2 parole sui Mondiali (i nostri)

Non si può dire che l’Italia abbia fatto un figurone. Una squadra con in testa un allenatore con….braccia rubate ai campi più vasti della campagna.

 

Ho azzardato queste pagellonze:

Buffon s.v.: dura solo un tempo, non è granché chiamato in causa ma fa a tempo di prendersi un gol in saccoccia. Non si sa che problemi abbia avuto.
Marchetti 5,5: colpevole sul secondo gol contro la Slovacchia, dove non copre a dovere il proprio palo.
Zambrotta 5: inutile e dannoso, a destra come a sinistra. Con la Nuova Zelanda un pochetto si è reso pericoloso, ma la lucidità non è stato il suo forte. Sbaglia pure gli stop elementari. E meno male che è in forma. E’ drammaticamente tornato agli standard del Milan.
Cannavaro 5,5:  in tutte le tre partite perennemente in difficoltà contro tutti; si vede lontano un chilometro che l’età avanzata è la sua più grossa sciagura. Grave l’amnesia difensiva in occasione del gol paraguaiano. Rischia in qualche occasione però perlomeno dà una mano in attacco in occasione dei corner. Il capitano è l’esempio di questa squadra: lenta, logorata, senza fantasia, cattiva.
Chiellini 5: gravissimo errore sul secondo gol contro la Slovacchia.  Non è possibile farsi anticipare così dal proprio marcatore. Rischia molto spesso e appare perennemente in ritardo.
Criscito 5:  sbaglia la partita più importante,quella contro la Slovacchia. Non affonda quasi mai per cercare il cross e dalla sua parte arrivano i pericoli più grandi. Per un paio di volte viene “cigato” dai suoi compagni perché in ritardo sulle chiusure.
De Rossi 5: partita di sostanza e di furbizia contro la New Zeland. Fa filtro, recupera palloni e nell’unica sortita del primo tempo si guadagna un rigore accentuando la caduta dopo la trattenuta – che c’era – di un avversario.  Negativissimo nell’ultima partita in ogni fase: copertura, impostazione, contrasti, corsa, passaggi. Semplicemente inesistente, oltre che dannoso.
Montolivo 5: purtroppo quanto di buono gli avevo visto fare nelle due partite precedenti a quella della Slovacchia, si è improvvisamente dileguato. Non ne ha azzeccata una e, spiace dirlo, non ci mette nemmeno un minimo di grinta e di cuore.
Camoranesi 5,5: abbastanza lento e troppo nervoso, cerca il dribbling ma, forse non aiutato dai compagni, molte volte la perde.
Pepe 5: nell’ultima partita sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare: gol, passaggi, coperture, cross. Rischia tantissimo su di un fallo inutile e violento che meritava il rosso. Si è montato troppo la testa ?
Marchisio 5,5: tutte partite  anonime da parte del  centrocampista piemontese. Messo a sinistra si vede lontano un chilometro che è fuori posizione. Si scambia la fascia con Pepe ma i risultati non cambiano.
Iaquinta 4,5: un ignobile paracarro. Mettilo a destra o mettilo a sinistra, il risultato non cambia: fa schifo uguale. Si dirà che comunque è generoso e corre. Ma se ha due cubetti di porfido al posto dei piedi, le qualità sopracitate non servono a  niente. Tira pure un pugno a Villar in uscita alta. Viene fatto giocare fuori ruolo, ok, ma quelle poche occasioni che ha di colpirla di testa le sbaglia tutte, manco avesse la testa a spigoli. Mezzo voto in più per il colpo di tacco in occasione del primo gol italiano.
Gilardino 3: inutile.  E’ in uno stato di forma pietoso e non la butterebbe dentro nemmeno a porta vuota. Come aggravante non aiuta in difesa neanche a sparargli. 4 anni fa in Germania era il terzo attaccante, oggi è titolare: segno tangibile che lì davanti, con lui, siamo inferiori di molto rispetto all’ultimo mondiale. Per scelta del mister, questo va detto. Dannoso. Era da  rispedire a casa con  la prima nave di passaggio.
Di Natale 6: è arruffone e poco lucido, ma il suo golletto lo mette sempre. Peccato che si svegli solo nei 10 minuti finali.
Pazzini 5: entra per Marchisio per cercare il tutto per tutto. E non si vede mai.
Gattuso 5,5: Ottopolmoni questa volta è a corto di fiato e si vede benissimo. In crisi d’ossigeno dopo soli 15 minuti, si nota più per i contrasti persi che non per i palloni recuperati. Spiace dirlo, ma è al crepuscolo.
Pirlo 5: Bagni dice che non ha perso un pallone. E’ vero. Solo che li ha passati solo ed esclusivamente all’indietro. Ci sarebbe mancato che li avesse anche persi. Lento e nullo.
Quagliarella 7,5: un diamante in una valle di lacrime. Ci ha tenuto in linea di galleggiamento fino alla fine, l’unico degli azzurri a crederci fino in fondo. I suoi 45 minuti nell’ultima partita sono la cosa migliore del nostro sciagurato mondiale.
Lippi 3 – – : credo che il calcio nostrano possa offrire soluzioni migliori rispetto alle scelte fatte. E’ mancato il coraggio e la voglia di rinnovamento – ma questo è un male diffuso in tutta Italia e in tutti gli campi: politica compresa – il risultato finale era scontatissimo.  Auguri Prandelli.

