Imprescindibile per ogni stagione❤…, Buon 29 settembre  

Imprescindibile per ogni stagione, Buon 29 settembre ❤

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Lucio Battisti alla Farfisa di Osimo Stazione, Cantagiro 1968. Foto di Capponi Claudio infaticabile promotore della Farfisa museum.

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Un aiuto all’Associazione Famiglie SMA: Insieme #liberiamoilsogno

L’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) è una malattia delle cellule nervose delle corna anteriori del midollo spinale. Da queste cellule (motoneuroni) partono i nervi diretti ai muscoli, principalmente quelli più vicini al tronco. La SMA, quindi, limita o impedisce attività quali andare a carponi (“gattonare”), camminare, controllare il collo e la testa e deglutire. Nella sua forma di gran lunga prevalente, l’Atrofia muscolare spinale (SMA) è una malattia autosomica recessiva, ovvero si manifesta solo se entrambi i genitori sono portatori del gene responsabile della malattia. Perché il nascituro sia affetto da SMA è necessario che riceva il gene da entrambi i genitori. Nel caso in cui entrambi i genitori siano portatori, la probabilità che il gene venga trasmesso da entrambi al nascituro rendendolo affetto da SMA è del 25%, cioè un caso su quattro, per questo viene definita rara. La malattia non colpisce i bimbi a livello cognitivo, i sensi e le percezioni sono normali, così come lo è l’attività intellettuale. Esistono diverse forme di Atrofia Muscolare Spinale: SMA Tipo 1 Acuto (grave), SMA Tipo 2 (cronico), SMA Tipo 3 (lieve), SMA Tipo 4 (Inizio in età adulta), SMA Adulta legata al cromosoma X.
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Per aiutare questi ragazzi, le loro famiglie ed i ricercatori, servono soldi. Fino al 9 ottobre prossimo è possibile inviare un sms al 45521.

Un aiuto concreto per rendere disponibile un farmaco di nuova generazione, che nella fase di sperimentazione ha dimostrato di far ottenere ottimi risultati ai malati sia in termini di qualità della vita che, in prospettiva, di sopravvivenza. Una vera rivoluzione che permetterà a tanti, soprattutto ai bambini, di vivere meglio e più a lungo, e non è poco per chi soffre di questa malattia genetica rara per cui a tutt’oggi non c’è speranza di guarigione. Ma – finalmente – di sollievo sì.

Anche il comico pugliese Checco Zalone ci ha messo il volto, il suo cuore e la sua passione. Vedi il video e dopo aver sorriso ed esserti commossa/o come è successo a me, (se potete) mandate un sms al 45521. Io l’ho fatto.
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Insieme #liberiamoilsogno

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Puliamo il mondo 2017 compie 25 anni: anche Osimo partecipa all’iniziativa di volontariato ambientale

Appuntamento ad Osimo questa mattina del 24 settembre per contribuire alla cura del territorio in adesione  alla campagna  “Puliamo il mondo” promossa a livello nazionale da Legambiente.
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Sono passati 25 anni dalla prima edizione di “Puliamo il mondo”, un’iniziativa realizzata con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, di Unione province italiane, Federparchi, Borghi autentici d’Italia e Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite. Ogni anno sono migliaia i volontari di tutta Italia aderenti all’iniziativa di Legambiente che si danno appuntamento l’ultimo fine settimana di settembre per migliorare il decoro della città. Con guanti, rastrelli, ramazze e sacconi ci si ritrova in piazze, strade, parchi urbani, lungo gli argini dei fiumi o delle strade statali, negli spazi “di nessuno” delle periferie. Giovani, anziani, italiani e non, amministrazioni locali, imprese, scuole, uniti da un unico obiettivo: rendere più vivibile e più bello il territorio in cui viviamo, raccontare l’economia circolare e promuovere, attraverso il dialogo e la collaborazione, la creazione di reti tra cittadini di ogni età e provenienza.
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Ad Osimo  l’appuntamento con l’impegno civico della manifestazione nazionale “Puliamo il Mondo” riguarderà Fonte Magna  e l’anello della pista ciclabile “Girardengo”. Quest’anno inoltre  la giornata  coinciderà con la riapertura del CEA dopo quasi sei mesi di cantiere che, grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale, ha visto il rifacimento del tetto e la ristrutturazione della facciata.
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Mi auguro che si approfitti di questo momento di festa per la riapertura del CEA, per  ringraziare quanti, con mille sacrifici personali e tanta generosità hanno contribuito alla realizzazione di questa bella iniziativa. Il mio pensiero va in particolare a Ezio Saraceni e al prof. Ghego Bolognini e ai tanti  altri volontari di cui  non conosco i nomi ( dell’Associazione OsimoAmbiente, associazione promotrice del centro), che nel silenzio hanno lavorato per questa bella realizzazione.
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——- articoli collegati: ——-
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Casa degli Ailanti CEA “La Confluenza”: quando si potrà riutilizzare la casa ? post del  27 novembre 2009 lettera di Ezio Saraceni (presidente Osimoambiente );
 Puliamo il Mondo, ma salviamo anche un luogo naturalistico della nostra città, reso “unico” dall’impegno dell’Ass. OsimoAmbiente post del 24 settembre 2010 ( foto e interrogazione comunale Casa degli Alianti CEA “La Confluenza”. interrogazione comunale : “Puliamo il Mondo”nel nostro piccolo salviamo anche una parte bella ed unica della nostra città, il lavoro ed i progetti dell’Associazione OsimoAmbiente.
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Che cosa è l’ORDINE


