Una buona proposta di Legge: Nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte il salario di un operaio.

Adriano Olivetti, foto tratta dallArchivio Storico OlivettiNon oltre dieci volte il salario di un operaio“. Si tratta della  “regola morale di Olivetti”, che  è stata  tradotta in una proposta di legge sugli stipendi dei manager pubblici. In pratica  si stabilisce che nessun   dirigente  pubblico deve prendere uno stipendio, tutto compreso, più alto di dieci volte rispetto a quello minimo, in modo che nessuno possa guadagnare in un mese quasi quanto un collega meno pagato riceve in un anno. Inoltre  con tale proposta viene fissata la regola del tetto massimo onnicomprensivo, vale a dire che nessun dipendente, politico, dirigente, manager delle società partecipate può guadagnare più del Capo dello Stato.
La proposta di  legge presentata dai deputati PD vede la firma anche del nostro rappresentante locale  in Parlamento: Lodolini Emanuele.
Si tratta di una buona proposta di legge, virtuosa ed equa, presentata dai deputati PD  e che vede la firma anche del nostro rappresentante locale  in Parlamento: Lodolini Emanuele.
Il testo della proposta di legge sul sito della Camera:
http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0019850.pdf

A tutti i tifosi italiani… ♥♥♥

 

    Una nota per ogni domenica

                                                                                       

                                                                                        –

               –

Buona Domenica a tutti Voi.
Delusi  per l’eliminazione dai Mondiali ?
Per consolarci una canzone  splendida di De Gregori,
il ricordo di vecchi campioni Baresi, Maldini, Baggio,
Del Piero, Zanetti, Inzaghi,  e la speranza
che nuovi giovani campioni possano far ritornare grande il nostro calcio.

…E allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell’area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare

Un abbraccio Paola

Parchi giochi accessibili a tutti i bambini

L’art. 31 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, sancisce per ogni bimbo il diritto al gioco.
Gli Stati  riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.”
Ma per un bimbo con disabilità motoria vedersi riconosciuto questo diritto è tutt’altro che semplice e anche solo l’esperienza di giocare all’aria aperta in un parco può rivelarsi difficile, se non impossibile.  La maggioranza dei parchi italiani, infatti,  non sono fruibili da bambini disabili a causa della  presenza di  barriere architettoniche. La nostra città  purtroppo non fa eccezione,  non esistono veri e propri parchi inclusivi per bambini con disabilità e allora che fare?
Intanto sensibilizzare   l’opinione pubblica e l’amministrazione comunale per  poter realizzare il sogno di un parco giochi inclusivo  nel nostro territorio.

A riguardo segnalo l’iniziativa e l’impegno di  di due mamme, Claudia Protti e Raffaella Bedetti,  che  dalla loro   pagina Facebook: Parchi con giochi accessibili per tutti i bambini – pagina che in poco più di tre mesi ha già raggiunto oltre 5.000 followers –  stanno lanciando un appello a tutte le amministrazioni comunali ad adoperarsi per la realizzazione di parchi giochi inclusivi.

L’attenzione che questa iniziativa ha riscontrato e che si sta estendendo in tutto il territorio nazionale è  segno che il tema è molto sentito e credo che  la nostra città da sempre attenta alle questioni della disabilità, debba rispondere  ponendosi l’obiettivo di realizzare ( e/o integrare)  spazi  ricreativi  pensati per essere fruiti  da tutti, nella consapevolezza che un parco giochi inclusivo non è una possibilità solo per i bimbi con disabilità, ma un’opportunità per tutti.

Sulla pagina Facebook di Claudia e Raffaella si trovano tante indicazioni interessanti e molto pratiche: innanzitutto l’elenco di tutti i parchi con giochi inclusivi presenti in Italia, una lettera fac-simile a disposizione di altri cittadini che desiderino chiedere giochi inclusivi nei parchi delle loro città all’amministrazione comunale, recensioni e pareri di altri genitori, link a siti sul tema. E ancora, un libretto realizzato dall’amministrazione comunale di Jesolo: “Stessi giochi stessi sorrisi” che contiene le linee guida di cui il Comune si è dotato per la realizzazione di parchi inclusivi e un elenco aggiornato con tutte le ditte che producono questo tipo di giochi.
parco_giochi_accessibileServizi e informazioni utili che queste mamme hanno pensato di raccogliere non solo per i loro figli, ma di mettere a disposizione di tutta la collettività e per trarre idee utili da portare anche nel nostro territorio: giochi come il tunnel gigante, a misura di carrozzina, pannelli sensoriali per non vedenti o le altalene per le carrozzine.
Ho voluto su queste pagine   dare spazio a questa iniziativa e contribuire a diffonderla, nell’auspicio che possa trovare il sostegno della nostra ‘amministrazione cittadina e di tanti cittadini per sostenere insieme  il diritto al gioco per tutti i bambini, senza distinzioni.
Paola