Alcuni dei nostri:

Giorgio CHIELLINI
Chi non lo vorrebbe come sposo per la propria figliuola… Uno dei nasi più rovinati della storia inserito in una faccia che definire disarmonica sarebbe riduttivo. In più è pure juventino.

 

 

Fabio QUAGLIARIELLA
Gagliardo come nessuno al mondo, il buon Fabbbbio non si separerebbe mai dalla sua amata Alfa 75 quadrifoglio verde color nero, con le fiamme gialle sul cofano e le tendine parasole dietro con Marylin Monroe che fa il dito medio, la “palla n° 8” del biliardo al posto del pomello del cambio, i tappetini in moquette a pelo lungo, i dadoni di pelo attaccati allo specchietto e la gondola veneziana sormontata dalla Madonna di Capua sul cruscotto. Veramente fine e di classe. D’estate, lì dentro, si sfiorano le medie stagonali del Congo in pieno mezzogiorno.
Voleva portarsela con sé anche in ritiro in Sudafrica, ma è stata fermata alla frontiera: la quantità di polveri sottili emessa violerebbe la Convenzione di Ginevra sulle armi non-convenzionali. Comunque BRAVO Fabbbbio.

Savonarola

Prendiamoci solo il BELLO del CALDO

10 regole d’oro per affrontare il caldo estivo
Ecco uno strumento utile per combattere il caldo estivo. Una serie di consigli pratici per affrontare questa emergenza e i rischi che ne derivano

 

1.

Ricordati di bere.

2. 

Evita di uscire e di svolgere attività fisica nelle ore più calde del giorno (dalle 11.00 alle 17.00).

3. 

Apri le finestre dell’abitazione al mattino e abbassa le tapparelle o socchiudi le imposte.

4. 

Rinfresca l’ambiente in cui soggiorni.

5. 

Ricordati di coprirti quando passi da un ambiente molto caldo a uno con aria condizionata.

6. 

Quando esci, proteggiti con cappellino e occhiali scuri; in auto, accendi il climatizzatore, se disponibile, e in ogni caso usa le tendine parasole, specie nelle ore centrali della giornata.

7. 

Indossa indumenti chiari, non aderenti, di fibre naturali, come ad esempio lino e cotone; evita le fibre sintetiche che impediscono la traspirazione e possono provocare irritazioni, pruriti e arrossamenti.

8. 

Bagnati subito con acqua fresca in caso di mal di testa provocato da un colpo di sole o di calore, per abbassare la temperatura corporea.

9. 

Consulta il medico se soffri di pressione alta (ipertensione arteriosa) e non interrompere o sostituire di tua iniziativa la terapia.

10.

 Non assumere regolarmente integratori salini . 

Questi consigli, validi per tutti, sono rivolti in particolare alle persone della terza età e ai disabili, che per la loro condizione fisica possono essere più esposti ai disturbi provocati dalle temperature eccessive. Un pericolo che può accrescersi se queste persone vivono da sole. Imparare a conoscere il rischio è sempre il primo passo per prevenirlo.

La comare del Borgo

 

Quando Berlusconi in campagna elettorale premetteva: ABBASSEREMO le TASSE.

Italia, sale la pressione fiscale.

