Le domande degli italiani: ANTITRUST, CONFLITTO DI INTERESSI, INFORMAZIONE

conflitto di intere COSA PENSATE DI FARE PER EVITARE IL CONFLITTO DI INTERESSI?
Sono essenziali norme stringenti in materia di conflitto d’interessi, norme sull’incompatibilità e soprattutto una robusta legislazione antitrust in materia di comunicazione e informazione, in modo da superare la brutta legge firmata da Gasparri. Il PD propone inoltre da tempo una riforma della governance della Rai, per sottrarla all’invadenza della politica. Di fronte all’incapacità del governo Monti di realizzarla, il PD ha fatto scegliere i rappresentanti nel Cda dalle associazioni della società civile.

Le domande degli italiani: LIBERALIZZAZIONI

LIBERALIZZAZIONI 7 IL PD PARLA SPESSO DI LIBERALIZZAZIONI. MA CHE COSA PROPONETE IN CONCRETO?
Dopo le lenzuolate di Bersani varate durante i governi di centrosinistra (tra l’altro: commercio, energia elettrica, treni, trasferibilità cellulari e abbattimento commissione sulle ricariche, trasferibilità dei conti correnti e delle polizze assicurative…), nella legislatura appena finita il PD ha presentato e predisposto oltre 30 provvedimenti di liberalizzazione. Verranno ripresentati e rafforzati nella nuova legislatura.
Tra i temi di intervento, le professioni, i farmaci, i carburanti e l’energia, banche, trasporti e poste, assicurazioni, semplificazione per le imprese, tutela dei consumatori.

 

Le domande degli italiani: SICUREZZA

sicurezza 2 VOI CHE COSA CONTATE DI FARE PER GARANTIRE LA VITA SOCIALE E LA LOTTA ALLA VIOLENZA?
Per il PD la sicurezza è un diritto di libertà, cioè uno dei diritti fondamentali di cittadinanza, esattamente come lo sono la salute o l’istruzione. Per la destra invece, la sicurezza è sempre stata l’esito di un processo di enfatizzazione della paura, e lo strumento principe nel condizionamento del consenso.
I pesanti tagli alla sicurezza effettuati negli anni passati da Berlusconi e Maroni, 4 mld di euro, hanno messo in difficoltà le forze dell’ordine: purtroppo l’aumento dei reati comuni appena rilevato dal Viminale ne è una triste controprova.
Noi pensiamo che gli operatori abbiano bisogno di nuovi strumenti e di più investimenti per aumentare le capacità operative, l’efficienza e le professionalità. Anche per questo, avendo a cuore l’efficienza del Paese e lo snellimento della spesa improduttiva, siamo stati promotori nelle discussioni parlamentari di una serie di interventi tesi a rendere più efficiente il servizio e a garantire il mantenimento degli standard di sicurezza nell’interesse degli italiani e dei lavoratori dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
Nell’attuale situazione però tutto questo può essere effettuato solo riorganizzando i processi, razionalizzando i servizi e rimodellando le strutture. Serve una riforma per semplificare, evitare doppioni, esaltare professionalità, riorganizzare la distribuzione sul territorio. Serve un modello integrato che, come già avviene in molte città del paese da noi guidate, integri competenze amministrative locali, modelli sociali, efficienza della giustizia, gestione centrale dello stato.
Grazie al PD, già nel corso dell’ultimo anno, è stata salvaguardata la specificità del comparto e sono stati trovati 200 mln per garantire il ringiovanimento degli organici e una maggiore sicurezza per i cittadini.

Le domande degli italiani: AGENDA DIGITALE

 AGENDA DIGITALECHE COSA PENSATE DI FARE PER QUELLA CHE COMUNEMENTE VIENE CHIAMATA L’AGENDA DIGITALE ?

Un piano Industria deve riconoscere l’importanza delle “politiche industriali digitali” e promuovere un piano di alfabetizzazione digitale per le PMI. Agenda digitale non è solo economia: è sopratutto democrazia. Traduciamo in italiano “open government” come un nuovo patto di cittadinanza digitale, in cui il PD porta un elemento distintivo di credibilità come partito del governo aperto ai cittadini (bilanci pubblicati, finanziamenti, consultazioni, buone pratiche).
Pensiamo a una “innovazione popolare” che passi da tema riservato a un’élite di esperti a questione centrale per rendere l’Italia più ricca, giusta e civile.
Questo vuol dire incentivare i pagamenti elettronici (attraverso riduzione delle commissioni; campagne di promozione della convenienza e sicurezza della moneta elettronica; l’incentivazione ai piccoli esercizi; obbligo di moneta elettronica per PA e professionisti), più tracciabilità e capacità di controllo dei pagamenti per servizi pubblici (ad esempio i parcheggi comunali).
E ancora: cambiare la governance complessiva dell’Agenda Digitale che raccolga le competenze ora divise tra istituzioni diverse, abbassare l’IVA sui libri digitali al 4% dal 21% attuale, maggiore TRASPARENZA per consultare online i documenti della PA, estendere la banda larga nei comuni, e allo stesso tempo aumentare la copertura del wi-fi pubblico.

