Un fiore … nelle “pagine della nostra Vita”

 

    Una nota per ogni domenica

                                                                                       

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Buona Domenica a tutti Voi,  con la dolcezza di Riccardo Cocciante

” Può nascere un fiore nel nostro giardino
Che neanche l’inverno potrà mai gelare
Può crescere un fiore da questo mio amore per te… 

il video è tratto dal bellissimo film “Le pagine della nostra Vita

…sono colpevole di essere nata all’estero

ministro KieNell’ambito del sinodo delle chiese metodiste e valdesi, il ministro per l’integrazione, Cècile Kyenge, interviene nella serata pubblica sul tema “Gli italiani, il pluralismo delle fedi, l’analfabetismo religioso”.

Grazie Cècile per la tua grande umanità , di questa umanità ne abbiamo tanta necessità.
Paola

Ragionieri, con il pallone in testa

ragionieri 1998

la sfida del 1999 al Diana

La maglia è quella dell’Istituto Tecnico Commerciale e  loro sono tutti  ragionieri diplomati al Corridoni. Come da consuetudine questi “vecchi ragionieri diplomati al Corridoni”  ancora sfidano  annualmente gli attuali studenti dell’Istituto Commerciale  in un incontro di calcio dove non conta più il risultato (scontato) ma si misura annualmente la differenza reti. La scusa naturalmente è il calcio ma dietro l’evento sportivo c’è la voglia di questi 50enni di  incontrarsi e tenere sempre accesa l’amicizia e il ricordo dei migliori anni della vita.
Nella foto, che immortala la sfida del 1999, ci sono i mister, i professori Falcetta e Bianconi,  il numero 1 il portierone,  il compianto Carlo Nicoletti ( ragioniere diplomato 1958/1959), il rag. Cecchi Claudio, il rag. Paolo Leoni, il rag. Antonio Campanelli, il rag. Feliciani Doriano ( ex goleador dell’Osimana), Chiaraluce Fabio, il rag. Buscarini Olivio con il più giovane fratello Fabio.
Ma da sempre l’ossatura della squadra dei vecchi ragionieri  è formata dal “blocco” dei  diplomati nel 1978 vale a dire: Adriano Polenta, Adriano Lanari, Marco Bevilacqua, Giordano Guzzini, Graziano Mezzelani,  Celestino (mio marito) , Danilo Feliciani e  Dante Marzocchini.

La protesta di don Albino per salvare l’ambiente, contro la cementificazione

“Carissima/o,
desidero comunicarti che da oggi, venerdì 16 agosto, inizierò un digiuno a sola acqua, a tempo indeterminato, per l’emergenza ambiente. Vorrei sollecitare l’attenzione e l’impegno sia per la situazione disastrata del Veneto (grandi opere, project financing), che per superare l’inerzia culturale riguardo al territorio. Non chiedo solidarietà personale, ma questo non significa che io la rifiuti. Ho scelto questo momento per non intralciare le attività di altri comitati. Se ritieni che la mia iniziativa possa essere utile all’impegno che stai profondendo con il tuo comitato o la tua associazione e che sia possibile coinvolgere altre persone, ne sarei contento, perché assieme potremmo contribuire alla crescita della coscienza comune. Per questo mi rendo pienamente disponibile per organizzare incontri di sensibilizzazione o per proporre prese di posizione condivise. Durante il digiuno ho intenzione di condurre le consuete attività quotidiane, nei limiti delle mie capacità e forze, permettendo a tutti coloro che lo vorranno di incontrarmi e verificare anche visivamente la serietà dell’impegno preso. Per questo da venerdì vivrò accampato in un camper, parcheggiato nel cortile dell’Associazione stessa, in via A. da Tempo n. 2 a Padova. Se credi che la mia iniziativa possa essere utile, ti chiedo di darne diffusione attraverso i tuoi contatti.
Ciao. Un saluto di Pace. Don Albino Bizzotto

