I nostri politici hanno paura dei bambini. Appello degli “Insegnanti per la cittadinanza” per lo ius soli  e lo ius culturae

I nostri “politicanti” stanno negando il riconoscimento del diritto di cittadinanza ai bambini e ragazzi figli di profughi e migranti, nati, cresciuti e acculturati nel nostro Paese, che attualmente vivono nel limbo dell’assoluta negazione della cittadinanza.
Bambini che incutono paura ai nostri Parlamentari che congiurano contro queste creature innocenti.
Chiamiamo “questi servitori dello Stato per loro volontà e da noi tutti pagati profumatamente” per quello che sono: “politicanti senza arte”, le ultradestre, le destre, i centristi che degli insegnamenti cristiani prendono solo quelli convenienti , gli esperti di equilibrismo, i penta stellati ( che delusione!!!), i voltagabbana, i politici che pensano solo “alla loro famiglia”(temendo che quest’atto di civiltà possa comportare la loro non rielezione), i professionisti dell’egoismo, i quaquaraquà a tempo pieno, i falsificatori di notizie, gli esperti nello stare a galla.
Senatori pronti a tutto per mettersi contro questi bambini e a rigettare la proposta di legge già approvata alla Camera dei Deputati peraltro largamente mediata.
Ufficialmente accampano le motivazioni più stravaganti. Ci sono quelli che in maniera esplicita manifestano i propri intendimenti contro i diritti civili e umani, sono quelli che hanno come basamento il razzismo più becero e violento, altri  – guidati dalla ipocrisia –  avanzano il pretesto della convenienza politica, nel solco del “ che viene a me, ho solo da rimetterci” ( che direbbero i padri Costituenti di questi colleghi senatori ?).
Tutti nemici della solidarietà e dei fondamentali diritti umani, tutti distillatori dell’odio e della paura, in continua azione contro i diritti universali della dignità umana, codificati nel nostro Paese in maniera imprescindibile dalla Costituzione.
Tutto questo è ancor più incredibile per un Paese che ha vissuto ed ha conosciuto  il dramma dell’emigrazione e da sempre imperniato – per la gran parte della popolazione – sui valori di solidarietà propugnati dal cattolicesimo.

Una riforma, quella sul diritto di cittadinanza attesa e promossa da un grandissimo cartello civile e democratico rappresentato dal logo “L’Italia sono anch’io”- a cui, anche, tanti osimani hanno aderito e che oggi ufficialmente è arrivata alla dichiarazione di resa.

Risibile che la maggioranza di Governo retta dal centro-destra si è rotta su questo argomento, pur continuando nella normale amministrazione delle cose. Vi sembra una cosa normale ? Ma che maggioranza è ? e tutto questo, mentre continua la trattativa in Sicilia per portare il partito di Alfano come nostro alleato ?
I centristi, che tradizionalmente si definiscono cattolici, abbandonano il progetto di riforma, affermando laconicamente che “non è il momento”.
Una rappresentante di primo piano del Governo, Elena Boschi, afferma che “ oggi non ci sono i numeri in Parlamento”.

Con i tempi che corrono e nella massima incertezza circa il futuro della prossima composizione parlamentare, qualcuno per davvero pensa che per la revisione dei diritti di cittadinanza ci possano essere altri tempi e  tempi migliori ?.

A questa  irresponsabilità della politica – incapace, ancora una volta,  di dare risposte –  manifesterà nelle piazze  – venerdì 13  ottobre –  la società civile e democratica con un ampio schieramento di strutture sociali, associative ( tra cui   Amnesty International, Caritas, Arci ) per dare voce alla   indignazione, allo sdegno  e alla delusione per quanto sta accadendo.

Non potrò partecipare alla manifestazione ma sarò idealmente  con questa parte del Paese con la quale condivido gli ideali di giustizia, libertà e solidarietà. Sarò idealmente vicina con questa parte del Paese che sfida parlamentari e ministri a venire a dire in faccia ai bambini  che la riforma non la vogliono votare, a venire in piazza a guardare negli occhi i bambini e le bambine e dire che la loro vita vale meno di quella degli altri.
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Aderisco, e invito tutti i colleghi insegnanti a farlo, all’iniziativa di cittadinanza attiva e di democrazia dal basso “Insegnanti per la cittadinanza“. L’appello dei docenti ed educatori per lo ius soli  e lo ius culturae. Una iniziativa che a partire da oggi 3 ottobre (oggi è in programma un  simbolico sciopero della fame) fino al 3 novembre cerca di impegnare  e promuovere le più diverse iniziative  sul tema della cittadinanza nei territori intorno alle scuole al di là del risultato che emergerà dal Parlamento.
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Non c’è mai un momento sbagliato quando sono in gioco i diritti umani.
La POLITICA non può essere  convenienza.
Sono vicina e dalla parte dei bambini  costretti come “fantasmi”
ad essere Italiani senza Cittadinanza

 

Paola

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Diritti di cittadinanza: vincono i discriminatori e i quaquaraquà.

Ha vinto la paura, hanno vinti quelli di CasaPound e con loro la Lega e quelli di 5stelle: hanno vinto quanti discriminano. Tutto viene rimandato a settembre, come se si fosse agli esami di riparazione scolastici. Dopo la pausa estiva, poiché la “calura” non gioca a favore dei bambini e dei ragazzi detti con disprezzo stranieri, per quanto italiani di fatto.

Non so cosa succederà a settembre ma temo che il diritto di cittadinanza dei nuovi italiani, verrà rinviato a data da destinarsi.
La proposta di legge era buona e come si dice in questi casi “moderata”, proponeva di concedere la cittadinanza: ai nati in questo “patrio” suolo da cittadini non italiani – di cui almeno uno sia titolare del diritto di soggiorno permanente (extracomunitari) o del permesso di soggiorno UE di lungo periodo, almeno 5 anni – ( ius soli); in alternativa, nati in Italia o residenti in Italia dal 12° anno di età purché abbiano frequentato regolarmente corsi scolastici di istruzione per almeno cinque anni – o formazione professionale triennali o quadriennali, con esito positivo, idonei a ricevere una qualifica professionale – ( ius culturae). L’acquisizione della cittadinanza italiana, recita altresì la Proposta, non è automatica. Avviene dietro esplicita richiesta da parte di un genitore, entro il compimento del 18° anno di età.
Inoltre ai fini del riconoscimento della cittadinanza è previsto in maniera vincolante per i genitori il permesso di lungo periodo, sottoposto ai quattro precisi requisiti: almeno 5 anni di soggiorno valido un reddito non inferiore all’assegno sociale, 5.824 euro anno, la residenza in una casa appropriato con le norme di legge in materia, superamento di un test della lingua italiana.

I dati del MIUR – Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca -, pubblicati nel 2017, riguardo la popolazione scolastica straniera dicono: negli ultimi cinque anni gli studenti italiani sono diminuiti del 2,3% ( meno 193.000 unità), gli studenti non italiano sono cresciuti di 59.000 unità.
La presenza degli studenti senza cittadinanza italiana nelle varie gerarchie scolastiche è così rappresentata: nella scuola dell’infanzia sono 166.428 unità, 10,4% del totale; nella scuola Primaria i bambini senza cittadinanza sono 297.000, pari al 10,6%; nella scuola secondaria di primo grado 163.613 i ragazzi senza cittadinanza, vale a dire il 9,4% del totale; nella scuola secondaria di secondo grado i ragazzi non italiani sono 187.525, pari al 7% del totale. Nella graduatoria della distribuzione geografica nelle Regioni italiane, nelle prime quattro realtà territoriali gli studenti senza cittadinanza si trovano: Lombardia ( 203.979), Emilia Romagna ( 96.213), Veneto ( 91.853), Lazio ( 77.109).