Il peso del fisco sul Pil è stato nel 2009 del 43,2%. Marcegaglia: «Così non si va avanti»

MILANO – Aumenta in Italia la pressione fiscale complessiva rispetto al Pil: secondo i dati Istat, nel 2009 è passata dal 42,9 per cento del 2008 al 43,2 per cento. Il nostro Paese si colloca così al quinto posto, insieme alla Francia, nella classifica europea (Ue-27) per pressione fiscale. Nel 2008 era al settimo posto. Per ritrovare dati simili a quelli del 2009 bisogna tornare indietro al 1997, l’anno dell’Eurotassa.

Il Piccolo Principe, su Google.

Un Piccolo Principe che vola tra le stelle trascinato da colombe bianche. Google dedica il logo della home page a Antoine De Saint Exupéry, nato il 29 giugno di 110 anni fa a Lione. La sua città natale invece gli dedicherà il nuovo grande aeroporto.
L’autore del Piccolo Principe, il romanzo che ha affascinato grandi e piccini, scomparve nel 1944 mentre sorvolava il Mar Tirreno, abbattuto da un caccia tedesco. La passione per il volo lo portò infatti ad arruolarsi nell’aviazione militare francese durante la seconda guerra mondiale. Una passione che segnò la sua produzione letteraria: tra gli altri romanzi “L’Aviatore” e “Volo di notte”. Ma è con la favola del Piccolo Principe arrivato da un altro pianeta che Saint Exupéry raggiunse la fama mondiale, grazie a una straordinaria carica poetica e alle illustrazioni realizzate dallo stesso autore.

La Comare del Borgo

Perchè il Comune di Osimo non si attiva per effettuare GARE TELEMATICHE ?

Ciò consentirebbe  al nostro Comune di semplificare  le proprie procedure interne e di rafforzare sempre più, strumenti e servizi in grado di avvicinare e rendere trasparente il rapporto con le imprese. Anche questo sarebbe un modo , per contenere  la spesa pubblica. Presentarsi alle imprese con un sistema telematico, in questo momento di grave crisi economica e di necessità di rilancio,  potrebbe  essere un modo per offrire alle aziende maggiori possibilità di partecipazione alle gare.
Già altri Comuni hanno attivato questo sistema. Come funziona ?
Le imprese che intendono  partecipare alle gare telematiche devono registrarsi e mantenere aggiornate le proprie informazioni sull’ indirizzario fornitori del Comune dove saranno elencate le gare pubbliche e le fasi di “manifestazione di interesse” che eventualmente precedono le procedure negoziate del Comune.
Quando il Comune attiva una procedura di gara telematica, le ditte registrate per quel tipo di settore merceologico sono avvisate immediatamente tramite posta elettronica e possono presentare l’offerta e la relativa documentazione, nonché richiedere e ricevere chiarimenti, senza doversi spostare dai propri uffici, senza dover produrre documentazione cartacea, senza sostenere i costi della produzione della documentazione cartacea, con una forte riduzione dei tempi e della possibilità di incorrere in dimenticanze, utilizzando le nuove tecnologie quali la firma digitale.
In sintesi, i documenti di gara, finora firmati su carta e raccolti in una o più buste sigillate con la ceralacca e spedite con raccomandata o consegnate al protocollo generale del Comune, si trasformano in documenti elettronici, firmati digitalmente dal titolare o dall’amministratore dell’impresa e caricati sul sistema entro la data di scadenza prevista, il tutto comodamente seduti nei propri uffici.
Dal punto di vista del Comune, quale Stazione Appaltante, in questo modo si possono gestire tutte le procedure aperte, ristrette e negoziate previste dal “Codice degli Appalti” per forniture, servizi e lavori pubblici, compresa la possibilità di gestire l’asta telematica con la fase di rilancio. Il Dirigente  rende disponibile tutta la documentazione di gara, effettua comunicazioni durante la procedura e risponde alle richieste di chiarimento dei partecipanti; riceve e valuta le offerte insieme alla commissione di gara, aggiudica la gara e comunica l’aggiudicazione al vincitore ed agli altri partecipanti.
Questo sistema ha molti vantaggi: la riduzione dei tempi e dei costi per la predisposizione, la partecipazione e lo svolgimento della gara. Trasparenza, imparzialità, correttezza e semplificazione delle procedure.
Facilitazione e semplificazione dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e imprese.