Le domande degli italiani: RIFORME ISTITUZIONI E COSTI POLITICA

COSTI POLITICA 874 NELLA LEGISLATURA APPENA FINITA MOLTE RIFORME SONO RIMASTE BLOCCATE.  CHE COSA PROPONE IL PD?
Quel che si è fatto fin qui, dall’abolizione dei vitalizi al dimezzamento del finanziamento ai partiti, lo si è fatto su proposta e iniziativa del PD.
Quel che non si è potuto fare lo si farà:
– Una rigorosa legge sui partiti;
Un parlamentare o un consigliere regionale non deve guadagnare di più di un sindaco;
Riduzione del numero dei parlamentari;
– Una sola Camera che fa leggi;
– Autonomie e federalismo;
– Regole di base nuove per la pubblica amministrazione.
Il PD propone tra l’altro un radicale disboscamento delle società partecipate dalle amministrazioni locali, in modo da favore economie di scala e da evitare sprechi e proliferazione di incarichi societari, con un notevole effetto di risparmio.
MONTI DICE CHE LA PRIMA LEGGE DA FARE È LA RIFORMA ELETTORALE. VOI CHE RIFORMA VOLETE?
Intanto siamo l’unica forza politica che ha presentato una proposta di riforma elettorale (il doppio turno di collegio) varata all’unanimità dai propri organismi dirigenti. La preponderanza della destra nel Parlamento di questa legislatura ci ha impedito di arrivare ad una riforma.
Ma noi, come avevamo promesso, restando il “porcellum” abbiamo fatto le primarie per la scelta dei parlamentari. Noi abbiamo sconfitto il “porcellum” e nella prossima legislatura riprensenteremo la nostra proposta di riforma.

 

Le domande degli italiani: EUROPA ed i CONTI

Europa23-300x216 QUALI OBIETTIVI SI PONE IL PD PER LO SVILUPPO DEL CAMMINO EUROPEO ?

La nostra meta sono gli Stati Uniti d’Europa.
Noi pensiamo, in particolare, che sia necessario fare un salto di qualità e dare gradualmente ai cittadini europei la possibilità di essere loro, attraverso meccanismi elettorali e democratici, a indicare coloro che siedono ai vertici delle istituzioni europee, rappresentano l’Europa e prendono le decisioni che poi riguardano tutti.

IL CENTROSINISTRA GARANTIRÀ GLI IMPEGNI PRESI CON IL FISCAL COMPACT ?
Noi garantiamo gli accordi presi in Europa (anche se ricordiamo che li ha firmati Berlusconi e che la loro onerosità è dipesa dalla non credibilità e dalla incapacità del governo del centrodestra) e in particolare gli impegni sui conti pubblici approvati dal Parlamento italiano (il fiscal compact). Compreso il pareggio di bilancio nel 2013. Da questo punto di vista bisognerà anche verificare concretamente i dati. Il 2013 rischia di essere un altro difficilissimo anno per i conti pubblici.
Più in particolare noi siamo anche pronti ad accordi che consentano un maggiore e più stringente controllo reciproco sui bilanci pubblici dei diversi paesi. Purché in ambito europeo si arrivi, anche con il concorso delle altre forze progressiste europee, ad un cambiamento importante a favore della crescita. Noi pensiamo che ci sia modo e spazio per meccanismi che consentano investimenti (anche grazie ai project bond e agli eurobond) o di gestire in comune almeno una parte del debito pubblico di ogni paese (le proposte di Visco in Italia e dei consiglieri della Merkel in Germania), in modo da non pesare sui bilanci ma di ottenere il rinnovo dei titoli del debito pubblico a tassi di interesse molto più favorevoli di quelli attuali.

