Per Capodanno 2022 un sogno, buone speranze e tante buone attese

Un inizio dell’anno senza il frastuono dei botti e dei petardi. Verrà mai il tempo per dare “una nuova musica” per salutare l’anno nuovo ? Come già fatto  lo scorso anno, rinnovo l’appello ai miei concittadini “con la testa” ad inaugurare il 2022 senza botti nel rispetto degli animali e non soltanto. Diamo nuove tonalità all’arrivo del nuovo anno che tocchi altre corde che sappia trasmettere un rinnovato spirito di vicinanza e di prossimità a tutta la nostra comunità e che, tra l’altro,  questo duro periodo ci impone di tenere. Un invito a tutti i cittadini a tenere comportamenti che siano espressione di un condiviso senso di responsabilità sia individuale che collettivo.
“Un’altra musica” anche come segno di rispetto per tutte le persone decedute a causa di questa terribile pandemia, e di tutti coloro che stanno attraversando momenti non semplici nonostante il periodo di Festività.
Che il nuovo anno rappresenti la concretizzazione delle speranze e delle attese di ciascuno di noi.

Paola Andreoni 

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L’incomprensibile testardaggine dei No Vax e la grande irresponsabilità di certi conduttori

È morto di Covid “Mauro da Mantova”, un convinto No Vax assertore di teorie cospirative e antisemite spesso ospite del programma radiofonico “La Zanzara”. Anche questa evitabile  morte dovrebbe fare riflettere  non solo i dichiarati No Vax ma anche  chi ha la responsabilità di televisioni o radio e certi conduttori   che usano gli “anti vaccinisti” nel ruolo di  macchiette per fare un po’ di show.
Io per scelta da tempo ho deciso di non ascoltare più questa trasmissione radiofonica (di  proprietà di Confindustria) e condotta dal giornalista Cruciani con la collaborazione di David Parenzo. Ritengo paradossale che in una emittente che parla in modo serio di economia, finanza, politica e altri temi di una certa rilevanza, possa trovare spazio una trasmissione, come la “Zanzara” dove la volgarità la fa da padrona per attirare ascolti. 

Paola Andreoni 

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 Noi anche se distanti ci siamo sempre.


L’arrivo del pacco natalizio con dentro “… di più” è una festa per Voi che avete scelto di essere  “figli del Mondo”,  ma anche per noi genitori.
Cerchiamo ogni volta di mandarvi i sapori e gli odori di casa, e ogni cosa che fa bene: il parmigiano, in primis, che dà sapore un pó a tutto…
Nel pacco, c’è l’amore, quell’amore racchiuso nelle parole: ” ❤️noi anche se distanti ci siamo sempre ” .
Quel pacco rappresenta tanto, per primo che nonostante le distanze, avete una famiglia che crede in Voi, nei Vostri sogni e nel futuro migliore che voi cercate di garantire anche ai Vostri figli !

Un abbraccio fortissimo a tutte le famiglie che non possono essere al completo neanche in questi giorni di festa, perché i vostri figli, nipoti sono lontani.
Un abbraccio a tutti Voi “Osimani fuori le mura”. Vi sono vicinissima. Con amore infinito.❤️

Paola Andreoni 

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Auguri,  Buon NATALE

Auguro  “Buon Natale” a tutti Voi Osimane e Osimani, e a tutte Voi donne ed uomini che in Osimo avete trovato una dimora di speranza e di buona vita.

Un Augurio  senza latitudini sociali, culturali, religiose o politiche. 
Un Augurio speciale a tutti i volontari della nostra città  e un Augurio particolare  a tutte le persone  che ci stanno aiutando a combattere il virus. In primis ai medici e agli infermieri, gli angeli della corsia, ma anche e soprattutto a chi fa un lavoro oscuro negli hub vaccinali e nei punti prelievi tamponi.  Sono sanitari, militari, infermieri ma anche tanti, tantissimi volontari.
E qui penso principalmente ai volontari degli hub vaccinali come quel signore non di primo pelo in divisa da Protezione civile  che al freddo e all’umidità della Baraccola cura  con educata determinazione l’italica propensione al libero parcheggio, o a quella signora che prende sotto braccio gli  anziani che con passo incerto   si avvicinano per la somministrazione della terza dose del vaccino. Gente che spende il loro tempo per noi senza chiedere nulla. Solo per lasciarci liberi e non ammalati.