Omaggio ai Caduti e alla popolazione di Casette di Rinaldo

Casette di RinaldoCon una semplice cerimonia la Presidente del Consiglio Paola Andreoni e il Presidente della sezione di Osimo e coordinatore della Bassa Val Musone dell’ANPI Armando Duranti hanno reso omaggio ai partigiani Augusto Pallotta, Marcello Espinosa e al patriota Carlo Polverini uccisi dai tedeschi.
Unitamente a questo ricordo è stata commemorata la rappresaglia nazifascista, avvenuta il 24 giugno 1944, sulla popolazione di Casette di Rinaldo cui furono distrutte le povere abitazioni, ricorrendo in questi giorni il 70° di quei tragici eventi.
Questo omaggio da di fatto il via alle celebrazioni del 70° della Liberazione di Osimo, avvenimento questo avvenuto il 6 luglio1944.
Il 23 giugno 1944, due giovani partigiani Pallotta ed Espinosa del Gap Stacchiotti della Brg Basso Musone della V div. Garibaldi Marche, agli ordini del comandante Paolino Orlandini e del commissario politico Franco Mercuri, caddero sotto il fuoco di un tedesco ferito nello scontro in atto mentre scendevano dall’auto cercando di rendersi conto di ciò che stava accadendo.
Il 25 giugno 1944 il mugnaio Polverini fu fatto oggetto di fuoco dopo essersi rifiutato di tradire i partigiani di stanza nella vicina casa Guercio al Fiumicello, combattenti coperti dalla partigiana Numa al secolo Annunziata Biondini.

Scritto da Armando DURANTI  ( http://www.anpiosimo.it/)

Potenziare l’Educazione Motoria a Scuola.

sport9578Condivido la risoluzione ( e mi complimento con i parlamentari per la sensibilità e la competenza dimostrata) della VII Commissione cultura della Camera:  Potenziare l’educazione motoria a scuola, a partire dai  disabili

La VII Commissione Cultura alla Camera ha approvato un risoluzione che mira al potenziamento di attività extracurriculari per l’educazione motoria nelle scuole. Uno sport per tutti che abbia intenti salutisti ed anche di aggregazione ed integrazione.
Lo scopo della rsoluzione è di istituire un grande movimento nazionale autonomo nei suoi programmi, ma non autoreferenziale rispetto al mondo sportivo esterno, perché tutti possano contribuire ad un ruolo fondamentale dello sport a scuola, non solo sotto l’aspetto salutistico, ma anche per ciò che riguarda l’aggregazione e l’integrazione giovanile con particolare riferimento ad alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.
La risoluzione in questione ha impegnato i Governo ad:
– assumere le iniziative, anche di carattere economico, in sede normativa e di contrattazione sindacale integrativa, per consentire un adeguato svolgimento dell’attività sportiva scolastica extracurriculare, che sia continua nell’arco dell’anno scolastico e dell’intero percorso formativo dell’alunno, così rispondendo anche agli accorati appelli dei docenti, che chiedono di essere messi nelle condizioni di svolgere la loro attività;
– predisporre tutti gli strumenti utili affinché le scuole e gli uffici di educazione fisica territoriali garantiscano la massima pubblicità, anche tramite la pubblicazione on-line, delle attività sportive offerte in orario extra-curricolare da ciascun istituzione scolastica, affinché ogni alunno possa prendere agevolmente visione delle attività e scegliere di partecipare a quelle che preferisce;
potenziare lo sport a scuola su tutto il territorio nazionale;
– emanare specifiche normative chiare certe per le scuole affinché le stesse – in piena autonomia e nell’ambito delle reti di scuole – possano istituire centri e gruppi sportivi scolastici, evitando comunque la nascita di un nuovo canale parallelo di programmazione sul territorio dell’attività sportiva scolastica rispetto alla governance in essere e prevedendo, con la massima chiarezza, che i gruppi sportivi scolastici non possano confluire in una federazione sportiva in quanto aggregazione, ancorché presente capillarmente sul territorio nazionale, riservata esclusivamente alle scuole e che pertanto si affianca alle organizzazioni delle forze sportive presenti nel Paese: federazioni ed enti di promozione;
– disporre, con cadenza triennale, interventi per riportare lo sport scolastico ai livelli di partecipazione ed organizzazione degli scorsi decenni, permettendo l’avvicinamento reale degli studenti e soprattutto delle studentesse a molteplici forme di sport, incentivando l’attività motori a sin dalla scuola d’infanzia;
favorire lo sviluppo dell’attività motori a nelle scuole primarie e dell’infanzia quale elemento fondamentale per la corretta crescita dei giovani sotto il profilo psico motorio.