Le domande degli italiani: SANITA’

SANITA MOLTI ESPERTI DICONO: “NON POSSIAMO PIÙ DARE TUTTO A TUTTI”. VOI COME PENSATE DI GARANTIRE UN SERVIZIO DAVVERO SOSTENIBILE?
E’ la frase che ripetono coloro che spingono verso il privato e le assicurazioni. E’ questo il modo per aprire la strada a una sanità a due velocità. Noi vogliamo una sanità in grado di dare tutto ciò che è necessario a chi ne ha davvero bisogno.
Questo significa però anche interventi rigorosi per garantire l’efficienza e la sostenibilità finanziaria del sistema. In questo contesto, legalità e trasparenza non sono solo parte della questione morale.
Come per il resto delle attività sociali, per la Sanità questi sono principi indispensabili per garantire efficienza, qualità, vera attenzione ai bisogni dei pazienti e in futuro per avviare riflessioni sul tema della tenuta del Welfare.
Più in particolare, puntiamo su una rete di assistenza basata su:
– meno ospedali altamente tecnologici per affrontare casi acuti e emergenze;
– rete di assistenza a media intensità di cura per rispondere a fragilità, anziani, malati cronici;
– massima integrazione tra ospedale e medicina territoriale.
I medici e tutti gli operatori sanitari vanno valorizzati ma soprattutto coinvolti nei processi decisionali e nel governo clinico di aziende e ospedali.
Infine, la Sanità è anche un fattore di sviluppo. La spesa sanitaria ammonta al 7,2 per cento del Prodotto interno lordo italiano. Ma rappresenta il 12,8 per cento della ricchezza prodotta dalla filiera. Per questo deve essere considerata come un fattore di sviluppo per l’intera economia nazionale.

Le domande degli italiani: LIBERALIZZAZIONI

liberalizzazioniIL PD PARLA SPESSO DI LIBERALIZZAZIONI. MA CHE COSA PROPONETE IN CONCRETO?

Dopo le lenzuolate di Bersani varate durante i governi di centrosinistra (tra l’altro: commercio, energia elettrica, treni, trasferibilità cellulari e abbattimento commissione sulle ricariche, trasferibilità dei conti correnti e delle polizze assicurative…), nella legislatura appena finita il PD ha presentato e predisposto oltre 30 provvedimenti di liberalizzazione. Verranno ripresentati e rafforzati nella nuova legislatura.
Tra i temi di intervento, le professioni, i farmaci, i carburanti e l’energia, banche, trasporti e poste, assicurazioni, semplificazione per le imprese, tutela dei consumatori.

Le domande degli italiani: FISCO

FISCO COME VOLETE INTERVENIRE SULL’IMU?
Fin da prima del decreto Salva Italia, il PD ha proposto di applicare l’Imu, imposta approvata dal governo Berlusconi nell’ambito del federalismo fiscale, alleggerendo l’Imu sulla prima casa per gli italiani che hanno redditi più bassi. E di finanziare questa agevolazione con un’imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari, cioè un prelievo aggiuntivo sui patrimoni immobiliari di valore superiore a soglie particolarmente elevate. Più in particolare l’ipotesi è di evitare il pagamento dell’Imu per le prime case fino a 400-500 euro di imposta e di compensare questo sgravio con un aggravio, progressivo, a partire dagli immobili che abbiano un valore superiore al milione e mezzo di euro dal punto di vista catastale, cioè almeno tre milioni di euro di valore commerciale.
Nel corso dell’iter parlamentare del provvedimento sull’Imu il PD ha già proposto di destinarne il gettito ai comuni. La proposta non è stata accolta dal governo Monti.
VOI IMPORRETE UNA PATRIMONIALE?
Il PD non propone interventi generali sul patrimonio.
Per le ricchezze di tipo mobiliare (azioni, fondi, liquidi, titoli pubblici…) per noi è importante la trasparenza e la tracciabilità. E sono importanti perché oggi è decisivo sapere davvero dove sono redditi e ricchezze per rendere gestibile qualsiasi ipotesi di ogni eventuale contributo dei più abbienti per l’accesso ai servizi di un Welfare, che va garantito ma appunto per questo che bisogna mettere al sicuro dal punto di vista della sostenibilità finanziaria.
CHE COSA VOLETE FARE CONTRO L’EVASIONE E L’ELUSIONE FISCALE?
La fedeltà fiscale per noi è decisiva. Gli interventi da questo punto di vista riguardano, oltre all’uso concreto ed efficiente delle banche dati, soprattutto la riduzione nella circolazione del contante, perchè la trasparenza nei pagamenti è fondamentale.
Considerando i benefici che verrebbero alle banche da un maggior ricorso agli strumenti di pagamento elettronico (bancomat, carte, ecc…) sarà necessario fare un accordo con le aziende di credito perché azzerino, o comunque abbassino in modo decisivo, i costi delle carte. Sarà importante anche rendere più difficili tutte quelle attività che oggi consentono di spostare facilmente fondi e basi sociali da un paese all’altro per non pagare le imposte.
VOLETE O NO FARE UN ACCORDO CON LA SVIZZERA SUI CAPITALI ESPORTATI?
Un accordo fiscale con la Svizzera va ricercato, ma non deve tradursi in un sostanziale condono per le somme sulle quali non vengono pagate imposte in Italia.
VOLETE ABBASSARE LE IMPOSTE?
Le imposte oggi pesano troppo su lavoro e impresa e troppo poco sulla rendita. Salvo restando l’equilibrio dei conti pubblici, in prospettiva, e anche grazie ai proventi di una vera lotta all’evasione e all’elusione fiscale, noi prevediamo di riequilibrare il prelievo fiscale sui redditi da lavoro, autonomo e dipendente, e sugli investimenti. L’obiettivo è di rendere più redditizio l’impegno nell’economia reale e che da occupazione, rispetto alle posizioni di rendita.

