Vergogna IMPUTATO Berlusconi

Vergogna, è il sentimento che più ho sperimentato in questi giorni. Vergogna per un “presidente” del Consiglio che disonora l’Italia. Vergogna per una maggioranza in Parlamento che ha rinunciato alla propria intelligenza,  votando   a favore di un provvedimento che afferma che Berlusconi ha agito ritenendo che ” Ruby fosse la nipote di Mubarak “.
Vergogna per una maggioranza parlamentare che oggi ha approvato la prescrizione breve che significa protezione per i malfattori e protezione per Berlusconi.
 Come donna,  come italiana, come madre, come insegnante pur non avendo una responsabilità diretta sento ugualmente sensi di colpa e di vergogna: vedere la nostra comunità sfaldarsi, vedere un Paese andare verso il pieno declino morale, istituzionale e sociale.
Mi  vergogno di Berlusconi e dei membri della  sua corte.
La speranza è che possano crescere sempre di più il numero  degli italiani che in nome dell’appartenenza  alla comunità nazionale ed ai suoi condivisi valori costituzionali, pur senza alcuna colpa individuale, non perdano mai la capacità di vergognarsi al posto di chi dovrebbe ma non sa farlo.
Da ultimo voglio esprimere piena solidarietà  alle  vittime delle strage di Viareggio o dei crolli de L’Aquila che  oggi hanno partecipato al sit-in contro la prescrizione breve in piazza Montecitorio.  Le vittime del sisma del 6 aprile 2009, di quelle della Moby Prince, della strage di Viareggio e tante  altre vittime di fatti e di malefatte di quest’ Italia  rimarranno senza un colpevole, grazie alla vergognosa legge votata oggi alla Camera SOLO per salvare Berlusconi dai suoi processi. Grazie PDL, grazie LEGA.
Mi  vergogno.

Paola

Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta

Manifestazioni oggi nelle principali città d’Italia con protagonisti i giovani:  la risorsa di questo nostro Paese, eppure tenuti ai margini.
I dati sono infatti drammatici:
30% di disoccupazione giovanile;
2 milioni di giovani che non studiano non lavorano e non si formano;
– un esercito di lavoratori precari rimasti senza lavoro e senza reddito con la crisi economica.
Metà dei neo laureati poi trova solo lavori non qualificati, mentre il 29% dei lavoratori dei call center aziendali ha almeno un diploma triennale (addirittura anche anche il master).
Per spiegare il record europeo di disoccupazione giovanile, il ministro alla Gioventù  Giorgia Meloni, che dovrebbe tutelarli i nostri giovani,  ha espresso questo giudizio nei loro confronti: “inattitudine all’umiltà” da parte dei giovani italiani. Questo  secondo il Ministro il motivo dell’ alta percentuale di disoccupazione giovanile in Italia.
Credo si debba vergognare. Un ministro del Paese nel quale il precariato di Stato è la colonna portante di molte aziende, della Scuola Pubblica, della Sanità e dell’Università non può permettersi di dire una cosa del genere.
L’umiltà manca molto di più a lei che alla stragrande maggioranza dei giovani italiani. In special modo a quelli che non sono “figli di papà” o “amici degli amici”. Doppi, tripi lavori pur di tirare avanti, umiliazioni costanti sul posto di lavoro sono all’ordine del giorno per milioni di precari e giovani  in Italia.  Questa è la realtà  che evidentemente il ministro non conosce.
E che dire della esibizione di Berlusconi davanti ai migliori talenti neolaureati: non ci sono parole.

Bisogna prendere atto della situazione e avere il coraggio di CAMBIARE per salvare il futuro di questi ragazzi e  del nostro Paese: il tempo sta scadendo.

Paola

Le tasse e le tasche degli italiani

Non metteremo le mani in tasca agli italiani”,  

“ridurremo le aliquote al 23 e 33%”.

Queste le promesse dell’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in materia di fisco che sono state prontamente smentite dall’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che raggruppa 33 Paesi industrializzati.
Siamo il terzo Paese per le tasse, 43,5%, dopo la Danimarca e la Svezia. Ovviamente, non possiamo paragonare le strutture e i servizi dei due Paesi nordici con quelli dell’Italia.
Al presidente del Consiglio Berlusconi potremmo cantare la famosa canzone di Mina:
parole, parole, parole.

Paola

Bondi si appella ai “vecchi compagni”

 

  Il post-comunista Sandro Bondi scrive in nome dei vecchi tempi. E soprattutto in quello del suo futuro.

