Il prossimo otto agosto entrerà in vigore il cosiddetto “pacchetto sicurezza”.
Mentre molti italiani saranno al mare, comincerà la vera e propria persecuzione degli immigrati che questa legge “incostituzionale” permette. Sono convinta che il ministro dell’interno Maroni mobiliterà polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani, ronde e quant’altro a chiedere i documenti a chiunque non corrisponda allo stereotipo dell’italiano: bianco e coi capelli neri. Anche i cittadini italiani di carnagione scura sono a rischio.
La TV, ovviamente, darà ampio risalto alle operazioni che il ministro Maroni pianificherà e che sicuramente avranno il carattere della spettacolarità con lo scopo di intimorire i migranti. La sofferenza di questi nostri fratelli e sorelle scomparirà dalla TV, se mai c’è stata. Nessuno si occuperà di loro.
Al rientro dalle ferie la maggioranza dei lavoratori dovrà fare i conti con la crisi economica e passerà ancora di più l’idea che, tutto sommato, il decreto sicurezza è giusto perché così gli immigrati “finiranno di rubare il posto agli italiani”, come dicono Lega-PDL.
Quello che ho descritto non è purtroppo un brutto sogno, un incubo dovuto alla calura estiva, magari lo fosse. E’ la tragica realtà con cui dobbiamo fare i conti oggi e nei prossimi mesi e che ho potuto toccare con mano nelle ultime settimane: l’intolleranza di alcuni bagnanti nei confronti dei molti migranti “vu cumprà” lungo le nostre spiaggie, rei di infastidire il riposo sotto l’ombrellone.
Il prossimo mese sarà duro. Tutti coloro che hanno sempre vissuto ai margini della legalità e che hanno fatto del culto della violenza la propria ragion d’essere hanno rialzato la testa. Il pugno duro invocato dal Ministro Maroni li farà ringalluzzire, ognuno penserà che sia un proprio diritto punire chi si ritiene colpevole di qualcosa o chi si ritiene inferiore. E i mezzi di comunicazione spacceranno la violenza razzista come “movida”, un termine con il quale si indicano le risse notturne fra i giovani che si riuniscono davanti ai bar per bere e fumare.
Come gruppo consiliare del PD abbiamo proposto al civico consesso una mozione con la quale si chiedeva di non utilizzare in Osimo le cosi dette “ronde”, poteva essere un segnale, un modo di opporsi alle leggi razziali, un dare testimonianza che è possibile affrontare la questione migrazione ed integrazione in modo diverso. Abbiamo chiesto la possibilità di istituire il consigliere comunale aggiunto, (un posto aggiunto di consigliere comunale, senza diritto di voto, riservato ad un extra-comunitario regolarmente residente nel nostro Comune ed eletto fra la comunità dei migranti presenti in città) per dare voce ai problemi dei nostri fratelli migranti e nello stesso tempo far si che le lamentele e i disagi di alcune zone del nostro territorio avessero un punto di riferimento per trovare, nella condivisione e nel confronto, risoluzioni . Ma ancora una volta le nostre proposte sono state bocciate, rilevando il vero volto, quello delle “destre-civiche”, di chi amministra la nostra comunità.
Ma non mi arrendo, conosco i miei concittadino, credo sapranno opporsi ed indignarsi decisamente alle leggi razziali imposte da questo governo, continuerò a proporre iniziative in Consiglio Comunale per non fare applicare – per quanto di competenza locale – queste disposizioni nel nostro territorio, a cominciare dalla questione della iscrizione anagrafica dei bambini appena nati figli di migranti senza permesso di soggiorno.
E’ necessario resistere, in nome della nostra Costituzione e dei nostri valori di riferimento. E’ questo il compito che ci attende anche in questa pausa estiva.
Paola Andreoni
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