comma 5 del D.lgs. 267/2000 T.U.E.L. dispone che lo Statuto, ispirandosi ai principi di cui al D.Lgs. 286/1998  promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell’Unione Europea  e degli stranieri regolarmente soggiornanti;
– che in attuazione della Direttiva CE n. 94/80 recepita con D.Lgs.  n. 197/1996  e successivamente inserita nell’art. 40 della “Carta dei Diritti”, è stato esteso il diritto di voto amministrativo locale ai cittadini europei non italiani residenti nel nostro Paese;
– che il Titolo V della Costituzione  attribuisce particolare valore allo Statuto Comunale quale documento fondamentale che definisce il patto di di cittadinanza e le regole della convivenza civile e democratica nella comunità di riferimento;
– che l’Associazione Nazinale dei Comuni Italiani, attraverso la propria Commissione Immigrazione, si è fatta promotrice di interventi in favore al diritto di elettorato attivo e passivo per i cittadini stranieri extracomunitari residenti per le elezioni amministrative;
– che nonostante Governo e Parlamaento non abbiano ancora  legiferato su questa materia, il tema del riconoscimento del diritto di voto amministrativo ai cittadini extra comunitari residenti stabilmente in Italia è da vari anni nell’agenda politica e non può essere questione di destra o sinistra, ma è un problema di buon senso tanto che è stato affrontato dalle diverse forze politiche;
– che diverse  Provincie e Comuni vicini al nostro stanno promuovendo iniziative finalizzate a una piena integrazione sociale e politica dei cittadini immigrati;
                                                       Ritenuto
– che ad Osimo il numero dei cittadini dell’Unione Europea e degli stranieri extracomunitari regolarmente soggiornanti è rilevante;
– che la stragande maggioranza degli stessi intende vivere stabilmente nel nostro Comune rispettando le leggi e le regole di una civile convivenza;
– che se viene loro richiesto il rispetto delle leggi e delle consuetudini locali va riconosciuta, in uno stato di diritto, l’attribuzione di pieni diritti;
– che ciò non può essere visto esclusivamente come riconoscimento di diritti elementari, ma deve essere recepito anche e soprattutto come assunzione di responsabilità da parte degli stessi cittadini extracomunitari alla partecipazione di un progetto di realizzazione del bene comune;
                                                       Propongono
                                           che il Consiglio Comunale
si dichiari favorevole all’introduzione nel Comune di Osimo del Consigliere  Straniero Aggiunto andando a  modificare lo Statuto Comunale, con la previsione del seguente articolo:
                                                      art. 46 bis.
1. E’ istituita la figura del Consigliere Straniero Aggiunto riconoscendo ai cittadini stranieri maggiorenni, residenti nel Comune di Osimo, il diritto di eleggere direttamente propri rappresentanti , chiamati a partecipare ai lavori del Consiglio Comunale con diritto di convocazione alle sedute del Consiglio, di informazione preliminare sugli oggetti trattati, con solo diritto di parola, senza diritto di voto. Interviene nel merito di tutte le questioni discusse nel Consiglio Comunale con pari dignità dei Consiglieri eletti.
2. Partecipa ai lavori delle Commissioni Consiliari permanenti e delle commissioni speciali con le stesse modalità previste dal comma 1.
3. L’elezione della figura del Consigliere Straniero Aggiunto, disciplinata da apposito regolamento, avviene in coincidenza delle elezioni per il rinnovo del Consiglio. Questi rimane in carica per la durata del mandato dello stesso Consiglio.
4. Il Comune assicura le migliori condizioni operative per l’esercizio del mandato.
Osimo il 1 settembre 2009
   f.to           Il gruppo  consiliare comunale PD Osimo

Consiglio Comunale: 23 dicembre 2009

MERCOLEDI’ 23  Dicembre 2009 – alle ore 19, Consiglio Comunale,
con questo Ordine del Giorno:

1) Comunicazioni del Sindaco.
2) Interrogazioni, interpellanze e mozioni :
– Interrogazione Interrogazione del consigliere comunale Franchini in merito ad Aulaverde e Casa degli Ailanti;