Quanto ne potranno avere ancora gli italiani ?

La Lega invita gli elettori del Carroccio a non pagare il canone Rai. Lo fa con uno spot , sostenuto direttamente dai parlamentari leghisti. Il motivo scatenante lo spot anti canone Rai sembra sia la pubblicità trasmessa negli ultimi giorni dalla tv di Stato per celebrare l’Unità d’Italia e l’unificazione linguistica.

Questa la traduzione di quanto dicono nello spot i deputati della Lega ( pagati da noi contribuenti ) in dialetto brianzolo “I milanesi e i brianzoli non devono pagare il canone perché è una truffa dello Stato centrale”. ” La Rai, così com’è, è la televisione di Roma, del Sud ma sicuramente non della Lombardia, del Nord, della Padania e di chi paga le tasse e la tiene in piedi”. “Mentre la Rai ridicolizza i dialetti, Telepadania li valorizza ospitando i parlamentari del Carroccio che invitano all’obiezione fiscale del canone in dialetto”. “Le lingue locali sono una cosa seria come lo sono i soldi dei contribuenti che, ancor più in un momento di crisi, meritano rispetto”.

Berlusconi e i soliti “minimalisti” diranno che la Lega non va presa sul serio. Ci dobbiamo preparare a passare anche questo in silenzio. Forse è una parte del nuovo programma concordato con Berlusconi. E per fortuna che questi dicono di considerarsi i moderati che sapranno come governare l’Italia intera. E’ anche su questo che il Premier ha chiesto ed ottenuto la fiducia ? Forse lui lavrà anche ottenuta , ma è legittimo chiedersi per fare che cosa.
Ma sopratutto, quanto ne potranno avere ancora gli italiani ?

Uniti

 Tutti a chiedersi ancora – anche Santoro adesso in diretta su AnnoZero – chi ha perso e chi ha vinto martedì 14 dicembre alla Camera.  La risposta che molti giornali danno è ” la vittoria di Pirro ” di Berlusconi. La classifica metafora usata da sempre per nascondere le sconfitte proprie o ridimensionare le vittorie altrui. Per come si era messa, a Berlusconi è andata bene: certo, con questa maggioranza risicata che si basa su 2-3 voti di vantaggio non può pensare di governare, però ora ha tempo per respirare e pensare a contrattaccare, allargando la maggioranza (leggasi: nuove compravendite). Fini esce ridimensionato, o comunque con una posizione più traballante: la nascita del Terzo Polo con Casini e Rutelli non è solo una risposta immediata a Berlusconi, ma anche l’urgenza di cambiamento dei piani. L’Idv conferma una volta di più l’approssimazione di una forza politica che si basa più sulle urla che non sulle proposte, e questo va spesso a discapito della qualità dei candidati scelti.
E il PD? Sono piovute molte critiche  su Bersani. Troppo propenso a cercare  alleanze con quelli del ” terzo polo “. Forse il governo non è “clinicamente morto” come afferma Bersani: ma attaccare in questo momento il Segretario ed “incendiare” il Partito è sbagliato. Il Partito in questo momento deve essere più che mai unito, la nascita del Terzo Polo apre nuoviscenari: il centrodestra si è spaccato. Però credo che il PD non deve fare sponda con FeL e Udc e Api. Loro sono sempre un’altra cosa, quali convergenze possiamo avere con loro ?  

Gli interventi alla Camera e in Senato dei Parlamentari PD sulla mozione di sfiducia.

Paola

2-3 voti o sono altri i numeri ?

 

Mentre ancora si discute di 2 o 3 voti che hanno permesso (forse) al governo di sopravvivere, sono ben altri i numeri che si dovrebbero guardare. Quelli che ho letto oggi dai giornali e che riguardano da vicino i cittadini ed i problemi REALI del paese:

– la pressione fiscale è arrivata al 43,5% del Pil (il che ci pone al terzo posto nel mondo nella classifica dei Paesi più tartassati). Questo nonostante le vane promesse di chi ci governa;
– in compenso, le entrate tributarie del Bilancio dello Stato si sono attestate a 294,307 miliardi di euro, riducendosi dell’1,8% (-5,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
il debito pubblico ha toccato un nuovo record: raggiunti i 1.867,398 miliardi di euro,  contro i
1.844 miliardi del mese di settembre. Rispetto all’ottobre 2009 il debito è aumentato di circa 63 miliardi
– siamo al penultimo posto tra i 33 Paesi Ocse per quanto riguarda il tasso dell’ occupazione giovanile: infatti solo il 21,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è occupato, contro una media Ocse del 40,2%
– per finire, il mercato auto (che dovrebbe fare da volano alla ripresa) è sempre più in calo in Europa: -7,1%, con la Fiat a -23,8%. Sarà colpa degli operai di Pomigliano…

Cosa è da irresponsabili: nuove elezioni, un governo tecnico di transizione (che qualcuno chiama “governicchio”), o continuare su questa strada, andando verso il baratro ?

