Amara sorpresa per i lavoratori Syncoop, costretti a pagare per errori di altri

 Amara sorpresa, giunta in questi giorni , ai  lavoratori/soci della cooperativa Syncoop che, in seguito al fallimento della stessa, saranno costretti a pagare dai 3 mila euro e oltre .

Molti di loro erano stati invitati a divenire soci con la prospettiva  di una possibilità di lavoro, prospettiva questa che, per alcuni, non si è mai realizzata e che, oggi, si è trasformata in una richiesta di esborso di ingenti somme.

Il fatto rattrista di più se si pensa che molti soci sono persone giovani con difficoltà o disabili che avevano aderito alla cooperativa con piena fiducia. Va ricordato che la cooperativa prese avvio su iniziativa dell’ex Sindaco Latini (al momento della sua costituzione, il periodico comunale 5 Torri  definì la Syncoop una nuova importante realtà osimana, fortemente voluta dall’allora  Sindaco di Osimo. Si ricordava che tale cooperativa occupava circa 40 lavoratori articolando la propria attività sui servizi sociali, servizi all’industria, e in un minimarket, avendo tra i suoi obiettivi anche l’inserimento di soggetti svantaggiati) con il nobile intento di aiutare i giovani che trovavano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Fin qui nulla da eccepire.

Purtroppo però in seguito a gestioni non del tutto efficienti, e senza il supporto di chi l’aveva ideata, la cooperativa nel giro di poco tempo dimostrò le prime difficoltà, i cui effetti negativi ricaddero solo ed esclusivamente sugli stessi soci.  La conseguenza fu che molti che vi avevano lavorato si sono ritrovati senza occupazione e senza il dovuto pagamento per i mesi di lavoro svolto, con l’aggravante, oggi, di vedersi costretti a pagare per il fallimento della stessa cooperativa.

 Rinnovo  la più viva solidarietà e vicinanza a tutti quei lavoratori e giovani disabili della Syncoop che  ad oggi non sono stati pagati e che hanno visto deluse le loro aspettative e speranze.

L’attuale Amministrazione, con il Sindaco Simoncini, che si pone in continuità con quella precedente, certamente non potrà rimanere indifferente a quanto sta accadendo e troverà certamente il modo di farsi carico degli sbagli commessi da chi lo ha preceduto.

 Paola Andreoni capogruppo PD

“L’Italia sono anche io” va in piazza ad Osimo e Castelfidardo

Ricevo dal Comitato Cittadino “L’Italia sono anch’io” ed invito a firmare le 2 proposte di iniziativa popolare.

Osimo
Comunicato  stampa

“ Diamo valore ai 150 anni della nostra storia, nel nome della dignità umana  e della solidarietà.”
“L’Italia sono anche io”  va in piazza, ad Osimo e Castelfidardo, in occasione dei mercati:
si avvia la raccolta di firme in calce alle due proposte di legge di iniziativa popolare

Prende il via questa settimana ad Osimo – e lunedì prossimo a Castelfidardo –  l’attività di raccolta firme a sostegno delle due proposte di legge di iniziativa popolare, nate da una elaborazione di base dell’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani)  fatta propria da un Comitato Nazionale che vede assieme forse sociali e sindacali, associazioni, strutture di volontariato.
A livello locale, del Comitato “L’ITALIA SONO ANCHE IO: Campagna per i diritti di cittadinanza”fanno parte, in fase di primo avvio, ACLI, Caritas, CGIL e CISL.
I tavoli per la raccolta firme saranno presenti al mercato di Osimo durante il mercato del prossimo giovedì e per altri seguenti; in quello di Castelfidardo,  lunedì 5 e lunedì 12 dicembre.
Per poter firmare, occorre solo portare con sé un documento di identità.
Al centro della mobilitazione due, distinte, proposte di legge di iniziativa popolare, che recano il segno dell’inclusività sociale, del rispetto umano – in particolare nei confronti di minori – a prescindere da qualsiasi distinzione etnica, della solidarietà e del reciproco rispetto.

Con la prima proposta di legge si vuole intervenire a modifica del’attuale meccanismo di riconoscimento della cittadinanza italiana, guardando finalmente al riconoscimento dello “ius soli”: così come accade in quasi tutta Europa, cittadino italiano è colui che nasce e risiede sul suolo italiano, a prescindere dalle origini dei propri genitori. Con questa proposta, che lega il nascituro alla residenza di almeno un anno in Italia da parte di almeno uno dei genitori stranieri, si potrà finalmente superare la scandalosa situazione di discriminazione attuale, che costringe i nuovi nati in Italia da genitori stranieri a restare in una sorta di “limbo” fino al raggiungimento dei 18 anni: a diritti ridotti e  spesso messi in dubbio, senza nemmeno la certezza di un meccanismo automatico di riconoscimento.
La proposta di legge di “L’ITALIA SONO ANCHE IO”, inoltre, riduce a 5 anni (dai 10 attuali) la possibilità per lo straniero residente di richiedere la cittadinanza italiana ed allarga il potere di proposta (che va rivolta direttamente al Presidente della Repubblica) anche ai Sindaci.
La seconda proposta di legge,invece, allarga il diritto voto – per le sole elezioni  amministrative – agli stranieri residenti da almeno cinque anni.