albinoDon Albino Bizzotto è un sacerdote vicentino di 74 anni. Ordinato presbitero nel 1963, per alcuni anni visita i paesi dell’America Latina e nel 1985 fonda l’associazione “Beati i Costruttori di Pace”, per chiedere la pace e il disarmo nel mondo..
Nel 1992 organizza una marcia nonviolenta nella Sarajevo assediata, coinvolgendo cinquecento giovani. Insieme a loro si unirono don Tonino Bello e Mons. Luigi Bettazzi.
Dal 16 agosto, Don Albino ha cominciato uno sciopero della fame. “Vivrò in un camper all’interno del cortile dell’associazione, in modo che tutti possano vedermi. Non mangerò. Sarò seguito da un medico: berrò solo un po’ di acqua e, quando sarà necessario, assumerò qualche polverina di integratore. Niente altro”.La sua protesta parte da un ragionamento di fatto: “L’ambiente e il territorio sono diventati i luoghi di maggiore speculazione finanziaria: la Terra, che ci ha generato, è ormai considerata una cosa e non un organismo vivente. Ma la situazione è fuori controllo. Solo in Veneto dal 1990 al 2000 la superficie agricola è diminuita di 279.830 ettari, cioè del 21,5%; mentre il consumo del suolo per urbanizzazione e infrastrutture varie è di 1382 ettari l’anno, pari cioè a 3,8 ettari al giorno. Siamo sopra a un vulcano”.
Oltre a puntare il dito contro un sistema politico fallace, il prete mette sotto la lente degli accusati anche la Chiesa: “bisogna smetterla di considerare l’economia il motore di tutto. Anche la Terra ha una sua grammatica: il nostro sistema aiuta a creare la vita o a distruggerla? In questo c’è tanto silenzio anche da parte della Chiesa. Questi temi non fanno ancora parte della Pastorale, non sono discussi nelle parrocchie e in ambito di Diocesi, nonostante ci sia un messaggio chiaro da parte della Cei. Più che sordità, è ignoranza”.

Non potrebbe svolgere neanche le funzioni di amministratore del condominio

La Riforma della disciplina del condominio negli edifici, entrata in vigore il 18 giugno 2013, introducendo l’art. 71-bis delle disp. att, c.c., ha stabilito che non possono svolgere l’incarico di amministratore di condominio coloro che siano stati condannati per delitti contro la PA, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio ed ogni altro delitto non colposo punito con reclusione non inferiore nel minimo a due anni e nel massimo a cinque anni. La perdita in corso di incarico di questo requisito di incensuratezza comporta la cessazione dell’incarico.

Berlusconi 875

Non è ridicolo pensare che attualmente Berlusconi non potrebbe neppure fare l’amministratore di condominio mentre  pretenderebbe di continuare a fare l’amministratore del Paese!!

Spero che si ponga presto fine a questa indegna situazione che è solo causa di discredito dell’Italia.

Caro Violante questa volta non sono d’accordo

Ho grande stima per Luciano Violante, sicuramente uno dei “grandi padri” fondatori del PD.  Tuttavia non capisco la posizione assunta dall’ex magistrato, sulla vicenda Berlusconi in ordine alla applicazione della legge Severino sull’incandidabilità dei condannati.
Luciano Violante offre una sponda a Berlusconi e afferma “noi siamo una forza legalitaria. La legalità comprende il diritto di difesa e impone di ascoltare le ragioni dell’accusato“.
Però, caro Luciano Violante permetti, qui non ci troviamo di fronte ad un accusato, ma ad un condannato per FRODE FISCALE in via definitiva. E come tale DEVE DECADERE, se si vuole RISPETTARE LA LEGGE.
Con la stima di sempre, Paola.

Paola 33

Chiesa cattolica italiana e Berlusconi: a quando un esame di coscienza ?

