Dal legno dei barconi dei migranti

Una bellissima idea.
Da Lampedusa a Milano, il legno dei barconi dei migranti per costruire violini. Da quel legno, che ha contribuito a riempire di morti il Mediterraneo, usciranno strumenti di vita e note di pura felicità.

Paola Andreoni 

***

“I have a dream”, il sogno di uguaglianza di Martin Luther King

 

Oggi è il Martin Luther King Day, come 54 anni fa, in coro contro la discriminazione di ieri e di oggi.
Paola Andreoni

***

 

***

Per Capodanno 2022 un sogno, buone speranze e tante buone attese

Un inizio dell’anno senza il frastuono dei botti e dei petardi. Verrà mai il tempo per dare “una nuova musica” per salutare l’anno nuovo ? Come già fatto  lo scorso anno, rinnovo l’appello ai miei concittadini “con la testa” ad inaugurare il 2022 senza botti nel rispetto degli animali e non soltanto. Diamo nuove tonalità all’arrivo del nuovo anno che tocchi altre corde che sappia trasmettere un rinnovato spirito di vicinanza e di prossimità a tutta la nostra comunità e che, tra l’altro,  questo duro periodo ci impone di tenere. Un invito a tutti i cittadini a tenere comportamenti che siano espressione di un condiviso senso di responsabilità sia individuale che collettivo.
“Un’altra musica” anche come segno di rispetto per tutte le persone decedute a causa di questa terribile pandemia, e di tutti coloro che stanno attraversando momenti non semplici nonostante il periodo di Festività.
Che il nuovo anno rappresenti la concretizzazione delle speranze e delle attese di ciascuno di noi.

Paola Andreoni 

***

La notizia che tanto aspettavamo: Patrick Zaki scarcerato

Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, dopo aver passato 22 mesi in carcere in Egitto, è stato rilasciato. Il giovane resta, tuttavia, non assolto dalle imputazioni – come lui meriterebbe -,  e questa ingiustizia va ancora avanti. E’ successo in passato ad altri attivisti, di essere liberati e poi riarrestati di nuovo, per  finire poi stritolati dalla spirale della repressione egiziana che ad oggi ha portato in carcere 60 mila oppositori.
La gioia per la scarcerazione di Patrick e speriamo per la sua definitiva liberazione non deve far indietreggiare il nostro Paese sulla linea dura contro le istituzioni governative egiziane riguardo  l’omertà sulla vicenda dell’assassinio di  Giulio Regeni per cui ancora non c’è stata giustizia.

Paola Andreoni 

***

Don Flavio Ricci: un padre e un prete innovatore ad Osimo

Questo 5 agosto 2021, ricorre il 4° anniversario della morte di don Flavio già curato a Osimo “Chiesa del Sacramento” e del Duomo, Direttore della Caritas Osimana e guida spirituale del movimento scoutistico del gruppo Osimo 1.

Per me, e sono sicura sia anche la  testimonianza delle tante persone che lo hanno conosciuto e amato,  don Flavio è stato una figura carismatica, una guida, un’innovatore, con lui partirono bellissimi indimenticabili campeggi estivi,  animatore infaticabile  dell’oratorio di San Filippo, grazie a lui al Duomo e poi in tutta la diocesi  ha preso vita il centro di Ascolto, iniziative sociali pro terremoto in Irpinia e  a Trasaghis, a lui si deve la realizzazione della casa per immigrati a Santa Palazia, come l’avvio dell’Associazione “A piene Mani”, ed è stato anche promotore di  iniziative culturali come la realizzazione del Museo  e dell’archivio diocesano.   

Io amo ricordarlo come sacerdote premuroso e sempre disponibile a dedicarmi un minuto del suo tempo per accompagnarmi nelle mie inquietudini spirituali e consigliarmi nelle scelte di vita. Flavio ha lasciato traccia  in tutti noi ragazze e ragazzi dell’oratorio e del gruppo scout. Una traccia per nulla sfuggita e dimenticata, ancor oggi,  alle tante osimane e osimani che accorrevano a sentire la spiegazione del vangelo domenicale che riusciva mirabilmente ad attualizzare nel contesto delle scelte di  vita odierna. Sempre al fianco degli ultimi e delle persone meno fortunate, Flavio,  ha avuto al centro della sua vita, l’amore per Osimo.
Ciao Flavio, sono stata fortunata di averti incontrata sul cammino della vita per le tante cose e l’esempio che mi hai trasmesso, ….. mi manchi.  