Tanti Babbo Natale e Angeli, come quelli presenti nel nostro presepe,  che in dono portano una dose di vaccino. Auguri a voi e alle vostre famiglie e soprattutto grazie di esistere oggi per il Covid, per i più poveri della nostra città e domani per qualunque emergenza.
E’ questa l’Italia che vince  ogni giorno  anche  se non è nelle prime pagine dei giornali.
Paola Andreoni 

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Osimo si accende di speranza

Con il Natale  la città si accende di luci colorate. Come ogni anno l’arrivo delle festività porta con se l’accensione delle luminarie e grazie anche alla iniziativa di tanti singoli cittadini, tanti spazi di Osimo si illuminano di speranza. 


La città illuminata a festa durante tutto il periodo natalizio riempie di bellezza i nostri occhi e il nostro cuore. E’ un  piccolo ma importante segnale per dar speranza e fiducia nel futuro. 
Natale è con noi❤️
Paola Andreoni 

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Grazie Sara e Lucia

👠 Grazie Sara. Hai fatto tanti chilometri per regalare alla nostra città tutta la tua dolcezza di giovane donna, scrittrice. Ci hai raccontato del tuo libro, “Quello che mi hai insegnato“, molto coinvolgente che consiglio a tutti quanti, sia giovani che adulti.
Un grazie di cuore anche alla dott.ssa Lucia Pizzichini per averci illustrato benissimo cos’è l’endometriosi, malattia che coinvolge molte donne e del loro faticoso calvario.
Grazie a quante e quanti hanno partecipato all’iniziativa.
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Paola Andreoni 

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Osimo calls World: Marta Lilliù

Lilliù Marta nata in Ancona il 10 settembre 1985.

Osimana della frazione di  Osimo Stazione,  una dote familiare  per la musica,  suona e crea armonie oltre che favorire la sua diffusione come brava  insegnante a Genova.

Marta Lilliù osimana,  oggi insegna musica a Genova

Mi chiamo Marta Lilliù, sono nata ad Ancona nel 1985 e sono un’osimana prestata alla Liguria! Il mio cognome in realtà è sardo (con l’aggiunta di un accento), anche se non ho parenti sull’isola. Mio padre Marcello è abruzzese, ferroviere in pensione, trasferitosi con la sua famiglia ad Osimo Stazione negli anni Settanta. Mia madre è Patrizia Mancinelli, “stazionara” da sempre, impiegata nell’ufficio di Presidenza della Facoltà di Ingegneria di Ancona, nonché sorella del compianto chitarrista e compositore Augusto “Mimmo” Mancinelli.
Mio fratello Marco, infine, lo conoscete già perché è comparso qualche mese fa su queste pagine: nel 2013 si è trasferito a Londra, dove vive con la compagna Marianna (anche lei marchigiana, di Monte Porzio) e la figlia April Matilda Lilliù ovvero la mia amata nipotina!