Quindi, i giovani “stranieri” interessati, emarginati senza cittadinanza, sono figli di profughi/migranti residenti in Italia ormai da molti anni.

Continuare a privare della cittadinanza italiana questi ragazzi e ragazze nati, cresciuti, istruitosi in Italia, coesi e socializzati con i cittadini in generale, italiani di fatto, senza la conseguente acquisizione dei diritti civili, sociali e politici, e dei doveri, – previsti dall’ampio ventaglio delle leggi vigenti nel nostro Paese e in linearità con i principi fondamentali della nostra Costituzione, in coerenza con quanto avvenuto nella gran parte dei paesi europei – è un atto inaccettabile di discriminazione, di vigliaccheria civile e democratica.
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Credo sia compito di chi ha a cuore la difesa dei Valori fondativi della nostra Costituzione –  l’associazionismo civile, sociale e sindacale,  le organizzazioni cattoliche – riprendere le trame dell'”Italia sono anch’io” per manifestare l’indignazione contro gli attacchi razzisti e fascisti per riaggregare i tanti milioni di cittadini che, ancora rappresentano il nucleo vitale della democrazia italiana che, come me, sgomenti assistono a questa disfatta.
Una situazione drammatica, di grande allarme per gli uomini e le donne che hanno a cuore la tenuta democratica del nostro Paese, specie per le bimbe, i bimbi, le ragazze e i ragazzi che dovrebbero al fine beneficiare dei contenuti della Proposta di Legge, per essere cittadini a tutti gli effetti.

Paola

 

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Ci sono riforme più riforme di altre

Non era questo il Governo delle Riforme ? In particolare delle Riforme che dovevano incidere, aumentandone,  i diritti delle persone ? Purtroppo non è così alcune Riforme sono state bloccate e non se ne parla più.
Ad esempio della tanto attesa Riforma della Cittadinanza in favore dei figli degli immigrati, ragazzi e ragazze nati e cresciuti in Italia non se ne è fatto più nulla.
Italia sono anch io
Il Ddl 2092 che doveva sancire che questi figli di immigrati di seconda generazione, sono italiani anche per legge  – dallo scorso ottobre – dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati,  è bloccato nei cassetti della commissione Affari Costituzionali del Senato.

Il loro, anche nostro, Paese continuerà a considerarli stranieri chissà per quanto altro tempo, sempre che non si tratti di un bravo calciatore o di un talentuoso atleta.

Paola

 

Una conquista di Civiltà #‎IusSoli‬ e ‪#‎IusCulturae: BENVENUTI ai nuovi futuri italiani!

Un grazie ai 1.097  osimani che hanno contribuito, con la loro firma per la “campagna l’Italia sono anch’io”, a far si che oggi il nostro Paese possa avere una norma di civiltà per i bambini figli di immigrati nati e cresciuti nel nostro Paese.
La legge oggi votata alla Camera sulla riforma della cittadinanza non corrisponde a quanto si chiedeva nella  proposta della campagna “L’Italia sono anch’io”, è più riduttiva  ma, comunque, rappresenta un piccolo grande passo avanti verso un Paese davvero interculturale: un Paese in cui tutti possiamo interagire e arricchirci a vicenda delle nostre differenze. Grazie ancora

La dichiarazione di voto di Khalid Chaouki  a nome del Partito Democratico prima del voto favorevole alla nuova legge sulla cittadinanza #‎IusSoli‬ e ‪#‎IusCulturae‬.

