Paolo Capomagi nato in Osimo il 21 ottobre 1972.
Osimano doc, dalla frazione di Passatempo in Giappone per seguire il cuore.
Paolo Capomagi osimano di Passatempo nella terra del sol levante
Mi chiamo Paolo Capomagi e sono nato e cresciuto ad Osimo, nella frazione di Passatempo, fra quelle viuzze, dietro via Casette, che portano i nomi dei più grandi politici italiani del ‘900 tutti legati all’antifascismo: Sandro Pertini, Andrea Costa, Giovanni Amendola, Giovanni Gronchi, Felice Cavallotti, Pietro Nenni e Filippo Turati.
Una famiglia, la mia, come ce ne sono molte nella nostra città, fatta di gente laboriosa, dedita al sacrificio, impegnata a mantenere ciò che le è stato consegnato: una ricchezza spirituale, culturale, storica, umana, unica al mondo. Famiglie con genitori che fanno di tutto perchè i figli abbiano dalla vita tutto quello che non hanno avuto loro.
Mio padre, Tarcisio, venuto a mancare nell’agosto del 2013, e mia madre Delia Antonini hanno sempre lavorato a domicilio “le voci” per fisarmonica. Un lavoro di precisione, eseguito dalle loro abili mani, per modellare una piccola piastrina di alluminio che rappresenta il cuore, l’anima, il principio sonoro essenziale delle fisarmoniche. Si sono avvalsi della loro abilità artigianali la maggior parte delle ditte del comprensorio dei strumenti musicali di Osimo – Castelfidardo, vale a dire: Cagnoni, l”Artigiana Voci” e poi “Breccia” di Castelfidardo.
Ho frequentato sia le scuole Elementari che le Medie a Passatempo. Ricordo alle elementari la maestra Mirta Guzzo.
Dei tanti professori e professoresse delle Medie, mi piace menzionare, per il ricordo particolare che mi ha lasciato, il prof. Claudio Polenta. Un prof. a primo impatto severo, ma poi giorno dopo giorno, ne ho apprezzato le doti, la sua capacità di insegnamento, e di saper attirare la nostra attenzione, doti con le quali ha saputo trasmettermi ( e credo sia un sentimento condiviso anche dai miei ex compagni di scuola) tanti buoni valori e soprattutto la passione per la cultura, la bellezza e la lettura. Ricordo poi una professoressa di nome “Capodaglio”. Anche lei un po’ severa ma molto brava nel motivare allo studio e al piacere di conoscere. Grazie a questi professori mi sono appassionato allo studio ed alla lettura.
Come per tutti i ragazzi della frazione, per quelli di ieri ( della mia generazione) ma, credo, anche per quelli di oggi, il punto di ritrovo è stato e rimane il “Bar dello Sport“. E’ ststo il nostro “muretto” dei sabati sera e delle domeniche pomeriggio oziose, dove ci si ritrovava a parlare di sport, sparlare di politica e qualche volta dei sogni nel cassetto.
Col passare del tempo le discussioni al bar non mi hanno più appassionato, così come, anche, le vie della frazione mi sono diventate sempre più “strette”. Ho iniziato, così, a frequentare un po’ il centro storico di Osimo. E’ in questo periodo ho allargato la sfera delle amicizie, coltivando anche nuovi interessi come l’impegno nel nascente movimento giovanile osimano pacifista ambientalista. Tra gli altri sono diventato amico di Mauro Pellegrini che da lì a poco divenne il segretario dei DS osimani e di Andrea Cesarini, mio coetaneo che era appena entrato in seminario e che oggi è parroco a San Agostino in Castelfidardo.
La maturata sensibilità ed attenzione verso gli altri ed ai temi dell’ambiente e del pacifismo mi hanno spinto ad un impegno nel servizio di volontariato in diverse associazioni osimane. Tra queste l’Associazione Amici per la Pace che ad Osimo curava, tra le altre cose, la partecipazione all’evento annuale della “Marce della Pace Perugia-Assisi” e l’ Associazione “OsimoAmbiente” che ad Osimo promuoveva la tutela ambientale e curava il Centro di Educazione Ambientale “La Confluenza” di via Capanne.
Queste esperienze giovanili, così come il breve “impegno” politico-civile all’interno del Consiglio di Quartiere di Passatempo, sono state per me, importanti occasioni di crescita individuale e di socialità.
Nel frattempo mi sono diplomato con il massimo dei voti (a quel tempo 60/60esimi) all’Istituto per l’Agricoltura e l’Ambiente di Jesi – Pianello Vallesina. Ricordo in particolare con profonda stima e gratitudine la professoressa Maria Vannucchi, la quale mi ha appassionato alla letteratura italiana ed alla storia.
