I nostri “politicanti” stanno negando il riconoscimento del diritto di cittadinanza ai bambini e ragazzi figli di profughi e migranti, nati, cresciuti e acculturati nel nostro Paese, che attualmente vivono nel limbo dell’assoluta negazione della cittadinanza.
Bambini che incutono paura ai nostri Parlamentari che congiurano contro queste creature innocenti.
Chiamiamo “questi servitori dello Stato per loro volontà e da noi tutti pagati profumatamente” per quello che sono: “politicanti senza arte”, le ultradestre, le destre, i centristi che degli insegnamenti cristiani prendono solo quelli convenienti , gli esperti di equilibrismo, i penta stellati ( che delusione!!!), i voltagabbana, i politici che pensano solo “alla loro famiglia”(temendo che quest’atto di civiltà possa comportare la loro non rielezione), i professionisti dell’egoismo, i quaquaraquà a tempo pieno, i falsificatori di notizie, gli esperti nello stare a galla.
Senatori pronti a tutto per mettersi contro questi bambini e a rigettare la proposta di legge già approvata alla Camera dei Deputati peraltro largamente mediata.
Ufficialmente accampano le motivazioni più stravaganti. Ci sono quelli che in maniera esplicita manifestano i propri intendimenti contro i diritti civili e umani, sono quelli che hanno come basamento il razzismo più becero e violento, altri – guidati dalla ipocrisia – avanzano il pretesto della convenienza politica, nel solco del “ che viene a me, ho solo da rimetterci” ( che direbbero i padri Costituenti di questi colleghi senatori ?).
Tutti nemici della solidarietà e dei fondamentali diritti umani, tutti distillatori dell’odio e della paura, in continua azione contro i diritti universali della dignità umana, codificati nel nostro Paese in maniera imprescindibile dalla Costituzione.
Tutto questo è ancor più incredibile per un Paese che ha vissuto ed ha conosciuto il dramma dell’emigrazione e da sempre imperniato – per la gran parte della popolazione – sui valori di solidarietà propugnati dal cattolicesimo.
Una riforma, quella sul diritto di cittadinanza attesa e promossa da un grandissimo cartello civile e democratico rappresentato dal logo “L’Italia sono anch’io”- a cui, anche, tanti osimani hanno aderito e che oggi ufficialmente è arrivata alla dichiarazione di resa.
Risibile che la maggioranza di Governo retta dal centro-destra si è rotta su questo argomento, pur continuando nella normale amministrazione delle cose. Vi sembra una cosa normale ? Ma che maggioranza è ? e tutto questo, mentre continua la trattativa in Sicilia per portare il partito di Alfano come nostro alleato ?
I centristi, che tradizionalmente si definiscono cattolici, abbandonano il progetto di riforma, affermando laconicamente che “non è il momento”.
Una rappresentante di primo piano del Governo, Elena Boschi, afferma che “ oggi non ci sono i numeri in Parlamento”.
Con i tempi che corrono e nella massima incertezza circa il futuro della prossima composizione parlamentare, qualcuno per davvero pensa che per la revisione dei diritti di cittadinanza ci possano essere altri tempi e tempi migliori ?.
A questa irresponsabilità della politica – incapace, ancora una volta, di dare risposte – manifesterà nelle piazze – venerdì 13 ottobre – la società civile e democratica con un ampio schieramento di strutture sociali, associative ( tra cui Amnesty International, Caritas, Arci ) per dare voce alla indignazione, allo sdegno e alla delusione per quanto sta accadendo.
Non potrò partecipare alla manifestazione ma sarò idealmente con questa parte del Paese con la quale condivido gli ideali di giustizia, libertà e solidarietà. Sarò idealmente vicina con questa parte del Paese che sfida parlamentari e ministri a venire a dire in faccia ai bambini che la riforma non la vogliono votare, a venire in piazza a guardare negli occhi i bambini e le bambine e dire che la loro vita vale meno di quella degli altri.
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Aderisco, e invito tutti i colleghi insegnanti a farlo, all’iniziativa di cittadinanza attiva e di democrazia dal basso “Insegnanti per la cittadinanza“. L’appello dei docenti ed educatori per lo ius soli e lo ius culturae. Una iniziativa che a partire da oggi 3 ottobre (oggi è in programma un simbolico sciopero della fame) fino al 3 novembre cerca di impegnare e promuovere le più diverse iniziative sul tema della cittadinanza nei territori intorno alle scuole al di là del risultato che emergerà dal Parlamento.
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Non c’è mai un momento sbagliato quando sono in gioco i diritti umani.
La POLITICA non può essere convenienza.
Sono vicina e dalla parte dei bambini costretti come “fantasmi”
ad essere Italiani senza Cittadinanza
Paola
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