Il Pdl perde consenso, il Pd è il primo partito

Il Pdl continua a perdere consenso. Secondo, infatti, il sondaggio dell’Istituto Tecnè, il partito di Silvio Berlusconi perde due punti di percentuale rispetto all’estate. Ora si attesta al 24,5%. In calo anche la Lega Nord (8,5%), segno che c’è una sfiducia crescente nei confronti dell’intera coalizione di governo.

Sale, invece, il gradimento nei confronti di Futuro e Libertà per l’Italia (4%), Sel (8%) e Idv (7%).
Perde un punto e mezzo, invece, il Partito Democratico che, comunque, con il 28% è il primo in Italia.
Interessante, inoltre, l’aumento del consenso attorno al Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, che ha raggiunto la soglia del 4%.
Infine, per La Destra di Storace il gradimendo si attesta all’1,5%, mentre arriva appena all’1% quello che riguarda l’Mpa di Lombardo e l’Api di Rutelli.

la tabella con i dati:

 

Novità alle Poste per i Libretti al portatore: entro il 30 settembre il saldo non dovrà essere pari o superiore a 2500 euro

I titolari dei libretti al portatore hanno la possibilità di prelevare la somma in eccedenza, riducendo il saldo in deposito al di sotto di 2.500 euro, oppure estinguere i depositi originari versando le somme in libretti postali nominativi

Il libretto al portatore tradizionale strumento di risparmio degli italiani si allinea alla recente normativa antiriciclaggio,entrata in vigore con la manovra del 13 agosto. Entro il 30 settembre 2011, infatti  il saldo di tutti i libretti di risparmio postale al portatore non potrà dunque essere pari o superiore al valore di 2.500 euro, interessi compresi.
I  titolari dei libretti al portatore hanno la possibilità di prelevare la somma in eccedenza, riducendo il saldo in deposito al di sotto di 2.500 euro, oppure estinguere i depositi originari versando le somme  in libretti  postali nominativi o in un conto corrente.
In caso poi di trasferimento o cessione, resta l’obbligo di comunicare entro 30 giorni a Poste Italiane l’avvenuto trasferimento e tutti i dati identificativi del nuovo titolare.
La mancata osservanza della normativa comporta l’applicazione di  una sanzione pecuniaria

Concorsi ed occasioni di lavoro ( 29 settembre 2011 )

UNITA’ SANITARIE ED ALTRE  ISTITUZIONI SANITARIE  

* ASUR MARCHE Z.T. 12 + Z.T. 13 AVVISO UNIFICATO PER FISIOTERAPISTI
SCADENZA: 06.10.2011
http://www.asurzona12.marche.it/home.asp?catego=0&modulo=bandi&azione=detail&bando=6205&zt=45

ASUR MARCHE Z.T. 12 – SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) AVVISO PER N. 3 EDUCATORI PROFESSIONALI
SCADENZA: 11.10.2011
http://www.asurzona12.marche.it/home.asp?catego=0&modulo=bandi&azione=detail&bando=6224&zt=45

ASUR MARCHE Z.T. 11 – FERMO N. 1 POSTO DI TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO. TITOLO DI STUDIO: LAUREA DI TECNICO DI LABORATORIO BIOMEDICO + ISCRIZIONE ALL’ALBO PROFESSIONALE (OVE ESISTENTE)
SCADENZA: 24.10.2011
http://www.asurzona11.marche.it/home.asp?catego=0&modulo=bandi&azione=detail&bando=6214&zt=2

ENTI LOCALI (COMUNI, PROVINCE E REGIONI 

PROVINCIA DI FERMO
 – N. 1  POSTO  DI  ISTRUTTORE  DIRETTIVO  ARCHIVISTA
 – N. 5 POSTI DI ISTRUTTORE DIRETTIVO  AMMINISTRATIVO
 – N.  2  POSTI  DI  ISTRUTTORE  DIRETTIVO  INGEGNERE
 – N. 2 POSTI DI ISTRUTTORE DIRETTIVO GEOLOGO
 –  N.  1  POSTO  DI  ISTRUTTORE  DIRETTIVO  AGRONOMO
PER I REQUISITI CONSULTARE I SINGOLI BANDI
SCADENZA: 16.10.2011
http://www.provincia.fermo.it/bandi/

* COMUNE DI MONTE SAN GIUSTO (MC)
SELEZIONE PER ASSUNZIONI A T.D. DI AGENTI DI POLIZIA MUNICIPALE. REQUISITI: DIPLOMA DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE + PATENTE CAT. “B”
SCADENZA: 20.10.2011
http://www.comune.montesangiusto.mc.it/?p=3002

                            

ALTRI ENTI 

         *  UFFICIO NAZIONALE PER IL SERVIZIO CIVILE – ROMA
BANDO PER LA SELEZIONE DI N. 240 VOLONTARI DA IMPIEGARE IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE PER LA REGIONE MARCHE
SCADENZA: 21.10.2011
www.serviziocivile.it
N.B.: •IL SIMBOLO POSTO PRIMA DELL’INDICAZIONE DELL’ENTE IDENTIFICA I BANDI PROVENIENTI DA ENTI MARCHIGIANI

* ARMA dei CARABINIERI
Bando di concorso per l’ammissione al 2° corso triennale per allievi marescialli dell’Arma dei Carabinieri, con incorporamento entro la fine del 2012 
www.carabibieri .it
Scadenza 17.10.2011