La mia vita è stata tutta marchigiana fino al 2012, anno in cui mi sono trasferita in Liguria. Ho trascorso l’infanzia nella casa di campagna dove i miei hanno abitato fino al 1991 (l’edificio al momento è della scuola calcio di Osimo Stazione). Crescere in uno spazio libero, aperto e grande, letteralmente saltando nei fossi e sulle zolle di terra, mi ha lasciato un ricordo molto poetico dell’infanzia: mio padre aveva il suo orto, le galline e altri animali. L’idillio si è un po’ interrotto quando ci siamo trasferiti poco più in là, in un appartamento nel palazzo che un tempo era “dei ferrovieri”.
La nostra famiglia non è mai stata ricca, le entrate inizialmente derivavano perlopiù da un solo stipendio ma non ci è mai mancato nulla. I miei genitori sono state e restano persone esemplari per me. So che hanno fatto dei sacrifici per darci il meglio che potevano e sarò loro grata per sempre. Con noi ha vissuto per molti anni anche nostro cugino Deneb, pari età di mio fratello (classe 1987); questa esperienza di famiglia allargata, impegnativa anche dal punto di vista emotivo, ha sicuramente segnato in maniera indelebile la mia crescita e mi ha fatto vedere le cose da diversi punti di vista. Il mio pensiero va spesso anche a mia nonna Luciana Lasca, che ci ha lasciati nel 2020, dopo una vita non certo priva di dolori. Ricordo con affetto la maestra Fiorenza Fazzini all’asilo delle suore di Osimo Stazione e poi la maestra Ivana delle scuole elementari (insieme alle maestre Eleonora Pizzichini e Giuliana Cola Ingargiula). Al mattino, compravamo spesso la merenda da “Zucchero & Sale”, negozio che si trovava lungo la Statale, e poi facevamo la salitona per arrivare al vecchio edificio di epoca fascista, poi abbattuto. La maestra Ivana Accattoli rimarrà sempre nei nostri cuori: era severa ma da lei ho imparato molto e ci faceva fare attività che oggi si svolgono a malapena nella scuola Secondaria! Delle scuole medie ricordo l’esperienza dei pomeriggi, per studiare inglese e francese (in tanti ci siamo innamorati della lingua inglese grazie a una supplente, una giovane “precaria”, di cui ricordiamo solo il nome, Maila), e il nostro orto botanico, con cui abbiamo vinto un viaggio premio a Lamoli (PU)!
Non ho mai frequentato davvero la gente e i luoghi (inesistenti, per i ragazzi) di Osimo Stazione e ho perso di vista fin da subito quasi tutti i miei compagni di scuola. Ho studiato al Liceo Linguistico “G.Leopardi” di Recanati, con vari soggiorni studio all’estero per parlare inglese, francese e tedesco. Una volta smesso di frequentare i corsi dell’associazione “Futura” (avviamento allo sport e poi ginnastica artistica), ho portato avanti solo lo studio del pianoforte, iniziato all’età di otto anni.
Mi sono diplomata nel 2005 al Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro a pieni voti, ho conseguito anche il diploma di Clavicembalo – per preparare l’esame di Organo complementare, ho avuto a disposizione l’organo del Duomo di Osimo e sono stata subito reclutata come organista per il coro. Fin da bambina, ho tenuto tanti saggi e concerti ad Osimo, per esempio al Chiostro di San Francesco, nel cortile di Palazzo Campana oppure per l’inaugurazione del restaurato Teatrino Campana, e ho partecipato alla “Coppa Pianisti d’Italia”, vincendo il primo premio nella mia categoria.
Ricordo anche il felice incontro con il M°Gianluca Luisi, osimano d’adozione. Non credo che la dimensione provinciale abbia aiutato la mia formazione pianistica, anzi: il fatto di aver studiato per tanti anni senza il confronto con altre realtà e senza la guida di maestri che potessero aiutare il mio talento a sbocciare con sicurezza e in pienezza, mi ha sicuramente frenata. Specialmente in campo artistico, avere dei mentori più interessati alla tua crescita che a soddisfare il loro ego è fondamentale e credo purtroppo che questo avvenga di rado.
Mio zio Mimmo era raro anche in questo: un grande musicista e un generosissimo didatta. In generale, manca una grande città nelle Marche: questo ha i suoi pro, e vi stupireste nel vedere quanto veniamo apprezzati noi marchigiani fuori regione o all’estero, ma certamente ha tanti contro. Non nel caso dell’università, dove il piccolo e medio ateneo evitano forse la dispersione che si ha nelle grandi università, grazie a un confronto molto più diretto con i docenti. Ho conseguito la laurea in Lettere a Macerata. La mia tesi di laurea triennale in Storia Moderna era incentrata sull’analisi delle Suppliche osimane del Settecento: ho lavorato per alcuni mesi in Archivio Storico e ne è uscito uno scritto che, diversi anni dopo, ho presentato al pubblico osimano durante la manifestazione “Rivivi ‘700”, in compagnia di Manuela Francesca Panini e Niccolò Duranti, ai giardini dell’Episcopio. Mi piacerebbe farne un libro da lasciare agli osimani e ai visitatori curiosi: si tratta di lettere scritte al Comune o alla Chiesa e al Papa, da persone perlopiù molto povere ma non solo: richieste di lavoro, di pagamenti, scritti di carcerati, vedove, frati, capitani di fanteria, lamentele sul rifacimento delle strade… insomma, ho ridato vita a tante voci che non erano mai uscite dall’Archivio prima di quel momento e sono particolarmente orgogliosa di questa mia impresa. Non era la prima volta che entravo in Archivio: nel 2006/2007 ho svolto un anno di Servizio Civile Nazionale presso la Biblioteca “F. Cini” e ho quindi conosciuto sia Ivana Lorenzini sia Luciano Egidi.