Paola 

***

Osimo, città della LEGA del FILO d’ORO, per i diritte delle persone sordocieche

Passando davanti il palazzo del Municipio o davanti l’angolo dei tre Pini non potrá sfuggire allo sguardo il bombardamento di colori . La domanda sará: ” di cosa si tratta?
Domenica 27 giugno si celebrerà la giornata internazionale delle persone con sordocecitá.
In tale occasione, l’Associazione Internazionale che raggruppa quanti lavorano con e per le persone sordocieche la Deafblind International ha promosso il progetto internazionale Yarn Bombing o bombardamento di filato allo scopo di sensibilizzare il mondo sulla sordocecitá .
La Lega del Filo d’Oro ha aderito a questo progetto di sensibilizzazione e famiglie, volontari, sostenitori e gli stessi utenti hanno realizzato bellissimi manufatti che ad Osimo, su disponibilità del Comune, decoreranno le finestre del Palazzo Comunale, le fioriere nella piazza antistante e l’angolo dei Tre Pini.

Grazie alla Lega del Filo d’Oro, ai suoi volontari, agli utenti della nuova sede di via Montefanese, i muri simbolo della nostra città “ci parlano“, ci meravigliano di valori, di attenzione verso persone che ancora oggi non hanno un adeguato riconoscimento giuridico,  di solidarietà.
Osimo è la città della Lega del Filo d’Oro, delle persone sordocieche e l’impegno verso questa categoria di persone che  alla minorazione visiva si aggiunge anche una disabilità uditiva, non è finita. Se pur la sordocecità è stata riconosciuta ( con la Legge 107/2010) come disabilità specifica unica, oggi appare inadeguata al fine di una tutela giuridica collettiva che includa tutte le persone con disabilità aggiuntive. È dunque necessario e urgente renderla più attuale, adattandola a un contesto sociale in evoluzione in cui i moderni strumenti di comunicazione e di conoscenza devono garantire un processo inclusivo, dando la possibilità a tutte le persone sordocieche di realizzare sé stesse e di accedere al mondo del lavoro.
Aver garantita una maggiore inclusione sociale, autodeterminazione e autonomia: le persone sordocieche, le loro famiglie ce lo chiedono con l’arte, e la bellezza di questi filati.

Paola Andreoni vice Sindaco di Osimo

***

Osimo calls World: Alex Berardinelli

Berardinelli Alex nato in Osimo il 20 febbraio 1972.

Osimano doc ha lasciato l’amata Osimo per trasferirsi a Londra. Doveva restare in Inghilterra per pochi mesi, il tempo per perfezionare la conoscenza della lingua. Da allora non è più rientrato. Attualmente lavora come Account Manager per la IBM, nel cuore della City londinese.   

Berardinelli Alex  per gli osimani, “Bera”