* UNIVERSITA’ Politecnica delle MARCHE 
–  Concorso pubblico personale tecnico amministrativo a n. 3 posti a tempo indeterminato di Categoria D1 Area tecnica presso i Dipartimenti di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali – n. 1 posto, Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche – n. 1 posto, Scienze Cliniche e Molecolari – n. 1 posto
– Concorso pubblico personale tecnico amministrativo a n. 3 posti a tempo indeterminato di Categoria C – Area tecnica, tecnico scientifica ed elaborazione dati esclusivamente riservati ai soggetti disabilidi cui all’art. 1 della Legge 12.3.1999 n. 68
Scadenza 13.10.2011

* AGENZIA DELLE ENTRATE
– Selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato di 3 funzionari per attività di esperto in analisi statistico-economiche
– Selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato di 20 funzionari informatici (Scadenza: 10 ottobre 2011)
– Selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato di 32 funzionari tecnici (Scadenza: 10 ottobre 2011)               Scadenza 10.10.2011

 

CONCORSI E PROCEDURE D’ASSUNZIONE NELL’UNIONE EUROPEA

* Bandi OCSE [Organisation for Economic Co-operation and Development] 2011
Scadenza varie

Osimo CheTempoFarà2011 bollettino 30 settembre – 2 ottobre

Bollettino Meteo da oggi Venerdì 30 settembreDomenica  2 ottobre. ….. SERENO o al più poco nuvoloso

Bollettino Biometeo  in Osimo, gli esperti dicono  caldo in leggera attenuazione . Temperature nella norma stagionale.

Vittoria del PD, battuto il Governo. Passa emendamento: otto per mille alla Scuola Pubblica.

Bella vittoria del PD: alla Camera passa un suo ordine del giorno che consente ai cittadini italiani di indicare esplicitamente la scuola pubblica come destinataria di una quota fiscale dell’otto per mille da utilizzare d’intesa con enti locali per la sicurezza e l’adeguamento funzionale degli edifici e a pubblicare ogni anno un rapporto dettagliato circa l’erogazione delle risorse e lo stato degli interventi realizzati.

Paola

Scene d’Apocalisse nel Consiglio Comunale del 28 settembre

Scene d’Apocalisse in Consiglio Comunale

La ripresa estiva dei lavori del Consiglio Comunale ha trovato la maggioranza più sfaldata che mai.

Il Sindaco Simoncini ha rischiato di non riuscire ad approvare l’equilibrio di bilancio, uno degli atti più importanti della vita amministrativa, perché la maggioranza non ha sempre  garantito, durante la seduta, il numero legale.

Le sedie dei consiglieri delle liste civiche sono rimaste, come ormai consueto, vuote per la maggior parte della durata del  Consiglio Comunale, che sembra ormai più una piazza da mercato che non un luogo istituzionale. Numerosi i richiami del Presidente del Consiglio rivolti a coloro che, invece di seguire i lavori, passeggiano nelle sale adiacenti alla sala gialla.  Quando poi si è avvicinato il momento di votare l’equilibrio di bilancio, è iniziata da parte degli assessori  e dei consiglieri di maggioranza,  la rincorsa affannosa alle telefonate per richiamare in consiglio comunale qualche consigliere la cui presenza sarebbe stata determinante a garantire  l’approvazione dell’equilibrio di bilancio.

Più solo di così, il Sindaco ,ieri in Consiglio Comunale, non si poteva presentare!

Il Presidente del Consiglio Comunale, solo su richiesta dell’opposizione, ha cercato di riportare un po’ di ordine, mentre si svolgeva il dibattito che prevedeva l’approvazione di un ordine del giorno di protesta contro la manovra finanziaria del Governo. Nel corso della discussione, il Sindaco, ancora una volta abbandonato dai consiglieri di maggioranza e senza numero legale garantito dalle liste civiche, non riuscendo a controllare la sua rabbia, ha continuamente  cercato, urlando fuori microfono e lanciando insulti,  di sovrapporsi agli interventi dell’opposizione.

Il colpo di scena, che ha rasentato il paradosso, si è  verificato quando, a fine seduta, il Sindaco Simoncini in preda ad una incontrollabile esplosione  di rabbia ha rimproverato le opposizioni di non approvare i bilanci della sua amministrazione.

Comprendiamo il disagio di un Sindaco che si trova spesso in consiglio comunale senza la garanzia del numero legale assicurato dalla maggioranza, ma addirittura spingersi apertamente ad implorare le opposizioni a votargli i bilanci crediamo sia veramente troppo!

Gruppo consigliare PD Osimo

Romano come Milanese: responsabili ma salvi

La Camera ha respinto la mozione di sfiducia del Pd al ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, per il quale è stato richiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. I voti contrari sono stati 315, i favorevoli 294. Allo scrutinio non hanno partecipato i sei deputati della componente radicale del Pd.

Due considerazioni:

1)  sei deputati della componente radicale del Pd non hanno votato. A risultato finale conseguito,  quei sei voti sono risultatii ininfluenti. Ma come è possibile che si verificano queste cose. E’ inaccettabile la presenza all’interno del PD di una i componente di altri partiti, liberi e svincolati dalle decisioni e dalle iniziative del oartito:

2)  Come fa Maroni, così impegnato nella lotta alla criminalità, a giustificare la sua dichiarazione di voto a favore di un ministro in odore di mafia?  

Paola

Il razzismo è una brutta storia, che non ci appartiene.

“L’Italia sono anch’io” è una Campagna nazionale promossa, nel 150° anniversario dell’unità d’Italia, da 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco) e dall’editore Carlo Feltrinelli. Presidente del Comitato promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.

L’iniziativa si propone di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità per chiunque nasca o viva in Italia di partecipare alle scelte della comunità di cui fa parte.  