Fino al prossimo febbraio, inoltre, sarà possibile recarsi presso  tutti i Comuni della Zona  Sud di Ancona, per apporre liberamente la propria firma certificata.
Nei giorni scorsi il Comitato ha trovato una grande spinta morale e una forte base di condivisione nelle parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è chiaramente espresso a favore di norme che riconoscano i diritti di quanti nascano e vivano in Italia, seppur figli di stranieri. 
Osimo, 29/11/2011                    Il Comitato cittadino “L’Italia sono anch’Io

L’Assestamento generale del Bilancio 2011

   

  In merito all’assestamento generale del Bilancio 2011 va segnalato quanto di seguito specificato:

 

1. L’Amministrazione non ha realizzato gli incassi previsti con la vendita del patrimonio immobiliare. Le opere di investimento che dovevano essere finanziate con tali introiti vengono tutte annullate per il 2011.

Tra le opere annullate per il 2011 risultano:  l’ampliamento della scuola dell’Infanzia di Campocavallo ( vi è da notare come questa sede risulta insufficiente rispetto al fabbisogno richiesto dall’incremento edilizio realizzato; fabbisogno segnalato, per altro, dagli uffici tecnici che hanno svolto uno studio sulle necessità edilizie del territorio); l’ascensore previsto per la scuola media “Cesare” , opera indispensabile per l’abbattimento delle barriere architettoniche; rifacimento pavimentazione di via Pompeiana già oggetto di forte protesta da parte dei cittadini abitanti in quella zona che organizzarono anche una raccolta firme;

2. Viene finanziato per 50.000€  “lavoro di interesse pubblico da regolamento” di cui non viene specificato nulla;

3. Vengono altresì annullate per il 2011 opere, che dovevano essere finanziate con l’assunzione di due mutui, relative al miglioramento sismico della  scuola dell’infanzia di San Paterniano  (150.000 €) e all’acquisto area impianti sportivi di Osimo Stazione ( 181.400  €).

Considerazioni: il Pd ha sempre posto all’attenzione dell’amministrazione che opere importanti venivano finanziate con le alienazioni, entrate queste di dubbia realizzabilità. I dati sopra esposti dimostrano quanto affermato. Evidentemente tali opere non erano prioritarie per l’amministrazione.

Per quanto riguarda la riduzione delle tariffe dei servizi mensa e trasporto l’Amministrazione ha finalmente accolto quanto il PD aveva già proposto in diverse occasioni, ricevendo soltanto risposte negative. Evidentemente ora l’amministrazione è dovuta tornare sui suoi passi. C’è da capire ora come queste riduzioni verranno applicate ( verrà utilizzato il “Quoziente Osimo”) ?

Non si può tacere il fatto che queste sono solo le prime osservazione fatte all’assestamento dato che la commissione consiliare verrà effettuata soltanto mezz’ora prima del Consiglio? E’ serio questo? E’ una domanda che si rivolge  all’Amministrazione e al Presidente del Consiglio.

Paola Andreoni capogruppo PD Osimo

Tutela dell’Ambiente e del Territorio: concetti astrusi per le liste “Simo&Lat”

Ricevo dall’ Ass.“ Comitato Cittadino per la Difesa Ambiente e Territorio , pubblico e condivido                                   

IL VENTO STA CAMBIANDO LA TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO  E’ DIVENTATA  UNA PRIORITA’ NAZIONALE.

Era il 21 gennaio 2011 quando il CODAT ( Comitato Cittadino per la Difesa Ambiente e Territorio) organizzava ad Osimo un  convegno dal titolo “ le nuove invasioni barbariche”  che, partendo dal caso Osimo sviluppava argomenti come l’eccessiva  cementificazione ed il necessario  stop al consumo del suolo,  la difesa del territorio e dell’ambiente,  la riqualificazione urbana, le modifiche alla nuova  legge urbanistica  regionale e la nuova politica urbanistica del territorio nazionale.  Partecipavano al convegno illustri relatori e personalità a livello nazionale quali il sen. Guido Pollice ( presidente del Green Cross Italia), l’arch. Federico Oliva ( presidente INU), l’arch. Antonio Minetti ( Dirigente del Servizio Territorio Ambiente Energia Regione Marche), l’on. Angelo Bonelli ( Presidente della federazione nazionale dei Verdi) il prof. Giorgio Nebbia ed il geologo Mario Tozzi, il responsabile tecnico del Coordinamento Paesaggio delle Marche.                     

Per tutta risposta l’Amministrazione Comunale di Osimo osteggiava il convegno in ogni modo non inserendo l’importante evento nel blog della rete civica in quanto  lo riteneva “non istituzionale” e non  importante per   la città.                                                             

Portiamo a conoscenza che il giorno 2 dicembre 2011 al Teatro delle Muse di Ancona  è l’INU   ( Istituto Nazionale di Urbanistica) che in collaborazione con INU Marche e la  Regione Marche, organizza un convegno che tratterà argomenti  come le norme in materia di Riqualificazione Urbana Sostenibile e Assetto Idrogeologico,  riforma dell’ attuale legge urbanistica regionale che appare da tempo inadeguata per una efficace Governo del Territorio della nostra Regione e la  riforma nazionale  del Governo del territorio.   I  relatori del convegno sono gli stessi del Convegno organizzato dal Codat, infatti per la Regione Marche sarà presente  l’arch. Antonio Minetti e per l’Istituto di Urbanistica il suo presidente nazionale arch. Federico Oliva.