Aldo Maria ValliArticolo di Aldo Maria Valli (Vaticanista TG1-RAI) La condanna è arrivata, e irresponsabili non sono i giudici, ma coloro che la mettono in discussione. Non accettarla, o dipingerla come sintomo di un disegno politico, vuol dire minare lo stato di diritto alle fondamenta. Il guitto Berlusconi, ormai vecchio e gonfio, con la sua faccia da bambolotto di plastica, continua la recita, stancamente, come per inerzia, ma la cosa più triste è che un paese intero questa recita la segue e la subisce da un ventennio. E senza neppure la consolazione di poter dire di aver vissuto una pagina drammatica. Perché qui prevale la farsa, come nella peggior tradizione italica.
Ora però una domanda che riguarda i cattolici e le gerarchie. Come è stato possibile che per tanti, troppi anni la Chiesa istituzionale e un largo numero di sedicenti cattolici abbiano appoggiato quest’uomo? Com’è stato possibile che tanti cattolici, a tutti i livelli, abbiano votato e chiesto di votare per lui, che gli abbiano concesso credito, che lo abbiano visto come l’uomo della provvidenza? Com’è stato possibile che una parte, una larga parte del mondo cattolico non abbia provato un moto di spontanea ripulsa verso il guitto impegnato a usare la politica e gli italiani per il proprio tornaconto?
È una vecchia domanda che tuttavia non ha mai trovato risposta. Forse perché rispondere, per i cattolici italiani, vorrebbe dire fare un profondissimo e doloroso esame di coscienza, non solo e non tanto in termini politici, ma sotto il profilo culturale. Equivarrebbe a mostrare il vuoto culturale di un soggetto, il cattolico medio italiano, che sia sotto la Dc sia, e a maggior ragione, sotto l’ombrello berlusconiano non è mai stato abituato a pensare con la propria testa, a usare lo spirito critico, a distinguere tra senso dello Stato e opportunismo, ma si è lasciato guidare da una categoria tanto generica quanto comoda, l’anticomunismo, accontentandosi di parole d’ordine vuote.
Fare questo esame di coscienza equivarrebbe inoltre a togliere il velo steso sopra una classe dirigente ecclesiale in gran parte modesta e tremebonda, incline a non disturbare il manovratore e anzi a ingraziarselo, per ottenere vantaggi immediati. Fare questo esame di coscienza equivarrebbe a mostrare come la religione, separata dalla fede, diventi facilmente alibi per giustificare il non giustificabile, per chiudere gli occhi davanti all’arroganza del potere, per trasformare la stessa appartenenza di fede in strumento di potere e di sottopotere. Procedere con questo esame di coscienza equivarrebbe alla fin fine a mostrare il tradimento del Vangelo operato da tanti, sia chierici sia laici cattolici, che il berlusconismo o l’hanno sposato in pieno o l’hanno tollerato in silenzio o hanno cercato di utilizzarlo.
Fare questo esame di coscienza vorrebbe dire scrivere una pagina triste del cattolicesimo italiano, quasi del tutto incapace di sottrarsi alle lusinghe del guitto e pronto anzi a sponsorizzarlo in maniera più o meno aperta. Fare un simile esame di coscienza vorrebbe dire mostrare come i cattolici italiani, a tutti i livelli, si siano lasciati incantare dalla sottocultura televisiva dispensata a piene mani dal guitto e non abbiano opposto resistenza alcuna, preferendo anzi crogiolarsi in essa come sotto l’effetto di un narcotico.
Fare questo esame di coscienza equivarrebbe a chiedersi come e perché politici molto solerti nello sbandierare la loro cattolicità abbiano deciso di militare sotto le insegne truffaldine del guitto. Fare questo esame di coscienza equivarrebbe a constatare che perfino gli oppositori ormai hanno nel proprio dna dosi massicce di berlusconismo. Fare un tale esame di coscienza equivarrebbe a dimostrare che gran parte dei cattolici non sanno nemmeno che cosa sia la parresia, la libertà e la capacità di dire tutto, senza reticenze e senza sotterfugi interessati.
Dov’erano i cattolici quando il guitto destabilizzava lo Stato con le sue battaglie ad personam? Dov’erano quando inebetiva gli italiani con i suoi circenses televisivi? Dov’erano quando separava la morale privata da quella pubblica infrangendo così uno dei pilastri della dottrina sociale della Chiesa? Dov’erano quando, palesemente e senza vergogna, divulgava con il proprio comportamento l’idea che con la ricchezza sia possibile guadagnarsi l’impunità?
La verità è che la Chiesa italiana e gran parte dei cattolici, se si studia il loro rapporto con il guitto di Arcore, hanno sulla coscienza gravi peccati, sia di connivenza sia di omissione. Quando ne hanno preso le distanze lo hanno fatto timidamente e in ritardo, a scempio ormai compiuto, e comunque è difficile dimenticare certe immagini, come la folla del meeting di Rimini osannante nei confronti del guitto, accolto come un salvatore e riverito, incredibile dictu, come un vero statista.
Per tutte queste ragioni l’esame di coscienza non ci sarà e chi proverà a farlo, dentro il mondo cattolico, sarà guardato per lo più con fastidio e messo ai margini, come del resto è già avvenuto durante il regno del guitto.

Bambini vittime innocenti delle guerre degli adulti

I bambini siriani uccisi dal gas nervino sembra che dormano: li vedi stesi, sereni e composti, quasi sognassero. Se fosse così, sognerebbero di certo di trovarsi in un luogo dove predominano sentimenti come pace e umanità. Un’isola che non c’è in questo mondo di adulti, che con le loro sporche guerre non hanno nessuna pietà nel colpire vittime innocenti, nemmeno con le armi più terribili.
Siria-strage 2In Siria non c’è petrolio, ma ci sono tanti bambini a cui bisogna salvare la vita e preservare l’infanzia: fare smettere questo massacro è un impegno che occorre assumersi.

