I miserabili di Sarkozy. C’è da aspettarsi qualche imitazione da parte di Berlusconi al fine di recuperare consensi.

In un momento di difficoltà per la popolarità sua e del suo governo (a causa di uno scandalo che rischia di travolgerlo) Sarkozy ha la bella pensata di dare vita ad una deriva populista, sgomberando i campi abusivi dei Rom e facendo rimpatriare circa 700 di loro nei paesi di origine. Una vera deportazione «senza l’applicazione al singolo individuo di queste decisioni in funzione dell’ordine pubblico, secondo quanto stabilito dalla stessa legislazione europea» come sottolinea il Segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, mons. Agostino Marchetto. Tenendo conto oltretutto che, essendo di nazionalità romena e bulgara (e quindi cittadini UE) tra 2-3 mesi potrebbero rientrare tranquillamente in Francia.
Paola

Indagine sull’Italia per i maltrattamenti agli immigrati

Il Comitato Antitortura del Consiglio d’Europa (CPT) ha auspicato l’apertura di un’approfondita inchiesta sui maltrattamenti da parte dell’Italia dei richiedenti asilo provenienti dall’Africa, respinti in Libia nel luglio scorso. Quest’agenzia, che aveva inviato una missione sul posto a fine luglio, ritiene che l’Italia abbia violato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo intercettando gli immigrati in mare per respingerli verso la Libia.

” Allo stato attuale, la Libia non dovrebbe essere considerata come sicura per i rifugiati che rischiano maltrattamenti “

 afferma il rapporto. Dalla visita dei suoi esperti, emerge che Roma “ha consapevolmente respinto persone particolarmente vulnerabili o che avrebbero potuto far valere uno status di rifugiati”, deplora il documento.
Il rapporto, pubblicato a Strasburgo con gli elementi di risposta del governo, giunge dopo le critiche di altre organizzazioni.
Human Rights Watch (HRW) ha criticato l’Italia per i respingimenti degli immigrati clandestini verso la Libia. “Le navi italiane respingono le imbarcazioni degli immigrati clandestini senza verificare se tra loro ci siano rifugiati, malati o feriti, donne incinte o minori”, indicava a settembre il rapporto dell’organizzazione.
[HRW] chiedeva all’Italia ed all’Unione europea di “rinunciare a respingere i non libici verso la Libia finché il modo di questo paese di trattare immigrati, richiedenti asilo e rifugiati non sarà conforme alle norme internazionali”.
L’accordo siglato dall’Italia con la Libia per respingere gli immigrati è stato criticato a dicembre anche dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che ha criticato il respingimento dei rifugiati aventi valide ragioni per chiedere asilo in Europa.

Una buona notizia:il Vaticano dice no ai “respingimenti”

Mons.Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio dei Migranti,  condanna la politica dei respingimenti. Una pratica che mette in discussione, secondo l’arcivescovo, principi fondamentali di rispetto del diritto internazionale umanitario.
La politica adottata dal Governo Berlusconi ha   di fatto negato il principio di non refoulement per i richiedenti asilo provenienti dalle coste africane, l’autorevole voce del Vaticano parla di condizioni di vita disumane e degradanti nei centri di detenzione libici, dove i migranti vengono rinchiusi, grazie all’accordo sottoscritto a questo proposito, tra Italia e Libia.

Dopo la Costituzione probabilmente cambieranno anche il Vangelo.

  Abbiamo per tanti anni  sfruttato i paesi poveri, ci siamo impossessati delle loro risorse, li abbiamo sommersi dei nostri rifiuti tossici adesso pretendiamo con la tipica arroganza dei paesi ricchi, non solo di non ospitarli, ma anche di opprimerli a casa nostra. Questo è successo a Rosarno, dove il quarto stato si è ribellato al caporalato ed alla criminalità organizzata. Il ministro leghista Maroni, nascondendo l’evidente ingiustizia sociale, ha scelto di stare dalla parte dei carnefici, negando di fatto i diritti umani fondamentali ai migranti.
Anche il Vaticano ha ammonito: “No allo sfruttamento, hanno anche loro un’anima”. Altrettanto indecente la pronta presa di posizione del ministro dell’istruzione Gelmini che ha annunciato tetti e limiti per gli studenti stranieri. Per fortuna dicono di rappresentare il partito dell’amore e dei valori cristiani.
Dopo la Costituzione probabilmente cambieranno anche il Vangelo e scriveranno:
 

“Ero straniero e (non) mi avete ospitato”.