Le Liste cittadine del “Non si sa mai”

Erano  tanti e arrabbiati, i Sindaci alla manifestazione contro la Manovra del Governo. La manifestazione indetta dall’ANCI (Associazione nazionale dei comuni italiani) ha visto la presenza di Sindaci che indossavano la fascia a lutto, altri una corda al collo e esponevano cartelli con su scritto: “Comuni con il cappio al collo” e “Comuni affetti da instabilità del patto”.
La stessa posizione è stata espressa da Bersani che ha ribadito: “In gioco ci sono i servizi fondamentali. E con questo meccanismo berlusconian-tremontiano, si dà la pistola in mano agli enti locali si fa sparare al popolo, non alle quaglie. Metà della manovra ricade addosso ai servizi fondamentali ed è per questo che i sindaci devono reagire, la finanziaria non è contro i sindaci ma contro i cittadini perché metà della manovra ricade addosso ai servizi ed è per questo che i sindaci reagiscono e noi con loro, per dire che queste misure non vanno bene”.
Il Pd ha presentato proposte non solo per dire di no,  ma molti sono glli emendamenti di  merito presentati al Senato.

Da quando c’è questo “federalismo fatto di chiacchiere” –  e troppo chiacchere della lega – i Comuni non sono mai stati messi peggio.

Ma non ho visto la partecipazione, nè la vicinanza  all’iniziativa,   da parte del  Comune di Osimo. Evidentemente le liste Simoncini&Latini che erano solite attaccare i governi di Centro Sinistra, ( anche quando questi non avevano nessuna responsabilità, come in occasione degli aumenti delle tasse locali), è vicino nei fatti alle scelte del Governo di centro Destra. Della serie “non si sa mai”.

Noi non dimentichiamo le tante  bugie dette.

Molti Comuni fanno esercizi di INTEGRAZIONE. Osimo NO, anche sull’integrazione questa Amministrazione fa NIENTE.

Da Sergio, studente osimano al II° anno di veterinaria a Perugia,   apprendo con piacere cosa  si è verificato qualche domenica fa nel capoluogo Umbro.

ELEZIONE CONSIGLIERI STRANIERI AGGIUNTI NEL CONSIGLIO COMUNALE

 

elections for two Foreign Assistant Councilors on the Town Council
élection de deux Conseillers Etrangers Supplémentaires au Conseil Municipal
elecciones para los dos (2) Concejeros Extranjeros Adjuntos  en el Concejo municipal
06/06/2010 h. 7.00-22.00

A Perugia si è votato domenica 6 giugno, per  far scegliere agli stranieri i “Consiglieri aggiunti” in rappresentanza dei cittadini non-comunitari, che da quelle parti sono oltre 12 mila.

I due consiglieri stranieri aggiunti, pur senza diritto di voto hanno  un compito di rilevo: potranno fare proposte, fornire pareri, esprimere opinioni, manifestare le esigenze e portare in Consiglio Comunale la voce della Comunità composta dai cittadini stranieri non comunitari. In sostanza gli stranieri che vivono a Perugia, per studio o lavoro, possono contribuire alla vita della città ed essere parte attiva della comunità cittadina.
E’ la seconda volta che ciò accade da quando il Comune, nel 2007, ha modificato il proprio Statuto inserendo la figura del Consigliere aggiunto.
Avremmo voluto realizzare una cosa del genere anche qui a Osimo, nella nostra città, con la proposta di mozione presentata dal PD.  Sarebbe stato un grande gesto di solidarietà e di vicinanza ma sopratutto la città si sarebbe dotata di uno strumento importante per costruire percorsi di cittadinanza ed estendere diritti.

Ma le liste Simoncini&Latini-API alla guida della città hanno  BOCCIATO  la nostra proposta dando ancora una volta dimostrazione  della loro vera natura  di movimento ispirato ai valori della destra, la destra che respinge, ed esclude chi è “straniero“. L’Amministrazione osimana a  differenza di tanti altri comuni dove  l’esperienza del consigliere comunale aggiunto è una realtà consolidata e fruttuosa, sa solo proporre una – in corso di costituzione – consulta.

canzone dedicata a tutti i nostri connazionali emigranti e tutti gli emigranti del mondo