Cara presidente, cari colleghi,
mi è impossibile nascondere oggi l’emozione e l’orgoglio per questa dichiarazione di voto a nome del Partito democratico su un provvedimento che non esagero a definirlo un tassello fondamentale per il futuro del nostro Paese, la riforma della legge sulla cittadinanza dopo 23 anni di attesa per i bambini nati o cresciuti in Italia. Una norma di civiltà che riconosce a chi è nato e cresciuto nel nostro Paese di potersi finalmente riconoscere cittadino a pieno titolo del Paese che lo ha cresciuto.
Il cosiddetto Ius Soli temperato per i bambini che sono nati nel nostro Paese da genitori ormai radicati in Italia e lo Ius Culturae per coloro che sono arrivati in Italia sotto i 12 anni e che hanno frequentato almeno per cinque anni la scuola italiana. Una riforma attesa da tanti, troppi anni da una nuova generazione di italiani di fatto e stranieri per legge. Una riforma richiesta e sollecitata attraverso centinaia di iniziative in piccoli e grandi comuni, che in modo trasversale, ci hanno chiesto in questi anni semplicemente di ratificare il cambiamento già avvenuto nel Paese. Ci hanno chiesto di aggiornare una legge importante come quella sulla cittadinanza al passo con i tempi che viviamo e nell’interesse del futuro che ci spetta, un futuro inevitabilmente multiculturale che abbiamo il dovere di costruire insieme ai nuovi cittadini nella condivisione dei valori dettati dalla nostra Costituzione.
Chi nasce e cresce in Italia è italiano. È la storia di un percorso di riflessione e ascolto, di una battaglia di civiltà portata avanti con convinzione da parte del Partito democratico e che ha trovato nel Paese una larghissima condivisione e una straordinaria convergenza con il mondo dell’associazionismo fino a tradursi in una straordinaria campagna “L’Italia sono anch’io”, grazie alla quale sono state raccolte oltre 100mila firme per una proposta di iniziativa popolare che oggi viene recepita in alcune sue parti in questa nostra legge.
È anche la mia storia personale; se posso permettermi in questa occasione storica questa breve parentesi. Ricordo come fosse ieri quel freddissimo dicembre del 1992, a nove anni atterrato a Malpensa e finalmente felice e commosso per la possibilità di riabbracciare il mio papà, tappezziere poi operaio metalmeccanico costretto a migrare alla ricerca di un futuro migliore per la sua famiglia prima a Palermo poi in Emilia. Non smetterà mai di essere grato ad un Paese che lo ha accolto e che ha adottato i suoi figli. E oggi certamente lui insieme a tutti i migranti che con fatica hanno lavorato per il bene di questo Paese, saranno grati ad un Paese che finalmente riconosce i loro figli, dopo anni di sacrifici, figli legittimi di questa loro nuova comunità.
Una norma di civiltà che permetterà ai figli di immigrati, nati o cresciuti in Italia, di considerarsi finalmente a pieno titolo figli legittimi di una madre, l’Italia, di cui sono diventati padroni della sua lingua e dei suoi mille dialetti, tifosi delle sue squadre e innamorati della sua bellezza. Questa è la storia dei nuovi italiani.
Stiamo parlando di una generazione di bambini e ragazzi che popolano le scuole e gli oratori, i campi di calcio, le palestre di città e periferie. Hanno nomi, origini e religioni diverse, ma nutrono passione e amore per l’unico Paese che hanno davvero conosciuto, l’Italia. Quando tornano in vacanza nei Paesi di origine dei loro genitori sentono immediatamente nostalgia per la loro vera patria. Eppure sono costretti al rientro a fare file riservate agli stranieri. Sono italiani costretti a portare in tasca ed esibire un permesso di soggiorno nella città dove sono nati. Sono la cosiddetta generazione Balotelli, una generazione che ci entusiasma quando fa goal in nazionale, ma che non possiamo più trascurare quando ci chiede semplicemente di riconoscere il diritto all’identità, a sentirsi pienamente parte integrante di una comunità nazionale.
Oggi quindi stiamo per scrivere una nuova pagina della nostra storia. Stiamo per fare un passo deciso verso il futuro dell’Italia nell’Europa e nel mondo di domani aggiornando una legge sulla cittadinanza la 91 del 1992, ormai superata. Lo dimostrano le numerose proposte presentate in questo parlamento da tutti i gruppi parlamentari senza eccezioni.
Una legge fondata sullo Ius Sanguinis, nata guardando in particolare alla diaspora italiana nel mondo e a come tutelare giustamente il rapporto tra milioni di italiani emigrati e la loro patria di origine. Oggi con lo Ius Soli noi vogliamo guardare soprattutto al presente e al futuro del Paese.
Per noi la nuova legge sulla cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia significa oltre a riconoscere un diritto fondamentale per chi è già parte integrante della nostra società, riconoscere all’Italia finalmente il diritto di diventare un Paese al passo con la modernità. Il diritto del nostro Paese a guardarsi allo specchio senza paure e vivere il suo futuro affrontando le nuove sfide globali, forte di una comunità nazionale multiculturale e contemporaneamente ancorata ai principi condivisi della Costituzione.
Il diritto dell’Italia a servirsi di una nuova generazione di italiani che portano con sé esperienze che magari hanno origini lontane, ma che possono offrirci un contributo utile per allargare i nostri orizzonti. Il diritto dell’Italia di poter beneficiare di una marcia in più grazie ad una generazione di nuovi italiani ansiosi di poter finalmente partecipare con tutte le loro energie al successo del nostro Paese. Lo ha dimostrato qualche settimane fa il giovane Yassin Rachik, appena divenuto italiano grazie alla grande sensibilità del presidente Sergio Mattarella, che da qui vogliamo ringraziare anche per la parole importanti su questo tema nel suo discorso di insediamento, ha vinto ed è salito sul podio alla sua prima gara europea intonando l’inno d’Italia e abbracciando il tricolore.
La nuova legge sulla cittadinanza non è solo quindi una riforma che elimina le discriminazioni e riconosce un diritto a chi nasce e cresce in Italia di crescere alla pari dei propri coetanei senza differenze. Ma è una riforma che aiuterà l’Italia a diventare ancora più forte nella sfida della globalizzazione.
Una legge che per il Partito democratico rappresenta certamente l’inizio e non la fine di percorso di cambiamento nella società che ci vede oggi orgogliosi di affermare nuovi diritti ma consapevoli nello stesso tempo delle nuove sfide che ci attendono. La cittadinanza per noi non può ridursi semplicemente alla consegna di un nuovo passaporto, ma come per tutti i cittadini, deve tradursi in valori condivisi, impegno per il bene comune e partecipazione a tutti i livelli della società. Noi non siamo per nessuna scorciatoia demagogica, ma per un percorso di piena inclusione dei nuovi italiani attraverso un serio investimento sulla scuola pubblica in materia di educazione civica e promozione dell’interculturalità tra i protagonisti nell’Italia di domani.
Un impegno che finora hanno svolto, troppo spesso in silenzio e senza mezzi sufficienti, le vere eroine di questi ultimi 20anni in cui il nostro Paese ha conosciuto l’immigrazione. Maestra Lucia, che nella mia scuola elementare a Monticelli Terme in provincia di Parma, unico bambino “straniero” e accolto con amore come un simpatico extraterrestre ormai 23 anni fa. Maestra Lucia, maestra Carmen, maestra Elsa: hanno saputo accompagnarmi per i primi mesi verso l’amore per la lingua italiana, la sua grammatica e le sue poesie imparate a memoria meglio di alcuni miei compagni. Da qui voglio ringraziare loro e ringraziare a nome di tutti lo straordinario popolo delle nostre insegnanti e il lavoro determinante svolto dalla nostra scuola pubblica che merita riconoscimento e un sostegno decisivo per il futuro. La scuola ad oggi è certamente la prima agenzia di convivenza e cittadinanza del nostro Paese, ed è per questo che in questa legge abbiamo voluto, grazie al contributo di tutti i gruppi, assegnare centralità al ruolo della scuola nel processo di cittadinanza.

Signora presidente,
Il 22 novembre 2011 vennero pronunciate queste parole: “Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione”. A pronunciarle fu l’emerito presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, instancabile nel ribadire con gesti e parole la necessità di riconoscere a questi ragazzi il diritto di sentirsi finalmente italiani. Un nostro grazie a Giorgio Napolitano, che fin dagli anni’90 insieme all’allora ministro Livia Turco cominciarono a riflettere sulla necessità di aggiornare il nostro ordinamento per tracciare con lungimiranza i pilastri sui quali costruire l’Italia verso il futuro.
Infine vorrei a nome del Partito democratico esprimere il voto favorevole a questa nuova norma di civiltà ringraziando senza alcun formalismo tutti i colleghi, di maggioranza e opposizione, la nostra relatrice Onorevole Marilena Fabbri e il governo per aver favorito, in un contesto certamente non semplice, un dialogo e un confronto nel merito di questa importante riforma, senza demagogie ne inutili strumentalizzazioni. Oggi questo Parlamento con questo voto contribuirà a scrivere una nuova pagina di futuro di un Paese che tutti amiamo. Viva l’Italia con i suoi nuovi italiani!
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Chi nasce e cresce in Italia è cittadino italiano. Il Comune di Osimo deve mettere in atto le procedure e le iniziative approvate, per il conferimento simbolico della cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri residenti

Lo scorso anno il Consiglio Comunale di Osimo  ha approvato una risoluzione che chiedeva di conferire la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. Con questa iniziativa si voleva mandare un messaggio chiaro e netto: il nostro Paese ha bisogno di riflettere seriamente sul tema dell’immigrazione. Non stiamo parlando infatti di un fenomeno marginale, ma di una fetta sempre più larga di persone che in Italia e nella nostra città lavorano e faticano. Eppure, ottenere dei diritti è faticosissimo, a volte impossibile, tanto che molti di loro continuano a morire nel tentativo di arrivare nel nostro Paese per fuggire dalla fame e dalle guerre..

nuovi italiani 1È dunque indispensabile riprendere al più presto l’iter di revisione del diritto di cittadinanza al fine di giungere ad una legislazione consona alle mutate connotazioni della struttura demografica del nostro Paese e rispettosa dei Diritti di chi sul nostro suolo è nato e cresciuto ed italiano si sente e deve essere al pari di ogni altro cittadino.

Su richiesta del Gruppo Pd il nostro Comune ha aderito alla campagna nazionale “L’Italia sono anch’io”, grazie alla quale è stata depositata in parlamento una proposta di legge di iniziativa parlamentare sul tema della cittadinanza.