Oggi nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera. Molti di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del 18° anno di età si vedono riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi  un lungo percorso burocratico.

Questo genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (art. 3) che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento.  

I promotori della campagna si propongono di contribuire a rimuovere questi ostacoli, attraverso un’azione di sensibilizzazione che inizia ora, ma soprattutto attraverso la modifica dell’attuale legislazione che codifica le disuguaglianze. Per questo, è partita  la raccolta di firme per due leggi di iniziativa popolare, una di riforma dell’attuale normativa sulla cittadinanza, l’altra sul diritto di voto alle elezioni amministrative.

Il razzismo è una brutta storia, che non ci appartiene.

Il PD aderisce  all’iniziativa  e come sempre fatto – per le cause giuste- sarà anche nelle piazze della nostra città a sensibilizzare e raccogliere le firme degli osimani.
Paola

Decreto per rilanciare lo sviluppo, sembra sia a costo zero

Il Ministro Matteoli ha annunciato di voler fare un decreto per rilanciare lo sviluppo,  il tutto a costo zero. Un chiaro segnale del totale smarrimento del senso del ridicolo. L’unica cosa che questo Governo può fare a costo zero è dimettersi ed andare a casa il più velocemente possibile.

Paola

Un giorno…

Un giorno le razze nere si leveranno come un Attila vendicatore contro i propri oppressori bianchi, a meno che qualcuno non offra loro l’arma della nonviolenza.

M. K. GANDHI

Consiglio Comunale Osimo del 28 settembre 2011

MERCOLEDI’  28 settembre 2011 – alle ore 15.30  Consiglio Comunale,
con questo Ordine del Giorno:

1) Comunicazioni del Sindaco.
   2)
Interrogazioni, interpellanze e mozioni (segue elenco ).
2.1) Interrogazione dei consiglieri comunali Severini ed Andreoni in merito a lavori Piazza Nuova e associazione di volontariato Noi Anziani
2.2) Interrogazione dei consiglieri comunali Severini, Cardinali, Bernardini, Pugnaloni e Andreoni in merito ad eternit in Via Marcelletta;
2.3)
Interrogazione dei consiglieri comunali Latini, Onori, Beccacece e Borra in merito a ricorso d’urgenza al TAR proposto dall’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” contro ordinanza sindacale del Comune di Osimo prot.n.24443 del 12.08.2011;
2.4)
Interrogazione del consigliere comunale Andreoni in merito a stato di abbandono alberi messi a dimora ai sensi della Legge n.113/1992 nel parco sottostante il Maxi Parcheggio in via De Gasperi;
2.5) Interrogazione del consigliere comunale Andreoni in merito ad Istituzione del Consiglio Tributario;
2.6)
Mozione di iniziativa della IV^ Commissione Consiliare “Sanità e Sicurezza Sociale” in ordine a  realizzazione di un “Ospedale di continuità”;
2.7) Mozione dei consiglieri comunali Severini, Cardinali, Bernardini, Pugnaloni e Andreoni in merito alla costituzione di nuovo ambito scolastico Osimo capofila;
2.9)  Mozione dei consiglieri comunali Latini e Lucchetti in merito ad interventi a favore della salvaguardia delle risorse idriche per un uso sostenibile dell’acqua;
2.0) Mozione dei consiglieri Pugnaloni, Severini, Cardinali ed Andreoni in merito a gestione integrata servizi pubblici locali – valutazione su possibile costituzione  Unione di Comuni; 

 3) Salvaguardia equilibri del Bilancio di Previsione 2011 – Art.193 del D.Lgs. n.267/2000 – Verifica dello stato di attuazione dei programmi e del permanere degli equilibri generali di Bilancio ed approvazione variazioni conseguenti;
4) Ampliamento Cimitero Maggiore – Atto di indirizzo;
5) CEVI Costruzioni – Monetizzazione contributo di miglioria.;
6) Modifica art.9 del “Regolamento per l’Alienazione del Patrimonio Immobiliare” approvato con atto C.C. n.169/2000 e successivamente modificato con atto C.C. n.123/2002 e C.C. n.92/2009;
7) Ordine del Giorno di protesta e di proposta sulla manovra finanziaria del Governo;

 AGORADIO Osimo

Osimo CheTempoFarà2011 bollettino 28 – 30 settembre

Bollettino Meteo da oggi Mercoledì 28 settembreVenerdì 30 settembre. ….. SERENO

Bollettino Biometeo  in Osimo, gli esperti dicono  caldo in leggera attenuazione . Temperature nella norma stagionale.

Per chi suona il monito della Cei ?

“…Atti licenziosi contrari al pubblico costume e alla sobrietà richiesta dalla stessa Costituzione“, “aria che va purificata“: le parole di ieri del Cardinale Bagnasco (Presidente della CEI) sono inequivocabili, e si allineano all’intervento di settimana scorsa di Papa Benedetto XVI.

Cosa aggiungere ? Quelle del cardinale Bagnasco sono parole  severe che richiamano tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici ad avere comportamenti degni e consoni alle responsabilità e ai ruoli istituzionali e politici in cui sono  impegnati.

 Trovo patetico e irritante che esponenti di primo piano della maggioranza di Governo in queste ore facciano finta di non capire il senso e il destinatario primo del discorso del Presidente della Cei. Certo, tutti i politici debbono  avere attenzione per quel monito, ma qualcuno di più, molto di più.

Paola

Perugia – Assisi 2011, passi di pace.