Prende forma in Danimarca una possibile scuola del futuro

In Danimarca,, a Copenaghen, è stata progettata una scuola senza spazi chiusi, senza aule tradizionali e senza l’utilizzo di libri cartacei. E’ l’Orestad College, una scuola superiore, l’indirizzo corrisponde a quello di un liceo e si assiste ad un costruttivo stravolgimento sia dell’architettura dell’edificio, che dell’organizzazione didattica.
L’idea è quella di creare un ambiente che gli studenti percepiscano come loro e in cui possono trovarsi a loro agio e organizzare da soli il proprio tempo. L’esterno presenta numerosissime vetrate, l’ambiente è quindi molto luminoso; l’edificio si sviluppa su quattro piani e gli spazi dedicati alle lezioni sono organizzati in modo che si possano creare gruppi di lavoro tra gli studenti.

lavori di gruppo

lavori di gruppo

L’organizzazione didattica prevede che il docente fornisca un imput che stimoli l’intuizione, la creatività degli studenti, che a loro volta possono sviluppare l’argomento sotto la guida del docente stesso. Si lavora per obiettivi e lo studente sa di avere un certo tempo per raggiungere il suo obiettivo e all’interno di questo tempo può organizzarsi come meglio crede.

Una scuola così quando la vedremo anche da noi  ?

Ecco nel particolare come sarà la  Orestad College  di Copenaghen
( tratto da un articolo di marisamoles)

Interrogazione: stato dei lavori alla pista ciclabile “Girardengo” di Campocavallo.

pista Girardengo 1

Alla c.a. Sig. Presidente del Consiglio Comunale Comune di Osimo

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INTERROGAZIONE

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Oggetto: informazione sullo stato dei lavori alla pista ciclabile “Girardengo” di Campocavallo.


La sottoscritta PAOLA  ANDREONI consigliere Comunale capogruppo del Partito Democratico,

Premesso  che

– molte persone frequentano la pista ciclabile “Girardengo” di Campocavallo;
– alcuni volontari che frequentano quotidianamente la pista segnalano all’AC, in un clima di collaborazione e allo scopo di mantenere in buone condizioni questo spazio verde affinchè i numerosi frequentatori possano usufruirne in condizioni di sicurezza, le varie problematiche che si presentano;
– in seguito a questo positivo clima di collaborazione l’AC ha disposto un sopralluogo effettuato dai tecnici del Comune di Osimo al fine di valutare la situazione della pista ciclabile;
– in seguito a tale valutazione l’AC si è impegnata a effettuare una serie di interventi per rendere più sicura la frequenza della pista ciclabile;

Constatato che

su segnalazione dei volontari stessi, degli interventi previsti si è provveduto alla sola asfaltatura di parte della pista e alla solo ripulitura di parte del fosso adiacente la pista stessa mentre la maggior parte dei lavori previsti non sono stati a tutt’oggi realizzati

Fatte queste premesse la sottoscritta,

INTERROGA  IL  SINDACO
per conoscere

Se è sua intenzione provvedere a completare i lavori previsti e condivisi dagli stessi volontari e per i quali l’AC stessa si è impegnata a realizzare. In particolare:

  1. completamento della ripulitura del fosso adiacente la pista ciclabile che spesso è stato oggetto di esondazione con i relativi danni causati ai terreni circostanti;
  2. realizzazione della potatura della quercia i cui rami raggiungono la strada rendendola pericolosa al transito pedonale e veicolare;
  3. realizzazione di una recinzione lungo un breve tratto della pista nella parte corrispondente alle immediate vicinanze del ponte sul fiume Musone;
  4. ricollocazione con materiale non rimovibile di una panchina nel piazzale presente lungo la pista ciclabile, dato che la panchina precedente è stata oggetto di furto;
  5.  taglio del canneto che ostruisce completamente il passaggio pedonale; (mi riferiscono che in data odierna qualcuno ha provveduto al taglio del canneto senza mettere in sicurezza la zona adiacente e lasciando incompleti i lavori con abbandono disordinato delle canne tagliate lungo il percorso).
  6. Regolamento per definire le condizioni alle quali è possibile che la pista sia anche frequentata da chi va a cavallo salvaguardando la sicurezza e l’igiene di chi invece frequenta la pista per una passeggiata;

Sempre su segnalazione dei volontari,

si suggerisce inoltre al Sindaco

di verificare l’opportunità di rivedere e rivalutare  l’incarico assegnato all’associazione Noi Anziani relativo alla sola presenza presso la pista ciclabile ( incarico già svolto egregiamente e volontariamente dal custode volontario tutto l’anno anche con condizioni climatiche avverse) di due “operatori-volontari” in quanto si ritiene più utile che sia a questi assegnata anche la piccola manutenzione ordinaria della pista stessa.