Paola

Le lavoratrici OMSA invitano ad essere solidali con loro

Ricevo da Maria Pia, una giovane ex-dipendente OMSA  di Faenza e pubblico

Cara Paola ti invio la presente con preghiera di darne massima diffusione.
E’ con grande tristezza che inoltro questa mail… per descriverti quello che ci sta succedendo.
La stessa cosa che è successa alle lavoratrici della Perla, che ora ha trasferito la produzione in Cina, della Mandarina Duck, ecc.
Anche se il presidente del consiglio parla di segni positivi ho la netta impressione che quest’anno e i prossimi a venire saranno davvero disastrosi per l’Italia.
Cara amica ti porto via un po’ di tempo raccontandoti quello che sta succedendo in questi giorni a Faenza, più o meno nell’indifferenza generale.
Lo stabilimento OMSA di Faenza (RA) sta per essere chiuso, non per mancanza di lavoro, ma per mettere in pratica una politica di delocalizzazione all’estero della produzione per maggiori guadagni.
Il proprietario dell’OMSA, il signor Nerino Grassi, ha infatti deciso di spostare questo ramo di produzione in Serbia, dove ovviamente la manodopera, l’energia e il carico fiscale sono notevolmente più bassi.
Questa decisione porterà oltre 300 dipendenti, in maggior parte donne e non più giovanissime, a rimanere senza lavoro.
Le prospettive di impiego nel faentino sono scarse e le autorità hanno fatto poco e niente per incentivare Grassi a rimanere in Italia o per trovare soluzioni occupazionali alternative per i dipendenti, salvo poi spendere fiumi di parole di solidarietà adesso che non c’è più niente da fare.
Da giorni le lavoratrici stanno presidiando i cancelli dell’azienda, al freddo, notte e giorno, in un tentativo disperato di impedire il trasferimento dei macchinari, (tentativo documentato anche da Striscia la Notizia sabato scorso, ma ad onor del vero il servizio è stato brevissimo e piuttosto superficiale).
Trovo sempre più allucinante che in Italia non esistano leggi che possano proteggere i lavoratori dall’essere trattati come mere fonti di reddito da lasciare in mezzo a una strada non appena si profili all’orizzonte l’eventualità di un guadagno più facile.
Cara Paola, le lavoratrici OMSA invitano tutte le donne ad essere solidali con loro, boicottando i marchi – Philippe Matignon SisiOmsaGolden Lady Hue Donna Hue Uomo SaltallegroSaltallegro Bebè Serenella – e ti sarebbero grate se vuoi dare il tuo contributo alla campagna, anche solo girando questa mail a quante più persone puoi se non altro per non alimentare l’indifferenza.
Le lavoratrici OMSA ringraziano quindi per l’aiuto e il supporto che vorrai darle quali ennesime vittime di una legislazione che protegge sempre più gli interessi unicamente lucrativi degli imprenditori che non la vita e la condizione lavorativa dei dipendenti.

     Maria Pia
lavoratrice Omsa

Un invito triste e amaro al quale parteciperò boicottando questi prodotti con invito a tutte le ragazze e le donne a fare altrettanto. Paola Andreoni

una settimana di mercato

 

Intanto è iniziato il mercato per il voto di fiducia del 14 dicembre.

 

 

 Paola

7 giorni ancora

“Il crollo di Pompei è il simbolo della temperie del nostro tempo, dell’atmosfera in cui viviamo che vede da un lato sempre più il crollare dell’etica e dall’altro dell’estetica, cioè troppo spesso si incrociano le brutture morali e le bruttezze.” 