Nel 2010 ho vissuto qualche mese in Austria, ad Eisenstadt, dove ho partecipato al programma Erasmus Placement con il Conservatorio: ero la clavicembalista della classe di flauto al “Joseph Haydn Konservatorium” e spesso mi recavo nella vicina Vienna per andare ai concerti al Musikverein (sì, quello che vedete in tv a Capodanno!).
Ho conosciuto gente da tutto il mondo, è stata un’esperienza incredibile ma non ho voluto impostare la mia vita all’estero: sapevo che se avessi iniziato a lavorare oltralpe, non avrei mai più rimesso piede stabilmente in Italia, vista la carenza cronica di lavoro e di opportunità per i giovani. Ho deciso di restare, il mio posto è in Italia. Nel 2012 mi sono trasferita in Liguria per seguire il mio fidanzato dell’epoca: abitavamo sulle alture di Chiavari (GE). Ho conosciuto il dialetto genovese e la cucina locale: trofie al pesto, farinata, focaccia di Recco, focaccia genovese, pansoti in salsa di noci… quando scendo nelle Marche porto in dono il vero pesto ligure, quando salgo in Liguria regalo ciauscoli! Inizialmente lavoravo in due pizzerie e in fabbrica.
Poi ho giocato le mie carte (cioè ho messo in campo tutti i miei talenti e anche quella grinta, quella “tigna” di chi non ha un lavoro e vuole farcela a tutti i costi) e sono stata selezionata, unica insieme a un altro pianista, presso il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova per il Biennio Formazione Docenti e un anno di Tirocinio Formativo Attivo. Lì ho incontrato davvero tanti musicisti eccellenti, che mi hanno apprezzata e supportata. Ne sono uscita a pieni voti e con in mano l’abilitazione all’insegnamento del pianoforte nella scuola. Sono stata poi ammessa al corso di specializzazione al sostegno didattico sia a Milano Bicocca (settima in graduatoria su cento selezionati) sia all’Università di Genova, dove ho frequentato le lezioni. Ho vissuto a Genova, città che amo moltissimo, per poi ottenere nel 2018 la mia tanto agognata cattedra (il famoso “posto fisso”) a Levanto (SP).
Attualmente conduco una vita tranquilla a Sestri Levante, la splendida città “dei due mari” e del noto “Premio Andersen”. Lavoro all’ISA 23 di Levanto, con allievi anche a Riomaggiore e Monterosso (le famose Cinque Terre) e Deiva Marina: tutti luoghi incantevoli e visitati da tanti turisti per quasi tutto l’anno. Sono stata eletta nel Consiglio d’Istituto nel 2019 e sto accumulando esperienza sia come funzione strumentale (coadiuvo la Dirigente Scolastica ad esempio nell’area della didattica innovativa) sia come referente per la formazione docenti, per i social d’Istituto, per bullismo e cyberbullismo eccetera. Sono stata relatrice al webinar formativo dell’USR Liguria “Un assaggio di buone pratiche musicali liguri” per docenti di ogni ordine e grado. Di recente, ho creato un lavoro innovativo con la mia classe di Pianoforte e l’ho presentato al Premio nazionale Scuola Digitale: abbiamo vinto il secondo premio (500 euro) nella fase provinciale di La Spezia! Insomma, dopo tanta fatica mi sto prendendo le mie belle soddisfazioni! Sto cercando anche di impegnarmi in politica sul territorio: mi sono iscritta a un partito per la prima volta in vita mia e all’ANPI sezione Osimo, perché credo che la democrazia necessiti anche di questi piccoli gesti e del dire apertamente da che parte ci si schiera.
Non ho abbandonato il mio amore per i libri e la scrittura. Da anni collaboro con il sito (marchigianissimo!) “La Bottega di Hamlin”, per cui scrivo recensioni di libri, film, serie tv. Quest’anno ho anche partecipato a una conferenza stampa online con Alberto Angela, su invito per pochi giornalisti e blogger, per la presentazione del suo nuovo libro. Durante la prima chiusura di marzo 2020, vissuta nella mia vecchia cameretta ad Osimo Stazione, ho iniziato a collaborare con un altro sito web e relativa rivista cartacea, ho scritto un racconto che è stato pubblicato dalla casa editrice romana Nutrimenti e, soprattutto, la mia cameretta è finita in prima pagina su “Il Secolo XIX”, noto giornale ligure, all’interno del progetto “I luoghi della quarantena” dell’artista Valeria Nieves. La scorsa estate, poco dopo il funerale di mia nonna Luciana, ho sentito l’esigenza di dar voce ai miei sentimenti e quasi di getto ho creato una poesia sull’app Note del mio cellulare e l’ho inviata a La Repubblica. Vederla pubblicata e commentata poco tempo dopo sul giornale nazionale per me è stata una grande soddisfazione. Avrei ancora tanto da raccontare ma non credo ci sia spazio, quindi se vi va di restare in contatto potete trovarmi su Facebook e soprattutto su Instagram, alla pagina lasignorina_lilliumarta, dove parlo di libri! I social, se usati bene, sono anche fonte di conoscenza,  cultura, contatti importanti.  Vi  aspetto!!


