Dei delitti e delle pene: per la politica ( che non ha appreso nulla da Beccaria) è meglio non mettersi contro il “buon” popolo giustizialista.

Guardandoci intorno in questi giorni di festa viene da pensare che la gente è più buona di quanto sembri, ed è anche più religiosa di quanto appaia! Poi, però passate le feste,  tutto mi sembra ritorni  nella normalità più ordinaria, ovvero nella indifferenza.
Ma forse non è nemmeno vero che a Natale siamo più buoni e disponibili agli altri. Ho letto solo oggi quanto è accaduto il giorno di Natale nel carcere di Trani (provincia di Bari) dove un giovane di 31 anni si è impiccato con una corda rudimentale.
Questo ragazzo stava   scontando una condanna per detenzione di sostanze stupefacenti e avrebbe finito di scontare la sua pena a febbraio, tra poco più di due mesi.
morte in carcereNon  ce l’ha fatta ad aspettare due mesi, 60 giorni. Ha preferito pagare con la vita la sua colpa. E qual’era la sua colpa? Fare uso di cannabis.
Questo è il nostro “Stato” severissimo con chi commette piccole colpe,  clemente e generoso nel concedere grazie a chi commette reati gravissimi. Non dico nulla di nuovo  e sicuramente essere ricchi, permettersi bravi avvocati  fa la differenza; ma non è questo che volevo commentare.
Quanto accaduto mi ha ricordato che anche a Natale c’è il “problema della condizione carceraria”  che malgrado gli ammonimenti dell’Europa che ci ha inflitti diverse sanzioni, malgrado gli appelli del Papa e del Presidente della Repubblica  la nostra classe politica non è riuscita e non riesce a fare nulla anzi  preferisce cavalcare gli umori del popolo giustizialista, si fa prima, costa meno e sicuramente non espone a critiche.
Intanto in carcere si continua a morire, anche di Natale, e ogni morte in carcere è una sconfitta di tutta la società.

Paola

2014, quali fatti del mondo, italiani, osimani ti hanno più colpito ?

addio 2014Un altro anno è passato: non dei più piacevoli per gli Italiani e per gli osimani. Un anno in cui abbiamo oscillato fra delusione e speranze .
I mondiali di calcio in Brasile, il virus ebola che miete migliaia di vittime, gli scontri a Gaza, l’Ucraina e la guerra con la Russia, la prima navicella spaziale che atterra su una cometa, l’ascesa sulla scena internazionale dell’Isis, la nascita del governo Renzi o alcuni fatti accaduti nella nostra città. Ho provato ad elencare alcuni degli eventi che hanno segnato il 2014 nel mondo, in Italia e in Osimo.
Qual è stato l’evento del 2014 che più ti ha colpito?  Dimmi la tua.

gennaio 2014   in Osimo.  L’anno si apre sullo sfondo di un inverno molto mite dove è la politica a farla da padrone.  Simone Pugnaloni è il candidato a sindaco del Pd di Osimo per le Amministrative 2014, la sua candidatura unitaria cancella le Primarie dei democratici. Chiudono gli uffici Inps ma rimane uno sportello, punto clienti Inps, collocato all’interno del palazzo comunale. E’ forte la polemica politica in città per via di alcuni soci del gruppo “Noi Anziani” immortalati mentre, con la pettorina gialla sulla quale c’è scritto il nome dell’associazione, stavano affiggendo dei manifesti politici per conto delle liste civiche. La polemica deriva dal fatto che l’Associazione riceve cospicui rimborsi spese e contributi dal Comune ed appare alquanto inopportuno vederli all’opera per effettuare volantinaggi e affissioni per la propaganda politica delle Liste civiche “latiniane” alla guida della città;
11 gennaio 2014 continuano gli  attacchi della Lega alla neo ministra Cécile Kyenge;
12 gennaio 2014 in Osimo chiusura della mostra sul barocco: “da Rubens a Maratta” mostra curata da Vittorio Sgarbi;
fotogallery della chiusura della mostra;
14 gennaio 2014  Osimo in lutto per la morte di Luciano Egidi, per gli osimani “Ciano”.  Laureato in Materie Letterarie e diplomato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica dal 1969 al 2001 ha diretto i principali istituti culturali del Comune di Osimo: la Biblioteca “Francesco Cini”, l’Archivio Storico e il Museo Civico contribuendo al loro incremento e alla loro tutela e valorizzazione. E’ stato autore o coautore di numerose pubblicazioni di carattere locale fra i quali: Trecento anni di vita della Biblioteca Comunale di Osimo (1979), Toponomastica osimana ( 1991), Osimo una storia per immagini ( 1993), Boccolino di Gozzone nella storia di Osimo del XV secolo ( 1994), Il crocefisso del Duomo, due secoli di eventi ( 1996), Elmo Cappannari poeta della propria terra ( 1998), Assistenza e beneficenza in Osimo attraverso i scoli ( 1999), La Chiesa e il convento dell’Annunziata di osimo ( 2000), Lo stemma e il Gonfalone della città di Osimo ( 2000), Un Osimano a Fiume Bruno Giacconi ( 2000), La confraternita della Pia Unione del Cristo Morto ( 2001), I documenti dei Pontefici e dei Rettori della Marca ( 2001), Osimo arte, storia e tradizione ( 2001),  La carriera miliare di un Osimano ( 2003), Astea Osimo-Recanati un’Azienda al servizio del cittadino ( 2004), Istituzioni musicali osimane (2004), Avis Osimo – 75 anni di storia e di solidarietà ( 2005), Il mutuo soccorso in osimo- Storia della Società Operaia seconda ed. ( 2005), Rotary Club Osimo Cinquantesimo di Fondazione ( 2008), Un volo lungo un anno – IV Centenario della nascita di San Giuseppe da Copertino ( 2007), L’attività tipografica di Domenico Antonio Quercetti ( 2007), M.Pinori Storia di osimo 1796 -1848 Prima Parte 1796-1798. Trascrizione, correzione e note aggiuntive  (2009), M.Pinori Storia di Osimo 1796 -1848 Seconda Parte 1815-1848. Trascrizione, correzione e note aggiuntive  (2010), I servi di Maria nella storia di Montefano  con Mario Maggi (1983), Montefano nelle sue tradizioni popolari – con Mario Maggi( 2003), Memorie storiche di Monte Fano nella Marca con Mario Maggi ( 1998), XX secolo uomini e immagini del Novecento osimano – con Rosalba Roncaglia (2000), Il Dizionario Enciclopedico osimano – con Massimo Morroni (2001);
17 gennaio 2014 in Osimo muore Roberto Donati detto Nicchio ex partigiano osimano;
– 17 gennaio 2014 Renzi, neo-segretario del Pd, in una trasmissione televisiva lancia il famoso hashtag #enricostaisereno e assicura che nessuno vuole prendere il posto di Enrico Letta al governo. I fatti, però, dicono altro. Un giorno sì e uno anche, Renzi – nascosto dietro quel’#enricostaisereno cui progressivamente nessuno crede più – lancia bordate al governo Letta, che, a dire del sindaco di Firenze, non fa alcun miglioramento nel campo delle riforme;
19 gennaio 2014 in Osimo presentazione del candidato a Sindaco  del Partito Democratico;
20 gennaio 2014 muore il maestro e senatore a vita Claudio Abbado;
23 gennaio 2014  in Osimo costituzione della   Commissione Comunale di Sorveglianza e Monitoraggio del Territorio;
28 gennaio 2014   in Osimo sequestrato e posti i sigilli sul cantiere ex Consorzio Agrario
31 gennaio 2014 in Osimo grazie alla mozione presentata da PD e SeL, anche Osimo dedica una via a Peppino Impastato;

Febbraio 2014 in Osimo Sempre molto accesa in città la polemica politica, la data delle  elezioni si sta avvicinando. Il candidato sindaco del PD, Simone Pugnaloni segnala sinteticamente le parole chiavi e le linee guida della sua campagna di comunicazione per le Amministrative di maggio,  che elenca in cinque punti: partecipazione, meritocrazia, trasparenza, dialogo e innovazione.  Concetti attorno ai quali ruoterà  il suo programma elettorale, sintetizzato ( imitando Renzi) con l’hashtag: #cambiaosimo;
9 febbraio 2014 in Osimo nasce e si diffonde in pochi giorni Sssiddd’Osimo se… una nuova tendenza su Facebook. Un gruppo che vuole  dare voce ai ricordi della nostra città.  A questa giostra della memoria condivisa parteciperanno attivamente tanti osimani ( a fine 2014 gli iscritti saranno più di 4.000): il gruppo dedicato al, «Sei di Osimo se…», osimanizzato in «Sssiddd’Osimo se…» è stato fondato domenica 9 febbraio e la  fondatrice dell’edizione osimana del gruppo si chiama Daniela Guercio;
10 febbraio 2014  iniziano i disordini nella penisola della Crimea, il cui governo locale rifiutava di riconoscere il nuovo governo e il nuovo presidente ucraino. La Crimea ha dichiarato quindi la propria volontà di separarsi dall’Ucraina con un referendum, la cui legittimità tuttavia è respinta dall’Unione europea e dagli Stati Uniti d’America, ritenuto invece valido dalla Russia. Dalla questione nasce la guerra dell’Ucraina orientale, un conflitto ancora in corso iniziato ad aprile, quando dei manifestanti armati si sono impadroniti di alcuni palazzi governativi dell’Ucraina orientale, spinti dallo spirito independista isprirato dalla Crimea. Subito la Russia coglie l’occasione e il suo esercito varca i confini. Si scalfiscono i già labili rapporti internazionali tra la Russia e gli Stati Uniti d’America: l’esercito statunitense difende l’Ucraina dagli attacchi indipendentisti e dalla Russia di Putin, scatenando anche una guerra finanziaria a colpi di sanzioni insostenibili per l’economia Russa a rischio recessione, a causa anche del calo dei prezzi del petrolio;
10 febbraio 2014 Allarme Ebola. Così si chiama, la  grande paura nel 2014, l’infezione che porta a sviluppare una febbre emorragica. La terribile epidemia comincia a diffondersi a gennaio a partire dalla Guinea. Ben presto supera i confini e dilaga in Liberia, Sierra Leone e Nigeria. E’ la più grave nella storia, sia per il numero di casi che per i decessi registrati. Al 10 dicembre 2014 sono stati segnalati 17.942 casi sospetti con 6.388 morti. Diverse organizzazioni, tra cui la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, i Centri statunitensi per il controllo delle malattie e la Commissione europea hanno donato fondi e mobilitato personale a loro disposizione per aiutare a contrastare l’epidemia. Anche un medico italiano di Emergency, che si trovava in Serra Leone,  è stato contagiato, ricoverato in Italia le sue condizioni, al 29 dicembre, sembrerebbero migliorate grazie alla somministrazione di medicine sperimentali;
–  13 febbraio 2014,  la Direzione Nazionale del Partito democratico chiede a Letta di dimettersi: 136 sì, 16 no e 2 astenuti è il computo della votazione del documento di chiara ispirazione renziana. Altro che #enricostaisereno;
17 febbraio 2014 Napolitano conferisce a Renzi l’incarico di formare un nuovo governo;
20 febbraio 2014 in OsimoAccolto ricorso in Appello: Il Consiglio di Stato dichiara l’ illegittimità della prosecuzione delle attività di realizzazione e di esercizio, nel Comune di Osimo, dell’impianto di produzione di energia elettrica da FER.
21 febbraio 2014 Renzi sale al Quirinale, scioglie la riserva, propone la lista di Ministri e il giorno dopo presta giuramento con il suo nuovo governo. È il presidente del Consiglio più giovane d’Italia: arriva a Palazzo Chigi dopo aver perso le primarie che sceglievano il candidato di coalizione alle politiche del 2013 (e vinte quelle seguenti, che servivano a rottamare Bersani e compagnia), e senza alcun supporto elettorale che lo legittimi in qualche modo. Su Twitter, patria degli hashtag,  è tutto un fiorir  di hashtag: #proviamoci #lavoltabuona #lasvoltabuona #cominciamoildomani. Nessuno, fan o detrattore che sia, può avere dubbi su un fatto: il 2014 è stato l’anno politico di Matteo Renzi. Va  ricordato come novità politica collegata a Renzi la sua nuova comunicazione politica, oltre  all’utilizzo  degli hashtag su Twitter, anche   i siti lanciati come: passodopopasso, labuonascuola, soldipubblici e via dicendo;
22 febbraio 2014 in Osimo. Continuano  nella rete a riaffiorare i vecchi ricordi e le foto della storia di Osimo, dei modi di dire, e delle memorie  legate ad alcuni personaggi più caratteristici della nostra città. Ho proposto  al numeroso gruppo di faiceBucchiani , di tirare fuori dai   cassetti – per  condividerle insieme – le foto degli anni della scuola e raccontare dei Maestri, dei professori e dei nostri compagni di scuolaRicordare la nostra SCUOLA osimana,
26 febbraio 2014 Bersani ristabilitosi, dopo l’operazione, ritorna in Parlamento è un bel giorno per il PD;
27 febbraio 2014 in Osimo sulla rete Facebook continua con grande successo la pubblicazione di foto di aspetti della vita osimana. Grande la partecipazione degli “internauti osimani” al gruppo intitolato: Sei di Osimo Se  ;
28 febbraio 2014  il PD  aderisce al PSE (Partito Socialista Europeo);