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“L’ordine, si sa,non è un concetto univoco.
Se lo violano i poveri è attentato allo Stato.
Se lo violano i ricchi è la congiuntura economica, è un complesso di cose complicate che noi campagnoli non si possono intendere”.
( don Lorenzo Milani )
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I poveri meritano rispetto

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Con incredulità e sincero rammarico ho letto, sulla stampa locale, le dichiarazioni di una Consigliera comunale già abituata a simili polemiche ( vedasi per tutte il clamore suscitato per la  denuncia  contro l’Associazione legata alla Caritas parrocchiale di San Marco,  impegnata a distribuire il pane vecchio ai bisognosi), la quale sarebbe rimasta sconcertata dalla presenza di due ragazze inginocchiate sopra uno zaino che chiedevano “silenziosamente” l’elemosina e da un ragazzo perfino sorridente che pure chiedeva l’elemosina lungo il corso cittadino tra le bancarelle della fiera di  San Giuseppe da Copertino.

Da queste immagini , anziché, chiedersi come mai per vivere queste persone devono arrivare a tanto, la Cons.comunale  si è invece chiesta se i tre fossero davvero dei veri poveri, arrivando perfino a stigmatizzare il fatto che nessun vigile urbano li avesse visti, identificati e provveduto al loro allontanamento.
Forse alla Cons.Comunale sfugge che un tempo il codice penale puniva il cd. accattonaggio ( art. 670 ). Grazie al cielo una legge del 1999 lo ha abrogato inserendosi nel solco di una sentenza del 1995 della Corte Costituzionale che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale del 1° comma del citato articolo n.670. La Corte già 20 anni fa, quindi,  non ha ritenuto possibile  considerare illecita una richiesta di elemosina per ottenere solidarietà umana e finalizzata a contare sul sentimento di carità non ritenendola idonea come tale ad intaccare l’ordine pubblico o la pubblica tranquillità. Difatti più che chiedere l’elemosina in sé e per sé, a configurare ipotesi di reato potrebbero  solo essere le modalità con le quali ciò avviene.
E’ di tutta evidenza che due ragazze che chiedono”silenziosamente” l’elemosina e che un ragazzo seduto per terra sorridente con la mano protesa a chiedere aiuto, non costituiscono alcuna fattispecie  e tipologia di reato, e che quanto denunciato dalla Consigliera altro non è  se non il pretesto per l’ennesima “sparata” demagogica ed un’ assurda  polemica.
Tutto ci può stare, specie purtroppo nell’attuale degrado della polemica politica, ma c’è il limite invalicabile del rispetto delle persone e della loro dignità.
Difatti, in situazioni del genere, è bene evidenziare, e mai dimenticare, che i protagonisti sono delle persone spesso in difficoltà economiche e/o di disagio personale e piuttosto che paventare ipotetiche figure di poveri veri o meno, sarebbe politicamente ed umanamente serio preoccuparsi di tali situazioni ed adoperarsi perchè sempre meno persone si vedano costrette alla certo non piacevole gogna di chiedere pubblicamente l’elemosina.
Tutte le persone umanamente meritano assoluto rispetto, in particolare quelle meno fortunate e più sofferenti.
Quanto denunciato dalla Cons.comunale ( che a mio avviso ha avuto, come il solito, inspiegabile ampio spazio sulla stampa locale) non è certamente il più grave problema di ordine pubblico della nostra città.
Sono io a chiedermi davanti alle incredibili dichiarazioni della Consigliera , se per davvero siamo arrivati a questo punto. Se davvero i poveri alla fine costituiscono il problema dei problemi.
Questa intolleranza  verso chi vive ai margini, questo accanirsi sui   mendicanti, secondo me, è invece il vero e più preoccupante problema e questa intolleranza costituisce , essa si, il segnale preoccupante del degrado politico-sociale a cui è giunta la nostra città.