Come interesse personale, sin dai tempi delle superiori, sono sempre rimasto affascinato dalle tematiche legate agli studi della psicologia, ed in particolare ho approfondito e continuo anche oggi a seguire per mia passione personale la “Psicosintesi” che è un metodo di crescita ( molto diffuso negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia e ancora poco conosciuta in Italia, nonostante il fondatore sia lo psichiatra italiano Roberto Assagioli) finalizzato alla piena espressione di sé. Un’esperienza profondamente umana accessibile a tutti i cui primi passi ho mosso partecipando ai corsi tenuti nel “Centro Psicosintesi di Ancona” grazie all’organizzazione dell’ amica Giuliana D’Ambrosio.
Finiti gli studi superiori, mi sono buttato a capofitto nel lavoro, ho aperto una ditta individuale ed ho iniziato a fare il giardiniere, e la manutenzione di spazi verdi in generale. Un’attività che avevo da sempre sognato di fare, che mi permetteva di guadagnare e al tempo di stare all’aria aperta a contatto con la natura. Il lavoro è partito subito alla grande. I primi giardini privati, taglio di siepi e prato, potature degli alberi da frutta, mantenimento delle aiuole, costruzione di sentieri in pietra e di gazebi. Ma anche piccole manutenzioni edili: piastrelle rotte da sostituire, tapparella da aggiustare. Sono arrivate anche delle commesse impegnative come la cura dei giardini del Villaggio Taunus di Numana. Non avevo proprio tempo di annoiarmi nell’ozio, ma sebbene fossi occupatissimo, trovavo il tempo per coltivare un sogno, quello di continuare anche a studiare: psicosintesi ma anche tanta letteratura e storia.
Nell’estate del 1997, esattamente, ad Helsinki mentre ero in vacanza, per i fatti strani della vita, ho conosciuto Yukiko (Yukiko Kurihara mia futura moglie) anche lei in Norvegia in vacanza e fu subito amore. Dopo un primo periodo – in cui ci siamo scritti delle lettere in inglese, una breve vacanza di Yukiko a Passatempo ed una mia visita ad Osaka in Giappone – abbiamo deciso di coronare il nostro amore con il matrimonio.
Nell’estate del 1999 ci siamo sposati nel municipio di Osimo. Cerimonia civile officiata dal mio medico, ma anche consigliere comunale, Graziano Piergiacomi nella splendida sala Vivarini del Municipio della nostra città.
Abbiamo vissuto a Passatempo e si può dire che la nostra vita, in quegli anni, è stata sempre una bella luna di miele. Yukiko si è subito ben integrata con la nostra cultura, ha iniziato a studiare la lingua italiana grazie all’aiuto del m° Nardino Carnevali (che teneva gratuitamente lezione di italiano agli stranieri presso la sede Caritas del Duomo di Osimo). Poi ha fatto parte del coro dell’Universita’ della Terza Eta’. Era diventata “la piccola star” di quel coro! Grazie all’insegnante Silvana Parini.
Nel 2001 Yukiko – in stato interessante – volle tornare ad Osaka, si sentiva più sicura a casa propria nell’affrontare l’evento della nascita del bambino. Io la raggiunsi poco dopo, per assistere al parto di nostro figlio Taro, avvenuto nel gennaio 2002.
In breve: mia moglie ebbe dei problemi di salute ed io decisi – fui in qualche modo costretto – a trasferirmi ad Osaka.
Ho lasciato la mia attività di giardiniere, i miei anziani genitori, i miei interessi osimani e ho iniziato la mia nuova vita…in Giappone!
Una terra tanto lontana quanto affascinante e misteriosa. Una cultura differente anni luce dalla nostra, un modo di pensare per certi versi opposto, un popolo preciso, frenetico, dedito al lavoro e cortese. Un altro mondo …… il mondo in cui oggi mi trovo con la mia famiglia.
Oggi con la mia famiglia vivo ad Osaka che è la terza città più grande del Giappone per numero di abitanti. E’ il cuore commerciale del Paese, una città moderna, dinamica ma anche ricca di storia. Tra le attrazioni principali ci sono gli Universal Studios, l’acquario, l’ Umeda Sky e diversi castelli storici.
Appena arrivato in Giappone ho incominciato a studiare la lingua ( con il paziente aiuto di mia moglie), iniziando dai sillabari Hiragana e Katakana. Nel frattempo mi sono messo alla ricerca di un lavoro.