Questa l’analisi ( e come  non concordare ) di Mons. Ravasi? Intanto i crolli dei muri di Pompei e le cadute del governo e dei nostri politici continuano a fiorire giorno dopo giorno senza sosta… Esternazioni, toni, frasi razziste si moltiplicano sulla bocca di uomini e donne che hanno stravolto il ruolo e il servizio per cui sono stati eletti dai cittadini.
Manca poco al 14 dicembre e stiamo aspettando la “caduta”. Speriamo segni la fine di una delle peggiori anomalie italiane: un Presidente del Consiglio che vendendo fumo e attraverso fiumi di parole tutto ha fatto tranne che il bene del Paese e della maggior parte dei cittadini.
Eppure qualcuno continua a dire che il governo Berlusconi ha fin qui operato bene, “nonostante la campagna denigratoria”. Mamma mia! Mi ritrovo costretta a delineare parte della serie infinita del male operato dal Governo Berlusconi. A questo governo si offre solo il pollice verso. Ci hanno messo sei mesi per nominare un Ministro dello Sviluppo Economico. Erano di certo molto impegnati nell’impedire l’avanzamento dei processi del Cavaliere con leggi ad personam, lodi che si son rivelati al momento presente incostituzionali. Hanno, nel frattempo, con il silenzio della Lega, fatto approvare una sorta di indulto.
Hanno fatto approvare la riforma della Scuola. Quale Scuola? Siamo al penultimo posto delle classifiche Ocse per investimenti nella scuola (però i soldi per le private li trovano) con un Ministro dell’Istruzione che agisce solo come operatrice di tagli.
Il tema dei rifiuti. A Napoli? Avevano proclamato di aver risolto il tutto, ridicolizzando l’operato di Prodi, due anni fa. Due anni dopo ci risiamo, con la differenza che nel frattempo è successo pure a Palermo. A dir la verità Bassolino e Jervolino hanno le loro responsabilità, come pure ogni singolo cittadino.
Abruzzo? Dico Abruzzo e non solo Aquila. La ricostruzione è praticamente ferma o procede a rilento, vi sono ancora persone negli alberghi, nonostante i proclami di Silvio. Ora si scopre che le case che sconfiggono il terremoto, non possono nulla contro la pioggia e il freddo. E allora è come stare in un container super accessoriato.
Evasione fiscale? Aumentata del 9,2 per cento. Fisco? Aumentato di mezzo punto, nonostante la promessa di “non mettere le mani in tasca degli Italiani”. I giorni in cui il cittadino lavora per pagare le tasse sono aumentati. E allora? Colpa della crisi dice Berlusconi. Nel frattempo regioni province e comuni sempre più con casse vuote introducono nuove tasse o le aumentano per sopravvivere.
Giustizia? Di fatto non viviamo in u Paese dove la Legge è uguale per tutti.
Tralascio il grave problema del lavoro, ma che cosa ha fatto questo governo per il lavoro? Niente.

11 dicembre a ROMA con l’ITALIA che vuole CAMBIARE: anche il PD Osimo ci sarà.

Tutti i DEMOCRATICI Osimani che vorranno partecipare con noi alla manifestazione in programma SABATO 11 dicembre sono pregati di contattare il segretario, Mauro Pellegrini  al 349 2860303,  che provvederà a comunicare alla Federazione provinciale il numero dei partecipanti. 
Comunque ci si vede per accordarci sugli orari e sui mezzi per raggiungere la stazione ferroviaria: VENERDI’ 10 dicembre al termine dell’incontro organizzato al Collegio Campana su: ” QUALE FUTURO PER LE SOCIETA’ PARTECIPATE del Comune di Osimo ” fissato alle ore 18.

Ecco l’invito del nostro segretario PierLuigi Bersani

Cara democratica, caro democratico

questa è una settimana importante per il popolo democratico. Sabato 11 dicembre ci ritroveremo in piazza San Giovanni, a Roma, per dire no a questo governo moribondo e al suo leader che nei momenti critici diventa sempre più pericoloso. L’ho ribadito nella mia intervista all’Unità: gli attacchi di Berlusconi al Quirinale e alla Costituzione sono vergognosi.

Tutti noi dobbiamo rimboccarci le maniche se abbiamo a cuore il nostro Paese e sono convinto di poter contare anche sul tuo aiuto. Ti aspetto sabato in piazza e se non puoi partecipare, ma vuoi contribuire alla realizzazione della manifestazione, puoi farlo compilando il modulo che trovi in questa pagina.

La nostra opposizione al governo Berlusconi, non si ferma però alla piazza. Questa settimana io e il presidente del gruppo PD alla Camera, Dario Franceschini, abbiamo scritto una lettera ai deputati del Pd per criticare la decisione di sospendere i lavori parlamentari imposta dalla maggioranza di centrodestra e per chiedere loro di far sentire la voce del Pd nel paese.