Osimo lì, 23 agosto 2013

           Il consigliere comunale
capogruppo del Partito Democratico
———-Paola Andreoni

No ai ricatti. La legge va rispettata e le sentenze vanno attuate.

Pur di salvarlo (??!!) non esitano a ricattare. Chiedono di barattare la legalità, il rispetto della legge, con la stabilità e la possibilità di far sopravvivere il Governo. Se non si fa come vogliono loro, se non si fa come vuole Berlusconi, faranno saltare il Governo e – forse – anche la legislatura.
Un intero Paese deve – dovrebbe – secondo il PdL, piegarsi alle pretese di una persona.

Berlusconi 875Bene, questi signori devono sapere che quel baratto è impraticabile! Lo devono spiegare agli italiani che per salvarne uno non esitano a far saltare tutto; devono spiegarlo agli italiani che il lavoro di risanamento finanziario e per la ripresa economica dovrà interrompersi in maniera traumatica.
Devono spiegarlo agli italiani – questi finti ‘patrioti’ – che la legge, per qualcuno, non si deve applicare.
Ha fatto bene Letta a dare l’alt a queste pretese vergognose!
Quel signore – Silvio Berlusconi – è stato dichiarato colpevole non di reati d’opinione, ma di frode fiscale (270 milioni sottratti al fisco), dopo ben tre (dicasi tre!) gradi di giudizio.
La legge anticorruzione votata dal parlamento – anche con il voto del PdL – stabilisce la decadenza e l’incandidabilità per 6 anni di chi è condannato a pene superiori ai due anni per reati che, tra gli altri, comprendono anche la frode fiscale.
C’è quindi una sola strada praticabile, non solo in Germania o in Francia ma, finalmente, anche in Italia: applicare la legge, rispettare e attuare le sentenze.
E il PD farà esattamente questo.

Le discriminazioni trovano spazio al Meeting di Rimini di CL ?

Al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione  si raccolgono firme contro la legge anti-omofobia, perché “rende pari omosessuali ed eterosessuali e spiana la strada ai matrimoni fra le coppie dello stesso sesso”.
Non immaginavo mai che sotto i gazebo del Meeting di Rimini si  nascondessero abili mentitori (il testo di legge uscito dalle Commissioni e che  nelle prossime settimane si discuterà in Parlamento prevede esclusivamente aggravanti per i reati di omofobia e non prevede alcuna norma su matrimoni ne su adozioni fra coppie dello stesso sesso) e si arrivasse a coltivare odio e discriminazione.

Ricordo ai ciellini che la storia ci ha  testimoniato che fra le tante  vittime dei campi di concentramento c’erano  anche gli omosessuali,  li condotti e sterminati proprio perché  ritenuti inferiori agli eterosessuali.

Omocausto

Davvero  questo è il pensiero  del Movimento CL  ispirato dagli insegnamenti  di  don Giussani ?

Lavorare troppo, lavorare pochi di Gramellini

Posto il buongiorno di Gramellini di ieri 21 agosto, perché  fa riflettere sullo scopo della Politica.

giornale La Stampa BuongiornoIl Buongiorno di Gramellini ( 21 agosto 2013 La Stampa ):
“Un mondo equilibrato è forse impossibile, ma di sicuro quello che avanza dietro le gloriose insegne del progresso globale assomiglia a una giostra manovrata da un ubriaco. A Londra un ragazzo tedesco appena scampato all’età dei brufoli, Moritz Erhardt, è morto nella doccia di un dormitorio dopo avere lavorato alla City dalle 9 del mattino alle 6 di quello successivo: ventuno ore consecutive per tre giorni di fila, cibandosi esclusivamente di caffè. A vent’anni si sopravvive a strapazzi anche peggiori, quindi è probabile che Moritz fosse predisposto (soffriva di epilessia), ma la sua fine ha acceso i riflettori su una realtà: mentre la maggioranza dei giovani non trova lavoro, quelli che riescono a ottenere un posto qualificato sono sottoposti a ritmi da spremiagrumi. Un tirocinante della City lavora in media 14 ore al giorno e guadagna l’equivalente di 3000 euro, tantissimi ovunque ma non a Londra, dove l’affitto di un monolocale ne costa 1800: e infatti Moritz dormiva in un ostello.