I bambini nati in Italia da genitori stranieri sono italiani in tutto e per tutto, tranne che per i diritti, e a 18 anni, una volta compiuta la maggiore età, rischiano di diventare clandestini nel Paese dove hanno sempre vissuto, per colpa di una legge inadeguata che non tiene conto dell’attuale contesto sociale.
L’Italia di domani non si può fondare sulla paura e sulle discriminazioni, ma deve avere il volto di una società più aperta e inclusiva, capace di riconoscere e di rispettare le diversità e, per questo, più sicura di sé e del proprio futuro. Per tendere a questo obiettivo è diventato indispensabile ripensare al concetto di cittadinanza nel nostro Paese, abbracciando con forza un principio cardine: chi nasce e cresce in Italia è italiano.

C’è da chiedersi, da ultimo con preoccupazione, come mai le scelte del Consiglio Comunale non vengono attuate e rese operative  dal Sindaco di Osimo e dalla sua Giunta:  dimenticanza, distrazione, mancanza di rispetto istituzionale o quant’altro ?Aspettiamo la risposta.
Paola

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Alla c.a. Sig. Presidente del Consiglio Comunale Comune di Osimo

INTERROGAZIONE

Oggetto:  mancata attuazione della Deliberazione di C.C. n° 90 del 28/11/2012 “Adesione alla campagna promossa da Unicef Italia “Io come Tu” per il conferimento simbolico della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio italiano e figli di immigrati stranieri residenti in Osimo “.

La sottoscritta PAOLA  ANDREONI consigliere Comunale capogruppo del Partito Democratico,

Premesso  che

– In data 28/11/2012 il Consiglio Comunale si è riunito per discutere del punto all’ordine del giorno “ Adesione alla campagna promossa da Unicef Italia “Io come Tu” per il conferimento simbolico della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio italiano e figli di immigrati stranieri residenti in Osimo;
– Dopo ampia discussione lo stesso Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza dei presenti, con unico voto contrario quello del consigliere di maggioranza Borra, i n° due ordini del giorno ( uno proposto dalla maggioranza e l’altro dal PD) presentati durante la trattazione dell’argomento;
– La Delibera n° 90 del 28/11/2012 tra l’altro “impegna il Sindaco e l’Amministrazione Comunale a conferire, come atto simbolico, la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia, figli di immigrati stranieri e residenti nel territorio del Comune di Osimo, promuovendo una pubblica cerimonia con la consegna di attestati di riconoscimento”;
– La Delibera n° 90 del 28/11/2012 impegna, altresì, l’Amministrazione Comunale a comunicare l’esito della cerimonia al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Constatato che

– a tutt’oggi non risulta che sia  stato prodotto alcun atto amministrativo relativo all’oggetto della suddetta Deliberazione di C.C. né  risulta  che sia stata promossa alcuna iniziativa,  nè   calendarizzata alcuna cerimonia per il conferimento simbolico della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio italiano e figli di immigrati stranieri residenti in Osimo;
– a seguito del deliberato del Consiglio Comunale il Sindaco e l’Amministrazione Comunale, si erano IMPEGNATI a dare corso alla volontà espressa dalla maggioranza dei Consiglieri Comunali presenti alla discussione del punto all’odg.;
– con l’adozione della delibera di C.C. n° 90 /2012, questo Civico consesso ha voluto mandare un messaggio chiaro e netto: il nostro Paese ha bisogno di riflettere seriamente sul tema dell’immigrazione. Fenomeno non più marginale, ma che investe una fetta sempre più larga di persone che in Italia e nella nostra città vivono e lavorano.

Preso atto che 

– come consigliera comunale di questo civico consesso non riesco a capire come mai il massimo organo di governo cittadino, cioè il Consiglio Comunale, non è capace di dare corso, a distanza di un anno, al proprio deliberato su una materia così delicata ed attuale, che ha trovato d’accordo la quasi totalità dei Consiglieri Comunali di maggioranza e di minoranza;
– è interesse comune quello di vedere un migliore e puntuale funzionamento degli organi istituzionali del nostro comune, ad iniziare dal Consiglio Comunale del quale siamo componenti.

Fatte queste premesse la sottoscritta,

INTERROGA  IL  SINDACO 
per conoscere

1. Come mai il Sindaco e la Giunta, a distanza di un anno, non hanno dato corso agli impegni assunti durante i lavori del Consiglio Comunale disattendendo il deliberato di tutti i Consiglieri Comunali presenti ad eccezione  del  consigliere Borra che ha espresso il voto contrario;

si chiede

2. Di provvedere immediatamente a produrre tutti gli atti amministrativi necessari a sostenere l’adesione alla campagna promossa da Unicef Italia “Io come Tu” e a organizzare una importante cerimonia cittadina per il conferimento simbolico della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio italiano e figli di immigrati stranieri residenti in Osimo, così come hanno fatto altri comuni italiani.

Osimo lì, 18 ottobre 2013

……..la consigliera comunale
capogruppo del Partito Democratico
———-Paola Andreoni

Sono dalla parte di Cécile Kyenge

18iussoli_33012I ripetuti attacchi alla neo ministra Cécile Kyenge sono la dimostrazione del livello di intolleranza e di pregiudizio che c’è in questo nostro “povero” paese. Me ne vergogno come italiana e come donna.
A Cécile Kyenge tutta la mia vicinanza e il pieno sostegno nella sua battaglia presente e futura. Mi auguro che su questi temi,  come lo ius soli,  i deputati e senatori del PD la pensino tutti allo stesso modo e che tutti sentano la necessità e l’urgenza di riformare il diritto di cittadinanza e, sopratutto, di stare dalla parte di Cécile Kyenge.

Paola …dalla parte di Cécile Kyenge

La coscienza civile non è obbligatoria

Ricevo da Bruno Carchedi, pubblico e condivido

” Sono fra quelli che si erano indignati per i cori razzisti negli stadi quando tempo fa in Italia giocava Mario Balotelli, l’italianissimo e bravissimo calciatore nero. Così come più di recente mi sono indignato quando durante l’amichevole di calcio Milan – Pro Patria un gruppo di tifosi del Pro Patria ha rivolto cori razzisti contro il giocatore di colore del Milan Boateng. Episodi come questi ce ne sono stati molti, troppi, e purtroppo ce ne saranno ancora, prevedo.
Non mi sono mai illuso che Balotelli fosse, o dovesse essere, una specie di simbolo della lotta contro il razzismo, anche se mi sarebbe piaciuto. In fine dei conti sono stati numerosi gli atleti di colore che – negli anni – in diversi paesi del mondo occidentale hanno usato la loro notorietà sportiva per mandare un messaggio di civiltà antixenofoba. Non è il caso di Balotelli, ne prendo atto e non lo critico per questo. La coscienza civile non è obbligatoria.
Ora super Mario è tornato in Italia per giocare nel Milan e ho scoperto – con molto ritardo, lo ammetto – che prende regolarmente un sacco di multe, troppe. Per la precisione, multe per sosta vietata. L’ultima a Linate giusto ieri. In Gran Bretagna dove viveva e giocava fino alla fine dell’anno scorso collezionava ogni mese migliaia di euro di multe per divieto di sosta lasciando la sua Maserati nei posti più impensati e critici per il traffico. Voi direte: e allora? E allora niente. Questo non mi è piaciuto. Non mi è piaciuto che un giovanotto con troppi soldi non rispetti le più elementari norme della convivenza civile, anche se solo viabilistica in questo caso, solo perché per lui pagare qualche migliaio di sterline è come per i comuni mortali pagare qualche euro.
Un giovanotto con troppi soldi che se la spassa alla grande senza troppi problemi per quello che di brutto nella società accade intorno a lui lo accetto, anche se non è quello che vorrei aspettarmi da un giovane. Ma mi riesce più difficile accettare un giovanotto con troppi soldi che se ne frega alla grande delle più elementari norme della convivenza civile, anche se solo viabilistica. Anche se è nero di pelle.”