Mozione dei consiglieri comunali Andreoni, Pugnaloni, Cardinali, Severini e Bernardini, in merito a modifica dello Statuto Comunale per permettere l’elezione di un rappresentante dei cittadini extracomunitari, come Consigliere Aggiunto;
– Mozione dei consiglieri comunali Andreoni, Pugnaloni, Cardinali, Severini, Bernardini e Franchini in merito a costituzione Agenzia per la valorizzazione della cultura rurale ad Osimo;
– Mozione dei consiglieri comunali Andreoni, Pugnaloni, Cardinali, Severini, Bernardini e Franchini in merito a intitolazione a Giuseppe Impastato, detto Peppino – giornalista e martire antimafia (1948-1978) – di una via pubblica di particolare rilevanza come segnale della città della città di Osimo contro la mafia;
– Mozione dei consiglieri comunali Andreoni, Pugnaloni, Severini, Cardinali e Bernardini in merito a patto di stabilità e conteggio dei risultati economici-operativi delle società partecipate;
– Mozione dei consiglieri comunali Andreoni e Severini in merito a parcheggi e viabilità centro storico;
– Mozione dei consiglieri comunali Severini, Cardinali, Pugnaloni e Andreoni in merito a progetto pluriennale di educazione contro le dipendenze;
Mozione dei consiglieri comunali Andreoni, Severini e Bernardini in merito a sospensione aumenti della Tariffa sul servizio rifiuti per l’anno 2010;
– Mozione dei consiglieri comunali Onori, Cappanera, Beccacece e Latini in merito a Chiesa di di San Giovanni Battista di Passatempo;
– Mozione dei consiglieri comunali Franchini, Andreoni, Bernardini, Cardinali, Pugnaloni e Severini in ordine a “Contrarietà del Consiglio Comunale della Città di Osimo in merito al Decreto Legge n.135 del Governo Berlusconi, art.15 che intende privatizzare il bene comune acqua”.
3)  Nomina dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni.
4)  Modifica ed integrazione Regolamento Comunale delle Consulte.- (Sindaco)
5) Piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili di proprietà della Provincia di Ancona, L. 6 Agosto 2008 n.133. Approvazione del Consiglio Comunale.- (Assessore Alessandrini);
6) Adozione Piano di Recupero in variante al PRG in località Croce del Monte – Proprietà: Barontini – Agostinelli. – (Assessore Alessandrini);
7)  Atto ricognitivo relativo ad un’area compresa nel piano attuativo come zona pubblica in località Osimo Stazione, Via dell’Industria – Approvazione ai sensi dell’art.15 L.R. n.34/92. – (Assessore Alessandrini).

I Candidati PD – provincia di Macerata – al Consiglio regionale

I Candidati PD al Consiglio regionale della circoscrizione di Macerata:

1) Giannini Sara
2) Comi Francesco
3) Sciapichetti Angelo
4) Angelini Daniele Maria
5) Lanzani Cornelia
6) Manzi Irene
7) Mazzalupi Claudio
8) Polci Valentina
9) Renis Romeo

Tanti auguri  e mettiamocela tutta.

Opinion Colpo: compagno

Sul sito del PD osimano,
Biscarini titola: “Compagno Latini”.
Sono d’accordo, Latini non è cambiato,
è sempre lui, è compagno a prima.

 

Colpoditacco

Si al dialogo ma con fermezza e senza abbassare le difese.

La richiesta di dialogo dopo i fatti di Milano sembra un viatico necessario per riportare il dibattito civile sun un piano più sereno e costruttivo.
Bersani è stato molto chiaro: si dialoga ma senza leggi ad personam. Punto e a capo.
E cosa fa D’Alema? Lo scavalca accettando l’ipotesi di una riforma che consideri immunità di vario tipo come lodo Alfano e via discorrendo, riforme senza pregiudiziali di sorta.
Un segretarrio c’è: perchè qualcun altro parla e si sente ‘in pectore’ di esserlo?
La linea (giusta) è quella del segretario: si dialoga ma con fermezza e senza abbassare le difese. Se il PdL ripropone leggi com il processo breve, ci si dissocia nuovamente e si rincara la contestazione.
Penso che la base e semplici iscritti  come me  “che ci tengono” ( come abbiamo sottoscritto nelle  ultime primarie per la scelta del Segretario Nazionale) dovrebbero far giungere alla direzione del partito la propria voce e riflessioni.   Buona settimana di Natale a tutti
Paola Andreoni.