C’erano anche molti osimani alla Marcia per la Pace di Assisi,  che ieri da Perugia alla città di San Francesco, come fece per la prima volta 50anni fa il filosofo Aldo Capitini, hanno percorso 19-20 km in segno di una pace fra i popoli.

Alla manifestazione  c’erano anche molte amministrazioni locali per testimoniare il loro impegno verso i più deboli e i più poveri. Scontato che il gonfalone del nostro Comune non c’era. Tante associazioni, in primis Arci ma anche l’associazione Libera di Don Ciotti, quest’anno anche tanti studenti da tutte le regioni d’Italia. L’enorme bandiera con i colori dell’arcobaleno ha aperto il corteo che in qualche ora ha raggiunto Assisi. Ma quest’anno c’era anche il simbolo degli immigrati che nella speranza di una vita migliore hanno perso la vita in mare: una barca con una vela che ricordava i 1500 migranti dispersi in mare.

Gli osimani , molti sono venuti con il pulman organizzato dall’Associazione “Cantieri di Pace”, altri li abbiamo incontrati per le vie di Assisi. 

Tutti i presenti fra canti, silenzi, tanta musica hanno voluto prendere parte a una manifestazione che oltre a ricordare le guerre del mondo deve essere – come ha sottolineato Don Ciotti – il simbolo, anche, di un futuro per i nostri giovani che faticano a trovare un lavoro e il simbolo di un Paese che deve mettere al primo posto, per crescere, la ricerca della legalità.

scritto da Valentina

 

Sulle orme di San Francesco, del mahatma Gandhi, del pastore M.L.King e del professor Aldo Capitini: 50 anni e 50 buone ragioni

Ricevo da Mario Valpiane presidente del Movimento Non Violento e pubblico:

1 – E’ impegnativo partecipare alla Marcia Perugia-Assisi. Non per i venticinque chilometri da percorrere, che sono niente al confronto con le distanze affrontate da chi fugge dalla guerra e cerca salvezza, ma per l’assunzione di responsabilità che ciò comporta. Significa mettersi in cammino “per la pace e la fratellanza dei popoli”. E’ l’impegno di una vita.
2 – Se si è da soli si cammina, o si corre. Solo se lo si fa con altri si può marciare. Bisogna prepararsi bene per marciare insieme; è necessario avere la stessa meta, obiettivi comuni, e spirito di condivisione. Farlo per la pace e la fratellanza dei popoli, significa marciare per il futuro dell’umanità.
3 – La Marcia Perugia-Assisi, diceva Aldo Capitini, è un’assemblea itinerante. Prima di partecipare ad un’assemblea ci si prepara adeguatamente, studiandone bene la lettera di convocazione e l’ordine del giorno. Ogni marciatore che vuole partecipare alla Marcia in piena consapevolezza dovrebbe quindi leggere il documento del Movimento Nonviolento “Mozione del popolo della pace: ripudiare la guerra, non la Costituzione”.
4 – Nello zainetto che ogni partecipante prepara per marciare lungo il percorso della Perugia-Assisi ci metterei, insieme ad un panino ed una bottiglietta d’acqua, il Quaderno di Azione nonviolenta con lo scritto di Aldo Capitini “Teoria della nonviolenza”, e poi inviterei tutti i marciatori ad imparare a memoria il primo punto della Carta programmatica del Movimento Nonviolento: “opposizione integrale alla guerra”.
5 – Muoiono nel Mediterraneo i migranti. I loro corpi vengono gettati nel mare, senza degna sepoltura. Sono vittime innocenti della guerra e del razzismo. Quando marceremo da Perugia ad Assisi “per la pace e la fratellanza dei popoli” sentiremo la loro compresenza. Sarà la testimonianza più vera e più dura che la guerra è un crimine contro l’umanità.
6 – Tutti sono invitati a partecipare alla Marcia Perugia-Assisi. La Marcia è di tutti e per tutti. Nel cammino ideato da Aldo Capitini il plurale di “tu” è “tutti”. Saremo tutti uniti a marciare contro la guerra. Tutti in cammino verso l’orizzonte della nonviolenza, che è il varco attuale della storia.
7 – Marciare per la pace, significa marciare contro la guerra. Marciare contro la guerra, significa marciare per abolire gli eserciti. Marciare per abolire gli eserciti, significa marciare contro le spese militari. Marciare contro le spese militari, significa marciare per il disarmo. Marciare per il disarmo, significa iniziare a disarmare se stessi. Se vuoi marciare per la pace, prepara il tuo disarmo unilaterale.
8 – Perugia, simbolo della laicità. Assisi, simbolo della religiosità. Il cammino da Perugia ad Assisi unisce laici e religiosi. Li unisce nella ricerca comune della nonviolenza, così come la nonviolenza unisce oriente ed occidente. Storie e culture diverse si incontrano e si mescolano nella strada che dai Giardini del Frontone porta alla Rocca di Assisi. E’ accaduto nel 1961, accadrà nuovamente nel 2011.
9 – La Marcia Perugia-Assisi non è una semplice manifestazione. Non è un qualsiasi corteo. Non è una protesta. Non è una ricerca di “visibilità”. Non la si fa per “bucare il video”. Non è un fatto “mediatico”. Non è una tradizione, non è una ritualità. La Marcia Perugia-Assisi è un’assemblea itinerante, è il popolo della pace che si convoca e si mette in cammino, è un’azione nonviolenta che si rinnova ed ha un valore in sè.
10 – Approfondire la conoscenza del pensiero, delle iniziative e della figura di Aldo Capitini, è il modo migliore per prepararsi alla Marcia Perugia-Assisi. Ad un giovane che volesse farlo, consiglierei di iniziare con la lettura di un bel testo autobiografico di Capitini: “Attraverso due terzi di secolo”.
11 – Il cammino non è solo un susseguirsi di passi. E’ anche un orizzonte, un panorama che cambia ad ogni curva, terra sotto i piedi e cielo sopra la testa. Quando Capitini ideò il percorso da Perugia ad Assisi prestò molta attenzione al paesaggio umbro, lo stesso che vedevano gli occhi di Francesco, il santo della nonviolenza, nel suo peregrinare. Per questo ci accosteremo umilmente, con rispetto e con “sacralità” al tragitto della marcia Perugia-Assisi.
12 – La marcia Perugia-Assisi del 1961 fu anche una festa, una celebrazione, una liturgia. Tra i partecipanti c’erano familiarità e tensione ideale. I contadini e gli operai indossarono “il vestito della festa”, con la giacca ed il cappello. Mogli e madri portavano ancora il lutto per il marito o il figlio persi nella guerra terminata da solo sedici anni. Cinquant’anni dopo dobbiamo prepararci a marciare con la stessa compostezza di quegli uomini e quelle donne che ci hanno preceduto sulle strade della Perugia-Assisi.
13 – La marcia Perugia-Assisi, ideata da Aldo Capitini, si inserisce nella tradizione delle marce nonviolente, a partire dalla “marcia del sale” promossa da Gandhi al culmine della campagna di disobbedienza civile per la liberazione dell’India. Sarebbe bello, e giusto, che ogni partecipante alla marcia del 25 settembre 2011 dedicasse un pensiero, durante il cammino, al Mahatma Gandhi.
14 – Molte persone, pur desiderandolo, non potranno partecipare alla marcia Perugia-Assisi, perchè malate, perchè anziane, perchè detenute, perchè indigenti, perchè dedite a compiti non rinviabili. Marceremo anche per loro.
15 – Dalla marcia Perugia-Assisi si leverà una richiesta corale, rivolta al governo e al Parlamento: non tagliate i salari ma le spese militari. Porre al primo punto dell’agenda politica la riduzione del bilancio del Ministero della Difesa, sarà uno dei compiti della marcia.
16 – Tra le dissennate misure “anti crisi” varate dal governo, vi è la soppressione delle festività civili “non concordatarie” e il loro spostamento alla domenica più vicina. Ciò significa cancellare le feste del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno. La marcia Perugia-Assisi dovrà schierarsi a difesa della memoria e rivendicare le tre feste laiche fondamentali: quella antifascista, quella dei lavoratori e quella repubblicana.
17 – Il popolo della pace si metterà in cammino, sulle orme di Aldo Capitini. Ci saranno anche bambine e bambini, e pure gli animali accompagneranno questo popolo. La “liberazione” nonviolenta, nel pensiero capitiniano, riguarda adulti e fanciulli, ed ogni essere vivente. Tutti marceranno insieme.
18 – Il Presidente della Repubblica è il garante della Costituzione. Quando ha approvato la guerra in Libia, quando ha giustificato l’intervento militare in Afghanistan, quando ha promulgato leggi che prevedono spese belliche, ha tradito il proprio ruolo. L’articolo 11 della Costituzione italiana ripudia la guerra e il Presidente deve vigilare che così sia. Se il Presidente della Repubblica, come già in passato è avvenuto, intende mandare un messaggio ai marciatori della Perugia-Assisi, ne tenga conto.
19 – Ogni singola persona che deciderà di partecipare alla marcia Perugia-Assisi, sarà un’aggiunta preziosa. La marcia è un patrimonio collettivo, costituito dai marciatori tutti, che ne sono i responsabili. Ogni singolo cartello, ogni striscione, ogni slogan, ha un’importanza decisiva, perchè andrà a costruire il messaggio complessivo che la marcia offrirà alla pubblica opinione. Per questo tutto deve essere orientato ad un rigoroso spirito nonviolento, come voleva Aldo Capitini.
20 – La marcia Perugia-Assisi esprime una grande attenzione alla natura e all’ambiente. Sarà buona cosa produrre minor inquinamento possibile per recarsi a Perugia: privilegiare il treno rispetto ai mezzi privati, utilizzare la bicicletta quando possibile, riempire alla massima capienza pullman e automobili. Cercheremo anche di evitare ogni inutile inquinamento acustico e rumori molesti. Ogni singolo marciatore dovrà fare attenzione a non disperdere nessun rifiuto, non lasciar cadere carte e volantini per terra, non utilizzare bottigliette di plastica, ed eventualmente riportarle via con sè. Saremo ospiti della splendida terra umbra, e dovremo lasciare il percorso da Perugia ad Assisi migliore di come lo avremo trovato.
Un semplice accorgimento: portiamoci un sacchetto apposito, e se vediamo qualche rifiuto a terra lasciato da un marciatore distratto, raccogliamolo.