 

Savonarola

 

Quando eravamo noi italiani a subire il razzismo.

Una storia vera, come tante altre che non sono mai venute alla luce. La storia di miseria di italiani, emigrati negli Stati Uniti – primi anni del 1900 – in cerca di un lavoro, in cerca di benessere,  in cerca di  sicurezza, in cerca del “duro pane del mondo” da poter offrire ai propri figli e alle loro famiglie.
                                                           Perchè ce ne siamo dimenticati ?

 

Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti

furono due italiani

immigrati negli Stati Uniti.

Uno operaio, l’altro

pescivendolo vennero accusati

di omicio e rapina.

Il processo che durò sette anni

si trasformò ben presto in un processo politico.

I due innocenti furono

condannati alla sedia elettrica nel 1927,

 

perchè   ITALIANI  !!!!

Una storia rappresentata da un film da RI-vedere con i figli, per capire cosa succede oggi in Italia, per non dimenticare  le conquiste dei nostri padri e per non stancarci mai di lottare per un mondo migliore. 

Una mobilitazioni internazionale sdegno  e proteste ci furono a Londra, Parigi, Chicago per i due nostri concittadini, innocenti, vittime del RAZZISMO  e del PREGIUDIZIO.

Quando gli emigranti eravamo noi…VIETATO AGLI ITALIANI

Siamo stati emigranti, per molti versi lo siamo tuttora eppure,… non rusciamo a comprendere l’altro, lo “straniero” che lascia casa, affetti, radici per il sogno

di una vita migliore..

questo video che segue  VIETATO AGLI ITALIANI, vedilo integralmente per capire!!!

chi eravamo e dove Bossi, Borghezio, Berlusconi e Storace ci stanno portando…

Io sto dalla parte dell’umanità calpestata: gli africani di Rosarno.

A Rosarno, è scoppiata una rivolta. Quella di un gruppo di immigrati, prevalentemente africani, esasperati per le inumane condizioni nelle quali sono costretti a vivere e per le continue vessazioni subite dalla popolazione indigena. La miccia che ha fatto scatenare l’inferno, è rinvenibile nell’aggressione subita da alcuni extracomunitari da parte di persone del luogo non identificate, che hanno avuto la “bella pensata” di sparare alcuni colpi di pistola ad aria compressa contro i migranti, non si sa se a scopo “ludico” o intimidatorio.
Gli africani sono prevalentemente impiegati nel settore della raccolta degli agrumi, costretti a massacranti turni di lavoro, mal pagati e senza diritti.
Sono i moderni schiavi, che la nostra ipocrita società fa finta di non vedere o, al più, quando li guarda, sceglie di lavarsi la coscienza porgendo ai disperati una finta mano di solidarietà carica di superfluo. Per uscire dall’invisibilità nella quale sono relegati, sono costretti a mettere in scena forme di protesta esasperate.
Che cosa ce ne facciamo del rispetto formale di regole vuote, di fronte all’annichilimento della dignità sostanziale di migliaia di uomini?
Dove è lo  stato di diritto, che impone il primato della legge uguale per tutti, preziosa conquista dell’illuminismo e dell’umano progresso nel buio delle coscienze palesatosi a Rosarno?
Come abbiamo ridotto il nostro povero Paese, ci siamo completamente dimenticati che siamo stati MIGRANTI. Perchè abbiamo lasciato che l’egoismo e il razzismo rubassero sempre più spazio al diritto,  lasciando il posto all’arbitrio ? Stiamo  cancellando anni di conquiste e di progresso civile.
    E l’uomo finisce per trovarsi solo, in compagnia dell’abisso delle sue miserie.