Voglio esprimere, infine,  tutta la mia solidarietà ai nostri  vigili urbani che sanno fare bene,  con professionalità e la dovuta attenzione   il loro lavoro e tutti gli anni, nel corso delle feste patronali,   controllano e vigilano il territorio per la  sicurezza di tutta la comunità osimana.

Paola Andreoni

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Un nuovo Centro Sinistra per unire l’Italia.

Sembrano tutti d’accordo, almeno su un punto: uniti si vince.
Il grande lavoro da fare è quello di concentrarsi nel riconoscere le cose che accomunano e non (solo) quelle che dividono. Lo dice chiaramente Andrea Orlando al lancio ufficiale della sua associazione Dems, al centro congressi Alibert a Roma, dal titolo “Un nuovo centro sinistra per unire l’Italia“.
Sulla necessità di un centrosinistra unito, Orlando sostiene che a chiederlo sono “i nostri elettori” sottolineando che “la nostra divisione non sposta pesi ma lascia la gente a casa”. Anche se riconosce: “Abbiamo un compito molto difficile, dovremo remare controvento o camminare in salita come dice Cuperlo. Ma voglio rivendicare che noi abbiamo salvato il Partito Democratico perché noi abbiamo continuato la battaglia sulle idee dalle quali non si può prescindere. E senza le nostre idee, il Pd non esiste. Ma oggi non basta più: nei prossimi tre mesi il Pd si giocherà la propria identità e il proprio destino”.
Invita all’unità anche il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che in un videomessaggio ha sottolineato: “In un paese normale, un centro sinistra che ha governato con questi risultati nell’arco di una legislatura la prima cosa che dovrebbe fare è rivendicarli e dire quale è il prossimo step, non dividersi al suo interno, perché altrimenti avremmo perso una straordinaria occasione”.
Il dibattito si è concentrato su due temi forti: Ius soli e legge elettorale. Su quest’ultima Orlando ha annunciato che se continuerà “l’impasse a livello istituzionale” avvierà una raccolta di firme per chiedere “i collegi, il premio di maggioranza alla coalizione o alla lista, l’omogeneità tra i due rami del Parlamento, l’introduzione del criterio secondo il quale si assicuri la rappresentanza di entrambi i sessi”. Secondo il ministro della Giustizia, una riforma elettorale va fatta assolutamente perché non bisogna “rassegnarsi alla logica delle larghe intese. Basta con la melina” ha ammonito.
D’accordo Gianni Cuperlo, presente all’evento e molto applaudito, per il quale “chiudere la legislatura senza una buona legge elettorale sarebbe un peso e un fallimento per noi. Senza una legge degna consegneremo l’Italia all’avventura o all’incubo dell’ingovernabilità”.
Convergenze anche sullo Ius soli. Cuperlo ha sottolineato che, “come ha detto molto bene Prodi, la rinuncia allo Ius soli è sbagliata nel merito perché il consenso te lo fa perdere, non guadagnare. Si dice che mancano i numeri – ha osservato – certo è un problema ma i numeri si cercano e si costruiscono. Le vere grandi riforme in questo paese hanno sempre poggiato su un legame molto stretto tra politica e società, che fosse il divorzio, l’aborto o la chiusura dei manicomi, ma era fuori dal Palazzo che si levava una voce. Sono sicuro che sarà così anche per l’accesso alla cittadinanza, prima o poi accadrà… Ma la sinistra deve mostrare di non avere paura” ha concluso.
Parole che anche Orlando ha condiviso mettendo in evidenza l’importanza dell’appoggio dei cittadini e Pisapia ha spronato a fare “tutto il possibile, e ripeto tutto il possibile, per procedere con l’approvazione dello Ius soli. E’ in gioco la fiducia di migliaia di bambini e ragazzi nelle istituzioni del paese in cui sono nati e vivono – ha messo in evidenza Pisapia – persone che ancora oggi vedono negati diritti fondamentali. Si tratta di una grave e inaccettabile frattura nella società, la cui soluzione non può essere più procrastinabile”.
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Osimo, le Civiche Benemerenze 2017