Anch’iosperavo e mi sarebbe piaciuto che Mario  Balotelli potesse diventare il simbolo dei tanti giovani figli di immigrati in Italia, italiani di seconda generazione, impegnati  per ottenere il diritto di cittadinanza. Come tanti cantanti, uomini di spettacolo,  che hanno usato la loro notorietà sportiva per mandare un messaggio di civiltà per importanti conqueste civili. Purtroppo, ad oggi, non è il caso di Mario Balotelli,  che peccato!.

Paola

Bimbi stranieri nati in Osimo, cittadini onorari

Sono già diversi i Comuni italiani che hanno deciso di “forzare”, con una delibera, una legge che ormai tutti, tranne alcuni fautori del nazionalismo più becero o fanatico, ritengono inaccettabile. La forzatura consiste nella concessione, ai bimbi figli di genitori stranieri nati in Italia, della cittadinanza onoraria.
In Italia, come è noto, oggi un bambino straniero nato sul suo territorio resta straniero fino al compimento del diciottesimo anno di età.
E questo anche se parla italiano, vive da italiano, frequenta le nostre scuole italiane, gioca a pallone nelle squadre giovanili della città ed è perfettamente integrato nel tessuto sociale.
Un’ingiustizia palese che tiene vincolati migliaia di giovani alla burocrazia e ad un senso di appartenenza continuamente respinto da norme e cavilli.
Con questa mozione, il Partito Democratico di Osimo, chiede che anche la nostra comunità,  legata ad una lunga tradizione di solidarietà sia annoverata tra le città che hanno aderito a questa rivolta pacifica, una città che sappia  distinguersi per iniziative legate all’infanzia e alla promozione di diritti.
E proprio nel quadro della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, proponiamo al civico consesso l’adozione della mozione consiliare che tra i vari punti sancisce “di promuovere, compatibilmente con la legislazione vigente, un percorso finalizzato alla concessione della cittadinanza onoraria ai bambini di origine straniera nati o residenti sul territorio, in attesa di una riforma legislativa che faciliti l’accesso alla cittadinanza per minorenni di origine straniera”.
Riconoscere la cittadinanza onoraria ha un valore simbolico. E’ un segnale alla politica nazionale. Un atto che non ha  conseguenze pratiche, dato che non spetta al Comune riconoscere la cittadinanza, ma che è carico di significati politici. Per spingere il Parlamento a dire sì allo “Ius soli”.
Come Democratici auspichiamo che al più presto si applichi anche nel nostro Paese lo “Ius soli” che dà diritto di cittadinanza a chi nasce sul suolo italiano. L’argomento è stato toccato diverse volte anche da Giorgio Napolitano che ha definito “una autentica follia” non concedere ai ragazzi nati in Italia il diritto di sentirsi italiani al 100%, anche dinanzi alla legge. Ma l’esempio più forte e di impatto mediatico è sicuramente quello regalato da Mario Balotelli, fortissimo attaccante della Nazionale, a capo di una generazione (definita proprio “generazione Balotelli”) che ha lottato con giudici e questure per indossare la sua vera identità. Quella di italiano.

                MOZIONE

Concessione della cittadinanza onoraria ai bambini nati in  Osimo figli di genitori stranieri”.

     PREMESSO CHE

– in Osimo nel 2011 sono nati 73 bambini figli di genitori stranieri, corrispondenti al
21% del totale dei nati;
– Questa numerosa coorte di minori residenti nella nostra città, in base alla attuale legislazione, potrà ricevere la cittadinanza italiana soltanto al compimento del 18°
anno, e pertanto per un lungo periodo rappresenterà un gruppo con diritti limitati e
identità sospesa;
– I bambini di oggi saranno i lavoratori di domani e la loro integrazione rappresenta un importante investimento per il futuro sociale e produttivo della nostra città. Pur privi di cittadinanza questi bambini frequentano le nostre scuole, parlano la nostra lingua, conoscono la nostra storia, partecipano alle attività sociali, ricreative e sportive presenti nel nostro territorio;
– Lo Statuto del nostro comune all’art. 5 recita: “…il Comune rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo. L’opera del Comune è finalizzata all’affermazione dei valori umani ed al soddisfacimento dei bisogni collettivi, a rimuovere gli ostacoli sociali e culturali per rendere effettivi i diritti dei cittadini senza distinzione di sesso, razza, religione, opinione politica e condizioni sociale…”:

     CONSIDERATO CHE

– E’ stata depositata in Parlamento nel giugno di quest’anno una legge di iniziativa popolare che chiede di concedere la cittadinanza italiana a tutti i bambini nati nel nostro Paese da genitori stranieri regolarmente residenti (la campagna denominata “l’ Italia sono anch’io” è stata coordinata dall’ANCI e promossa da 18 associazioni nazionali);
– A livello europeo l’italia possiede la legislazione più restrittiva sulla cittadinanza (soprattutto se confrontata con quella di Germania, Francia, Belgio, Spagna, Irlanda);
– Numerose sono le richieste di modifica dell’attuale legislazione, dal Presidente Napolitano al ministro Andrea Riccardi, alla Conferenza Episcopale Italiana;
– Ad oggi alcune province e comuni italiani hanno già concesso la cittadinanza onoraria ai nati nel loro comune, da genitori immigrati regolarmente residenti;
– il Comune di Osimo con atto di Consiglio Comunale n. 8 del 25 gennaio 2012 ha approvato un O.d.G. a sostegno della campagna nazionale “L’Italia sono Anch’io” esprimendo piena condivisione alla proposta di legge di iniziativa popolare;

tutto ciò premesso

     si chiede al Sindaco e al Consiglio Comunale,

– di conferire la cittadinanza onoraria ai bambini nati nella nostra città da genitori immigrati regolarmente residenti in Osimo. La cittadinanza, puramente simbolica, sia auspicio di un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana;
– accompagnare il percorso di conferimento della cittadinanza onoraria con un progetto cittadino di sensibilizzazione “all’accoglienza” che coinvolga le scuole, le famiglie dei minori stranieri e tutta la cittadinanza;
– attivarsi per informare la comunità osimana che, per i residenti stranieri, è possibile richiedere la cittadinanza italiana entro un anno dal compimento del diciottesimo anno di età recandosi negli uffici comunali del comune di residenza;
– dare ampia diffusione alla presente mozione  e del percorso di conferimento della cittadinanza onoraria, anche attraverso gli strumenti informatici a disposizione del Comune.

Osimo il 10 ottobre 2012
f.to Il gruppo consiliare comunale PD Osimo

Il sogno Italiano ? è questa l’Italia di oggi, bellezza !

Illustrissimo Presidente,
mi chiamo Nayomi Andibuduge, sono una ragazza che in questi giorni sta partecipando al Concorso di “Miss Italia” a Montecatini. Ho diciotto anni e sono nata a Roma. E non ho la cittadinanza italiana, cittadinanza che vorrei invece avere “di diritto” essendo nata in Italia da genitori dello Sri Lanka che da decenni vivono nel Vostro (nostro) Paese.