Occorre dire che ancora una volta il CODAT aveva visto giusto ed informato tempestivamente i cittadini sui problemi urgenti quali la  variante al PRG 2005,  fognature inadeguate, impianti fotovoltaici sui terreni agricoli, l’eccessiva cementificazione del territorio con conseguente presenza  di tantissimi appartamenti e capannoni invenduti, ed infine la possibile crisi dell’edilizia . Tutti nodi che ora stanno venendo al pettine!

Peccato che molti allora non hanno capito il nostro lavoro  che era stato svolto  solo ed esclusivamente nell’interesse collettivo  della città  volendo essere un contributo per chi ci amministra e per migliorare le cose, non certo  per peggiorarle come stiamo vedendo ora.

CODAT – Osimo ( Comitato Cittadino per la Difesa Ambiente e Territorio

Bossi è stato “Ministro” del governo Berlusconi: una pagina nera di un capitolo nero, della storia della nostra nazione.

Umberto Bossi oggi  fa l’oppositore al nuovo Governo ma fino a pochi giorni fa era un Ministro, Ministro alle “Riforme”. Sarei curiosa di sapere quali “Riforme” ha fatto .

Mentre gli operai in piazza, davanti le fabbriche e in tv si fanno carico di salvare aziende e i diritti

Uno spaccato dell’Italia e di come viene reso oggi  il servizio pubblico informativo della Rai. Un breve ma illuminante articolo di Alessandro Cardulli.

Gli operai in piazza e in tv si fanno carico di salvare aziende e i diritti di  Alessandro Cardulli,   25 novembre 2011.
Due vicende esemplari, in negativo. Una, in positivo: nei talk show televisivi sono comparsi gli operai, in carne e ossa, ( c’ erano anche i nostri concittadini operai della Best di Passatempo)  al posto di ululanti parlamentari impegnati in scontri verbali, togliendosi la parola l’un l’altro, in modo che alla fine non si capisce niente. “La 7” con Piazza Pulita e Santoro con Servizio pubblico hanno mostrato operai di grande professionalità e capacità produttive che, insieme a tecnici, ricercatori, progettisti, costruiscono treni, navi, aerei, auto, delicati impianti e strumentazioni, danno corpo all’innovazione, hanno reso giustizia al significato delle valore del lavoro. E devono ricordarci anche il valore della vita: nell’arco di pochi giorni dieci operai sono morti mentre lavoravano. Il servizio pubblico, quello della Rai, invece ci ha offerto un Bruno Vespa impegnato in una trasmissione in cui si discutevano le ” corna ” di mariti e mogli celebri.

Cos’altro aggiungere, alla Rai hanno preferito investire su Vespa ed hanno allontanato  Santoro. Un servizio reso a noi cittadini-utenti-paganti ? o ancora una volta un favore reso a chi vuole  addormentare la coscienza civica di un Popolo? C’è un Paese reale – quello degli operai della Best in presidio davanti la loro fabbrica – che non si vuole raccontare.

Paola

Consiglio Comunale Osimo, lunedì 28 novembre 2011

LUNEDI’  28 novembree 2011 – alle ore 17.30  Consiglio Comunale,
con questo Ordine del Giorno:

1) Comunicazioni del Sindaco;

2) Variazioni da apportare al Programma Triennale dei LL.PP. 2011/2013  e all’Elenco Annuale 2011.- Art.128 del Codice degli Appalti;

3) Assestamento Generale del Bilancio di Previsione 2011 ai sensi dell’art.175, 8° comma, del D.Lgs.n.267/00 con contestuali variazioni al Bilancio Pluriennale 2011/2013 – Provvedimenti conseguenti.


 è possibile seguire il Consiglio Comunale in diretta audio tramite il sito internet

AGORADIO Osimo

Il perchè di certi nomi

  E’ successo veramente, non è una barzelletta. I conduttori della trasmissione radiofonica “La zanzara” ( radio 24, sole24ore ) Giuseppe Cruciani e David Parenzo, intervistando il deputato leghista, Gianluca Buonanno gli chiedono: «Ma la Padania esiste davvero?». «Certo che esiste, altrimenti non esisterebbe il Grana Padano! – replica il Buonanno che continua – Perché il grana padano si chiama così e perché esiste il Gazzettino Padano? Se c’è questa terminologia significa che la Padania esiste. Il deputato si avventura poi  in altre “inattaccabili” dimostrazioni di esistenza che vi risparmio. Ma il  web non perdona e si stanno scatenando  le spiegazioni più divertenti sul perchè dei nomi:
le Alpi esistono perchè esiste Monti
i carbonari esistono perché hanno inventato la carbonara
la Basilicata esiste perché esiste il basilico
– esiste la piadinia (solo gli ignoranti continuano a chiamarla Romagna. ndr) perché ha inventato la piadina
comunque pare esista anche la Romagna perché c’è la Vecchia Romagna (Buton).