Come da tradizione, in occasione della ricorrenza di San Giuseppe da Copertino, Patrono della Città, il Comune di Osimo ha assegnato le Civiche Benemerenze a coloro che si sono distinti per opere e lavori meritevoli.
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Si tratta della Quarantasettesima cerimonia per il conferimento delle benemerenze civiche, quella che si è svolta al Teatro “La Nuova Fenice” ieri, venerdì 15 settembre. La prima cerimonia per le benemerenze di San Giuseppe risale, infatti, al 18 settembre 1970: era appena stato approvato dal Consiglio Comunale il regolamento delle civiche benemerenze proposto dal sindaco Paolo Polenta su idea del dott. Pio Fantasia.
I primi del lungo elenco di benemeriti, dal 1970 ad oggi, sono stati due generosi donatori di sangue della sezione Avis Osimo: Oberdan MARSILI e Luigi PIRANI.
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Per l’anno 2017 le benemerenze cittadine sono state assegnare:
A padre Venanzio SORBINI Direttore per oltre cinquant’anni della Corale Alessandro Borroni, fondatore nel 1977 della Civica Scuola di Musica, fondatore nel 1979 dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo con la seguente motivazione: “ha profuso il suo impegno con generosa e disinteressata dedizione alla formazione musicale di tanti  giovani, e ha contribuito, nel ruolo di Direttore Generale, ad accrescere il prestigio internazionale dell’Accademia di Arte Lirica di Osimo, conosciuta nel mondo come punto di riferimento per la salvaguardia dell’arte e della cultura musicale italiana, promuovendo l’immagine di Osimo come luogo di cultura e di arte”.
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Al prof.Alberto NICCOLI sindaco di Osimo dal 1994 al 1999, con la seguente motivazione ” per il suo impegno professionale, dopo la laurea alla Facoltà di Economia di Ancona, ha vinto la Borsa Stringher della Banca d’Italia per l’estero e ha studiato negli Stati Uniti presso la Yale University, dove ha conseguito due Master. Ha svolto una intensa attività didattica e scientifica nelle Università Marchigiane, soprattutto presso l’Università Politecnica delle Marche come professore ordinario di Politica Economica. Ha pubblicato numerosi libri e saggi su temi di grande rilievo, quali credito, sviluppo, finanza, etica, debito pubblico, previdenza. Ha svolto importanti incarichi istituzionali in ambito accademico, politico e sociale, dove si è distinto per senso di responsabilità, correttezza e impegno per la collettività“.
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Al momento della premiazione al prof.Niccoli ho ricordato, al numeroso pubblico presente in sala,  che alla famiglia Niccoli – unico caso – sono state consegnate ben due benemerenze, infatti già nel 1978 anche al prof. Alessandro Niccoli ( padre di Alberto) la città ha riconosciuto l’ambito riconoscimento cittadino.
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Al dott. Raimondo ORSETTI per il suo impegno “Nei quarant’anni di servizio nella Pubblica Amministrazione ha ricoperto importanti incarichi dirigenziali per conto della Regione Marche, operando con successo su scenari locali, nazionali ed internazionali, in particolare nei settori della cultura, del turismo, delle attività produttive e dell’internazionalizzazione. Si è distinto quale coordinatore tecnico delle regioni italiane per gli Expo Universali di Shanghai 2010 r Milano 2015, oltre che per un’intensa attività svolta a sostegno delle imprese sui mercati esteri. Lega il suo nome ai più importanti eventi culturali e promozionali realizzati dalla Regione Marche negli ultimi vent’anni, con riconoscimenti da prestigiosi enti ed istituzioni italiani ed esteri. Sindaco di Osimo e amministratore della città dal 1980 al 1995, ha mantenuto un forte legame di appartenenza con la sua comunità, ad iniziare dalla nati Campocavallo, dove da sempre  è tra i principali animatori della Festa del Covo.