Vi invito a leggerla sul nuovo sito del Pd e a diffonderla su internet. Dobbiamo far sentire la nostra voce.

Ci vediamo sabato, 
                  Pier Luigi Bersani
Segretario Nazionale del Partito Democratico

Non è finita

La disastrosa riforma Gelmini è ora al Senato. È quasi sicuro che verrà varata e questo grazie ai voti dei “finiani” e dell’Api di Rutelli.

Crolla la scuola, crolla Pompei…ma non può crollare la speranza di fermare il degrado e di poter costruire qualcosa di diverso anche in questo Paese. Cominciando dalla democrazia e dal lavoro.

Paola

I lavoratori della Fincantieri di Ancona aspettano risposte

 

 Solidarietà ai lavoratori della Fincantieri di Ancona.
Ancora nessuna risposta da parte dell’azienda e del Ministro sul futuro dell’impianto anconetano.

Paola

Le associazioni di volontariato e i contribuenti presi in giro dal Governo

La Camera dei Deputati ha approvato nei giorni scorsi, a maggioranza e con il voto contrario del Partito Democratico, la legge di stabilità (la finanziaria) per l’anno 2011.
Tante le  ragioni del  giudizio fortemente negativo su questa manovra, espressa dal Partito Democratico, prima fra tutte la totale mancanza di misure adeguate per sostenere la crescita e lo sviluppo del Paese, a cui vanno aggiunti i tagli pesantissimi ai bilanci di Regioni ed Enti Locali.
Il governo, profondamente in crisi, non solo non è in grado di indicare una via di uscita dalla crisi economica ma ha preso in giro i circa 15 milioni di contribuenti che hanno scelto di destinare il cinque per mille ad enti ed associazioni, abbassando il tetto delle risorse da ripartire dai 400 milioni del 2010 a 100 milioni per il 2011, arrivando perfino ad impedire la discussione sull’emendamento presentato dal PD che tendeva a ripristinare il precedente limite di spesa.
Con questa scelta il governo offende e umilia le oltre 46.000 associazioni ed organizzazioni di volontariato che fino ad oggi hanno collaborato con le istituzioni per offrire servizi ai cittadini, agli emarginati, alle persone fragili.
Altro che la tanto sbandierata sussidiarietà! Con questa scelta siamo alla presa in giro dei due terzi dei contribuenti che vogliono continuare a sostenere il mondo del volontariato e della ricerca e che liberamente decideranno come destinare la loro quota del cinque per mille con la prossima dichiarazione dei redditi. Il governo, di fronte alla forte denuncia del PD, ha accolto un ordine del giorno con il quale si impegna a modificare l’importo del fondo del cinque per mille nel successivo esame della legge di stabilità al senato. Vedremo se manterrà l’impegno e intenderà riparare ad un’inaccettabile decisione che penalizza associazioni ed enti e tradisce la volontà dei cittadini.

Paola

Il futuro è dei giovani e del lavoro: con la CGIL in piazza

Aderisco pienamente  alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil, anche se impegni di lavoro mi impediscono di partecipare di persona.

” Ora più che mai, davanti alla fuga di responsabilità del governo di fronte ai bisogni del paese, è necessario ribadire i temi della democrazia e del lavoro. ”

Paola Andreoni

 

La CULTURA a pezzi

Il crollo dell’armeria dei Gladiatori di Pompei è la metafora dello stato in cui versa la cultura in Italia: gestita da incapaci e senza alcun sostegno, addirittura non considerata.

Per il patrimonio artistico che possediamo, dovremmo essere il Paese più ammirato. Invece ci troviamo a doverci vergognare per come viene custodito.

 Non si può non ricordare a riguardo i furti subiti al patrimonio artistico e culturale della nostra città con la scomparsa della statuina di Afrodite dall’atrio comunale, della “morte lenta e definitiva” del Cinema Concerto e della recente scelta dell’Amministrazione “Simoncini&Latini” di voler vendere l’edificio scolastico sede della Bruno da Osimo.   Perchè anche gli edifici scolastici come le opere di valore archeologico, i palazzi monumentali, un cinema, i libri, non si vendono ma si conservano, si ristrutturano. Sono la testimonianza della nostra cultura e come tali sono beni indisponibili,  che vanno sottratti alla trattativa commerciale o peggio ancora all’abbandono.

