Fitto locali per “finalità diverse”: quali ?

Analizzando il Bilancio di previsione 2011 – da poco approvato dall’Amministrazione comunale “Simoncini&Latini”, nell’elenco degli affitti che il Comune annualmente paga per l’utilizzo di locali di privati, mi ha incuriosito leggere, nel corrispondente titolo di spesa, la voce: 1010804 001717 “fitto locali per finalità diverse”.

 Richieste le necessarie informazioni agli uffici competenti con sorpresa sono venuta a conoscere che in realtà si trattava di un unico contratto di affitto stipulato il 28/4/2009 del valore, al 31/12/2009, di € 15.053,16 annuali.

Si badi bene che conteggiando il costo annuale e moltiplicato lo stesso per l’intera durata contrattuale (prevista fino al 30/4/2015) significa che il Comune per tale affitto sosterrà per l’intero periodo contrattuale previsto, una spesa superiore ai 90.000 € (senza tener conto delle rivalutazioni annuali Istat).

( la breve nota di risposta alla richiesta di accesso agli atti)

È bene chiarire che questo non significa che ci siano al momento irregolarità dimostrate.

Ma mi chiedo: a quale utilizzo viene adibito questo immobile e i locali che lo compongono? Possibile che il Comune di Osimo non abbia fra le sue tante disponibilità di locali analoghi spazi per soddisfare le stesse finalità? Inoltre chiedo all’attuale Amministrazione comunale che è la continuità della precedente: come mai in piena campagna elettorale 2009 si è addivenuti alla decisione di stipulare tale contratto di affitto ? Sono state esperite tutte le procedure di pubblica conoscenza, previste dalla legge, per la scelta del locatore? Sono state raffrontate offerte analoghe per la stessa tipologia di immobile? E soprattutto quali sono le motivazioni per le quali la precedente Amministrazione comunale è addivenuta alla decisione di stipulare tale contratto di affitto? Ce n’era una effettiva necessità?

Si è da pochi giorni conclusa la votazione consiliare sul Bilancio di Previsione del 2011 e il nostro Sindaco durante la discussione ha più volte rimarcato le difficoltà nel predisporre un Bilancio tenendo conto delle scarse disponibilità di risorse finanziarie. Ora a me sembra questa sia un’altra delle tante incongruenze di questa Amministrazione. Piange miseria, decurta i finanziamenti per il sociale, aumenta la pressione fiscale e il costo delle tariffe a carico delle famiglie, poi si scoprono queste spese del tutto superflue ed incongruenti, rispetto a ben altre e sicuramente prioritarie esigenze e bisogni di natura sociale.

        Paola Andreoni
capogruppo consiliare PD

Il PD “boccia” il Bilancio di Previsione 2011 del Comune di Osimo

 Il Bilancio è il principale atto politico annuale: il Bilancio di previsione, detta l’agenda dell’amministrazione per l’intero anno a venire. Al di là dei tanti proclami di “svolte epocali” annunciati dal Sindaco e dai consiglieri di maggioranza, dal Bilancio di prev. 2011, emerge chiaramente la linea politica di “Simoncini&Latini”: la continuità degli aumenti delle tasse e delle tariffe fatte pagare alle famiglie ed alle imprese osimane.
Un Bilancio che non tiene minimamente conto delle reali  condizioni economico-sociali della nostra comunità.
Un Bilancio che non realizza le scelte fondamentali del programma di mandato con il quale questa Amministrazione si era presentata agli osimani e che lascia insoluti i problemi della città.
Se è pur vero che la programmazione del bilancio 2011 e  molti tagli che oggi l’Amministrazione comunale ha dovuto affrontare  sono la diretta conseguenza delle scelte del Governo Berlusconi e della  situazione economica e finanziaria del nostro Paese, il criterio nell’affrontare i tagli doveva andare nel senso di tutelare le fasce più deboli dei cittadini,  colpite dagli effetti della crisi. Inoltre rimangono sacche di spese non condivisibili come non c’è un’azione di “rimotivazione” di tutti i dipendenti comunali che sono spesso persone competenti e di esperienza.
Nella situazione di crisi e di disagio in cui anche la nostra comunità  cittadina fa quotidianamente i conti, credo di trovare condivisione se si afferma che l’attenzione da porre al sociale doveva essere prioritaria.
Non mi sembra però che il bilancio dell’Amministrazione comunale osimana  risponda a questa esigenza.
Il Bilancio 2011 si caratterizza per una forte peso dell’imposizione fiscale determinata da:
1 – un’alta aliquota dell’Addizionale Irpef corrispondente a 0,8% con soglia di esenzione per i redditi fino a 10.000,00 €; ( aliquota che nel 2007 le Liste “Simoncini&Latini” raddoppiò passando dallo 0,4 all’attuale 0,8% ). Ecco il raffronto con le aliquote e le soglie di esenzione degli altri comuni:

comuni aliquota applicata esenzione / agevolazione
Fabriano 0,80 /°° esenzione 12.000 €
Jesi 0,50 /°° esenzione 12.000 €
Senigallia 0,40 /°° esenzione 12.000 €
Castelfidardo 0,47 /°° esenzione 12.000 €
Chiaravalle 0,50 /°° esenzione 12.000 €
Secondo i dati del Ministero, a Osimo:

 

Nel Bilancio 2011 sono previste entrate relative all’Addizionale Irpef,  a mio avviso, fortemente sottostimate.  Infatti il  Comune non ha preso, come base di calcolo per il gettito 2011, gli ultimi dati già pubblicati ufficialmente dal Ministero delle Finanze (relativi al 2007 e 2008), ma i redditi imponibili del 2006. Ciò ha determinato una previsione di entrate di molto inferiore a quella che sarà la reale entrata. Questa eccessiva e ingiustificata prudenza si traduce in meno risorse disponibili per l’amministrazione che, ad esempio, potevano essere da subito  utilizzate per aumentare la soglia di esenzione fino a 12.000 € di reddito. Un aiuto più incisivo per  quelle famiglie che si trovano maggiormente in difficoltà.
Perché questa sottostima del gettito ?
A mio parere  per due motivi:
a) vantare il prossimo anno un avanzo di amministrazione;
b) disporre delle maggiori   risorse per spenderle liberamente.
Ciò che dico trova conferma nella dichiarazione del sindaco Simoncini che ha già annunciato l’avanzo di amministrazione del 2010. Tradotto significa che l’amministrazione chiede più soldi ai cittadini di quelli che necessitano per l’attività amministrativa e per i servizi offerti, tanto da ottenere avanzi. E per un amministratore del “bene pubblico” ( i soldi dei cittadini) avere un avanzo non è segnale di virtuosità.
Perché chiedere ai cittadini tanti sacrifici, con  un’imposizione tributaria che non trova paragoni in altri comuni a noi limitrofi, se poi si racconta con estrema superficialità e vanto di prevedere avanzi di amministrazione?

2 – Aumento anche nel 2011 della tariffa sui rifiuti.
La spesa passa da 5.633.133 € del 2010 a 5.980.180 € del 2011. Aumento di 347.047 € che corrisponde al 6,16% rispetto al 2010.
Lo scorso anno era gravato il peso dell’incremento del 16 %. Ecco alcuni esempi di come inciderà l’aumento soprattutto a carico delle persone che vivono sole.
1 componente che risiede su un’abitazione di 75 mq   pagherà in più, rispetto allo scorso anno, un 2,47%; su 100 mq  pagherà in più un 3,20%.
Un aumento che non risparmierà neanche le imprese osimane a cui l’amministrazione ha promesso sulla carta aiuti ed attenzioni, ma nella realtà dei fatti, a partire dal  1° gennaio 2011, richiederà ulteriori aumenti per l’igiene urbana.

3 – Incremento  –  Tariffe servizi a domanda individuale
Da anni le tariffe dei servizi a domanda individuale vengono incrementate per l’adeguamento all’Istat. Anche quest’anno subiranno l’incremento:

– le mense scolastiche,  la cui tariffa, faccio notare, qui ad Osimo non è  neanche modulata sulla base della situazione economica del nucleo familiare, utile strumento per aiutare le famiglie osimane in difficoltà che spesso sono costrette a rinunciare a questo utili servizio. Inoltre, la percentuale di copertura a carico delle famiglie aumenta di un 2,21%.

– gli asili nido. L’asilo nido Cullaverde cesserà la gestione comunale e passerà all’Asso; le tariffe per i nuovi iscritti sono destinate a uniformarsi a quelle dell’asilo Nido Oasi già gestito dalla partecipata Asso srl con un sostanzioso aumento a carico delle famiglie.
Ad esempio, nella fascia oraria di frequenza 7.30-13.00 il costo per  l’asilo nido comunaleCullaverde e Collefiorito  è di 265,18 € tutto compreso, mentre il costo per l’asilo Oasi dei bimbi gestito dall’asso è di 324 € considerando 20 pasti.
La scelta dell’amministrazione comunale di ridurre gli asili nido comunali graverà ulteriormente sulle famiglie viste le tariffe più alte applicate dall’Asso srl.

Il trasporto scolastico, le colonie estive; il doposcuola di San Biagio; l’Assistenza domiciliare anziani ( 2,99%); i Centri aquilone; le Palestre scolastiche; il Centro diurno per disabili Fontemagna.

————————-Alcuni tagli dell’amministrazione

Tagli drastici sono stati operati alle risorse destinate ai settori della cultura, dello sport, del tempo libero e del turismo.  I grandi propositi delle politiche per i giovani  o l’attenzione alla “ vocazione turistica per Osimo“ più volte annunciate e affermate che fine hanno fatto ? Scomparse.

– Fondo garanzia a Famiglie
Scompare nel 2011. Lo scorso anno era di 25.000 €

– Prestazioni di servizio e Trasferimenti

  Tagli amm. comunale 2010 2011
Banda cittadina – 10.400   13.000 2.600
Contributia enti e associazioni morali di interesse sociale – 25.000   35.000 10.000
Fondo sostegno associazioni ecc. per  attività sociali -15.000     15.000 0,00
Contributi straordinari nel settore sportivo – 59.000   59.000 0,00
Contributi ordinari per manifestazioni e attività sportive – 20.000 20.000 0,00
Contributi per manifestazione natale – 30.000 30.000 0,00
Contributi straordinari a enti e associazioni -104.265 104.265 0,00
       
Attività e manifestazioni culturali e artistiche – 33.340 38.000 4.660
Iniziative per natale – 10.000 10.000 0,00
Organizzazione mostre diverse – 25.000 25.000 0,00
Turismo servizi div. – 18.600 20.000 1.400
Attività diverse sett. sportivo – 9.400 10.400 1.000

 

————————-INVESTIMENTI

ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI; TRASFERIMENTI DI CAPITALE

Alienazioni aumentano di 893.504,00 € rispetto al 2010 e ammontano per il 2011 a 2.350.000,00 €;
E’ diventata una delle maggiore fonti di finanziamento, condizionata però dalla realizzabilità dell’incasso.

Indebitamento
Ammonta nel 2011 a 27.575.940,00 € . Questo bilancio aggrava l’indebitamento.  La situazione debitoria del nostro comune è questa: ogni osimano sta ereditando dall’amministrazione delle liste “Simoncini&Latini” un debito pro-capite di € 848,00.
Il costo per il rimborso ammonta a 3.725.083,00 € di cui interessi 1.330.533,00 € e quota capitale 2.394.550,00 €.
Nel 2012 è prevista l’anticipazione dell’estinzione di un mutuo  contratto per l’aumento di capitale sociale dell’ASTEA
Nel 2011 è prevista l’accensione di nuovi mutui per 1.331.400,00 €

Gli oneri di urbanizzazione (contributi permesso a costruire )
Stanno diminuendo ( rispetto al 2008 si registra un calo del 45,9%) perché in parte risentono della congiuntura economica . Per il 2011 sono previsti in entrata 1.519.000 € di cui 134.400 € derivanti dal piano casa .
Il 42,6% sono destinati alle spese correnti per la manutenzione ordinaria del patrimonio comunale.
La parte restante che ammonta a 737.000,00 € per gli investimenti.

EDILIZIA SCOLASTICA
Dallo studio effettuato dall’amministrazione comunale ai fine della pianificazione scolastica emerge quanto segue:
Per le Scuole dell’Infanzia da oggi al 2012 occorrerebbero 7 sezioni in più tutto ciò senza usufruire della deroga prevista dal D.M. ’75 al punto 5.7, per un totale di 195 unità in più.
L’edilizia attuale non è in grado di sopperire  a tale necessità. E’ sottodimensionata.
Alcune sezioni dell’Infanzia sono ospitate presso le sedi della scuola primaria; ci riferiamo al caso di San Biagio e Abbadia. San Sabino merita una riflessione a parte poiché risulta sottodimensionata rispetto alla domanda delle famiglie.
Ma analizziamo nello specifico:

Casenuove, San Paterniano e Villa Inizio 2012 sottodimensionata 2/3Previsto adeguamento sismico con mutui nel 2011
Passatempo Inizio 2012 sottodimensionata 2/3
Campocavallo Inizio 2012 sottodimensionata 3/5Previsto ampliamento nel 2011 con alienazioni
San Biagio, Aspio e Santo Stefano Inizio 2012 sottodimensionata 4/5Previsto adeguamento nel 2011
Osimo stazione e Abbadia Inizio 2011 sottodimensionata 5/6
Centro UrbanoGirotondo, Fagioli e M. Gallo Inizio 2011 sottodimensionata 10/11
Centro storicoBorgo, San Giuseppe e Foro Boario Inizio 2011 sottodimensionata 7/6
San Sabino adeguata  
Padiglione adeguata  

 Le scuole Primarie

Casenuove, San Paterniano e Villa adeguata Previsto nel 2010 nuovo edificio;Previsto nel 2011 adeguamento antincendio.
Passatempo adeguata  
Campocavallo Inizio 2013 sottodimensionata Previsto aumento di 84  unità nell’arco di sei anni
San Biagio, Aspio e Santo Stefano Inizio 2012 sottodimensionata 8/10 sezioni
Osimo stazione e Abbadia Adeguata  
Centro UrbanoM. Russo e F. Fagioli adeguato  
Centro storicoBorgo, e Bruno da Osimo adeguata Previsto nel 2011 adeguamento antisismico della Bruno
Padiglione adeguata  

 Scuole secondarie

Passatempo adeguata Non più di 100 persone per norme di prevenzione incendi  per l’edilizia scolastica
Osimo Stazione-Abbadia adeguata  
Centro urbano Non suff. se superiore a 250 alunni  

Le criticità sono dovute all’espansione urbanistica e demografica.  E’ quanto riportato dallo stesso studio. Ed è anche quanto da anni noi sosteniamo: l’amministrazione rispetto allo sviluppo urbanistico non ha adeguatamente programmato lo sviluppo dei servizi scolastici.