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Al prof. Valter MATASSOLI per il suo impegno “da oltre trent’anni rappresenta il principale punto di riferimento per il mondo della pallavolo osimana e non solo. Da giocatore professionista, negli anni Settanta e Ottanta, ha militato nella massima serie  con le squadre del Falconara , Loreto e Pescara. Numerose sono le presenze collezionate nella Nazionale Italiana di pallavolo negli anni  dal 1973 al 1976. Ha inoltre disputato  ben due finali europee.: con il Loreto nella stagione 1979/1980 e nel 1985 – 1980 con il Falconara vincendo il titolo di campione d’Europa. Terminata la carriera agonistica ha intrapreso quella di allenatore ed istruttore di educazione fisica, conseguendo eccellenti risultati in entrambi i ruoli. Dal 1990 al 1995 ha ricoperto la carica di assessore allo Sport del Comune di Osimo sotto il mandato del sindaco Raimondo Orsetti. Dal 2002 si dedica con passione e dedizione alla cura e alla crescita del settore giovanile del volley osimano.  “.
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A Nazzareno MENGONI per il suo impegno “dalla tradizione dello scatolificio di famiglia fino all’originale idea di fondare Kubedesign, azienda innovativa ed eco-sostenibile che opera sia in Italia che all’estero, specializzata nella realizzazione di architetture ed oggetti in cartone. Nel dicembre 2016 è stato eletto Presidente nazionale del gruppo giovani Imprenditori Federlegno-Arredo“.
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Conferita la cittadinanza onoraria a Pierluigi FERRAMONDO per “il suo profondo legame con la città, ricoprendo dal 1858 al 1965 il prestigioso incarico di “Censore” del Nobil Collegio Campana, e fondatore nel 1987 dell’Associazione ex Convittori del Nobil Collegio Convitto Campana.
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Diversi i riconoscimenti una vita per il lavoro, assegnati a Pierino STROLOGO (Bar Pierino), ai fratelli Alessandro e Giuseppe BRACACCINI  e ad Adriano MENGHINI ( titolare dell’ex ristorante “da Adriano a Campocavallo”.
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Riconoscimenti per la solidarietà: a Bruna PIERAGOSTINI per “l’impegno profuso nel mondo del volontariato a sostegno dei più deboli” e all’ Associazione “Amiche e amici di Marina” per “l’amore e la solidarietà nel creare iniziative a sostegno del piccolo Samuel“.
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Menzione speciale: al Gruppo Ciclistico “Campocavallo”  per “i 50 anni di attività“, agli Arcieri delle “5 Torri   per “i 25 anni di attività“. ad Agoradio  per “i 10 anni di attività” ed a Loop Live Club  per “i 10 anni di attività”.
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Encomio civico a due vigili del notro corpo di Polizia Municipale: agente Nicola RICCI  e agente Diego FRONTINI, entrambi per “il provvidenziale intervento, nonostante libero dal servizio e in abiti borghesi, a supporto dei colleghi nelle operazioni di soccorso ai feriti in occasione di un grave sinistro stradale“.
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Un riconoscimenti particolare alla memoria verso osimani che hanno lasciato un “segno”nella nostra comunità: ricordo di Gugliemo CAPPANNARI, Guido MAGGIORI, Marina SERRAIOCCO e Dino DI MICHELANGELO, Dino MARABINI, Enrica CAMILLETTI, don Flavio RICCI
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Il riconoscimenti per la cultura a Massimo MORRONI per “il fondamentale e appassionato contributo scientifico offerto alla conoscenza della storia della città di Osimo” e a Paola ANDREOLI per “il talento e la passione profusi nel campo della poesia, affermandosi in prestigiosi concorsi letterari nazionali“.
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Un «grazie civico» a quanti sono stati premiati e a tutte le osimane e osimani  che  in silenzio ed ogni giorno onorano la nostra città  con  impegno, generosità e dedizione.
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La Presidente del Consiglio Comunale di Osimo
***********Paola Andreoni