MARZO  in Osimo. Si presenta alla città il candidato a sindaco del Movimento 5Stelle Osimo, si chiama David Monticelli e con lui si presentano i 24 candidati al consiglio comunale: Andreoli Sara, Angeletti Laura, Bompadre Simone, Brasile Antonella, Carini Luca, Carletti Pierfrancesco, Carlini Marco, Catani Simone, Conigli Graziano, De Rosa Assunta, Decori Andrea, Di Vincenzo Elvira Monica, Dolcetti Barbara, Formusa Leonardo, Francinella Sandro, Ghergo Lucia, Giambartolomei Cinzia, Giuliodori Alessandro, Lombardi Giovanni Emilio, Pacini Marco, Paesani Fausto, Pretini Daniele, Renzi Angelica, Zoppi Fulvio. I punti del programma elettorale sono: giustizia ed equità sociale (sintetizzati nello slogan “Nessuno deve restare indietro”), trasparenza e la partecipazione. Anche questa formazione si presenta con il suo hashtag: #osimostiamoarrivando;
3 marzo 2014 a portarsi a casa la statuetta d’oro degli Oscars come miglior film in lingua straniera è Paolo Sorrentino con il suo italianissimo e romanissimo “La grande bellezza”. Era da 15 anni, dal 1999 con La vita è bella di Roberto Benigni, che l’Italia non agguantava la statuetta;
8 marzo 2014  il volo della Malaysian Airlines MH370, con a bordo 239 persone in volo tra Kuala Lumpur e Pechino, scompare dai radar. E’ l’inizio di un mistero ancora irrisolto.  La ricerca del relitto dell’aereo è tuttora in corso e non ha ancora dato nessun risultato;
11 marzo 2014 Riforma della legge elettorale, bocciate le quote rosa. Una sconfitta per le donne e una sconfitta del PD dalle cui fila, nel segreto del voto, più di 60 deputati   hanno fatto mancare l’ok alla proposta ( come era stata pattuita) di assicurare una rappresentanza significativa di genere (60/40)  tra i banchi del Parlamento. Ancora una volta è passato il messaggio che l’accordo con Berlusconi e Alfano è più importante del rispetto dei valori fondativi del PD.
12 marzo 2014  in Osimo. Osimo chiude  l’ufficio del Giudice di Pace. Osimo, nell’ambito della provincia di Ancona è l’unico comune che andrà a perdere la sede del Giudice di Pace;
17 marzo 2014 Renzi comincia a parlare di riforma del lavoro, i dubbi e le perplessità sono iniziati subito;
27 marzo 2014 in Osimo ho presentato una interrogazione sulla questione delle sanzioni applicate sulle strisce blu se il ticket è scaduto;
29 marzo 2014 in Osimo il gruppo internauta SEI DI OSIMO SE… porta gli aneddoti dell’osimanità da  FB al TEATRO, fotogallery della serata;

APRILE in Osimo. La sinistra con la lista “L’altra Osimo” sceglie come candidato sindaco Fabio Pasquinelli. Con lui appoggeranno la lista e si sottoporranno al giudizio degli osimani 24 candidati rigorosamente divisi a metà tra uomini e donne: Cittadini Sandro, Balestra Rossana, Bartoli Franca, Bianchetti Nerina, Calistri Mauro, Cappella Vania, Carteletti Monica, Catena Carlo, Cintioli Edoardo, Coletta Roberta, Coppari Marisa, Farinelli Mario, Ficosecco Monica, Gaetani Ottavia, Gioacchini Giorgio, Glorio Michela, Lasca Paolo, Pierpaoli Enzo, Possanzini Fabio, Renzulli Pietro, Taborro Valeria, Torriani Antonio, Tufano Gianfranco, Vitale Luca.
Alla fine dopo mascheramenti e tentennamenti vari saranno 5 i candidati che si daranno battaglia per le elezioni, a Sindaco, del 25 maggio:
1) Latini Dino – avvocato – appoggiato  dalle liste: Su la Testa, Patto Sociale, Osimo Democratica, Forza Osimo, Liberi e Forti;
2) Simone Pugnaloni – impiegato di banca -appoggiato dalle liste: PD, Popolari per Osimo, Energia Nuova;
3) David Monticelli – direttore di banca – per il Movimento 5 Stelle Osimo;
4)Fabio Pasquinelli – avvocato – per  L’Altra Osimo con la Sinistra;
5) Meruri Sauro – medico – per la lista Voglia di Libertà – Forza Silvio club Osimo
7 aprile 2014 Renzi porta a casa  la riforma delle Province con la legge Delrio, conclusione di un processo iniziato da tempo, che poi sfocia di fatto, nel mezzo pasticcio delle provincie che rimangono con elezioni di secondo livello;
11 aprile 2014 in Osimo. Esce sulla stampa un sondaggio pre-elettorale commissionato dalle Liste civiche Latini&Simoncini dal quale risulta che le Liste sono avanti a tutti nelle preferenze. Noi avevamo altri sentori;
13 aprile 2014 in OsimoIntitolazione dell’archivio storico al dott. Luciano Egidi. Fotogallery dell’evento.
15 aprile 2014   In Nigeria, un gruppo estremista rapisce, da una scuola, più di  200 liceali ragazzine colpevoli di “voler studiare”. Le adolescenti, tutte tra i 12 e i 17 anni di età, sono ancora in parte nelle mani dei terroristi, malgrado la mobilitazione  internazionale;
16 aprile 2014  in OsimoNell’anno in cui si ricorda in tutta Italia e non solo, il centenario della Prima guerra mondiale, il Parco dedicato ai 360 caduti osimani è diventato il “Parco della Dimenticanza”. Nella più assoluta indifferenza è stato destinato dalle liste civiche in uno spazio per “sgambatura per cani”. Nel parco furono piantati 360 alberi, uno per ogni soldato osimano morto nella guerra 1915-1918,  affinchè nessuno dimenticasse  gli orrori della guerra ed il sacrificio di quanti lottarono generosamente per la libertà del nostro Paese;
17 aprile 2014 muore uno dei miei scrittori preferiti, Gabriel Garcia Marquez. È stato  vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1982. Come dimenticare la sorpresa e lo smarrimento provati nel leggere Cent’anni di solitudine o l’emozione vissuta per  L’amore ai tempi del colera;
18 aprile 2014 è il giorno degli 80 euro in busta paga per tutti i lavoratori dipendenti (e assimilati) che guadagnano fino a 24.000 euro lordi l’anno;
18 aprile 2014  in Osimo. Venerdì santo, giorno della tradizionale processione del Cristo morto. Fotogallery della processione;
20 aprile 2014 ho visitato a Roma la bella mostra su Frida Kahlo: se equivocò la paloma;
21 aprile 2014 questo Blog, “con Paola Andreoni” ha raggiunto e superato il traguardo delle 200.000 visualizzazioni. Grazie a tutti i pazienti lettori;
23 aprile 2014  in Osimo i genitori protestano perchè ai loro figli a scuola viene insegnato a suonare “Bella Ciao”. E’ successo alla “Bruno da Osimo”;
29 aprile 2014 in Osimo Le elezioni Comunali per il rinnovo del Consiglio comunale e del Sindaco si svolgeranno il prossimo 25 maggio.  Mi candido al Consiglio comunale nella lista a sostegno del candidato Sindaco Simone Pugnaloni;
29 aprile 2014  in Osimo  chiude definitivamente l’ufficio del Giudice di pace di Osimo;

MAGGIO 2014 in Osimo. Sui giornali locali non si parla che della campagna elettorale. Il Movimento 5 Stelle inizia la campagna elettorale a Passatempo, frazione che era sta l’emblema della rivolta cittadina contro le amministrazioni delle liste civiche e le sue scelte come quella del maxi-canile e dell’impianto di bitumificio. Le liste civiche e i suoi 143 aspiranti consiglieri, distribuiti in 6 liste,   presentano il loro candidato sindaco, Latini Dino,  nella Sala Maggiore del Comune di Osimo. Un segno di continuità e di governo che non porterà molta fortuna alle liste che avevano le mani sulla città  da quasi 15 anni. Un fatto che animerà la campagna elettorale  è la polemica della foto del campione di pugilato argentino Monzon scelto dalle liste di Latini per il proprio logo elettorale, accompagnato dalla scritta “Audacia condivisa”. Monzon fuori dal ring non è stato altrettanto campione di vita, fu condannato a 11 anni di carcere per maltrattamenti e per uxoricidio. Le polemiche  che ne seguirono obbligarono le liste ad un precipitoso quanto mai   imbarazzante cambio del logo  elettorale.
Le votazioni del 25 maggio. I risultati delle votazioni amministrative  del 26 maggio non danno un sindaco vincitore, tutto viene rinviato all’esame del  ballottaggio fra Latini Dino e Simone Pugnaloni.  Al primo turno di voto: Pasquinelli ottiene il 4,70% delle preferenze, Monticelli il 18,68 %, Pugnaloni il 29,37 % e Latini il 44,96%.
3 maggio 2014 in Osimo Bomba d’acqua a Passatempo, campagne allagate, famiglie isolate, diversi i danni causati dal maltempo;
3 maggio 2014 è emergenza alluvione a Senigallia. Si conteranno alla fine due morti e ingentissimi  danni materiali in tutta la città;
12 maggio 2014 in Osimo siamo nel vivo della campagna elettorale, il  25 maggio si va al voto per rinnovare Sindaco e Consiglio comunale;
25 maggio 2014 elezioni Europee, un appuntamento elettorale importante – per quanto disertato rispetto al 2009 (affluenza al 57,20% contro il 65,87% della precedente tornata). Le urne premiano il PD ma sopratutto Renzi che ottiene il 40,81% delle preferenze degli italiani. In Unione, diversamente da quanto accaduto in Italia vince l’euroscetticismo. Vincono le elezioni le formazioni conservatrici: il CDU di Angela Merkel, l’Ukip britannico di Farage e l’estrema destra di Marine Le Pen in Francia. La Germania elegge due neo nazisti e così fa la Grecia. Avanzano anche i partiti euroscettici dell’ala sinistra: il Movimento 5 Stelle italiano a Bruxelles si allea con gli indipendentisti dell’Ukip, mentre la Lega di Matteo Salvini preferisce stringere un’alleanza con il Front National di Marine Le Pen;
26 maggio 2014 in Osimo.  Elezioni comunali 2014: i risultati definitivi,  dicono  ballottaggio;
28 maggio 2014 in Osimo. A seguito della segnalazione di alcuni elettori che hanno votato nel seggio elettorale n° 21, oggi la commissione elettorale comunale si è riunita ed ha riconteggiato le preferenze assegnatemi e riconosciuto che per un mero errore materiale di trascrizione, non mi sono state attribuite altre 32, regolari, preferenze. Totale preferenze ottenuto: 565 Con soddisfazione e con un pizzico di orgoglio, sono stata la più votata fra i consiglieri: tanto da guadagnarmi per la stampa la nomination di “Miss preferenza”;
31 maggio 2014 in Osimo. Quale sarà la posizione del Movimento M5S Osimo per il ballottaggio… preoccupazioni, inviti, speranze per il turno di ballottaggio dell’8 giugno prossimo;

GIUGNO in Osimo. L’estate si apre con lo scontro elettorale: Latini – Pugnaloni. Pasquinelli (L’altra Osimo) si unisce  a Pugnaloni (Pd) per il ballottaggio. Si accende una nuova polemica, questa volta il motivo è  per l’annullato confronto organizzato da Confcommercio tra i due candidati a sindaco. Latini fa sapere  che non può confermare la propria partecipazione all’incontro-confronto organizzato dalla Confcommercio presso la sala grande del palazzo municipale di Osimo a causa  di una  visita medica. Al ballottaggio dell’8 giugno gli osimani scelgono Simone Pugnaloni che vince con uno  scarto di soli 6 voti. A Osimo scoppia la gioia dei militanti del PD e degli elettori di Pugnaloni, tutti  in piazza con bandiere e spumante. Delusione ed incredulità sono, invece, disegnati sul volto degli aderenti alle Liste Civiche. Simoncini consegna le chiavi della città a Pugnaloni. La nuova Sala Gialla che avrà 24 seggi vedrà, tra i  15 consiglieri  della maggioranza,  10 PD: Paola Andreoni, Mauro Pellegrini, Daniele Bernardini, Flavio Cardinali, Fabio Marchetti, Eliana Flamini, Matteo Canapa, Filippo Invernizzi, Giorgio Campanari e Diego Gallina Fiorini; 2 Energia Nuova: Marco Balestrieri e Andrea Catena;  1 Popolari per Osimo, Maria Grazia Mariani;  e 2 L’Altra Osimo con La Sinistra (che si è apparentata con Pugnaloni dopo il primo turno): Carlo Catena e il candidato sindaco Fabio Pasquinelli.
Alle  minoranze saranno assegnati  9 posti nella “Sala Gialla”, per le Liste civiche  7 i seggi assegnati, di cui tre Su la Testa (Sandro Antonelli, Graziano Palazzini e Gilberta Giacchetti), uno Forza Osimo-Cdo (Mario Araco), uno Osimo Democratica (Achille Ginnetti), uno Patto Sociale (Monica Bordoni) più il candidato sindaco Dino Latini. Nessun seggio per le liste OsimotiAmo e Liberi e Forti. A completare i 9 seggi dell’opposizione i due consiglieri del Movimento 5 Stelle: Sara Andreoli e il candidato sindaco dei grillini David Monticelli. Vengo eletta Presidente del Consiglio comunale ed è la prima volta di una donna.
9 giugno 2014  in OsimoSimone PUGNALONI è il nuovo sindaco di Osimo. Vince per 6 voti contro Dino Latini, candidato delle liste “Simoncini&Latini”;
12 giugno 2014 in Osimo, insediato il nuovo sindaco, Simone Pugnaloni;
12 giugno  2014  in Osimo ufficializzato dalla Prefettura il nuovo Consiglio comunale di Osimo, mandato 2014 – 2019;
13 giugno 2014 in Osimo. Grandi cambiamenti in Osimo. Il centro sinistra vince le elezioni. E’ arrivato il tempo per noi. Per noi osimani, orgogliosi, lavoratori e gente solidale, che vuole riportare in città i valori del rispetto, della trasparenza, dell’attenzione a tutti;
19 giugno 2014  in Osimo, insediato il nuovo Consiglio comunale di Osimo: sono stata eletta Presidente del Consiglio comunale,
fotogallery elezione di Paola Andreoni a Presidente del Consiglio comunale. E’ la prima volta che una donna guida i lavori consiliari ad Osimo;
20 giugno 2014 le televisioni di tutto il mondo cominciano a parlare di un gruppo di terroristi che opera nei territori della Giordania e dell’Iraq  si tratta dell’Isis e dello stato islamico del Califfato che diventeranno sempre più noti a causa della  pratica delle decapitazioni di giornalisti e volontari occidentali. Fa notizia anche che questi gruppi islamici reclutano i suoi militanti in occidente;
26 giugno 2014  in Osimo, omaggio, accompagnati dai responsabili dell’Anpi Osimo, ai Caduti e alla popolazione di Casette di Rinaldo;