Le sedute del Consiglio Comunale in diretta streaming: a quando ?

straming seduteLe sedute del Consiglio comunale in diretta streaming ? e scaricabili in differita, nella pagina “Sedute on line del Consiglio”dove trovare anche gli ordini del giorno ?
E’ quanto ho richiesto, oggi, ai tecnici del Comune.

Si vende la cittadinanza italiana solo ai benestanti.

Con la fiducia al governo è arrivato  il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto 66/2014 Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale  (così detto Decreto Legge Irpef).
La nuova  legge,  oltre al bonus Irpef,  inserisce una nuova voce alla tabella delle tariffe consolari.
Si tratta dei “diritti da riscuotere per il trattamento della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana di persona maggiorenne” e ammontano a “300 euro”. In pratica è stata introdotta  una nuova tassa per  discendenti di italiani che vivono all’estero che  vogliono recuperare la cittadinanza tricolore.
emigrazione-italiana 544In America latina, in particolare in Argentina ci sono liste d’attesa molto lunghe di persone che hanno chiesto la cittadinanza poiché discendenti di italiani. Sinora la pratica era gratis e l’introduzione di questa tassa  a 300 euro determinerà  non pochi problemi  per  questi nostri discendenti di italiani emigrati che, da anni, fanno la fila davanti ai consolati per vedersi riconosciuto un sacrosanto diritto.
Stiamo  parlando di Sud America, Paesi dove  300 euro sono un’enormità, 300 €  corrisponde, nella normalità dei casi, ad un intero stipendio.  E come farà una famiglia di due o tre persone che devono richiedere la cittadinanza?
Inoltre  ritengo poco rispettoso  questo balzello nei confronti di chi è nato in Italia e per motivi di lavoro e civili ha dovuto a suo tempo optare per la cittadinanza del Paese di emigrazione (oggi non è più così, si può avere la doppia cittadinanza). Non si poteva evitare questo balzello ? a rimetterci saranno, ancora una volta,    i meno abbienti discendenti dei nostri connazionali emigrati.
Paola

 

 

Bankitalia valuta la situazione delle economie regionali: rapporto annuale 2013 sull’economia delle Marche