Ogni volta che aggiungo una storia a questa rubrica, scopro  una persona speciale, un universo di osimani giovani e meno giovani nel quale brulica un’energia nascosta fatta di sogni, di passioni, di desideri,  di paure e verità. Questa volta è toccato a Marta  regalarci,  raccontarci e stupirci di come si è “mossa” da Osimo per le vie del Mondo.

Paola Andreoni vice Sindaco di Osimo

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Scholz, il nuovo Cancelliere tedesco

Nel suo primo discorso al Bundestag,  Scholz, il nuovo cancelliere tedesco ha parlato di estremismo ed emigrazione:
 
“La maggiore minaccia per la nostra democrazia è l’estremismo di destra”.
 
A dichiararlo Olaf Scholz nel suo primo discorso al Bundestag da cancelliere. Il compito principale dei funzionari di polizia nei prossimi anni, ha evidenziato Scholz, sarà quello di combattere l’estremismo e la criminalità organizzata. L’estremismo dovrà essere perseguito anche su internet, mentre si potenzieranno gli strumenti contro il riciclaggio del denaro. “La Germania è un paese di immigrazione” ha detto il cancelliere e “per questo è giunto il momento di considerarci anche una società di immigrazione e integrazione”.

Un messaggio forte e che tutti i Paesi Europei dovrebbero condividere pienamente
Paola Andreoni
 

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La notizia che tanto aspettavamo: Patrick Zaki scarcerato

Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, dopo aver passato 22 mesi in carcere in Egitto, è stato rilasciato. Il giovane resta, tuttavia, non assolto dalle imputazioni – come lui meriterebbe -,  e questa ingiustizia va ancora avanti. E’ successo in passato ad altri attivisti, di essere liberati e poi riarrestati di nuovo, per  finire poi stritolati dalla spirale della repressione egiziana che ad oggi ha portato in carcere 60 mila oppositori.
La gioia per la scarcerazione di Patrick e speriamo per la sua definitiva liberazione non deve far indietreggiare il nostro Paese sulla linea dura contro le istituzioni governative egiziane riguardo  l’omertà sulla vicenda dell’assassinio di  Giulio Regeni per cui ancora non c’è stata giustizia.

Paola Andreoni 

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Disability Card. Dal 2022 la tessera per rendere più facile la vita ai disabili

 
#disabilitycard
La tessera si potrà richiedere direttamente dal sito dell’INPS
Si tratta della tessera che dovrebbe consentire a tutti i cittadini con disabilità di dimostrare la propria condizione, al fine di accedere a benefici e servizi – ove previsti – senza dover esibire altri verbali o certificati, nei paesi dell’Unione Europea che abbiano aderito al progetto.
Sicuramente un piccolo, ma significativo passo verso la piena inclusione che semplificherà la vita e l’accesso ai servizi alle persone con disabilità, avvicinando il Paese al raggiungimento degli obiettivi inseriti nella convenzione Onu.
A CHE COSA SERVIRÀ LA TESSERA?
La card servirà non solo ad usufruire di beni e servizi in modo più semplificato – quindi senza dover esibire decine di certificati, verbali o altra scartoffie – ma anche ad “accedere in maniera agevolata a beni e servizi, quando volta per volta saranno attivate le convenzioni con le aziende e gli enti pubblici. Grazie alla #disabilitycard si potrà accedere gratuitamente ai musei pubblici, grazie ad una convenzione con il ministero della Cultura, ed in futuro poter usufruire di sconti, convenzioni e tariffe agevolate con diversi enti e soggetti pubblici e privati, ma soprattutto sostituirà tutti i certificati cartacei.
QUANDO SI POTRÀ RICHIEDERE
Per quanto riguarda i tempi, La Disability Card sarà richiedibile dal 2022 sul sito dell’INPS attraverso una procedura semplice, dal momento in cui il decreto entrerà in vigore sulla Gazzetta Ufficiale e, dopo altri accorgimenti tecnici.
CHI POTRÀ RICHIEDERLA
La misura riguarderà quasi 4 milioni di persone disabili in Italia e da tempo richiesta dalle varie Associazioni vicine alle famiglie dei disabili. Un piccolo passo avanti verso l’inclusione.
 