Fratelli d’Italia

L’avventura della nostra nazionale ai mondiali di calcio è finita prematuramente e, forse, inaspettatamente, ma ciò non deve farci dimenticare la gioia dell’essere stati insieme a tifare la nostra squadra. In questi giorni ho  visto tante bandiere tricolori esposte dai balconi e dalle finestre e mi sono sentito legato da un’unica speranza, come veri “Fratelli d’Italia”.
Credo non dobbiamo perdere mai questo spirito e non dobbiamo perdere la voglia di dimostrarlo. Perciò cari concitadini osimani, Vi chiedo di non riporre il Tricolore in fondo ad un cassetto, ma di tenerlo a portata di mano, per esporlo nuovamente in occasione delle feste nazionali, come la Festa della Repubblica da poco trascorsa o quella dell’Unità d’Italia. L’anno prossimo, infatti, si celebrerà il 150simo anniversario dell’Unità d’Italia e sarebbe bello dimostrare a tutti la nostra gioia e lo spirito che ci unisce esponendo centinaia, migliaia di bandiere dalle nostre finestre. Le bandiere di quell’Italia che ci emoziona, ci fa sognare, a volte ci fa arrabbiare (e non solo calcisticamente), ma di cui ci sentiamo fieri ed orgogliosi, in Patria come all’estero.

Savonarola

 

27 giugno 1980: Ustica

”Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all’amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili”.

Lo dice il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, di cui domani ricorre il 30mo anniversario.

”Nella ricorrenza del trentesimo anniversario del disastro di Ustica, rivolgo il mio pensiero commosso a lei Presidente e a tutti i famigliari di coloro che hanno perso la vita in quella tragica notte, scrive il Capo dello Sato, Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all’amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili. La tenace dedizione e l’anelito di verita’ e giustizia con i quali l’Associazione da lei presieduta perpetua il ricordo di quel 27 giugno 1980 trovano la nostra piena comprensione. Occorre il contributo di tutte le Istituzioni a un ulteriore sforzo per pervenire a una ricostruzione esauriente e veritiera di quanto accaduto, che rimuova le ambiguita’ e dipani le ombre e i dubbi accumulati in questi anni. Nel sempre doloroso ricordo delle 81 vittime, esprimo a lei e ai famigliari dei caduti la partecipe vicinanza mia e della intera Nazione”.

 

Saramago attaccato…. ma non riusciranno a scalfire la mia ammirazione al poeta portoghese.

L’Osservatore Romano e Avvenire hanno espresso critiche molto forti nei confronti dell’opera di José Saramago, lo scrittore portoghese, premio Nobel per la letteratura, morto pochi giorni fa. La critica è un fatto di democrazia.
Sconcertano non poco però alcune affermazioni che definiscono Saramago uomo dotato di una mente “uncinata”, e portatore di “una destabilizzante banalizzazione del sacro e di un materialismo libertario che quanto più avanzava negli anni tanto più si radicalizzava”.
Non basta , poco più avanti Saramago si guadagna sul campo l’epiteto di “populista estremistico”.
Nessun discorso sulle doti letterarie, nessun accenno alla grandezza dello scrittore;  sul gionale dei Vescovi, solo banali, ieratici e scontati giudizi morali ed ideologici.
In altri tempi si voleva che almeno la carità cristiana trionfasse sulle bassezze e sulle malignità della vita, sopratutto nel momento estremo della morte che tutto stempera e sbiadisce mentre accompagna ogni uomo all’eterno oblio.
Non è più così nemmeno per la Chiesa , i sentimenti soccombono alla quotidianità ed agli interessi, ma non si può comunque fare a meno di notare come ci sia davvero qualche cosa di squallido in tutti questi attacchi, non solo in quanto tale ma anche nella scelta del momento.
Ancor di più è sgradevole notare la durezza del giudizio morale su uno scrittore e le sue opere , sopratutto se paragonata alla comprensione ed alla tolleranza dimostrate nei confronti di altri fatti o personaggi, magari proprio anche in questi giorni, nei confronti ad esempio del Cardinale Sepe , dei suoi “amici” e del loro operato.

 

A don Mario, gigante di carità.

Don Mario Picchi, forse a qualcuno non dirà niente questo nome, è morto circa un mese fa senza tanti clamori e articoli di giornali. Eppure è stato un “grande della Chiesa” non di quella della Curia Romana e/o della Propaganda Fide, ma di quella chiesa che con generosità e amore si interessa alla formazione dei giovani e in particolare a quelli che fanno fatica a trovare un loro percorso di crescita e spesso smarriti si imbattono nel male del nostro secolo: il male del vivere e la droga. Questo prete  è stato il fondatore del Ceis,  il Centro italiano di solidarietà.  Ha speso la sua vita nella lotta alla droga, dando vita a una serie di servizi educativi e terapeutici in favore delle persone tossicodipendenti. Un progetto che, avviato alla fine degli anni ’60, ha portato il sacerdote pavese a incontrare tanta gente da aiutare e molti che hanno deciso a loro volta di sostenerlo nella sua missione. Ciao don Mario, gigante di carità.
Paola

Maturità 2010, queste le tracce.Quale tema avresti scelto ?

Primo Levi, giovani in politica, Botticelli e D’Annunzio. Sono alcuni dei flash usciti pochissimi secondi dopo l’apertura delle buste contenenti le tracce per la prima prova dell’esame di maturità 2010.  La grande novità è la presenza di un tema dedicato alle foibe, per la prima volta nella storia dell’Esame di Stato. Sconvolti tutti i pronostici della vigilia.

Ai maturandi viene chiesto di analizzare la figura di Primo Levi aggiungendo di stilare una serie di libri e autori che vengono ritenuti significativi per il proprio percorso di crescita. Sul fronte storico si chiede agli studenti di approfondire la questione delle foibe e di quanto avvenne nei confini orientali nei tragici anni tra il 1943 e 1954.
Alla Maturità 2010 c’è spazio anche per gli ufo, con un evocativo titolo “Siamo soli?”. Altra traccia interessante per i giovani alle prese con il primo vero esame della vita è quella dedicata al ruolo della musica (corredata da dotte citazioni di Aristotele).
Sarebbe interessante, poi, leggere cosa ne pensano gli adolescenti della “ricerca della felicità”, altro tema proposto agli studenti partendo dalla Costituzione italiana e da quella americana. Molto interessante, poi, il percorso “Piacere e piaceri” che viene chiesto agli studenti di delineare partendo da Botticelli e arrivando a Gabriele D’Annunzio.
“Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica: parlano i leader”  è un’altra traccia affascinante che viene proposta ai maturandi, corredandola con citazioni di Mussolini, Togliatti, Moro e
Giovanni Paolo II.
———————————————————————————La Comare del Borgo

Il Mondo sta cambiando… la pioggia che va, ritorna il sereno

Non piove più… ritorna il sereno.

Un PD che sa parlare chiaro!

Sabato al Palalottomatica la manifestazione nazionale del partito democratico contro la finanziaria e contro la legge bavaglio. Un bel dirscorso di Bersani:

“I sacrifici per rimettere a posto i conti pubblici non li devono fare coloro che lo hanno sempre fatto: i bidelli, gli insegnanti, i lavoratori dipendenti; ora facciano la loro parte quelli che non hanno mai fatto sacrifici, i furbetti delle rendite finanziarie, e dei capitali scudati, quelli che guadagnano come Berlusconi e che in questa manovra metteranno zero euro. Hanno fatto una manovra che tagliando i trasferimenti dà una pistola in mano alle Regioni e ai Comuni perché sparino al popolo”.

“Dov´è finito Tremonti-Robin Hood? Dov´è finita l´abolizione dell´Irap? E la riscoperta del posto fisso? Dov´è finita la banca del Sud e il piano per il Mezzogiorno? Dov´è la mitica credit card? E i mirabolanti saggi parafilosofici su Dio, patria, famiglia…E i miracoli dell´Aquila dove sono finiti? E i miracoli dei rifiuti di Napoli in quale discarica del Vesuvio? Sono queste, nella versione Apicella, le mille balle azzurre”.

“Vorrei mandare un messaggio a Pontida e a Bossi: guarda che con il ‘Va pensiero o tifando Paraguay non si mangia mica. La Lega è un po´ mollacciona con i ricchi e con “quei ladri” che stanno a Roma”.

Siamo sulla strada giusta!

VIOLENZA SESSUALE “LIEVE” AI MINORI, queste le preoccupazioni romane del PDL

Ricevo da Corrado e Pubblico

Oggi il TG1, TG2, TG5,TG4 E italia1 saranno indecisi tra questa notizia e il maltempo
Diffondete il piu’ possibile perche’ queste cose non vengono mai dette
Grazie.
Oggetto:VIOLENZA SESSUALE “LIEVE” AI MINORI: ECCO I NOMI DEI SENATORI FIRMATARI
Si commenta da se.
Si erano inventati un emendamento proprio carino.
Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l’emendamento 1.707, quello che introduceva il termine di “Violenza sessuale di lieve entità” nei confronti di minori.
Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l’abolizione dell’obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se – appunto – di “minore entità”.
Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale “di lieve entità” nei confronti di un bambino.
Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c’è stato il fuggi-fuggi, il “ma non lo sapevo”, il “non avevo capito”, il “non pensavo che fosse proprio così” uniti all’inevitabile berlusconiano “ci avete frainteso”.
Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell’emendamento 1707.
Annotateli bene:
sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).
Per la cronaca,
– il sen. Bricolo era colui che proponeva il “carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico” (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina);
– il sen. Berselli è colui che ha dichiarato “di essere stato iniziato al sesso da una prostituta” (e da qui si capisce molto…);
– il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari “emendamenti per impedire i matrimoni misti”;
– mentre il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che “i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone” (citazione di una frase di Mussolini).
…e ora votateli gente!

Crisi economica: per salvarci basterebbe poco al Presidente del “partito dell’amore”.

Oggi in Italia abbiamo molti ricchi ed un’infinità di poveri.
Se per “miracolo”, giammai per decreto legge, un quinto della ricchezza dei ricchi, in denaro e in beni immobili, venisse versata nelle casse dello stato, i ricchi rimarrebbero sempre ricchi e i poveri finalmente potrebbero preoccuparsi solo della propria salute e non anche della loro sopravvivenza.
Il Presidente del Consiglio essendo stato il quarto uomo più ricco del mondo, restituendo all’erario il quinto delle sue ricchezze non solo potrebbe vantarsi di aver salvato l’Italia, ma metterebbe un’ipoteca per la candidatura al papato. Silvio I° Papa.

Savonarola

Il PD non “archivia”.

Il PD non “archivia”.
comunicato stampa di Paola Andreoni

Il  PD non ”archivia” nulla e ritiene che ci sia grave danno morale nei confronti di tutta la cittadinanza Osimana per come è stata amministrata da dieci anni a questa parte la città di Osimo.
Le liste civiche Latini&Simoncini, in seguito alle indagini della procura dovrebbero provare vergogna anche solo per il fatto che il PM “solleva ombre sull’operato della Giunta” .

Questo basta a far capire i danni che l’amministrazione delle Liste civiche sta procurando alla città di Osimo. D’altronde quale Sindaco avrebbe acconsentito alla realizzazione di un impianto “potenzialmente pericoloso e inquinante “come quello che l’Amministrazione Comunale delle Liste Civiche ha invece regalato a Passatempo “a scapito dell’ambiente e della qualità del territorio” agendo con “scelte  non frutto di casualità, ma di una linea operativa avente come obiettivo il consenso” che ha portato l’Amministrazione Comunale di Osimo “in plurime occasioni ad operare al limite della legge”?

E ora il Sindaco Simoncini lamenta che la sua Amministrazione non fa niente. Faccia il mea culpa : quante risorse sono state sprecate in questi anni – anche acconsentendo impianti pericolosi e inquinanti- senza alcun vantaggio, almeno ad indennizzo, sulla popolazione?
Il risultato è che le liste civiche si sono impropriamente impadronite del nostro territorio e ne hanno abusato,  senza minimamente preoccuparsi del bene della collettività.

In questi anni il Pd ha sempre, nella sua attività politica di verifica e controllo, chiesto trasparenza e denunciato in assemblee pubbliche scelte dell’amministrazione poco chiare e non coerenti con le reali esigenze della città : Maxi canile, Impianto di bitume, piano regolatore sproporzionato , carenza di servizi ,  piani di recupero  che in realtà diventano complessi immobiliari, sperpero di risorse pubbliche  .
E ora incombe il pericolo dell’uso esagerato del terreni agricoli per l’istallazione degli impianti fotovoltaici che questa amministrazione non intende invece “governare in  modo intelligente” senza consumare terreno agricolo e devastare il paesaggio.

Ci auguriamo che   la Magistratura possa continuare  il suo prezioso lavoro, a difesa della legalità, un grazie a tutte le associazioni ed ai cittadini osimani che  hanno e sanno far rispettare la propria “cittadinanza”. Il PD Osimano è dallo loro parte e non archivierà la partita delle Liste Simoncini&Latini.  Per noi la politica  è trasparenza, rendere conto e partecipazione. Crediamo che Osimo meriti altro.
Paola Andreoni
Capogruppo Pd

Addio Saramago

 

Buon viaggio Jose’, che ti sia soffice il cammino.

 

Era lo scrittore che amavo di più (Memoriale del convento, Il Vangelo secondo Gesù Cristo, Cecità, Saggio sulla lucidità) non solo per i suoi libri, ma per la sua grande umanità e il suo impegno a favore dei deboli che non ha mai dimenticato.
Oggi ci ha lasciato, a mezzogiorno nella sua casa a Lanzarote a 86 anni.
Mi chiedo quando muoiono questi grandi chi mai riuscirà a rimpiazzarli, a essere una mente così lucida, intellettuali, ma sempre vicini alla realtà.

Cito, per ricordarlo, alcuni suoi pensieri che mi sembrano molto belli tra i tanti che ha detto e scritto:

“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito”. (da Viaggio in Portogallo)

E’ proprio quello che mi vien da pensare quando torno da un viaggio. Non si smette mai di vedere o di pensare quello che ancora non si è visto.

Era poi un uomo che credeva nella “bontà”. Aveva detto in un intervista a Repubblica:

 “Non però una bontà contemplativa, in fondo abbastanza egoista. E neppure una bontà caritatevole. (…) Per questo penso a quella che si potrebbe definire “bontà attiva”, virtù tanto più difficile perché si manifesta in un periodo storico in cui è palesemente disprezzata, annichilita dal cinismo imperante”. (…) Ma per quel che mi riguarda, la bontà viene addirittura prima dell’intelligenza, o meglio è la forma più alta dell’intelligenza. E’ una bontà che si manifesta nella pratica quotidiana; che non è animata da nessun pensiero salvifico sull’intera umanità; che si accontenta di far “lavorare” il proprio minuscolo granello di sabbia. Nel tentativo di recuperare una relazione umana che sia effettivamente tale”. “Aggiungerei una piccola postilla. Sono sufficientemente vecchio e sufficientemente scettico per rendermi conto che la “bontà attiva”, come io la chiamo, ha ben poche possibilità di trasformarsi in un orizzonte sociale condiviso. Può però diventare la molla individuale del singolo, il miglior contravveleno di cui può dotarsi quell'”animale malato” che è l’uomo”.

Questo  l’articolo che scrisse su Berlusconi.  In seguito a tale articolo, la casa editrice Einaudi (Gruppo Mondadori) annunciò che non avrebbe più pubblicato la raccolta dei suoi scritti. L’opera di Saramago è oggi pubblicata in Italia da Feltrinelli editore.

La Cosa Berlusconi. Non trovo altro nome con cui chiamarlo. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un profondo rigurgito non dovesse strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene distruggendo il cuore di una delle più ricche culture europee. I valori fondanti dell’umana convivenza vengono calpestati ogni giorno dalle viscide zampe della cosa Berlusconi che, tra i suoi vari talenti, possiede anche la funambolica abilità di abusare delle parole, stravolgendone l’intenzione e il significato, come nel caso del Popolo della Libertà, nome del partito attraverso cui ha raggiunto il potere. L’ho chiamato delinquente e di questo non mi pento. Per ragioni di carattere semantico e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente in Italia possiede una carica più negativa che in qualsiasi altra lingua parlata in Europa. È stato per rendere in modo chiaro ed efficace quello che penso della cosa Berlusconi che ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli ha attribuito nel corso del tempo, nonostante mi sembri molto improbabile che Dante l’abbia mai utilizzato. Delinquenza, nel mio portoghese,  significa, in accordo con i dizionari e la pratica quotidiana della comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi o a dettami morali”. La definizione calza senza fare una piega alla cosa Belusconi, a tal punto che sembra essere più la sua seconda pelle che qualcosa che si indossa per l’occasione. È da tanti anni che la cosa Belusconi commette crimini di variabile ma sempre dimostrata gravità. Al di là di questo, non solo ha disobbedito alle leggi ma, peggio ancora, se ne è costruite altre su misura per salvaguardare i suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, per quanto riguarda i dettami morali invece, non vale neanche la pena parlarne, tutti sanno in Italia e nel mondo che la cosa Belusconi è oramai da molto tempo caduto nella più assoluta abiezione. Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto due volte affinché gli potesse servire da modello, questo è il cammino verso la rovina a cui stanno trascinando i valori di libertà e dignità di cui erano pregne la musica di Verdi e le gesta di Garibaldi, coloro che fecero dell’Italia del  secolo XIX, durante la lotta per l’unità, una guida spirituale per l’Europa e gli europei. È questo che la cosa Berlusconi vuole buttare nel sacco dell’immondizia della Storia. Gli italiani glielo permetteranno?

Savonarola