L’ECONOMIA DELLE MARCHE – RAPPORTO ANNUALE SUL 2013

da BankItalia, 16 giugno 2014.
“Nel 2013 l‘attività economica nelle Marche si è ancora contratta, ma alcuni segnali di ripresa sono emersi tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2014. La dinamica del PIL regionale (-2 per cento circa nel 2013, stando alle prime stime disponibili) è tornata ad allinearsi con la media nazionale; tra il 2008 e il 2012 aveva accumulato un ritardo di 0,7 punti percentuali in media all’anno rispetto all’Italia. Le rilevazioni condotte presso le imprese suggeriscono che il clima di fiducia sta lentamente tornando a migliorare, ma solo tra le aziende industriali di maggiore dimensione e più orientate ai mercati esteri. Nel complesso, il quadro economico resta fragile e le prospettive di una ripresa duratura sono ancora circondate da elevata incertezza.
Nella media del 2013 la produzione industriale è diminuita, specie nel comparto degli elettrodomestici e in quelli connessi con l’edilizia; nel corso dell’anno l’attività produttiva si è però gradualmente stabilizzata. La domanda interna è risultata ancora debole, mentre quella estera ha fornito un contributo positivo all’attività economica; la dinamica delle esportazioni marchigiane, sospinta soprattutto dalla meccanica e dal comparto della moda, è stata superiore a quella dell’Italia. A parità di settore, l’andamento dell’attività produttiva è risultato generalmente più sfavorevole per le piccole imprese: vi ha influito anche la loro minore apertura internazionale, che ha impedito di beneficiare del progressivo recupero degli ordini dall’estero. Gli investimenti fissi lordi delle imprese sono ancora diminuiti e i programmi formulati per il 2014 non ne prevedono una sostanziale ripresa.
Il valore della produzione dell’edilizia è sceso in misura ancora considerevole. È proseguita la flessione delle compravendite di abitazioni, in atto ormai da sette anni. I prezzi delle abitazioni, caratterizzati da una strutturale vischiosità, sono diminuiti in misura più contenuta. L’attività è risultata debole anche nel settore dei servizi: i consumi delle famiglie, in particolare, sono stati ancora condizionati dall’incertezza sulle prospettive reddituali e occupazionali.
Le condizioni del mercato del lavoro sono peggiorate. L’occupazione è calata, specie nella componente giovanile, la più colpita dalla crisi. Il tasso di disoccupazione si è ulteriormente avvicinato a quello medio italiano. Il ricorso agli ammortizzatori sociali è stato ancora massiccio. In un contesto di riduzione del reddito disponibile delle famiglie, è calata negli ultimi anni la propensione dei giovani a intraprendere gli studi universitari, anche se in misura attenuata rispetto all’Italia.
Nel 2013 è proseguita, accentuandosi, la contrazione dei prestiti bancari. La flessione è riconducibile soprattutto ai finanziamenti alle imprese, mentre i prestiti alle famiglie si sono per la prima volta moderatamente ridotti, dopo un lungo periodo di espansione. La dinamica dei prestiti è stata influenzata dalla debolezza della domanda e da un orientamento dell’offerta ancora cauto, nonostante siano emersi alcuni segnali di distensione. Sulle condizioni di offerta grava il peggioramento della qualità del credito, più marcato che in Italia e assai intenso nel comparto delle costruzioni.
Il risparmio regionale si è indirizzato soprattutto verso i depositi bancari, a discapito delle obbligazioni. Negli anni di crisi, la ricchezza a prezzi correnti delle famiglie marchigiane è diminuita, riflettendo la contrazione del valore sia delle attività finanziarie, sia degli immobili, che ne rappresentano la componente principale.”

Testo completo rapporto ( clicca qui )

I boss e il crocifisso il Papa smaschera la grande menzogna sugli uomini d’onore di Roberto Saviano