Questa contraddizione stridente tra i pochi che lavorano troppo e i troppi che lavorano poco, o addirittura mai, sembrerebbe il frutto di un sistema senza governo. Nella storia umana, che è una storia di schiavi spesso inconsapevoli di esserlo, è sempre andata così, se si esclude un breve intervallo – dal secondo Dopoguerra agli Anni Settanta del secolo scorso – quando almeno in Occidente si riuscì a distribuire lavoro e ricchezza, e a creare il ceto medio. Ma l’intervallo è finito e la giostra dell’ubriaco ha ripreso a girare anche qui. Solo la politica avrebbe le chiavi per fermarla, ma le ha perse. Forse se l’è vendute”.

da La Stampa del 21/08/2013.

( Cezanne, il bevitore )

( Cezanne, il bevitore )

Quanto scritto da Gramellini  fa riflettere.
Lo scopo della politica, per un partito progressista non può  essere quello  di prendere atto della realtà e di conservala così come è, magari con qualche piccolo ritocco funzionale, o pensare che  il mondo possa avanzare senza regole precise soprattutto in economia. ( questi  sono concetti della destra).
Un partito progressista ha il compito  di  interrompere la storia degli schiavi e distribuire con equità e giustizia  lavoro e ricchezza. Deve essere questo lo scopo di una politica  “di sinistra”, una politica di cambiamento.

I diritti per i più deboli ? Dimenticati

disabili 85L’Italia: te ne rendi conto quando leggi disavventure come queste. Vergognoso

Tifosi razzisti

Ieri sera durante la partita Lazio- Juve, ogni volta che un calciatore di colore toccava la palla, si sentivano fischi e buuuu, gli imbecilli perdono il pelo ma non il vizio, c’e’ il detto ormai consumato, la madre dei cretini.e’ sempre in cinta.  Io dico, sarebbe meglio dire, che i padri dell’imbecilli siano sterili, senza mettere al mondo figli degeneri, senza dignita’.
ITALY CUP SOCCERVorrei che qualcuno li.contestasse, questi “presunti tifosi” razzisti.
Paola

Berlusconi ad Arcore (la vignetta di Staino)

Staino 10

Epifani e Barca per rifare il nuovo Pd

giornale La Repubblicadi Eugenio Scalfari • 18-Ago-13 La politica alla ripresa autunnale.
È difficile pensare che questo governo stia per cadere. Molti lo temono, alcuni se lo augurano e pongono come data limite il febbraio-marzo del 2014; ma ragionano male scambiando le loro incertezze, le loro paure, le loro speranze per dati di realtà.
Il dato di realtà è che il governo durerà fino alla primavera del 2015, dopo il semestre di presidenza europea che spetta all’Italia e quindi a Enrico Letta.
Questo dato di realtà è sostenuto da molti elementi, il primo dei quali proviene dal documento che Giorgio Napolitano ha diffuso martedì. Non starò a commentarne il contenuto che è già stato analizzato da tutti i giornali e dal nostro in particolare con il commento di Massimo Giannini. Mi limito qui a segnalare due punti essenziali. Il primo riguarda la procedura prevista dalla legge per la domanda di grazia: occorre sia presentata dal condannato di sentenza definitiva o da un suo familiare di primo grado e comporta una serie di accertamenti che riguardano il ravvedimento del condannato stesso e soprattutto l’accettazione della sua colpevolezza che è implicita nel fatto stesso di chiedere la grazia.
Si tratta insomma di un atto di umiliazione che la richiesta di grazia comporta e che – nel caso del personaggio Berlusconi – avrebbe una risonanza mondiale. È pensabile che lo compia? I suoi avvocati, a cominciare da Coppi, premono per il sì, ma chi conosce il personaggio scommette piuttosto sul suo no.
Significherebbe infatti la smentita d’una vita intera, dominata dall’egolatria e dalla spregiudicatezza; insomma la definitiva uscita di scena poiché – come scrive Napolitano nel suddetto documento – essa comporta anche la definitiva rinuncia agli attacchi eversivi che Berlusconi e i suoi seguaci lanciano da vent’anni contro la magistratura.
Tiriamo dunque le somme su questo tema: se Berlusconi chiederà la grazia – indipendentemente dal fatto che la ottenga oppure no – si metterà fuori dalla politica; se non la chiede, a metà ottobre la sentenza sarà eseguita ai domiciliari o alla rieducazione connessa all’assistenza sociale.
Restano tre ulteriori elementi legati a questo tema: l’eventuale provvedimento di grazia non concerne le penalità accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici; la legge Severino che dispone l’ineleggibilità di un condannato a cariche parlamentari; il voto che sarà dato a settembre sulla ratifica della sentenza della Cassazione, voto che avrà comunque vasta maggioranza al Senato quand’anche i senatori del Pdl votino contro.
In sostanza: Silvio Berlusconi è già definitivamente fuori dalla partita politica.
* * *
Ma al di là del tema che abbiamo fin qui esaminato il documento di Napolitano ne contiene un altro che riguarda il governo Letta. Napolitano ricorda la stretta connessione esistente tra la sua decisione di accettare la rielezione al Quirinale con la nascita d’un governo e di una maggioranza di assoluta necessità e priva di alternative, cui avrebbe affidato il compito di agire per portare il paese fuori dalla recessione, di sviluppare il ruolo dell’Italia in Europa avendo come obiettivo quello di orientare concretamente le autorità europee verso la crescita economica e l’occupazione; infine di perseguire la nascita di un’Europa federale tuttora inesistente.