Tra l’altro non ci convince il fatto che nel piano delle alienazioni allegato al bilancio sia riportato al punto 3 quanto di seguito indicato: “ Di disporre di alienare il plesso scolastico “Bruno da Osimo”, inserito nel piano delle alienazioni immobiliari approvato con atto deliberativo C.C. n° 118 del 30/12/2008, anche per lotti, mantenendo l’efficacia di quanto deliberato, dando la priorità alla porzione di edificio scolastico costituito da struttura in calcestruzzo armato e sempre nel rispetto di quanto previsto al punto 4 del dispositivo dell’atto sopra citato e cioè di vincolare la cessione dell’immobile al momento in cui ne sia venuta a cessare la strumentalità all’esercizio delle funzioni istituzionali”.

Questo non ci sembra coerente con la volontà che l’amministrazione dice di perseguire  (anche se inserisce nel piano delle opere più di un milione di euro per l’adeguamento sismico della Bruno da Osimo) e cioè di mantenere  la “Bruno da Osimo” al centro.

Strada di Bordo. I finanziamenti della strada di Bordo sono rinviati al 2013. Infatti le difficoltà della congiuntura economica non permettono la sua realizzazione che dovrebbe essere finanziata con oneri di urbanizzazione. I problemi della viabilità rimangono ancora tutti aperti e da risolvere.

Parcheggio del campetto dei frati. Al di là dei convegni per  illustrare faraonici progetti che in un solo colpo dovrebbero risolvere il problema dei parcheggi, del cinema e delle sedi per i giovani, nel bilancio è prevista la realizzazione di un parcheggio al campetto dei frati con l’intervento di un privato per 5.500.000 €.

Riqualificazione Urbana. I tanti articoli di giornale dei mesi passati con i quali si prospettavano interventi di riqualificazione urbana per il  centro storico non trovano impegni concreti nel bilancio. Niente piazze da abbellire per il centro storico, niente edifici da far rinascere, niente aiuti per migliorare la qualità della vita delle frazioni. Nella relazione al bilancio si parla di realizzazione di un nuovo punto per i giovani presso il mercato coperto per il quale però non sono previste forme di finanziamento.

In conclusione: È un bilancio che il Partito Democratico boccia  senza mezzi termini. E’ un Bilancio che per  la sottostima di alcune voci di entrata e l’alta imposizione fiscale e tributaria, non accompagnata da una adeguata politica per ammortizzare il caro vita (esenzioni allargate a fasce di reddito basse fino a 12.000 €, modulazione delle tariffe dei servizi in base alle fasce di reddito) non risponde alla situazione di difficoltà  delle famiglie e dei cittadini determinata dalla difficile situazione economica del Paese e non è di aiuto alle imprese ed alle attività economiche presenti in città nel difficile compito della ripresa.

L’aumento delle tariffe ( se pur legate agli aumenti Istat del costo della vita) in un momento difficile come questo è un dato da non sottovalutare: il singolo aggravio può sembrare minimo, ma la somma spesso è ben più pesante.
Si rileva  l’assenza di risposte concrete ai bisogni dei cittadini, non ci sono iniziative concrete a sostegno dell’economia ( se non aleatori intendimenti),  nulla per le famiglie e non sono previsti interventi o esenzioni tariffarie per coloro che sono stati colpiti dalla disoccupazione.
Per quanto riguarda il piano annuale e triennale delle opere pubbliche, non possiamo che esprimere un giudizio negativo  ad un documento che rileva una scarsità di idee e scelte che non sono frutto neanche  di un confronto nemmeno nella stessa maggioranza come è emerso nella discussione consiliare.
Gli investimenti previsti sono slittati nel tempo e sono per la maggior parte affidati alla vendita  degli immobili e dunque condizionati dalla   effettiva realizzazione della copertura finanziaria.
Un bilancio che non rappresenta assolutamente un’inversione di tendenza e che non è utile per la nostra comunità.
Un Bilancio che manifesta la distanza tra le tante intenzioni diffusamente e pomposamente prospettate alla città  e la insussistenza e la genericità delle proposte operative per la loro realizzazione.
Osimo ha bisogno di una politica “significante” che dia risposte alle minori entrate ed ai tagli, intervenendo drasticamente sugli “sprechi”e con azioni concrete per la tutela dei lavoratori e delle famiglie, di chi soffre ed è  in difficoltà.

    Paola Andreoni
capogruppo PD Osimo

Assestamento Bilancio 2010. Osimo comune sprecone, vengono buttati al vento 146.000 € per pagare il progetto del Campus scolastico di via Vescovara. Opera che non si farà più.

Nella seduta del  Consiglio Comunale di ieri 29 novembre è stato deliberato l’assestamento del bilancio 2010. Con il voto favorevole delle Liste sono state apportate le seguente variazioni al bilancio comunale: rinuncia per il 2010 all’investimento per l’acquisto di area per impianti sportivi di Osimo Stazione , rinuncia all’acquisto di aree per la strada di Bordo per 250.000 € e niente  realizzazione dell’asilo nido  culla verde per 500.000 €. Opere che sarebbero dovute essere finanziate con l’assunzione di mutui che il Comune per l’alto indebitamento raggiunto non può permettersi.

Infatti come forme di finanziamento il ricorso ai mutui cala in modo vertiginoso. All’inizio del 2010 Simoncini prevedeva di finanziare con i mutui opere fino a 1.131.400 € (tanto per gettare fumo negli occhi)  somma che alla fine viene drasticamente ridotta a 200.000 € .

Cala anche il ricorso agli oneri di urbanizzazione che sono stati fino ad ora ossigeno per l’amministrazioni delle liste “Simonc.&Latini”. La crisi del mattone riduce di ben 347.106 € gli incassi previsti ma non realizzati relativi agli oneri di urbanizzazione.

Eloquente  in tal senso il forte richiamo della Corte dei Conti che sul bilancio 2010 rileva i rischi che si potrebbero determinare per la sana gestione finanziaria :”….Si richiama l’attenzione in merito al ricorso per garantire gli equilibri di bilancio, alle entrate a carattere straordinario destinate al finanziamento delle spese correnti ripetitive” e rileva inoltre “ una notevole eccedenza delle entrate straordinarie rispetto alle spese straordinarie, mentre è regola di buona amministrazione che entrate straordinarie non siano chiamate a finanziare spese continuative”. C’è abbastanza per meditare sulla gestione dei bilanci del Comune di Osimo.

 Ora l’amministrazione Simoncini ricorre per finanziare gli investimenti alla vendita del patrimonio immobiliare. Riteniamo però che una buona amministrazione dovrebbe utilizzare con forte senso di responsabilità tale opportunità voluta dal governo di centro destra. Il modo è molto ovvio. Porsi chiari obiettivi e reinvestire le risorse in modo da capitalizzare il valore ad esempio nell’acquisto o nella risistemazione  di altri immobili e non disperderlo per finanziare spese di ordinaria amministrazione. Un esempio concreto è quello relativo all’edilizia scolastica. Per far portare i conti occorre vendere il patrimonio? Si reinvesta però in modo da assicurare la scuola al centro storico. Ma l’amministrazione non avendo ancora progetti in tal senso per ora disperde le risorse in mille rivoli come d’altronde ha sempre fatto con i “gioielli di famiglia” senza alcuna lungimiranza.

Non è poi vero che come riportato nel deliberato le maggiori entrate sono reimpiegate nell’edilizia scolastica. Infatti in questo campo è giusto parlare di cambiamento di programma con spostamento di risorse da una voce all’altra. Infatti  in fase di assestamento Simoncini riduce gli investimenti per la sistemazione della Marta Russo dai 70.000 € iniziali a 10.000 €, vengono annullati i 50.000€ per la manutenzione   straordinaria della scuola primaria del Borgo e da ultimo si scopre che viene finanziato per 146.880 €  il progetto di realizzazione  del campus di via Vescovara, malgrado l’opera  sia scomparsa dai progetti dell’amministrazione. Ecco gli sprechi che si generano quando non si hanno idee,  e piani progettuali in campo di edilizia scolastica.

Altra forma di finanziamento per il comune di Osimo è data dai contributi derivanti dagli impianti fotovoltaici. Anche in questo campo c’è bisogno di molta cautela. Occorre infatti non farsi sfuggire di mano il controllo ragionato relativo alla concessione dei permessi per la costruzione degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli,  il rischio è di alterare un bene prezioso come il paesaggio.

Il ricorso ai contributi di miglioria per il finanziamento degli investimenti è di 546.000 € e la maggior parte deriva proprio dagli impianti fotovoltaici.

Le liste “Simoncini&Latini” prima devastano il territorio con eccessiva edificazione e con impianti insalubri come quello di Passatempo e ora concedendo senza controllo permessi per la realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli a vantaggio solo di alcune imprese e non di una politica che dovrebbe invece vedere favorire e incentivare l’uso di tale fonte di energia alternativa a vantaggio anche di singoli cittadini.

      Paola Andreoni
capogruppo PD Osimo

Crisi economica, le priorità del Pd osimano

Anche se non abbiamo dati concreti sui posti di lavoro bruciati e siamo sprovvisti di cifre circa i lavoratori osimani  in cerca di lavoro e di quelli sopratutto donne e giovani che hanno smesso di cercarlo,  la percezione è che anche nella nostra realtà cittadina la crisi non è affatto passata e che la situazione occupazionale si è aggravata. Non c’è famiglia osimana che non ha un giovane o altro familiare alle prese quotidianamente con la drammatica realtà della disoccupazione e/o della cassa integrazione. 
Questa è la situazione  anche nella nostra  città altro che i facili ottimismi del governo e di chi prima ha negato la crisi e poi si è affrettato a dire che era già alle nostre spalle. 
La  questione del lavoro e del rilancio dell’economia sono  le priorità emerse dall’assise nazionale del PD  svoltasi a Varese la scorsa settimana e  anche a livello locale per il  Partito Democratico osimano queste sono le priorità a cui  dare risposte.  Per questo motivo il PD osimano si impegnerà  a fare proposte e ad  intervenire sul bilancio di previsione del Comune per il 2011 al fine di salvaguardare e rilanciare il sistema di welfare locale ed il contenimento del costo di tutte le tariffe dei servizi comunali che incidono direttamente  sui bilanci delle famiglie e su quelli delle   imprese locali.

Paola

 

Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica degli equilibri di bilancio

A proposito di Spesa per il Sociale

Tra i punti discussi martedì 28 settembre in Consiglio Comunale , vi era la salvaguardia degli equilibri di bilancio e la verifica dello stato di attuazione del programma.

Ecco alcuni dati emersi dalla relazione del’esecutivo:

1) Sono stati impiegati soldi pubblici € 24.950,41 per la copertura della perdita della soc. partecipata Geos Maver srl subita nel 2009;
2) L’Amministrazione comunale delle liste “Simoncini&Latini” ha bloccato la spesa corrente per ben € 326.000,00;
3) Per affrontare il difficile momento  dei conti del Comune, l’Amm. comunale segna una battuta di arresto proprio nella realizzazione delle spese relative al sociale.
Infatti lo stato di realizzazione dei programmi nel sociale ( spese correnti e spese di investimento) al 30 settembre raggiunge appena la metà (56,32 %) di quello che era stato previsto con il Bilancio di previsione 2010. Ad esempio, lo stato di realizzazione delle spese correnti del sociale è di 63,21% e le spese  dì investimento, sempre nel sociale, é fermo al 2,45%.  Ciò significa che l’Amm. comunale, negli ultimi mesi dell’anno, dovrà realizzare il 97,55 % delle spese di investimento se vorrà raggiungere gli obiettivi che si era prefissata per quanto attiene il sociale. Eppure l’Amm. Comunale per voce del suo Ass. alle finanze  sig. Francioni, nei consigli di quartiere e sui mezzi di informazione, ha sempre sbandierato che a causa della difficile situazione, l’attività amministrativa del 2010 avrebbe visto un sforzo maggiore proprio nel sociale, per il quale erano stati previsti  € 4.336.411. Alla fine di settembre la realizzazione è ferma a circa la metà.
4) Il bilancio 2010 risente del pagamento delle spese connesse ai lavori pubblici di esercizi precedenti ( svolti nella precedente amministrazione delle liste ” S&L”). Per smaltire i pagamenti delle suddette spese – ed onorare gli impegni presi con le ditte aggiudicatarie dei lavori – la giunta “Simoncini&Latini” è costretta oggi a porre  in vendita gran parte del  
patrimonio immobiliare comunale.  Ecco l’elenco  dei beni posti in vendita:
1) l’ex scuola d’Infanzia di San Sabino (valore € 477.000,00 );
2) i locali ex invalidi civili (valore € 108.000,00 );
3) l’ex scuola primaria San Biagio (valore € 545.000,00 );
4) l’edificio ex Eca – attualmente sede degli uffici tributi e ragioneria del Comune(valore € 1.428.000,00 );
5) l’ex casa del custode di  Piazza Nuova (valore € 350.000,00);
6) l’ex palazzo Omni di via Fonte Magna (valore € 770.000,00);
7) l’ex scuola di Villa San Paterniano  (valore € 195.000,00);
8) l’ex scuola Leopardi di via Michelangelo (valore € 1.031.000,00);
9) un’area in via Flaminia II loc.Conte Orsi (valore € 184.000,00);
10) tre tratti di strada di via Sbrozzola (valore € 36.000,00);
11) e da ultimo c’è la proposta di cedere le quote comunali (60%) della Farmacia Comunale Ottavia aperta  tre anni fa a Casenuove.

Di fronte a questo elenco di immobili in vendita, credo che non sia inappropriato  parlare   di una politica  di Outlet  immobiliare  per salvare i conti e gli obiettivi di bilancio.

5)   Il  responsabile dei servizio finanziario  nella relazione sulla salvaguardia degli equilibri del Bilancio 2010 mette in guardia l’Amministrazione affermando  che oltre al congelamento delle spese correnti per € 326.000.00, il rispetto del patto di stabilità è connesso tra l’altro anche  :
– alla piena realizzazione degli oneri di urbanizzazione o alla monetizzazione dei nuovi contributi di miglioria derivanti dalla produzione di energia rinnovabile;
– dai proventi derivanti dalla alienazione del patrimonio immobiliare del comune di Osimo. Vale a dire che se il Comune non incassa gli oneri di urbanizzazione preventivati e/o non riesce  a vendere i suddetti immobili, i conti si metteranno veramente male.

 Questa è la situazione contabile del Comune di Osimo che i nostri amministratori vogliono presentarci  come rose e fiori.  Tutta colpa del patto di stabilità ? O l’ amministrazione “Simoncini&Latini”  da undici anni “padrona” della città ci ha messo anche del proprio ?

E come ha confessato lo stesso Sindaco Simoncini ” il Comune non fa più niente “. Basta guardare lo stato delle nostre scuole, delle nostre strade,  dell’abbandono del centro storico, dell’assenza di politiche per i giovani, per le famiglie e per chi è rimasto in  difficoltà. 

I cittadini osimani si stanno sempre più  rendendo conto di quanto era, ed è sempre più,  necessario dare un CAMBIAMENTO al governo della città

Paola Andreoni

Sul bilancio consuntivo 2009 del Comune di Osimo.

Dall’analisi del rendiconto 2009 del Comune di Osimo emergono i seguenti dati:

Il risultato di competenza del 2009 chiude con un disavanzo pari a : ..………– 182.361,00 ; ciò significa che le spese hanno superato le entrate ( gli impegni hanno superato gli accertamenti).
Il risultato di amministrazione sbandierato dall’amministrazione chiude con un avanzo di 2.198.006 derivante però dagli avanzi degli esercizi precedenti (ottenuti da spese previste e non realizzate e dunque rinviate e applicate  al 2009 per 1.121.533,01 € e dalla gestione positiva dei residui di 483.394,07).
Dunque l’ avanzo disponibile per il 2010 è stato ottenuto anche da economie di spesa nel sociale, nella voce del personale e da oneri straordinari.

 Analisi residui:
La revisione dei residui viene fatta per cifre considerevoli: ciò lascia intendere che, i residui, non sono stati ben definiti in precedenza tenendo conto del trend storico
Ci sono minori residui passivi per 970.925€, minori residui attivi riaccertati per 942.787 € e maggiori residui attivi per 455.256€. Frutto di un passato esercizio che forse non era stato definito bene.

Residui attivi riaccertati:
L’addizionale comunale irpef . Il trend dimostra che il riaccertamento nel 2009  per il 2008 è 419.552 (ed è eccessivo), nel 2008 per il 2007 è di 188.667 € e nel 2007 per il 2006 è di 163,001€. Ciò è andato a discapito dell’esercizio precedente.
Il trend storico avrebbe dovuto guidare  verso una più esatta definizione delle risorse nell’ambito dell’esercizio di competenza.
Il residuo attivo di circa 900.000€ relativo a proventi derivanti dalle sanzioni amministrative, che per anni ha influenzando positivamente l’avanzo, nel 2009, è stato riaccertato per una cifra corrispondente a – 500.000 € circa ( multe anni 1999/2002 mai incassate e che non si incasseranno più).
Contributo Fondazione Cariverona il contributo di +30.000 € non si è stato registrato in bilancio entro il 30/11(negli stanziamenti definitivi) e dunque anche questa voce ha contribuito all’avanzo.

Residui passivi riaccertati
Tra le economie (avanzo vincolato) c’è da evidenziare l’azzeramento nel 2009 dei fondi per il progetto Family Card di quasi 30.000 €, dei fondi previsti per il contributo a famiglie –pro handicap- di quasi 6.000 € e il dimezzamento del fondo – interventi pro handicap sogg. a rischio emarginazione assistenza domiciliare monetizzata- di quasi 15.000 €.
Economia nel sociale nel 2009 (per le voci prese in considerazione) di 50.000 €.

I minori  residui passivi derivano anche da economie su interventi di spesa del personale  per 283.398€ (su 970.925 di minori residui passivi).

Minori residui passivi derivano poi dagli  oneri straordinari della spesa corrente (swap) per -373.000€  somma non disponibile nel 2009 perché accantonata per i rischi dei derivati.

Ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario va considerato  il  volume dei residui passivi complessivi provenienti dal tit. I se superiore al 40% della medesima spesa corrente.

Il Comune di Osimo ha raggiunto il 74,38%; ciò significa che le spese rimaste da pagare al 31/12 rispetto al totale spesa impegnato è troppo elevata e supera il 40% (ciò significa blocco della gestione).

Per quanto riguarda la spesa corrente va evidenziato:
1. che essa è influenzata per circa il 79% da spese fisse e dunque il margine di manovra del bilancio è estremamente ridotto (vale a dire che il bilancio è irrigidito dalle spese fisse);
2. che l’amministrazione persevera su questa linea continuando a contrarre mutui anche in presenza di avanzo di amministrazione (lo scostamento per i mutui rispetto alla previsione è stato del 115%); ed è inutile che si dica che il Comune ha la possibilità di contrarne altri: basta guardare l’incidenza delle spese fisse sulle spese correnti per capire che il margine è veramente ridotto;
3. rispetto alla previsione iniziale le spese correnti sono aumentate del 6%;
4. il contributo per permesso di costruire finanzia la spesa del titolo I con un trend in aumento fino ad arrivare al 54,57% del 2009 (41,30 nel 2007, 51,42 nel 2008) dunque  sempre più ricorso a questa risorsa che ha carattere straordinario. Anche se vi era la possibilità di utilizzare le risorse del permesso a costruire fino al 75% , ciò non esime dal considerare che comunque si utilizza una risorsa straordinaria per la copertura delle spese correnti.

Per tutte queste considerazioni il gruppo consiliare del PD ha votato contro l’approvazione del rendiconto 2009.

Nota:
Durante la discussione sul rendiconto è emersa una netta contrapposizione tra il consigliere Latini e il sindaco Simoncini (che ancora una volta viene sorpreso e spiazzato dalle iniziative individuali di Latini) riguardo la possibilità, affermata da Latini, di diminuire l’Irpef  a partire dal 2012 (si ricorda che propria l’amministrazione Latini nel 2007 aveva deciso  di raddoppiare  l’aliquota  passando in un solo colpo dallo 0,4% allo 0,8% e gravando fortemente sulle tasche dei cittadini).
Il Sindaco cercando di rimediare in un primo momento afferma  che l’aliquota  Irpef non verrà abbassata e poi aggiusta il tiro con un’altra proposta.
Per quanto ci riguarda, abbiamo la conferma di quanto fosse stato giusto da parte nostra  l’aver  in questi anni sostenuto che il raddoppio dell’Irpef voluto dall’amministrazione Latini penalizzava fortemente le tasche di tutti i cittadini osimani.
E’ singolare che dopo 3 anni se ne sia accorto anche Latini!

……………..Paola Andreoni
Capogruppo del Partito Democratico Osimo

Consiglio Comunale: 28 maggio 2010. CONTO CONSUNTIVO 2009.

VENERDI’ 28 Maggio 2010 – alle ore 20,00 Consiglio Comunale,
con questo Ordine del Giorno:

1) – Esame ed approvazione del Rendiconto della Gestione Finanziaria 2009 e relativi allegati. 

 

* è possibile seguire il Consiglio Comunale in diretta audio tramite il sito internet del Comune di Osimo

Il primo Bilancio Simoncini. Aumenti, aumenti, aumenti.

https://paolaandreoni61.wordpress.com/2010/05/02/il-pd-%e2%80%9cboccia%e2%80%9d-il-bilancio-di-previsione-2010-del-comune-di-osimo/

Tariffa Rifiuti 2010, la verità che fa comodo ?

Gli  interrogativi posti rispetto al piano finanziario 2010 (dei quali ad oggi non ho ricevuto  alcuna specifica risposta se non generiche e fumose considerazioni),  saranno oggetto di specifiche interrogazioni consiliari.

Ma su un punto voglio ritornarci perchè i casi sono due: o si dicono macroscopiche bugie o ancora una volta si appalesa tutta l’incapacità amministrativa di questa giunta Simoncini&Latini-Api che non sa leggere neanche quanto deliberato ed approvato. Ecco il contenuto della delibera di Giunta n° 75 del 17/3/2010, che in uno dei punti che costituiscono le premesse così riporta: “ …Preso atto che il nuovo Piano Finanziario e Tariffario di igiene urbana per l’anno 2010 evidenzia un costo complessivo del servizio stimato in complessivi € 5.633.133,00 con un incremento dei costi pari ad € 1.257.467,00 rispetto al 2009. …”.

Anno di riferimento Costo del Servizio variazione del costo del servizio
in € in %
2010 €   5.633.133,00 +  €   1.257.467,00 +   28,74%
2009 €   4.375.666,00      
2008 €   4.101.997,00    
2007 €   4.012.438,22    
2006 €   3.751.670,20    
2005 €   3.651.125,72    

Questa è la verità dei numeri, ed è quanto riportato dagli atti. Rispetto all’anno 2009 abbiamo un incremento dei costi del 28,74% . Visto il numero delle utenze che sono così modificate, rimanendo sostanzialmente invariate:

  n° utenze 2008 n° utenze 2009 variazione %
utenze domestiche 12.466 13.160 + 5,56 %
Utenze non domestiche 03.111 02.771 – 10,92 %

 Considerato che in regime di TIA il costo del servizio va interamente pagato dalle utenze, perché l’amministrazione Simoncini&Latini ci ha presentato delle simulazioni tariffarie e ha dichiarato nel civico consesso che gli aumenti tariffari  per le utenze saranno in ordine del 16 % medio ?  Quando in realtà gli aumenti saranno di ben altra entità .

 In qualità di capogruppo consiliare invito il Sindaco e la sua Giunta a leggere con attenzione la delibera – da loro approvata – n° 75 del 17/3/2010 avente ad oggetto: revoca atti di Giunta n° 275 del 28/10/2009,  n°283 del 11/11/2008 Tariffa Igiene Ambientale. Approvazione del Piano Finanziario delle Tariffe per l’anno 2010.

E  invito il Sindaco a fornire delucidazioni  sui rilievi posti e se come la sottoscritta sostiene,  questi sono fondati, lo  si invita ad informare correttamente la cittadinanza in ordine alle scelte – pur legittime fatte – relativamente  alla effettiva entità degli aumenti tariffari previsti per famiglie e imprese per  la Tariffa Rifiuti 2010.

 

Distinguere il “vero” dal “comodo” non è sempre facile, ma un Amministratore deve rappresentare ai suoi cittadini sempre la  verità, anche quella che a volte non  fa comodo.

Altre considerazioni sulla Tariffa Rifiuti
Una “famiglia-tipo” italiana composta da tre persone con un’abitazione di proprietà di 100 metri quadrati ha sostenuto nel 2008 in media un costo di 224 euro per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Questo dato emerge dal terzo Rapporto sui rifiuti dell’Osservatorio prezzi e tariffe elaborato dall’associazione Cittadinanzattiva.
Lo stesso rapporto evidenzia che nelle Marche la spesa media annua è di 176 €, i dati sono  riferiti all’anno 2008.
Tra le province marchigiane le città  più care sono  Macerata € 181,00,  Ancona € 172,50, Ascoli Piceno € 160,00 queste tutte in regime di Tarsu. Ad Urbino  e Pesaro invece, già nel 2008 in regime di TIA, le famiglie pagano rispettivamente  € 172 e € 195 ( comprensiva di Iva10% e add.prov. 5%).
Il risultato  che emerge è che  nelle Marche si pagano 50 € in meno rispetto alla media nazionale, pari a 224 €.
Solo questi pochi dati  sono sufficienti per descrivere l’anomalia del caro costo rifiuti a Osimo. Infatti come i successivi dati testimoniano Osimo è fra le  città marchigiane, quella dove i cittadini pagano i “rifiuti a peso d’oro”.
Ho chiesto ad alcuni comuni l’importo della Tariffa o Tia da loro applicata ecco il raffronto:

Famiglia di 4 persone con abitazione di mq. 105

comune di

costo anno 2009 costo anno 2010 regime tariffario
OSIMO €  278,09 €  323,28 Tia
URBINO €  215,45 €  234,84 Tia
CASTELFIDARDO €  192,00 €  192,00 Tarsu
MACERATA €  171,46 €  171,46 Tarsu
JESI €  160,60 €  160,60 Tarsu
POT. PICENA €  137,55 €  137,55 Tarsu
CIVITANOVA M. €  147,20 €  147,20 Tarsu
MONSANO €  107,47 €  117,14 Tarsu
FABRIANO €   96,00 €  111,36 Tarsu

( i dati sono stati forniti dagli uffici comunali di ogni singolo comune)

Famiglia di 2 persone con abitazione di mq. 75

comune di

costo anno 2009 costo anno 2010 regime tariffario
OSIMO €  184,47 €  214,81 Tia
URBINO €  135,81 €  148,03 Tia
CASTELFIDARDO €  137,00 €  137,00 Tarsu
MACERATA €  162,43 €  162,43 Tarsu
JESI €  114,71 €  114,71 Tarsu
POT. PICENA €  098,25 €    98,25 Tarsu
CIVITANOVA M. €  104,65 €  104,65 Tarsu
MONSANO €    76,77 €    76,77 Tarsu
FABRIANO €    68,00 €    79,56 Tarsu

 