giornale La RepubblicaLa Repubblica del 22 giugno 2014 di Roberto Saviano.  Da sempre i mafiosi hanno cercato di apparire devotissimi e cattolicissimi. Dopo il gesto di ieri si potrà recidere ogni legame tra i clan e le parrocchie
“Gli uomini della ‘ndrangheta non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”. Le parole di papa Francesco fanno entrare la Chiesa in una nuova era.
LE ha pronunciate in Calabria non a Roma. Le ha pronunciate sapendo che sarebbero arrivate forti e chiare. È andato a confortare i parenti di Cocò il bambino di tre anni ucciso con un colpo in testa e bruciato a Cassano allo Ionio. Un bambino ucciso è la prova oggettiva e definitiva della menzogna “d’onore” dei mafiosi. Bergoglio, ricordando questo bambino massacrato, non ha avuto bisogno di dimostrare con altre parole la barbarie del potere criminale. Ha annullato con un gesto la menzogna con cui la ‘ndrangheta si autocelebra come società d’onore e di difesa di deboli, poveri, e come distributrice di giustizia, lavoro e pace sociale.
Qualcuno potrebbe credere che sia naturale e scontato per la Chiesa ricordare un bambino ammazzato e bruciato, e denunciare i colpevoli. Ma purtroppo non è così. Ecco cosa disse il parroco di Cassano, don Silvio Renne, qualche tempo fa in un’intervista a Niccolò Zancan: «Ancora Cocò? È una storia chiusa. Abbiamo fatto il funerale. Io non sono un investigatore. Non spetta a me dire chi è stato. E poi è ancora tutto da dimostrare se c’entra la droga o la ‘ndrangheta…».
crocefissoPer Papa Francesco non è storia chiusa e non teme di dire che i colpevoli sono i mafiosi. Tenere fuori dalla cristianità gli affiliati, dichiararlo in Calabria è atto di coraggio, non è scelta retorica, non è disquisizione teologica. La scomunica è parola smarrita nel tempo, pena del diritto canonico che ha perduto il senso drammatico e spesso persecutorio che ha avuto dal IV secolo sino alla fine dello Stato della Chiesa. Ma oggi diventa invece il gesto più fortemente simbolico possibile per estromettere dalla cristianità le organizzazioni mafiose, per tagliare i legami che tante volte hanno stretto con le parrocchie locali. Le parole del Papa tuonano come dichiarazione finale, e denunciano senza scampo la menzogna dei mafiosi che si autoproclamano cattolici e fedelissimi alla Chiesa di Roma. Anche Giovanni Paolo II aveva pronunciato — il 9 maggio del 1993 ad Agrigento — un attacco durissimo alla mafia: «Convertitevi, verrà il giudizio di Dio». Due mesi dopo i corleonesi misero una bomba a San Giovanni in Laterano.
Ma poi l’impegno antimafia dei vertici ecclesiastici sembrò affievolirsi delegando tutto ai preti definiti di “frontiera” o di “strada” a seconda della moda giornalistica.
Ora, invece, se la Chiesa vuole essere conseguente e non ripetere gli errori del passato, deve far seguire a questa scomunica una serie di comportamenti fondamentali, come il rifiuto delle donazioni dei mafiosi; l’allontanamento dopo accertamenti e condanne dei preti considerati conniventi; la creazione di una commissione antimafia in seno alla Chiesa che possa vagliare indipendentemente dalle autorità di polizia il rapporto, l’estensione della scomunica ai politici, imprenditori che si considerano cattolici e che hanno relazioni con le organizzazioni criminali.
La scomunica è un’arma potente perché nella logica abnorme della narrazione mafiosa il legame con la religione è fondante: c’è tutta una ritualità distorta che regola la cultura delle cosche. L’affiliazione alla ‘ndrangheta avviene attraverso la «santina», l’effigie di un santo su carta, con una preghiera. San Michele Arcangelo è il santo che protegge le ‘ndrine: sulla sua figura si fa colare il sangue dell’affiliato nel rito dell’iniziazione. La dirigenza gerarchica massima della ndrangheta è definita “santa” al cui interno un grado superiore si chiama “vangelo”.
Il potere è considerato un ordine provvidenziale: anche uccidere diventa un atto giusto e necessario, che Dio perdonerà, se la vittima mette a rischio la tranquillità, la pace, la sicurezza della “famiglia”. La Madonna viene vista come la mediatrice tra l’uomo costretto al peccato e suo figlio Gesù che attraverso di lei comprende che quell’effrazione è stata fatta a fin di bene, in una mondo di peccati ed ingiustizie. I sacramenti stessi sono usati per consolidare i legami mafiosi. In passato, quando nasceva un maschio, il giorno del battesimo gli veniva messo accanto un coltello e una chiave: se il bambino toccava il coltello era destinato all’“onore” se toccava la chiave a diventare sbirro. Ovviamente la chiave veniva sempre messa distante.
Tra i motivi che portarono alla morte di don Peppino Diana ci fu la sua acerrima lotta ai clan che volevano sfruttare i sacramenti come viatici alla cultura camorrista. La ‘ndrangheta è struttura completamente permeata dalla cultura cattolica. A Polsi il 2 settembre al santuario della Madonna in Aspromonte i capi si riunivano mischiandosi ai fedeli per dare nuove investiture e costruire alleanze, siglare patti. Non a caso l’”albero della scienza” metafora della struttura ndranghetista si trova proprio vicino al santuario.
Le storie di intreccio tra chiesa e ‘ndrangheta sono moltissime. Le chiese sono state usate come territorio di negoziato fra i clan: durante una messa nel 1987 la vedova del capo assoluto degli “arcoti” Paolo De Stefano, ammazzato dal “nano feroce” Antonino Imerti, chiese la fine di una delle faide più cruenti della storia criminale internazionale. Ci sono stati sacerdoti accusati di complicità: come Don Nuccio Cannizzaro, parroco di Condera accusato dall’antimafia di falsa testimonianza a difesa del sistema ndranghetista dei Crucitti e Lo Giudice. O don Salvatore Santaguida prete di Vibo Valentina accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Nel 2009 la famiglia Condello è persino riuscita ad ottenere la lettura delle parole di felicitazione di Benedetto XVI trasmesse nella cattedrale di Reggio Calabria da don Roberto Lodetti, parroco di Archi, agli sposi Caterina Condello e Daniele Ionetti: la prima, figlia di Pasquale; il secondo, il figlio di Alfredo Ionetti, ritenuto il tesoriere della cosca. La prassi vuole che quando gli sposi desiderano ricevere un telegramma o una pergamena del Papa, ne facciano richiesta al parroco o ad un prete di loro conoscenza, il quale trasmette la richiesta all’ufficio matrimoni della Curia. Desta scandalo il via libera dato dalla Curia reggina per le nozze in cattedrale di due rampolli di una potentissima ‘ndrina calabrese. Difficile credere che non si sia prestata attenzione ai cognomi dei due sposi. Anche perché Caterina Condello e Daniele Ionetti sono cugini di primo grado e il diritto canonico (art. 1091) consente un matrimonio tra consanguinei solo con motivata dispensa richiesta dal parroco e sottoscritta dal vescovo.
La chiesa che ha portato il Papa a pronunciare queste parole non è solo la chiesa dei martiri, ma la chiesa di tutti quei preti che in territori difficilissimi e tormentati rappresentano l’unica via possibile al diritto, l’unica strada alla dignità laddove lo stato spesso è solo manette e sequestri di beni, dove non c’è alternativa tra emigrare o vivere nella totale disoccupazione. In Calabria don Giovanni Ladiana e don Giacomo Panizza sono tra gli esempio di chiesa che si fa prassi di resistenza, non semplice simbolo antimafia, ma creazione di una via possibile al diritto al conforto, alla condivisione, al futuro.
Questa scomunica è solo l’inizio di un percorso che potrà risultare epocale.