Le domande degli italiani: DIRITTI

Diritti per tutti QUALI SONO LE PRINCIPALI PROPOSTE DEL PD IN TEMA DI DIRITTI CIVILI?
Primo atto del nuovo governo di centrosinistra sarà una nuova norma sulla cittadinanza per i figli degli immigrati nati e che studiano in Italia.
RICONOSCERETE I DIRITTI DELLE COPPIE OMOSESSUALI?
Sì. Noi proponiamo il riconoscimento giuridico per le coppie gay con le stesse modalità adottate in Germania.
CAMBIERETE LA POLITICA RISPETTO ALL’IMMIGRAZIONE?
Rendendo impossibile la regolarità, la destra a di fatto favorito la clandestinità. Occorre voltare pagina e avviarci verso una legislazione saldamente ancorata alla migliore tradizione europea.
QUALI DIRITTI DI CITTADINANZA NEI LUOGHI DI LAVORO?
I luoghi di lavoro non sono territori fuori dai confini della democrazia. Devono essere trovare forme di rappresentanza e rappresentatività nelle quali i lavoratori si riconoscano. Per questo il PD propone una legge sulla rappresentanza a sostegno della democrazia sindacale e dei diritti di partecipazione dei lavoratori.
CHE COSA PENSATE DI FARE SUL TEMA DEL FINE VITA?
Noi crediamo che – senza alcuna ipotesi che possa far pensare all’eutanasia – si debba però trovare il modo di preservare la dignità delle persone nella fase finale della loro vita.

Le domande degli italiani: IMU una risposta realistica

Imu 8756Sull’Imu qual’è la proposta realistica del PD ?

L’Imu è un’imposta varata dal governo Berlusconi nell’ambito del federalismo fiscale e che è stata applicata dal governo Monti.
Adesso lo stesso Berlusconi ne propone una favolista restituzione e per giustificarne il finanziamento prospetta una specie di condono fiscale per chi ha evaso le imposte e portato i soldi in Svizzera.
L’unica proposta efficace, realistica e davvero praticabile sull’Imu è invece quella del PD:
Alleggerimento dell’Imu sulla prima casa, in particolare per gli italiani che hanno redditi più bassi e per chi paga un’imposta fino a 500 euro.
Finanziamento di questa agevolazione con un prelievo graduale e progressivo sui grandi patrimoni immobiliari (di fatto a partire da almeno tre milioni di euro di valore commerciale).
– Il PD ha già proposto in Parlamento di destinare TUTTO il gettito dell’Imu ai Comuni. La proposta non è stata accolta dal governo Monti.

Le domande degli italiani: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

PA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: COME PENSATE DI RENDERLA EFFICIENTE?