Famiglia di 1 persona con abitazione di mq. 75

comune di costo anno 2009 costo anno 2010 regime tariffario
OSIMO €  110,21 €  127,02 Tia
URBINO €    80,81 €  188,08 Tia
CASTELFIDARDO €    64,00 €    64,00 Tarsu
MACERATA €    63,25 €     63,25 Tarsu
JESI €    65,00 €    65,00 Tarsu
POT. PICENA €    55,00 €    55,00 Tarsu
CIVITANOVA M. €    70,15 €    70,15 Tarsu
MONSANO €    36,00 €    39,66 Tarsu
FABRIANO €    46,00 €    53,82 Tarsu

Alcune categorie economiche che producono rifiuti non-domestici

Negozio generi alimentari (cat.25 Tia) di mq. 150

comune di costo anno 2009 costo anno 2010 regime tariffario
OSIMO €  1.845,60 €  2.161,50 Tia
URBINO €    844,78 €    920,81 Tia
CASTELFIDARDO €    750,00 €     750,00 Tarsu
MACERATA €     553,72 €     553,72 Tarsu
JESI €    912,52 €     912,52 Tarsu
POT. PICENA €    531,00 €     531,00 Tarsu
CIVITANOVA M. €  1.298,00 €  1.298,00 Tarsu
MONSANO €    379,50 €     379,50 Tarsu
FABRIANO €    555,00 €     649,35 Tarsu

 

Attività Industriale di produzione (cat.20 Tia) di mq. 700

comune di costo anno 2009 costo anno 2010 regime tariffario
OSIMO €  1.575,96 €  1.842,64 Tia
URBINO €  1.061,23 €  1.156,49 Tia
CASTELFIDARDO €  2.044,00 €  2.044,00 Tarsu
MACERATA €  1.207,00 €  1.207,00 Tarsu
JESI €  1.497,30 €  1.497,30 Tarsu
POT. PICENA €  1.120,00 €  1.120,00 Tarsu
CIVITANOVA M. €  2.101,00 €  2.101,00 Tarsu
MONSANO €  1.100,00 €  1.100,00 Tarsu
FABRIANO €  1.000,00 €  1.170,00 Tarsu

 

Bar – Pasticceria (cat.24 Tia) di mq. 100

comune di costo anno 2009 costo anno 2010 regime tariffario
OSIMO €  1.061,45 €  1.252,57 Tia
URBINO €  1.589,57 €  1.642,63 Tia
CASTELFIDARDO €  2.667,00 €  2.667,00 Tarsu
MACERATA €  1.537,00 €  1.537,00 Tarsu
JESI €  1.859,05 €  1.859,05 Tarsu
POT. PICENA €  1.354,00 €  1.354,00 Tarsu
CIVITANOVA M. €  2.678,00 €  2.678,00 Tarsu
MONSANO €    253,00 €      253,00 Tarsu
FABRIANO €    370,00 €      439,00 Tarsu

 

Parrucchiere – Barbiere (cat.17 Tia) di mq. 75

comune di costo anno 2009 costo anno 2010 regime tariffario
OSIMO €    204,86 €    239,32 Tia
URBINO €  1.176,87 €  1.192,78 Tia
CASTELFIDARDO €     375,00 €     375,00 Tarsu
MACERATA €  1.278,00 €  1.278,00 Tarsu
JESI €  1.257,89 €  1.257,89 Tarsu
POT. PICENA €  1.120,00 €  1.120,00 Tarsu
CIVITANOVA M. €  2.185,00 €  2.212,75 Tarsu
MONSANO €     189,75 €     189,75 Tarsu
FABRIANO €     266,00 €     311,00 Tarsu

 Quello che emerge è che sulla Tariffa Rifiuti o Tassa Rifiuti assistiamo a prove tecniche di prelievo federalista. Le liste Simoncini&Latini-Api alla guida di Osimo rincarano la tariffa rispetto al 2009 del 16%. Mentre i comuni di Jesi e Macerata più sensibili alle tasche dei cittadini – soprattutto in questi tempi di crisi – hanno deciso di non toccare,  riconfermandole, le tariffe applicate nel 2009. Le famiglie osimane rispetto a quelle di Castelfidardo pagano mediamente circa 130 € in più, così come verso le famiglie Jesine circa € 100 in più. Il raffronto è sempre sfavorevole per gli osimani nei confronti di  Urbino – che pure è in regime di Tariffa – e nell’ordine dei 50 €.

Questa è la realtà siamo di fronte ad un  “federalismo spinto” senza alcun minimo controllo nella gestione dei rifiuti, nella valutazione del servizio. Quello che alcune amministrazioni comunali come la nostra sanno fare,  è solo quello di inviare agli utenti – famiglie e imprese – le cartelle di pagamento con ulteriori insostenibili aumenti, senza alcuna preventiva informazione, giustificazione e rendicontazione.

 Ho già detto in altri interventi che come Partito Democratico ci  saremmo aspettati una politica di  “moderazione tariffaria”  ma così non è stato, Simoncini continua la strada della “continuità” del suo predecessore: aumenti, aumenti, aumenti.

Anche la scelta della anticipata applicazione del regime tarriffario si sta rilevando come una scelta non felice ed inoltre tutti  gli importanti obiettivi di raggiungimento di percentuali importanti di  Raccolta Differenziata non sono affatto legati alla scelta del  regime tariffario. Città come Macerata,  Jesi e Senigallia hanno percentuali di raccolta differenziata molto più alta della nostra pur rimanendo in regime di Tassa Rifiuti.

Qual è la situazione della raccolta differenziata. Ricordo che la legge 296/2006, relativamente alla raccolta differenziata pone degli obiettivi: almeno il 40% entro il 2007, almeno il 50% entro il 2009 e di almeno il 60% entro il 2011. Nella nostra città, malgrado l’impegno di tutti i cittadini che con grande responsabilità effettuano la selezione dei loro rifiuti urbani, la percentuale di R.D. raggiunta è ancora al di sotto degli obiettivi fissati. ( Il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati determina una penalizzazione in termini di costi come applicazione di una eco-tassa per lo smaltimento dei rifiuti portati in discarica). Ecco i risultati della raccolta differenziata:

anni di riferimento % di differenziata raggiunta dal comune di Osimo % prevista dal Decreto Ronchi
2001 – 2004 21,% – 23% 35%
2007 30 % 40%
2008 37,5 % 45%
2009 39  % avvio “porta a porta” zona 1 da aprile 2009 50%
2011 – 2012   65%

Nel 2009 comuni come  San Severino Marche  e Senigallia hanno raggiunto rispettivamente  il 51,3% di RD e il 52,8% di RD.

Che fare: la strada da percorrere è quella di incrementare la Raccolta Differenziata, tuttavia questa deve avvenire con strumenti e modalità che non vadano ulteriormente ed oltremisura a gravare sulle tasche dei cittadini e sui conti delle imprese osimane. Questo una buona amministrazione deve fare: monitorare i costi e rendere il servizio con maggiore efficacia ed efficienza, investire sulla informazione, sulle buone pratiche quotidiane per ridurre al minimo i rifiuti prodotti, verificare che su questo servizio non vadano ad imputarsi   spese diverse non attinenti alla gestione dei rifiuti.

Il PD “boccia” il bilancio di previsione 2010 del Comune di Osimo

Bilancio Previsione 2010
Lunedì 26 aprile è stato approvato (con i soli voti della maggioranza) il bilancio di previsione 2010 del Comune di Osimo.
La discussione ha visto la partecipazione estremamente attiva del gruppo del Partito Democratico che ha, tra l’altro, focalizzato la discussione su tematiche fondamentali per il PD quali il lavoro, lo sviluppo e l’occupazione, gli investimenti pubblici, la tenuta del sistema della solidarietà sociale, la scuola, la sicurezza come diritto alla coesione sociale ed alla  serenità dei cittadini.
E’ questa l’ottica con la quale, il  PD ha analizzato il bilancio e ha espresso il proprio  parere.
Ecco in sintesi le nostre considerazioni:

Data dell’aprovazione del Bilancio
–   Il bilancio viene approvato a ridosso dell’ultima data possibile (30 aprile). Questo non è di secondaria importanza perché significa procedere nella programmazione degli interventi con una marcia ridotta. Infatti l’approvazione posticipata al 30/4 comporta l’esercizio provvisorio per 4 mesi con la conseguenza che si possono effettuare spese in misura non superiore mensilmente ad 1/12 delle somme previste nel bilancio dell’esercizio precedente. Se invece il bilancio fosse stato approvato entro il 31/12/2009 si sarebbero potute attribuire tempestivamente le risorse e gli obiettivi ai dirigenti e non perdere mesi preziosi nella gestione del bilancio provvisorio durante il quale viene gestita l’ordinaria amministrazione. Lo scorso anno è stato approvato entro il 31/12. Per la Giunta Simoncini&Latini evidentemente le esigenze elettorali sono state prioritarie rispetto ai bisogni della città. 

Spese correnti
La copertura delle spese correnti viene garantita dall’uso dagli oneri di urbanizzazione: un’entrata che ha carattere di eccezionalità. Dunque in prospettiva occorre fare molta attenzione perché il ricorso a tale risorsa potrebbe venire a mancare dato appunto il suo carattere di straordinarietà e le spese correnti (comprensive di quelle fisse) potrebbero non trovare copertura.

Forme di finanziamento
Per il finanziamento delle opere le risorse dovrebbero derivare: dall’alienazioni di beni del Comune risorsa che passa  da 215.000 € del 2009 a 1.150.000 € nell 2010, da  mezzi di terzi (si ritorna all’uso dei mutui che salgono nel 2010 a 1.131.000 € contro i 699.500 € dello scorso anno ), dai permessi di costruire (Oneri di urbanizzazione) per una somma al 2010 di 2.100.000€ (minore rispetto a quella dell’ultimo triennio) e condizionata comunque dalle richieste di costruire il cui andamento è influenzato dal mercato immobiliare.
I suddetti valori contabili sono talmente “incerti e poco attendibili” che i revisori contabili consigliano di impegnare le spese corrispondenti solo al momento   dell’accertamento. delle entrate. In sostanza il Comune è costretto ad affidare il finanziamento di opere di investimento ad entrate non certe come l’ alienazioni di beni e i contributi dei permessi a costruire. Per fare un esempio i necessari interventi al patrimonio edilizio scolastico potranno essere realizzati solo se il Comune riuscirà a vendere alcuni immobili il cui ricavato dovrebbe appunto finanziare tali interventi.

Aumento generalizzato delle tariffe
L’amministrazione ha deciso di aumentare i costi di molti servizi pubblici  e, poco per volta, ha fatto digerire agli osimani gli aumenti che li attendono nel 2010. Eppure in questi anni le liste Simoncini&Latini hanno sempre sbandierato avanzi di amministrazione e se anche nel 2009 ciò avverrà,  chissà quale scusa dovremmo attenderci a giustificazione delle tariffe al rialzo sulla ormai totalità dei servizi. Andiamo con ordine.

Piscina
Le prime tariffe a subire un aumento sono state quelle della  piscina comunale a cui si è aggiunto anche l’aumento dell’utilizzo degli spazi acqua.

Tariffa Rifiuti
Poi è stata la volta della tariffa igiene urbana. Aumento per il 2010 del 16% medio. Un po’ di storia. Le liste civiche hanno approvato il passaggio da tassa a tariffa a partire dal 2001. Noi riteniamo che tale scelta è stata troppo affrettata e lo dimostra il fatto che molti Comuni ancora mantengono il servizio in regime di Tassa. Questo ha comportato per i cittadini osimani aumenti costanti della tariffa .
Prendiamo ad esempio una famiglia di 4 persone per un’abitazione di 100 mq e verifichiamo il costo in aumento della tariffa negli anni:

anno 2001 189,07 €
anno 2002 194,05 €,
anno 2003 211,96 €,
anno 2004 231,15 €,
anno 2005 254,59 €,
per arrivare al 2010 con 328,00 €  (importo dichiarato dall’Amministrazione ma che secondo le nostre stime potrebbe  essere ancbe maggiore )

 A tali aumenti non hanno fatto riscontro benefici (come previsto dal decreto Ronchi ) a vantaggio dei cittadini impegnati nella raccolta differenziata. Non solo. Il mancato raggiungimento degli obbiettivi in termini percentuali della raccolta differenziata ha determinato per i cittadini osimani il pagamento dell’eco-tassa prevista dalla legge regionale. Ecco i risultati della raccolta differenziata:

anni di riferimento  % di differenziata raggiunta dal comune di Osimo   % di differenziata  prevista dal Decreto Ronchi
1999 – 2000 dal  14,35 % al  23,18%  
2001 – 2004 21,% – 23% secondo il d.to Ronchi sarebbe dovuta arrivare al 35%
2007 30% secondo il d.to Ronchi sarebbe dovuta arrivare al 40%
2008 37,5% secondo il d.to Ronchi sarebbe dovuta arrivare al 45%
2009 38,5% con l’avvio “porta a porta” zona 1 da aprile 2009 secondo il d.to Ronchi sarebbe dovuta arrivare al 50%
 2010 – 2010    per il d.to Ronchi l’obiettivo da raggiungere è il 65%