Cresce sempre di più il numero degli italiani in difficoltà

poverta 85Aumentano le persone in difficoltà in Italia. Ai “semplici” disoccupati vanno aggiunte ampie fasce di lavoratori, ma con condizioni precarie o economicamente deboli che estendono la platea degli italiani in crisi. Un’enorme “area di disagio”: ai 3,4 milioni di persone disoccupate, bisogna sommare anzitutto i contratti di lavoro a tempo determinato, sia quelli part time (652mila persone) sia quelli a orario pieno (1,44 milioni); vanno poi considerati i lavoratori autonomi part time (847mila), i collaboratori (368mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,5 milioni). Questo gruppo di persone occupate – ma con prospettive incerte circa la stabilità dell’impiego o con retribuzioni contenute – ammonta complessivamente a 5,9 milioni di unità.
Il totale del’area di disagio sociale, calcolata dal Centro studi Unimpresa sulla base dei dati Istat, comprende dunque 9,39 milioni di persone. Il deterioramento del mercato del lavoro non ha come conseguenza la sola espulsione degli occupati, ma anche la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari e il crescere dei contratti atipici. Di qui l’estendersi del bacino dei “deboli”. Il dato sui 9,39 milioni di persone è relativo al primo trimestre del 2014 e complessivamente risulta in aumento dell’1,8% rispetto al primo trimestre del 2013, quando il volume si era fermato a 9,22 milioni di unità: in un anno quindi 198mila persone sono entrate nell’area di disagio sociale

Redditi 2013, la mia dichiarazione

Rendo pubblica anche quest’anno la mia dichiarazione dei redditi rendendola consultabile liberamente. Una scelta di trasparenza in linea con quanto dispone il decreto legge n° 174 del 2012 che stabilisce l’obbligo di trasparenza dei redditi degli amministratori dei comuni con più di 15mila abitanti.
730_2014 redditi2013 Paola

https://paolaandreoni61.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/06/mod-730_2014-redditi-2013-andreoni-paola.pdf

 

Ai maturi … ed agli insicuri ♥♥♥

 

    Una nota per ogni domenica

                                                                                       

                                                                                        –

               –

Buona Domenica a tutti Voi.
E’ tempo di esami  un buon riposo a chi già si sente la maturazione in tasca,
agli im-maturi, ai diversamente maturi, a chi maturo lo sarà
e a chi dovrebbe esserlo e non lo è…
un abbraccio a tutti con la musica di Alex Britti

…Noi cerchiamo una risposta
ma poi quando la troviamo scappiamo via…

Un abbraccio Paola

… anche una giovane fotoreporter

Tra il folto pubblico presente per la prima seduta del Consiglio Comunale, anche una giovane fotoreporter del network paolaandreoni.wordpress.com
19 giugno 8