Pur senza esserlo secondo le attuali leggi dello Stato, mi sento italiana a tutti gli effetti, vivo una vita normale e sono perfettamente inserita nel tessuto sociale di Roma, città che amo ed in cui vivo. A Montecatini, nella sezione di “Miss Italia nel mondo” ho avuto modo di incontrare altre ragazze che – come me – parlano alla perfezione l’italiano, studiano, lavorano e progettano una vita da costruire proprio qui nel Vostro (nostro) Paese.

Io e le altre 22 ragazze che, pur non essendo nate in Italia, mi accompagnano nell’avventura di Montecatini vorremmo poter essere considerate italiane, capaci di fornire con senso civico e morale un apporto, impegnandoci a migliorare il Paese che verrà, che sentiamo come nostro, moderno e cosmopolita.

La ringrazio, Signor Presidente, per la Sua cortese attenzione e Le invio i migliori saluti. Nayomi Andibuduge

Nayomi Andibuduge è una ragazza bellissima, nata e cresciuta a Roma, ma può partecipare al concorso “Miss Italia” solo nella sezione “Miss Italia nel Mondo”, perché non ha la cittadinanza italiana, avendo i genitori dello Sri Lanka, anche se questi vivono e lavorano da decenni nel nostro Paese. E questo è niente, perché vi sono altre migliaia di figli di immigrati a cui, per la stessa ingiustizia, sono preclusi molti mestieri (ricercatori scientifici, pompieri, insegnanti ecc.): opportunità per loro, risorse per tutti noi ( ma forse le liste osimane la pensano diversamente).

Paola

Azzurre e azzurri

Alle Olimpiadi di Londra indossano la maglia azzurra e gareggiano i nuovi” italiani, nati in Italia da genitori stranieri, o naturalizzati per matrimonio e per sport.

Ivan Zaytsev, pallavolo, classe 1988. Nato a Spoleto da genitori russi

 

Jacques Riparelli, italo-camerunese, specialista nella velocità
Edwige Gwend, (judo), è nata a Edea in Camerun. Ha 22 anni

Gloria Hooper, specialità 200 metri, classe 1992. Nata in Veneto da genitori del Ghana

 

Noemi Batki, tuffi. E’ nata a Budapest il 12 ottobre del 1987

Un’Italia che cresce e che non ha paura del futuro

C’è un’Italia pronta per le sfide del futuro, giovane,  piena di speranza, che sa essere solidale come i tanti giovani volontari fra le tende dell’Emilia, che sa essere coraggiosa come Don Puglisi il parroco trucidato per il suo impegno antimafia e oggi beatificato dal Papa.
C’è un’Italia che cresce, nella diversità e nel rispetto, ber raffigurata da una  madre che abbraccia il giovane figlio che  ha cresciuto e che ha fatto piu’ di un milione di convegni sulla cittadinanza di chi nasce italiano e deve essere italiano.
C’è un’Italia pronta al cambiamento.

Paola

Italiani, che bella soddisfazione

Una nazionale che diventa emblema dell’orgoglio e del sacrificio di un Paese.
Un giovane ragazzo, di seconda generazione, che ne diviene il simbolo, più forte degli insulti e del razzismo del tempo che è stato.
Un Presidente del Consiglio, che quando parla di economia e finanza, è ascoltato e stimato per le proprie capacità e non per le barzellette.
La Padania e i ciarlatani vari – compresi quelli delle nostre liste locali che non hanno votato per l'”Italia sono anch’io” – capaci solo di dire bugie e gettare discredito, se ne stiano in panchina a non far danni, non abbiamo bisogno di voi.

L’ITALIA SONO ANCH’IO: le proposte di legge assegnate alle commissioni parlamentari.

La Camera dei Deputati ha certificato la regolarità delle oltre 200mila firme raccolte dai promotori della Campagna sui diritti di cittadinanza.
La verifica delle firme raccolte dalla Campagna “L’Italia sono anch’io” per le due proposte di legge di iniziativa popolare sui diritti di cittadinanza è stata ultimata con esito positivo dal Servizio per i testi normativi della Camera dei Deputati. Lo rendono noto i promotori della Campagna, che lo scorso 6 marzo avevano consegnato oltre 200mila firme per chiedere al Parlamento la revisione della legge sulla cittadinanza e l’allargamento dei diritti di voto agli stranieri residenti in Italia.
Con la certificazione della regolarità delle adesioni raccolte dai promotori può avere così inizio il percorso di esame delle due proposte, che sono state registrate e assegnate all’iter parlamentare.
La proposta di legge sulla concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono in Italia (da un genitore legalmente residente da almeno un anno) aveva raccolto 109.268 firme. È stata registrata con il n. 5030 ed assegnata alla Commissione Affari Costituzionali.
La proposta di estensione del diritto di voto nelle elezioni amministrative agli stranieri residenti da almeno 5 anni era stata presentata con 106.329 sottoscrizioni. Sarà discussa, con il n. 5031, congiuntamente dalle Commissioni Affari Costituzionali ed Esteri.
“Abbiamo compiuto un’altra tappa importante – dichiarano i promotori della Campagna – adesso la parola passa alle Commissioni parlamentari. Chiediamo ora una definizione chiara e rapida del calendario di esame delle proposte, in rispetto dei tantissimi cittadini che le hanno sostenute”.
La campagna nazionale “L’Italia sono anch’io” è promossa da 19 organizzazioni della società civile: Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo è una Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei e dall’editore Carlo Feltrinelli.

L’Italia sono anch’io: obiettivo raggiunto

Una valanga di firme!” L’obiettivo delle 50.000 firme necessarie per presentare le due proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla Campagna L’Italia sono anch’io è stato raggiunto e largamente superato. Lo annunciano le organizzazioni promotrici che martedì 6 marzo alle 12.00 consegneranno le firme alla Camera dei Deputati.

Decine di migliaia di cittadine e cittadini hanno voluto, con la loro firma, condividere le ragioni della Campagna: una riforma della legge che attualmente regolamenta l’accesso alla cittadinanza per le persone di origine straniera e l’introduzione del diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri residenti.

Un successo straordinario anche ad Osimo, a giorni verranno pubblicati, a cura del Comitato Cittadino,  i dati ufficiali della raccolta firme in città.

Ritorniamo alle cose serie

Sanremo è finito, Celentano si è portato a casa 700 mila euro per dire banalità, in rete hanno finito di domandarsi se Belen portasse le mutande o meno, Carnevale sta volgendo a termine, e così ritorniamo alle cose più o meno serie.
Per esempio: l’altro giorno la Corte dei Conti denunciava il dilagare della corruzione e i costi della stessa per il nostro paese (sommati a quelli dell’evasione: http://bit.ly/wMI8r5 )

Tra le altre cose, si conclude in questi giorni la raccolta firme “L’Italia sono anch’io” per nuova cittadinanza e voto amministrativo ai migranti ( http://bit.ly/wgrjj6 ) .
Il numero di firme necessario è stato raggiunto.

La campagna proseguirà comunque nei prossimi mesi con iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per far sì che la legge di iniziativa popolare non si fermi in commissione parlamentare

Osimo contro il razzismo: approvato in Consiglio Comunale l’Ordine del Giorno “l’Italia sono anch’io”. Ma le Liste “Simoncini&Latini” non votano.