Giovani quale futuro ?

A ottobre il tasso di disoccupazione ha raggiunto in Italia l’8,2% e rappresenta il dato peggiore dal mese di aprile 2004. In Germania e Stati Uniti il tasso di disoccupazione è sceso.
La rilevazione sulle forze del lavoro effettuata dall’Istat registra nel terzo trimestre 2009 l’offerta di lavoro, rispetto allo stesso periodo del 2008, una riduzione dello 0,9 per cento (-222.000 unità).
Il numero di occupati è pari a 23.010.000 unità, in forte calo su base annua (-2,2 per cento, pari a -508.000 unità).
Il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni scende dal 59,0 per cento del terzo trimestre 2008 all’attuale 57,5 per cento.
Il numero delle persone in cerca di occupazione sale, rispetto ad un anno prima, a 1.814.000 unità (+18,7 per cento, pari a 286.000 unità).
La crescita della disoccupazione è dovuta principalmente alla perdita della precedente occupazione. Il Centro Studi della Confindustria prevede che nel 2010-2011 si potrebbero perdere altri 195 mila posti di lavoro.
La disoccupazione colpisce soprattutto i giovani con meno di 25 anni per i quali si registra un tasso di disoccupazione del 27% rispetto al 18% di un anno e mezzo fa.
Inoltre il mercato dell’occupazione registra discriminazioni e disuguaglianze:
– Le retribuzioni dei precari rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato a parità di lavoro sono più basse;
– I dati Istat rilevano che solo il 10% dei lavoratori licenziati è coperto dagli ammortizzatori sociali. Il Governatore della Banca d’Italia afferma che rimangono fuori da ogni tutela 1,2 milioni di lavoratori e 450 mila parasubordinati;
– Le imprese scelgono di licenziare i giovani ed i precari;
– Le basse retribuzioni dei giovani a tempo determinato e dei lavoratori precari incideranno negativamente sull’importo della pensione che sarà inferiore a quella dei lavoratori a tempo indeterminato ed alla soglia di povertà.
 La famiglia oggi, in assenza di interventi che mutino l’equilibrio del mercato del lavoro, rappresenta un ammortizzatore sociale per i giovani. Ma non tutti i problemi dei giovani possono essere risolti dalla famiglia in quanto molto spesso i giovani si trovano a lavorare lontano dalla famiglia. I giovani hanno diritto a crearsi una propria vita e a guardare il futuro con maggiore sicurezza. Occorre intervenire con urgenza per modificare il mercato del lavoro:
– Riformare le prestazioni di disoccupazione al fine di rendere universali tali sussidi ed includere tra i beneficiari coloro che al momento sono esclusi;
 – Riconsiderare la normativa che regola gli stage e riorganizzare i relativi servizi di controllo contro gli abusi, in quanto, come risulta da inchieste ed indagini effettuate da Repubblica degli stagisti, tale strumento viene utilizzato molto spesso da parte delle aziende per ridurre il costo del lavoro e non per offrire servizi di formazione ai giovani studenti.