Insediato il Consiglio comunale di Osimo: sono stata eletta Presidente del Consiglio

Si è riunito il giorno 19  giugno il primo Consiglio Comunale del nuovo mandato amministrativo. In qualità di consigliere eletta con  il maggior numero di preferenze ho assunto la presidenza dell’assemblea per procedere alla convalida degli eletti in consiglio. L’assemblea è quindi passata all’elezione del presidente, votazione che ha espresso la mia persona con 17 voti a favore e 8 astensioni ( tra cui la mia). 19 giugno 20Una volta insediata ho tenuto un breve discorso ringraziando tutti per la stima accordatami e ho sottolineato l’importanza del ruolo del Consiglio Comunale,  “… Essere qui in questo civico consesso  a rappresentare i cittadini  significa farsi carico delle aspettative e delle sofferenze di una comunità”. Rivolgendomi poi ai Consiglieri li ho invitati ad un confronto civile, rispettoso dei ruoli di ciascuno e con l’unico scopo di individuare opere ed azioni per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Ho chiesto alla maggioranza di percorrere costantemente la strada del dialogo con le opposizioni, forte di una responsabilità, prima che di un successo elettorale, e alle opposizione ho chiesto collaborazione per i prossimi anni, poiché lavorando insieme mettendo al centro le necessità di Osimo, le risposte attese non tarderanno ad arrivare. Si è provveduto alla elezione  del Vice Presidente del Consiglio Comunale, incarico che è stato assegnato alla giovane Sara Andreoli neo consigliere del Movimento 5Stelle.
Quindi, il sindaco Simone Pugnaloni  ha prestato il giuramento di fedeltà alla Costituzione della Repubblica Italiana e al suo Presidente e ha tenuto poi un breve discorso, sottolineando che  il proprio impegno pubblico di servizio alla Comunità segnerà ogni gesto, ogni atto, ogni decisione che da questo momento in avanti assumerà nella sua qualità di Sindaco di Osimo. Il sindaco ha poi comunicato al Consiglio e ai numerosi cittadini intervenuti i nomi dei membri della Giunta comunale e le relative materie di competenza. La Giunta è composta dai seguenti assessori:
Mauro Pellegrini   – Vice Sindaco  – con deleghe: cultura e spettacolo, contenzioso, sviluppo forme associative;
Daniele Bernardinii con delega ai servizi sociali e sanità, partecipazione democratica;;
Flavio Cardinali con deleghe: Lavori Pubblici e servizi demografici;
Annalisa Pagliarecci con deleghe: politiche giovanili, istruzione, progetti di gemellaggi;
Michela Glorio con deleghe: ambiente, sviluppo economico, turismo;
Federica Gatto con deleghe: polizia municipale, viabilità, sicurezza;
Alex Andreoli con deleghe: sport, informatizzazione.
Il Sindaco ha mantenuto le deleghe: Urbanistica,  Bilancio e finanze e rapporti con l’Unione Europea.
Il Consiglio ha poi  votato la nomina della Commissione elettorale Comunale .
Da ultimo il Consiglio  ha votato la definizione degli indirizzi per la nomina, la revoca e per la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni ( deliberazione del Consiglio Comunale n.31 del 19 giugno 2014 ). Indirizzi che prevedono, nel rispetto del principio della trasparenza,  la pubblicazione di un avviso pubblico al fine di poter raccogliere le migliori candidature.

Paola

foto del primo Consiglio Comunale

Vicina ai Vigili del Fuoco feriti a Recanati.

Esprimo piena solidarietà e vicinanza a tutto il corpo dei vigili del fuoco in seguito all’incidente che ieri  – in una falegnameria di  Recanati  – ha coinvolto 5  loro colleghi.
Auguro ai vigili del fuoco  feriti  di poter ritornare , al più presto,   all’affetto delle loro famiglie e fra i loro colleghi pompieri  la cui divisa è sinonimo di  sacrificio e di  pericolo sempre in agguato.
Paola

 