21 – “Per la pace e la fratellanza dei popoli” (1961), “Mille idee contro la guerra” (1978), “Contro la guerra ad ognuno di fare qualcosa” (1981), “Contro il riarmo blocchiamo le spese militari” (1985), “Mai più eserciti e guerra” (2000). Sono questi i titoli, e gli obiettivi politici, delle precedenti marce che il Movimento Nonviolento vuole rinnovare e riproporre il 25 settembre 2011.
Nel cinquantesimo anniversario della prima marcia di Aldo Capitini, marceremo dunque per la pace e la fratellanza dei popoli, per raccogliere mille idee contro la guerra, per chiedere ad ognuno di fare qualcosa contro la guerra, per ottenere il blocco delle spese militari e per riaffermare che se non vogliamo più guerre dobbiamo abolire gli eserciti.
22 – Sarebbe bello se ogni marciatore che parteciperà alla marcia, portasse appeso al collo un cartello, anche solo un foglio di quaderno, con scritto il proprio personale impegno contro la guerra, firmato con nome e cognome.
23 – La guerra è il più grande crimine contro l’umanità. Ogni guerra, per qualsiasi motivo. Sia essa di attacco o di difesa, chirurgica o umanitaria, per il petrolio o per la democrazia, la guerra è sempre un crimine, in Libia o in Afghanistan. Questo dirà la marcia Perugia-Assisi.
24 – La nonviolenza è il varco attuale della storia, diceva Aldo Capitini. Ancor oggi la marcia Perugia-Assisi cammina sui sentieri della storia e cerca il varco.
25 – La Perugia-Assisi è democratica. Quando saremo in marcia ognuno di noi sarà il centro dell’iniziativa. Ogni singolo marciatore esprimerà l’idea collettiva. Non ci saranno capi, portavoce, rappresentanti. La marcia è composta da tutti i marciatori, che hanno un uguale valore in sè.
26 – La vera marcia inizierà la sera del 25 settembre, quando dalla Rocca di Assisi sarà proclamata la conclusione. E’ da lì che muoverà i primi passi la marcia per la pace, quando ogni marciatore tornerà alla propria casa con l’impegno di realizzare l’obiettivo comune: opporsi integralmente alla guerra.
27 – La marcia Perugia-Assisi dovrà dire parole chiare sulla politica internazionale e sulla politica interna: non vogliamo più partecipare a nessuna guerra, non vogliamo più pagare per le spese militari.
28 – La marcia Perugia-Assisi è aperta a tutti, ai persuasi e ai perplessi. Raccoglie le idee di tutti, ma deve dare un orientamento preciso verso la nonviolenza. Se questo non avvenisse, sarebbe solo un’inutile marcia.
29 – Accade spesso che gli abitanti lungo il percorso della marcia offrano acqua e generi di conforto ai marciatori più affaticati. E’ un gesto di accoglienza, di ospitalità, di condivisione, che commuove.
30 – La musica è un’arte che unisce, che crea emozioni, che parla ai sentimenti. La colonna sonora della prima marcia fu affidata ad un giovane cantautore con la chitarra. Chi sa suonare qualche strumento lo porti alla marcia del 25 settembre 2011, e chi sa cantare non abbia timore a farlo in coro con gli altri marciatori. La musica e le canzoni ci accompagneranno da Perugia ad Assisi.
31 – La marcia Perugia-Assisi condanna le guerre del passato, si dissocia dalle guerre del presente e cerca di prevenire le guerre del futuro.
32 – Nessuno venga alla marcia per ostentare la propria bandiera di parte, lo striscione della propria organizzazione, il nome di uno specifico movimento. Bandiere, striscioni e movimenti devono contribuire a far prevalere l’obiettivo comune per cui marceremo insieme: il bene supremo della pace.
33 – Il 25 settembre ripercorreremo la strada indicata da Aldo Capitini; il titolo della marcia sarà lo stesso dato da Capitini “per la pace e la fratellanza dei popoli”; concluderemo alla Rocca di Assisi, là dove Capitini lesse la “mozione del popolo della pace”. Dobbiamo essere consapevoli della grandezza di ciò che faremo insieme.
34 – Quando si marcia, si guarda in avanti. Il valore profondo della Perugia-Assisi non è solo nella forza delle sue radici che affondano nel passato, ma soprattutto nella capacità di indicarci la strada da percorrere da domani.
35 – Marceremo non per smania di protagonismo, o per sfogare indignazione o rancori, e nemmeno per rivendicare diritti negati o torti subiti; marceremo per dialogare con tutti coloro che marciano insieme a noi e con tutti coloro che ci staranno ad osservare dai bordi della strada, dalle loro case, dalla televisione e tramite i giornali. La marcia è un metodo nonviolento per comunicare con gli altri. Dobbiamo spiegarci bene e farci capire. Il messaggio è quello della nonviolenza.
36 – Con Aldo Capitini, saranno in molti ad accompagnarci e darci forza durante la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre: Lorenzo Milani, Danilo Dolci, Tonino Bello, Ernesto Balducci, Alexander Langer, Davide Melodia, Gaetano Latmiral, Rocco Campanella, Birgitta Pinna Ottoson, Emma Thomas, Gervasia Asioli, Piergiorgio Acquistapace, Marco Baleani, e tantissime altre amiche ed amici della nonviolenza che qui tutti non possiamo nominare, ma che ognuno di noi porta nel cuore. Sarà la marcia della compresenza dei morti e dei viventi.
37 – C’è un compito da assolvere per chi si prepara a partecipare alla marcia Perugia-Assisi: chiedere al proprio Comune, al Sindaco, ad un consigliere comunale, al Presidente della Provincia, ad un consigliere provinciale, ad un deputato o un senatore, ad un consigliere di quartiere o di circoscrizione, che si conosce o che si è votato, di partecipare alla marcia in rappresentanza dell’istituzione di cui fanno parte. Gli enti locali, le istituzioni democratiche rappresentative, sono chiamate a fare la propria parte per la costruzione della pace.
38 – Camminare per la pace da Perugia ad Assisi è anche una forma di meditazione. “Ogni passo è vita, ogni passo è guarigione, ogni passo è gioia, ogni passo è libertà” dice una preghiera buddhista.
39 – Sarebbe bello che alcuni tratti della marcia da Perugia ad Assisi fossero percorsi da tutti i marciatori in perfetto silenzio. Un silenzio per concentrarsi sulle vittime delle guerre; un silenzio da opporre al fragore dei bombardamenti.
40 – Il rovesciamento del motto olimpico pensato da Alexander Langer (“lentius, profundius, suavius” anzichè “citius, altius, fortius”) ben si adatta alla marcia Perugia-Assisi: più lentamente, più profondamente, più dolcemente. Questi devono essere i tre caratteri di una marcia per la pace.
41 – Saremo in tanti alla marcia per la pace. Ma quello che conta di più sarà essere in tanti dal giorno dopo a dire di no alla preparazione della prossima guerra.
42 – Il disarmo. Questo è l’obiettivo politico di una marcia per la pace. Lo sapeva già Francesco d’Assisi che chiedeva l’indulgenza per coloro che prima di entrare alla Porziuncola abbandonavano le armi.
43 – La marcia Perugia-Assisi è per la pace e la fratellanza dei popoli, e dunque è antimilitarista, antifascista, antirazzista.
44 – La Costituzione italiana ripudia la guerra. Chi partecipa alla marcia Perugia-Assisi mette in atto la Costituzione.
45 – La guerra è portatrice di morte. Le donne generano la vita. Il movimento femminista rappresenta l’anima profonda della marcia per la pace.
46 – La marcia Perugia-Assisi raccoglie il meglio di ciò che ha saputo esprimere l’Italia negli ultimi cinquant’anni. Nonviolenti, obiettori di coscienza, pacifisti, femministe, ecologisti, referendari, scout, parrocchie, comitati, comunità di base, movimenti per i diritti civili, per i beni comuni, per la giustizia, per la democrazia, si danno obiettivi comuni: la pace e la fratellanza dei popoli.
47 – La Perugia-Assisi è la marcia dell’obiezione alla cultura bellica, dell’obiezione alla politica di guerra, dell’obiezione alle spese militari, dell’obiezione di coscienza alle armi e agli eserciti.
48 – “La marcia non è fine a se stessa. Crea onde che vanno lontano”. Così diceva Aldo Capitini nel 1961. Le onde della nonviolenza sono giunte fino a noi, oggi.
49 – Ogni passo che i nostri piedi faranno da Perugia ad Assisi, deve corrispondere ad un fucile che le nostri mani spezzano.
50 – Partecipare alla marcia Perugia-Assisi è un grande privilegio. Seguiamo le orme del santo Francesco, del mahatma Gandhi, del pastore Martin Luther King, del professor Aldo Capitini. Camminiamo sulle vie della nonviolenza.