LUGLIO in Osimo L’estate 2014 passerà alla storia come una tra le più piovose e fresche. Fra i primi atti assunti dal nuovo sindaco vi è l’eliminazione dei parcheggi davanti al palazzo comunale di Osimo. Latini Dino, intanto, presenta ricorso al Tar Marche contro la vittoria di Simone Pugnaloni, vittoria  per soli 6 voti  e la contestuale  presenza di 10 schede contestate. La cronaca  cittadina racconta  la preoccupazione di tutta la comunità per la scomparsa da casa  di una studentessa 16enne;
1° luglio 2014 l’Italia entra nel suo semestre di Presidenza dell’UE, e dunque Renzi diventa anche Presidente del Consiglio Europeo;
6 luglio 2014   in Osimo, Consiglio Comunale Straordinario di Osimo per il 70° Anniversario della liberazione di Osimo. Il mio intervento di presentazione.   Abbiamo celebrato i 70 anni dalla Liberazione di Osimo, avvenuta il 6 luglio 1944,  con una riflessione sulla storia della Resistenza locale, prima in piazza del Teatro e poi con una seduta straordinaria del Consiglio Comunale aperto a tutti i cittadini. Nell’occasione il Consiglio Comunale osimano, all’unanimità, ha approvato e condiviso ,  il seguente Ordine del Giorno: ORDINE DEL GIORNO IN MERITO A COMMEMORAZIONE DEL 70° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DELLA CITTA’ DI OSIMO.
Alla cerimonia istituzionale hanno preso parte autorità civili e militari cittadine, le associazioni degli ex combattenti e d’arma, l’Anpi e tantissime cittadine e cittadini osimani. Ospiti della serata i sindaci di Filottrano e di Castelfidardo, lo storico Mario Fratesi, lo storico osimano Massimo Morroni e il maestro Carlo Gobbi.
8 luglio 2014 Israele sulla striscia di Gaza Israele e da il via all’Operazione Margine di protezione, nome in codice della campagna militare  contro i guerriglieri palestinesi di Hamas ed altri gruppi nella Striscia di Gaza. L’operazione finirà ad agosto, con l’annuncio dell’accordo per una tregua duratura raggiunto al Cairo. L’intento dichiarato dell’operazione israeliana era quello di fermare il lancio di missili dalla Striscia di Gaza verso il proprio territorio, intensificatosi dopo il rapimento e l’uccisione di tre adolescenti israeliani. E’ stata anche una strage  di innocenti e questo non fa onore allo stato di Israele;
14 luglio 2014  la nazionale di calcio tedesca, vince la Coppa del Mondo in Brasile. Contestata la prestazione della nazionale italiana;
15 luglio 2014  in Osimo, la grande novità dell’estate di Osimo: ritorna il Cinema.  Dal 22 luglio al 21 agosto alle ore 21.30, nell’arena del Palazzo Campana, 8 titoli per 8 serate all’aperto, nel centro storico di Osimo. Una proposta che la nuova amministrazione comunale, grazie all’ impegno dell’assessore alla cultura, Mauro Pellegrini, offre alla città dopo anni di buio;
17 luglio 2014  Il Volo Malaysia Airlines con a bordo 298 persone in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur, viene abbattuto nei cieli del Ucraina causando la morte di tutti i passeggeri. I ribelli danno la colpa alla contraerei di Kiev, che rispedisce le accuse al mittente. Ancora non si sa cosa è successo. Il governo olandese ha annunciato un rapporto definitivo nel 2015, ma intanto la tensione tra Usa, Europa e Russia è salita alle stelle, ricordando i tempi della guerra fredda.
19 luglio 2014 in OsimoA distanza di  ventidue anni dalla strage mafiosa in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e i suoi  custodi, gli agenti della scorta, Osimo non dimentica;
23 luglio 2014 in Osimoatto intimidatorio nei confronti del Sindaco. Solidarietà e condanna per quanto accaduto;
28 luglio 2014 scoppia la Grande Guerra. Anche Osimo con i suoi  355 giovani osimani che non fecero più ritorno dalle trincee, ha dato il suo tributo di sofferenza e dolore a questo drammatico evento. I nomi dei caduti osimani;
30 luglio 2014 in Osimo, istituite le Commissioni consiliari, organismi  necessario per il buon funzionamento del Consiglio comunale;

AGOSTO in Osimo. Il mese è tutto un fiorire di attività messe in piedi da neo Assessore alle attività culturali e Vice Sindaco, Mauro Pellegrini. Nel  centro storico partono i ‘Mercoledì di Agosto’ nell’atrio comunale a cui faranno seguito i Venerdì di Agosto.  Tanto pubblico ha assistito a queste prime edizioni di rassegne di incontri volte a conoscere meglio la città, la sua storia e le sue tradizioni. Tantissima gente in piazza anche la notte di San Lorenzo per la tradizionale manifestazione “Calici di Stelle” che ha visto la presenza di 23 cantine. Scalpore suscita la notizia della morte improvvisa, probabilmente stroncato da un infarto , del parroco di San Marco padre Tommaso Barbona.
1 agosto 2014 Solidarietà a l’Unità . Quando muore un giornale è la democrazia a morire.
11 agosto 2014  muore suicida l’attore Robin Williams. È stato protagonista di numerosi film come Hook Capitan Uncino, L’attimo fuggente, Mrs. Doubtfire, e molti altri. Celebre per le sue capacità comiche, ma anche per ruoli drammatici;
14 agosto 2014 “Insolentita” dalle parole di Alfano;
15 agosto 2014 in Osimo, concerto in Piazza Duomo  con Franco Cerri e Marco Santini;
22 agosto 2014 La “N” come “Nazareno” – cioè cristiano – apposto come un “marchio della vergogna” sulle case dei cristiani in Iraq. Solidarietà ai cristiani e a tutti i “Nazzareni” del Mondo;
23 agosto 2014 la moda dell’estate 2014: le docce fredde da riprendere  a sostegno della raccolta di fondi per la ricerca contro la Sla, la sclerosi laterale amniotrofica.
29 agosto 2014 in Osimo, il “covo” di Campocavallo raffigurante San Pietro, viene benedetto da Papa Francesco. Il “covo”, di San Pietro è soltanto l’ultima di una lunga serie di realizzazioni, sempre a tema religioso, fatte interamente di spighe di grano ad opera di abili maestri di Campocavallo di Osimo;

SETTEMBRE  in Osimo Tra le più grosse novità presentate dalla nuova Giunta, grande il  successo riscontrato per la notte bianca di Osimo. Una notte dedicata alla musica suonata da artisti osimani negli angoli più suggestivi della città.
4 settembre 2014 in OsimoCoppa Pianisti d”Italia, continua ad Osimo la tradizione del festival pianistico internazionale;
6 settembre 2014 in Osimo, presentazione della  iniziativa che ho promosso come  Presidente del Consiglio per gli alunni delle Scuole Primarie: A Scuola di Cittadinanza. Si attua in questo modo l’impegno che, il 6 luglio 2014, nel 70°anniversario della Liberazione di Osimo il Consiglio Comunale all’unanimità dei voti ha deliberato cioè ” promuovere e sostenere con la Scuola e le altre agenzie educative forme di collaborazione utili affinché possa maturare nelle giovani generazioni la convinta adesione ai valori della democrazia, della non violenza e della legalità, riconoscendo in essi gli elementi fondativi e la linfa vitale di ogni civile consesso”;
7 settembre 2014 in OsimoUna giornata di sport: la 32^ edizione del ” Trofeo 5 Torri-Bracaccini”. Più di 900 gli atleti, dal più piccolo di 5 anni al meno giovane di 83 anni,   hanno invaso il centro di Osimo per partecipare alla  manifestazione podistica organizzata dalla Bracaccini Atletica.
16 settembre 2014 in Osimo, consegna delle Civiche Benemerenze a: Orlando Duranti, Maria Letizia Gardoni, I maestri del covo di Campocavallo. Premio una vita per il lavoro: Silvano Carnevali, Giancarla Lombardi. Premio Giovani Osimani nel Mondo: Martina Pirani, Laura Torriani. Riconoscimento alla memoria: prof.ssa Loredana Loretani, Giuseppe Martini. Questi sono stati i “GIUSTI” osimani 2014Foto-gallery della cerimonia della premiazione;
21 settembre 2014 Sull’art. 18 il PD deve ritrovare la giusta rotta: stare dalla parte dei lavoratori dialogando con il sindacato;
23 settembre 2014  in OsimoConvocazione Straordinaria Consiglio Comunale per l’audizione degli amministratori delle società partecipate e controllate del Comune di Osimo che relazioneranno sulla situazione gestionale, organizzativa e finanziaria delle medesime società: ASTEA Spa, Astea Energia Spa, Astea Servizi Srl, Geosport Srl, IM.OS. srl, Park.O. Spa, Conerobus Spa, Azienda Speciale A.S.S.O.
27 settembre 2014  in Osimo, cordoglio per la morte del giovane Indrit Kapxhiu;
– 28 settembre 2014 Le proteste di Hong Kong e la mobilitazione di migliaia di studenti nasce da una protesta per la decisione della Cina di porre forti limiti alle prime elezioni a suffragio universale del capo del governo locale nel 2017. Dopo l’occupazione per due mesi delle strade principali della città, i tre fondatori del movimento di rivolta si sono arresi alla polizia;

OTTOBRE in Osimo. L’autunno osimano  si apre con diverse questioni. Sul tavolo del sindaco l’autunno porta alcune  “grane” ereditate dalla precedente amministrazione che generano  dibattiti e discussioni: la mancanza di un cinema in città, il blocco dei lavori e la pratica edilizia dell’ex Consorzio Agrario,  la scuola di Casenuove, il contenzioso del Piano Regolatore, il trasporto scolastico e il servizio car shooling attivato dalle liste civiche, la chiusura del Commissariato di Pubblica Sicurezza.
5 ottobre 2014 Osimo, a Copertino per consolidare il legame di amicizia tra le comunità di Osimo e quella di Copertino, città legate dalla comune devozione a San Giuseppe. I momenti più salienti dell’incontro;
9 ottobre 2014 in Osimoci ha lasciati una brava persona: Roberto Mosca;
10 ottobre 2014 Alluvione a Genova, città di nuovo in ginocchio, era già successo nel 2011. Siamo un Paese che vive di continue emergenze e delle incapacità degli organi competenti a proteggere il territorio e i suoi abitanti. Dal fango emergono solo loro: la lezione di solidarietà degli angeli del fango;
10 ottobre 2014 Il Premio Nobel per la Pace  è stato assegnato all’attivista indiano Kailash Satyarthi, per i diritti dei bambini ed a Malala Yousafzay, la 17enne pachistana che due anni fa fu ferita gravemente dai talebani per la sua lotta a favore dell’istruzione femminile;
15 ottobre 2014 Osimo. Prende il via una iniziativa che ho promosso per dare merito a quanti si sono impegnati in città nelle funzioni di amministratori del bene pubblico. Recuperare informazioni, curiosità, atti amministrativi, fatti su quanti hanno amministrato la nostra città. Si tratta di nomi, alcuni illustri altri di semplici concittadini, che nel passato si sono impegnati come consiglieri comunali, Assessori, Sindaci nella vita amministrativa per migliorare le condizioni e la qualità della vita della nostra Osimo. Una storia del consiglio comunale osimano attraverso i suoi protagonisti con lo scopo di mettere in luce momenti, temi e dibattiti particolarmente significativi per l’amministrazione della città. Un progetto che vuol essere anche un omaggio a quanti si sono impegnati ed hanno voluto porre al servizio della comunità cittadina le proprie competenze, le proprie energie ed il proprio tempo. Il Consiglio Comunale è un’istituzione importante, ma altrettanto importanti sono gli uomini e le donne che l’hanno personificato e che si sono occupati, spesso con spirito di sacrificio e nella differenza di posizioni politiche, del suo sviluppo e della sua continuità. La storia di queste donne, questi uomini rappresentano un ricco patrimonio che credo sia utile e saggio per Osimo non disperdere. Storie diverse, pubbliche e private, di persone che hanno avuto tutte in comune lo spirito e l’onore di servire la propria città.
1) racconto del mandato di governo cittadino 1951 – 1955;
2) racconto del mandato di governo cittadino 1956 – 1960;
3) racconto del mandato di governo cittadino 1960 – 1964;
Su Facebook è possibile interagire e apportare un contributo di informazioni, foto all’iniziativa che ha l’ambizione di concludersi con la pubblicazione di tutte le informazioni raccolte anche grazie agli interventi  degli iscritti al gruppo degli internauti ” Osimo ed i suoi Amministratori “;
18 ottobre 2014 Anche questa è l’Italia,  il massimo rappresentante del calcio italiano è stato sospeso dalla UEFA per frasi razziste. Un bel biglietto da visita dello sport  di  un Paese  che si candida per le olimpiadi del 2024. La Politica tace;
20 ottobre 2014  Osimo. Tra i centomila partecipanti alla Marcia della pace Perugia-Assisi a testimoniare i valori della fratellanza e della Pace c’èra anche il Gonfalone del Comune della nostra città. Marcia della pace Perugia – Assisi 2014;
25 ottobre 2014 Manifestazione a Roma da parte della CGIL – FIOM contro il progetto del Governo di abolizione dell’art. 18. Il nostro popolo  è questo;