Mi chiamo Alessandro Berardinelli, conosciuto in Osimo come “Bera”. Vivo in Inghilterra e Londra, per la  precisione, è diventata la mia casa dal lontano 1998, sbarcato appena laureato in Economia e Commercio. Lavoro nel settore dell’informatica, lavoro per la IBM (colosso mondiale in questo settore), e sono uno dei responsabili commerciali, in inglese Account Manager. Lavoro per la multinazionale statunitense dell’informatica da  ben 15 anni.
Sono nato ad Osimo il 20 febbraio 1972, ho frequentato la scuola “F.lli Trillini” alle elementari, poi la “G. Leopardi” alla medie, e Ragioneria al “Corridoni Campana” alle superiori. Mi sono diplomato nel 1991, poi ho completato i miei studi , conseguendo la laurea  in Economia e Commercio all’Università di  Ancona.
Non ho mai frequentato le associazioni sportive, culturali  osimane ma ero, e lo sono ancora,  una persona molto socievole con tante amicizie in zona piazza, nonchè presso il Circolo dell’Osimana di via Sacrameto, quando ancora esisteva. Sono stato  un vero “piazzarolo” con i miei coetanei, ai quali sono ancora molto legato, nonostante stia fuori Osimo da circa 23 anni.
I miei genitori, Giancarlo Berardinelli e Maria Vittoria Pieroni (conosciuta in Osimo come “Tola”), vivono in via Tonnini ad Osimo. Ho un fratello minore che oggi vive ad Ibiza, ma anche lui, nel passato,  ha vissuto per circa 8 anni a Londra. Un periodo molto bello quello, quando  ho condiviso con  l’unico fratello che ho,  ben 8 anni di vita insieme a Londra.
Dopo circa 4 anni che vivevo qui a Londra ho  conosciuto una ragazza inglese, ci siamo sposati nel 2007 e purtroppo separati nel 2016, non abbiamo avuto figli e siamo tuttora in buoni rapporti, in pieno stile british. 
Ho poi avuto un’altra relazione con una ragazza scozzese per due anni e mezzo, ed ora sono ritornato single, alla ricerca di un nuovo amore in una splendida città che offre moltissimo non solo a chi sceglie di visitarla ma anche a chi ci vive stabilmente.
Vivo a Londra dal 1998. Mi ero trasferito, inizialmente, soltanto per imparare l’inglese tramite una borsa di studio, “progetto Leonardo”, ma sono rimasto letteralmente abbagliato dalle luci di questa città, dalla sua bellezza, organizzazione, multi-culturalismo, opportunità che offre a chi ha voglia ed impegno di approfittarne.
Amo questa città perchè è vibrante, dinamica, cosmopolita e bella.
A Londra ho conosciuto gente proveniente da tutto il mondo. Appena arrivato, in particolar modo, ho conosciuto  molti australiani, con i quali ho condiviso case per diversi anni, e con i quali sono ancora in contatto. Purtroppo la maggior parte di loro è tornata in Australia ma tre  sono ancora qui e siamo in strettissimo rapporto.
I miei genitori hanno sempre condiviso la mia scelta di vivere all’estero, e loro stessi amano Londra e vengono spesso a trovarmi, specie mia madre, anche se ciò non è stato possibile negli ultimi due anni, a causa delle restrizioni COVID.

Penso che la laurea mi sia stata di aiuto, più da un punto di vista di preparazione al mondo del lavoro, piuttosto che come certificato stesso. In Inghilterra è senz’altro un beneficio avere una laurea, ma contano anche molti altri fattori, come la personalità, l’ambizione, la voglia di impegnarsi su ciò che ti appassiona. In poche parole qui, e credo che la cosa  sia comune nella maggior parte dei Paesi esteri, vogliono vedere i risultati non importa quanti pezzi di carta tu abbia in mano.
Lavoro nel campo dell’informatica da circa 15 anni, nella stanza dei bottoni della City del grande colosso americano  che è la IBM. Sono responsabile commerciale, o account manager come si chiama qui, ed il lavoro mi dà molte soddisfazioni professionali, con una posizione manageriale che   mi permette di viaggiare in Europa e negli Stati Uniti, nonché’ di mantenere un bel tenore di vita.
Non ho avuto alcun problema di integrazione perché, sin dall’inizio, ho deciso  di evitare di frequentare soltanto italiani (e Londra è piena di italiani), ed aprire la mia mentalità a persone di altri Paesi, nonchè agli inglesi, anche perché ero molto interessato ad imparare la lingua che mi avrebbe permesso di accedere ad opportunità e a fare una bella carriera. E così  in effetti è stato.
Inoltre, il modo di vivere nella capitale inglese si addice molto al mio carattere, quindi è stato anche più semplice integrarmi. “Business”; è la parola -mantra che si scopre vivendo qui e lo stile di  vita definirlo  frenetico è un puro eufemismo.