L’Assessore ai Servizi Sociali di Osimo           
               Paola Andreoni 

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6 dicembre è Green pass “rafforzato”: cosa c’è da sapere.


Domani entrerà in vigore il Green pass “rafforzato”, una certificazione verde che verrà rilasciata solo a chi è vaccinato e a chi è guarito dal Covid: chi lo possiede potrà evitare una serie di limitazioni previste in zona bianca, gialla e arancione, che dovranno essere invece rispettate da chi avrà «solo» il Green pass base, ovvero la certificazione ottenuta con tampone molecolare (valido settantadue ore) oppure tampone antigienico (valido quarantotto ore). Il decreto del Governo, che impone questo doppio regime fino al 15 gennaio, prevede inoltre obbligo di mascherina, controlli serrati e sanzioni più severe.

Le zone. Le Marche restano in zona bianca, per ora. Se i numeri del contagio continueranno a crescere seguendo la curva degli ultimi giorni il rischio, sarà quello di finire in area gialla. Il decreto prevede il passaggio in giallo se si superano i 50 casi settimanali per centomila abitanti, il 15 per cento di posti occupati in area medica e il 10 per cento in terapia intensiva. Con 150 casi ogni centomila abitanti, il 30 per cento di letti occupati in area medica e il 20 per cento per cento in terapia intensiva si va in arancione mentre si entra in zona rossa con oltre 150 casi ogni centomila abitanti.

Il Green pass «base». La certificazione ottenuta mediante tampone molecolare o rapido, continuerà ad essere necessaria per entrare nei luoghi di lavoro, mentre per accedere alle mense aziendali sarà necessario presentare il Green pass «rafforzato». Quello base sarà richiesto per prendere i mezzi pubblici, dall’Alta velocità al trasporto regionale fino a quello locale, quindi autobus, pullman, tram e metropolitane. Servirà per andare in palestra o in piscina, alloggiare negli alberghi e nelle strutture presenti all’interno come ristoranti, piscine, palestre, centri benessere e spogliatoi. Ancora, per viaggiare in aereo, utilizzare gli impianti da sci ed entrare nei ristoranti, ma solamente negli spazi all’aperto. Non sarà invece sufficiente per pranzare o cenare dentro un ristorante, per prendere un caffè al bancone o al tavolo di un bar e per accedere a una serie di luoghi aperti solo a chi ha il Super Green pass.

Il Super Green pass. Importante premessa: chi ha già una certificazione verde da «guarigione» o da vaccinazione non deve fare nulla. Il suo Green pass diventa automaticamente un «super Green pass», e la validità sarà di nove mesi dalla seconda vaccinazione. Sarà la App C19, quella che viene utilizzata per controllare la validità del pass, a “capire” che quello che ha di fronte è un green pass “rafforzato”. In zona bianca solo chi lo possiede può accedere ai ristoranti al chiuso, cinema e teatri, stadi, feste e cerimonie pubbliche, discoteche. È grazie a questo strumento che in zona gialla e arancione potranno tenere aperte tutte le attività che, fino ad ora, sarebbero state invece chiuse per effetto dei passati decreti. Nelle regioni arancioni, inoltre, solo chi ha il Green pass “rafforzato” potrà uscire dal proprio Comune di residenza anche se non ha motivi di lavoro necessità e urgenza. In zona rossa varranno invece le restrizioni per tutti.

Le mascherine.  L’obbligo di indossarla, anche all’aperto, è già in vigore in tutta Italia ma in zona bianca scatta automaticamente solo in caso di assembramenti, se ci si trova in luoghi affollati, dove non è possibile mantenere la giusta distanza dagli altri altrimenti si può non metterla. Il problema è che, messa in questo modo, ci si affida alla sensibilità e al senso di responsabilità dei cittadini. Motivo per cui diversi Comuni,  hanno adottato ordinanze restrittive. Nelle zone gialle, arancioni e rosse le mascherine sono obbligatorie sia al chiuso che all’aperto.