NOVEMBRE in Osimo. Il lavoro che non c’è, l’emergenza abitativa, ravvivare il centro storico … la città risente come tutte le altre città del Paese della crisi e delle sue drammatiche conseguenze.  Nell’ambito dell’inchiesta su presunte corruzioni e illeciti compiuti per realizzare e autorizzare impianti a biogas nelle Marche, la procura di Ancona ha ottenuto  il sequestro preventivo di cinque strutture in provincia di Ancona: posto sotto sequestro anche gli impianti biogas di Osimo. Sempre sul fronte giudiziario, il Tar Marche dichiara ammissibile il ricorso elettorale presentato dal candidato sindaco delle liste civiche Latini e dispone che entro il prossimo 20 febbraio 2015  la Prefettura abbia svolto tutte le verifiche e abbia depositato al Tar il verbale con il nuovo spoglio delle schede segnalate nei ricorsi. Due lutti in particolare hanno segnato questo mese: la morte di Olindo Martini, storico presidente della casa di riposo Bambozzi e la morte di monsignor Candido Petraccini ex parroco di San Marco. Il mese porta anche una bella notizia: salvo il Commissariato di Ps di Osimo,  il ministero lo esclude dai presidi da tagliare.
2 novembre 2014  Un giovane, Stefano Cucchi è  morto in carcere di botte e di stenti. Purtroppo per la giustizia italiana  con una sentenza che ha fatto molto discutere, non ci sono colpevoli;
9 novembre 2014 25 anni  fa cadeva il Muro di Berlino e il mondo cambiava passo e voltava pagina. Massicce le celebrazioni in Germania per celebrare il passaggio di un quarto di secolo. L’Unione Sovietica non esiste più, si è sbriciolata assieme al Muro, ma a distanza di anni la “guerra fredda” tra Russia e Stati Uniti sembra essere ancora in vita.
11 novembre 2014  approvata la legge per le  “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive” meglio nota come legge  “Sblocca Italia”;
16 novembre 2014 La protesta di Ferguson, (Saint Louis, Missouri) iniziata ad agosto fa espodere la rabbia “nera” in tutti gli stati degli Usa. Tutto è nato dall’omicidio di un giovane ragazzo afroamericano nella cittadina di Ferguson  da parte di un agente di polizia, da cui ne sono scaturite proteste e reazioni, sino a incidenti e saccheggi presso la comunità afroamericana. La protesta continua poi a New York, per un’altra assoluzione di un poliziotto bianco che ha ucciso un altro nero disarmato, dove centinaia di giovani sono scesi in piazza. L’episodio  a cui ha fatto seguito una escalation di violenze, culminata con l’assassinio di due poliziotti, è stato un pretesto, per sfogare una insoddisfazione più ampia e profonda e  ha riacceso negli Stati Uniti la discussione delle relazioni razziali. Una questione nazionale che ritenevo francamente superata con l’elezione a Presidente di Obama, i fatti purtroppo dimostrano il contrario;
24 novembre 2014 Parte la missione denominata “Futura” che porterà la giovane capitana, dell’Aeronautica Militare, Samantha Cristoforetti,  a vivere e lavorare per sei mesi nella Stazione Spaziale Internazionale. Buona missione capitano Cristoforetti!
29 novembre 2014   in Osimoproiezione al Teatro del film “L’albero tra le trincee” con la presenza del regista Alessandro Scillitani. Un’iniziativa che ho promosso quale Presidente del Consiglio Comunale, per commemorare, insieme alla città e ai giovani delle scuole secondarie, i cento anni dalla Grande Guerra. Il regista ha aiutato il pubblico a immedesimarsi su che cosa sia significato combattere in trincea quell’assurda e massacrante guerra. Le testimonianze riportate nel film da quell’arcipelago dei “custodi della memoria”, così come li definisce Paolo Rumiz, hanno determinato, tra il pubblico, momenti forti di commozione e di pietà umana. Momenti, questi, che hanno raggiunto il loro apice quando, alle testimonianze del film, si sono aggiunte quelle del pubblico presente. La serata di giovedì è stata introdotta dall’ascolto commosso dei 355 nomi degli osimani caduti durante la prima guerra mondiale a cui è stato rivolto il riconoscente omaggio di tutti i presenti. Molto bella è stata anche la successiva giornata che ha visto la partecipazione dei giovani delle nostre scuole. Il regista, nei diversi spunti di riflessione che ha rivolto ai giovani, ha saputo focalizzare l’attenzione di tutti quando ha riportato esempi di fraternizzazione che i soldati hanno vissuto durante quell’atroce guerra. Uno fra tutti la partita di calcio fatta durante la tregua natalizia che viene ricordata ancora oggi sulle montagne con una croce ai cui piedi è stato posto un pallone. A quel pallone se ne sono aggiunti tantissimi altri portati in omaggio ai caduti da chi visita ancora oggi quei luoghi. Da segnalare inoltre il contributo spontaneo e gratuito di Moreno Frontalini (detto Perpé) che ha esposto alcune cartoline d’epoca e cimeli d’epoca facenti parte di una sua collezione.
Fotogallery dell’iniziativa;

DICEMBRE in Osimo. Il mese di dicembre vede due importanti anniversari: i 50 anni della Atletica Osimo e il mezzo secolo di vita della nascita della Lega del Filo d’Oro. E’ anche il mese della presentazione del film ” Il giovane favoloso”, film sull’opera di Giacomo Leopardi che  è stata girato anche  tra i  vicoli del centro storico di Osimo. Inaugurata la sede  de il Gabbiano’ , associazione presieduta da Sabrina Cantori che ha tra i propri progetti  quello di  aiutare chi soffre di disturbi dell’alimentazione.  Come fatto di cronaca ha fatto discutere il furto degli incassi dei parcometri, di 15.000 euro, ai danni della Park.O. spa. Ci ha lasciati Andrea, un gigante la cui  vita non ha lesinato difficoltà ma che è stato sempre pronto a lottare contro le ingiustizie e non solo per se stesso. Ciao Andrea. Con le feste natalizie è arrivata in città la  pista di pattinaggio sul ghiaccio  in piazza Boccolino Osimo, novità che sta richiamando  tanti giovani in piazza.
3 dicembre 2014 passa in Parlamento, con il voto di fiducia,  il cosiddetto Jobs Act,  la riforma del lavoro da più parti contestata;
6 dicembre 2014 grazie al lavoro della magistratura viene alla luce lo scandalo “Mafia Capitale” una ragnatela criminale che avvolge Roma, e che vede più di 100 indagati, l’ inchiesta troverà non pochi sviluppi il prossimo 2015;
8 dicembre 2014 muore il cantante Mango.  Il cantante è stato colto da un malore mentre cantava Oro, la sua canzone più celebre. L’artista ha lavorato con alcuni dei più grandi artisti nostrani per cui ha scritto anche canzoni di successo;
12 dicembre 2014   sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Le due sigle sindacali, unite dallo slogan Così non va!, un motto che esprime la contrarietà circa le scelte del governo in merito alla riforma della Pubblica Amministrazione, Jobs Act, Legge di Stabilità e Politica economica.
16 dicembre 2014  stragi di bambini in  Pakistan ad opera di assassini  talebani che hanno attaccato una scuola pubblica, più di 130 i bambini rimasti uccisi;
12 dicembre 2014 in Osimo“SU TRE FRONTI”: una bella storia di un osimano per bene. Presentazione del diario scritto da Enrico Costantini, durante la prima guerra mondiale, e curato da Massimo Morroni.Un’iniziativa questa che ho organizzato quale Presidente del Consiglio Comunale di Osimo, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra. La serata é iniziata con un momento musicale dedicato al repertorio della prima guerra mondiale. Ad interpretarlo, con strumenti e voci, sono stati i ragazzi del gruppo ” folk petit ensamble” del Liceo Musicale Rinaldini di Ancona guidati dal maestro Marco Guarnieri . Il “silenzio”, il primo brano, ha voluto, invece, richiamare quello di Paolo Fresu suonato sull’altopiano di Folgaria nel giorno del 100º anniversario dell’ultimo giorno di pace : il 27 luglio 2014. Quel giorno, alla stessa ora, ben tredici Paesi, una volta belligeranti, si sono uniti, dando vita ad una scia musicale di memoria che, superando ogni confine, ha reso omaggio ai caduti della guerra, portando con se un poetico messaggio di pace .
Quello stesso messaggio di pace che Costantini richiama nel suo diario e che la figlia Franca ha voluto sottolineare nel suo commosso intervento. Quel diario, carico di esperienza umana, che Enrico ha voluto donare ai figli in occasione del suo 50º anniversario di matrimonio e che i figli, oggi, hanno voluto regalare alla città.Le parole del diario, lette da Francesca Egidi, accompagnate da filmati e foto d’epoca ( alcune delle quali scattate dallo stesso Costantini ) hanno coinvolto il pubblico in una profonda e sentita partecipazione. Quelle parole, così toccanti ed attuali, che suonano come un monito affinché ognuno di noi si faccia costruttore di pace.
Dal diario di Enrico Costantini: “Da questo immane conflitto, il mondo futuro dovrà imparare che i governi si dovranno dedicare ad opere di pace e di civiltà: soltanto così ricorderemo ed onoreremo i milioni di morti che questo conflitto immane é costato. Soltanto con questo obiettivo si rassegneranno i milioni di invalidi e mutilati che la guerra ci ha lasciati. È solo con questa speranza, noi pochi che ritorniamo saremo orgogliosi dei nostri sacrifici.”
Fotogallery della iniziativa;
20 dicembre 2014 in Osimo. Cerimonia 50 anni della Lega del Filo d’Oro. Sabato scorso ho partecipato alla commovente cerimonia dei 50 anni della Lega del Filo d’Oro. La Lega del Filo d’Oro e le sue “persone” sono una delle realtà più belle del nostro territorio. Al Teatro la “Nuova Fenice” c’erano tutte le “espressioni” della Lega. L’anima rappresentata da Dino Marabini, per molti, sempre, don Dino. La fantasia e l’estro dei suoi testimonial: Arbore e ora Marcorè. La gioiosa passione dei suoi tanti volontari. La testimonianza e la gioia di vita dei suoi ospiti, bravissimi anche come attori. L’intelligenza e l’impegno dei suoi dipendenti. Lo spirito dei suoi fondatori da Sabina Santilli, a Maria Grossi, Costantina Panattoni, Iride, Renata, Maria Soma, Bruna, Felicita e Fernanda. Il cuore della Lega del Filo d’Oro che è il suo direttore: Rossano Bartoli. La storia della Lega del Filo d’Oro è partita da un lontano soggiorno estivo che si svolse a Frontignano nel 1964;
22 dicembre 2014 in Osimo. Presentato  nella Sala Consiliare (sala gialla) del Comune di Osimo il volume curato da Carlo Niccoli “Alessandro NICCOLI immagini della vita pubblica“. Nel recuperare le informazioni, atti amministrativi, fatti su quanti hanno amministrato la nostra città ho scoperto “PERSONE” che con il loro impegno e le loro capacità hanno contribuito alla crescita ed allo sviluppo sociale, economico e civile della nostra città. Il prof. Alessandro Niccoli è stato uno di questi: sindaco responsabile e competente del nostro Comune per ben due mandati, dal 1956 al 1964. Ho avuto modo di leggere i suoi discorsi, i suoi interventi, i suoi atti amministrativi per apprezzare l’alto profilo del suo agire sempre orientato al bene della città, al rispetto di ogni posizione e al fervido e costante impegno verso i propri cittadini. Una “grande ” persona che ha dato testimonianza che la politica, prima che un incarico e un ruolo, è la sostanza del nostro essere cittadini.

 Per l’anno entrante  possiamo e dobbiamo  aspettarci di più:
mille auguri di felicità e di serenità a tutti Voi !!!

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Eugenio Scalfari: la coerenza è merce rara, ma in Italia la conosce solo la mafia