In rapporto al PIL, in Italia spesa e personale della Pubblica Amministrazione (PA) sono in linea con gli standard europei.
Tuttavia:
1) i risultati (servizi, politiche) non valgono le risorse assorbite;
2) la dimensione raggiunta non è sostenibile di fronte alla crisi e alla diminuzione del PIL;
3) spesa e organici procedono indipendentemente dalle decisioni politiche (es. negli ultimi 20 anni spesa per istruzione -5,4%).
La crisi e le conseguenti manovre (2011 e 2012) hanno ridotto LA spesa  e il personale  ma la spesa è sempre più legata all’auto-amministrazione: amministratori e funzionari sono sempre più impegnati nel rispettare regole e vincoli a scapito dei servizi offerti.
L’esempio negativo del governo della PA è la stagione brunettiana: la retorica dell’insulto nei confronti del “pubblico” e la velleità della Grande Riforma che produce centralismo; la “Bertolasocrazia” come centralizzazione della “gestione straordinaria” al posto della necessità di migliorare le procedure ordinarie.
Il PD punta a un cambiamento strutturale, orientato non solo a ridurre la spesa, ma all’efficacia e la produzione dei beni comuni essenziali: istruzione, sicurezza, salute e assistenza, oltre che accesso dei cittadini alle informazioni e a processi decisionali partecipati. Con due stelle polari: “senza la PA non si può” (collaborazione) ma “con questa PA non si può” (cambiamento).
Entro il 2013, è necessario migliorare alcune misure del governo Monti, soprattutto rio-rientare la spending review per superare definitivamente i tagli lineari, arrivare alla trasparenza totale della PA e completare i provvedimenti anti-corruzione e di semplificazione.
L’orizzonte di legislatura è il sistema di PA del regionalismo cooperativo e solidale, con:
1) stato centrale snellito e più integrato e valorizzazione delle autonomie locali;
2) digitalizzazione completa, trasparenza e semplificazione dei processi amministrativi (tempi duri per le liste cittadine nostrane che di trasparenza non vogliono sentir parlare);
3) alleggerimento dell’“auto-amministrazione”;
4) nuovo mix professionale e generazionale del lavoro pubblico, aumentando le competenze specialistiche e manageriali.

Le domande degli italiani: GIUSTIZIA

Giustizia BASTA LA LEGGE CONTRO LA CORRUZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO? NELLA PASSATA LEGISLATURA SI È PARLATO TANTO DI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, MA NON SI È CONCLUSO NULLA. VOI CHE COSA PROPONETE? BASTA LA LEGGE CONTRO LA CORRUZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO?
No. Noi puntiamo a norme più rigorose contro la corruzione e per la prescrizione dei reati. Reintrodurremo subito la legge sul falso in bilancio. Promuoveremo e sosterremo una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, con norme contro l’autoriciclaggio e contro il voto di scambio mafioso.
NELLA PASSATA LEGISLATURA SI È PARLATO TANTO DI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, MA NON SI È CONCLUSO NULLA. VOI CHE COSA PROPONETE?
Oltre a riforme più strutturali come un nuovo codice penale e l’unificazione dei riti nel processo civile, può essere intrapresa la strada di riforme che siano in grado di accelerare i tempi del processo, garantendone però lo svolgimento nel rispetto della tutela dei diritti fondamentali e fermi restando i principi costituzionali dell’obbligatorietà dell’azione penale, dell’autonomia e indipendenza della magistratura, così come del giusto processo e della tutela del diritto di difesa. Ma al di là delle riforme, sarà decisiva la possibilità di migliorare gli standard di servizio e di contenere i costi. In particolare, e solo a titolo esemplificativo e non esaustivo, pensiamo alla realizzazione dell’ufficio per il processo, alla banca dati della giurisprudenza, un programma per acquisire indicatori affidabili e strumenti per il controllo di gestione, non solo quantitativo, presso gli uffici giudiziari.

Le domande degli italiani: DONNE

donne 2356Che cosa propone il PD in concreto contro il dilagare della violenza contro le donne ?
Il PD si è battuto in Parlamento perché il Governo firmasse la Convenzione di Istanbul. Ora va fatta la ratifica. Più in particolare pensiamo che bisogna:
1. Sostenere i centri antiviolenza;
2. Fare un osservatorio per la raccolta dei dati;
3. Mettere in rete le informazioni in possesso delle varie istituzioni;
4. Fare campagne di prevenzione nelle scuole e non solo. Le istituzioni devono difendere chi denuncia la violenza, garantendo la rapidità nei processi. Serve però anche denunciare gli stereotipi con i quali i media rappresentano le donne.
La legge 194 va rivista?
La legge 194 va difesa ed applicata in tutte le sue parti. Il diritto dei medici all’obiezione di coscienza non può e non deve compromettere il diritto alla salute delle donne. Pensiamo dunque che il prossimo governo dovrà fare in modo che le Regioni garantiscano l’erogazione dei servizi, e dunque che vi sia anche un adeguato numero di medici non obiettori su tutto il territorio nazionale. Bisogna inoltre investire di più nel rafforzamento della rete dei consultori.
Che cosa vuol fare il   PD per la parità negli organismi dirigenti ?
Intanto ricordiamo che cosa il PD ha già fatto: lo Statuto del partito prevede esplicitamente la democrazia paritaria e abbiamo voluto che la segreteria nazionale del PD fosse composta per larga parte di giovani e per metà di donne. Nella nostra proposta di legge per la riforma elettorale noi mettiamo l’obbligo della parità di genere e la previsione di tagliare i rimborsi elettorali nel caso in cui il numero delle elette non sia in linea con quello degli uomini. Nelle nostre liste c’è un numero elevato di donne e almeno il 40% dei parlamentari sarà donna. Ci siamo battuti in Parlamento per la legge che introduce la doppia preferenza di genere nei Comuni. Nelle campagne elettorali per le amministrative abbiamo chiesto ai candidati di comporre le Giunte in maniera paritaria tra uomini e donne, impegno che è stato rispettato da molti sindaci una volta eletti. Questo stesso impegno riguarda il futuro governo nazionale.