 Alcuni interrogativi rispetto al piano finanziario 2010 sono stati posti senza ricevere alcuna specifica risposta.
Eccone alcuni rilevati dal confronto tra i Piano finanziario, previsione 2009 (All. delibera del comune di Osimo n°399/2008) e il   Piano finanziario, previsione 2010 (All. delibera del comune di Osimo n°275/2009).
Partendo dai contenuti dei documenti indicati come riferimenti si sono comparati alcuni dati significativi dalle previsione formulate per gli anni di 2009 e 2010. Si è cercato di capire le dinamiche di sviluppo e la coerenza con gli obiettivi aziendali fissati per la raccolta solida urbana (RSU) negli stessi documenti.
( Le osservazioni e le domande poste scaturiscono unicamente: a) dai dati posti a confronto fra loro; b) dal grado di esaustività delle descrizioni presenti nei documenti di riferimento.Naturalmente va ricordata la difficoltà di capire numeri e situazioni aziendali per chi non vive dentro la realtà dell’impresa da analizzare. Quindi se alcune delle osservazioni possono apparire non significative per gli addetti ai lavori si prega di considerare quanto detto in precedenza)
1. – Osservazioni sui costi
A) – In considerazione del passaggio di una parte significativa delle utenze alla raccolta porta a porta, nel 2009 il 28,5% e nel 2010 si aggiungerà un altro 28,5%, non si comprende perché il costo della raccolta e del trasporto dei rifiuti indifferenziati nel 2010 debba aumentare del 48,7% rispetto al 2009.
Infatti, se aumenta la raccolta dei rifiuti differenziati deve diminuire di circa lo stesso ammontare quella indifferenziata, dato che la tendenza delle utenze e dei rifiuti in genere è in aumento di solo qualche percento.
B) – Sul filo del ragionamento del punto A, non si comprende perché il costo dello smaltimento in discarica dei rifiuti indifferenziati, nel 2010, debba diminuire solamente del 12% se si considera che, entro il prossimo anno, passeranno alla raccolta porta a porta il 57% delle utenze.
Questo consente di trasformare il rifiuto indifferenziato, che andrebbe in discarica, da puro costo a fonte di guadagno grazie al recupero di materiali destinabili al mercato del riciclo.
Ulteriore perplessità per il basso ammontare di questo -12%, aggiunge l’entrata in funzione dell’impianto di recupero di via Romero, perché consente di acquisire ulteriori materiali riciclabili dal monte della raccolta che rimane indifferenziata perché non interessata al porta a porta.
C) – Un aumento di costi del’11% , classificati genericamente con le voci: altri costi e costi comuni diversi, andrebbe dettagliato e giustificato perché il suo ammontare è paragonabile, come ordine di grandezza, all’aumento annunciato della tariffa rifiuti (+16%).
D) – Perché c’è un aumento del 12,6% dei costi amministrativi se, come si è detto sopra, l’incremento delle utenze è minimale. Anche per quest’aumento di costi il suo ammontare è paragonabile, come ordine di grandezza, all’aumento annunciato della tariffa rifiuti.
E) –  Il costo complessivo del servizio 2010 è aumentato rispetto a quello del 2009 per € 1.257.467,00, un incremento dei costi del 28,7%. Perchè invece nella delibera di Giunta e nella discussione consiliare i nostri amministratori parlano di aumenti medi del 16% ? Un dato del tutto irreale o si cerca di nascondere gli effettivi aumenti che le famiglie e le imprese osimane dovranno attendersi con la fatturazione 2010 ?

F) – Dal 2005 ad oggi in 5 anni il costo del servizio è aumentato del 54%. Siamo passati dai 3.651.125,00 del 2005 agli attuali 5.633.133,00. E naturalmente quando si parla dei costi del servizio in materia di rifiuti  – come dice la legge che impone che il costo del servizio sia interamente coperto dalle utenze – significa costo per i cittadini e in generale per le utenze osimane. Dove arriveremo di questo passo ?  Il PD è a favore di politiche di “raccolta differenzia spinta” e in tante realtà governate dal Partito Democratico si sono raggiunti livelli percentuali di raccolta differenziata vicini al 70%, ma senza gravare in modo così pesante sulle tasche dei cittadini che anzi vengono premiati per il loro lavoro di selezione dei rifiuti. Anche in questo servizio si manifesta tutta l’incapacità amministrativa e gestionale delle Liste Simoncini&Latini e le famiglie osimane e le imprese osimane pagano e subiscono  le scelte e le incapacità di questa amministrazione;
G) – Nella delibera di giunta n° 75 del 17/3/2010 avente ad oggetto l’approvazione del piano finanziario 2010, al punto 9 del deliberato si afferma:
9) di trasmettere copia della presente deliberazione all’Astea spa, unitamente a specifica richiesta a firma del Sindaco, di un intervento correttivo, a valere sul piano finanziario 2011, collegato ai minori costi di smaltimento rifiuti conseguenti l’entrata in vigore dell’impianto di trattamento e selezione rifiuti speciali non pericolosi localizzati in frazione di San Biagio, ritenendo doveroso, da parte della soc.Astea spari conoscere al territorio osimano un beneficio compensativo ed equo in rapporto ai vantaggi conseguenti a detta localizzazione”.
– Perché questo “intervento correttivo” di cui parla il Sindaco non si è applicato anche per il 2010 ?
– L’ impianto di selezione di via Romero, dove si presume arrivino tutti i prodotti del così detto “porta a porta”, quanto è costato?
– Con quali risorse economiche è stato realizzato ( con risorse finanziarie interne del gruppo Astea spa, o il suo costo ricade nei costi del servizio tariffa rifiuti e quindi spalmato sulle bollette dell’utenza)?
– Quali sono ad oggi i benefici economici derivanti dal trattamento eseguito all’interno del’impianto di selezione ? La carta ad esempio viene recuperata e rivenduta alle tante ditte cartiere presenti nel nostro territorio ? e quali sono i benefici economici derivanti da questa operazione? Lo stesso avviene per gli altri prodotti selezionati: plastica, vetro ecc.?
– Quali sono i risultati ad oggi conseguiti in termini di investimento-ricavi ritorno benefici economici dell’operazione impianto di via Romero / porta a porta ?
H) – Nascondere e addebitare ad altri le proprie responsabilità  è uno dei ritornelli ricorrenti delle liste Simoncini&Latini.  Anche l’argomento “aumenti della  Tariffa Rifiuti” non ha fatto eccezione. In Consiglio Comunale e sulla stampa le Liste Simoncini&Latini  hanno cercato giustificazioni dicendo di non avere potere decisionale e anzi addirittura sono arrivati ad affermare (accusandoci di non conoscere la legge) che la Tariffa non viene decisa dall’amministrazione comunale ma solo dall’ente gestore in questo caso dall’Astea.  Premesso che a capo della suddetta società l’amministrazione Simoncini&Latini ha insediato un loro “dirigente esperto in materia” , riaffermiamo le nostre dure critiche a questa amministrazione. Le scelte amministrative  e le tariffe le decidono chi guida la città. La Tariffa dei Rifiuti la decide il Comune, e in particolare l’espressione della maggioranza nel civico consesso. 

 Il contesto economico difficile avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione comunale ad una politica di moderazione tariffaria e a non aggravare ulteriormente una situazione già  delicata per il mondo produttivo e per le famiglie osimane. Come gruppo consiliare del Partito Democratico abbiamo depositato una Mozione con la quale abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale guidata dalle Liste Simoncini&Latini  di non aumentare le tariffe 2010, vista la pesante situazione di crisi economica che ha ridotto molte famiglie in situazioni di grave disagio economico e sociale.
Le Liste Simoncini&Latini non hanno accolto la nostra proposta di sospensione dell’aumento tariffario per il 2010 e
 approvando questo aumento del 16% che in realtà sarà del 28,74 % si sono assunte la responsabilità politica dell’ulteriore aggravio del peso tributario fatto pagare alle famiglie ed alle imprese osimane.

Parcheggi a pagamento
Tariffe aumentate nel corso  dell’anno senza un giustificato motivo se non quello di far fronte alle necessità contabili della ParK.O. spa – partecipata del Comune – che gestisce il servizio. La conseguenza degli aumenti: molti  osimani – per i quali andare al centro è divenuto  un lusso -disertano  il centro storico.

Irpef
Viene confermata  dall’Ammistrazione Simoncini&Latini l’aliquota Irpef nella misura massima dello 0,8% ( con esenzione  per i redditi fino a 10.000€).
Dal raffronto con quanto applicato da altri comuni si può capire che anche in questo ambito si poteva intervenire concretamente in aiuto ai redditi sopratutto in questo periodo di crisi economica. Quando come Partito Democratico denunciamo  che nella nostra città le famiglie, le imprese, i commercianti sono “LASCIATI SOLI” ad affrontare la crisi economica, non parliamo in modo astratto e non si fanno critiche preconcette,  ma da attento esame della realtà che ci circonda vediamo il nostro Comune primeggiare nei risultati negativi

Servizi a domanda
Aumentano le tariffe degli asili nido, del centro Aquilone e del centro diurno Fonte Magna, del servizio dopo scuola San Biagio, del canone della concessione dei loculi, delle colonie estive, per l’ utilizzo delle palestre e dei campi sportivi.
Il servizio che fa registrare il maggior aumento è la refezione scolastica che prevede un sostanziale aumento della parte fissa (più di 7€) oltre che l’adeguamento ai dati Istat della parte variabile (costo pasto).
Gli aumenti vengono giustificati come adeguamenti all’indice Istat. Va però osservato che gli adeguamenti applicati dall’Amministrazione Comunale sono stati sempre costanti negli anni determinando un significativo peso sulle tasche degli osimani se si considera il raffronto con la percentuale di perdita del potere di acquisto dei redditi delle famiglie.

Altri tributi
Diritti di segreteria che in alcuni casi sono raddoppiati raggiungendo il limite massimo oltre ad esserne stati  istituiti di nuovi.

Si tratta di capire ora che cosa significa per l’amministrazione comunale  mettere in pratica politiche che non vadano ulteriormente ad influire sul reddito delle famiglie.
Non è certo con gli aumenti che l’amministrazione dimostra di rispondere al difficile periodo che si sta attraversando e che grava in modo particolare sulle famiglie.
Ecco i tagli alle spese sociali dell’Amministrazione Simoncini:

Contributi alle scuole Osimane  – 4.000 €
Fondi non autosuff. per compagnia – 26.000€
Fondo garanzia a famiglie  + 25.000€  
Trasferimento adriatica energie  fondo per utenza famiglie – 50.000€
Contributi straordinari associazioni sportive –  157.500€
Contributi straordinari ad enti ed associazioni –  125.600€
Contributo alle scuole materne non statali azzerato – 32.500€

 Ecco alcune delle nuove spese

Incarico valutazione cap. sociale società partecipate + 25.000,00 €
Oneri straordinari + 345.376,32 €

L’amministrazione dice di investire sul sociale. Vediamo come.
Dall’analisi della scheda finanziaria  del Bilancio 2010 si deduce che dei € 4.841.411 circa la metà sono determinati da entrate che provengono da contributi di Regione e Provincia e da mutui (questi ultimi con specifica destinazione per l’asilo Culla Verde).
Come saranno destinate le altre somme oltre alle utenze e spese specifiche, non è dato di sapere. Infatti si presentano nella relazione della giunta una seria di iniziative che non sono però accompagnate dalla specifica relativa alle risorse richieste:
– si parla di Agenzia del lavoro ( a cui dovranno essere imputati costi di consulenza e per 4 figure professionali);
–  interventi a favore di lavoratori che hanno perso lavoro previsti nel 2009 ma che troveranno applicazione nel 2010;
– interventi di contrasto alla povertà con distribuzione di prodotti alimentari avvalendosi della locale associazione “Il Campanile”;
– centro Santa Palazia;
– “progetto conciliazione” Finanziamento europeo;
–  fondo rotativo a garanzia di aperture di credito da parte di soggetti che intendono aprire una nuova attività professionale (piccoli prestiti di 5.000€) per una somma stanziata dal Comune di 25.000 €.

Conclusioni
Non ci sembra che il bilancio risponda in termini concreti alla difficile situazione  in cui versano le famiglie in seguito alla crisi economica ancora in atto. Rispetto a questa ciò che il Comune può fare è rispondere con iniziative che aiutino effettivamente le famiglie a sostenere il loro reddito. Ci sembra che gli aumento dei servizi pubblici messi in atto dall’amministrazione non vadano proprio in questa direzione.
Inoltre incerte sembrano in questa fase le opere per l’edilizia scolastica il cui finanziamento è condizionato dall’alienazioni di beni del Comune di Osimo.
Il primo bilancio dell’amministrazione Simoncini&Latini rappresenta la continuità della gestione  Latini: aumenti, aumenti, aumenti. Le famiglie, le imprese e i commercianti osimani lasciate sempre più sole dall’amministrazione Simoncini&Latini ad affrontare le difficoltà e i disagi della crisi economica.

Paola Andreoni capogruppo PD Osimo

Consiglio Comunale: 26 aprile 2010. BILANCIO

LUNEDI’ 26 Aprile 2010 – alle ore 15,00 Consiglio Comunale,
con questo Ordine del Giorno:

1) Comunicazioni del Sindaco.
2) Sostituzione del consigliere comunale dimissionario Giancarlo Mengoni in seno alla II^ Commissione Consiliare “Attività Produttive”, alla III^ Commissione Consiliare “Ambiente e Territorio” ed alla IV^ Commissione Consiliare “Sanità e Sicurezza Sociale”;
3) Approvazione Piano Generale di Sviluppo 2010-2014.
4) Modifica al vigente regolamento comunale per l’applicazione della tariffa per la gestione dei rifiuti;
5) Imposta Comunale sugli Immobili: determinazione delle aliquote e delle detrazioni per l’anno 2010;
6) Approvazione del Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari allegato al Bilancio Annuale di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2010;
7) D.Lgs.n.163/06 – Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 22.06.2004. Approvazione Programma Triennale 2010/2012 ed Elenco Annuale 2010;
8) Esame ed approvazione del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2010, del Bilancio Pluriennale 2010/2012 e della Relazione Previsionale e Programmatica.

Il dovere di rendere conto.

Mercoledì 14 aprile in Consiglio Comunale si è discussa la Mozione che avevo presentato con il mio gruppo consiliare il 1 ottobre 2009.

M O Z I O N E 
oggetto: Patto di stabilità e conteggio dei risultati economici – operativi delle società partecipate.