Osimo contro il razzismo: approvato in Consiglio Comunale  l’Ordine del Giorno “l’Italia sono anch’io”. Ma le Liste “Simoncini&Latini” non votano.

Il  25 gennaio scorso, è stato discusso e approvato in consiglio comunale,  su proposta dei gruppi consiliari del Partito Democratico e  Sin.e Libertà, l’ordine del giorno “L’Italia sono anch’io“.

“L’Italia sono anch’io” è una campagna, nata anche dalle parole del presidente Napolitano che ha affermato: “E’ un’autentica follia, un’assurdità il no alla cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri ”,  sul riconoscimento della cittadinanza per i figli di migranti nati in Italia.

Una norma già indispensabile per un Paese civile, acquista ulteriore importanza per un’Italia che voglia fare dell’accoglienza e dell’integrazione i suoi punti di forza, contrastando i veleni razzisti che da diversi anni i media e certi partiti politici, lega nord in testa, stanno iniettando alla nostra opinione pubblica.

Il tragico episodio avvenuto, poche settimane fa, a Firenze è la dimostrazione delle conseguenze di questa campagna d’odio messa in atto da queste destre, di fronte a ciò è necessario che “ l’Italia migliore ” (che non è assolutamente in minoranza) dia segnali forti in controcorrente.

La presa di posizione ufficiale da parte del  Consiglio Comunale di Osimo è certamente uno di questi. Ma complimenti anche agli osimani che hanno aderito convintamente alla raccolta firme, un grande esempio di civiltà e solidarietà che segna un passo fondamentale nella crescita verso la tolleranza e la modernità.

Sono sgomenta invece per l’atteggiamento tenuto dalle liste “Simoncini&Latini”: prima hanno preannunciato sui blog la loro adesione all’iniziativa,  poi in Consiglio Comunale portando futili motivazioni hanno preferito non votare, astenendosi. Che dire se non fare un’amara constatazione: quando si è capaci di anteporre la strategia da “politichetta” e le beghe interne agli interessi generali di ampio respiro e addirittura ai diritti umani, si è davvero smarrita la bussola!

Questa approvazione con l’adesione della nostra città alla campagna “L’Italia sono anch’io” dimostra che la lotta contro il razzismo comincia dalle piccole cose, anche a casa nostra, e dal nostro linguaggio quotidiano nei confronti degli immigrati.
E che non si dica più che in Osimo i diritti, e le necessità indispensabili che costituiscono “diritti della persona” sono cose riservate solo a particolari categorie di persone.
Osimo e gli osimani, anzi, hanno dimostrato di essere avanguardia nelle iniziative e nelle proposte che si prefiggono la costruzione di una modernità più umana, civile e solidale.

Paola Andreoni

Nati in Italia, ma costretti a vivere nel nostro Paese con il permesso di soggiorno

Ottenere  la cittadinanza italiana è un percorso ad ostacoli, difficile e lungo più che in altri paesi europei. La nostra classe politica, di ogni colore, non ha mai voluto affrontare con coraggio il tema della cittadinanza, un po’ per calcolo elettorale e un po’ per la paura che ancora suscita.

A cambiare qualcosa ci sta provando oggi la società civile con 19 associazioni che propongono due leggi di iniziativa popolare, per estendere il diritto di voto nelle elezioni locali ai cittadini stranieri e per semplificare le procedure per ottenere la cittadinanza. Il percorso si è avviato con la raccolta firme e anche nella nostra città è stato costituito un Comitato cittadino dell’iniziativa nazionale denominata ” L’Italia sono anch’io”.

Come gruppi consiliari del Partito Democratico e di Sinistra e Libertà abbiamo presentato un Ordine del giorno a sostegno della campagna “L’Italia sono anch’io” e delle relative proposte di legge popolare sulla riforma della cittadinanza .

Con tale proposta si chiede al Consiglio comunale di aderire e condividere l’iniziativa e di dare apposito mandato, al Sindaco di Osimo, per diffondere l’ordine del giorno, anche attraverso gli strumenti informatici a disposizione del Comune, per farlo pervenire ai cittadini Osimani, alle Organizzazioni sindacali e datoriali, alle Associazioni culturali, di volontariato presenti nel territorio comunale al fine di incrementare le già numerose firme raccolte.

I Giovani sono una risorsa preziosa, e molti sono stranieri. Non possiamo permettere che si sentano esclusi dalla vita della nostra città. Diamo loro i diritti di cui gode il cittadino italiano, condizione necessaria per sentirsi parte di una comunità e di condividerne quindi anche i doveri.

—————————————-

( segue il testo dell’Ordine del Giorno che si discuterà a gennaio in Cons.Com.)

Alla  c.a.    Sig. Presidente del Consiglio Comunale                                     
Alla  c.a.    Sig. Sindaco del Comune di Osimo                                                                                         

 ORDINE DEL GIORNO

     I sottoscritti Consiglieri Comunali  Andreoni Paola, Bernardini Daniele,  Cardinali Flavio, Pugnaloni Simone, Severini Argentina e Federica Franchini chiedono ai sensi dell’art. 15 comma 4 del regolamento del Consiglio Comunale  la convocazione del Consiglio Comunale per la trattazione e discussione della seguente  proposta di ordine del giorno

oggetto: Odg a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità” e della proposta di legge di iniziativa popolare “Modifiche alla Legge 5 febbraio 1992, n. 91. Nuove norme sulla Cittadinanza”. CAMPAGNA “L’ITALIA SONO ANCH’IO”