……………………………..

Buon Cammino a tutti, agli Osimani in particolare che domani parteciperanno alla marcia. Non avrò il privilegio di marciare,  ma  sarò sempre  con tutti Voi in cammino sulla via della non violenza.

Paola

ULTIMO FINE SETTIMANA PER FIRMARE CONTRO LA LEGGE ELETTORALE CALDEROLI

ULTIMO FINE SETTIMANA PER FIRMARE CONTRO LA LEGGE ELETTORALE CALDEROLI

In questi ultimi giorni utili per la raccolta delle firme sono moltissime le persone che si presentano alle segreterie dei comuni chiedendo di firmare. Ma una gran parte dei Comuni come il nostro,  ha già spedito le firme raccolte al Comitato nazionale e ha chiuso la possibilità di firmare.
Diventa allora importante la presenza dei banchetti in questo fine settimana per consentire a chi lo voglia di dare il proprio contributo a questa battaglia per il cambiamento.

Il PD Osimo, che ha contribuito a raccogliere le firme in città per il referendum assieme ad altri movimenti e all’Italia dei Valori, è soddisfatta della risposta dei cittadini osimani, sempre più insofferenti e indignati di fronte ai comportamenti della classe politica attualmente al governo, che degrada la credibilità del nostro paese e fa pagare i costi della crisi a coloro che hanno sempre pagato.
La spinta del referendum serve a chiedere un radicale cambiamento per salvare il futuro del nostro paese.

Domenica 25 settembre il banchetto del PD sarà in Osimo

 in piazza Boccolino

mattina  dalle 10,00 alle 12,30
pomeriggio  dalle ore 18 alle ore 19,30

 

Noi siamo per il linguaggio dei diritti.

Mentre migliaia di persone “italiane”, e fra queste tanti osimani, si preparano a partecipare domani alla cinquantesima marcia della pace per la fratellanza dei popoli, con percorso Perugia- Assisi;

mentre una Parrocchia della nostra città si prepara a festeggiare la “Giornata dei Popoli”, iniziativa che si propone l’ integrazione fra le tante etnie presenti anche nella nostra città;

mentre in tutt’Italia, promossa dalla società civile e da tante Associazioni come le Acli e l’Arci, ha preso avvio la raccolta di firme ” L’ Italia sono anch’Io ” con l’obiettivo di cambiare la legge sulla cittadinanza e dare il voto agli stranieri per le amministrative;

le liste “Simoncini&Latini”, ancora una volta (è già successo in altre occasioni ), svelano il loro vero volto, mostrando ostilità nei confronti di quei valori che, come la tolleranza, l’accettazione e il rispetto dell’altro, sono a fondamento della civile convivenza così come stabilito dalla nostra Costituzione.