Una finanziaria 2010 del tutto inadeguata

Approvata, con il ricorso alla questione di fiducia per la ventisettesima volta in 18 mesi di Governo, una legge finanziaria per il 2010 assolutamente inadeguata ad affrontare la crisi economica.
La manovra di Tremonti, in estrema sintesi, si basa su due fonti di entrata provvisorie:
lo scudo fiscale;
2°  il trasferimento di circa 3 miliardi di euro del trattamento di fine rapporto dei lavoratori;
per coprire  centinaia di micro interventi di spesa dettati dall’emergenza di tappare le falle aperte con i tagli dello scorso anno sulla sicurezza, la scuola e l’università e da spinte clientelari.
Mentre ai Comuni vengono tagliati, oltre ai trasferimenti ordinari, 350 milioni per la mancata restituzione dell’ICI del 2008, causando difficoltà enormi al sistema di servizi offerto dagli enti locali, il Comune di Roma riceve 1,2 miliardi di euro in due anni.
Mentre non vengono finanziate alcune infrastrutture strategiche, come il completamento dell’alta velocità ferroviaria o i sistemi di trasporto urbano su rotaie, si stanziano 470 milioni per il ponte sullo stretto di Messina, che appare sempre più un’opera inutile visto che mancano gli adeguati collegamenti stradali sulla terraferma.
Mentre le piccole e medie imprese non riescono più ad ottenere dalle banche prestiti a tassi agevolati per sostenere la produzione, viene istituita la «Banca del Sud» che ripropone una logica vecchia e improduttiva di finanziamenti a pioggia per l’Italia meridionale, ripercorrendo la fallimentare attività della vecchia Banca del Mezzogiorno.
Inoltre mancano interventi per difendere l’occupazione e sostenere il potere d’acquisto dei redditi bassi e delle pensioni. Per ora la crisi è stata contrastata con il ricorso agli ammortizzatori sociali, la fantomatica cassa integrazione che, fino a qualche anno fa, veniva presentata dagli esponenti della destra come un ferro vecchio da abolire. Ma la cassa integrazione non ha una durata illimitata e serve a prendere tempo per mettere in campo iniziative di rilancio dello sviluppo industriale. Di questo tipo di interventi per combattere concretamente la crisi economica non c’è alcuna traccia nella legge Finanziaria.
Ci sono solo misure una tantum come lo scudo fiscale.
Il Governo in pratica basa gran parte del bilancio del 2010 su chi decide di riportare capitali illeciti in Italia pagando una tassa ridicola del 5% garantendogli anche l’anonimato. E i proventi dello scudo fiscale dove vanno a finire? Non a far uscire l’Italia dalla crisi economica.
Il Pd aveva proposto di destinare i proventi dello scudo fiscale a investimenti urgenti in tre settori: istruzione e ricerca, infrastrutture pubbliche e ristrutturazioni edilizie basate sul risparmio energetico.
E’ l’ennesimo esempio di come la destra, nonostante le roboanti promesse di investimenti infrastrutturali per combattere la crisi e di un fantomatico taglio delle tasse, in realtà viva alla giornata, senza alcuna strategia credibile, cercando disperatamente di tamponare i buchi creati con scelte irresponsabili come il soldi buttati per la non trasparente operazione Alitalia.

Per conoscere il testo della Legge Finanziaria 2010 approvato dalla Camera dei Deputati collegatevi al link
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0030570.pdf

Una bella notizia: Bersani richiama all’ordine D’Alema, e ribadisce la posizione chiara e trasparente del PD sulla questione GIUSTIZIA.

Massimo D’Alema, il re degli inciucioni, si era  spinto oltre, si era allargato troppo nelle aperture al presidente del Consiglio ( ritrovandosi in sintonia con il Partito dell’Amore ) e alla maggioranza, sul tema delicatissimo della Giustizia. “Baffino” aveva lasciato intendere in sostanza che la principale forza di opposizione potrebbe non ostacolare il legittimo impedimento – in Aula alla Camera dal 25 gennaio – in cambio di un ritiro o di una profonda modifica da parte del Centrodestra del ddl sul processo breve.
Pierluigi Bersani è prontamente intervenuto, smentendo “il Baffino” e precisando che la linea del Pd è sempre la stessa:

“nessun confronto sulle cosiddette leggi ad personam. Punto. Anche perché il rischio sarebbe quello di una nuova bocciatura della Corte Costituzionale, in base al principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Il Partito Democratico è disponibile a discutere una riforma organica e complessiva del sistema giudiziario senza però dare alcun tipo di appoggio – anche solo con l’astensione – a provvedimenti che puntino a salvaguardare il premier dai procedimenti in corso”.

 Bravo Bersani. L’imput che arriva dal PD, tramite il suo intervento, è chiaro e trasprente:

“non possiamo risolvere noi i problemi al Cavaliere. Se la maggioranza vuole, approvi le norme che ritiene e noi faremo la nostra battaglia in Parlamento e anche nelle piazze. Punto.”

E D’Alema? La sua uscita non è in linea con la segreteria. Non è ora che si faccia da parte ?

Savonarola