E allora avanti chi vuole si può aggiungere al ragionamento del nostro deputato leghista.
Forza scatenatevi: aggiungete le vostre spiegazioni…

Personalmente aggiungerei che Creta esiste perché esistono, oh! sì che esistono, i cretini.

Savonarola

No alla violenza sulle donne

La  violenza sulle donne, fra i molti reati,  è senz’altro uno dei più odiosi e purtroppo l’azione contro la violenza sulle donne non può dirsi che sia una battaglia conclusa.  Ecco  perché  il  25 novembre  non  può  essere  un  momento di  celebrazione,  occorre  tenere  alta  l’attenzione  e la vigilanza.    Se c’è molto da fare, credo  che due punti siano importanti  raggiungere nel breve tempo:
1)    la ratifica dell’ultima Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, già sottoscritta da sedici paesi;
2)  la riconquista delle norme contro le dimissioni in bianco che il Governo Berlusconi aveva smantellato.

L’ITALIA SONO ANCH’IO: anche a FILOTTRANO, una FIRMA PER UNA LEGGE GIUSTA

NON SONO IMMIGRATI,
NON VENGONO DA UN ALTRO PAESE,
NON HANNO ATTRAVERSATO FRONTIERE.
SONO QUI DALL’INIZIO
DELLA LORO VITA.

Nel mese di Settembre diciannove organizzazioni nazionali della società civile hanno dato il via ad una campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera. La campagna si propone di mettere in risalto il tema dei diritti di cittadinanza e della partecipazione delle persone straniere alle scelte della comunità di cui fanno parte.
In sintesi si tratta:
1. di introdurre la cittadinanza come diritto soggettivo;
2. di poter far riconoscere la cittadinanza passando dalla logica dello jus sanguinis a quella dello jus soli;
3. di riconoscere il diritto di voto per le persone straniere in possesso di un titolo di soggiorno da almeno cinque anni.
In virtù di una legge concepita in un momento storico in cui il fenomeno migratorio si stava solo intravedendo (si parla dell’inizio degli anni ’90) i bambini e i ragazzi nati o cresciuti in Italia possono cominciare il lungo iter burocratico per il riconoscimento della cittadinanza italiana, solo al compimento del diciottesimo anno d’età.

I promotori della campagna ritengono che l’appartenenza ad una comunità sia legata alla condivisione di alcuni aspetti fondamentali dell’esistenza e che la possibilità di partecipare alle consultazioni locali sia un autentico strumento di responsabilità. Chi contribuisce alla crescita sociale ed economica di una comunità ha il diritto di condividere la responsabilità nell’assunzione delle decisioni di quella comunità.
La società migliora quando si propone di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, che impediscono il pieno sviluppo della persona, che impediscono l’effettiva partecipazione dei lavoratori all’organizzazione del Paese. Il punto di partenza per difendere gli interessi generali è la promozione dei diritti per chi ancora ne è privo. L’obiettivo della campagna è di raccogliere 50.000 firme entro la prima settimana di Marzo.

Il Partito Democratico condivide ed aderisce all’iniziativa partecipando  attivamente  nella campagna di raccolta delle firme.

L’Italia sono anch’io, si può firmare  nella tua  città a FILOTTRANO 

Da oggi 22 novembre si può firmare anche presso la CASA COMUNALE di FILOTTRANO, presso gli sportelli dell’Ufficio Elettorale della sede centrale del Comune nei seguenti orari:
– da lunedì  al venerdì dalle ore  9 alle ore 13;
–  giovedi dalle ore 16.00 alle ore 18.50
 

www.litaliasonoanchioosimo.blogspot.com

www.paolaandreoni61.wordpress.com

 

 

L’ITALIA SONO ANCH’IO: una FIRMA PER UNA LEGGE GIUSTA

Nel mese di Settembre diciannove organizzazioni nazionali della società civile hanno dato il via ad una campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera. La campagna si propone di mettere in risalto il tema dei diritti di cittadinanza e della partecipazione delle persone straniere alle scelte della comunità di cui fanno parte.
In sintesi si tratta:
1. di introdurre la cittadinanza come diritto soggettivo;
2. di poter far riconoscere la cittadinanza passando dalla logica dello jus sanguinis a quella dello jus soli;
3. di riconoscere il diritto di voto per le persone straniere in possesso di un titolo di soggiorno da almeno cinque anni.
In virtù di una legge concepita in un momento storico in cui il fenomeno migratorio si stava solo intravedendo (si parla dell’inizio degli anni ’90) i bambini e i ragazzi nati o cresciuti in Italia possono cominciare il lungo iter burocratico per il riconoscimento della cittadinanza italiana, solo al compimento del diciottesimo anno d’età.

I promotori della campagna ritengono che l’appartenenza ad una comunità sia legata alla condivisione di alcuni aspetti fondamentali dell’esistenza e che la possibilità di partecipare alle consultazioni locali sia un autentico strumento di responsabilità. Chi contribuisce alla crescita sociale ed economica di una comunità ha il diritto di condividere la responsabilità nell’assunzione delle decisioni di quella comunità.
La società migliora quando si propone di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, che impediscono il pieno sviluppo della persona, che impediscono l’effettiva partecipazione dei lavoratori all’organizzazione del Paese. Il punto di partenza per difendere gli interessi generali è la promozione dei diritti per chi ancora ne è privo. L’obiettivo della campagna è di raccogliere 50.000 firme entro la prima settimana di Marzo.