Voglio ricordare al Sindaco questa frase:

“I migranti stranieri sono una risorsa e non devono essere considerati un problema“

Queste parole non sono state pronunciate da nostalgici militanti dell’estrema sinistra, ma da Don Cecconi, responsabile diocesano della pastorale, in occasione della giornata dedicata ai migranti.
Ho voluto sottolineare questo aspetto perché, a fronte dell’enfasi e dell’ampio spazio che, giustamente, l’amministrazione comunale ha voluto riservare al Congresso Eucaristico, la scelta del Sindaco e dell’assessore Triscari di escludere dal bando le famiglie straniere mal si concilia con i valori cristiani e con il rispetto dei diritti fondamentali della persona, diritti che sono inviolabili e intangibili a prescindere dal colore e dalla nazionalità.
Di fronte a ciò che sta accadendo, sorge inevitabile il fondato sospetto che la partecipazione “devota”, da parte degli esponenti dell’amministrazione comunale, alle varie manifestazioni religiose non sia affatto motivata da una sincera adesione ai valori cristiani, bensì esclusivamente finalizzata ad ottenere un facile consenso.

Mediti il Sindaco su quanto sta succedendo a Lampedusa, dove certi fatti non avvengono per caso, ma sono conseguenza inevitabile dell’incuria nonché di una precisa volontà politica.

Sebbene il Sindaco sia in chiara difficoltà su molti versanti della politica cittadina, mi permetto di invitarlo a non emulare il Governo Berlusconi che, non riuscendo a dare risposte ai bisogni delle famiglie “italiane”, gioca la dissennata carta della discriminazione ben sapendo come, agitando irresponsabilmente e minacciosamente tale tematica, si possa ottenere un facile consenso da parte di un’opinione pubblica stanca e insoddisfatta.

Riconoscere e rispettare i diritti inviolabili di una persona, a prescindere dal colore della pelle e dalla nazionalità, non soltanto contribuisce a creare le condizioni per rendere sicuro un territorio, ma è anche e soprattutto il metro su cui si misura il livello di civiltà di un popolo e la capacità degli amministratori di guidare e governare i cambiamenti.

Paola

Solo e semplicemente crisi economica e politica ?

La crisi economica,  oggi la associamo soprattutto al debito pubblico. Non solo l’Italia da questo punto di vista è uno dei paesi nelle condizioni peggiori, ma perfino gli Stati Uniti, la prima potenza economica mondiale, devono lottare contro l’incubo più o meno lontano del fallimento, cioè della possibilità che lo stato non sia più capace di pagare. In ogni caso anche nella ipotesi migliore che lo stato riesca sempre ad emettere le sue obbligazioni e a riscattarle noi lasceremo ai nostri figli non solo un lavoro peggiore del nostro e una pensione che sarà metà della nostra, ma anche un debito che diviso individualmente sarà di molte decine di migliaia di euro.
Si discute da tempo sulle origini e sulle cause del debito pubblico. Chi l’attribuisce alle troppe spese e chi alle poche tasse del passato. Ma a guardare ancora più in profondità le cause dell’indebitamento sono si politiche ma forse prima ancora morali.

Sul Corriere della Sera di pochi giorni fa, Ernesto Galli della Loggia metteva in evidenza questo aspetto e concludeva l’articolo dicendo che la mancanza della morale vuol dire una “politica” e quindi scelte che si sono fatte e che si fanno senza considerare che  esistono gli altri, quelli che una volta si chiamavano i posteri.

Abbiamo cancellato dai nostri pensieri non solo l’eternità ma anche il futuro semplice. A parole crediamo sempre nel progresso mentre nei fatti stiamo facendo tutto il possibile perché il domani sia peggiore dell’oggi. E il problema non riguarda solo il debito pubblico,  ma questa mancanza di prospettiva per il futuro diventa drammatica se pensiamo al nostro esaurire le risorse energetiche, al nostro inquinamento dell’atmosfera, al nostro rischio di lasciare un pianeta in preda alla siccità, alla riduzione dei terreni coltivabili, al nostro consumo del territorio per nuove case, temi quest’ultimi ricorrenti anche nel nostro piccolo dibattito osimano.

 Il debito pubblico  quindi come il saccheggio delle risorse e della salvaguardia del nostro territorio e del nostro paesaggio.  La politica di basso profilo non ispirata da valori morali ha già   dimostrato tutta la sua  incapacità di rappresentare le generazioni future, e oggi si  corre  il pericolo di distruggere in pochi  anni una creazione ( democrazia, cultura, storia) vecchia di milioni di anni. Guardiamo cosa sta succedendo in Grecia, culla della nostra cultura occidentale.

E’ chiaro quindi che quando si parla di   crisi,   si deve far riferimento anche ad una crisi  morale . I vecchi dell’antica Roma avevano l’abitudine di piantare un fico o un ulivo, alberi dalla crescita lenta, per dimostrare che lasciavano dei frutti a chi sarebbe venuto dopo di loro. Senza la responsabilità morale, soprattutto di chi più ha e di chi più può anche in termini di potere, nessun sistema politico e tanto meno la democrazia funziona. Proprio il potere affidato ai cittadini e ai loro rappresentanti non può fare a meno dell’etica degli uni e degli altri.
Tocqueville descrivendo la prima democrazia del mondo, cioè quella americana, scrisse che “mentre la legge consente al popolo americano di fare tutto, la religione gli impedisce di tutto”. E più vicino a noi Giovanni Paolo II ci ricordava: ” Più di qualunque forma di regime, la democrazia esige avvertito senso di responsabilità, autodisciplina, rettitudine e misura in ogni espressione e rapporto sociale “.

Per salvarci, per salvare la democrazia, per superare questa crisi è necessaria una nuova classe dirigente capace e preparata ma sopratutto ispirata moralmente. Credo che per la gravità del tempo che stiamo vivendo,  il bene comune non può più attendere…

Paola