IL CONSIGLIO COMUNALE DI OSIMO

Premesso che nello scorso mese di luglio ha preso avvio nel nostro Paese una campagna denominata “L’Italia sono anch’io” promossa da numerose associazioni ed organizzazioni sindacali al fine di arrivare alla presentazione in Parlamento di due proposte di legge di iniziativa popolare, di cui una per la riforma della normativa sulla cittadinanza per i migranti e per l’introduzione dello jus soli, e l’altra per il riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo alle consultazioni amministrative per i cittadini stranieri residenti da tempo nel nostro Paese, quali risultano allegate sub 1) e sub 2) al presente ordine del giorno, del quale ne costituiscono parte integrante e sostanziale;
Considerato che la popolazione di origine straniera, stando ai dati raccolti dalla Caritas nel 2010, ha ormai superato i 5 milioni di persone e rappresenta una componente fondamentale della società italiana, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico, sociale e civile del nostro Paese;
sono circa un milione i minori figli di migranti, per la gran parte nati in Italia, che frequentano le nostre scuole e che solo al compimento del 18° anno possono chiedere l’ottenimento della cittadinanza italiana, pur non essendo migranti e, molto spesso, non avendo mai conosciuto il paese di provenienza dei propri genitori;
nel nostro Comune esiste una cospicua rappresentanza di cittadini migranti, perfettamente integrati ed accolti nel tessuto sociale ed economico;
Richiamato  l’art. 3 della Costituzione della nostra Repubblica che stabilisce il fondamentale principio della pari dignità e dell’uguaglianza fra i cittadini senza distinzioni e definisce quale “compito” dello Stato la rimozione degli ostacoli che non ne consentono il compimento;
Ricordato che  tuttavia persistono oggi per i migranti che risiedono nel nostro Paese forti limitazioni, il più delle volte insormontabili ed ingiustificate, che danno luogo a disuguaglianze, ingiustizie, disparità di trattamento, discriminazioni che impediscono l’attuazione del principio costituzionale di uguaglianza;
Ritenuto che  l’attuale legislazione in materia di cittadinanza, proprio al fine di perseguire una condizione di effettiva eguaglianza dei diritti, debba essere fortemente modificata in direzione di una semplificazione e di una facilitazione nell’attribuzione della cittadinanza ai figli dei migranti e ai cittadini stranieri che ne fanno richiesta, al fine di favorirne la stabilizzazione e la piena inclusione nella società italiana, in linea con la Convenzione Europea sulla Nazionalità del 1997 che già chiedeva agli Stati di facilitare l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul territorio e ivi domiciliate legalmente ed abitualmente” ( articolo 6, paragrafo 4, lettera e) );
Considerato che  in Italia nascono ogni anno circa 100.000 bambini e bambine con almeno un genitore straniero;
Ricordato che il Presidente della Repubblica Italiana ha più volte denunciato “la follia e l’assurdità dei bambini di immigrati nati in Italia che non diventano cittadini italiani”;
Ritenuto che  al fine di favorire la partecipazione piena dei cittadini stranieri stabilmente residenti sul territorio alla vita delle comunità locali nelle quali vivono, sia fondamentale l’attribuzione del diritto di elettorato attivo e passivo alle consultazioni amministrative locali e che pertanto si rende necessario per il nostro Paese recepire in pieno, anche per quanto attiene al Capitolo C, la Convenzione europea sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, emanata a Strasburgo il 5 febbraio 1992;
Ritenuto  di aderire alla campagna denominata “L’Italia sono anch’io” promossa da numerose associazioni ed organizzazioni sindacali al fine di arrivare alla presentazione in Parlamento di due proposte di legge di iniziativa popolare, di cui una per la riforma della normativa sulla cittadinanza per i migranti e per l’introduzione dello jus soli, e l’altra per il riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo alle consultazioni amministrative per i cittadini stranieri residenti da tempo nel nostro Paese;
Considerato che in questi mesi e fino a febbraio 2012 si raccoglieranno le firme a sostegno delle suddette due leggi d’iniziativa popolare, campagna “L’Italia sono anch’io”  e che anche nel  nostro Comune si è costituito un comitato cittadino a cui aderiscono tra l’altro  la Caritas Diocesana Ancona-Osimo, le Acli, la Cigl e la Cisl;

Delibera

di ESPRIMERE  la propria adesione alla campagna “L’Italia sono anch’io”;
di ESPRIMERE condivisione per i contenuti delle proposte di legge di iniziativa popolare, di cui all’Allegato 1) e 2) promosse dal Comitato “L’Italia sono anch’io”, ritenendoli ampiamente condivisibili e pertanto meritevoli di sostegno;

di fare APPELLO  alle Istituzioni, alle forze politiche e sociali, alle associazioni, al mondo del lavoro e della cultura, a tutte le persone che vivono e operano sul nostro territorio, affinché l’adesione alla campagna possa estendersi e si possa raccogliere un significativo numero di firme a sostegno delle due proposte di legge;

dare MANDATO al Sindaco di Osimo di dare ampia diffusione al presente ordine del giorno, anche attraverso gli strumenti informatici a disposizione del  Comune, e di trasmetterlo ai seguenti soggetti:
– alle Organizzazioni sindacali, imprenditoriali ed economiche presenti in città;
– a tutti i componenti la Consulta Comunale Immigrati;
– a tutte le  Associazioni culturali, di volontariato, sportive presenti nel territorio comunale ed iscritte all’Albo delle Libere Forme Associative del Comune di Osimo.
Osimo il 20 dicembre 2011
                                  
Andreoni Paola
Bernardini Daniele
Cardinali Flavio
Pugnaloni Simone
Severini Argentina
Franchini Federica

 

“L’Italia sono anche io” va in piazza ad Osimo e Castelfidardo

Ricevo dal Comitato Cittadino “L’Italia sono anch’io” ed invito a firmare le 2 proposte di iniziativa popolare.

Osimo
Comunicato  stampa

“ Diamo valore ai 150 anni della nostra storia, nel nome della dignità umana  e della solidarietà.”
“L’Italia sono anche io”  va in piazza, ad Osimo e Castelfidardo, in occasione dei mercati:
si avvia la raccolta di firme in calce alle due proposte di legge di iniziativa popolare

Prende il via questa settimana ad Osimo – e lunedì prossimo a Castelfidardo –  l’attività di raccolta firme a sostegno delle due proposte di legge di iniziativa popolare, nate da una elaborazione di base dell’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani)  fatta propria da un Comitato Nazionale che vede assieme forse sociali e sindacali, associazioni, strutture di volontariato.
A livello locale, del Comitato “L’ITALIA SONO ANCHE IO: Campagna per i diritti di cittadinanza”fanno parte, in fase di primo avvio, ACLI, Caritas, CGIL e CISL.
I tavoli per la raccolta firme saranno presenti al mercato di Osimo durante il mercato del prossimo giovedì e per altri seguenti; in quello di Castelfidardo,  lunedì 5 e lunedì 12 dicembre.
Per poter firmare, occorre solo portare con sé un documento di identità.
Al centro della mobilitazione due, distinte, proposte di legge di iniziativa popolare, che recano il segno dell’inclusività sociale, del rispetto umano – in particolare nei confronti di minori – a prescindere da qualsiasi distinzione etnica, della solidarietà e del reciproco rispetto.

Con la prima proposta di legge si vuole intervenire a modifica del’attuale meccanismo di riconoscimento della cittadinanza italiana, guardando finalmente al riconoscimento dello “ius soli”: così come accade in quasi tutta Europa, cittadino italiano è colui che nasce e risiede sul suolo italiano, a prescindere dalle origini dei propri genitori. Con questa proposta, che lega il nascituro alla residenza di almeno un anno in Italia da parte di almeno uno dei genitori stranieri, si potrà finalmente superare la scandalosa situazione di discriminazione attuale, che costringe i nuovi nati in Italia da genitori stranieri a restare in una sorta di “limbo” fino al raggiungimento dei 18 anni: a diritti ridotti e  spesso messi in dubbio, senza nemmeno la certezza di un meccanismo automatico di riconoscimento.
La proposta di legge di “L’ITALIA SONO ANCHE IO”, inoltre, riduce a 5 anni (dai 10 attuali) la possibilità per lo straniero residente di richiedere la cittadinanza italiana ed allarga il potere di proposta (che va rivolta direttamente al Presidente della Repubblica) anche ai Sindaci.
La seconda proposta di legge,invece, allarga il diritto voto – per le sole elezioni  amministrative – agli stranieri residenti da almeno cinque anni.

Fino al prossimo febbraio, inoltre, sarà possibile recarsi presso  tutti i Comuni della Zona  Sud di Ancona, per apporre liberamente la propria firma certificata.
Nei giorni scorsi il Comitato ha trovato una grande spinta morale e una forte base di condivisione nelle parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è chiaramente espresso a favore di norme che riconoscano i diritti di quanti nascano e vivano in Italia, seppur figli di stranieri. 
Osimo, 29/11/2011                    Il Comitato cittadino “L’Italia sono anch’Io