 

Le domande degli italiani: PENSIONI

 Anziani 8569

VOLETE CAMBIARE LA RIFORMA FORNERO SULLE PENSIONI ? 

Per il PD va completata la copertura del problema esodati. Nel medio-lungo periodo pensiamo che sia necessario rendere il sistema pensionistico più flessibile, ferma restando l’attenzione alla assoluta stabilità finanziaria, prevedendo anche forme di invecchiamento attivo.

Le domande degli italiani: POLITICA INDUSTRIALE, INFRASTRUTTURE E AMBIENTE

Lavoro 542 CHE COSA PROPONETE PER RILANCIARE L’INDUSTRIA? SI PARLA MOLTO DI GREEN ECONOMY, MA COSA VOLETE FARE IN PARTICOLARE? COSA FARÀ IL PD PER LA CASA?
IL PDL AVEVA IL PONTE SULLO STRETTO. VOI CHE COSA PROPONETE PER LE INFRASTRUTTURE ?
PER I PENDOLARI SEMPRE PIÙ RITARDI, SOPPRESSIONI, SCARSA QUALITÀ DI TRENI E AUTOBUS. COSA FARÀ IL PD PER I TRASPORTI ?  CHE COSA PROPONETE PER RILANCIARE L’INDUSTRIA?
L’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa e non può perdere questa vocazione che va però riletta in chiave moderna.
La politica industriale, fin qui grande assente, deve essere orientata a raccogliere la sfida del futuro, quella della sostenibilità ambientale. Per questo nella carta degli intenti abbiamo proposto di realizzare una politica industriale integralmente ecologica che punti in generale sull’uso efficiente delle risorse e sul riuso della materia, sostenga l’introduzione di nuove tecnologie ambientali in ogni settore, promuova le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le scienze della vita, le nuove tecnologie applicate alla tutela e fruizione dei beni culturali e al made in Italy. Più in particolare noi prevediamo di riprendere la direzione imboccata con il programma Industria 2015 per il sostegno dell’innovazione e delle tecnologie, di reintrodurre il credito di imposta per la ricerca e di varare sconti fiscali sugli utili che le imprese decidono di reinvestire in azienda.

SI PARLA MOLTO DI GREEN ECONOMY, MA COSA VOLETE FARE IN PARTICOLARE ?
La sfida dell’economia verde, legata all’innovazione e alla qualità, non riguarda un solo settore, ma l’intera economia. Basti pensare all’efficienza energetica e alla conseguente riduzione dei costi produttivi, alla riqualificazione degli immobili che può dare una spinta all’edilizia senza rischiare un eccessivo consumo del territorio, alle bonifiche delle aree industriali dismesse per avere spazi dove rendere possibile l’insediamento di nuove imprese e di investimenti anche internazionali, all’agricoltura di qualità.
In questo contesto va anche considerato il tema della prevenzione ambientale e degli investimenti per la manutenzione del territorio: pur considerando importantissimo il presidio della protezione civile, la prevenzione è un impegno indispensabile.

COSA FARÀ IL PD PER LA CASA?
Molte famiglie, soprattutto giovani, sono in grave difficoltà: non riescono a comprare casa, a pagare l’affitto, a estinguere il mutuo o ad accedere alle case popolari.
Il PD rilancerà il mercato degli affitti, tra l’altro dando vantaggi fiscali a chi metterà sul mercato le abitazioni a prezzi calmierati. Siamo contrari a consumare altro territorio. Per questo metteremo al centro la manutenzione e la trasformazione del patrimonio esistente, compreso quello pubblico.