Stranieri di nome, ITALIANI di fatto.

Forse non è un caso che nella settimana di Natale arrivi in Consiglio Comunale la discussione e ci auguriamo l’approvazione della mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico che prevede anche ad Osimo  – così come hanno già fatto Loreto, Ancona, Jesi ed altri comuni a noi vicini –  la figura del Consigliere Comunale Aggiunto in rappresentanza delle persone migranti presenti in città.

La mozione con le sue finalità sarà  il modo migliore  – invito che rivolgiamo a  tutti i colleghi consiglieri della maggioranza – per rispondere alle iniziative della  Lega, che da una parte brandisce il crocifisso e poi discrimina le persone, quelle che Cristo avrebbe accolto perché povere ed emarginate.

 Non ha lasciato indifferenti  gli italiani, l’abominevole campagna natalizia chiamata “bianco natale” del Comune leghista di Coccaglio, in provincia di Brescia, con i controlli agli extracomunitari casa per casa disposti dal sindaco e dall’assessore alla Sicurezza per verificare che fossero provvisti di permesso di soggiorno, pena la revoca della residenza.

La mozione consiliare è promossa dal PD osimano  con il proposito di riconoscere un diritto di rappresentanza nel civico consesso a  chi migrante,  nella nostra comunità e nella nostra città ha trovato un punto di riferimento: un lavoro, una famiglia, la speranza di una vita migliore. L’iniziativa consiliare si inserisce nella campagna nazionale “Coloured Chistmas”  promossa dai Giovani Democratici  “Stranieri di nome, italiani di fatto”  che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei diritti fondamentali dell’uomo e di sensibilizzare la popolazione alla necessità di concedere il voto agli stranieri nelle elezioni amministrative.

Mi auguro  – anche confidando nel clima natalizio – che al momento della discussione e votazione della nostra mozione si possa trovare, con i colleghi della maggioranza, il più ampio consenso e mi auguro che liberi da imposizioni possano di coscienza votare a favore di una mozione che ha come unico scopo quello di dare dignità e riconoscimento a quei fratelli migranti che venuti  nella nostra comunità, si sono fatti apprezzare per la loro laboriosità, per la loro carica umana contribuendo ad arricchire la nostra vita sociale, culturale e i cui figli sono i compagni di scuola, colleghi di lavoro dei nostri figli.

      Paola Andreoni
capogruppo consigliare PD Osimo

Fini la pensa come noi, e se lo dice la terza carica dello Stato ….

repstrcorstrlastrsolstr…sotto a chi tocca!

Natale festa della tradizione cristiana ?

I Leghisti nella cosiddetta “Padania”, grazie alla legge da loro fortemente voluta ed entrata in vigore lo scorso 8 agosto, hanno aperto ufficialmente la caccia agli immigrati. Ha cominciato il comune leghista di Coccaglio in provincia di Brescia (poco meno di settemila abitanti di cui mille e 500 stranieri) che ha lanciato l’operazione “White Christmas“, “bianco Natale”, ma non si tratta di fare una buona azione. Il sindaco leghista di questa città, che si dice cristiano, sta mandando i vigili urbani casa per casa a controllare gli extracomunitari: chi non è in regola perde la residenza, con tutte le conseguenze del caso. Questo sindaco vuole un “bianco natale” nel senso più letterale del termine, cioè vuole una città priva di persone nere, gialle, islamici e quant’altro non rientri in quella che il leghista Gentilini chiama “razza padana”, cioè persona bianca, magari con i capelli biondi, cattolico, meglio se lefebvriano ma anche ratizingheriano va bene lo stesso, residente in “padania” per lo meno da un secolo o giù di li.
Vogliono fare “Far piazza pulita”, perchè, secondo i leghisti, quelli che non sono bianchi puzzano, sporcano, le stesse cose che negli USA dicevano ai nostri migranti un secolo fa.E al colmo del loro cristianesimo questi signori sono giunti ad affermare che “Natale non è la festa dell’accoglienza ma della tradizione cristiana”. Il che, tradotto in parole povere significa che da oggi in poi a Natale bisogna essere tutti più cattivi. Gli affamati non vanno più sfamati, a chi non ha una casa e dorme sotto un ponte non va dato ricovero ma cacciato via dalla città. Ai bambini non bisognerà più insegnare ad essere buoni ma ad essere cattivi, e via delirando.
Da ciò che riportano i mass media apprendiamo che il vertice della Lega ha approvato la decisione del sindaco di Coccaglio e che tutti i comuni leghisti si apprestano a fare altrettanto. A Natale per i leghisti solo i bianchi hanno il diritto di festeggiare, gli altri che vadano a farsi friggere.