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Ciao Pia ❤️

Ciao Pia,
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si è spento il tuo sorriso ma rimani nel mio cuore con Giuliana, Flavio, Loredana e tutti gli amici che non ci sono più.
Ricorderò quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme ai nostri amici.
La tua serenità e coraggio sono la mia pace.
Paola

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Lettera all’insegnante di mio figlio

Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti, scrisse – nell’ottobre del 1830 – una lettera all’insegnante del figlio, nel suo primo giorno di scuola.
Ve la ripropone perché, oltre che molto bella, è di estrema attualità e andrebbe scritta ancora oggi, dai genitori e sintetizza il mio pensiero e sicuramente quello di molti bravi insegnanti/maestri dei nostri ragazzi.
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Cara Maestra, mio figlio è al suo primo giorno di scuola. All’inizio sarà tutto nuovo per lui ed io vorrei che Lei lo trattasse con gentilezza. É una nuova avventura che potrebbe condurlo lontano, nel mondo. Una vita che forse sarà anche piena di difficoltà e sofferenze. Una vita che, per essere vissuta appieno, richiederà fede, amore e coraggio. Così, cara Maestra, lo prenda per mano e gli insegni le cose che dovrà sapere, istruendolo, se può, con gentilezza.
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico.
Gli insegni che non tutti gli uomini sono giusti e che non tutti gli uomini sono sinceri.
Gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe; che per ogni politico disonesto c’è un leader scrupoloso.
Gli insegni, se può, che 10 centesimi guadagnati valgono infinitamente più di un euro trovato.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare che imbrogliare.
Gli insegni come perdere con eleganza, ma anche come gioire della vittoria, quando vincerà.
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Gli insegni a stare lontano dall’invidia e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste ma anche che non c’è vergogna nelle lacrime. Che può esserci gloria nella sconfitta e disperazione nel successo.
Gli insegni a farsi beffe dei cinici e degli arroganti.
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri, ma gli lasci anche il tempo per contemplare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche quando tutti gli diranno che sono sbagliate.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, ma di saper andare controcorrente, anche se sarà il solo.
Gli insegni ad ascoltare tutti gli uomini, ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente e la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in se stesso, perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
Cara maestra, so che la richiesta è importante, ma veda cosa può fare. É un così caro ragazzo ed è mio figlio.
(Lettera di  Abramo Lincoln “Lettera all’insegnante di suo figlio” – 1830 – )

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Ius soli, appello per la legge

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Al Presidente della Repubblica Prof. Sergio Mattarella
Al Presidente del Senato Pietro Grasso
Alla Presidente della Camera Laura Boldrini
Ai cittadini italiani

Nell’epoca che stiamo vivendo, l’esilio è diventato la condizione naturale di  milioni di esseri umani. Le guerre, le occupazioni, le intolleranze, gli abusi, le violenze stanno rendendo la nostra terra inabitabile a intere popolazioni costrette alla fuga. Oggi la patria è dove trovi pace e rifugio, è quella che rende possibile una convivenza civile. La patria è dove ti puoi fermare.
È in questa luce che l’idea di cittadinanza cambia aspetto e dal diritto di sangue si apre al diritto del suolo, è così che un paese ritrova se stesso riconoscendosi nel suo prossimo. Siamo tutti figli della confusione fra patria e esilio.
È una nuova idea di cittadinanza, che corrisponde al nostro tempo e alla storia comune, un’idea che ha fatto l’America e sta facendo l’Europa.
Il nuovo principio dice che un bambino che nasce e cresce in Italia, che parla italiano e studia italiano, è italiano. È il vivere insieme e parlare una stessa lingua che ci rende concittadini.
Se manteniamo un atteggiamento di paura e rifiuto, ci aspetta un mondo di ‘campi’, ufficialmente provvisori, in realtà perpetui, chiusi da muri che dividono  uomini e donne per sempre estranei, e i nostri paesi saranno abitati da sconosciuti senza diritti, mortificati e scontenti.
Ma se accettiamo di guardarli in faccia, vedremo persone che rimodellano con noi una vita comune.
Perché il mondo è cambiato – e anche noi abbiamo contribuito a cambiarlo – e non abbiamo altre opzioni che incontrarci o farci la guerra, affratellarci o terrorizzare ed essere terrorizzati.
Oggi si tratta di dare la cittadinanza a circa 800.000 bambini, per non ritrovarli ragazze e ragazzi senza alcun diritto.
E di imparare dai bambini a giocare e crescere insieme.
Per questo chiediamo agli Italiani di essere saggi, generosi e lungimiranti e di sostenere la legge che concede la cittadinanza per Ius soli, diritto del suolo.
Roma, 4 settembre 2017

Promosso da:
Gianfranco Bettin, Ginevra Bompiani, Furio Colombo, Goffredo Fofi, Carlo Ginzburg, Luigi Manconi