Il Partito Democratico condivide ed aderisce all’iniziativa partecipando  attivamente  nella campagna di raccolta delle firme.

L’Italia sono anch’io, si può firmare  nella nostra città.

Da oggi 22 novembre si può firmare anche presso il   comune di OSIMO, presso gli sportelli dell’Ufficio Elettorale della sede centrale del Comune nei seguenti orari:
– lunedì dalle ore 8,45 alle ore 12,15;
– martedì dalle ore 8,30 alle ore 12,15;
– mercoledì dalle ore 8,45 alle ore 12,15;
– giovedì dalle ore 8,30 alle ore 13,00;
– venerdì dalle ore 8,45 alle ore 12,15;
– sabato dalle ore 8,30 alle ore 12,00

 

Consiglio Comunale Osimo, mercoledì 23 novembre 2011

MERCOLEDI’  23 novembree 2011 – alle ore 15.30  Consiglio Comunale,
con questo Ordine del Giorno:

1) Comunicazioni del Sindaco.
2) Interrogazioni, interpellanze e mozioni (segue elenco ).
2.1) Interrogazione dei consiglieri comunali Latini, Onori, Beccacece e Borra in merito a ricorso d’urgenza al TAR proposto dall’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” contro ordinanza sindacale del Comune di Osimo prot.n.24443 del 12.08.2011;
2.2)
Interrogazione del consigliere comunale Andreoni in merito ad Istituzione del Consiglio Tributario;
2.3)
Interrogazione dei consiglieri comunali Severini, Andreoni, Cardinali e Pugnaloni in merito a stato di attuazione mozioni approvate;
2.4)
Interrogazione dei consiglieri comunali Severini, Andreoni, Cardinali e Pugnaloni in merito a Staff del Sindaco;
2.5)
Mozione dei consiglieri comunali Severini, Cardinali, Bernardini, Pugnaloni e Andreoni in merito alla costituzione di nuovo ambito scolastico Osimo capofila;
2.6)
Mozione dei consiglieri comunali Latini e Lucchetti in merito ad interventi a favore della salvaguardia delle risorse idriche per un uso sostenibile dell’acqua ;
2.7)
Mozione dei consiglieri Pugnaloni, Severini, Cardinali ed Andreoni in merito a gestione integrata servizi pubblici locali – valutazione su possibile costituzione Unione di Comuni;
2.9) 
Mozione dei consiglieri comunali Severini, Andreoni, Bernardini e Cardinali in merito a nuovo plesso secondaria di primo grado Istituto Comprensivo F.lli Trillini;
2.0)
Mozione dei consiglieri comunali Severini, Andreoni e Pugnaloni in merito a Custodia Archivio Sinibaldi;
2.0)
Mozione dei consiglieri comunali Severini, Andreoni, Bernardini e Cardinali in merito all’adozione di una Variante Generale al PRG 2005-2008 in considerazione dei rilievi formulati dalla Provincia di Ancona in sede di parere ex art.26 L.R.n.34/92 ;
2.0)
Mozione dei consiglieri comunali Pugnaloni, Andreoni, Bernardini e Cardinali in merito ad istituzione servizio “Tata a domicilio” ;  

3) Interpretazione autentica delibera C.C. n.61 del 08.09.2011 avente ad oggetto: “Modifica del Regolamento Comunale per la concessione di sovvenzioni, contributi ed altri benefici di diversa natura”- Provvedimenti conseguenti;
4)
Concessione gratuita alla IM.OS. Srl del diritto di superficie relativo alla copertura dell’immobile denominato “Campo 4” per installazione impianto fotovoltaico;
5)
Approvazione nuove tabelle per la ripartizione del compenso incentivante per la progettazione interna di opere e lavori pubblici e per la redazione di atti di pianificazione (Art.92 Dlgs. n.163/2006 Codice Contratti) ;
6)
Integrazione composizione Consulte “Delle Politiche Sociali – Pubblica Istruzione” e “Famiglia” ;
7)
Ratifica delibera di Giunta Comunale n.228 del 19.10.2011 avente per oggetto “Variazione urgente da apportare al Bilancio di Previsione 2011 assunti i poteri del Consiglio Comunale ai sensi dell’art.175 comma 4° del D.Lgs.n.267/2000;
8)
Comunicazione circa utilizzo Fondo di Riserva; 

AGORADIO Osimo

Noi non abbiamo paura

In risposta al post pubblicato nel sito istituzionale del nostro Comune  e, constatato ancora una volta, il silenzio  del Presidente del Consiglio Comunale, rispondiamo che  in un Paese democratico  vi è il diritto e, nella nostra città,  da parte del PD,  il “dovere”  di esprimere il proprio dissenso.

Comunicati come quelli che appaiono nel sito istituzionale del nostro Comune, senza firma,  vanno denunciati e rispediti al mittente.
Alle “liste civiche” che di civitas ancora una volta dimostrano di non avere  nulla,  rispondiamo che le donne e gli uomini del Partito Democratico di Osimo non hanno paura e non si lasceranno certo intimorire da simili vili “editti bulgari “.