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Partito Democratico propongono la trattazione urgente della seguente  mozione urgente da discutere, nella prossima riunione del Consiglio Comunale.
———————————IL CONSIGLIO COMUNALE DI OSIMO
———————————————-Considerato che
Il patto di stabilità e crescita mira a garantire la disciplina di bilancio degli Stati membri per evitare disavanzi eccessivi e contribuisce così alla stabilità monetaria. Attraverso di esso gli Stati membri coordinano lo loro politiche economiche a livello europeo, interessando tutti gli strumenti di natura contabile ed economica di cui gli Enti decidono di dotarsi per la propria gestione finanziaria e di controllo di spesa;
——————————————————Visto
Il Testo unico delle leggi sulla Corte dei Conti, approvato con il regio decreto 12 luglio 1934 n. 1214 e successive modificazioni;
La legge 21 marzo 1953 n. 161;
La legge 14 gennaio 1994 n. 20;
Il Decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 recante il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali;
La legge 6 giugno 2003 n. 131;
—————————————————-Preso atto
della numerosa giurisprudenza in merito delle Corti dei Conti Regionali e di quelle nazionali;
—————————————————–Ritenuto
Che i risultati delle società a partecipazione pubblica totalitaria o maggioritaria, in termini di ammontare di spese  e di debito, debbano conteggiati insieme a quelli dell’ente pubblico partecipante poiché in caso contrario, questo ultimo potrebbe trovarsi, contemporaneamente, da una parte in una situazione di sostanziale pareggio di bilancio e sana situazione finanziaria e dall’altra, essere azionista di una società di capitali gravata di ingenti debiti, dei quali dovrebbe rispondere in modo illimitato se azionista unico, o pro-quota se azionista di maggioranza;
——————————————————–Ribadito
che la non attenta valutazione dei risultati delle partecipate e la non considerazione di questi all’interno del Bilancio generale dell’Ente, rende il Bilancio stesso parziale, incompleto e non rispondente alle direttive comunitarie recepite dal nostro ordinamento;
———————————————–Impegna la Giunta Comunale
A fare in modo che all’interno del Bilancio di Gestione dell’Ente siano evidenziati e considerati i risultati delle partecipate dall’Ente stesso ( siano esse in modalità totalitaria o maggioritaria) in modo tale da rendere il Bilancio completo e in linea con le disposizioni della giurisprudenza attuale sopra indicata e con le direttive Europee imposte attraverso il Patto di Stabilità.
Osimo il 1 ottobre 2009
Il  consiglieri comunali del PD
Paola Andreoni
Daniele Bernardini
Flavio Cardinali
Simone Pugnaloni
Argentina Severini

In concreto il gruppo consiliare del PD proponeva al civico consesso di includere all’interno del Bilancio dell’Ente  i risultati delle società partecipate. Nel mio intervento di presentazione della mozione ho ribadito ed evidenziato come i risultati economici e finanziari delle   società a partecipazione pubblica debbano essere considerati/conteggiati insieme a quelli dell’Ente Pubblico.
Infatti la Park.O. spa, la Geos Ma.Ver srl, l’ASSO srl,…ecc. se pur gestite da soggetti diversi dal Comune di Osimo sono strettamente dipendenti da esso, sia dal punto di vista finanziario ( in quanto il Comune di Osimo è l’azionista di maggioranza,  se non unico) che della titolarità del servizio.
C’è – secondo il nostro modo di intendere la “cosa pubblica” – un obbligo in capo a chi gestisce soldi pubblici che è quello del “dover rendere conto” e se a questo obbligo si viene meno, viene a mancare la partecipazione e la trasparenza,  fondamenti propri di un sistema democratico. Inoltre viene a mancare anche l’effettivo controllo sull’efficienza, sull’efficacia dei servizi resi e sui risultati economici-patrimoniali della gestione complessiva del Comune.
Oggi sia come consiglieri comunali che come utenti/amministrati, dalla stampa locale apprendiamo le notizie dell’andamento delle società partecipate, di  “sofferenze economiche finanziarie” in capo a questa o quella società partecipata senza che nel civico consesso sia mai arrivata una rendicontazione  sull’andamento economico, finanziario e gestionale dei servizi resi  dalle società di proprietà del Comune.
Con questa Mozione il gruppo PD anche nell’interesse generale della collettività amministrata e degli  utenti dei servizi, ha inteso richiamare e sollecitare le liste alla guida della città – nel rispetto del principio di una maggiore trasparenza – a rendicontare i risultati dell’ente con quelli delle sue aziende. L’adozione di un simile strumento contabile già adottato da altri Comuni sotto il nome di “bilancio consolidato” ha portato benefici ed è stato efficace anche ai fini di dare un indirizzo unitario, funzionale e armonico alle attività delle varie aziende con le   finalità politico-amministrative del Comune.
Come è terminata la discussione ? Come costantemente finiscono le nostre proposte per la città,  le Liste Simoncini&Latini hanno BOCCIATO la mozione   e ai consiglieri della maggioranza è stato impartito l’ordine (ordine eseguito) di votare  NO alla Mozione proposta dal PD.

Il Partito Democratico prende atto ancora una volta della volontà della liste Simoncini&Latini di rendere poco trasparenti le vicende economico-gestionali delle società partecipate e    continuerà la sua azione di controllo e vigilanza per conoscere e tenere  informata la collettività osimana su come e dove vengono spesi i soldi dell’utente cittadino –  azionista principale di tutte le aziende comunali – e  sui risultati economici-finanziari conseguiti dalle società partecipate.
Paola Andreoni

I “derivati-Swap”? Altra brutta tegola per il Comune di Osimo.

Le  leggerezze della giunta delle Liste Simoncini&Latini in tema di swap e finanza derivata non hanno fine. Un problema che diventa ogni giorno sempre più insidioso. Scelte operate con una facilità estrema e che rischiano di mettere in seria difficoltà le casse comunali. Un errore compiuto con una imperdonabile superficialità. Ma non è solo Paola Andreoni a dirlo: è la stessa giunta che con un provvedimento del 24 marzo 2010 ( delibera di Giunta n° 87) fa marcia indietro e prova a porre rimedio all’errore. Cinque anni: tanto la giunta ci ha messo per capire che il contratto di finanza derivata è una scommessa persa in partenza.
Le responsabilità politiche delle liste Simoncini&Latini sono evidentissime, così come l’ostinazione nel voler difendere le proprie scelte. Un anno fa la situazione era già chiara e la sottoscritta ha, in più occasioni, anche con interrogazioni e mozioni, evidenziato i rischi dell’operazione.
Andiamo con ordine.
Nel 2001 il Comune stipula un primo Contratto Collar Swap con l’Unicredit Banca MobiliareS.p.A. con il quale ha coperto il rischio di tasso sul proprio indebitamento con durata fino al 31 dicembre 2011 su un importo di euro 7.745.859,00 ( delibera di Giunta n° 199 del 12/6/2001 e determina dirigenziale n° 149 del 25/7/2001). Questo contratto determina che in base all’andamento sul mercato dei tassi di interesse sui mutui accesi, l’Ente guadagna (se scendono) o perde soldi (se salgono).
Nel 2004 la giunta Latini&Simoncini dà il via alla prima operazione di ristrutturazione del debito con la delibera 313 del 21/12/ 2004. I numeri sono chiari: due identiche operazione di swap per un totale di 31milioni di euro, operazioni fatte con la Ubm Unicredit, durata fino al 31 dicembre 2018. La delibera viene successivamente definita nelle sue clausole con la determina dirigenziale n° 491 del 27/12/2004.
Un affare per la giunta, che ha potuto beneficiare subito del bonus iniziale derivato dal contratto che serve solo per addolcire l’amara pillola. Ogni contratto derivato, infatti, insieme alla intera somma impegnata gira a chi lo sottoscrive una sorta di bonus. Il problema è che poi alla fine si paga sempre ed il conto è salato. Ma, allora, nel 2004 tutto era chiaro e semplice: poche pagine di delibera per dire che è un “affare” e dunque bisogna cogliere al volo l’ offerta della banca che si era prodigata a proporre un piano vantaggiosissimo.
E la giunta nel 2004 fa di più, tra le varie cose autorizza il direttore dell’area finanziaria il rag. Alfio Camillucci, a sottoscrivere l’accordo, la conferma del contratto e persino “la dichiarazione di operatore qualificato”. Quella dichiarazione,  non è un aspetto secondario: è la condizione necessaria senza la quale i contratti derivati possono essere dichiarati nulli. Il codice, infatti, prevede la piena coscienza da parte del soggetto contraente perché chi stipula un contratto deve poter conoscere ogni aspetto. Con la firma del direttore di area del Comune,  dice sostanzialmente: “noi Comune abbiamo capito tutto perché siamo in grado di comprendere, abbiamo le conoscenze per comprendere”. Tutto chiaro e vantaggioso.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico – anche alla luce di inchieste contabili che si andavano ad aprire in tutt’Italia – cominciò un anno fa a lanciare i primi allarmi: “siamo sicuri che il Comune è davvero un operatore qualificato? “, “siamo sicuri che questa operazione finanziaria porterà benefici all’indebitamento del Comune ? ”
Volle vederci chiaro. Iniziammo a richiedere la documentazione sui contratti swap sottoscritti e presentammo una mozione nel merito, bocciata dalla maggioranza, e diverse interrogazioni. Ma le liste cittadine, allora e in tutte le occasioni, continuano a ripetere e a rispondere ai nostri dubbi assicurando che l’operazione è pienamente vantaggiosa e nel pieno rispetto delle regole, e che i vantaggi per le casse del Comune si tramutano in centinaia di migliaia di euro di interessi attivi. Poi qualche dubbio sorge.
Prima la sezione regionale della Corte dei Conti che segnala al Comune il pericolo di una ipotizzata perdita, invitandolo ad una costante “azione di monitoraggio sugli strumenti di finanza innovativa”.
Finalmente a fine anno del 2008 anche la Giunta inizia a prendere coscienza della situazione e a preoccuparsi. Con delibera di Giunta n°440 del 23/12/2008 dichiara battaglia alla banca colpevole di aver fatto sottoscrivere un contratto al Comune per nulla vantaggioso. Conferisce incarico professionale ad un legale per cercare appigli per recidere il contratto stipulato con l’Unicredit Banca, confermando le conclusioni da noi sempre sostenute secondo le quali il Comune non avrebbe mai dovuto azzardare operazioni finanziarie tanto rischiose. Costo dell’incarico legale € 12.000,00.
E torniamo ad oggi, cosa fa la Giunta? Con una delibera sostanzialmente dichiara di voler sciogliere il contratto swap. Ma come, non era vantaggioso?
Il tempo, dunque, porta consiglio e la Giunta delle liste Simoncini&Latini prova a chiedere alla Banca  (delibera di Giunta n° 87 del 24 marzo 2010) – dopo aver verificato che l’azione legale è impraticabile –  la conclusione dell’operazione anzitempo.
Tutti i contratti possono essere conclusi prima della loro naturale scadenza: c’è da chiedersi a quale prezzo? C’è da aspettarsi l’amara sorpresa di una pesante penale ?
In conclusione è evidente la responsabilità politica della maggioranza per una scelta sbagliata che ha esposto il Comune di Osimo a un rischio le cui stime non sono ad oggi facilmente quantificabili entro i prossimi otto anni. A sottoscrivere questi contratti di finanza derivata fu la stessa maggioranza di oggi, sotto l’egida dello stesso gruppo che ha guidato e che guida attualmente la città. Fu un’operazione fatta con soldi pubblici solo per avere liquidità immediata, senza pensare al futuro e senza avere le competenze necessarie. Successivamente la maggioranza non ha voluto riconoscere l’errore, andando avanti per inerzia, fino a quando la Corte dei Conti non ha preso posizione sulla situazione che si era venuta a creare, non risparmiando alla maggioranza le stesse critiche che in precedenza avevamo mosso noi.
Un ‘operazione condotta senza una reale esigenza di copertura del bilancio, fatta unicamente per ricavare l’utile derivante dalla speculazione sugli interessi dei primi anni. Contratti di swap sottoscritti con leggerezza, poca competenza e non tenendo neppure conto dei notevoli rischi evidenziati in calce ai contratti dalla stessa Consob.

Paola Andreoni capogruppo consiliare del Partito Democratico

” Bilancio preventivo 2010 ” finalmente si ritorna a pensare a Osimo ed alle famiglie osimane.

Dopo l’impegno delle Regionali dove tutta la Giunta osimana è stata impegnata per raccogliere le firme, per candidarsi a Pesaro, Ascoli e Fermo ecc…  sospendendo di fatto ogni attività amministrativa cittadina, finalmente ci si è ricordati che bisogna approvare il ” Bilancio preventivo 2010 “, all’esame nei  prossimi Consigli Comunali.  I dati contabili sono stati inviati ai consiglieri comunali il 7 aprile. Rimandando a prossimi post le analisi, gli approfondimenti e giudizi, i dati contabili del   bilancio preventivo 2010 indicano  il pareggio in euro 36.657.764,37
Di seguito viene riportata la quadratura per titoli (6 titoli in entrata e 4 titoli nella spesa)

Si ritiene utile,   per dare una sommaria idea dei dati, prendere in considerazione, sia nell’entrata che nella spesa, i valori più significativi.
— Tra le entrate la più rilevante è l’ ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) con un gettito previsto di euro 4.900.000 ed è destinata a finanziare le spese di carattere generale;
— Segue la Tia Rifiuti Solidi Urbani per euro 5.633.000,00  destinata a finanziare il costo del servizio;
— L’addizionale IRPEF, per euro 3.018.000,00 (colpisce nella misura dello 0,80 % i redditi assoggetati ad IRPEF dei contribuenti residenti). E’ applicata dal nostro comune nella misura massima consentita ed il relativo gettito è destinato a finanziare spese di carattere generale;
— Contributi statali e regionali destinati al finanziamento del bilancio per euro 7.849.475,50;
— Proventi dei servizi e beni del Comune previsti per euro 4.820.685,68  riguardano numerose voci che vanno dalle sanzioni al codice della strada (euro 550.000), ai proventi della refezione scolastica (euro 728.000), ai proventi servizio fotovoltaioco(euro 971.426), ai fitti attivi diversi, al canone di occupazione del suolo pubblico, agli interessi sulle giacenze di cassa, al rimborso parziale delle rette di ricovero, proventi derivanti dalla concessione dei loculi cimiteriali ( euro 275.000,00), proventi delle illuminazione votiva delle sepolture ( euo 161.000,00), proventi utilizzo palestre comunali (euro 38.000,00), proventi per l’utilizzo del Teatro comunale ( euro 48.000,00), contributi delle famiglie i cui figli frequentano il Centro Aquilone ( euro 70.000,00), introiti da sosta residenti centro storico ( euro 59.000,00),  ecc.
— Significativa infine la voce ” Contributo concessione per rilascio autorizzazioni ad edificare”, prevista per euro 2.000.000,00 destinati in parte ad investimenti e per euro 708.000 a spesa corrente.
Tra le spese:
— le spese per il personale ammontano a euro 4.823.900,00;
— Le spese per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti euro  5.633.000,00 ;
— Le spese in conto capitale  euro 4.832.300,00;
— Le spese per rimborso di prestiti euro 2.755.650,98;

La scadenza prevista per  l’approvazione del documento contabile da parte del Consiglio Comunale è  per il giorno 30 Aprile 2010.

Il Gruppo consiliare del Partito Democratico sta esaminando i vari documenti contabili consegnati ai consiglieri il sette di aprile, al fine di valutare l’impatto che le scelte di Bilancio avranno sulle famiglie osimane  e sugli operatori economici presenti in città riservandosi di esprimere un giudizio finale e presentare proposte alternative  con eventuali emendamenti.

Dalla parte delle famiglie, contro i preannunciati aumenti delle tariffe dei servizi comunali.

tasse e tariffe 12Il Partito Democratico Osimano non accetterà e si schiererà  contro ogni proposta di aumenti delle tariffe  dei servizi comunali. Le tariffe dei servizi che incidono  pesantemente sul bilancio delle famiglie – oggetto dei prossimi confronti politici per la predisposizione del bilancio comunale del 2010  –  vanno bloccate.

In questo momento di crisi drammatica dei salari  e dell’economia anche il Comune è chiamato a fare la sua parte congelando le tariffe  dei servizi  a domanda individuale ( asili nido, anziani, categorie svantaggiate ).
Stesso discorso vale per la tariffa-tassa dei rifiuti che seppur si tratta di una tariffa che viene riscossa dal gestore Astea spa e non transita per il bilancio comunale,  viene alla fine approvata  – dietro presentazione di un piano tariffario – dal civico consesso.
Riteniamo che non ci siano motivazioni che giustifichino l’ennesimo aumento e “ritocco in avanti” delle tariffe Tia, anche perché il costo delle materie prime non ha subito variazioni e il progetto di raccolta differenziata avviata con il così detto  “porta a porta” deve tradursi per i cittadini in un risparmio e in un beneficio (ambientale ed economico) e non può assolutamente essere la scusante per nuovi balzelli a carico delle famiglie osimane.
L’obiettivo dell’incremento dei valori della raccolta differenziata, la così detta “raccolta differenziata spinta” e il riciclo, al fine di ridurre lo smaltimento,  è un obiettivo condiviso e sollecitato da tutti gli schieramenti politici  ed in particolare il PD osimano ha da sempre appoggiato iniziative in tal senso. L’anomalia tutta osimana sta nelle affermazioni espresse dall’Amministrazione comunale delle Liste Simoncini&Latini  – riportate in questi giorni sulla stampa locale – quando il sindaco riferisce  che il ricorso al “porta a porta”  e quindi l’utilizzo di strumenti efficaci per incrementare i valori della raccolta differenziata,  RENDONO NECESSARI ed INEVITABILI ritocchi e maggiorazioni tariffarie.
Il messaggio trasmesso dall’amministrazione comunale  è diseducativo e oltretutto non veritiero. In tutte le città dove lo strumento della raccolta  “porta a porta” viene attuato,  determina e deve determinare (altrimenti lo strumento è inefficace) vantaggi alla collettività in termini di costi / benefici.

Quindi  in merito ai possibili e paventati aumenti della Tariffa rifiuti, di cui si discute in questi giorni, il Partito Democratico, come altre forze politiche della sinistra che già hanno fatto sentire la loro voce, è contrario ad ogni forma anche minima di aumento. Nel merito per due buoni motivi. Il primo  è che in una situazione di crisi  come quella odierna aumentare la tariffa rifiuti è assolutamente inopportuno. Se qualcuno deve fare sacrifici, questi non devono essere sempre ed unicamente i lavoratori, gi artigiani, gi esercenti attività economiche ed i pensionati. Il secondo motivo è quello di chiedersi se sono giustificati gli aumenti menzionati da Simoncini. Ha forse il sindaco a disposizione  delle carte e conteggi di spese giustificativi, di cui i consiglieri comunali di minoranza sono tenuti all’oscuro? Proprio per ottenere una conoscenza il più possibile completa sulle diverse modalità di attuazione  della raccolta differenziata, sul suo sviluppo e una verifica approfondita  sui costi con le diverse metodiche di raccolta e sui risultati del progetto sperimentale del “porta a porta” attuato da pochi mesi, limitatamente ad alcune zone di Osimo, chiediamo di essere messi a conoscenza e con noi tutta la città, dei dati ad oggi acquisiti e riscontrati di questa sperimentazione e i risultati in termini di costi e benefici ( ambientali ed economici ). Questi dati, la loro conoscenza e diffusione sono alla base del “ normale confronto politico” che deve precedere la redazione del preventivo 2010, senza buttare sulla stampa – come fanno Simoncini&Latini -ingiustificati  proclami ed allarmismi di gravosi aumenti.

 In conclusione: il Comune di Osimo deve fare la sua parte  per contrastare la crisi, e non aggravare ancor di più i bilanci delle famiglie osimane. Si ricorda che sempre questa amministrazione ( quella volta la edizione Latini&Simoncini) ha già pesantemente colpito in termini di tributi e tasse tutti gli osimani applicando il massimo della aliquota dell’addizionale Irpef  che continua a colpire indifferentemente tutti i redditi anche quelli di chi vive della sola pensione minima.

Paola Andreoni capogruppo consiliare PD Osimo

Il comune paga € 390.305,78 all’Unicredit per perdite sui Swap

Il Comune di Osimo paga per il regolamento Interest rate swap, la somma di 390.305,78 €.

Questi sono i soldi di tutti i cittadini osimani che pagano le tasse e le alte tariffe per i servizi al Comune.

Ho sempre ritenuto che un Comune non avrebbe mai dovuto azzardare simili operazioni con i soldi dei cittadini e in questi anni ho sempre manifestato forte preoccupazione per l’operazione swap.

Preoccupazione che oggi viene confermata dal fatto che il Comune ha pagato in questi giorni una somma di ben 390.305,78 € per flussi negativi subiti nel periodo compreso da giugno 2007 a dicembre 2008.

Gli Osimani devono sapere che questi soldi potevano essere utilizzati per ben altri scopi e non per operazioni di scommessa sui tassi d’interesse.

Il 30 dicembre 2008 durante il dibattito consiliare per l’approvazione del bilancio di previsione 2009, in seguito a mie richieste di chiarimento sull’andamento dei flussi relativi agli swap, è stata data lettura soltanto della comunicazione giunta al Comune il 30/12/2008 (e riportata di seguito al punto 3) perché favorevole al Comune tralasciando di informare sulle altre comunicazioni di certo più gravi (e riportate di seguito al punto 1 e 2) e decisamente sfavorevoli ( i soliti sotterfugi di questa amministrazione).

Oltre a questo va ricordato che per il 2009 le previsioni di spesa per swap non sono certo migliori infatti dal bilancio risultano accantonate somme a residuo per 210.000 € e a competenza 400.000 €. Proprio un bel risultato. Si riporta parte del documento della determina dirigenziale.

Con Atto determina di impegno del Dipartimento delle Finanze Settore Ragioneria avente ad oggetto “Liquidazione Unicredit regolamento Interest rate swap” il Dirigente determina di liquidare e pagare a U.B.M. Unicredit Banca Mobiliare S.p.a la somma complessiva di 390.305,78 €. Si legge infatti: 1. “ …Vista la comunicazione di regolamento di Interest Rate Swap pervenuta dalla Unicredit Markets & Investment Banking in data 28/12/2007 per il periodo di calcolo 29/6/2007 – 31/12/2007 dalla quale risulta un Euribor 6 mesi pari al 4,76800% per cui a fronte di tale operazione ed in forza dei termini contrattuali vigenti il Comune di Osimo, ricevendo flussi positivi per € 718,912,27 e flussi negativi per € 898.837,76, deve versare alla Unicredito Italiano S.p.a in favore di Hvb Milan Branch la somma di € 180.925,49; 2. Vista la comunicazione in data 27/6/2008 della predetta Unicredit Markets & Investment Banking per il periodo 31/12/2007 – 30/6/2008 dalla quale risulta un Euribor 6 mesi pari al 5,121% per cui a fronte della stessa operazione il Comune di Osimo ha ricevuto flussi positivi per € 688,650,30 e flussi negativi per € 898.030,50 per cui deve versare alla Unicredito Italiano S.p.a il differenziale di € 209.380,29; 3. Vista infine la comunicazione della medesima Unicredit in data 30/12/2008 per il periodo 30/6/2008 – 31/12/2008 dalla quale risulta un Euribor 6 mesi pari al 2,6057% per cui il Comune di Osimo ha ricevuto flussi positivi per € 659,281,54 e flussi negativi per € 637.851,73 per cui deve incassare da Unicredit Banca la somma di Euro 21.429,81;……………..”

Questi sono i risultati della gestione del bene comune da parte di questa amministrazione.

Cittadini Osimani è questa l’amministrazione che ci ha governato per 10 anni.

Paola Andreoni capogruppo PD e candidata a Sindaco

Quando non hanno contenuti da contraddire, attaccano disperati le Persone.

Ribadisco i dati contabili e le considerazioni affermate nel precedente post del 31/12/2008. Il resto ( la polemica accesa sul sito istituzionale del Comune con la quale si vorrebbe attribuire alla sottoscritta dati errati ) è un gioco consueto delle Liste civiche latiniane: attaccare “la persona”, offendere le intelligenze, disseminare giudizi  irriverenti verso chi ha un pensiero  politico diverso. A questo io sono oramai abituata, ma non rassegnata, invece i cittadini osimani sono ormai stanchi –  e, la campagna elettorale, che per le Liste civiche è una campagna diffamatoria contro gli avversari, è appena iniziata.

Io, come sempre fatto in questi anni, continuerò ad accompagnare, con il massimo rispetto delle persone, la durezza della denuncia alla forza della proposta  e continuerò a dire che vi è un modo diverso di gestire il BENE COMUNE soprattutto in favore del sociale e dello sviluppo della città.

Continuerò   a denunciare politicamente i troppi e tanti sperperi fatti  in 10 anni da questa amministrazione – a partire dai  rischi finanziari derivanti dal ricorso alla finanza derivata, ai photored, alle tante liti messe in piedi con istituzioni ed enti, all’improvvisazione nella gestione dei servizi e delle società partecipate: aperte, chiuse, trasformate, una fra tutte la Auxmedia srl.

Continuerò a dire che alla fine a rimetterci sono stati i più deboli vedi il caso Syn Coop e i cittadini osimani  il cui peso tributario  comunale non ha eguali in tutta la Provincia di Ancona. 

Continuerò a dire che Osimo e gli Osimani sono stati veramente “isolati” in questi 10 anni.

Detto questo, riporto integralmente il post del 31/12/2008 che confermo pienamente.

“ Quanto interpretato in modo del tutto fuorviante dal solito anonimo portavoce delle Liste Civiche in merito all’aumento delle somme stanziate in bilancio e in particolar modo   agli “oltre  500.000 euro per il settore del sociale” rispondo che il modo migliore per confutarlo sia riportare parte del  documento di bilancio, qui allegato, dove si può evincere che è facile “farsi bravi” con i soldi che ha stanziato la Regione Marche proprio per il sociale e in particolar modo:

– Contr.Reg. Fondo per Non Autosufficienza  €               522.293,84;

– Contr.Reg. LR 31/08 per oratori ed enti religiosi €         18.866,33;

– Contr.Reg. progetto vita indipendente ……………€             5.350,80;

– Contr.Reg. LR 9/2003      ……………………………..€             52.438,78;

– Contr.Reg. G.R. Marche n° 583/08 minori .€                   67.762,45;

– Contr.Reg.progetto sollievo …………………………€            55.440,00;

Dunque il Comune di Osimo governato dalle Liste Civiche, come del resto tutti gli altri comuni italiani, hanno l’obbligo di fornire servizi nel settore del sociale e per questo utilizzano Fondi  e Contributi Regionali, anche perché molti di questi servizi, sono delegati dalle Regioni ai Comuni.

Chi può credere quanto dichiarato dal solito anonimo portavoce delle liste civiche che “in dieci anni la spesa per il sociale del Comune di Osimo è passata da 1.800.000 euro circa a oltre 4.700.000 euro” solo con i fondi comunali? La realtà è che la Regione Marche, con nuove leggi successive al 1999,  ha stanziato  maggiori finanziamenti per nuovi servizi nell’ambito del sociale mettendo a disposizione dei comuni maggiori somme .

A proposito di società partecipate, in sede di discussione di bilancio, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno, non è stata portata nessuna relazione illustrativa dell’andamento riferito all’anno 2008.

Si notano però dal bilancio significativi tagli soprattutto alle manutenzioni del verde e delle strade servizi, questi, gestiti dalla Geos, tagli al sevizio del trasporto gestito dalla Parko. Che cosa sta succedendo?  

Quali sorprese riserveranno i risultati economici delle partecipate  ? “

 

Paola Andreoni

Bilancio di Previsione 2009: le Liste civiche e la Destra approvano un Bilancio comunale che non tiene conto delle difficoltà economiche delle famiglie osimane.

La manovra finanziaria del governo Berlusconi è un attacco senza precedenti alla autonomia degli Enti Locali. Questo si aggiunge agli attacchi indiscriminati alla Scuola – dall’infanzia alle superiori -, all’Università, alla Ricerca, al Sistema Sanitario Nazionale, alle Politiche abitative.

Unanime da parte dei comuni la manifestazione della grave preoccupazione sulla situazione economica attuale e in particolare sulle scelte del governo in materia di finanza pubblica che avrebbe meritato un ben altro coinvolgimento di tutto il sistema istituzionale attivando incontri specifici per individuare soluzioni partecipate in materia di finanza pubblica per i problemi quali sanità, sociale, casa e federalismo e consentire agli enti locali una programmazione credibile e adeguata alla qualità della crisi economica dei bilanci di previsione 2009-2011.

In particolare ciò che più ha colpito i comuni  sono cinque questioni.:

1.      La restituzione del mancato gettito originato dall’abolizione dell’ Ici sulla prima casa;

2.      Il temine del 30 aprile 2009 per la presentazione delle certificazioni relative al mancato gettito Ici prima casa  che determina una crisi di gestione dei flussi di cassa;

3.      I tagli previsti sui trasferimenti erariali 2009;

4.      Le nuove regole del patto di stabilità;

5.      Le misure che limiterebbero la possibilità da parte dei comuni di deliberare in ordine agli aumenti delle addizionali attribuiti con legge dello stato  misura che va in direzione contraria  in materia di federalismo fiscale.

E dunque in seguito al mancato rispetto delle promesse fatte anche in occasione dell’abolizione dell’Ici, i comuni si trovano oggi a far fronte a gravi crisi finanziarie.

A questo si aggiunge una manovra del governo sbagliata perché fondata sui tagli trasversali alla spesa pubblica, è inadeguata e fortemente depressiva.

E’ un attacco senza precedenti da parte del governo all’autonomia degli Enti locali.

 

Le famiglie sono state dimenticate dal governo e i dati Istat pongono a tutti noi alcuni interrogativi che non ci possono lasciare certo indifferenti e che confermano le disuguaglianze sociali..

Le varie social card sono misure a carattere assistenziale e non strutturale, non prospettano alcun impatto anti-ciclico e restano inadeguate ed incapaci per prospettare soluzioni positive per i lavoratori, pensionati, precari e inadatte a dare slancio all’economie, alle famiglie e ai consumi. Certo passare dagli spot ai problemi concreti risulta ora difficile.

 

Bilancio 2009 del Comune di Osimo

 

E’ un bilancio a sostegno delle famiglie osimane? Il bilancio di previsione 2009 del Comune di Osimo non può essere considerato una risposta adeguata nei confronti delle esigenze delle famiglie di fronte alla difficile congiuntura economica in atto. Non lo si può definire un bilancio sociale perché non tutela le tante famiglie di medio-basso reddito, oggi più colpite dalla crisi. Difatti, l’aliquota dell’addizionale Irpef non è stata modificata e si mantiene allo 0,8%, ovvero alla massima percentuale consentita dalla legge; intanto i tanti servizi a domanda individuale continuano a subire aumenti. Sono queste le cifre che pesano davvero sul vivere quotidiano delle famiglie ed è proprio su queste che si dovrebbe agire. Parallelamente, si rende sempre più urgente una politica di contenimento delle spese. Il Comune continua a investire molte risorse in cause legali. Ma quante di queste sono realmente necessarie? I contratti swap poi pesano come una spada di Damocle sul bilancio obbligando a congelare ogni anno delle somme per tenere testa alle eventuali evoluzioni in negativo, soldi che potrebbero essere utilizzati per altro.

Da un’analisi preventiva degli elementi che hanno caratterizzato i bilanci del Comune di Osimo negli anni precedenti emerge quanto segue:

1.      nel 2007 si è registrato un aumento della pressione fiscale ( Ici  e Irpef) ;

2.      graduale aumento delle tariffe;

3.      aumento del costo dei servizi;

4.      aumento della tariffa per l’igiene urbana;

5.      alto indebitamento;

6.      progressivi accantonamenti per i rischi derivanti dagli swap;

7.      alto livello delle spese legali;

8.      spesa corrente che in fase di rendiconto ha fatto registrare sostenuti aumenti;

 

In questo quadro si innesta il bilancio 2009.

 

Il presupposto da cui partire, a nostro avviso, avrebbe dovuto considerare la difficile se non drammatica situazione che sta attraversando la nostra economia e che non risparmia la nostra realtà economica, situazione difficile e drammatica non del tutto leggibile oggi, con la previsione di pesanti ripercussioni sulle famiglie e sulle capacità di molti di far fronte anche alle esigenze primarie. 

Fa sorprendere, a tal proposito,  la dichiarazione dell’Assessore Triscari, a giustificazione di una mancanza di scelte in favore di garanzie e sostegno sociale per i redditi per fronteggiare situazioni di disoccupazione, mobilità e sospensione, che liquida il discorso con una semplice battuta in cui afferma che “ i cassaintegrati un 60% di stipendio lo mantengono”!!! (dal corriere adriatico del 24 dicembre 2008).

Una situazione questa che deve imporre una seria riflessione sulle scelte da fare. D’altronde credo che per un sindaco sia veramente umiliante gestire solo piccole elemosine invece che politiche attive di solidarietà.

Nonostante le crescenti difficoltà che attanagliano tutti i comuni italiani, comuni come Loreto e Castelfidardo hanno siglato un accordo con le parti sociali:

– per la soglia di esenzione dell’Irpef,

– per le tariffe dei servizi a domanda

– per l’introduzione di facilitazioni economiche su scuolabus e mense scolastiche

– per la riduzione della tariffa dei nido

– per l’introduzione di un fondo unico di sostegno per i redditi per fronteggiare situazioni di disoccupazione, cassaintegrazione, mobilità, sospensione.

 Le Liste Civiche  Osimane non ritengono necessario il confronto con le parti sociali.

 

Mettiamo a fuoco il Bilancio

Addizionale Irpef: Il comune di Osimo ha deliberato nel 2007 il raddoppio dell’aliquota riconfermata nel 2008 e nel 2009 allo 0,80. In altri comuni : varia dallo 0,40( di Loreto, Senigallia), allo 0,47 (di Castelfidardo) allo 0,50 (di Jesi).

Non erano possibili ulteriori aumenti perché l’aliquota è già al massimo. Era possibile semmai una diminuzione.

La soglia esenzione Irpef è ferma  a 10.000 € (per un costo di 200.000 € per 3000 persone; 12000 € per un costo ulteriore di 130.000 € per 4500 persone; 15000 € per un costo di 400.000 € per 7000 persone  ); Jesi arriva a 12.000 €  e a 15.000 € Loreto.

Era possibile un’aumento della soglia di esenzione.

Tariffe servizi a domanda

Gli stipendi si adeguano all’inflazione programmata e non a quella reale.

Da notare che:

 

   Sono aumentati nel 2007, nel 2008 e nel 2009 i costi di molti servizi, ecco alcuni esempi:

 

   i 13.440 € stanziati in più e relativi alla gestione dell’ASSISTENZA DOMICILIARE degli ANZIANI corrispondono esattamente all’aumento della tariffa oraria che passa da 17,50 a 18,90 dunque + 8% il cui peso sarà a carico dei cittadini.

Un esempio:

La famiglia Spera con un reddito inferiore a € 10.389,46:

          nel 2008 per 18 ore di assistenza pagava        €      0,00 settimanali e €     0,00  mensili;

          nel 2009 per pari ore di assistenza pagherà    €    59,60 settimanali e € 238,40 mensili;

 

la famiglia Spera con un reddito di € 10.389,00 per 18 ore di assistenza pagherà:

fino a ore 5

   €      0,00    (5 ore x € 0,00)

dalla 6^ ora alla 12^

   €    19,88       (7 ore x € 2,84)

dalla 13^ fino alla 18^

   €    39,72    (6 ore x € 6,62)

totale ore settimanali  18    costo settimanale €   59,60  costo mensile €  238,40

 La famiglia Sogna con un reddito inferiore a € 11.428,00 che:

           nel 2008 per 18 ore di assistenza pagava  €    31,50 settimanali e €  126,00 mensili;

           nel 2009 per 18 ore di assistenza pagherà € 102,84 settimanali e € 411,36 mensili;

 

la famiglia Sogna con un reddito di € 11.428,00 per 18 ore di assistenza pagherà:

fino a ore 5

  €     9,45    (5 ore x € 1,89)

dalla 6^ ora alla 12^

  €   39,69    (7 ore x € 5,67)

dalla 13^ fino alla 18^

  €   56,70    (6 ore x € 9,45)

totale ore settimanali  18    costo settimanale €  102,84   costo mensile €  411,36

 

         i 15.000 € stanziati in più per la  gestione del CENTRO AQUILONE sono accompagnati  da aumenti della tariffa;

 

  – per quanto riguarda il SERVIZIO MENSA SCOLASTICA , tariffa che è strutturata in maniera tale che gli utenti sono obbligati al pagamento di una quota fissa mensile oltre alla quota pasto determinata sulla base delle presenze effettive e corrispondente al costo pagato dal Comune per ogni pasto, alla soc. aggiudicataria del servizio  ( A.S.S.O. ).

Simulando il caso della famiglia Spera con un tre figli che frequentano, uno la scuola d’infanzia, uno la scuola primaria e il grande le medie, vediamo quanto ha speso e quanto spende mediamente al mese per 20 giorni di   utilizzo  del servizio ( la scuola media per soli 8 giorni mensili di utilizzo del servizio)

 

2006

2007

2008

2009

Scuola Infanzia

€ 67

€ 84

€ 88

91

( ipotesi di un + 3% )

Scuola primaria

€ 70

€ 86

€ 90

93

( ipotesi di un + 3% )

Scuola media 8gg

€   37

€ 45

€ 47

49

( ipotesi di un + 3% )

 

   molti dei servizi del sociale sono garantiti anche grazie ai contributi della Regione.

 

 A fronte degli aumenti per i servizi a domanda individuale ecco invece le somme impegnate per la copertura dei rischi swap, per le spese legali, e per far fronte al rimborso dei mutui.

La situazione Swap, 800.000 € vincolati, che non possono essere utilizzati per altri fini.

 Capitolo

2007

2008

2009

1320

Interessi passivi e oneri finanziari

€ 90.000

€ 241.910

€ 10.000

1420

Oneri straordinari gestione corrente

150.000

210.000

  400.000

 

La situazione debitoria del Comune di Osimo

 Capitolo

2006

2007

2008

2009

Oneri finanziari

1.736.547

1.888.690

1.763.133

1.668.920

Quota capitale

2.512.524

2.776.437

2.860.420

2.999.147

Totale fine anno

4.249.071

4.665.127

4.623.553

4.668.067

 

Le spese legali che ha sostenuto e sta sostenendo il Comune per le innumerevoli vertenze

 Capitolo

Residuo

2007

2008

2009

138

Prestazioni

367.000

106.000

224.638

100.000

238

Fondo

88.988

175.000

76.025

0,00

338

Partite  arretrate

103.143,38

249.998

150.000

150.000

 

 

 

Gli oneri di urbanizzazione una entrata comunale a carattere straordinario, che si rende necessaria per finanziare nel 2009  circa il 46% della spesa corrente

Oneri di urbanizzazione

2006

2007

2008

2009

Contributo permesso di costruire

3.280.564

 

3.403.288

3.132.500

2.700.000

Destinazione per finanziamento spesa corrente

34,59%

45,92%

47,31%

45,93%

 

C’è da mettere in evidenza:

   come sia stato effettuato il taglio alle manutenzioni ( operazione contabile di arrotondamento in diminuzione delle cifre del 2008);

   I costi per le manutenzioni diminuiscono di € 245.485 dunque è spontaneo chiedersi o lo scorso anno vi erano comunque margini di risparmio che non sono stati effettuati o dobbiamo pensare che vi sia una specie di abbandono delle manutenzioni o che il bilancio sia stato effettuato per i primi cinque mesi dell’anno cioè fino alla data delle elezioni amministrative del prossimo 6 giugno.

Prestazione Servizi

2007

2008

2009

 

 

 

 

 

tagli in €

Manut.ord. patrimonio comunale

171.559,00

248.560,00

170.789,00

-77.771,00

Manut. ord. scuole materne

13.087,00

13.088,00

10.000,00

-3.088,00

Manut.ord. scuole elementari

22.938,00

22.939,00

20.000,00

-2.939,00

Manut.ord. scuole medie

9.952,00

9.953,00

9.000,00

-953,00

Manut.ord.locali biblioteca

734,00

734,00

500,00

-234,00

Manut.verde urbano

20.000,00

30.000,00

0,00

-30.000,00

Manut.impianti illuminaz. votiva

16.560,00

16.560,00

15.000,00

-1.560,00

Manut.ord.cimiteri

164.540,00

164.540,00

130.000,00

-34.540,00

Manut.ord.impianti elettrici

29.400,00

29.400,00

25.000,00

-4.400,00

Manut.ord.verde pubblico

239.999,00

240.000,00

200.000,00

-40.000,00

Manut.ord.strade comunali

299.999,00

300.000,00

250.000,00

-50.000,00

       Totale Manutenzione

988.768,00

1.075.774,00

830.289,00

-245.485,00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   costi di gestione per la Park.O srl in particolare scuolabus e citybus diminuiscono di circa 100.000 €. Anche qui valgono le stesse domande che cosa ci si deve aspettare minori servizi o c’era ampio margine di risparmio e di razionalizzazione del servizio ?

Prestazione Servizio Park.O.

2007

2008

2009

 

 

 

 

 

tagli in €

trasporto, trasporto scolastico, parcheggio, tiramisù

602.799,00

654.138,00

556.018,00

98.120,00

 

 

 

 

 

 

 

   Il costo del servizio di illuminazione pubblica diminuisce di circa 79.000 € . E’ cambiato il contratto l’illuminazione cresce con la crescita di quartieri. Come è possibile questo risparmio?

Prestazione Servizio

2007

2008

2009

 

 

 

 

 

  tagli in €

 illuminazione pubblica

395.000,00

395.000,00

316.000,00

79.000,00

 

 

 

 

– Le ingenti somme accantonate per il rischio derivante dalle operazioni di finanza derivata ( swap ) che superano in totale gli 800.000 € che non possono essere utilizzati per altri fini.

– gli aumenti stanziati a favore del sociale che l’Amministrazione tanto proclama, sono dovuti gran parte all’aumento delle tariffe dei servizi che grava sulle tasche del cittadino, e in parte alle somme elargite per il sociale dalla Regione.

In definitiva il Bilancio 2009, proposto dalle Liste Civiche,  non presenta POLITICHE ATTIVE di sostegno alle difficoltà economiche che molte famiglie, a causa del caro vita e della perdita del lavoro, dovranno affrontare già a partire dai primi mesi del 2009.

Paola Andreoni capogruppo consiliare Partito Democratico