Le sanzioni. Su indicazione del ministro degli Interni Luciana Lamorgese, dalla prossima settimana ci sarà anche una stretta dei controlli su larga scala. Entrare senza certificato nei luoghi dove è previsto l’accesso con il Super Green pass (eventi sportivi, spettacoli, feste e discoteche, cerimonie e ristorazione al chiuso) comporta il pericolo di una multa salata, da 400 a 1.000 euro. I gestori dei locali, a loro volta, se non controllano corrono lo stesso rischio, da 400 a mille euro. Nel caso di multe per più di tre giorni è possibile la chiusura di 10 giorni del locale. La stessa cifra si rischia nel caso di violazione sul Green pass “base” obbligatorio per i trasporti pubblici locali e nazionali, alberghi, piscine, palestre, sia per chi accede senza avere il certificato verde sia per chi non lo controlla.


Vogliamo tutti  trascorrere un Natale finalmente sereno e in famiglia e per farlo bisogna continuare su questa strada di rigore e prevenzione:  vaccinazione, mascherina in ogni contesto anche all’aperto laddove non sia possibile rispettare le distanze.
Molti Paesi europei in questo momento prendono ad esempio proprio dall’Italia.

L’Assessore ai Servizi Sociali  e Vice Sindaco
                Paola Andreoni
 

 

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Giornata internazionale della disabilità 2021

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Oggi,  3 dicembre, ricorre la Giornata Internazionale delle persone con disabilità che è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, dopo un lungo cammino, iniziato con la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1981 dell’Anno Internazionale delle persone con disabilità: un’opportunità per tutti i Paesi membri di definire un piano d’azione per garantire l’inclusione, la riabilitazione e le pari opportunità di tutte le persone con fragilità. Secondo i dati Istat sono 3,1 milioni le persone con disabilità grave in Italia, ossia il 5,2% della popolazione residente nella penisola.

Tutti i giorni come Assessore ai Servizi Sociali  sento la sofferenza e le difficoltà delle famiglie e dei cittadini che vivono queste problematiche. Famiglie e cittadini che non voglio siano lasciati soli.
Occorre, a riguardo,   che  il nostro Paese si doti di più incisivi strumenti  normativi per migliorare la condizione delle persone con disabilità.
In particolare servirebbe una modifica sostanziale di alcune delle leggi vigenti con l’obiettivo di incentivare l’inclusione delle persone con disabilità. Bisogna dare risposte ai bisogni emersi sul versante socioeconomico, mi riferisco in particolare ai familiari caregiver che devono accudire un congiunto in condizioni di particolare gravità che necessita di accompagnamento e assistenza in ogni momento della giornata, queste persone sono silenziosi eroi quotidiani che – spesso – sono costretti ad abbandonare il lavoro per assistere i propri cari e quindi necessitano di tutto l’aiuto necessario ed in particolare del riconoscimento dei contributi figurativi per l’attività prestata. Oltre a questo, il legislatore deve agire sul versante dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità perché, in Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, su 100 persone tra i 15 e i 64 anni che, pur avendo limitazioni nelle funzioni motorie e/o sensoriali essenziali nella vita quotidiana oppure disturbi intellettivi o del comportamento, sono comunque abili al lavoro, solo 35,8 sono occupati contro il 57,8% delle persone senza alcuna disabilità. Il lavoro è uno strumento fondamentale per la realizzazione di una vita piena, quindi, è necessaria una riforma della legge 68/99 in chiave maggiormente inclusiva per far sì che, le attitudini delle persone con disabilità, possano essere espresse pienamente senza nessuna preclusione.
Infine bisogna adoperarsi affinché la legge numero 112 del 22 giugno 2016 denominata “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare” conosciuta anche come “Dopo di Noi” venga migliorata con l’obiettivo di dare risposte ai bisogni emersi nel “durante noi” affinché si sia in grado di dare risposte alle persone con disabilità e alle loro famiglie ad avere un proprio percorso di vita mediante la stesura di un progetto esistenziale che metta al centro la persona non come un destinatario di una prestazione sociale da erogare ma come soggetto autonomo che ha il diritto inalienabile di continuare a tessere il suo filo di vita, il suo percorso, attraverso i giusti sostegni. Questi elementi devono contrassegnare la stesura del Progetto di Vita per la cui attuazione non è possibile attendere ancora.
L’esistenza umana è come un viaggio nel quale si vive a trecentosessanta gradi avendo la sensazione di poter fare quello che si vuole scrivendo così la propria storia. Normalmente ci si riesce ma questa fortuna non è di tutti. Per qualcuno la vita ha in serbo delle compagne di viaggio queste compagne di viaggio potrebbero arrivare sin da subito oppure in corso d’opera: come si chiamano? Disabilità.