Paola Andreoni

La Lega: il nulla che continua ad ingannare ancora molti italiani

Fa sorridere oggi la Lega in opposizione. Opposizione di che cosa ?
Un movimento politico  che con inganno parlava  di sicurezza, diffondendo la paura del diverso, contro gli immigrati ( anche da noi qualcuno ne ha e continua a copiarne i messaggi). Salvo poi votare in Parlamento a favore degli inquisiti in odore di mafia, che ha votato Ruby che era nipote di Mubarak, per salvare Berlusconi ecc. ecc.  Ci sarebbe da ridere, come ridere ci fanno le imitazioni di  Crozza, purtroppo anche questa è Italia e la cosa mi addolora molto.

Il governo tecnico e la destra storica

di Eugenio Scalfari • 20-Nov-11 Ricucire lo scollamento fra cittadini ed istituzioni
La domanda ancora in parte inevasa riguarda Mario Monti: chi è veramente? Qual è la sua formazione culturale e la sua concezione politica? E che cosa rappresenta il suo governo di tecnici nella storia italiana?
Le risposte finora fornite da chi lo conosce e da chi ne ha seguito il percorso di studioso, di rettore della Bocconi, di commissario alla Commissione dell’Unione europea e infine di neo-premier, lo definiscono un liberale cattolico; forse – azzardano alcuni – un liberale radical-moderato, dove la parola radicale sta a significare che la sua moderazione non inclina tanto al compromesso ma piuttosto all’intransigenza. Un moderato intransigente, coi tempi che corrono, rappresenta una felice anomalia quanto mai necessaria per raddrizzare l’Italia del post-berlusconismo.
Raddrizzare mi sembra un termine più adatto di ricucire perché non c’è molto da ricucire, non ci sono due lembi di stoffa da mettere insieme: ne verrebbe fuori un mantello da Arlecchino. Da raddrizzare invece c’è un Paese intero, da rimettere in piedi, da ricollocare nel rango che gli spetta, da ridargli fiducia nelle istituzioni ripulendole dalle brutture che ne hanno deformato il funzionamento.
Queste risposte sono appropriate al personaggio, ma non ci dicono ancora come si collochino, lui e il suo governo, nella storia d’Italia, chi siano i punti di riferimento e i personaggi che possono esser considerati i predecessori ed è su questo aspetto che desidero ora soffermarmi.
Credo che il primo riferimento risalga a quella che fu chiamata la Destra storica, che guidò la costruzione dello Stato unitario dopo Cavour governandolo dal 1861 al 1876 e avendo come primi obiettivi il sistema fiscale, il pareggio del bilancio e l’unità monetaria di cinque diversi Stati.
I personaggi che illustrarono quei primi quindici anni della nostra storia nazionale furono Marco Minghetti, Quintino Sella, Silvio Spaventa, Francesco De Sanctis.
Alcuni di loro erano cattolici, altri no, ma tutti erano laici perché costruivano uno Stato laico, orgogliosi difensori della sua autonomia di fronte ad una Chiesa che ne contestava la legalità e durò per mezzo secolo in quell’atteggiamento.
Quest’aspetto sembra ormai superato e noi ci auguriamo che lo sia, ma è anche vero che la Chiesa è tuttora tentata da un temporalismo non più territoriale ma politico, non meno pericoloso del precedente.
Su questa questione dovremo tornare. Per ora limitiamoci a constatare che i temi della costruzione fiscale, del pareggio del bilancio e della moneta sono attuali oggi quanto allora e sono in parte nazionali, in parte europei.
Monti lo sa perfettamente e, proprio per questo, ha rivendicato che il direttorio franco-tedesco sull’Europa abbia come terzo partecipante anche l’Italia con l’obiettivo d’un governo federale europeo, una Banca centrale a pieno titolo, un fisco comune e un debito sovrano europeo.
Da questo punto di vista – a distanza di 150 anni – la Destra di Minghetti, Sella e Spaventa rappresenta un perfetto riferimento all’opera che si propongono Mario Monti e il suo governo. De Sanctis no: fu di fatto l’artefice della cultura italiana ed ho qualche dubbio che gli ottimi professori Ornaghi e Profumo possono fare altrettanto. Anche se è vero che De Sanctis fu per breve tempo ministro dell’Istruzione, la cultura italiana la formò scrivendone la Storia della letteratura, i Saggi critici e le monografie su Manzoni, Leopardi, Mazzini, Machiavelli. Erano altri tempi. Allora non c’erano i giornali a grande tiratura, la radio, la televisione e Internet; l’80 per cento della popolazione era analfabeta e il popolo sovrano, selezionato per grado di istruzione, si limitava agli uomini e rappresentava il 2 per cento della popolazione.
     * * *
Un altro precedente storico, assai più recente e di minore rilievo ma anch’esso molto appropriato alla situazione politica attuale, è quello del terzo governo Fanfani che si formò nel 1960 sulle ceneri del governo Tambroni, sconfitto dalla piazza dopo la repressione sanguinosa dei moti di Genova e di Reggio Emilia. La Dc, di cui Tambroni era uno degli esponenti di origine gronchiana, dopo la sua virata repressiva ne chiese le dimissioni. Il segretario della Dc era allora Aldo Moro, che promosse un governo monocolore democristiano, con dentro i maggiori esponenti del partito: Andreotti, Taviani, Scelba, Colombo, Piccioni, Segni, Sullo. E negoziò con i socialisti e con i cosiddetti partiti minori (socialdemocratici, repubblicani, liberali) l’appoggio parlamentare al monocolore dc.
Era la prima volta, dopo la rottura degasperiana con la sinistra nel 1947, che i socialisti entravano a far parte della maggioranza. Avevano rotto il patto d’unità d’azione con il Pci ma i legami d’amicizia politica erano ancora in piedi. “Non ci saranno nemici a sinistra” aveva detto Nenni, ma la novità del suo ingresso aprendo la strada al centrosinistra e a riforme organiche che gran parte della Dc e dei partitini non volevano affatto, avevano aperto un acceso dibattito. Moro si era speso come non mai per tranquillizzare il suo partito ed aprire ai socialisti, ma anche Nenni aveva molto faticato per tenere insieme i suoi.
Il risultato fu il governo delle “convergenze parallele”, come Moro stesso lo definì con una felice innovazione lessicale oltreché geometrica. Un governo di tregua e di decantazione, cui seguì dopo due anni un governo da lui stesso presieduto che inaugurò con la nazionalizzazione dell’industria elettrica la lunga (e non sempre proficua) stagione del centrosinistra.