Napolitano affidava anche al governo da lui nominato il compito di avviare alcune riforme costituzionali che aggiornassero la Costituzione non già nei principi intoccabili ma in alcuni settori non più adatti ai tempi molto mutati.
Per adempiere a queste incombenze tutt’altro che marginali il tempo previsto dal Presidente avrà termine con la fine della presidenza semestrale europea affidata all’Italia. Solo allora Napolitano prevede le dimissioni del governo e probabilmente (ma questa è una mia personale induzione) le proprie.
Fino a quel momento, cioè per i prossimi 18 mesi, il governo non si tocca e tanto meno la legislatura parlamentare. A meno che uno dei partiti che lo sostengono in Parlamento decida di staccare la spina. Il più indiziato da questo punto di vista è il Pdl. Lo può fare per soddisfare il suo (ex) Capo, ma lo può anche fare paralizzando l’azione di governo e quindi mettendo Letta nella condizione di esser lui a dimettersi per l’impossibilità di governare.
È probabile che avvenga questo tsunami? E che cosa farebbe in tal caso Napolitano?
* *
Che parlamentari, ministri e dirigenti del Pdl solidarizzino con (l’ex) Capo nel momento in cui la sua uscita di scena sarà definitivamente avvenuta è possibile; lo stesso documento di Napolitano dimostra comprensione verso questa manifestazione “sentimentale” purché si astenga da giudizi vituperevoli nei confronti della magistratura e di altre istituzioni.
Ma che a quest’ultimo atto di addio facciano seguito le dimissioni aventiniane dei parlamentari del Pdl e/o dei ministri sembra estremamente improbabile. Il Capo sarà comunque fuori; il paragone con Grillo – che opera anche lui fuori dal Parlamento – è del tutto improprio perché il Pdl non è confrontabile col Movimento 5 Stelle, hanno tutti e due uno sfondo populista, ma il partito berlusconiano è un tessuto di interessi, di clientele, di affari tra politica ed economia dei quali i 5 Stelle ignorano perfino l’esistenza.
E allora? Che cosa farebbe un partito che provocasse una tempesta politica in una fase di tensione economica e sociale, assumendone la responsabilità e suscitando come tutti sappiamo un’esplicita ostilità da parte dell’Europa rispetto al ritorno (peraltro impossibile) dei berlusconiani al potere?
Questa via non solo è chiusa ma addirittura sbarrata. Il tema dei dirigenti del Pdl è un altro: avviare la costruzione d’un partito e la ricerca di un nuovo quadro dirigente. Casini si muove già in questa direzione e non è il solo, ma anche dentro al Pdl esistono candidati adatti alla guida di un partito moderato e alla nascita di una destra “europea”. E non è affondando il governo Letta che questa strada è percorribile. Senza dire che Napolitano non scioglierà mai le Camere senza una nuova legge elettorale e senza aggiungere che quand’anche il Pdl andasse fuori di testa e affondasse il governo, Napolitano può benissimo nominare un Letta-bis che vada a cercare la fiducia in Parlamento.
Ma siamo seri: niente di questo accadrà.
* * *
È necessario a questo punto che l’attenzione si sposti sul Partito democratico. Qualcuno dice che è il solo partito esistente oggi in Italia. Per certi aspetti è vero e anche noi lo diciamo. Gli altri, partiti e movimenti che siano, hanno un padrone; alcuni poi sono talmente piccoli che il padrone proviene da un inesistente peso quantitativo.