giornale La Repubblicadi Eugenio Scalfari, • 28-Dic-14 Per un partito che si definisce di sinistra democratica non è una scelta accettabile quella dei forti mettendosi sotto i piedi i deboli.
Qualche tempo fa, prendendo spunto dalle parole pronunciate da papa Francesco che giudicava la povertà come il più grave male che affligge il mondo degli umani, dedicai il mio articolo a quel tema il quale non si limita a dividere gli abitanti del nostro pianeta in ricchi e poveri. Da questa (crescente) diseguaglianza nascono una serie di altri malanni: la sopraffazione, le più varie forme di schiavitù sia pure chiamate in modi diversi, l’invidia, la gelosia, la corruzione, il malgoverno, le rendite parassitarie e perfino guerre e sanguinose rivoluzioni.
Anche oggi utilizzerò parole recentissime di Francesco che hanno come tema la coerenza. “Gli uomini e le donne – ha detto – dovrebbero comportarsi in modo coerente con il loro pensiero e la loro visione della vita, ma purtroppo molto spesso le cose non vanno così. Accade che coloro che si dichiarano cristiani e pensano di esserlo, nella realtà vivono da pagani mettendosi sotto i piedi ogni straccio di coerenza. Questo è un peccato gravissimo e non deve più accadere. La Chiesa sarà molto vigile su questo peccato di incoerenza che ne provoca molti altri, fuori dalla Chiesa ma anche dentro la Chiesa”. Francesco ha detto queste parole dal balcone del Palazzo Apostolico ad una piazza gremita e quando ha pronunciato la frase sulla gravità del peccato di incoerenza ha gridato quelle parole a voce altissima con quanto fiato aveva in corpo.
Questo è dunque il tema sul quale oggi vi intratterrò: la coerenza, la sua frequentissima violazione e i danni gravi che ne derivano.
Prima di affrontare il tema mi corre tuttavia l’obbligo di dire alcune verità (così almeno credo che siano) su tre questioni di bruciante attualità: il Jobs Act, la legge delega approvata dal Parlamento ha dato luogo ai primi due decreti attuativi; la legge elettorale che sarà tra breve trasmessa in Parlamento e la riforma della legge di Bilancio che il governo proporrà alle Camere il prossimo autunno.
Tre temi della massima importanza, i primi due hanno già suscitato profonde divisioni e aperto un confronto molto serrato con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, mentre il terzo è finora ignorato da giornali e pubblica opinione, ma il governo ci sta lavorando e susciterà anch’esso nel momento in cui sarà presentato in Parlamento, proteste altissime e profonde divisioni.
***
Ho già scritto domenica scorsa che il Jobs Act non crea alcun nuovo posto di lavoro, semmai può distruggerne alcuni. Saranno infatti assunti altri precari per un periodo massimo di tre anni, con salari inizialmente assai bassi ma lentamente crescenti. Dopo tre anni gli imprenditori decideranno se assumerli con un contratto a tempo indeterminato ma fermo restando che non godranno – come invece ancora accade per i vecchi assunti – dell’articolo 18. Per i nuovi assunti il 18 non esiste più; ci sarà dunque una diversa contrattualità per lavoratori che fanno il medesimo lavoro nella medesima azienda. La questione potrebbe creare imbarazzi con la Corte costituzionale.
Il Jobs Act non crea dunque alcun posto di lavoro. Potrà forse promuovere i precari in dipendenti regolari di quell’azienda (ma senza articolo 18) concedendo contemporaneamente un forte risparmio agli imprenditori che saranno premiati con l’esenzione dai contributi e con la piena libertà di licenziare i neoassunti durante i primi tre anni ma anche dopo, contro pagamento di un indennizzo da trattare tra le parti.
Il Jobs Act ha avuto nel corso del suo iter parlamentare sotto forma di legge delega molteplici mutamenti, quasi tutti in maggior favore degli imprenditori. In questi ultimi giorni sono usciti i due primi decreti attuativi che saranno presentati alla commissione parlamentare incaricata di fornire al governo un parere puramente consultivo, ma già si sa che in quei decreti c’è anche un trattamento per i licenziati collettivamente (in numero da cinque in su): anche in questo caso indennizzi ma non reintegro deciso – come era un tempo – dal giudice del lavoro.
Grande soddisfazione degli imprenditori ma altrettanto grande opposizione dei sindacati che protestano, invieranno ricorsi alla Corte di Bruxelles contestando i licenziamenti collettivi e forse indiranno nuovi scioperi di categoria o generali. Si può ovviamente dissentire in merito ma sta di fatto che il governo ha scelto da che parte stare e non è una scelta accettabile quella dei forti mettendosi sotto i piedi i deboli.
Si dice che leggi di questo tipo sono gradite dalla Commissione europea, dalla Bce e dal Fmi. A me non pare. Quei tre enti desiderano che l’Italia, come tutti i governi dell’Eurozona, rispetti gli impegni presi: il “fiscal compact”, una politica tendente a ridurre il debito pubblico sia pure con qualche concessione nei tempi e nella quantità, l’aumento della produttività e della competitività. Con quali strumenti questi due ultimi obiettivi debbano essere realizzati non c’è scritto da nessuna parte. Secondo me dovrebbero essere realizzati dagli imprenditori attraverso la creazione di nuovi prodotti e nuovi metodi di produzione e distribuzione. Dell’articolo 18 all’Europa non interessa nulla, riguarda il governo italiano. Produttività e competitività riguardano le aziende e chi le guida, il costo del lavoro, i licenziamenti eventuali e quanto ne deriva pesano esclusivamente sui lavoratori. Per un partito che si definisce di sinistra democratica questa scelta non mi sembra molto coerente.
***
La legge elettorale approderà in Parlamento la prossima settimana e il primo voto dovrebbe avvenire prima del 14 gennaio, giorno in cui sembra che Napolitano lascerà il Quirinale. A me quella legge complessivamente sembra una buona legge che contiene nell’ultimo articolo la clausola di garanzia secondo la quale non potrà essere applicata prima dell’autunno 2016.
La chiamano l’Italicum e – lo ripeto – mi sembra efficace ma è aggrappata all’abolizione del Senato, riforma che mi sembra invece pessima. Ne ho spiegato più volte i motivi e non starò dunque a ripetermi, ma è evidente che la legge elettorale della Camera senza più un Senato crea un regime monocamerale che rafforza moltissimo il potere esecutivo e attenua i poteri di controllo del potere legislativo.
Questo è l’aspetto estremamente negativo: non l’Italicum ma il Senato relegato ad occuparsi delle attività delle Regioni essendo i suoi membri eletti dai rispettivi Consigli regionali. Per un governo che vuole rafforzare i propri poteri questa riforma è l’ideale.
***
Terzo argomento la legge di Bilancio. Attualmente ce ne sono tre: quello che fu un consuntivo del bilancio alla fine dell’anno; quella che un tempo si chiamò legge finanziaria e indica la politica economica e i suoi obiettivi per l’anno futuro; la terza è il trattato europeo dal quale deriva il “fiscal compact” applicato all’Italia da una deliberazione di Bruxelles che ha valore costituzionale per tutti i Paesi dell’Unione. Ricordo tra parentesi che nella Costituzione italiana esiste l’articolo 81 (che fu ispirato da Luigi Einaudi, a quell’epoca ministro del Bilancio e ancora governatore della Banca d’Italia).
Era molto semplice l’articolo 81: tre commi in cui la frase decisiva diceva: “Non può esser fatta alcuna spesa senza che ne sia indicata l’entrata corrispondente “. Ricordo che negli anni Sessanta esisteva alla Camera un comitato di Bilancio (del quale io feci parte nella legislatura 1968’72) al quale andavano tutte le leggi di spesa per un controllo preliminare. Il comitato aveva a disposizione tutti i dati necessari per valutare se il dettato dell’articolo 81 fosse stato rispettato. Se il parere era negativo il governo ritirava il disegno di legge per rifarlo su basi completamente diverse.
Credo che quel comitato sia stato sciolto e forse ricostituito con nuove e più elastiche mansioni. Ma la legge di Bilancio, sia pure attenuata, esiste tuttora e discute, approva o respinge il bilancio sempre sulla base dell’articolo 81 che però è stato alleggerito con l’abolizione del terzo comma dal governo Monti nel 2012.
Nel prossimo autunno quella legge sarà fusa con l’attuale legge di stabilizzazione. Nel frattempo la parola pareggio è stata sostituita (negli studi preparatori in corso) dalla parola equilibrio. La legge deve cioè dimostrare per il passato e promuovere per il futuro l’equilibrio tra le entrate e le spese. All’articolo 81 dunque diamo addio. È chiaro che l’equilibrio sarà anche valutato dal Parlamento cioè dalla Camera ed è chiaro altrettanto che la Camera è un’assemblea in gran parte di “nominati” dalle segreterie del partito che vincerà le elezioni. E poiché siamo un Paese di spendaccioni, è legittimo pensare che il debito continuerà ad aumentare come del resto sta già avvenendo sia pure in regime di “fiscal compact”. Avveniva perfino con l’81 vigente, aggirato in vari modi; figurarci ora che sarà completamente abolito che cosa farà la “Compagnia dei magnaccioni”. Dio ci scampi, ma temo che il Padreterno sia in tutt’altre faccende affaccendato.
******
Ed ora la coerenza. Mi è rimasto meno spazio di quanto pensassi ma qualcosa dirò.
Noi non siamo un Paese abitato da persone coerenti. Parlo naturalmente di coerenza nei rapporti con la società e quindi con la vita pubblica e le istituzioni che la rappresentano.
Noi non amiamo lo Stato, non amiamo le Regioni (che del resto fanno poco o nulla per meritarselo). Non amiamo i giudici e i loro tribunali. Insomma non amiamo chi emette regole alle quali dovremmo attenerci. Detestiamo le tasse e cerchiamo di evaderle. Noi amiamo il “fai da te”. È una libertà? Certo è una grande e importante libertà, ma con un limite: la puoi applicare in pieno purché non danneggi gli altri e la società che tutti ci contiene.
Le mafie prosperano in Italia perché i capi ottengono completa obbedienza e rispetto dello statuto dell’organizzazione e ai riti di iniziazione. Se li tradiscono li aspetta il giudizio del capo e la punizione da lui decretata. Perciò, salvo rare eccezioni, i mafiosi sono coerenti. I non mafiosi no. L’esercito ausiliario della mafia è fatto da non mafiosi il cui “fai da te” ha scelto quella zona grigia che tiene un piede dentro la scarpa mafiosa ed uno fuori. Senza di loro la mafia conterebbe assai poco ma con loro conta moltissimo. Le mafie sono Stati nello Stato perché lo combattono ma ci vivono dentro.
Le persone coerenti della nostra vita pubblica sono molto poche. Li chiamiamo “padri della Patria”, una buona definizione, ma quanti sono da quando nacque lo Stato unitario? Certamente Mazzini, Garibaldi, Cavour lo furono. In modi diversi e spesso conflittuali ma l’obiettivo era unico.
Gran parte della Destra storica che andò al governo dopo la morte di Cavour, e lo tenne per sedici anni costruendo lo Stato unitario nel bene e nel male, merita quel titolo: Ricasoli, Sella, Minghetti, Fortunato, Silvio Spaventa, Nitti e in tempi più recenti Einaudi, De Gasperi, Parri, La Malfa, Di Vittorio, Trentin, Lama, Adriano Olivetti, Calamandrei, Berlinguer, Raffaele Mattioli, Menichella, Pertini, Ciampi, Napolitano.
Ma poi ci furono scrittori e personaggi da loro creati, in Italia e in Europa, che sono esempi di coerenza. Pensate a padre Cristoforo dei “Promessi Sposi” e pensate a Jean Valjean dei “Miserabili” di Victor Hugo. Ed alcuni santi, specialmente monaci, a cominciare da Francesco d’Assisi e Benedetto.
Sembrano tanti questi nomi e molti altri me ne scordo. Ma gli incoerenti sono una massa, senza nome e senza volto ma una quantità che esiste in ogni Paese del mondo. Qui da noi è una moltitudine, una popolazione che vuole ignorare la sua storia e vivere il presente ignorando passato e non riuscendo ad immaginare futuro. Se i docenti delle nostre scuole partissero dal concetto della coerenza e lo applicassero nel bene e nel male ai fatti accaduti, credo farebbero un’opera santa e fornirebbero un’educazione che costituisce la base di un Paese civile.

Evento 'Il Cortile dei Giornalisti'

Il 2015 che verrà

Si  è svolto in Senato, lo spettacolo di auguri natalizi, alla presenza del Capo dello Stato. Tre giovani cantanti italiani,  hanno allietato la giornata esibendosi in un vasto repertorio di canzoni italiane conosciute nel mondo.
Ad accompagnare i tre giovani tenori un vastissimo coro di bambini sordo muti ( il “coro delle voci e delle mani bianche”), che si sono esibiti con la gestualità delle mani. Uno spettacolo di straordinaria emozione. Tutto ciò mi ha ricordato Lucio Dalla  in una delle sue più belle canzoni, “L’anno che verrà”, dove ad un cero punto con grande dolcezza canta:

“…..Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno,
anche i muti potranno parlare,
mentre i sordi già lo fanno….”.

Con questi bambini,  è stato così!, che il 2015 porti, a tutti noi, gioia e “quotidiani miracoli”.


( il video si riferisce al concerto di Natale 2013 )

Auguri di Buon Natale

Per scrivere su questo Blog, cerco le “parole” giuste, mi sforzo di utilizzarle con cura, cercando di rispettarle.
Oggi non ne aggiungo altre a quelle che seguono, di cuore a tutti Voi

Buon Natale

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 Caravaggio

Il Natale come lo racconta Caravaggio

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Il Natale di oggi ha anche questi colori

 

Auguri, i primi con le parole del Papa

Papa Francesco  in occasione degli auguri natalizi ha salutato con un breve discorso i dipendenti e tutta la Curia romana. Nel testo che segue il Papa elenca le 15 malattie della Curia. Non solo un elenco di precetti per chi ha fede, ma anche uno straordinario “manifesto” politico che parla a tutti, anche a chi non è credente.

Il discorso integrale è qui.

Questi alcuni  stralci dal discorso di Papa Francesco alla Curia Romana:
[…]

La malattia del sentirsi “immortale”, “immune” o addirittura “indispensabile”, trascurando i necessari e abituali controlli. Una Curia che non si autocritica, che non si aggiorna, che non cerca di migliorarsi è un corpo infermo. Un’ordinaria visita ai cimiteri ci potrebbe aiutare a vedere i nomi di tante persone, delle quale alcuni forse pensavano di essere immortali, immuni e indispensabili! È la malattia del ricco stolto del Vangelo che pensava di vivere eternamente e anche di coloro che si trasformano in padroni e si sentono superiori a tutti e non al servizio di tutti.

La malattia del “martalismo” (che viene da Marta), dell’eccessiva operosità: ossia di coloro che si immergono nel lavoro, trascurando, inevitabilmente, “la parte migliore”: il sedersi ai piedi di Gesù. Per questo Gesù ha chiamato i suoi discepoli a “riposarsi un po’”, perché trascurare il necessario riposo porta allo stress e all’agitazione. Il tempo del riposo, per chi ha portato a termine la propria missione, è necessario, doveroso e va vissuto seriamente: nel trascorrere un po’ di tempo con i famigliari e nel rispettare le ferie come momenti di ricarica spirituale e fisica; occorre imparare ciò che insegna il Qoèlet: che “c’è un tempo per ogni cosa”.

C’è anche la malattia dell’“impietrimento” mentale e spirituale: ossia di coloro che posseggono un cuore di pietra e la “testa dura”; di coloro che, strada facendo, perdono la serenità interiore, la vivacità e l’audacia e si nascondono sotto le carte diventando “macchine di pratiche” e non “uomini di Dio”. È pericoloso perdere la sensibilità umana necessaria per piangere con coloro che piangono e gioire con coloro che gioiscono!

La malattia dell’eccessiva pianificazione e del funzionalismo: quando l’apostolo pianifica tutto minuziosamente e crede che facendo una perfetta pianificazione le cose effettivamente progrediscano, diventando così un contabile o un commercialista. Preparare tutto bene è necessario, ma senza mai cadere nella tentazione di voler rinchiudere e pilotare la libertà dello Spirito Santo, che rimane sempre più grande, più generosa di ogni umana pianificazione. Si cade in questa malattia perché «è sempre più facile e comodo adagiarsi nelle proprie posizioni statiche e immutate.

La malattia del cattivo coordinamento: quando le membra perdono la comunione tra di loro e il corpo smarrisce la sua armoniosa funzionalità e la sua temperanza, diventando un’orchestra che produce chiasso, perché le sue membra non collaborano e non vivono lo spirito di comunione e di squadra.

C’è anche la malattia dell’“alzheimer spirituale”: ossia la dimenticanza della propria storia di salvezza, della storia personale con il Signore, del «primo amore». Si tratta di un declino progressivo delle facoltà spirituali che in un più o meno lungo intervallo di tempo causa gravi handicap alla persona facendola diventare incapace di svolgere alcuna attività autonoma, vivendo uno stato di assoluta dipendenza dalle sue vedute spesso immaginarie.

La malattia della rivalità e della vanagloria: quando l’apparenza, i colori delle vesti e le insegne di onorificenza diventano l’obiettivo primario della vita, dimenticando le parole di san Paolo: «Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri».

La malattia della schizofrenia esistenziale. E’ la malattia di coloro che vivono una doppia vita, frutto dell’ipocrisia tipica del mediocre e del progressivo vuoto spirituale che lauree o titoli accademici non possono colmare. Una malattia che colpisce spesso coloro che, abbandonando il sevizio pastorale, si limitano alle faccende burocratiche, perdendo così il contatto con la realtà, con le persone concrete. Creano così un loro mondo parallelo, dove mettono da parte tutto ciò che insegnano severamente agli altri e iniziano a vivere una vita nascosta e sovente dissoluta.

La malattia delle chiacchiere, delle mormorazioni e dei pettegolezzi. Di questa malattia ho già parlato tante volte, ma mai abbastanza. E’ una malattia grave, che inizia semplicemente, magari solo per fare due chiacchiere, e si impadronisce della persona facendola diventare “seminatrice di zizzania” (come satana), e in tanti casi “omicida a sangue freddo” della fama dei propri colleghi e confratelli. È la malattia delle persone vigliacche, che non avendo il coraggio di parlare direttamente parlano dietro le spalle.