Ci sono a Londra tanti osimani, ma io ne conosco soltanto uno che sta qui anche da prima di me, ma non siamo in contatto da anni. Nelle grandi città funziona un po’ cosi, ognuno si costruisce la propria vita, reti di amicizie e contatti e va avanti così.
Ho poche, ma buone, amicizie con altri italiani, più che altro conosciuti in ambienti di lavoro. Ho, invece, amici provenienti da ogni altra parte del Mondo. E’ una cosa di cui sono molto fiero, e che ti apre molto la mentalità ed espande gli orizzonti in maniera incredibile.
Londra è bellissima, i servizi sono veramente efficienti, il mondo del lavoro offre tantissimo ed è esclusivamente basato sulla meritocrazia, le opportunità sono infinite, basta avere la voglia e soprattutto le giuste ambizioni. Le relazioni sono un po’ più difficile da costruire per motivi legati al fatto che si vive in una città’ veramente enorme, la gente vive un po’ sparsa ovunque, ma una volta che stabilisci delle relazioni, stai sicuro che saranno durature.
Mi manca Osimo ? Si molto. Il clima prima di tutto, poi la calorosità delle mie amicizie, sono ancora molto attaccato agli amici osimani e non ho ancora trovato amicizie così strette qui in Inghilterra. E naturalmente mi manca molto la mia famiglia, ma cerco di scendere ad Osimo almeno quattro volte l’anno. Ogni quattro  mesi sono di solito a casa in Osimo, ma in questo periodo, causa Covid,  non scendo da Ottobre 2020. Tutte le compagne, nonchè amici che ho portato ad Osimo l’ hanno tutti adorata, anche perchè ho una famiglia fantastica ed accogliente e come puoi non apprezzare Osimo? E’ carinissima, clima stupendo, mare a due passi, grande tradizione culinaria, ben fornita di B&Bs, insomma a giudizio unanime di tutti: un gran bel posto!
Osimo l’ho vista cambiare in meglio negli ultimi due-tre anni, ci sono nuovi bar, ristoranti, più gente in giro, l’ho trovata più movimentata, un po’ come me la ricordo quando avevo vent’anni.
Si dice che con l’andar degli anni le vicende che hai vissuto in gioventù assumono contorni leggendari non in quanto tali ma in quanto le ha vissute una persona che eri tu al meglio del tuo essere, nel periodo della giovinezza,  spensieratezza. Qualcosa del genere c’è sempre in fondo ai ricordi, sono una buona botta di sentimentalismo, ma anche  un regalo della vita.
I miei ricordi sono legati alla mia città natia, alle vasche in piazza degli anni ’80 e ’90, le pizze da  “Ventidia” con i compagni di ragioneria, gli amici del ritrovo al Circolo dell’Osimana, le gite fuori porta del 1° maggio, le vacanze in Sardegna con gli amici ad agosto, le vacanze in montagna sulla neve con famiglia e amici di famiglia, le sciate in zona Sarnano e Frontignano, il passaggio del Giro d’Italia, le estati infinite passate nel lungomare Numana, Marcelli e il Conero, le  serate avventurose al Taunus, o al Lola, …….. ect.