Quindi il Pd. Doveva riformarsi e rinnovarsi. Qualcuno ci sta provando con idee, progetti, intenti estremamente diversi tra loro. Ho già scritto altre volte che le correnti sono molte ma ancor più le fazioni che coltivano le ambizioni dei capi più dei valori politici. Ma anche tralasciando questa distinzione che vige nella politica di tutti i tempi e in tutti i luoghi, i nomi in circolazione si escludono a vicenda: Cuperlo, Fassina, Onofri, Civati, senza dire di Vendola. Renzi forse ha più chance numeriche ma è difficile pensarlo come un segretario che potrà tentare l’avventura della “premiership” solo nella primavera del 2015.
In realtà restano due nomi con caratteristiche molto diverse ma in qualche modo complementari. Uno è Guglielmo Epifani, che non appartiene a correnti né vagheggia un futuro ma può rappresentare un partito che sostenga il governo e prenda nei suoi confronti le iniziative che gli competono per il fatto stesso di avere la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera e quella relativa al Senato. Iniziative responsabili e non provocatorie che rafforzino l’azione di Letta e ridiano un ruolo attuale e sociale al Pd.
L’altro è Fabrizio Barca che lavora ad un futuro partito capace di rappresentare consapevolmente la sinistra riformatrice, la sinistra sociale, la sinistra di governo. Un partito che parte dalle ispirazioni del Veltroni del Lingotto ma non sia “liquido”; un partito che ascolti la società, che raccolga consensi non solo nei ceti urbani ma tra i lavoratori che nel partito attuale non sono affatto presenti. E che possa fin d’ora suggerire a Letta iniziative fattibili nei limiti delle possibilità. E giochi fino in fondo quel ruolo europeo che Letta – secondo Barca – sta degnamente rappresentando. A cominciare per esempio da una rete di asili che servirebbe non solo ad alleviare gli oneri delle madri lavoratrici ma susciterebbe un “indotto” di notevoli proporzioni. Un partito che incida sulle strutture della pubblica amministrazione ormai logore se non addirittura inesistenti.
Ecco perché Epifani e Barca – che lo sappiano o no – sono complementari. O almeno io come osservatore e cittadino interessato al buon funzionamento della polis per quel che vale la penso così.
Enrico Letta parlerà oggi al “meeting” di Rimini di Comunione e liberazione. Ascolteremo ciò che dirà e come risponderà alle domande. Immagino che saranno molte e anche cattive come accade in convegni aperti. Qualcosa mi dice che falchi e amazzoni ce ne saranno in abbondanza. Ma Letta è abituato a farsi sentire in Europa dove si è già guadagnato un’autorevolezza non inferiore e forse superiore a quella di Monti nei primi mesi del suo mandato.
Il Pd deve imprimere al governo la sua tonalità che finora è mancata. A cominciare dalla legge elettorale. A nuovi progetti per l’occupazione. Alla programmazione di nuovi strumenti dei fondi europei per investimenti e opere sociali. All’impiego già in corso dei 97 miliardi disponibili dalla Cassa depositi e prestiti. Ai pagamenti già in corso dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese e ai Comuni.
Lo spread continua a scendere. L’occupazione ancora non aumenta e quello è il punto da tener presente. Iniziativa, consapevolezza, responsabilità. Forse i tanti italiani colpiti da indifferenza e rabbia potrebbero tornare in linea. Questo – diciamolo – è l’obiettivo finale: che si sentano al tempo stesso più italiani e più europei.

Quando le canzoni le concludeva Enrico Maria Papes (…e ogni gruppo aveva il suo Enrico Maria)

 

    Una nota per ogni domenica

                                                                                       

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Buona Domenica a tutti Voi,  con  i GIGANTI della canzone italiana

” Credo nell’amor, in ciò che sente il nostro cuor,

so di non sbagliar se dico che l’amicizia lo può dar.
L’arte è nel cuor, e la famiglia è calor,
………………

Viva, viva l’amor…