La malattia di divinizzare i capi. E’ la malattia di coloro che corteggiano i Superiori, sperando di ottenere la loro benevolenza. Sono vittime del carrierismo e dell’opportunismo, onorano le persone e non Dio. Sono persone che vivono il servizio pensando unicamente a ciò che devono ottenere e non a quello che devono dare. Persone meschine, infelici e ispirate solo dal proprio fatale egoismo. Questa malattia potrebbe colpire anche i Superiori quando corteggiano alcuni loro collaboratori per ottenere la loro sottomissione, lealtà e dipendenza psicologica, ma il risultato finale è una vera complicità.

La malattia dell’indifferenza verso gli altri. Quando ognuno pensa solo a sé stesso e perde la sincerità e il calore dei rapporti umani. Quando il più esperto non mette la sua conoscenza al servizio dei colleghi meno esperti. Quando si viene a conoscenza di qualcosa e la si tiene per sé invece di condividerla positivamente con gli altri. Quando, per gelosia o per scaltrezza, si prova gioia nel vedere l’altro cadere invece di rialzarlo e incoraggiarlo.

La malattia della faccia funerea, ossia delle persone burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità e trattare gli altri – soprattutto quelli ritenuti inferiori – con rigidità, durezza e arroganza. In realtà, la severità teatrale e il pessimismo sterile sono spesso sintomi di paura e di insicurezza di sé. L’apostolo deve sforzarsi di essere una persona cortese, serena, entusiasta e allegra che trasmette gioia ovunque si trova. Un cuore pieno di Dio è un cuore felice che irradia e contagia con la gioia tutti coloro che sono intorno a sé: lo si vede subito! Non perdiamo dunque quello spirito gioioso, pieno di humor, e persino autoironico, che ci rende persone amabili, anche nelle situazioni difficili. Quanto bene ci fa una buona dose di sano umorismo!

La malattia dell’accumulare: quando l’apostolo cerca di colmare un vuoto esistenziale nel suo cuore accumulando beni materiali, non per necessità, ma solo per sentirsi al sicuro. In realtà, nulla di materiale potremo portare con noi, perché “il sudario non ha tasche” e tutti i nostri tesori terreni – anche se sono regali – non potranno mai riempire quel vuoto, anzi lo renderanno sempre più esigente e più profondo.

La malattia dei circoli chiusi, dove l’appartenenza al gruppetto diventa più forte di quella al Corpo e, in alcune situazioni, a Cristo stesso. Anche questa malattia inizia sempre da buone intenzioni ma con il passare del tempo schiavizza i membri diventando un cancro che minaccia l’armonia del Corpo e causa tanto male – scandali – specialmente ai nostri fratelli più piccoli. L’autodistruzione o il “fuoco amico” dei commilitoni è il pericolo più subdolo. È il male che colpisce dal di dentro; e, come dice Cristo, «ogni regno diviso in se stesso va in rovina».

E l’ultima: la malattia del profitto mondano, degli esibizionismi, quando l’apostolo trasforma il suo servizio in potere, e il suo potere in merce per ottenere profitti mondani o più poteri. è la malattia delle persone che cercano insaziabilmente di moltiplicare poteri e per tale scopo sono capaci di calunniare, di diffamare e di screditare gli altri, perfino sui giornali e sulle riviste. Naturalmente per esibirsi e dimostrarsi più capaci degli altri. Anche questa malattia fa molto male al Corpo, perché porta le persone a giustificare l’uso di qualsiasi mezzo pur di raggiungere tale scopo, spesso in nome della giustizia e della trasparenza! E qui mi viene in mente il ricordo di un sacerdote che chiamava i giornalisti per raccontare loro – e inventare – delle cose private e riservate dei suoi confratelli e parrocchiani. Per lui contava solo vedersi sulle prime pagine, perché così si sentiva potente e avvincente, causando tanto male agli altri e alla Chiesa. Poverino!
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Cerimonia 50 anni della Lega del Filo d’Oro

Sabato scorso ho assistito alla commovente cerimonia dei 50 anni della Lega del Filo d’Oro..
La Lega del Filo d’Oro e le sue “persone” sono una delle realtà più belle del nostro territorio. Al Teatro la “Nuova Fenice” c’erano tutte le “espressioni” della Lega.
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L’anima rappresentata da Dino Marabini, per molti, sempre, don Dino. La fantasia e l’estro dei suoi testimonial: Arbore e ora Marcorè. La gioiosa passione dei suoi tanti volontari; generazioni di osimani si sono formate e sono cresciute nei soggiorni estivi e la storia continua. La testimonianza e la gioia di vita dei suoi ospiti, bravissimi anche come attori. L’intelligenza e l’impegno dei suoi dipendenti. Lo spirito dei suoi fondatori  da Sabina Santilli, a Maria Grossi, Costantina Panattoni, Iride, Renata, Maria Soma, Fernanda e Bruna. Il cuore della Lega del Filo d’Oro che è il suo direttore: Rossano Bartoli.
Grazie e bravi a tutti.
Paola
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1964, fondazione della LEGA del FILO d’ORO

22 dicembre 1947

Questo è un bell’anniversario della ns. COSTITUZIONE.
Ricordiamocelo ogni anno

«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel

luogo dove è nata la nostra Costituzione,

andate nelle montagne dove caddero i

partigiani, nelle carceri dove furono

imprigionati, nei campi dove furono impiccati.

Dovunque è morto un Italiano per riscattare la

libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col

pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.»

(Piero Calamandrei)

22 dicembre

Eugenio Scalfari: Tutto comincia da tre parole di Conrad sulla vita

giornale La Repubblicadi Eugenio Scalfari, • 21-Dic-14 Grandi disegni e politiche miopi Nel 1913 Joseph Conrad scrisse forse il più bello dei tanti suoi romanzi e io comincerò con questa frase: “La storia degli uomini sulla terra fin dall’alba dei tempi si può riassumere in parole infinitamente evocative: “Nacquero, soffrirono, morirono”. E tuttavia, che grande racconto!”
Dei tanti fatti accaduti in questi giorni, che vanno dalla pace finalmente scoppiata tra gli Stati Uniti d’America e Cuba, auspice papa Francesco, ancora una volta fattore di amicizia e solidarietà tra gli uomini, al progetto d’una intesa di Europa e Usa con Putin, fino all’ultima riunione del Consiglio dei capi di governo dell’Ue sotto la presidenza semestrale italiana che tra pochi giorni sarà scaduta; la frase di Conrad fornisce meglio di qualunque altro discorso l’essenza e mi fa pensare alla spiegazione dei dieci comandamenti mosaici fatta il 15 e il 16 scorsi da Roberto Benigni su RaiUno. Che racconto! Come dice Conrad dopo aver riassunto in tre parole la miserabilità della nostra vita.
Sbaglia chi pensa che Benigni sia un comico: è un grande attore che come tutti i grandi attori è anche il regista e lo sceneggiatore di se stesso e sceglie qualunque occasione per raccontare la vita, il suo aspetto drammatico e quello comico, i suoi significati spesso reconditi. Ridendo, lacrimando, gridando e mormorando, facendo vivere quello che finora forse avevano ignorato. C’è un passaggio di quella sua recita che mi ha colpito, quello in cui Benigni (e Franco Marcoaldi, che con lui ha preparato il testo) pongono al centro della tradizione mosaica questo concetto.
È quello secondo il quale spesso il corpo delle persone corre molto più velocemente lasciando l’anima indietro. Bisogna impedire che questo avvenga per evitare che l’anima, lontana dal suo corpo, si smarrisca e si perda. Il rapporto tra corpo e anima è la condizione che rende possibile la persona umana, la sua storia, il suo viaggio dentro di sé e la sua ricerca di amicizia e di solidarietà con gli altri, con il mondo che ci circonda.
Papa Francesco ha telefonato a Benigni e si è congratulato con lui. È vero: Roberto ha parlato per quattro ore di Dio. Quattro ore, che racconto! Dio – ha detto illustrando i comandamenti – è serenità ma è anche tragedia, è anche gelosia, è anche misericordia. Forse c’è. Ma il dubbio aleggia di continuo intorno alla sua figura, alle stragi terribili e orribili che l’uomo ha compiuto e ancora compie, quando l’anima si distacca dal corpo e lascia solo l’animale che siamo, la belva che possiamo diventare, mentre il Dio onnipotente lascia correre e sembra aver abbandonato la sua creatura.
Il Papa si è congratulato. Lui è sicuro che Dio pensa a noi senza interruzione, ma sa che esiste il dubbio e la miscredenza. Francesco si dà carico cercando nei limiti di una persona come tutte le altre di affrettare il cammino dell’anima affinché la bestia che è in noi si volga verso il Bene. Poi sarà il nostro libero arbitrio a scegliere quale sia il Bene e spesso se ne servirà a proprio uso e consumo.
***
Il muro tra l’America e Cuba è caduto e questo è un fatto di capitale importanza perché Cuba non è soltanto la grande isola che fronteggia la Florida e il Messico. Cuba rappresenta l’America centrale e meridionale che si affaccia sul grande golfo dei Caraibi, il Venezuela, la Colombia, il Guatemala, il Costa Rica, Panama, El Salvador, Porto Rico, Honduras. Li rappresenta non nel senso formale ma sostanziale del termine. Ed è proprio quell’aspetto che spiega l’interesse di Jorge Bergoglio nel far cadere quel muro. Papa Francesco patrocina una grande unione di tutta l’America Latina. Non è un interesse politico che non ha e non vuole che l’abbia la Chiesa. È un interesse spirituale, il medesimo che è contenuto nel suo recente discorso al Parlamento europeo.
Sono regioni dove il cattolicesimo è molto presente, insieme ad alcune Chiese protestanti. Una confederazione che andasse dall’Equatore fino all’Antartide e dal Pacifico all’Atlantico sarebbe una terra di missione formidabile e l’intero mondo cristiano ne riceverebbe un impulso missionario con effetti su tutto il Pianeta. Questa è l’importanza della nuova stagione che si apre tra Washington e L’Avana. Obama ci vede un successo che dà prestigio al suo gran finale, Raul Castro si attende un miglioramento sostanziale del tenore di vita del suo popolo. Papa Francesco spera in un’immensa prateria per le missioni della Chiesa. E tutti e tre colgono la verità di ciò che è accaduto e accadrà nel futuro.
***
Renzi intanto ha avuto a Bruxelles l’ultimo incontro con i colleghi dei Paesi membri dell’Ue e con la Commissione presieduta da Juncker. Chi ha vinto, chi ha perso: fioccano sui giornali le interpretazioni della tradizionale politica del rigore economico e quella, evocata ma non ancora entrata in funzione, della crescita.
Il punteggio di questa partita che ormai si protrae da almeno un anno è zero a zero. Non è stato deciso niente anche se è stato detto tutto a sostegno dell’una e dell’altra tesi. Il Paese che ai tempi delle vacche grasse, cioè nel periodo tra il 1995 e il 2005, utilizzò le abbondanti risorse disponibili per modernizzare lo Stato, le imprese, lo status dei lavoratori, fu la Germania ed anche la Gran Bretagna di Tony Blair fece lo stesso.
Altri Paesi furono a mezza strada in quella direzione (la Polonia fu uno di quelli). Altri ancora (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro) dissiparono allegramente (da noi ci fu la “Milano da bere”, anzi l’Italia da bere, di craxiana e poi berlusconiana memoria) aumentando fino a livelli stellari il debito pubblico e insieme con esso l’evasione fiscale, il lavoro nero, la corruzione, i proventi della criminalità organizzata e la sua diffusione in tutto il Paese e il collegamento con le mafie internazionali (giapponese, marsigliese, colombiana, russa, albanese, turca, americana, tedesca, romena, slovacca) insomma una cintura planetaria, ovunque contigua alla classe politica e perfino a quella giudiziaria.
Questa purtroppo è l’Europa. Sarebbe andata avanti così ancora per qualche anno, poi sarebbe precipitata a fondo dal Mar Mediterraneo a quello Baltico. Ma nel 2007 è scoppiata in America la più grande crisi economica che si ricordi, più profonda, più vasta, più duratura perfino di quella del 1929.
Questa, che dura tuttora, è avvenuta quando già da sette anni era nata la moneta comune: i sei fondatori, tra i quali c’eravamo anche noi, sono ormai 18 e stanno per diventare 19. Molti incolpano l’euro per quello che sta accadendo nei Paesi della corruzione in grande stile, ma quei molti sono profondamente stupidi, scambiano gli effetti per le cause e non si rendono conto che solo l’esistenza dell’euro ha consentito di interrompere il sonno in cui i Paesi dissipatori continuavano a cullarsi: i Paesi cosiddetti virtuosi hanno suonato il campanello d’allarme ed hanno preteso che i dissipatori si mettessero in regola, sopportando i relativi sacrifici e alcune roventi umiliazioni per poi intraprendere di nuovo tutti insieme la crescita e lo sviluppo e magari passare da un’Unione di Stati confederati agli Stati Uniti d’Europa.
Su questo ultimo punto – che per quanto mi riguarda non faccio che invocare ed evocare – tornerò. Tornerò tra poco; ma prima voglio dire che Matteo Renzi sta sbagliando con l’Europa; evidentemente non ha buoni consiglieri e quanto a lui di questi problemi ne sa poco. E pensa che il metodo migliore sia quello di fare la faccia feroce. Le elezioni europee gli hanno dato un notevole successo (smaltito pochi mesi dopo dalle elezioni amministrative con un’astensione abnorme) e gli hanno evidentemente fatto adottare una tattica e una strategia che non porteranno a nulla.
Non era facendo il bullo nei confronti della Merkel che si risolveva il problema. Anzi: si alimentarono gli euroscettici e i loro partiti e movimenti che hanno soprattutto la Germania come nemico. Per cui attaccare quei movimenti ed insieme attaccare anche i fautori dell’euro è una strategia evidentemente priva di senso.
Tra l’altro chi adotta questa strategia finisce con l’indebolire la posizione di Draghi e della Bce che è allo stato dei fatti il solo vero protagonista della politica di crescita attualmente positiva con strumenti monetari da abbinare a riforme che creino posti di lavoro. Il “Jobs Act” non ha queste caratteristiche, non crea nessun posto di lavoro nuovo e semmai ne distrugge alcuni esistenti perché la libertà di licenziamento e l’abolizione dell’articolo 18 stimola ad ingaggiare lavoratori “apprendisti” e nel frattempo consente di disfarsi di una parte di quelli che fino a quel momento erano occupati nell’azienda in questione.
La vera strategia d’un Paese in difficoltà per i propri errori commessi in passato, avrebbe un solo modo per conseguire un successo: ancorarsi alla politica della Commissione Juncker con le poche aperture che ci saranno concesse per non crepare, ma pretendere, questo sì, che la Germania si metta alla testa del cambiamento dell’Europa con il finale obiettivo d’una Federazione con massicce cessioni di sovranità a cominciare dal fisco e dal debito sovrano europeo.
Questa sarebbe una politica seria e consentirebbe anche toni assai energici: se la Germania indugia o rifiuta di guidare il continente verso la costruzione d’uno Stato sovrano, assume responsabilità e impedisce il solo modo di uscire da una situazione insostenibile in un mondo dove la civiltà globale ha imposto ai continenti di diventare Stati anche laddove non lo erano e comunque di comportarsi e confrontarsi come tali. Se l’Europa non segue questa strada e se la Germania non si mette alla testa per guidarla esplicitamente noi saremo ridotti a quel che già siamo (e se ne vedono già gli effetti) cioè staterelli che non hanno alcuna voce politica né economica da far valere nel mondo.
Ma Renzi questa strada non la percorrerà mai. Intanto non ha nessuno che gliela consigli: il ministro Padoan è un bravissimo tecnico ma non è un politico e a questa strategia non ci arriva. Quanto a Napolitano quell’obiettivo dell’Europa federale l’ha sempre avuto in mente e l’ha esplicitato nell’ultimo suo discorso al Parlamento di Strasburgo. Perfino papa Francesco l’ha indicato anche lui al medesimo Parlamento. Ma in realtà da Napolitano tra i numerosi consigli che ha dato a Renzi non risulta che ci sia stato anche questo.
C’è da aggiungere che quanto al nostro presidente del Consiglio se c’è un’ipotesi sgradita è quella dello Stato federale d’Europa. Gli staterelli scomparirebbero o meglio sarebbero declassati e così pure i loro capi diventerebbero l’equivalente dei presidenti di Regione o poco più. Che il Senato diventi un’istituzione regionale gli va benissimo, ma se lui e tutti i suoi pari venissero declassati (rottamati?) no, non gli piace affatto.
Pazienza, ma peggio per noi perché così stiamo male e finiremo peggio.
***
Mi è venuto tra le mani, ma lo conoscevo da molto tempo e ne parlai ampiamente sul nostro giornale parecchi anni fa, il libro, l’unico da lui scritto, di Étienne de La Boétie. Visse a cavallo tra il 1500 e il 1600, era amico intimissimo di Montaigne che infatti ne vigilò l’agonia mentre la madre e la sorella ne aspettavano la morte nella camera accanto. Étienne aveva solo ventisette anni ma per le pagine di quel suo scritto è ancora vivente nella memoria di chi si occupa di capire la dinamica della vita pubblica e la sua storia.
Il libro di chiama “Discorso sulla servitù volontaria” e la tesi è questa: “È ben difficile credere che vi sia qualche cosa di pubblico in quel governo in cui tutto è nelle mani di uno solo o di una qualche aristocrazia, perché avere un padrone o parecchi significa essere colpiti varie volte da una tale disgrazia”.
E più oltre discutendo il rapporto tra il leader e i suoi sudditi che in teoria rappresentano il popolo sovrano: “Da dove prenderebbe i tanti occhi con i quali vi spia se non glieli forniste voi? Come farebbe ad avere tante mani per colpirvi se non le prendesse da voi? Ha forse un potere su di voi che non sia il vostro? Che male potrebbe farvi se voi non faceste da palo al ladrone che vi saccheggia? Voi siete in realtà i traditori di voi stessi. Ma sapete perché? Perché lui e i suoi compagni di scelleratezze vi danno il potere di esercitare gli stessi arbitri e sopraffazioni su quelli che sono più deboli di voi. Così voi vi compiacete della vostra servitù perché tanti altri sono in servitù vostra. Il livello del vostro potere è diverso ma pur sempre di potere si tratta, sicché quella in cui vivete è una servitù che volontariamente accettate e vi assumete”.
Ebbene, in tutti i Paesi questa servitù volontaria è stata ed è tuttora presente ma in Italia è stata e continua ad essere molto più presente che altrove.
Mi direte che oggi sono particolarmente pessimista. Rispondo che ne ho qualche buon motivo. Quei malanni della vita pubblica sono presenti ovunque ma da noi più che altrove. Del resto ogni Paese ha la classe dirigente che si merita: gli italiani non hanno mai amato le istituzioni e lo Stato che hanno sempre considerato ostile, inefficiente e corrotto. A torto o a ragione oggi lo considerano più che mai così.
Concluderò con alcuni versi di uno dei più grandi poeti del Novecento: W. H. Auden. Mi consolano perché dimostrano che noi italiani non siamo molto diversi dagli altri: “La politica dovrebbe adeguarsi a Libertà, Legge e Compassione/ Ma di regola essa obbedisce a Vanità, Egoismo e Tremarella./ La maggior parte degli uomini da soli a soli,/ sembrano gentili e amichevoli,/ ma l’Uomo collettivamente in genere/ si comporta da canaglia”. Auguri di Buon Natale e Capodanno.