Ritorniamo al presente, a Londra la mia attuale città, che amo e che sa regalarmi ogni giorno emozioni, continue scoperte. Città sicuramente avanti anni luce rispetto a tante altre metropoli. A livello di servizi, ad esempio,  funziona tutto eccellentemente. C’è una burocrazia snella e veloce con il suo customer service ai limiti dell’impeccabile, con la serenità di sapere di avere riconosciuti e salvaguardati diritti e  valori, la generale educazione ed il rispetto delle regole. Su quest’ultimo aspetto, si fa molta ironia sulla passione degli inglesi per fare le file, tuttavia credo, questo sia indice di una cultura che dà per scontato che aspettare il proprio turno sia la cosa giusta da fare.
La scuola e l’educazione sono di alto livello, ciò lo si capisce nel  mondo del lavoro: gli inglesi appena laureati hanno da subito competenze già molto eccellenti. L’uscita dall’Europa e gli accordi “Brexit” non hanno, ad ora, determinato grossi cambiamenti nella mia vita, anche perché  sto acquisendo il doppio passaporto quindi, anche il viaggiare, non dovrebbe causarmi problemi in futuro.
Qual è il miglior pregio e il peggior difetto della vita a Londra ? Miglior pregio sta nelle opportunità che una città come Londra offre, sia di lavoro ma soprattutto di natura culturale e sociale. Trovo bellissimo camminare per strada e sentire parlare decine di lingue diverse.
Il peggior difetto forse la sfrenata vita che si fa in una metropoli del genere, dove tutti vanno di corsa, dove molti giovani sono spesso di passaggio (qualche anno) e quindi istaurare amicizie solide e durature non è semplice. London è una città sempre in movimento a volte ci si sente persi, e dover star al ritmo frenetico dei londinesi non è sempre facile. Anche il clima, a volte, riesce ad essere snervante. Non è vero che a Londra piove sempre, ma è sicuramente vero che è spesso “grigio”. Ma quando esce il sole, quando arriva l’estate, Londra rinasce, cambia volto e diventa meravigliosa.
Cose da evitare. Primo i finti ristoranti italiani in centro come “Bella Italia” o “Spaghetti House”.
Piuttosto in centro a Covent Garden c’è un fantastico ristorante marchigiano, proprietari di Fermo, che si chiama “Rosso di Sera“, se capitate a London ve lo consiglio vivamente.
Tre posti da non perdere ( fuori dai soliti itinerari turistici) se si viene in vacanza a Londra. Vi consiglio il Little Venice in zona Maida Vale, ovest di Londra, con ristoranti e bar caratteristici sui canali, Richmond a sud ovest della città ed il suo magnifico parco, affollato di gente del posto e da cervi.  Da visitare il mercato di Borough Market in zona London Bridge e la City of London, ossia la zona finanziaria (dove si trova il mio ufficio) e Leadenhall Market. Per un ristorante un po’ suggestivo consiglio Sky Garden in cima al Grattacielo denominato Walkie-Talkie (in quanto sembra una radiolina), oppure Sushi Samba in cima ad un altro grattacielo in zona LIverpool Street (da prenotare con largo anticipo).
Questa la mia giornata  tipo a Londra. Sveglia tutte le mattine alle 6, sono in palestra ad allenarmi per le 7. Circa 45 minuti di intensa attività in  compagnia di pesi, bilancieri e manubri. Poi ritorno a casa, dove mi aspetta la tradizionale “ull breakfast” inglese che ho “italianizzato” un po’ e vado in ufficio in metro in zona City, (30 minuti di metro).  Dopo il lavoro ritorno a casa per mangiare qualcosa o delle volte mi vedo in centro con amici, qui va molto il drink dopo il lavoro, i bar sono affollati da circa le 18 in poi.
Nel tempo libero amo visitare nuovi ristoranti, provare nuove cucine, frequentare la miriade di cocktail bars o pubs sia in zona dove vivo (sud ovest) oppure in centro. 
Mi piace molto andare al cinema, delle volte si va a vedere un musical in zona West End, mi piace anche fare viaggi durante il weekend, sia in Europa che fuori Londra.

I miei  sogni nel cassetto ?

Il mio obiettivo professionale  è quello di ottenere un ruolo che copra tutta l’Europa, e non solo focalizzato sul mercato del Regno Unito, sempre all’interno della mia azienda.  Questo mi permetterebbe di vivere tra Londra (che rimarrà la mia base fissa) e viaggiare per l’Europa per visitare clienti, nonchè avere la flessibilità di passare più tempo ad Osimo.
Un messaggio ai giovani della nostra città ? Ai giovani osimani che hanno un interesse a fare un’esperienza all’estero posso soltanto invitarli  a buttarsi, di crederci, e di provare.
E da ultimo,  un gran saluto alla mia famiglia ed agli amici.
Arrivederci a presto Osimo, Alex il vostro “Bera“.


Ciao Bera “Thank you”!! Ci hai raccontato che la città perfetta non esiste, ci hai  fatto vivere uno spaccato di vita londinese, ci hai raccontato delle tue sfide professionali. Un vanto per la nostra città scoprire quanto di buono i nostri concittadini sanno realizzare anche fuori dalle nostre mura. Un orgoglio per me aver scoperto e aver potuto divulgare la tua testimonianza   che va ad aggiungersi a quelle dei tanti osimani, come te, che si fanno valere per le strade del Mondo.
Paola Andreoni vice Sindaco di Osimo

***