Il PDL AVEVA IL PONTE SULLO STRETTO. VOI CHE COSA PROPONETE PER LE INFRASTRUTTURE ?
Basta con la stagione delle grandi opere irrealizzabili e troppo costose. E’ urgente selezionare poche grandi opere strategiche e concentrare le altre risorse su un piano di medie e piccole opere. Lavori più sostenibili per l’ambiente, che si possano realizzare in fretta e capaci di rilanciare economia e lavoro.

PER I PENDOLARI SEMPRE PIÙ RITARDI, SOPPRESSIONI, SCARSA QUALITÀ DI TRENI E AUTOBUS. COSA FARÀ IL PD PER I TRASPORTI ?
I disagi che vivono ogni giorno i 16 milioni di pendolari sono un problema vero e le loro proteste sacrosante. Dopo la folle stagione dei tagli di Tremonti e Berlusconi bisogna cambiare rotta e incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Il PD intende puntare all’efficienza del Trasporto Pubblico. Tra le altre cose, si pensa anche alla possibilità di detrarre dalle tasse una parte della spesa per l’abbonamento.

Le domande degli italiani: partiamo dal LAVORO

Mancano solo 15 giorni all’appuntamento elettorale del 24 e 25 febbraio. La campagna elettorale è caratterizzata da una destra che con il suo capo dice solo tante bugie e falsità. Cosa propone il PD sui temi del lavoro, la scuola, la sanità, i diritti, l’energia, i beni comuni, le spese militari… ? Che risposte dà, il PD, alle tante domande di chi vuole capire quali impegni si assumerà il principale partito italiano, che si candida a governare l’Italia?
Proverò in questi ultimi giorni, che ci separano dall’appuntamento elettorale, ad illustrare il programma del Partito Democratico attraverso le domande che ci facciamo come cittadini – che ogni visitatore di questo blog può proporre ed integrare – sui vari argomenti e le risposte tratte dalle proposte che PD ha elaborato e si impegna a realizzare. Sono ben accetti suggerimenti, proposte, commenti e valutazioni.
Paola

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LavoroVOLETE CAMBIARE LA RIFORMA FORNERO? E CHE COSA FARETE PER DARE PIÙ LAVORO?
Intanto, più importante delle norme sul lavoro è la possibilità oggi di dare un più di lavoro. Fermi restando gli impegni sulla tenuta dei conti pubblici, in una fase così dura di recessione, per noi è importante riuscire a dare più lavoro.
Da questo punto di vista è decisivo il contributo che può venire da iniziative in sede europea ma anche alcune iniziative in Italia e locali.
A cominciare dalla possibilità, per i comuni con un bilancio in equilibrio, di poter avviare iniziative già pronte per la realizzazione e che siano utili. Per esempio, ristrutturazione del patrimonio abitativo, pubblico e privato. Salvaguardia del territorio. Riconversione energetica. Riflessi della politica industriale e dell’impegno nella green economy.
MA VOLETE CAMBIARE LA RIFORMA FORNERO?
Noi non intendiamo toccare la riforma dell’articolo 18 nella formulazione alla tedesca. Vanno viste meglio le norme per garantire l’ingresso dei giovani al lavoro e per ridurre la precarietà. Più in particolare, per combattere la precarietà bisogna fare in modo che il lavoro stabile costi meno del lavoro precario, e dunque divenga più conveniente.
E’ un obiettivo che la riforma Fornero non ha raggiunto, perché ha determinato un incremento dei contributi per i contratti atipici, non un abbassamento del costo per i contratti stabilizzati. Anzi, ora sarà necessario evitare il rischio che l’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori a progetto e con partita Iva si traduca solo in una riduzione del loro reddito netto.
Vanno inoltre trovati meccanismi di rappresentanza e rappresentatività nei quali i lavoratori si riconoscano.
SIETE D’ACCORDO CON IL TEMA DEL DECENTRAMENTO CONTRATTUALE PER LA PRODUTTIVITÀ?
E’ un tema che riguarda le parti sociali, imprese e sindacati. In ogni caso, gli accordi aziendali o locali per la produttività rappresentano una opportunità. Ma accanto al tema del lavoro ci deve essere l’impegno degli imprenditori agli investimenti e i lavoratori devono avere la possibilità di dire la loro, sapendo che senza regole condivise per la partecipazione e la rappresentanza questo processo non va avanti.
GIOVANI E DONNE, COSA PENSATE DI FARE?
L’obiettivo di far crescere l’occupazione femminile è da anni sancito in tutti i programmi approvati dal PD. Noi pensiamo che tutte le misure di sostegno al lavoro e alla crescita debbano prevedere un meccanismo di favore differenziale per l’occupazione di giovani e donne. Più in particolare, tra le nostre proposte vi sono: per l’occupazione femminile, il potenziamento dei servizi pubblici per conciliare lavoro e maternità ed un significativo aumento della detrazione fiscale per le mamme che lavorano.