Evento 'Il Cortile dei Giornalisti'

Alessandro NICCOLI, lunedì 22 dicembre presentazione libro in Palazzo del COMUNE

Lunedì  22 dicembre  2014 ore 18,00 presentazione nella Sala Consiliare (sala gialla) del Comune di Osimo del volume curato da Carlo Niccoli

Alessandro NICCOLI
 immagini della vita pubblica

Sarà presentato lunedì 22 dicembre alle 18.00 nella Sala Gialla del Palazzo del Comune  il volume di Carlo Niccoli che raccoglie le memorie e le foto del padre Alessandro NICCOLI. Interverranno lo stesso Carlo Niccoli, Ottavia Niccoli, Luigi Giacco e il prof. Paolo Polenta.
Il volume ricostruisce con le immagini  la vita pubblica e le memorie dell´attività politica ma anche di Preside e di Presidente del Collegio Campana di Alessandro NICCOLI.

Alessandro Niccoli
Nel recuperare  le informazioni, atti amministrativi, fatti su quanti hanno amministrato la nostra città ho scoperto “PERSONE” che con il loro impegno e le loro capacità hanno contribuito alla crescita ed allo sviluppo sociale, economico e civile della nostra città.
Il prof. Alessandro Niccoli è stato uno di questi: sindaco responsabile e competente del nostro Comune  per ben due mandati, dal 1956 al 1964.
Ho avuto modo di leggere i suoi discorsi, i suoi interventi, i suoi atti amministrativi per apprezzare l’alto profilo del suo agire sempre orientato al bene della città, al rispetto di ogni posizione  e al fervido e costante impegno verso i propri cittadini. Una “grande ” persona che ha dato testimonianza che la politica, prima che un incarico e un ruolo, è la sostanza del nostro essere cittadini.

______prof.ssa Paola Andreoni
Presidente del Consiglio comunale di Osimo

 

Convocazione Consiglio Comunale: Giovedì 18 Dicembre 2014 alle ore 15,00

GIOVEDI’  18  Dicembre 2014–  alle ore 15,00   CONSIGLIO COMUNALE

 

Ho convocato il Consiglio Comunale in sessione ordinaria presso la Sala Consiliare del Palazzo Municipale per il giorno giovedì 18 dicembre 2014 con eventuale prosecuzione per  venerdì 19 dicembre 2014 alle ore 10:30 per la trattazione degli argomenti di cui all’allegato ordine del giorno e proposte di deliberazione.

1) Comunicazioni del Sindaco.
2) Interrogazioni, interpellanze e mozioni:
2.1) Interrogazione dei consiglieri comunali Monticelli ed Andreoli in merito a non adeguatezza di Via Fontanelle quale strada di accesso alle attività esercitate dall’azienda Valle dell’Asino e segnalazione di pericolo per la pubblica incolumità;
2.2) Interpellanza dei consiglieri comunali Mariani ed Araco in merito a società partecipate: obbligo di pubblicità e trasparenza, riduzione del numero dei componenti e contenimento dei compensi: ASTEA e sue partecipate;
2.3) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Giacchetti, Bordoni, Antonelli, Palazzini ed Araco in merito ad utilizzo fondi regionali per risarcimento danni alluvione 2011 ed emergenza neve 2012
2.4) Mozione dei consiglieri comunali Monticelli ed Andreoli in merito a ritiro del decreto cosiddetto “Sblocca Italia”;
2.5) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Bordoni, Ginnetti, Palazzini, Giacchetti, Antonelli e Araco in merito a viabilità in Via Aldo Moro;
2.6) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Giacchetti, Bordoni ed Antonelli in merito a criteri per assegnazione di incarichi di servizio alla Asso Azienda Speciale;
2.7) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Giacchetti, Bordoni ed Antonelli in merito ad insediamento università telematica Pegaso;
2.8) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Giacchetti, Bordoni ed Antonelli in merito a selezione del nuovo Dirigente del Dipartimento del Territorio del Comune di Osimo;
2.9) Mozione dei consiglieri comunali Mariani ed Araco in merito alla alienazione dell’immobile ex Cinema Concerto;
2.10) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Giacchetti ed altri in ordine a promozione di attività a sostegno delle persone disoccupate e in cerca di lavoro;
2.11) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Giacchetti ed altri in ordine a riattivazione dell’Agenzia del Lavoro, servizio del Comune di Osimo, a supporto di chi è senza lavoro;
2.12) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Bordoni, Ginnetti ed altri in merito a prevenzione e sicurezza del territorio;
2.13) Mozione dei consiglieri comunali Latini, Bordoni, Ginnetti ed altri in merito a progetto AMA ed utilizzo ex Muzio Gallo;
2.14) Mozione dei consiglieri comunali Campanari, Canapa e Belardinelli in ordine a regolamentazione della sosta sulle zone a pagamento per le autovetture a servizio delle persone disabili nel territorio del Comune di Osimo

3) Segreteria Comunale – Svolgimento in forma associata dell’Ufficio di Segreteria tra il Comune di Maiolati Spontini ed il Comune di Osimo;
4) Esame ed approvazione Regolamento per l’effettuazione delle spese di rappresentanza;
5) Esame ed approvazione Regolamento Comunale per l’acquisizione in economia di beni, servizi e lavori;
6) Approvazione convenzione per l’affidamento al Comune di Ancona delle funzioni di Stazione Appaltante per l’individuazione del soggetto gestore del servizio di distribuzione del gas naturale;
7) Adozione definitiva varianti puntuali al PRG per la trasformazione urbanistica di alcune aree senza incremento del carico urbanistico – Esame osservazioni e controdeduzioni.
8) Approvazione convenzione con la Provincia di Fermo per conferimento funzioni di Stazione Unica Appaltante (SUA);
9) Proposta di Ordine del Giorno del Gruppo Consiliare PD Osimo in merito a modifica al Regolamento Comunale per la gestione ed il funzionamento della Rete Civica Comunale.
10) Proposta di Ordine del Giorno del Gruppo Consiliare PD Osimo in merito ad indirizzi per adozione  di un Codice Etico per gli appalti;
11) Acquisizione al patrimonio comunale area di proprietà privata sita in via Mons. Domenico Brizzi adibita ad uso pubblico
12) Costituzione e nomina “Consulta Famiglia” – Mandato amministrativo 2014/2019.
13) Costituzione e nomina “Consulta Immigrati” – Mandato amministrativo 2014/2019.
14) Costituzione e nomina “Consulta Donne – Pari Opportunità” – Mandato amministrativo 2014/2019.
15) Costituzione e nomina “Consulta Attività Produttive” – Mandato amministrativo 2014/2019.
16) Sostituzione componente “Consulta Anziani”.
17) Comunicazioni circa utilizzo Fondo di Riserva.

IL PRESIDENTE del CONSIGLIO COMUNALE
F.to Paola Andreoni

 

per seguire il Consiglio Comunale in diretta audio
dalle ore 15.00  di GIOVEDI’  18 Dicembre  2014

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“SU TRE FRONTI”: una bella storia di un osimano per bene.

Un pubblico numeroso e attento quello di venerdì 12 dicembre per la presentazione del diario scritto da Enrico Costantini, durante la prima guerra mondiale, e curato da Massimo Moroni. Un’iniziativa questa che ho organizzato quale Presidente del Consiglio Comunale di Osimo, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra.
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La serata é iniziata con un momento musicale dedicato al repertorio della prima guerra mondiale. Ad interpretarlo, con strumenti e voci, sono stati i ragazzi del gruppo ” folk petit ensamble” del Liceo Musicale Rinaldini di Ancona guidati dal maestro Marco Guarnieri .
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Il “silenzio”, il primo brano, ha voluto, invece, richiamare quello di Paolo Fresu suonato sull’altopiano di Folgaria nel giorno del 100º anniversario dell’ultimo giorno di pace : il 27 luglio 2014. Quel giorno, alla stessa ora, ben tredici Paesi, una volta belligeranti, si sono uniti, dando vita ad una scia musicale di memoria che, superando ogni confine, ha reso omaggio ai caduti della guerra, portando con se un poetico messaggio di pace .
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Quello stesso messaggio di pace che Costantini richiama nel suo diario e che la figlia Franca ha voluto sottolineare nel suo commosso intervento. Quel diario, carico di esperienza umana, che Enrico ha voluto donare ai figli in occasione del suo 50º anniversario di matrimonio e che i figli, oggi, hanno voluto regalare alla città.
Le parole del diario, lette da Francesca Egidi, accompagnate da filmati e foto d’epoca ( alcune delle quali scattate dallo stesso Costantini ) hanno coinvolto il pubblico in una profonda e sentita partecipazione. Quelle parole, così toccanti ed attuali, che suonano come un monito affinché ognuno di noi si faccia costruttore di pace.
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Dal diario di Enrico Costantini:
“Da questo immane conflitto, il mondo futuro dovrà imparare che i governi si dovranno dedicare ad opere di pace e di civiltà: soltanto così ricorderemo ed onoreremo i milioni di morti che questo conflitto immane é costato. Soltanto con questo obiettivo si rassegneranno i milioni di invalidi e mutilati che la guerra ci ha lasciati. È solo con questa speranza, noi pochi che ritorniamo saremo orgogliosi dei nostri sacrifici.”
Un grazie di cuore per averci reso partecipi di questa bella storia a Gigliola, Franca, Giorgio e Costantino Costantini. Un grazie a Massimo Morroni e al m° Marco Guarnieri.

Paola Andreoni Presidente del Consiglio comunale di Osimo
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Le altre foto della serata

Articoli corredati:
– 100 anni dalla Grande Guerra: presentazione del libro “SU TRE FRONTI”. Diario di guerra (1915-1918) di un osimano.