Un auspicio per il futuro delle persone con disabilità? e le loro famiglie ? Mi risuonano  le parole di Papa Francesco che, parlando della  disabilità ha detto: ”siamo tutti sulla stessa barca in mezzo a un mare agitato che può farci paura; ma in questa barca alcuni fanno più fatica, e tra questi le persone con disabilità gravi”.  Auspico quindi che, ognuno di noi, possa aiutare le persone con disabilità ad affermarsi e autodeterminarsi promuovendo la dignità di ogni persona per rendere la nostra società migliore e più attenta ai bisogni di coloro che – troppo spesso – non hanno voce.
L’hashtag della giornata è #oltreognidisabilità

L’ Assessore ai Servizi Sociali di Osimo
           Paola Andreoni
 

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Sara Baffetti presenta ‘Quello che mi hai insegnato’


Venerdì 17 dicembre 2021 alle ore 17,30

Sara Baffetti presenta il suo libro
Quello che mi hai insegnato

È in calendario per venerdì 17 dicembre 2021 alle 17,30 nella sala convegni comunale “Cantinone” che dal 5 dicembre sarà intitolata a  “Roberto Mosca” ( in via Fonte Magna 12 Osimo) la presentazione de Quello che mi hai insegnato di Sara Baffetti, a cura dell’Assessore ai Servizi Sociali, Vice Sindaco di Osimo Paola Andreoni con la presenza  dell’Autrice stessa.
Dialogherà con l’autrice per  approfondire la problematica delle “malattie femminili”,  la dott.ssa Lucia Pizzichini specialista in ginecologia e la prof.ssa Ursula Signorino Presidente della Consulta sulle Pari Opportunità del Comune di Osimo.
Quello che mi hai insegnato”  è il romanzo d’esordio della nostra  concittadina Sara Baffetti, che ha presentato il libro al Salone Internazionale di Torino di quest’anno.
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‼️ LA SCHEDA del libro
Il racconto è ambientato negli Stati Uniti. Amelia, venticinque anni, lascia l’Italia per andare a lavorare come giornalista a Portland. L’aereo nel quale viaggia precipita mentre sta sorvolando il parco nazionale di Yellowstone. La ragazza e la sua bouledogue francese di nome Cathy sono le uniche sopravvissute alla catastrofe. I soccorsi tardano ad arrivare, così le due si incamminano in cerca di aiuto. Un viaggio attraverso la natura, ma non solo, Amelia è infatti perseguitata da incubi riguardanti la malattia che la affligge da anni: l’endometriosi.
I temi principali di questo libro emozionante, intimo, da leggere tutto d’un fiato, sono l’amore per i cani e l’endometriosi. Per scelta dell’autrice, parte dei diritti d’autore sono devoluti all’Associazione Fratello Cane che si occupa del canile di Recanati.
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‼️ Dal LIBRO di Sara per parlare  di ENDOMETRIOSI e delle “malattie femminili”
L’endometriosi  è una patologia infiammatoria cronica e progressiva che non colpisce soltanto l’apparato riproduttivo, ma che può estendersi ad altri organi dell’area pelvica e che può interessare la donna già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnarla fino alla menopausa.

Altre malattie femminili colpiscono molte donne, come: la vulvodinia, la neuropatia del pudendo, la fibromialgia, endometriosi e tutte le varie forme di dolore pelvico che spesso,  vengono sminuite e non riconosciute.
In Italia le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna.
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‼️ L’AUTRICE del Libro Sara Baffetti, giovane scrittrice emergente. Osimana doc, è nata e cresciuta nel quartiere di  San Marco. Diplomata al “Corridoni” ha fatto parte dell’Associazione osimana “Il Cenacolo dei Farfalloni” del  Presidente Edoardo Cintioli, appassionata di musica ha studiato batteria e chitarra classica alla Civica Scuola di Musica di Osimo della prof.ssa Daiana Dionisi. Si Laurea  in Lingue e letterature straniere orientali e occidentali, e si specializza in Lingue, culture e traduzioni letteraria presso l’Università di Macerata. Dal 2018 lavora come bibliotecaria e insegnante d’italiano ad Annecy in Francia.

L’incontro è aperto a tutti 
Vi aspettiamo numerose e numerosi 

Vi racconteremo quello che molte donne hanno vissuto e che vivono quotidianamente dalla diagnosi e risponderemo a vostre domande su come, molte affrontano la vita con l’endometriosi.

► L’accesso del pubblico alla Sala  è consentito con Green-pass  e mascherina.


Paola Andreoni Vice Sindaco di Osimo

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