Mario Monti ha definito il suo come il governo dell’impegno nazionale. Ben detto per indicare la natura dell’esecutivo, ma per descrivere l’attuale situazione parlamentare mi sembra che il modo più appropriato sia quello che usò Moro per il monocolore fanfaniano: convergenze parallele. Le parallele non si incontrano per definizione, ma possono otticamente convergere e questo è quanto per ora, con buona pace di Bossi, Scilipoti, Santanché e Alessandra Mussolini.
     * * *
Ma esiste un terzo precedente, ancor più recente (1980) e ancora più appropriato rispetto al governo attuale. Porta il nome di Bruno Visentini e merita un’attenta analisi.
Penso sia inutile illustrare qui la figura culturale e politica di Visentini. Ricordo soltanto che militò nel Partito d’Azione e poi nel Partito repubblicano del quale fu uno dei principali esponenti accanto a Ugo La Malfa.
Allievo di Ezio Vanoni, fu per due volte al ministero delle Finanze rinnovandone la struttura amministrativa e riformando profondamente il sistema fiscale.
Contemporaneamente si batteva per la riforma delle società per azioni e per una legge antitrust che allora in Italia non esisteva.
Nel 1980 – e questo è il punto – sollevò il problema del governo istituzionale, non già come un’ipotesi da attuare in tempi di emergenza, ma come la soluzione permanente in linea con la Costituzione. Un governo nominato dal presidente della Repubblica e non negoziato con le segreterie dei partiti, come la cosiddetta Costituzione materiale della Prima Repubblica praticava, ma nominato dal capo dello Stato e ovviamente fiduciato dal Parlamento.
I partiti, nell’idea di Visentini, dovevano essere lo strumento di raccolta del consenso popolare sulla base delle loro rispettive concezioni del bene comune. Il governo istituzionale doveva trasformare la concezione del bene comune della maggioranza parlamentare in provvedimenti legislativi e amministrativi sotto il controllo del Parlamento. Questa fu la proposta di Visentini, che sosteneva anche lo Stato di diritto come la premessa necessaria della democrazia parlamentare.
Il nostro giornale appoggiò pienamente la proposta di Visentini e aprì un ampio dibattito che naturalmente vide quasi tutti i partiti – compreso quello repubblicano – contrari a quel ritorno alla Costituzione auspicato da Visentini. Il solo “sì” – con alcuni “ma” – venne dal Partito comunista allora guidato da Longo e da Berlinguer.
Quello che desidero segnalare è che il governo Monti, voluto e seguito passo passo da Giorgio Napolitano, realizza a distanza di trent’anni l’idea-guida di Bruno Visentini che – lo ripeto – lo vedeva non come una situazione emergenziale ma come l’organizzazione ottimale dello Stato di diritto e della democrazia parlamentare.
Dedico queste riflessioni a quanti continuano a piangere sulla sospensione anzi sulla confisca della democrazia effettuata dal governo dei tecnici.
     * * *
Riprendo la questione dei cattolici impegnati, che fu già ampiamente discussa dopo il convegno di Todi promosso dal cardinal Bagnasco, presidente dei Vescovi italiani. Ricordo in proposito che almeno tre degli attuali ministri (Passera, Ornaghi e Riccardi) furono relatori di quel convegno.
Noi laici vediamo con molto favore l’impegno civile e politico dei cattolici, così come siamo favorevoli – proprio perché laici – allo spazio pubblico a disposizione della Chiesa come di qualsiasi altra associazione o individuo per diffondere le proprie idee.
La Chiesa predichi la sua fede. Offra la sua visione etica, censuri quanti a suo giudizio si rendano colpevoli di riprovevoli comportamenti. I cattolici impegnati tengano conto degli indirizzi dottrinali e dei valori predicati dalla Chiesa e cerchino di trasfonderli in politica nella misura giudicata opportuna ma senza mai dimenticare che le leggi hanno valore erga omnes e non possono dunque obbligare i non cattolici di obbedire a norme che riposano su dogmi non vincolanti per chi non li condivide.
Tutto questo è chiaro e accettato sia dalla Chiesa, sia dai cattolici “adulti”, sia dai laici non credenti o di altre religioni. Esiste però un punto di scontro e lo pone la Chiesa quando parla di valori non negoziabili.
Anche i laici hanno valori non negoziabili e sono per l’appunto quelli che ho qui indicato come la concezione della laicità dello Stato. Spetta dunque alla Chiesa spiegare che cosa intenda quando parla di valori non negoziabili.
I suoi valori sono noti e nessuno di noi li discute. Il punto da chiarire dunque non è quello ma è la loro negoziabilità.
Personalmente penso che la discussione non possa vertere sui singoli valori ma sul loro complesso, cioè sull’esistenza d’una coscienza nazionale.
Esiste la coscienza individuale e anche quella collettiva, un valore egemone che rispetta tutti gli altri purché si esprimano senza mettere a rischio la laicità dello Stato e quindi senza imporre a nessuno valori agganciati al dogma, monopolio interpretativo della gerarchia cattolica.
La gerarchia è un potere esterno rispetto allo Stato laico e democratico.
Non può dettare norme erga omnes. Ma in realtà non può dettare norme neppure nei confronti dei credenti.
Ho sottolineato, commentando alcuni discorsi del Papa nel suo recente viaggio in Germania, una sua affermazione che mi è apparsa rivoluzionaria, quando ha detto che “Lutero aveva più fede in Dio di quanta ne abbiamo noi”.
Affermazione che richiama quella fatta più volte dal cardinale Carlo Maria Martini: “Lutero è stato il più grande riformatore della Chiesa cristiana”.
Vedo qui un’apertura verso il contatto diretto tra il credente e la divinità trascendente, senza l’intermediazione della Chiesa che la gerarchia ritiene invece indispensabile. Vedo il riconoscimento implicito del relativismo sulle pretese di assolutezza della gerarchia.
Da questo punto di vista il cattolico adulto è una figura della modernità che recupera il ruolo fondante del laicato cattolico e il ruolo importante ma sussidiario dell’ordine sacerdotale.
Mi direte che tutto questo ha poco da vedere con il governo di Monti ed è vero. Ma ha da vedere con i ministri cattolici presenti in quel governo in posizioni di grande responsabilità. Mi piacerebbe sapere da loro se sono cattolici adulti, come si definì Romano Prodi, che non accettano deleghe da parte della gerarchia. Anche questo è un conflitto di interessi, ideali e per questo ancor più importanti. Quanto ai conflitti materiali, che pure ci sono, il Parlamento e la pubblica opinione vigileranno affinché siano risolti al più presto, cosa della quale non vogliamo dubitare.
 