L’Italia ce la farà se ce la faremo come italiani

L’Italia ce la farà, se il Paese che lavora, o che un lavoro lo cerca, che studia, che misura le spese, che dedica del tempo al bene comune, che osserva le regole e ha rispetto di sé e degli altri , troverà un motivo di fiducia e di speranza.
L’Italia perderà se abbandonerà l’Europa e si rifugerà nel suo spirito corporativo  e localistico, se prevarrà l’interesse del più ricco o del più arrogante. Se speranza e riscatto non saranno il capitale di un popolo ma scialuppe solo per i furbi e i meno innocenti.
Questa Carta d’Intenti vuole descrivere l’Italia che ce la può fare, che ce la può fare ricostruendo basi etiche e di efficienza economica; che ce la può fare con uno sforzo comune in cui chi ha di più dà di più.
Sappiamo che la politica ha le sue colpe. E che quanto più profonda si manifesta la crisi, tanto più le classi dirigenti devono testimoniare il meglio: nella competenza, nella condotta, nella coerenza. Questo sarà il nostro impegno e la bussola per il nostro compito. Con la stessa sincerità, diciamo che non siamo tutti uguali. Non sono uguali i partiti, le persone, le responsabilità. Gli italiani sono finiti dove mai sarebbero dovuti stare perché a lungo sono stati governati male. Noi vogliamo chiudere quella pagina e aprirne un’altra.
L’Italia, come altre grandi nazioni, è immersa nella fine drammatica di un ciclo della storia che ha occupato l’ultimo trentennio. La gravità del quadro elimina molte certezze. Ma sono proprio le grandi rotture a dettare le regole del futuro. Nel senso che da una crisi radicale – dell’economia e della democrazia – non si esce mai come si è entrati. Le crisi cambiano il paesaggio, le persone, il modo di pensare. La sfida è spingere quel mutamento verso un progresso e un civismo più solidi, retti, condivisi. Davanti a noi, adesso, c’è una scelta di questo tipo: se batterci per migliorare tutti assieme o rinunciare a battersi. Se credere nelle risorse del Paese o affidarsi – e sarebbe una sciagura – alle risorse di uno solo. Se unire le energie disponibili e ripensare assieme l’Europa, o attendere che altri scelgano e dicano per noi.
Questo è il momento di decidere cosa vogliamo diventare. Quale ruolo dare a una nazione con la nostra tradizione, situata nel cuore di un Mediterraneo che le rivolte giovanili stanno modificando come mai era accaduto. Quale democrazia rifondare, dopo una crisi che ha corretto i confini della sovranità dei singoli stati. Insomma questo è il momento di ricostruire l’Italia che lasceremo a chi verrà dopo.
Il prossimo Parlamento e il governo che gli elettori sceglieranno avranno tre compiti decisivi. Dovranno guidare l’economia fuori dalla crisi rimettendola salda sulle gambe. Dovranno ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione. Dovranno rilanciare – in un gioco di squadra con le altre nazioni e i loro governi – l’unità e l’integrazione politica dell’Europa.
Vogliamo dunque proporre la traccia di una discussione aperta sull’Italia attorno ad alcune idee fondamentali. Cerchiamo un patto con le forze politiche democratiche, progressiste e di una sinistra di governo, con ogni persona e personalità che voglia contribuire a un progetto per uscire da una crisi senza eguali nella nostra memoria. Una crisi che affrontiamo con la zavorra di un debito pubblico da ridurre drasticamente e che richiederà scelte responsabili, di rigore e allo stesso tempo di enorme coraggio. Bisogna vedere i problemi e insieme cogliere le occasioni. L’Italia è in grado di farlo ma deve avere più fiducia nei suoi mezzi e meno paura del viaggio che dobbiamo fare. Non è più tempo di “contratti”, promesse, sogni appesi a un filo. Adesso è tempo di ripartire. Perché il peggio può essere alle nostre spalle. Se lo vogliamo.

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Bersani 2013