Non riesco a trovare le parole giuste per esprimere il disgusto, la rabbia, la vergogna che provo di fronte a notizie del genere. E credo che come me provano disgusto rabbia e vergogna tutti quelli che come cristiani fanno e dicono esattamente il contrario di quello che fanno e dicono i leghisti che con Gesù di Nazareth, con il suo evangelo, con il suo amore per gli ultimi, con la sua sete di giustizia non hanno nulla a che vedere. Neppure barbari li si può chiamare perchè rischieremo di offendere i barbari.

Stranieri, “decisivi” per il nostro benessere.

migrante 103L’apporto professionale, ma anche contributivo e previdenziale, dei lavoratori stranieri è sempre più rilevante. Lo rivela il rapporto Caritas  presentato in questi giorni alla stampa. Dati che dimostrano l’importanza di investire di più nelle politiche per l’integrazione.
Gli stranieri sono sempre di più, ma soprattutto è sempre maggiore il loro apporto contributivo e previdenziale, come dimostrano i dati dell’Inps. Il rapporto Caritas/Migrantes 2009, presentato in questi giorni dalla Caritas ( anche grazie all’apporto dei dati rilevati dai centri di Ascolto e dagli Osservatori della Povertà, organismo presente nella nostra Diocesi e diretto da  Don Flavio Ricci ), evidenzia come il tema dell’immigrazione meriti un approccio più articolato di quello dominante in Italia negli ultimi anni, legato prevalentemente all’emergenza sicurezza.
Per la prima volta, infatti, la media di stranieri residenti nel nostro Paese è superiore a quella europea, l’Italia multietnica è ormai un dato di fatto.
Buona la presenza nelle Marche, dove i cittadini stranieri residenti rappresentano ormai il 7%della popolazione, quasi il 15% della forza lavoro, oltre al 10% degli iscritti alla scuola pubblica. Numeri che in termini economici si traducono con un apporto al Pil regionale di quasi 9 miliardi, con contributi previdenziali per 150 milioni di euro e un gettito fiscale di 125 milioni tra Irpef, Iva, lavoro autonomo e imposte sui fabbricati. “E il loro contributo è ancora più rilevante – ha commentato Pietro Pinto del comitato scientifico del dossier – se si pensa che il sistema di welfare italiano orienta prestazioni e servizi verso la popolazione anziana, dove la percentuale di stranieri è minima”. Anche per questo i responsabili del Rapporto hanno  espresso preoccupazione per il taglio, avvenuto negli ultimi due anni, del Fondo nazionale politiche sociali: “mentre le Regioni – ha detto – avrebbero bisogno di maggiori risorse per le politiche di integrazione con tre priorità alfabetizzazione, mediazione e antidiscriminazione”.

Altro che “paura degli stranieri”, grazie al loro lavoro ed alla loro attiva presenza,  riusciamo a  sostenere  il nostro welfare e in definitiva il nostro benessere.

I numeri della presenza Straniera residente in OSIMO
( dati ISTAT  riferiti al 31/12/2005  forniti dall’uff.statistica Comune di Osimo)

Cittadini residenti stranieri               TOTALE        n°      1.605
    “                 “             “                  maschi                       n°         824
    “                 “             “                 femmine                     n°         781
    “                 “             “                 minorenni                  n°         354

da  dove vengono i nostri fratelli stranieri residenti in Osimo ?
( dati dei Paesi più rilevanti dal punto di vista numerico o particolari)

descrizione Maschi Femmine totale
Austria         (UE)   3 3
rep.Ceca       (UE) 1 3 4
Germania        (UE) 5 3 8
Francia           (UE) 6 9 15
Polonia             (UE) 3 15 18
Regno Unito   (UE) 1 9 10
Paesi Bassi    (UE) 3 3 6
Slovacchia   (UE)   5 5
Spagna   (UE) 1 6 7
Romania  (UE) 90 102 192
Albania   220 171 391
Macedonia ex Jug 55 35 90
Moldova 3 13 16
Russia 1 18 19
Ucrania 6 33 39
Camerun 5 1 6
Benin 8 5 13
Togo 30 19 49
Tunisia 105 55 160
Marocco 82 67 149
Ghana 31 11 42
Nigeria 11 12 23
Argentina 7 9 16
Brasile 9 13 22
Stati Uniti 1 4 5
Perù 7 13 20
Venezuela 1 2 3
Cuba 1 8 9
Domenicana rep 2 9 11
Afghanistan 2   2
Corea  del Sud 13 4 17
Bangladesh 5 2 7
Cina 23 25 48
Sri Lanka 3 2 5
Nuova Zelandia 1   1
Australia   4 4

 In totale i Paesi  del Mondo presenti in Osimo sono 80:
siamo proprio una BELLA COMUNTA’ Multietnica.

Erri De Luca:”…nasce fra i clandestini l’ultimo Gesù”

Erri De Luca ci racconta l’immigrazione come non arriverebbero mai ad esprimere mille saggi sull’argomento. Erri De Luca è uno scrittore, un poeta, un maestro dei nostri giorni. Ogni sua parola pronunciata è una perla.

Caro concittadino osimano, ricorda la “subdola” propaganda elettorale lanciata dall’attuale sindaco delle liste civiche di destra ( anche in occasione del confronto elettorale svoltosi in comune) con le parole: “Andreoni e il PD sono amici e  vicini agli immigrati  e clandestini”. Ricordati caro concittadino che dall’unità d’Italia ad oggi  60 milioni sono stati gli italiani  espatriati, emigrati in cerca di fortuna, e/o di una vita migliore. Ricordati caro concittadino che noi siamo ex migranti e non  appartengono alla  nostra cultura sentimenti razzisti e xenofobi.

La solidarietà, l’accoglienza, l’integrazione, il rispetto della legalità sono i miei valori irrinunciabili. Non chiuderò gli occhi, non risparmierò le mie energie per denunciare ingiustizie contro questi nostri fratelli migranti ingiustamente etichettati  delinquenti da respingere, per bassi interessi elettorali.

” … uno di loro …. ha detto, non vi sbarazzerete di me, va bene muoio ma in tre giorni RESUSCITO e RITORNO “.

I naufragi al largo della Sicilia, come durante la Shoas si faceva finta di non vedere i convogli pieni di ebrei.

Con questo paragone l’Avvenire, quotidiano dei vescovi, ha voluto descrivere la tragedia dei giorni scorsi nel canale di Sicilia. Nel naufragio di un gommone a cui nessuno ha prestato soccorso sono morte 73 eritrei. Un triste bilancio stilato dai soli cinque compagni di viaggio rimasti superstiti. “Una grave offesa all’umanità” è stata la denuncia della Conferenza episcopale italiana.

Occhi chiusi “non si è voluto vedere il barcone degli eritrei dispersi in mare”, certo non vederli per non soccorrerli, questa è la politica del nostro governo, della Lega  e del PDL.
Una grave offesa all’umanità e un omissione imperdonabile per questo disprezzo della vita che invece a parole, si solo a parole si difende .
“Nessuna richiesta di soccorso”, una replica vergognosa dopo molto silenzio è stata diffusa dal ministero dell’Interno: “Nessuna richiesta di soccorso, dal gommone che trasportava i cinque eritrei, è pervenuta alle autorità italiane prima di quella che ha consentito l’intervento del pattugliatore della Guardia di finanza, né l’imbarcazione è stata mai avvistata dai numerosi servizi di pattugliamento che quotidianamente si svolgono nell’area”.

Così ha dichiarato  il segretario del PD:

Qui non è più problema di destra o di sinistra, qui siamo di fronte ad una tragedia annunciata,causata da norme immorali e ingiuste contrarie al diritto internazionale che hanno anche l’effetto pratico di ostacolare il soccorso in mare. Il governo sta facendo scelte macchiate di xenofobia e di razzismo: non si può perdere la capacità di indignarsi di fronte all’orrore.

La barbarie messa in moto dalla Destra italiana  comincia a superare gli argini e possiamo augurarci che qualcuno in questa Italia addormentata cominci a pensare che è tempo di scendere in piazza.
Paola Andreoni

C’è un’Italia che s’è desta

“Siamo proprio andati oltre, questo Agosto 2009 molto probabilmente lo porteremo con noi per molti anni a venire. I segnali sono molti: una Lega Nord che incalza al ritmo di gabbie salariali differenti tra nord e sud, insegnanti locali atti all’insegnamento di dialetti e vernacolo, la Bandiera Italiana affiancata a bandiere locali, l’Inno nazionale affiancato ad inni o musiche indigene, l’8 Agosto porterà le ronde nelle nostre città, alla caccia di persone che cercano dignità….. Poi l’incalzare continuo locale, nella nostra Osimo, proclami nel dare case e lavoro agli italiani. Siamo andati proprio oltre, ma noi continueremo nel nostro lavoro, noi non staremo a guardare……”

Massimo Governatori

L’otto agosto……

Il prossimo otto agosto entrerà in vigore il cosiddetto “pacchetto sicurezza”.
Mentre molti italiani saranno al mare, comincerà la vera e propria persecuzione degli immigrati che questa legge “incostituzionale” permette. Sono cmigrante 8onvinta che il ministro dell’interno Maroni mobiliterà polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani, ronde e quant’altro a chiedere i documenti a chiunque non corrisponda allo stereotipo dell’italiano: bianco e coi capelli neri. Anche i cittadini italiani di carnagione scura sono a rischio.
La TV, ovviamente, darà ampio risalto alle operazioni che il ministro Maroni pianificherà e che sicuramente avranno il carattere della spettacolarità con lo scopo di intimorire i migranti. La sofferenza di questi nostri fratelli e sorelle scomparirà dalla TV, se mai c’è stata. Nessuno si occuperà di loro.
Al rientro dalle ferie la maggioranza dei lavoratori dovrà fare i conti con la crisi economica e passerà ancora di più l’idea che, tutto sommato, il decreto sicurezza è giusto perché così gli immigrati “finiranno di rubare il posto agli italiani”, come dicono  Lega-PDL.

Quello che ho descritto non è purtroppo un brutto sogno, un incubo dovuto alla calura estiva, magari lo fosse. E’ la tragica realtà con cui dobbiamo fare i conti oggi e nei prossimi mesi e che ho potuto toccare con mano nelle ultime settimane: l’intolleranza di alcuni bagnanti nei confronti dei molti migranti “vu cumprà” lungo le nostre spiaggie, rei di infastidire il riposo sotto l’ombrellone.

Il prossimo mese sarà duro. Tutti coloro che hanno sempre vissuto ai margini della legalità e che hanno fatto del culto della violenza la propria ragion d’essere hanno rialzato la testa. Il pugno duro invocato dal Ministro Maroni li farà ringalluzzire, ognuno penserà che sia un proprio diritto punire chi si ritiene colpevole di qualcosa o chi si ritiene inferiore.  E i mezzi di comunicazione spacceranno la violenza razzista come “movida”, un termine con il quale si indicano le risse notturne fra i giovani che si riuniscono davanti ai bar per bere e fumare.

Come gruppo consiliare del PD abbiamo proposto al civico consesso una mozione con la quale si chiedeva di non utilizzare in Osimo le cosi dette “ronde”, poteva essere un segnale, un modo di opporsi  alle leggi razziali, un dare testimonianza che è possibile affrontare la questione migrazione ed integrazione in modo diverso. Abbiamo chiesto la possibilità di istituire il consigliere comunale aggiunto, (un posto aggiunto di consigliere comunale, senza diritto di voto,  riservato ad un extra-comunitario regolarmente residente nel nostro Comune ed eletto fra la comunità dei migranti presenti in città) per dare voce ai problemi dei nostri fratelli migranti e nello stesso tempo far si che le lamentele e i disagi di alcune zone del nostro territorio avessero un punto di riferimento per trovare, nella condivisione e nel confronto,   risoluzioni . Ma ancora una volta le nostre proposte sono state bocciate, rilevando il vero volto, quello delle “destre-civiche”, di chi amministra la nostra comunità.
Ma non mi arrendo, conosco i miei concittadino, credo sapranno  opporsi ed indignarsi decisamente alle leggi razziali imposte da questo governo, continuerò a proporre iniziative in Consiglio Comunale per non fare applicare – per quanto di competenza locale – queste disposizioni nel nostro territorio, a cominciare dalla questione della iscrizione anagrafica dei bambini appena nati figli di migranti senza permesso di soggiorno.
E’ necessario resistere, in nome della nostra Costituzione e dei nostri valori di riferimento. E’ questo il compito che ci attende anche in questa pausa estiva.
Paola Andreoni

Ero straniero e mi avete accolto.

Oggi è giorno di lutto per l’Italia fondata sul diritto e sulla Carta Costituzionale. Assistiamo disarmati alla demenza giuridica ed alla vergogna di un governo che legifera solo per soddisfare i propri istinti e la propria ignoranza.    Il presidente del consiglio, «utilizzatore finale» di escort a tre zeri, aveva bisogno di qualcosa per distrarre dal porcilaio in cui l’Italia intera è stata annegata per sua stessa colpa. La distrazione nazionale si chiama «il reato di clandestinità» da dare in pasto alle paure  indotte dagli stessi che legiferano.
E’ legge, dunque, la norma che prevede il reato di clandestinità che per forza d’inerzia farà aumentare i clandestini come funghi dopo la pioggia; i centri di identificazione da luoghi di verifica civile diventano lager consentiti, passando da 60 a 540 giorni (il 900%). Se Cristo fosse fisicamente presente in Italia,  sarebbe clandestino e verrebbe rinchiuso in un lager di «verifica».

Oggi muore la decenza, muore il Diritto nella nostra “cattolicissima Italia”.
Nella legge che dichiara la clandestinità reato, c’è una norma che inasprisce il reato di mafia (il 41bis). E’ una trappola. Vedremo che tutti i governativi e la maggioranza al guinzaglio si farà scudi di questo articolo per screditarsi tutori di legalità integerrima: essi inaspriscono le pene alla mafia, ma fanno eleggere al parlamento e nelle regioni mafiosi condannati o in via di processo.

Ai clandestini colpevoli di essere uomini e donne in cerca di dignità e agli Italiani e Italiane che hanno ancora il senso del diritto, chiedo di unirci: per combattere questa ignominia di cui proviamo vergogna e che disprezziamo come disprezziamo coloro che l’hanno votata.

Mi auguro che anche la gerarchia cattolica faccia sentire la sua autorevole voce e sia di richiamo a tutti i cattolici di questo Paese illuminadone le coscienze.

Come cattolica e come cittadina farò disobbedienza civile a questa legge razzista  che prevede, fra le altre cose, la possibilità che i medici denuncino i clandestini ammalati, la tassa sul permesso di soggiorno (dagli 80 ai 200 euro!), le “ronde”, il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sui ricongiungimenti familiari e i matrimoni misti, e il riconoscimento dei figli da parte della madre clandestina,  il carcere fino a 4 anni per gli irregolari che non rispettano l’ordine di espulsione.