Le prime firme, a cui ne seguono a oggi oltre 1000:
Moni Ovadia, Franca Valeri, Natalia Aspesi, Lella Costa, Marco Risi, Fabrizio Gifuni, Sandro Lombardi, Alessandro Bergonzoni, David Riondino, Michele Serra, Paolo Flores d’Arcais, Gad Lerner, Sergio Staino, Don Virginio Colmegna, Casa della Carità di Milano, Rossana Rossanda, Luigi Ferrajoli, Luciana Castellina, Antonio Bassolino, Giulio Marcon, Corrado Stajano, Aldo Tortorella, Sarantis Thanopoulos, Vittorio Lingiardi, Paolo Rumiz, Lucia Goracci, Antonio Gnoli, Riccardo Chiaberge, Sandra Bonsanti, Franco Berardi (Bifo), Lidia Ravera, Erri De Luca, Nicola Lagioia, Walter Siti, Antonio Moresco, Emanuele Trevi, Michela Murgia, Sandro Veronesi, Elisabetta Rasy, Maria Pace Ottieri, Valerio Magrelli, Paola Capriolo, Francesca Marciano, Silvia Ronchey, Benedetta Craveri, Caterina Bonvicini, Mario Fortunato, Milena Agus, Paolo Di Paolo, Matteo Nucci, Francesco Cataluccio, Inge Feltrinelli, Emilia Lodigiani, Luca Formenton, Achille Mauri, Stefano Mauri, Radiana Giunti, Bruno Mari, Beatrice Masini, Agnese Manni, Sandro Ferri, Andrea Gessner, Rosi Braidotti, prof. Paolo Comanducci, magnifico Rettore dell’Univ. di Genova, prof. Carlo Ossola, prof. Francesco Surdich, prof. Maurizio Bettini, Ruggero Savinio, Gianni Dessì, Lorena Preta, Giulietto Chiesa, Nadia Urbinati, Lea Melandri

Vinceranno verità, correttezza, rispetto, sincerità, schiettezza e lealtà

I valori che mi hanno insegnato e a cui sempre mi ispiro  e mi attengo sono verità, correttezzarispettosincerità, schiettezza e  lealtà.
Che dire di  chi per farsi valere ha bisogno di calunnie dalle quali, come tali, non ci si può difendere; di  chi non sa mettere da parte passioni e orgoglio, di chi accecato non vuol vedere e di chi preferisce essere sordo pur di non  ascoltare e riflettere.
Non ho sete né aspirazioni di vendette,   pazientemente la storia e la vita – come sempre – faranno la loro parte e porteranno giustizia.
Sarà tardi e rimarranno amarezza e delusione.
Paola


Lo ha fatto il Papa arrivando in Colombia, e anch’io – umilmente e scusandomi con il poeta scrittore  di “Cent’anni di solitudine” –  cito alcuni passaggi del  discorso tenuto a Stoccolma, l’8 dicembre 1982, da Gabriel Garcia Marquez   durante la cerimonia di consegna del premio Nobel per la letteratura.

…davanti alle ingiustizie, alle oppressione, il saccheggio e l’abbandono, la nostra risposta è la vita. Né diluvi né pestilenze, né fame né cataclismi, e nemmeno la violenza, la denigrazione personale e le umiliazioni, così come le guerre infinite lungo secoli e secoli hanno potuto ridurre il tenace vantaggio della vita sulla morte. Un vantaggio che aumenta e accelera.
…. è dunque possibile una nuova e travolgente utopia della vita, dove nessuno possa decidere per gli altri, ….. dove davvero sia certo l’amore e sia possibile la felicità, e dove le stirpi condannate a cent’anni di solitudine abbiano infine e per sempre una seconda opportunità sulla terra.

(Gabriel Garcia Marquez  dal discorso in occasione del Premio Nobel, 1982).

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Calano gli arrivi, aumentano le sofferenze per chi fugge da guerre, fame e povertà.

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Calano gli arrivi dei profughi dalla Libia. Ad agosto gli sbarchi sulle nostre coste sono stati poco più di 2.800 contro gli oltre 10 mila dell’anno scorso. Meno 72 per cento. Lontano anni luce da quei due giorni di giugno, 27 e 28, nei quali di profughi ne giunsero 10 mila, su venticinque navi, che sbarcarono quasi contemporaneamente. Segno che l’accordo italo-libico, voluto dal ministro dell’Interno Minniti e sostenuto anche dall’Unione europea, sta funzionando.

Pochi raccontano, però, che il Piano Minniti per fermare le partenze ha prodotto i suoi primi effetti «intrappolando» centinaia di migliaia di migranti subsahariani, e non solo, nei confini del Paese nordafricano. Tra i primi a lanciare l’allarme, il quotidiano «Avvenire», che domenica scorsa ha titolato: «Ecco l’inferno libico: un milione di profughi in trappola». E nei réportage che sta pubblicando dai primi giorni di settembre, denuncia: «Il buco nero delle prigioni clandestine ha numeri da Terzo Reich».