Eugenio Scalfari: La partita dell’Italia si gioca interamente in Europa

giornale La Repubblicadi Eugenio Scalfari, • 15-Giu-14.  Le prospettive della partita europea non sono affatto favorevoli per il nostro governo
Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha rilasciato una lunga intervista al nostro giornale nella quale espone la sua politica confrontandola con quella di Mario Draghi e con la politica dell’Unione europea.
Sui suoi rapporti con la Bce, di cui la Bundesbank fa parte, non dice nulla di nuovo: con Draghi spesso si telefonano quasi quotidianamente, su molte cose concordano e spesso lavorano in piena intesa su altre c’è un duraturo dissenso che non impedisce una reciproca e amichevole lealtà di comportamento.
La visione che Weidmann ha dell’Europa mette invece in luce alcuni aspetti che non conoscevamo, il più importante dei quali è la propensione di Weidmann verso un’Europa politicamente ed economicamente unita, con una politica economica e fiscale gestita da Bruxelles, un debito sovrano unico e numerose cessioni di sovranità da parte degli Stati nazionali. Se questo fosse avvenuto non ci sarebbero le attuali diseguaglianze tra i Paesi membri dell’Eurozona e le tensioni che ne sono la conseguenza. A proposito della Germania Weidmann è consapevole della sua attuale debolezza economica e demografica ma ritiene che la situazione migliorerà entro un paio di anni e ne fa uno dei suoi obiettivi principali.
Infine le regole che governano l’Unione europea. Il loro obiettivo è quello di ottenere un risanamento dei bilanci nazionali e la loro stabilità. Non sarebbero necessarie quelle regole se l’Europa fosse uno Stato federale, ma poiché non lo è e non lo sarà, le regole e la restrizione che esse comportano non possono essere violate.
La flessibilità tanto richiesta dall’Italia e dai Paesi economicamente più deboli è inaccettabile e va respinta. Questo è il pensiero della Bundesbank e del suo presidente che emerge dall’intervista che stiamo esaminando. Che cosa ne pensa Draghi? Non ritiene scorretto che il governatore d’una Banca centrale nazionale esprima pubblicamente il proprio pensiero e i suoi dissensi dalla Bce di cui fa parte? No, non lo ritiene scorretto e non ci vede nulla di nuovo. Che la Bundesbank sia contraria su alcuni punti decisivi della sua politica e in particolare alla possibilità del “quantitative easing” non è una sorpresa. D’altra parte il “qe” non è ancora stato deciso e neppure le forme della sua eventuale applicazione. Si deciderà entro il prossimo gennaio se sarà adottato e con quali regole; tra di esse una delle più importanti riguarda le modalità esecutive: se la scelta dei Paesi ai quali sarà applicato il “qe” spetterà alla Bce oppure se sarà esteso a tutta l’Eurozona in proporzione al Pil di ciascuno dei diciotto Paesi che la compongono.
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Abbiamo cominciato da questa intervista perché, insieme a quanto detto da Draghi, traccia un panorama della massima importanza per il nostro governo. È infatti pacifico che per Renzi la vera partita ormai non si gioca in Italia ma in Europa e lì si deciderà entro poche settimane. L’azione politica del governo Renzi in Italia ne sarà fortemente condizionata. Se a Bruxelles dovesse fallire, la crisi italiana gli sfuggirebbe di mano e non gli resterebbe altra via che quella elettorale, sempre che il futuro inquilino del Quirinale glielo consenta. Renzi insomma rischia d’essere rottamato a Bruxelles e quindi anche a Roma. Ebbene, le prospettive della partita europea non sono affatto favorevoli per il nostro governo e lo si vede dal mutamento di Juncker, di Moscovici e del vice di Juncker preposto ai rapporti con i paesi in maggiore sofferenza economica Jyrki Katainen. La flessibilità chiesta dall’Italia sarà ridotta al minimo, l’autorizzazione alla politica keneysiana del “deficit spending” sarà negata al rischio di immediati processi di infrazione. L’aumento del debito pubblico non sarà sopportato e l’arrivo della Troika da possibile sta diventando probabile.
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Questo per quanto riguarda l’economia. Nel frattempo sono però avvenuti negli ultimi giorni alcuni fatti che mettono a repentaglio il governo. Due in particolare: lo sciopero generale della Cgil-Uil, l’emergere sempre più evidente delle minoranze di sinistra interne al Pd. Lo sciopero è pienamente riuscito con oltre il 60 per cento di lavoratori che hanno rinunciato ad un giorno di paga (importante coi tempi che corrono) pur di manifestare per la loro esistenza e dignità. Susanna Camusso, che ha parlato a Torino di fronte ad una piazza gremita, ha messo in chiaro che lo sciopero, come tutti gli scioperi generali, ha come obiettivo il governo, per opporsi a Renzi e alla sua politica economica e sociale. Il “Jobs Act” non conta nulla (Camusso e Barbagallo), non crea alcun posto di lavoro, cancella l’articolo 18, dà mano libera ai “padroni” di licenziare. Ma al di là del solo Renzi l’intera politica sociale del governo si fonda su una generale “deregulation” contrattuale che priva d’ogni forza le organizzazioni rappresentative dei lavoratori. Queste politiche piacciono molto alla Confindustria ed anche a Bruxelles, favoriscono la privatizzazione delle aziende pubbliche e la loro vendita a investitori stranieri che adottano immediatamente politiche aziendali basate sull’esubero di lavoratori. Del resto la politica degli esuberi è una costante essenziale della politica del governo. I tagli effettuati e quelli che verranno per ricavare risorse produrranno inevitabilmente altri esuberi. Il risultato finale sarà esattamente l’opposto di quanto tutti vorrebbero e che lo stesso governo proclama come obiettivo numero uno: non già aumento ma diminuzione dei posti di lavoro. Per ottenere le risorse necessarie bisognerebbe cambiare la distribuzione delle imposte sulle varie categorie sociali e far diminuire le diseguaglianze: questa dovrebbe essere la politica fiscale del governo. Gli obiettivi della Camusso sono quelli qui esposti, condivisi interamente dalla minoranza di sinistra del Pd. Lo scontro decisivo interno al partito avverrà nell’Assemblea di oggi e sarà molto duro, con probabili ripercussioni addirittura nella scelta del futuro presidente della Repubblica.
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Ma c’è un tema che ha poco da vedere con quelli fin qui trattati anche se le sue ripercussioni economiche sono tutt’altro che irrilevanti: la corruzione, le mafie, l’immoralità così universalmente diffusa, che inquina gran parte della classe dirigente ma è purtroppo presente anche capillarmente nei ceti sociali medio-bassi. C’è in tutti i Paesi la corruzione e il suo rapporto con la politica e con le istituzioni, ma in Italia è più diffusa e meno punita. Il tema chiama in causa la morale, le leggi che dovrebbero presidiarla, il costume che dovrebbe respingerla. Ho detto prima che la corruzione è diffusa ovunque e non solo in Italia, ma in alcuni Paesi che si distinguono dagli altri proprio per questo aspetto, il costume è diverso, la capillarità è minore, l’auto-punizione è più frequente attraverso auto-denunce, dimissioni dalle cariche ricoperte, auto-rottamazione, se vogliamo usare una parola di moda.
Lo scandalo di Roma, che coinvolge oltre al Comune anche Provincia e Regione, ha posto il governo di fronte all’urgente necessità di emanare leggi appropriate e lo sta facendo, con ritardo, perché il fenomeno esiste da sempre e nessun governo l’ha mai seriamente affrontato. I governi di destra (Berlusconi) l’hanno addirittura incoraggiato con leggi fatte su misura; quelli di sinistra l’hanno tollerato (mancate leggi sul conflitto di interessi, sulla prescrizione, sul riciclaggio di capitali). Oggi finalmente il governo sta preparando e varando leggi sulla prescrizione e sulla corruzione. Quest’ultima, da quanto se ne sa, sembra insufficiente. Attendiamo di poter leggere il testo definitivo. Il segnale comunque c’è anche se tardivo e va appoggiato dandone lode al governo che se ne è dato finalmente carico. È inutile dire che la parola giusta per definire il fenomeno è “vergogna“. Non ci sono altre parole che questa.
Del resto che la corruttela ampiamente diffusa sia un fenomeno antico lo sappiamo dalla storia del nostro Paese e dagli scandali che vennero alla luce dopo il governo della Destra storica. Il trasformismo celò spesso fenomeni di corruzioni che travolsero governi, cooperative e perfino movimenti che si proclamavano di sinistra e denunciavano i padroni pur essendo anch’essi inquinati di corruzione. Ricordo qui una canzone che mio nonno paterno conosceva ed era una versione anarchica dell’inno dell’Internazionale. Diceva così: “Quando che sarò morto – non voglio le campane – ma voglio le puttane – e il Sol dell’Avvenir”. La parola “puttane” è qui usata per significare che sono meglio loro che la gente cosiddetta perbene ma quasi sempre inquinata dalla corruzione. E il Sol dell’Avvenir è il segno d’un futuro anarchico e socialista che metta fine alla vergogna. Ma brillerà finalmente quel Sole?

Evento 'Il Cortile dei Giornalisti'

Piazza Fontana accadde oggi 12 dicembre 1969 alle ore 16,37

piazza_fontanaSi tratta di un evento ormai abbastanza remoto, ma Piazza Fontana resta ancora oggi nelle coscienze come la data di nascita della strategia della tensione. Il momento nel quale prese avvio una stagione di violenze fasciste perpetrate nell’intento di alterate l’equilibrio democratico della Repubblica. La conservazione di memoria storica di quanto accaduto, consente di continuare a chiedere la Verità e pretendere la Giustizia. Lo si deve alle vittime della strage, alle famiglie e a tutti i cittadini.

48° rapporto CENSIS 2014 …e non solo ( solo in Italia succedono queste cose)

I rapporti Censis sono sempre molto interessanti, disegnano la realtà sociale ed economica della società italiana. Un’analisi spesso  impietosa, che non ha il linguaggio delle promesse e dei slogans della politica – come quella di quest’anno, che fotografa un’ Italia  “smarrita”, sempre più povera, egoista che cerca vie di uscita personali alla crisi.
Sono bacchettate quelle che il  direttore del Censis, De Rita,  lancia annualmente agli italiani, alla politica e che ho sempre preso come un importante base di riferimento per i dati sociali ed economici che sempre questa analisi riesce ad esporre.

Rapporto Censis 2014

Ma ho provato profonda indignazione  nel leggere che, anche una personalità come,  De Rita si è preoccupato di preparare la successione  da padre a figlio all’interno del Censis. Queste cose non vanno  bene.

100 anni dalla Grande Guerra: presentazione del libro “SU TRE FRONTI”. Diario di guerra (1915-1918) di un osimano.

Su tre FrontiNella sala Vici del Palazzo Campana di Osimo, venerdì 12 dicembre, alle 21.15, si terrà la presentazione del volume curato da Massimo Morroni  “SU TRE FRONTI,  diario di guerra ( 1915 – 1918 ) di un soldato osimano: Enrico COSTANTINI”.

L’iniziativa, organizzata dalla Presidente del Consiglio comunale di Osimo,  prof.ssa Paola Andreoni,  in collaborazione con l’assessore alla cultura, è inserita nelle manifestazioni  per la commemorazione del Centenario della prima Guerra Mondiale.

La presentazione del libro “SU TRE FRONTI”, sarà introdotta dal Gen. Massimo Coltrinari a cui farà seguito l’intervento del curatore del  libro, Massimo Morroni, con la proiezione di foto dell’epoca.
Nel corso della serata saranno anche proposti alcuni interventi musicali da parte del “Folk Petit Ensemble” del Liceo Musicale “G.Rinaldini” di Ancona, diretto dal maestro Marco Guarnieri.

Costantini

Quando il 5 novembre 1918 arrivò la notizia della fine della guerra, ad Osimo suonarono le campane, si fecero cortei e comizi.
Ma 365 osimani non ritornarono a casa. Tra gli altri circa 300 che invece sopravvissero, uno raccontò in un diario, la sua drammatica esperienza di guerra combattuta su tre fronti, ove venne a contatto con la morte e la disperazione. Lasciò il suo diario manoscritto con la speranza che, chi lo avesse letto, avrebbe imparato a coltivare la pace, onorando i milioni di morti che il conflitto era costato.
Si trattava di Enrico Costantini, il cui scritto viene ora pubblicato, corredato dalle foto scattate dallo stesso autore,  grazie al prezioso ed attento lavoro di Massimo Morroni.
Paola Andreoni Presidente del Consiglio comunale di Osimo

Clientelismo e malaffare a Roma, ma c’è anche un’Italia pulita che in silenzio, con onestà, lavora e aiuta chi è in difficoltà.

Il clientelismo e il malaffare, un  sistema di potere capace di speculare su ogni genere di appalto: perfino nella gestione dei centri accoglienza per immigrati e soprattutto dei campi nomadi, con cui da una parte si lucra politicamente, inscenando manifestazioni di protesta per la loro presenza, e dall’altra invece si fa puro business.

Mafia-capitale-300x180Tutta la mia solidarietà alle tante associazioni di volontariato che spesso a proprie spese, in silenzio, senza ricevere alcun sostegno dallo “Stato” ( risorse che abbiamo oggi scoperto dove e in quali loschi “giri” sono finite) hanno aiutato ed aiutano tante persone venute in Italia con l’aspettativa  di una vita migliore.
Paola

 

4 dicembre, Santa Barbara: oggi è la festa dei VIGILI DEL FUOCO, TANTI AUGURI

Un augurio a tutti i  Vigili del Fuoco.
Un ringraziamento particolare,  voglio rivolgere, ai Vigili del Fuoco di Osimo ed ai volontari Vigili del Fuoco per l’opera che svolgete quotidianamente al servizio della nostra comunità con interventi tempestivi e indispensabili che portano aiuto e soccorso ai cittadini nel momento della difficoltà, che sia un incendio, o un intervento per salvare una vita in un incidente stradale, o per permettere a una persona rimasta chiusa all’esterno della propria abitazione di rientrare o per altre emergenze.
vigili_fuoco_osimo_Grazie per il lavoro silenzioso e invisibile che svolgete ogni giorno in favore di tutta la  nostra comunità.
BUONA SANTA BARBARA a tutti voi ed alle Vostre famiglie, con l’auspicio che Vi protegga sempre.

Paola Andreoni Presidente del Consiglio Comunale di Osimo