“L’Italia sono anch’io”: il Partito Democratico di Osimo aderisce alla campagna nazionale per i diritti di cittadinanza delle persone di origine straniera

Nell’Italia sempre più meta di immigrazione è in corso, come è noto, la campagna L’Italia sono anch’io, promossa da Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei, editore Carlo Feltrinelli.

     Alla campagna aderisce il Partito Democratico di Osimo che sempre si è impegnato anche a livello cittadino a dare piena cittadinanza a quanti pur proveniendo da Paesi diversi, nella nostra città  risiede, lavora, va a scuola. Migranti che nella nostra città hanno una presenza importante che  a pieno titolo consideriamo nuovi cittadini italiani.

 

Il Partito Democratico di Osimo condivide pienamente le finalità del Comitato cittadino e  parteciperà attivamente nell’organizzazione della campagna raccolta firme.

 

Passione, gioia, rabbia e tante idee per il Paese

Il Partito Democratico è garanzia di responsabilità, mettendo davanti a tutto il bene dell’Italia.

Un grande Segretario,  passione, gioia, rabbia, commozione e tante idee per il Paese
Grazie Bersani

Governo Monti: ecco la squadra

Ecco il governo presieduto da Mario Monti, che ha giurato oggi alle 17.00 al Quirinale (nella foto).

Il Presidente del Consiglio Mario Monti è anche ministro dell’Economia.

Questi gli altri dicasteri:
Esteri: Giulio Terzi di Santagata
Interno: Anna Maria Cancellieri
Difesa: Giampaolo Di Paola
Giustizia: Paola Severino
Sviluppo economico e Infrastrutture: Corrado Passera
Politiche agricole: Mario Catania
Ambiente: Corrado Clini
Lavoro e Politiche Sociali: Elsa Fornero
Salute: Renato Balduzzi
Istruzione, università e ricerca: Francesco Profumo
Beni culturali: Lorenzo Ornaghi

Ecco le deleghe ai ministeri senza portafoglio.
Affari europei: Enzo Moavero Milanesi
Turismo e sport: Piero Gnudi
Coesione territoriale: Fabrizio Barca
Rapporti con il Parlamento: Piero Giarda
Cooperazione internazionale e integrazione: Andrea Riccardi.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e segretario del consiglio dei ministri è Antonio Catricalà.