Ma chi sono «i nuovi schiavi del 2017»? Chi gestisce la tratta dei migranti africani? Quale ruolo gioca la Guarda costiera libica, sulla quale è in corso un’indagine della Corte dell’Aja? Chi garantisce sul rispetto dei diritti umani? Chi racconta quegli abissi di sopraffazione e di dolore? Secondo fonti locali libiche dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per i migranti, sono circa 400 mila i profughi contati dalle autorità di Tripoli, «ma stime ufficiose fanno oscillare il numero tra gli 800 mila e il milione». Non solo. «I centri di detenzione sotto il controllo del governo e dei sindaci che hanno firmato l’accordo con l’Italia sono una trentina, con non più di 15 mila persone». Da qui l’allarme lanciato dal quotidiano dei vescovi italiani.

Le denunce erano partite dalle Organizzazioni non governative – Medici senza frontiere, Amnesty international in testa – già prima dell’estate: i centri di detenzione per migranti sono gestiti da milizie irregolari, in combutta con trafficanti che gestiscono le traversate. I porti della tratta hanno un nome – Sabratha, Motred, Zawiya – e raccontano storie di ordinaria sopraffazione. Gironi infernali in cui finisce, tra violenze e soprusi, non solo chi arriva a Tripoli per tentare il salto in Europa, ma anche immigrati che vivono regolarmente da anni in Libia. Da qui, i dubbi delle Ong sulla possibilità (e opportunità) di stipulare accordi con un Paese diviso in tante parti quante sono le milizie che lo governano e in forte difficoltà a garantire il controllo del territorio, per non parlare dei diritti umani.

Il ministro Minniti ha invece firmato il Piano con il premier libico Al Sarraj e 14 comuni, e ci ha messo anche la faccia. Domenica 3 settembre ha assicurato che le agenzie dell’Onu per migranti e rifugiati, rispettivamente Oim e Acnur, sono in condizioni di verificare ciò che accade nei centri di accoglienza libici. È una buona notizia. Ma chi controllerà gli altri campi non ufficiali gestiti da questo e quel signore della guerra o trafficante di essere umani?

A rispondere ancora «Avvenire» con un lungo réportage da Zuara, al confine con la Tunisia. «La prigione è un rettangolo non più grande di un campo dal calcio». Da una parte, ci sono gli stanzoni dei migranti. Dall’altra, il piazzale con enormi serbatoi pieni di nafta da vendere ai contrabbandieri. Gli stessi che poi raccontano di torture, stupri, sopraffazioni. «Le finestre degli stanzoni dei migranti sono coperte, ma le urla e i pianti dei bambini quelli nessuna barriera li può fermare». Come nessuna barriera potrà mai fermare le migliaia di uomini, donne e bambini in cerca di un futuro migliore.

L’Unione europea, dicono le organizzazioni non governative che ogni giorno salvano vite umane, dovrebbe occuparsi meno di tenere i migranti fuori dalle sue frontiere e concentrarsi di più sulla messa a disposizione di percorsi legali e sicuri per chi è intrappolato in Libia e fugge da guerre, fame e povertà.

Dmitri Shostakovich, 8 settembre 1941: sinfonia n° 7

Dmitri Shostakovich è uno dei miei compositori preferiti insieme a Beethoven e Brahms.  La sua musica tinteggiata di tristezza e tragicità si addice pienamente  a questi giorni difficili. Bellissima e nota l’opera ” Second Waltz “.
Voglio però ricordare questo grande della musica in occasione di questo giorno che va ad iniziare,  8 settembre,  per la Sinfonia n.7  del 1941, opera dedicata alla sua città, Leningrado ( oggi San Pietroburgo ), che, proprio l’8 settembre del 1941 veniva accerchiata e assediata dall’esercito nazista.
Leningrado resistette eroicamente per 882 giorni all’assedio nazista prima di capitolare ed essere poi  liberata dall’Armata Rossa nel 1944 .
Questa brutta e tragica pagina della storia ci racconta di   circa 1.500.000 di  vittime, in gran parte civili, periti sotto i bombardamenti, per fame e malattie.
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Shostakovich  con questa sinfonia ha voluto rappresentare, con la musica, la  denuncia dei crimini della guerra e celebrare, al contempo,  la resistenza umana di fronte alle barbarie.
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Buon Inizio a tutte le osimane e a tutti gli osimani !

E’ arrivato settembre che ha portato l’attesa pioggia e poi di nuovo un bel sole.
Settembre è un bellissimo mese, basta pensarlo non come la fine ( la fine dell’estate, la fine delle vacanze, ……) ma  il momento di un nuovo inizio.
Inizio dell’anno scolastico, alla gioia e all’eccitazione dell’attesa del nuovo, inizio di nuovi progetti,  di ciò che in realtà ci stava già aspettando.

Buon inizio a tutti !
Paola
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