18 dicembre: giornata internazionale dei MIGRANTI

In occasione della giornata internazionale dei migranti l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim/Iom) ha pubblicato il rapporto annuale World Migration Report 2008, nel quale si afferma che gli stranieri regolari in Italia sono tra i 3 milioni e mezzo e i 4 milioni, e contribuiscono per il 9% alla produzione nazionale, versando nelle casse dello stato 3 miliardi e 749 milioni di euro.

Secondo il rapporto oggi le migrazioni a livello internazionale coinvolgono oltre 200 milioni di persone, un numero più che raddoppiato rispetto al 1965.Negli ultimi 50 anni le tendenze migratorie si sono invertite: paesi, che per oltre due secoli sono stati terre d’emigrazione, negli ultimi decenni del XX° secolo diventano mete d’immigrazione. Le ragioni di questa inversione di tendenza sono molteplici: dalle crisi umanitarie dell’ultimo ventennio alle disparità socio-economiche tra Europa e paesi limitrofi. Nell’ultimo secolo l’inevitabile conseguenza della liberalizzazione dei flussi di merci, capitale e servizi, ha portato a una circolazione migratoria senza precedenti.
 Il sovrasviluppo del nord ha spinto 62 milioni di persone del sud a cercare migliori prospettive di vita e di lavoro fuori dai confini nazionali. Le prospettive future paventate dal rapporto stimano un aumento delle migrazioni. La sfida cruciale, per la comunità internazionale, è far coincidere la domanda con l’offerta nel tentativo di regolare le migrazioni rispondendo alle dinamiche del capitale.
 Lavoro e ricongiungimento familiare sono tra i principali motivi dell’immigrazione. Solo nel 2005 in Europa si sono contati 44 milioni di migranti. Principali paesi di destinazione sono Germania con oltre 10 milioni di migranti, seguita da Francia (6.5 ml), Inghilterra (5.4 ml), Spagna (4.8 ml) e Italia (2.5 ml).
 A fornire occupazione agli immigrati sono i settori costruzioni, agricoltura, cura e assistenza. Queste nicchie lavorative, snobbate dai lavoratori locali, richiedono manodopera scarsamente qualificata, e per questo alla portata degli stranieri.
Per i prossimi 50 anni il rapporto prevede una diminuzione del tasso di natalità e un conseguente calo della popolazione europea in età lavorativa. Mentre in Africa la popolazione in età lavorativa si triplicherà arrivando nel 2050 a oltre un miliardo di persone. Nei prossimi 30 anni le popolazioni di Cina ed India forniranno il 40% della forza lavoro globale.
 Tuttavia prediligendo un’immigrazione selettiva e funzionale, la priorità delle politiche e degli accordi internazionali si focalizza sulla creazione di posti di lavoro nei paesi di emigrazione, in modo tale da regolare i flussi migratori e creare realtà di sviluppo nei paesi d’origine. Questo è un metodo per gestire la mobilità e combattere l’immigrazione illegale, altro tema molto dibattuto e complesso. Italia e Spagna, per la loro posizione geografica, sono i due paesi più esposti alla migrazione irregolare. Per quanto difficile sia ricavare dei dati su questo segmento migratorio, il rapporto stima una presenza di un milione di persone nel 2003 in Spagna e oltre 600mila in Italia.
Possibile soluzioni a questa controversa forma d’immigrazione, sono suggerite da politiche disincentivanti, centrate sul monitoraggio delle frontiere, da accordi multilaterali per il rimpatrio e dalla creazioni di nuovi mercati di lavoro.

Nell’analisi del rapporto emerge un approccio alle migrazioni come fenomeno naturale determinato da cause oggettive ed esclusivamente funzionale al mercato del lavoro occidentale. Questa visione del fenomeno non considera l’umanità dei soggetti coinvolti, uomini e donne spesso costretti, da guerre e povertà, ad abbandonare la madrepatria e i propri affetti. Queste persone vengono esaminate solo come risorsa utile per il mercato,  alla stregua di tutte le merci e le voci dei costi di produzione, e non come soggetti detentori di diritti e portatori di bisogni di emancipazione sociale ed economica. Non comprendere questa volontà di cambiamento che è alla base delle spinte migratorie, non permette neppure di capire le dinamiche in  atto.