Paola

La leggenda del premier infelice e la rivolta dei sudditi indignati

Una riflessione sulla vicenda Berlusconi – Ruby. Bello il fatto che si ami la vita e le donne, però vorrei vedere come. Penso che questo non è un fatto personale, conta e ha un suo peso soprattutto per una persona che ha un ruolo di rilevanza pubblica e sociale. A me come a molti italiani non interessa di Ruby, ma della portata delle ventilate telefonate. Del contenuto delle stesse che sembra mescolare fatti personali con aspetti che hanno una ricaduta nell’esercizio del potere e della stessa politica. Il fatto saliente è che siamo di fronte a un nuovo reiterato abuso di potere da parte di Silvio Berlusconi.
Diciamolo apertamente. Anzi urliamolo e non si dica di no! Il caso Noemi si è concluso in una bolla di sapone nel senso che alla fine la verità non viene fuori. Il caso D’Addario… fatti suoi, anche se…! Nei seguenti casi di intrallazzi con donne per Berlusconi non sono usciti, o non si è riusciti a far uscire, aspetti penalmente rilevanti. Nel caso Ruby siamo però di fronte a un vero e proprio abuso di potere. Se ciò che viene attribuito al premier dovesse essere confermato in toto, non ci piove che ciò che è accaduto è grave. Berlusconi non ha ancora capito che per il solo fatto di essere stato eletto non è in suo potere fare tutto quello che vuole. Sono molti anni che andiamo dietro alle vicende squallide, torbide, illegali e immorali di Silvio Berlusconi. Un uomo definito “malato” da Famiglia Cristiana e come non concordare. Un uomo senza dignità, senza autocontrollo e senza principi morali.
Un uomo che ha travolto, o ha cercato di travolgere, con il fango tutto e tutti e che alla fine sarà lui stesso travolto. Ma non cadrà certo per i suoi arcinoti loschi affari, dei suoi sudici intrallazzi con le donne. In quest’ultima vicenda potrebbe esserci veramente però la fine di Berlusconi al governo e non solo. Infatti cominciano a levarsi le voci di coloro che cercano di prendere le distanze dal premier per evitare il baratro nel quale sta per finire. Ha cominciato Fini, ricordandosi della legalità dopo sedici anni nei quali ha lasciato colpevolmente fare a Silvio tutto ciò che voleva o quasi. Si è rifatta sentire “dura” la Marcegaglia, muovendo critiche al governo e dichiarando in questi giorni che “L’Italia è alla paralisi” e ammonendo che “bisogna recuperare il senso della dignità della politica!”. Bossi, comincia a tuonare contro, infastidito da tanto ardire dell’amico premier, amico di sempre.
Credo che gli italiani siano stanchi, non dico tutti ma tanti, di individui che hanno seguito Berlusconi per tenere le mani in pasta nel bottino dell’illegalità, degli affari senza controlli, dello stravolgimento delle regole del mercato, di una finanza allegra e spregiudicata.
Concludo ricordando che la “Conferenza nazionale della famiglia”, indetta dal Dipartimento per le politiche della famiglia e dall’Osservatorio nazionale sulla famiglia dall’8 al 10 novembre prossimo a Milano vedrà l’apertura dei lavori ( questo è nel programma) da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Mi auguro un ripensamento, mi auguro che qualcuno abbia ancora un po di amor proprio e una piccola dote di dignità per tenere fuori dalla porta il capo del governo. Almeno questo, per ora, i suoi alleati abbiano il coraggio di farlo.

Paola

Quale riforma della Giustizia vuole il Governo ?

L‘organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia sono obblighi costituzionali per il Ministro della Giustizia.
Gli interventi in materia di bilancio degli ultimi anni hanno visto ridurre drasticamente le risorse disponibili per garantire il funzionamento di questo servizio pubblico essenziale per la legalità e la democrazia nel nostro paese.
Quali riforme sono possibili senza investimenti sull’organizzazione?
La politica dei tagli riduce le possibilità di ammodernare i servizi e penalizza il personale amministrativo vera risorsa non valorizzata e non riqualificata. Modificare continuamente riti e procedure senza attrezzare l’apparato organizzativo, senza semplificare e garantire risorse economiche certe, costituisce una pratica di governo che lascia irrisolte le questioni poste da tempo dalle associazioni degli operatori del diritto e dalle rappresentanze sindacali per dare soluzioni e migliorare il funzionamento della giustizia.

Paola