Data la grande popolarità della cucina italiana in Giappone, ho trovato subito un piccolo lavoro part-time come cameriere, in un piccolo ristorante di cucina italiana. A questo primo impiego lavorativo ne sono seguiti altri a tempo determinato finchè non ho trovato un ottimo lavoro, sempre come cameriere, ma anche in veste di interprete e traduttore, nel più grande Hotel di Osaka, il “Rihga Royal Hotel“, in cui ho prestato servizio per molti anni.
Poi, sempre alla ricerca di una migliore occupazione, sono stato assunto dall’Hotel più gettonato dai turisti stranieri: l’ Osaka Marriott Miyako Hotel, collocato all’ultimo piano di quello che è oggi il più alto grattacielo del Giappone: l’ Abeno Harukas, 300 metri di altezza.
In quel periodo un italiano residente ad Osaka mi propose di collaborare con la sua azienda, “Ascente Group LLC” che si occupa della commercializzazione di prodotti italiani in Giappone.
Così, da diversi anni, lavoro per la loro azienda. E’ successo poi un giorno, casualmente, dato che l’azienda aveva una macchinetta espresso in ufficio, ho fatto assaggiare il caffè torrefatto da “Caffè G” di Osimo.
I titolari della ditta rimasero stupefatti, trovarono il caffè “Caffè G” che avevo loro fatto gustare “il caffè più buono che avessero mai assaggiato” (forse superiore alle più grandi marche nazionali italiane) e lo apprezzarono così tanto che decisero di importarlo in Giappone, tramite la loro azienda. Così è nata la società “Caffè G Japan“!; società che fa sempre capo alla Ascente Group LLC ma che si occupa esclusivamente della commercializzazione, promozione e vendita di caffè a ristoranti ed altri tipi di negozi. Ed io sono prevalentemente occupato in tale ambito e ultimamente faccio anche assistenza per le macchine da caffè usate dai nostri acquirenti.
Oltre al lavoro e alla famiglia, il tempo che mi rimane lo dedico prevalentemente alle mie curiosità culturali e alla scoperta di questo Paese che anche a distanza di più di 20 anni, ogni giorno mi riserva sorprese e scoperte. Amo molto la tranquillità, le passeggiate e continuo a studiare la lingua giapponese. Sono un assiduo frequentatore della Biblioteca Centrale di Osaka. Sono iscritto al “Kanji Museum” di Kyoto e al Kanji dove vado a leggere e studiare gli ideogrammi nipponici usati nella lingua giapponese. Ultimamente, ho acquistato il pass annuale del “Giardino Botanico di Kyoto”, dove faccio delle bellissime passeggiate.
Yukiko, mia moglie, dopo essersi totalmente dedicata alle cure di nostro figlio fino all’inizio della scuola primaria, oggi insegna Yoga in una delle principali scuole di Osaka. Nostro figlio, Taro, oggi ha 19 anni ed è inserito perfettamente nella vita giapponese.
Da ultimo, vorrei ringraziarti Paola, perché grazie a questo tuo contatto e richiesta di informazioni sulla mia vicenda personale, sono un po’ di sere che addormentandomi sogno Osimo e i miei ricordi di Passatempo. Purtroppo la lontananza gli impegni familiari e il lavoro non mi permettono di tornare spesso.
L’ultima volta che siamo venuti è stato nel febbraio 2020, appena prima che esplodesse il coronavirus in Italia. Ho approfittato a far conoscere a Taro tanti luoghi della nostra città di cui aveva solo sentito parlare dai miei racconti.
Abbiamo visitato un sacco di cose, siamo stati anche ad Urbino, San Leo, Mondavio, Gradara, Pergola…e poi Ravenna e Bologna…
Quando torno ad Osimo vedo la mia città natale come se fosse un “Museo all’aria aperta”.
Qui ad Osaka è quasi tutto nuovo! Quando torno in Italia mi sembra di vivere in un’altra dimensione…come dentro un film!
Alcuni anni fa anche i due titolari dell’azienda per cui lavoro (Fabio, originario di Vicenza e Kaoru, giapponese di Wakayama) sono venuti ad Osimo, miei ospiti a Passatempo. Hanno così avuto modo di conoscere di persona i titolari del “Caffè G” e naturalmente di visitare la città. Sono rimasti entusiasti della nostra Osimo.
Al ritorno in Giappone mi hanno addirittura detto: “Ma cosa fai qui, tu, in Giappone? Vivevi in un posto fantastico! La città, la cucina, il Duomo, i giardini, lo stile di vita tranquillo degli abitanti“!!
Ciao Paolo Grazie per la tua bella testimonianza di persona per bene, legato ai valori della nostra comunità, capace di scelte non facili per le cose importanti della vita !!. Ed anche “ambasciatore” delle nostre eccellenze osimane nella terra del sole nascente.
Paola Andreoni vice Sindaco di Osimo
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