Notte prima degli esami: una notte di ansie che tutti abbiamo vissuto con preoccupazione

notte di esamiDomani – mercoledì 18 giugno – è il giorno della prima prova della maturità, il tema di italiano. Che emozione le ultime ore prima dell’inizio dell’esamone.
Ma ormai ci siamo, la “notte prima degli esami” è alle porte. Domani mattina anche gli studenti osimani infileranno le gambe sotto ai banchi e daranno il via ai loro esami di maturità.
Immagino come gli studenti staranno facendo, con ansia, il toto-traccia: Pirandello, Ungaretti o Papa Francesco o la grande crisi economica o la grande guerra 1914-1918 ?
A farla da padrona in queste ora è sicuramente l’ansia. Sono tanti, tantissimi, i consigli degli esperti che agli studenti in crisi spiegano come sia importante fare attenzione alla mente e al corpo: notti in bianco passate sui libri, digiuni forzati e tazze di caffè per mantenere alta la concentrazione durante lo studio possono alterare l’equilibrio psico-fisico nel giorno fatidico, quello dell’esame. E’ poi altrettanto importante saper staccare la spina, ogni tanto. Le pause, infatti, rappresentano una valvola di sfogo preziosissima.

Una regola che vale sempre e che dovrebbe dare un minimo di tranquillità è la consapevolezza che chi ha studiato non potrà mai compromettere la prova. E’ altrettanto importante non arrivare all’ultima sera con un malloppone di libri da studiare o, peggio ancora, cercare di immagazzinare nel cervello più informazioni possibili la mattina stessa dell’esame: ormai, in quei momenti, tutto è deciso e la frenetica lettura prima di entrare in classe può servire solo a creare confusione e ulteriori incertezze.

In bocca al lupo a tutti.

Paola

…Notte prima degli esami, notte di polizia,
certo qualcuno te lo sei portato via,
notte di mamme e di papà col biberon in mano,
notte di nonne alla finestra, ma questa notte è ancora nostra,
notte di giovani attori di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni di coppe e di campioni,
notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere,…

Guarda al futuro anche dopo di te.

Qualche settimana in piena campagna elettorale, ho ricevuto per posta  un opuscolo. Mittente:  una organizzazioni no profit .  Il contenuto dell’opuscolo faceva riferimento alla possibilità di fare testamento in favore dell’associazione stessa. Il testo sul fronte recitava così:

Guarda al futuro anche dopo di te.
Con un lascito testamentario a ………  i tuoi valori possono continuare a vivere nel lavoro della nostra Associazione …… .
Fai continuare il futuro anche dopo di te”.

testamentoDiciamo che di solito a 50 anni il primo pensiero non è quello   di fare testamento o di farlo fare a qualcun altro. Anche se la cosa mi ha stupito e incuriosita, devo ammettere che una frase del genere fa un certo effetto e un pensierino ad un lascito in un lontano futuro (si spera) mi è sembrata un buona idea. Ho cercato sulla rete di approfondire la questione  ed ho scoperto quanto  il  testamento solidale sia ampiamente diffuso  oltre ad essere  perfettamente legale e le più conosciute associazioni e onlus in tutto il mondo fanno leva su questo strumento come fonte di sostegno per le loro attività.
Sicuramente in Italia, complice anche un pizzico di scaramanzia, della cosa non si parla diffusamente.
Fare un lascito solidale ad associazioni riconosciute significa garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini. Vuol dire aiutare le persone con disabilità a integrarsi al meglio nei territori in cui vivono, fornendo servizi socio-sanitari adeguati e sostenere la ricerca scientifica. Ma significa anche lasciare un segno di noi e dei nostri valori quando non ci saremo. Un cambiamento culturale per superare i tabù e le barriere psicologiche, per pensare al lascito solidale come a un atto di amore alla portata di tutti, che può cambiare la vita delle persone che hanno più bisogno in Italia e nel mondo.
Il tutto attraverso un gesto non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento e senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei familiari e dei propri cari. Non sono nemmeno necessari ingenti patrimoni, perché in questi casi anche un piccolo lascito può fare la differenza.
Per diffondere la cultura dei testamenti solidali e rispondere a quanti ancora non sanno a chi rivolgersi le principali organizzazioni no profit italiane hanno creato il sito www.testamentosolidale.org che riporta l’omonima guida e,  tra l’altro  entrando nel sito , con mia gradita sorpresa,  ho potuto apprendere che il nostro concittadino  Rossano Bartoli, direttore responsabile della Laga del Filo d’Oro,  è il portavoce del network.
Paola

 

C’è sempre da imparare dai bambini

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Un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto: ad essere contento senza motivo, ad essere sempre occupato con qualche cosa e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho