Quest’anno si prevede una buona raccolta

OliveIn questi giorni la nostra campagna è nel clou della raccolta delle olive.
Auguro a tutti i nostri contadini, dopo la scarsità dell’anno scorso, una buona resa e un buon olio.
Paola

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Non si tratta di difendere MARINO, va difesa la DEMOCRAZIA che a Roma è stata oltraggiata!!

MarinoChe delusione questa “nuova cultura renziana” del Partito Democratico. I 19 Consiglieri del PD invece di andare e motivare nel Civico Consesso – con un dibattito chiaro e trasparente – cosa stesse accadendo hanno deciso di andare dal notaio firmando con i colleghi del centro destra, la fine del mandato amministrativo di Marino, del sindaco democraticamente eletto dalle romane e dai romani.
Dal Notaio ci si va per vendere e oggi il PD ha venduto Marino ( giudicandolo  peggio di come è stato trattato il suo predecessore Alemanno, imputato  di colpe e di reati accertati e  gravi ) e non l’hanno fatto, certo, per il bene di Roma e dei romani.
Quanto successo lo giudico di una gravità assoluta, non per  difendere il Sindaco Marino, ma perchè è stata calpestata la democrazia e la sovranità popolare.
19 consiglieri comunali del mio partito, in modo ignobile, hanno obbedito agli ordini del capo senza avere la dignità e il coraggio di mettere in campo la propria coscienza e senza rispettare la volontà democraticamente espressa dai romani nelle votazioni amministrative del 2013.
Questa non è la buona politica del cambiamento che volevamo con la nascita del PD,  è  ora di ridare al Partito il suo giusto DNA altrimenti per molti di noi e dei nostri iscritti si romperà definitivamente questo legame così intenso e ricco di impegno.
Paola

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Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ritira le dimissioni.

Io sottoscritto Ignazio Roberto M. Marino con la presente comunico formalmente alle SS. LL. che le mie dimissioni dalla carica di Sindaco di Roma Capitale, ricevute con nota prot. 20166 del 12 ottobre 2015 di codesta Presidenza, sono da intendersi con la presente annullate e revocate: da ciò consegue la loro assoluta e totale inefficacia, come prescritto dall’art. 53 comma 3 del D. L. vo n. 267 del 2000.
Sono stato eletto con il voto favorevole del 64 per cento delle romane e dei romani partecipanti al voto con un programma da me scritto e sostenuto dalle forze politiche dell’attuale maggioranza.
Un programma riassumibile in alcuni principi di netta discontinuità con il passato. Un programma che ha fermato il consociativismo, ha fortemente voluto il risanamento dei debiti miliardari nel Comune e nelle Aziende municipalizzate, che disegna una Città consolidata e non realizza nuovi quartieri di disagio, che riconosce a tutti gli stessi diritti e che ha riportato la legalità contabile e sbarrato la porta alle mafie perseguite da una attenta ed intelligente Magistratura.
Oggi la Città può riprendere ad investire in trasporti, illuminazione, strade, decoro, un nuovo ciclo dei rifiuti ecosostenibile (dopo aver chiuso la discarica più grande del pianeta), nuovi alloggi sociali per le persone più deboli oltre ad attrarre ingenti capitali internazionali per progetti che creano lavoro e benessere.
Ma sento il dovere di non eludere le altre riflessioni e questioni che sono state sollevate dalle forze politiche in merito alla qualità dell’azione di governo fin qui svolta.
Mentre sono certo che il nostro operato abbia con fatica raggiunto l’obiettivo di ripristinare legalità e trasparenza dell’agire amministrativo, mi è chiaro che questo sforzo non è stato da solo sufficiente a garantire i necessari risultati di buon governo della Città.
Come spesso accade nei momenti di crisi si riesce a vedere con maggiore lucidità il percorso che ciascuno ha compiuto.
Pur rivendicando ogni atto e ogni scelta fatta in questi due anni e mezzo per cambiare Roma, non ho difficoltà ad ammettere alcuni errori.
Costretto dalle difficoltà e dalla resistenza dei poteri che stavamo sfidando a lavorare giorno e notte per portare a risultato ognuna delle nostre scelte, ho dato l’impressione di non voler dialogare e di non voler condividere queste scelte con la Città, che talvolta ha così ha percepito di subirle.
Mi spiace, perché non è questo il segno che volevo dare, a partire da un dialogo più aperto e costruttivo che avrei voluto avere con l’Assemblea capitolina, a partire dal gruppo del PD, il partito di cui sono espressione e che ha saputo più volte – insieme a tutta la maggioranza – dare prova di coraggio e determinazione con voti che resteranno storici per la nostra Capitale.
Per tutto questo ritengo non sia giusto eludere il dibattito pubblico, con un confronto chiaro per spiegare alla Città cosa sta accadendo e come vorremo andare avanti.
Questi sono i principali punti di confronto sui quali verificare l’esistenza di una visione comune con i partiti che sostengono in Consiglio comunale l’organo di governo del Campidoglio.
Per il sacrale rispetto che si deve alla stessa Assemblea ed alle sue prerogative, espressioni della sovrana volontà popolare, ritengo di dover sospendere – nelle more della convocazione richiesta – le riunioni dell’organo di governo capitolino, e di conseguenza di inibire momentaneamente gli effetti degli atti di conferimento delle deleghe assessorili, in attesa di verificare la sussistenza delle condizioni politico-amministrative che permettano la prosecuzione del mandato.
f.to Ignazio Marino

linea piumaSe Marino, come sembra, non risulta “indagato” per nessuno dei fatti che la stampa in questi mesi gli ha addebitato ( e si parla di: presunte  multe non pagate, disattenzione per un permesso rilasciato  per un funerale, note spese personali fuori controllo e utilizzo improprio del bancomat del Comune, ecc.) ritengo giusta la scelta di Marino a voler continuare un’esperienza di qualità e di rigore passata tramite le primarie e la vittoria alle elezioni con i voto della maggioranza delle romane e dei  romani.
Bene ha fatto Marino a volersi presentare in Consiglio comunale, la massima istituzione del Comune, per confrontarsi con la maggioranza. Ancora in Italia vige un sistema normativo che prevede che un Sindaco democraticamente eletto viene sfiduciato dal Consiglio Comunale e non da un segretario di partito.
Sarò curiosa di vedere quali motivazioni porteranno nel Civico consesso  chi lo contesta e vedremo chi ha il coraggio di sfiduciarlo prendendosi la responsabilità di una rottura.
Da iscritta a questo Partito, voglio vedere chi, tra i 19 consiglieri del PD al comune di Roma avrà la spudoratezza di obbedire agli ordini di Renzi o se qualcuno di questi penserà ai propri elettori, alla fiducia da questi ricevuta e soprattutto al bene della loro città.
Paola

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Articoli correlati:
– Buon lavoro Sindaco Marino 13 giugno 2013;

 

Presidenti di seggio elettorale: scade Sabato 31 ottobre la possibilità di fare domanda.

Ancora pochi giorni, scade infatti Sabato 31 ottobre la possibilità di proporre la domanda per la propria iscrizione all’Albo dei Presidenti di seggio elettorale.
Presidenti di seggioNella domanda suddetta dovrà essere indicato:
– il cognome e il nome;
– la data ed il luogo di nascita;
– la residenza con l’indicazione della via e del numero civico;
– professione, arte o mestiere;
– il titolo di studio, che non deve essere inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
I richiedenti devono essere in possesso dei requisiti previsti dalla legge (essere elettore del Comune e non aver superato il settantesimo anno di età) e non devono appartenere ad una delle categorie elencate nell’art. 38 del T.U. approvato con D.P.R. 30.3.1957, n. 361 e nell’art. 23 del T.U. approvato con D.P.R. 16.5.1960, n. 570.

Ecco come va fatta la DOMANDA di ISCRIZIONE ALBO PRESIDENTI DI SEGGIO da presentare al protocollo del Comune entro Sabato  31 Ottobre.

Monumenti, Targhe, Cippi e Lapidi di OSIMO: la Grande Guerra 1915 – 1918

   Le targhe, le lapidi, le epigrafi ed i monumenti  costituiscono per una comunità  un patrimonio di testimonianze della “memoria”, col quale si può ricostruire e conoscere meglio la storia della propria  città. Queste “pietre”sono e rimangono  testimonianza nei secoli  di date e di eventi epici o tristi di una comunità, ricordano i personaggi più eminenti e i cittadini che meglio hanno operato,  proponendo alle generazioni future esempi da emulare. Alcune  di esse, purtroppo,  sono andate perdute, altre oramai logorate dal tempo sono gravemente rovinate o divenute illeggibili.

Questa iniziativa vuol essere un omaggio alla memoria ed allo stesso tempo un grido di denuncia per salvaguardare questo straordinario patrimonio artistico e monumentale della nostra città, su cui occorrerà investire con interventi di pulizia, di fissaggio di parti a rischio distaccamento, di sostituzione di alcune parti di stucchi e malte mancanti e la sostituzione delle colorazioni venute a cadere nel tempo e il ripristino della vernice delle scritte divenute illeggibili.
Immagine6

Prima Guerra Mondiale 1915-1918

Via Aurelio Saffi (giardini di Piazza Nuova), monumento ai Caduti.
Questa struttura, che commemora i caduti della Prima Guerra Mondiale è opera dello scultore osimano Giuseppe Martini inaugurata il 25 ottobre 1925.
Il monumento è in pietra, adornato da un rampicante in ferro. E’ formato da un basamento in pietra e marmo, con delle iscrizioni, le incisioni frontali sono
rosse, quelle laterali nere. La forma è di un parallelepipedo.
In cima al basamento ci sono delle figure in bronzo: sono rappresentate cinque figure: tre donne e due uomini. Una donna tiene un bambino in braccio,
un’altra lo accarezza. Gli uomini sono entrambi nudi, uno è in posizione centrale davanti pronto a sacrificarsi per la patria, l’altro tiene uno scudo rotondo. Si è voluto rappresentare l’eroe che viene offerto alla Patria dalla sua famiglia.
Le figure sono sormontate da una corona d’alloro. Alla base c’è “una targa” in marmo.
Come detto Giuseppe Martini è nato ad Osimo il 3 gennaio 1897, in via Pompeiana e deceduto a Roma nel 1984.  E’ stato scultore e pittore, altre sue opere sono a Montefano (monumento ai caduti del 1922), ad Ascoli,  a Fiuggi e a Roma dove si trasferì e dove ha svolto la maggior parte della sua attività artistica e di insegnante, riscuotendo diversi riconoscimenti.

IMG_2203

particolare monumento milite ignoto Osimo

milite 45
milite igRitornando al monumento, oggi  questo versa in pessime condizioni.   La targa in marmo alla base  è divenuta illeggibile.
monumento ai caduti base

” Agli osimani Caduti
nella seconda Guerra Mondiale
la sezione naz. Cambattenti e Reduci
( data illeggibile) “

Anche le scritte con i nomi dei Caduti sono divenute illeggibili o si leggono  con difficoltà perché il basamento è sporco dell’ossido colato dalle statue a causa delle intemperie.
milite 84

milite 85
milite 87

Iscrizione sul marmo:

” Osimo
ricorda qui
l’offerta dei suoi figli
alla patria
25 ottobre 1925″

linea piuma
Piazza del Comune  
nella Sala Maggiore del Palazzo comunale,  lastra con bollettino della vittoria del 4 novembre 1918
La lapide, molto grande, rettangolare, è posta su una parete della sala Maggiore del Municipio, insieme ad altre lapidi che commemorano i caduti nelle guerre. È sostenuta da quattro sostegni bronzei. I bordi della lastra non sono lisci e lineari, ma ondulati.
Il testo è stato fuso nel bronzo delle artiglierie catturate al nemico.

R. ESERCITO ITALIANO – BOLLETTINO DI GUERRA N. MCCLXVIII
La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito
Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace
valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte
cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento
americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della
ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad
oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal
Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, dell’VIII, della X armata e delle divisioni di
cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata,
anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate,
che mai aveva perdute.
L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza
dei primi giorni e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e
pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa
trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza
speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
IV NOVEMBRE MCMXVIII Diaz ”
Palazzo comunale sala Maggiore 1linea piuma

Cimitero Maggiore via Fiorentini 1, lapidi in memoria dei Caduti della Grande Guerra.  Le lapidi sono due e collocate all’ingresso del Cimitero Maggiore di Osimo, subito dopo il cancello, ai lati della scalinata, e ricordano i caduti della Grande Guerra.
Lapidi al Cimitero maggioreEntrambe le lapidi sono in marmo bianco con le scritte in nero.
La lapide a sinistra  è sostenuta da sostegni bronzei e alla base ha due vasi per i fiori, e, al centro un lume con la scritta “pax” sempre in bronzo.
A causa dell’esposizione alle intemperie, la lapide è piuttosto consumata e non è facile leggere che cosa vi è scritto, soprattutto nella parte più a destra.
Non ha una forma regolare e nella parte alta ha un fregio che riporta due fronde: sembrerebbero un ramo di quercia e uno di ulivo.
Sotto c’è la dedica di chi ha fatto erigere la lapide e ancora più sotto i nomi dei Caduti divisi in tre colonne.
La data di collocazione è il 30 maggio 1920
cimitero maggiore six 2

” Le madri e vedove dei caduti in guerra
della Parrocchia della Misericordia
i nomi gloriosi dei loro cari
che nell’ultima guerra d’indipendenza
con l’olocausto della giovane vita
affrettarono la vittoria d’Italia
vollero qui scolpiti
a memoria riconoscente perenne
Vigiani Umberto, Massaccesi Pietro, Biondini Basilio, Andreoli Vittorio, Massaccesi Giulio, Canalini Giuseppe, Andreucci Cesare, Principi Fortunato, Andreucci Celestino, Vaccarini Umberto, Ten. Palleri Aldo, Paccamicci Attilio, Agostinelli Giulio, Castellani Celeste, Carletti Bruno, Mezzelani Giulio, Manuali Cesare, Brugè Luigi, Guercio Luigi, marzioli Luigi, Moroni Bruno, Sasso Antonio, Baleani Luigi, Trillini Enrico, Trillini Igino, Pieri Domenico, Luna Giuseppe, …Lillini Enrico, Pirani Settimio, Egidi Augusto, Bellezze Luigi, Cap. Mag. Pirani Sante, Caporaletti Augusto, ……….(alcuni nomi non si leggono), Frontalini Alfredo, Giuliodori Ferruccio, Marinelli Eugenio, Cantucci Leopardo, Accoroni Serafino, cap. Trillini Giuseppe, Gratti Nazzareno, Zacconi Giovanni, cap. mag, Caporaletti Terenzio, serg. Caporalini Benedetto, Pennacchioni Federico, Guercio Nazzareno, Baldoni Nazzareno
30 maggio 1920 “

La Lapide posta a destra, è stata invece collocata il 2 novembre 1919 ed  è stata posta dalla Società di Mutuo Soccorso e dalla Croce Bianca, sempre per onorare e ricordare i Caduti  osimani nella Grande Guerra. è sostenuta da due sostegni bronzei e alla base ha tre vasi per i fiori, sempre in bronzo.
La lapide ha le stesse fattezze in grandezza di quella collocata a sinistra,  è sostenuta da due sostegni bronzei e alla base ha tre vasi per i fiori, sempre in bronzo.
Ha un fregio che riporta lo stemma di Osimo, alla sua sinistra il simbolo della Società di Mutuo Soccorso,e alla sua destra una croce, simbolo della Croce Bianca, più esterne sono due fronde: un ramo di quercia e uno, forse, di ulivo, in fondo riporta  i nomi dei Caduti divisi in tre colonne.

Cimitero a dx

” A giustizia e libertà devoti sino alla morte
i nomi gloriosi dei caduti nelle martoriate trincee d’Italia
volle incisi nel marmo la pietà fraterna dei consoci
della pubblica assistenza e mutuo soccorso della croce bianca osimana
esempio luminoso alle generazioni future
olocausto purissimo propiziatore di un migliore avvenire
Caporaletti Augusto, Frampolli avv. Francesco, Mazzieri Antonio, Giovagnoli Alfredo, Giuliodori m° Rodolfo, Graciotti valentino, Antonelli Giovanni, Cantucci Leopardo, Stecconi Giuseppe, Fiore Nazzareno, Mezzelani Marino, Carletti Bruno, Paolini Nazzareno, Tappa Gino, Moroni, Bruno, Pomi Luigi, Lasca Cesare, Catena Enrico, gatti Luigi, Gatti Giulio, Gatto Cesare, Pace Sisisno, Sasso Giuseppe, Giaché Guerrino, Cintioli Cesare, Pirani Giulio, Giovagnoli Luigi, Ciavattini Giuseppe, Pettinari Giuseppe, Massaccesi Alfredo, Falasconi Cesare, Scansani Beniamino, Pieroni Gabriele, Stacchiotti marino, Piergiacomi Filippo, Quattrini Enrico, Sabbatini Alfonso, Staffolani Giulio, Marinelli Enrico, Simonetti Cesare, Mezzelani Giulio, Governatori Nazzareno
2  novembre 1919 “linea piuma

Piazza Dante – Palazzo Campana – lato destro, lapide ai Caduti della 1^ Guerra Mondiale.
La lapide posta sulla destra, in alto, rispetto all’entrata principale del Palazzo Campana ricorda le giovani vittime cadute nella prima guerra mondiale. Osimo contò 339 caduti nella Grande Guerra. Tra questi vi erano, i nove studenti del Collegio Campana: Terenzio ACQUA, Roberto ACQUA, Lanfranco BALEANI, Ermanno FAGIOLI, Gualtiero FIGOLI, Achille MANGANELLI, Giulio MORRESI, Aldo PALLIERI,  Giuseppe SERRANI.
La lapide in marmo bianco è inserita in una cornice marmorea di colore rosa chiaro. Sopra è situata un’aquila con le ali aperte, sotto un elmo appoggiato sull’ elsa di una spada posta in verticale tra dei rami incrociati. Sulle fasce laterali della cornice, in alto, sono scolpite due piccole ghirlande.
La lapide fu collocata il 24 Aprile 1921.
Campana 15_18 2

La lapide riporta la seguente iscrizione:
Campana 15_18 3

” In memoria dei giovani osimani
Acqua Terenzio …………… Figoli Gualtiero
Fagioli Ermanno …………… Acqua Roberto
Manganelli Achille …………… Morresi Giulio
Serrani Giuseppe …………… Palleri Aldo
Baleani Lanfranco…………………………….

che per un alto ideale di libertà e di giustizia
combatterono e caddero
bene meritando della patria e dell’istituto
che li educò.
Gli insegnanti e gli alunni del liceo ginnasio
e delle scuole tecniche.
Con affetto riverente
p.
24 aprile 1921 ”
linea piuma

Tra via Giulia e via Cialdini Parco della Rimembranza.
Al  termine del doloroso conflitto 1915-1918,   si cominciò a parlare della necessità di costruire monumenti e “giardini della memoria” – cosi detti Parchi della Rimembranza – nei quali ogni albero doveva ricordare un caduto. Anche nella nostra città, a seguito della richiesta avanzata da alcuni cittadini costituitisi in un  “Comitato per il Parco della Rimembranza” espressione di una ampia volontà popolare,  il Consiglio Comunale il 16 giugno   1923 decideva di dedicare uno spazio della città ( un’area di proprietà comunale) a memoria di tutti i giovani osimani dispersi e morti nella Grande Guerra.
parco-rimembranza-1924
” Verbale consigliare del 16/6/1923 del Comune di Osimo. Punto ordine del giorno n° 12. Destinazione delle lame di ponente a parco della Rimembranza. Il sig.Sindaco ( prof. Giovanni Ippoliti) fa presente che il comitato per il Parco della Rimembranza, in un primo momento, non accettò l’idea sostenuta da alcuni cittadini di destinare allo scopo le “lame di ponente”, quel tratto cioè di area di proprietà comunale, compreso tra la via Giulia e la Provinciale Montefanese. Furono quindi incaricati alcuni membri del comitato per la ricerca di un’area meglio corrispondente allo scopo. Le ricerche però furono vane,  sia perchè non esistono aree suburbane pianeggianti, sia perchè quelle che adatte per qualche lato al Parco non sarebbero state cedute dai proprietari che ad elevatissimo prezzo, essendo considerate come aree fabbricabili. Il Comitato quindi è dovuto venire nella determinazione di destinare a Parco della Rimembranza  le “lame di ponente”. Il signor Sindaco rammenta a questo punto che il Consiglio, con deliberazione 26 settembre 1922, approvata dalla G.P.A. il 14 novembre dello stesso anno,  stabilì di vendere una parte della detta area che è di proprietà del Comune, al sig. Erminio Fagioli, a condizione che l’autorità governativa per la protezione delle bellezze panoramiche, ai sensi della legge 11/5/1922 n. 1778, desse il suo benestare alla costruzione di un edificio sull’area formante oggetto della vendita. Però affacciatasi l’idea di destinare le “lame di ponente” al Parco della Rimembranza”, l’Amministrazione Comunale giudicò opportuno astenersi a sottoporre al Sovrintendente dei monumenti la deliberazione di vendita  dell’area. Per conseguenza il Consiglio è in grado oggi di revocare detta deliberazione, perchè non ha costituito diritti di terzi….. Il Sindaco dopo aver esposto quanto sopra, dichiara aperta la discussione. Trovandosi però i Consiglieri d’accordo sulla nuova destinazione delle “lame di ponente”, concreta il seguente ordine del Giorno: “Piace al Consiglio destinare al Parco della Rimembranza, l’area compresa tra la via Giulia e la via Provinciale Montefanese, abrogando la deliberazione 26/9/1922, con cui parte dell’area stessa veniva venduta al sig. Erminio Fagioli“. Il consulto è approvato a voti unanimi. I consiglieri comunali: Recanatesi avv.cav.Pietro,  Recanatesi Gaetano, Graziosi rag.cav.Alfredo Carlo, Giulietti Emilio, Zannini Giulio, Mezzelani Vittorio, Lisei Luigi, Schiavoni Nazzareno, Bandoni Nazzareno, Pirani Vincenzo, Nicolini Vincenzo, Giuliodori Clemente, Feliciani Giovanni, Curina Giuseppe, Carloni Clemente, Pistola Giacomo, Gambini avv.cav.VìCesare, Blasi dott. Adolfo, Cardellini Innocenzo, Passeri Isacco, Baffetti Leopardo,  il sindaco Ippoliti prof. Giovanni. ”
Il 25 ottobre 1925 in occasione dello scoprimento del Monumento ai Caduti, nella scarpata esistente  tra via Giulia e l’attuale sottostante via Cialdini, sistemato su quattro ampie terrazze s’inaugurava, alla presenza delle Autorità cittadine, delle vedove e degli orfani e di tutta la popolazione, anche il parco denominato Parco della Rimembranza. Nel parco furono piantati 360 alberi, uno per ogni soldato osimano morto nella guerra 1915-1918,  affinchè nessuno dimentichi gli orrori della guerra ed il sacrificio di quanti lottarono generosamente per la libertà del nostro Paese. In occasione dell’inaugurazione del Parco della Rimembranza uscì in città un giornalino, una edizione   unica, dal nome “Consacrazione” che così racconta e presenta l’evento.
Da “Consacrazione“, … “Il PARCO della RIMEMBRANZA ad OSIMO 25 ottobre 1925. Le piantagioni in numero di 360, per tanti quanti sono i caduti nell’ultima guerra, sono state eseguite con alberi di bellissima figura,i quali, saranno cresciuti, formeranno magnifiche arcate sempreverdi. Vi sono alberi di due qualità ( abies nigra e abies pettinata) pini magnifici ( pinus alipensis)  tuflie, tassi e ligustri. Nel mezzo delle piantagioni vi è la scalea  che immette nelle stradine di accesso al parco. L’entrata è da strada Giulia. I paletti ricordativi, recanti alla sommità il nome del caduto, in ferro smaltato, sotto il ferro attorcigliato, tricolore. Essi sono stati disposti per ordine alfabetico, dall’alto verso il basso, longitudinalmente in ciascuna terrazza e vanno per chi entra, per le filea monteda destra a sinistra e da sinistra a destra per le file a valle. L’opera di sistemazione è stata curata  con speciale attenzione, sia  per il significato ideale, che essa racchiude, sia anche per l’opera in se stessa, che è di ornamento alla città. Il Sacrificio dei nostri eroi, idealizzato su in alto, dal monumento che s’erge in fronte alla campagna nostra e sotto la purissima ed ampia arcata del nostro cielo, viene raccolto qui, per ciascun albero, alla rimembranza di ciascun caduto. E lo spirito eroico di essi alieterà, profumando, presso l’albero suo, ogni qualvolta la ricordanza della loro offerta porterà i cittadini di Osimo a visitare il parco della rimembranza. Non tutti sono sepolti nel cimitero del loro paese, non tutti sono sepolti lassù, in un luogo certo,  non tutti ebbero sepoltura. PER TUTTI SIA QUESTO IL LUOGO IDEALE DEL LORO ULTIMO RIPOSO.”
Oggi purtroppo  le etichette sono tutte sparite, ma grazie ad una mia iniziativa consiliare,  il luogo che era stato dalla precedente amministrazione riservato ai bisogni dei cani, è stato restituito alla dignità della sua memoria. Auspico che in occasione delle  celebrazioni del centenario dell‟entrata in guerra dell‟Italia si possa procedere ad una sistemazione e tutela definitiva di tale Parco, magari rispolverando il vecchio progetto predisposto da Elmo Cappannari  e fissando una lapide,  “una pietra”  che ricordi a tutti noi ed alle nuove generazioni di osimani il perchè e il valore simbolico di questo spazio riservato a Parco.
Parco della rimembranzaAccesso al Parco della Rimembranza, oggi privo di alcuna lapide che ne ricordi la memoria  ed il suo valore simbolico.
linea piuma

Strada Provinciale Septempedana Cippo ai fratelli Trillini – Osimo
Cippo a ricordo dei quattro fratelli Trillini di Osimo, caduti nel corso della prima guerra mondiale. Il cippo è posto nel giardino della casa natale dei quattro fratelli Trillini. I fratelli Trillini sono nati ad Osimo, abitavano in via Montefanese, non lontano dalla scuola che porta il loro nome.
Trillini 2Gualtiero partecipò alla guerra di occupazione in Libia e durante i combattimenti morì.
Enrico, Giuseppe, Igino, durante la prima guerra mondiale, combatterono lungo il confine con l’Austria, nelle trincee scavate tra le montagne del Trentino e del Carso. Enrico morì nei combattimenti di San Pietro Natisone durante l’attacco della Bainsizza; Giuseppe sul Monte Grappa e Igino partito per la guerra appena diciottenne, morì a guerra finita all’ospedale Militare di Bologna per le ferite riportate nell’ultima battaglia. Alla grande guerra sopravvissero soltano un fratello, una sorella e l’anziana madre.
La locale sezione Bersaglieri in congedo, intitolata proprio ad Enrico, si prese l’iniziativa delle onoranze, facendo erigere il cippo austero ed artistico, con l’iscrizione dettata dal poeta Mario Blasi nel 1932.
Iscrizione sul cippo:
Trillini 1

” dalla vicina casa
palestra di italica fierezza
quattro fratelli
i Trillini
corsero alla morte
per la patria
gli osimani
memori
1932
Trillini 3linea piuma

Frazione di Santo Stefano lastra commemorativa che riporta i nomi dei Caduti  nati o residenti nella frazione di Santo Stefano , caduti sul fronte della grande guerra. La lapide si trova sulla facciata ( lato sinistro) della chiesa in località Santo Stefano di Osimo
Si tratta di una lapide, con base in rilievo, in marmo chiaro  affissa il 4 novembre 1969 dall’Associazione Osimana Combattenti e Reduci.
Santo Stefano 3 grande guerra

” Caduti
nella prima Guerra Mondiale
1914 – 1918
CANCELLIERI Serafino
CAPPANERA Giovanni
CECCONI Luigi ( Libia 1911)
CESARETTI Amedeo
CORAZZIERI Luigi
CROSTELLA Giuseppe
CURINA Enrico
GAGGIOTTI Amedeo
GIULIODORI Sisinio
LORETANI Vincenzo
MARINCIONI Clemente
PESARESI Pietro
POLENTONI Enrico
ROCCHETTI Cesare
SARACINI Rinaldo
STACCHIOTTI Pietro
TERRE’ Marino
TESTA Augusto

Osimo 4 novembre 1969
L’Associazione Naz. Combattenti e Reduci “

Santo Stefano
linea piuma

Cimitero Maggiore via Fiorentini 1 Sacrario nella Chiesa dell’Annunziata Nuova.
All’interno della chiesa dell’Annunziata Nuova, nel Cimitero Maggiore, nella parte in fondo, dietro l’altare c’è un sacrario relativo alle vittime osimane nella prima guerra mondiale. Sono riportati su lastre marmoree i nomi dei 380 Caduti osimani nella prima guerra mondiale.
Il Sacrario è stato realizzato dall’ artigiano marmista osimano  Marchegiani Antonio  (n. 1885 – m. 1971 ).
Le lastre rettangolari sono in marmo chiaro e il nome è scritto in marrone. Ogni due fasce di lapidi c’è una striscia orizzontale marrone che le divide.
Chiesa Cimitero1
Chiesa Cimitero 3
Iscrizioni commemorative:
MCMXV-MCMXVIII
ACCORRONI GIUSEPPE_/_ACCORRONI SERAFINO_/_ACQUA ROBERTO
ACQUA TERENZIO_/_ADORNI BRUNO_/_AGOSTINELLI GIULIO
AGOSTINELLI GIUSEPPE_/_ALBANESI ENRICO_/_ANDREONI VITTORIO
ANDREUCCI CELESTINO_/_ANDREUCCI CESARE_/_ANTONELLI GIOVANNI
ANTONUCCI NAZZARENO_/_ATTILI CESARE_/_AUSILI MICHELE
BADIALETTI CESARE_/_BADIALI ENRICO_/_BAFFETTI MARIANO
BALDONI NAZZARENO_/_BALEANI AUGUSTO_/_BALEANI CELESTINO
BALEANI FIORENZI LANFRANCO_/_BALEANI LUIGI_/_BANCHETTI LUIGI
BARLETTA NAZZARENO_/_BARTOLINI ANTONIO_/_BARTOLINI BARTOLO
BARTOLUCCI RUGGIERO_/_BATTAGLINI CARLO_/_BELLEZZE LUIGI
BELLI GAESTANO_/_BENIGNI ARMANDO_/_BERSAGLI LUCIANO
BIANCHI GIUSEPPE_/_BIANCHI VINCENZO_/_BINCI BASILIO
BINCI VITTORIO_/_BIONDINI ANTONIO_/_BIONDINI BASILIO
BOCCI MARIANO_/_BORDI GIULIO CESARE_/_BORGHI VINCENZO
BORSINI LUIGI_/_BRANDONI ABELE_/_BRUGE LUIGI
BURATTINI LEONELLO_/_BURINI GIUSEPPE_/_BUSCARINI VINCENZO
CAMERUCCI IGINO_/_CAMILETTI NAZZARENO_/_CANALINI GIUSEPPE
CANAPA ARNALDO_/_CANCELLIERI SERAFINO_/_CANTUCCI LEOPARDO
CAPOGROSSO PIETRO_/_CAPORALETTI AUGUSTO_/_CAPORALETTI ENRICO
CAPORALETTI TERENZIO_/_CAPORALINI BENEDETTO_/_CAPORALINI CLEMENTE
CAPOTONDO RAFFAELE_/_CAPPANERA GIOVANNI_/_CAPPANNARI FERDINANDO
CARDELLINI CELESTE_/_CARDELLINI SERAFINO_/_CARLETTI BRUNO
CARLONI LUIGI_/_CARNEVALI ANTONIO_/_CARNEVALI ODDO
CAROTI CLEMENTE_/_CARPERA CELESTE_/_CASTELLANI CELESTE
CATENA CESARE_/_CATENA ENRICO_/_CATENA NAZZARENO
CATENA RAFFAELE_/_CECCONI VINCENZO_/_CERVELLINI BRUNO
CESARETTI AMEDEO_/_CESARETTI CESARE_/_CESARI ANTONIO
CESINI SANTE_/_CIAVATTINI GIUSEPPE_/_CIAVATTINI RAFFAELE
CINTIOLI CESARE_/_CIPOLLETTA ENRICO_/_CITTADINI ENRICO
COLA CESARE_/_COLA LUIGI_/_CONTI CARLO
CORAZZIERI LUIGI_/_COSTANTINI MARIANO_/_CROSTELLA GIUSEPPE
CRUCIANELLI ALFONSO_/_CURINA ENRICO_/_DAMIANI EGIDIO
DAMIANI VINCENZO_/_DOLCINI VINCENZO_/_DOMESI ANTONIO
DONATI ENRICO_/_EGIDI AUGUSTO_/_FAGIOLI ENRICO
FAGIOLI ERMANNO_/_FAGIOLI NAZZARENO_/_FALASCONI CESARE
FANESI GINO_/_FIGOLI GUALTIERO_/_FILIPPUCCI ROMEO
FIORE NAZZARENO_/_FRAMPOLLI FRANCESCO_/_FRANCINELLA MASSIMO
FREDDI EUGENIO_/_FRONTALINI ALFREDO_/_FRONTALINI LUIGI
FUSCONI SABINO_/_GABRIELLONI GIOVANNI_/_GAGGIOTTI AMEDEO
GAGGIOTTI GIUSEPPE_/_GALEAZZI LUIGI_/_GAMBINI AGOSTINO
GAMBINI GIOVANNI_/_GAMBINI SANTE_/_GASPARETTI GIUSEPPE
GASPARETTI SERAFINO_/_GASPARRI PIER MARIA GIUSEPPE_/_GATTI CESARE
GATTINI GIUSEPPE_/_GATTO CESARE_/_GATTO GIULIO
GATTO GIULIO DI SANTE_/_GATTO GIUSEPPE_/_GATTO LUIGI
GATTO NAZZARENO_/_GATTO RAFFAELE_/_GIACCAGLIA TOMMASO
GIACCHE’ GUERRINO_/_GIACCHETTA CLEMENTE_/_GIACCO GIUSEPPE
GIACONI GIOVANNI_/_GIACONI LUIGI_/_GIAMPIERI GIOVANNI
GIROTTI LUIGI_/_GIULIETTI CARLO_/_GIULIODORI AUGUSTO
GIULIODORI CESARE_/_GIULIODORI CESARE_/_GIULIODORI EGIDIO
GIULIODORI FEDERICO_/_GIULIODORI FERRUCCIO_/_GIULIODORI GIULIO
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GIULIODORI SETTIMIO_/_GIULIODORI SISINIO_/_GLORIO GIUSEPPE
GLORIO LUIGI_/_GOVERNATORI NAZZARENO_/_GRACIOTTI UBALDO
GRACIOTTI VALENTINO_/_GRAOLI CESARE_/_GRAOLI LUIGI
GRATTI NAZZARENO_/_GUERCIO LUIGI_/_GUERCIO NAZZARENO
IPPOLITI GIOVANNI_/_IPPOLITI LUIGI_/_LANARI AURELIO
LEDORI PACIFICO_/_LIBERTI LUIGI_/_LILLINI ENRICO
LILLINI UMBERTO_/_LISEI AUGUSTO_/_LOCATELLI GIUSEPPE
LORETANI VINCENZO_/_LOZZI DOMENICO_/_LUCONI AUGUSTO
LUMACHINI AMEDEO_/_LUNA GIUSEPPE_/_MAGGI GIUSEPPE
MAGGIORI CESARE_/_MAGGIORI ENRICO_/_MAGLIANI EMILIO
MAGNIANELLI MARIO ACHILLE_/_MAGNIONI LUIGI_/_MANUALE CESARE
MARASCHIO ERNESTO-ENRICO_/_MARASCHIO GIUSEPPE_/_MARCHEGIANI GAIF
MARCHEGIANI GIUSEPPE_/_MARCHEGIANI GIUSEPPE FU LUIGI_/_MARCHETTI ALFREDO
MARCHETTI CESARE_/_MARCHETTI GASPARE_/_MARCHETTI ILARIO
MARCIANESI FEDERICO_/_MARCONI ALFONSO_/_MARCONI BENTIVOGLIO
MARINI EMILIO_/_MARRA CESARE_/_MARTINI LUIGI
MARZIANI GIULIO_/_MARZIOLI LUIGI_/_MARZIONI COSTANTINO
MARZOCCHINI GIUSEPPE_/_MARZOCCHINI IGNAZIO_/_MASSACCESI ALFREDO
MASSACCESI GIULIO_/_MASSACCESI PIETRO_/_MATASSOLI GIUSEPPE
MAZZIERI ANTONIO_/_MAZZIERI GIOVANNI_/_MENGARELLI ADOLFO
MENGARELLI GIACOMO_/_MENGHINI EMILIO_/_MENGONI ENRICO
MENGONI SAVINO_/_MERCANTE PIETRO_/_MEZZELANI GIULIO
MEZZELANI MARINO_/_MIDOLLI CLEMENTE_/_MONTAPPONI ENRICO
MORLACCHI FILIPPO_/_MORO ANGELO_/_MORRESI GIULIO
MORRONI BRUNO_/_MORRONI RODOLFO_/_MOSCA GIUSEPPE
MOSCOLONI NATALE_/_NICOLETTI LUIGI_/_NICOLINI NAZZARENO
ORLANDONI NAZZARENO_/_ORTELLI GIUSEPPE_/_PACCAMICCI ATTILIO
PACINI GIOVANNI_/_PENNA BENEDETTO_/_PIRANI SANTE
PIRANI SETTIMIO_/_POLENTA PIETRO_/_POLENTA UMBERTO
POLENTONE ENRICO_/_POLENTONE NAZZARENO_/_POLVERINI GIUSEPPE
POMI LUIGI_/_POSSANZINI ELIO_/_POSSANZINI NATALE
PRINCIPI EUGENIO_/_PRINCIPI FORTUNATO_/_PRINCIPI LUIGI
PROSPERI EUGENIO_/_QUATTRINI ENRICO_/_RAFFAELI ANGELO
RAPONI AUGUSTO_/_RE ANTONIO_/_RICCIO FREDDO CLEMENTE
RICCIOTTI NATALE_/_RISTE’ CESARE_/_ROCCHETTI CESARE
ROCCHETTI GIULIO_/_ROCCHETTI LUIGI_/_ROSSINI GUIDO
RUZZI PACIFICO_/_SABBATINELLI ANGELO_/_SABBATINELLI LUIGI
SABBATINI ALFONSO_/_SALTARI CLEMENTE_/_SEVERINI LUIGI
TRILLINI GINESIO_/_TURICCHI DONATO_/_ULISSE GIUSEPPE
VACCARINI ALBINO_/_VACCARINI GIUSEPPE_/_VACCARINI UMBERTO
VERDINELLI ORFEO_/_VESCOVO NAZZARENO_/_VICARELLI LEOPARDO
VIGIANI LUIGI_/_VIGIANI UMBERTO_/_VIGNONI CELESTE
VIGNONI CESARE_/_VOLPE CLEMENTE_/_VOLPE GIUSEPPE
ZACCONI GIOVANNI_/_ZAGAGLIA ENRICO DI TOMMASO_/:ZAGAGLIA GIACOMO
ZAGAGLIA GIULIO_/_ZAGAGLIA GIUSEPPE_/_ZANNOLI GINO
ZOPPI BRUNO_/_GUERRA LIBICA _/_CANTORI GIUSEPPE
CECCONI LUIGI_/_FRANCIONI PIETRO_/_GIORGETTI EUGENIO
GUERCIO ENRICO_/_PACE CESIRO_/_PAOLONI ANTONIO
ROSSI ENRICO_/_VACCARINI NAZZARENO_/_GUERRA DI SPAGNA
GIACCO UBALDO_/_RAVAGLIOLI GIUSEPPE
linea piuma

Frazione Passatempo di Osimo, lastra commemorativa Caduti della Grande Guerra nati o residenti nella frazione di  Passatempo di Osimo. La lapide è affissa  sulla facciata della chiesa di Santa Tecla in Via Paradiso  a Passatempo di Osimo. La lapide è in marmo bianco, sostenuta da elementi bronzei.
È di forma trapezoidale allungata, posta verticalmente. La parte superiore è leggermente più larga del resto e ha le due estremità un po’ alte della parte centrale.
Dopo la dedica che occupa la parte superiore dell’iscrizione, sono riportati i nomi dei caduti in ordine alfabetico, divisi in due colonne.
Sotto tutti i nomi è incisa una foglia di palma posta orizzontalmente.

Passatempo grande guerra
“Dai campi soleggiati de la terra
madre comune
trassero ai confini de la patria
segnati da Dio
a fecondare col sangue generoso
l’eterna semente di Libertà
——
La S.P.A- “Croce Bianca Osimana”
sezione di Passatempo
volle i nomi degli eroi
scolpiti nel marmo
——
BURINI Giuseppe………….. MOSCOLONI Natale
CAPORALETTI Enrico……. PAOLUCCI Giovanni
CATENA Nazzareno…………. PETTINARI Giuseppe
COLA Cesare ……………….PIRANI Nazzareno
COLA Luigi……………. PAOLINI Luigi
CONTI Carlo…………. RISTE’ Cesare
FALASCONI Cesare….. ROSSINI Giulio
GIACCHE’ Guerrino……. ROSSINI Luigi
GIAMPIERI Giovanni …………SABBATINI Angelo
GLORIO Giuseppe……………. SEVERINI Antonio
LANARI Aurelio …………………. SCANZANI Beniamino
MARCHETTI Ilario  ……………. STACCHIOTTI Marino
MASSACCESI Alfredo………….. STRENGHINI Agostino
MARSIANI Giulio ………….. STRENGHINI Paolo
MARCHETTI Gaspare …….VACCARINI Albino
MEZZELANI Marino  ………. VESCOVO Nazzareno
MOSCA Giuseppe………………………………………….
——
6 novembre 1921 ”
Passatempo

Immagine6

Osimani “Senza testa” ? Si ma anche capaci di grandi primati: Armando Lombardi campione “Pasticcere dell’anno 2015”.

Lombardi ArmandoQuesta mattina alla presenza di Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio comunale consegnata una medaglia di riconoscimento e ringraziamento per aver dato lustro alla nostra città al concittadino Armando Lombardi premiato “pasticciere dell’anno 2015”.

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articoli correlati:
– E’ un nostro concittadino, Armando Lombardi, il Maestro Pasticcere dell’Anno 2015.

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Gli immigrati pagano le nostre pensioni e non rubano lavoro agli italiani !!!

E’ quanto ribadito e messo nero su bianco dal Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Moressa, presentato giovedì 22 ottobre a Roma: gli immigrati che vivono e lavorano in Italia sono una risorsa economica. L’idea che i milioni di persone che negli anni sono venuti a lavorare nel Paese siano solo sbarchi e spacciatori – come a qualcuno piace di raccontare – è sbagliata e fuorviante. Tasse, contributi Inps, ricchezza (per non parlare di imprenditoria, demografia e persino commercio con l’estero) sono tutti aspetti che rendono l’immigrazione un fattore fondamentale della nostra vita economica.
Il rapporto   fornisce numeri su ciascun aspetto della partecipazione degli stranieri alla costruzione del Pil italiano. Alcuni dati e in allegato il Rapporto della Fondazione Moressa in slide:
Nel 2015 la popolazione straniera ha superato quota 5 milioni e rappresenta l’8,2% della popolazione complessiva. Da rilevare il dato della composizione demografica, mentre tra la popolazione italiana 1 su 10 ha più di 75 anni, tra gli stranieri appena 1 su 100.
La ricchezza prodotta e il contributo fiscale. Nel 2014 i contribuenti stranieri hanno dichiarato redditi per 45,6 miliardi e versato 6,8 miliardi di euro di Irpef netta. Mettendo a confronto i costi e benefici della presenza straniera (esclusivamente i flussi finanziari diretti), la differenza tra entrate e uscite mostra segno positivo: +3,9 miliardi di saldo attivo per le casse dello Stato.
Inoltre, considerando la ricchezza prodotta dai 2,3 milioni di occupati stranieri, nel 2014 il “Pil dell’immigrazione” ha raggiunto i 125 miliardi di euro, ovvero l’8,6% della ricchezza nazionale.
Le pensioni pagate dagli stranieri. Nel 2013 i contributi previdenziali hanno raggiunto quota 10,3 miliardi. Ripartendo il volume complessivo per i redditi da pensioni medi, si può affermare che i lavoratori stranieri pagano la pensione a 620 mila anziani italiani. Sommando i contributi versati negli ultimi cinque anni si può calcolare il contributo degli stranieri dal 2009 al 2013, pari a 45,7 miliardi di euro, volume sufficiente per una manovra finanziaria.
Il ruolo nei paesi d’origine. Nell’attuale dibattito sull’immigrazione, “aiutiamoli a casa loro” è uno degli slogan più diffusi, inteso come possibilità concreta per limitare l’immigrazione irregolare e le problematiche ad essa connesse. Tuttavia, i dati OCSE evidenziano come gli investimenti pubblici non rappresentano una priorità per i governi della vecchia Europa, nonostante già nel 2000 si fosse fissato come obiettivo lo 0,70% del PIL. L’Italia, ad esempio, investe in aiuti allo sviluppo appena lo 0,16% del PIL (meno di 3 miliardi di euro). Quota ampiamente superata dai flussi di denaro che gli immigrati inviano in patria, pari allo 0,31% del PIL (4,9 miliardi secondo la stima 2015

Rapporto 2015 sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Moressa

Fonte: http://www.left.it

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Eugenio Scalfari : Conservatori e temporalisti lo frenano ma Francesco non si fermerà

giornale La Repubblicadi Eugenio Scalfari, • 25 Ottobre 2015. Conservatori e temporalisti lo frenano ma Francesco non si fermerà
Conservatori e temporalisti lo frenano ma Francesco non si fermerà.Un Papa anticlericale.
Il papa non ha un tumore, sia pur benigno, al cervello né altre malattie. Se ne avesse lo direbbe.
Jorge Bergoglio è un uomo le cui passioni sono state e sono la verità e la fede. La verità per lui è un valore assoluto; accetta il relativismo di tutti gli altri valori ma lo respinge fermamente per quanto riguarda la verità. Dico queste cose perché di esse abbiamo più volte discusso nei nostri incontri. E poiché io non credo nella verità assoluta, lui ha colto quale fosse la differenza che ci divideva: per lui la verità assoluta coincide con Dio, per un credente la verità propria è assoluta, ma soltanto la propria, ben sapendo che può non coincidere con quella degli altri.
Ricordo queste conversazioni perché mi danno la certezza che se fosse ammalato il Papa lo direbbe. Del resto alcuni mesi fa fu proprio lui a dire pubblicamente: “Non avrò molto tempo per portare a termine il lavoro cui debbo attendere, che è la realizzazione degli obiettivi prescritti dal Vaticano II e in particolare quello dell’incontro della Chiesa con la modernità”. Questa dichiarazione per la parte che riguarda il “poco tempo disponibile” destò una grande sorpresa ed anche una forte preoccupazione tra quelli che ritengono essenziale il suo pontificato per un rinnovato messaggio della Chiesa. La sua pubblica risposta fu questa: “Non ho per mia fortuna alcun male, ma sono entrato in un’età nella quale le possibilità di vita diventano sempre minori man mano che il tempo corre. Spero soltanto che il trapasso non sia fisicamente doloroso. Ma detto questo è tutto nelle mani di Dio”.
Quindi papa Francesco oggi non è malato. Resta da capire perché “gli avvoltoi volano su di lui” come ha scritto efficacemente Vito Mancuso giovedì scorso sul nostro giornale. Avvoltoi, che lanciano falsità contro Francesco sperando che diventi pontificalmente cadavere, che il Sinodo sulla famiglia e il Giubileo sulla misericordia siano due fallimenti così pure la sua politica religiosa nei confronti dell’incontro con la modernità e della decostruzione – secondo loro – della Chiesa.
Gli avvoltoi sono costruiti a tutto questo e carichi di conseguenze. Nei nostri articoli dei giorni scorsi i loro interventi sono stati esaminati e collegati ad una logica perversa l’uno all’altro. Ragioni di potere religioso e temporalistico li animano e una visione completamente diversa della Chiesa. Loro non vogliono una Chiesa aperta come vuole Francesco; non vogliono la sua Chiesa missionaria, non vogliono la fine del temporalismo. Considerano Francesco un intruso, una specie di alieno, di rivoluzionario incompatibile con la tradizione. Perciò combattono, gettano fango, diffondono notizie false, rivelano pretesi documenti, svelano posizioni interne nel vescovato cattolico. Una guerra vera e propria. Francesco la vincerà o la perderà? E quali sono i pilastri della sua predicazione e quali le sue armi (se di armi si può parlare) in questo scontro tra chiesa temporalistica e chiesa missionaria?
***
Il vero pilastro che tutto regge della politica religiosa di papa Francesco è il Dio unico, un’unica Divinità, sorretta dalla ragione e dalla fede. Dio che tutto regge e tutto ha creato a continua a creare incessantemente. Non esiste e non può esistere un Dio proprio di ciascuna religione: se Dio è tutto e tutto ha creato, Egli è di tutti e di ciascuno e continua a creare perché se si fermasse sarebbe una Divinità che si è fermata e rimane spettatrice d’una realtà in continuo movimento, un Dio che si è ritirato nell’alto dei cieli non più creatore ma testimone del continuo evolversi della società. Dunque un Dio creatore che le sue creature sentono dentro di loro perché una scintilla divina c’è in tutti e non importa se ne sono consapevoli o no. Quella scintilla divina opera nelle creature attraverso gli istinti e quegli istinti sono la vita, lo spazio che occupano, il tempo creativo delle particelle elementari che vorticosamente si aggirano nell’universo e le leggi alle quali obbediscono. L’Universo e gli Universi si modificano in continuazione e quelle modifiche è il Dio che le guida.
Tutto ciò è infatti eterno e la scintilla di Divinità dà a ciascuna creatura le sue leggi: gli atomi hanno le loro leggi, gli astri, le galassie, i campi magnetici, le stelle. Tutte queste forme nascono e muoiono ed è il tempo che le logora.
Questa è la visione della realtà che noi, animali pensanti, siamo in grado di percepire. Noi abbiamo un pianeta che ruota intorno ad una stella. La nostra scintilla divina ci ha dato una mente che sta dentro un corpo; abbiamo pensieri che scaturiscono dalla mente, a sua volta creata dal corpo e questo corpo ha una sua vita e una sua morte. Queste realtà visibili descrivono le leggi evolutive che noi, animali che vedono se stessi, abbiamo immaginato e scoperto. Dio è ben oltre da come noi lo pensiamo, ma per quelli di noi che sono credenti questa è la visione che hanno. Per quelli non credenti la visione è diversa solo su un punto: non credono a un Dio personalizzato. Pensano ad un Essere che genera Enti, cioè forme, ciascuna con proprie leggi. Tra le leggi che guidano le creature non c’è quella di interpretarsi e l’interrogazione primaria è di sapere chi siamo e da dove veniamo. Una delle risposte è la religione, cioè la credenza in un Dio e in un eventuale aldilà oltre la morte.
Il Dio unico di papa Francesco è la versione più alta e anche più consona per chi aderisce alle conclusioni che la sua fede gli ispira. Ma operare in modo che tutte le religioni arrivino a queste conclusioni non è né facile né rapido. Cozza contro credenze diverse, valori diversi, interessi contrapposti. Non a caso Francesco è anticlericale e lo dice. È un percorso, quello di convincere tutte le religioni, quella cattolica compresa, alla fede nel Dio unico, estremamente accidentato. Non c’è bacchetta magica che possa risolverlo. Francesco lo sa e procede passo dopo passo. Il primo punta ad una sorta di confederazione delle varie Confessioni cristiane che in un secondo tempo dovrebbe portare alla riacquistata unità religiosa. Nel frattempo amicizia con le altre religioni monoteiste e avvicinamento a quelle non monoteiste. Questo è lo scenario. È escluso che papa Francesco possa portarlo a termine anche perché dovrebbe avere alle spalle una Chiesa cattolica che fosse strettamente unita verso questo scenario, ma neppure questa unità è completa. Lo scontro interno è su varie questioni, ma la vera causa è quella: Dio unico, religioni affratellate, sia pure ciascuna con la propria storia, proprie tradizioni, propri canoni e proprie Scritture. Per quanto riguarda le gerarchie cattoliche, cioè i Vescovi discendenti dagli Apostoli, la situazione attuale la stanno vivendo sul tema della famiglia e la sede è il Sinodo che è entrato ormai nella sua fase finale e si è concluso con la “relatio finalis” presentata ieri sera a papa Francesco che del Sinodo è parte integrante e primaria.
***
La “relatio finalis” è stata tuttavia preceduta da vari interventi di Francesco, uno dei quali da lui pronunciato nell’ultima udienza generale dedicata alla passione d’amore tra gli sposi, dice parole estremamente significative che l’Osservatore Romano intitola – non a caso – “Perché la fedeltà non toglie la libertà”. Eccone i passi principali. “In realtà nessuno vuole essere amato solo per i propri beni o per obbligo. L’amore, come anche l’amicizia, debbono la loro forza e la loro bellezza proprio a questo fatto: che generano un legame senza togliere la libertà. Di conseguenza l’amore è libero, la promessa della famiglia è libera, e questa è la bellezza. Senza libertà non c’è amicizia, senza la libertà non c’è amore, senza libertà non c’è matrimonio. La fedeltà alle promesse è un vero capolavoro di umanità, un autentico miracolo perché la forza e la persuasione della fedeltà, a dispetto di tutto, non finiscono di incantarci. L’onore alla parola data, la fedeltà alla promessa, non si possono comprare e vendere. Non si possono costringere con la forza, ma neppure custodire senza sacrificio”.
Finora non era mai accaduto un pontificato che basasse amore, amicizia, fedeltà e matrimonio sulla libertà. Di fatto questo concetto applicato soprattutto al matrimonio non è cosa nuova per la Chiesa. Uno dei canoni su cui si basa il giudizio della Sacra Rota per ciò che riguarda le sentenze di annullamento è appunto l’ipotesi che il matrimonio sia stato celebrato con la forza esercitata su almeno uno degli sposi (quasi sempre la donna) dai genitori o da altre considerazioni dettate dagli interessi e non dall’amore. Ma nessun Papa aveva trasferito il canone giudiziario in un principio valoriale che personalmente ritengo laico dando a questa laicità un alto valore etico. E tuttavia l’analisi valoriale fatta da papa Francesco sarebbe incompleta se non fosse approfondita dall’esame delle famiglie attuali in tutto il mondo ma soprattutto in quello occidentale dove il cristianesimo è stato all’origine medievale dell’Europa così come lo è stato il laicismo e la scoperta della libertà.
È pur vero che le conclusioni del Sinodo rappresentano una netta frenata nell’azione innovatrice del Papa poiché, per quanto riguarda i divorziati conviventi con il nuovo coniuge, affidano la decisione di ammetterli ai sacramenti al “discernimento” del confessore. Ci saranno quindi casi in cui il confessore li ammetterà ai sacramenti ed altri di segno contrario. L’incoerenza di questo provvedimento è evidente ed è altrettanto evidente che il Papa deve averlo accettato. La scelta tra due diverse concezioni della Chiesa non data da oggi, ma oggi è ancor più inaccettabile di un tempo, per due ragioni: la prima è il Vaticano II che prevede l’incontro della Chiesa con la modernità e la modernità non si configura in una così ingegnosa decisione. Una seconda ragione è ancora più clamorosa: la famiglia d’oggi non è più chiusa ma aperta e sempre più lo sarà. È appunto una famiglia che vive nella coesistenza tra fedeltà alla promessa e libertà. È il Papa che l’ha detto, ma è il Papa che su questo punto soggiace al “discernimento” dei vari confessori. Come si sa, non ci sono confessori di professione, ogni presbitero è confessore. Perciò da questo punto di vista il Sinodo finisce con una vittoria ai punti del partito tradizionalista. Il quale troverà tuttavia la sua sconfitta dalla situazione attuale delle famiglie. Vediamola questa situazione che configura la realtà di gran parte del mondo cristiano.
******
Vediamo innanzitutto la situazione tra moglie e marito. Non è più quella vigente ancora nella prima metà del Novecento, quando era la donna a curare l’educazione dei figli, almeno fino alla loro adolescenza. Oggi anche la donna lavora come e quanto il marito. Nel frattempo ha cura anche dei suoi figli, bambini e ragazzi, ma se ne ha più di due è costretta a farsi aiutare da una badante e/o un asilo o comunque da una scuola materna.
Il marito di solito è impegnato da un impiego professionale che gli lascia poco spazio e tuttavia (nei casi positivi) quando il figlio è adolescente uno spazio per lui lo trova, ma attenzione: non come educatore ma come amico. È una buona cosa essere amici di un figlio, ma del tutto diversa dall’educazione. L’amico cerca le confidenze del figlio, le interpreta, si fa l’idea di quel carattere e lo ripaga con confidenze proprie. Insomma si scambiano suggerimenti, ma la richiesta di obbedienza scompare. Forse è un bene ma la loro amicizia non è esclusiva. Il figlio di solito forma il suo carattere e la sua visione della vita con la frequentazione di altri amici coetanei, con essi studia, con essi si diverte, con essi pensa, con essi vive. L’amicizia del padre è preziosa quando c’è, ma non fondativa. Formativo è il complesso degli amici, che spesso il padre neppure conosce, mentre alla madre resta a quel punto solo l’amore per il figlio, spesso ricambiato. Da questo punto di vista il complesso edipico tende ad aumentare, non privo di conseguenze nella formazione del giovane.
Ma ce ne sono anche altre dove la situazione non è questa, che comunque è la migliore, della famiglia moderna e ovviamente la più rara. Nella maggior parte dei casi il padre non diventa amico del figlio e tantomeno lo diventa quest’ultimo. Quando rincasa per mangiare e per dormire (e non sempre questo avviene) il figlio o la figlia parlano assai poco con i genitori, col padre soprattutto. I contatti veri sono ridotti al minimo, con tutto ciò che ne segue, droga o alcolismo o bullismo compresi.
Infine la famosa “promessa di fedeltà” viene spesso violata. Da parte del marito è sempre avvenuto ma ora avviene spesso anche da parte della moglie. Talvolta è la situazione dei separati in casa, con una famiglia molto “sui generis” ma anche abbastanza difficile da gestire. Altre volte, più frequenti, c’è la separazione e il divorzio. Spesso i rapporti restano civili e talvolta si estendono dalla moglie alla nuova compagna del marito e perfino – se ce ne sono – ai figli con differenti ascendenze genitoriali. Ma spesso non è così, oppure è così solo nella forma ma non nella sostanza.
Insomma una famiglia molto aperta nei genitori e nei figli. Si può nonostante tutto puntare ancora sulla famiglia tradizionale e cioè chiusa e non aperta. Ma questo può avvenire in una Chiesa altrettanto chiusa e non aperta. Il Papa, nel caso specifico, ha subito. Subirà ancora? Anche su altre questioni?
Giorni fa aveva detto parlando del Sinodo che non è un parlamento. Non c’è una maggioranza e un’opposizione. C’è un ascolto di posizioni diverse. Ma questa volta si è prodotta invece in modo assai ingegnoso una maggioranza frenante. Il Papa, dopo aver ascoltato la “relatio finalis” del Sinodo, potrebbe esporre in sede magisteriale un pensiero diverso. Ma non credo che lo farà. Francesco qualche tempo fa scrisse la prefazione di un libro che pubblicava tutti i vari interventi del cardinale Martini. Ho conosciuto molto bene Martini, sia quand’era arcivescovo di Milano, sia a Gallarate in un ritiro per anziani sacerdoti e ammalati, i nostri incontri avvennero cinque volte, l’ultimo della quale qualche settimana prima che la morte lo portasse via. Martini era molto avanti verso una Chiesa aperta e moderna ed era intimo di Bergoglio. Sul tema dei divorziati e della famiglia era ancora più avanti di papa Francesco, per non parlare dei suoi attuali contraddittori. Anche Martini era animato dalla fede. Profondissima. Anche Martini amava confrontarsi con i miscredenti, non per convertirli ma per progredire con loro. Anche Martini credeva nell’unico Dio che abolisce i fondamentalismi e il terrorismo e combatte il potere temporale delle Chiese.
Infine Martini affermava che nel mondo esiste un solo peccato: quello della diseguaglianza sociale ed è contro di esso e contro le sue conseguenze che la Chiesa deve combattere innalzando la bandiera dell’amore del prossimo. Questo era Martini, amico intimo di Bergoglio il quale a sua volta voleva che lui diventasse Papa mentre nell’ultimo Conclave cui non intervenne, fu Martini che voleva Bergoglio come Papa e così avvenne.
Se esiste un Paradiso le loro anime si incontreranno. Se non esiste la storia parlerà di tutti e due. Francesco non ha dimenticato e continuerà a combattere ricordando che il Sinodo non è il parlamento, ma come il parlamento è impostato sulla libertà degli altri al servizio dei quali gli uomini di buona volontà debbono operare. Servano il prossimo, anche quello che non ha fede. Dio è unico, le creature sono libere anche perché è Lui che così le ha create.
Evento 'Il Cortile dei Giornalisti'

Trasparenza: la mia dichiarazione reddituale e patrimoniale 2015, riferita ai redditi 2014.

Rendo pubblica anche quest’anno la mia dichiarazione dei redditi rendendola consultabile liberamente. Una scelta di trasparenza in linea con quanto dispone il decreto legge n° 174 del 2012 che stabilisce l’obbligo di trasparenza dei redditi degli amministratori dei comuni con più di 15mila abitanti.

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730_2015 Paola

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In rispetto alla normativa sulla TRASPARENZA AMMINISTRATIVA i dati della situazione patrimoniale ed i redditi riferiti all’anno 2014 dei consiglieri comunali, sindaco e assessori saranno pubblicati sulla rete civica del nostro Comune: “comune.osimo.an.it

Pubblico la mia situazione:
il mio curriculum vitae 2015;
la mia situazione patrimoniale e reddituale ( dichiarazione 2015 riferita ai redditi 2014).

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Articoli correlati:
– Redditi 2013, la mia dichiarazione;
– Redditi 2012, la mia dichiarazione.
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Continua la Storia degli Amministratori di Osimo, storia di donne e uomini che hanno servito la nostra città. Mandato 1975 – 1980.

Prima foto

Gli Amministratori Comunali di Osimo 

mandato di governo

1975 – 1980

elezioni amministrative del 14 e 15 giugno 1975

Osimo contava n° 23.817 abitanti.
Sono iscritti a votare …….n° 18.236 osimani,  9.518 donne e 8.718 uomini
di cui i diciottenni erano …..n° …..660 osimani,  ….615 donne e 660 uomini
risultati delle “votaziò” del 14 e 15 giugno  1975:
– D.C.………… 52,16 %,  voti 8.737 – conquista n° 18 seggi consiliari su 30;
– P.C.I. ……… 28,81 %, voti 4.827 – conquista n° 09 seggi consiliari su 30;
– P.S.I. ……… 08,40 %, voti 1.407 – conquista n° 02 seggi consiliari su 30;
P.L.I. ……….02,04 %, voti ..342 – conquista n° 00 seggio consiliari;
P.S.D.I. ……02,97 %,  voti  .498 – conquista n° 01 seggio consiliare su 30;
– M.S.I ………02,80 %, voti 470 – conquista n° 00 seggio consiliari;
– P.R.I. ………02,79 %, voti….468 – conquista n° 00 seggio consiliari;

elezioni amministrative del 14 – 15 giugno 1975
Consiglieri Comunali
eletti

1)   POLENTA Paolo  – eletto nella lista DC, 3.533  preferenze ;
2)   CARTUCCIA Alberto – eletto nella lista DC, 944 preferenze;
3)   MARCHESANI Antonio Franco – eletto nella lista DC, 918 preferenze;
4)   ORSETTI Duilio – eletto nella lista DC, 886 preferenze;
5)   BIANCONI Paolo – eletto nella lista DC, 719 preferenze;
6)   TRISCARI Francesca – eletto nella lista DC, 672 preferenze;
7)   GALLO Michele – eletto nella lista DC, 546 preferenze;
8)   RIDERELLI Fernando – eletto nella lista DC, 546 preferenze;
9)   EDELWEISS Fosco – eletto nella lista DC, 505 preferenze;
10) MARI Rodolfo  – eletto nella lista DC, 452 preferenze;
11) LAMPA Ginnasio – eletto nella lista DC, 406 preferenze;
12) FIORDOMO Bruno – eletto nella lista DC, 359 preferenze;
13) ROMAGNOLI Pasquale – eletto nella lista DC, 391 preferenze;
14) MERCURI Aumuria – eletto nella lista DC, 368 preferenze;
15) CARANCINI Giuseppe – eletto nella lista DC, 358 preferenze;
16) BATTISTONI Vincenzo – eletto nella lista DC, 338 preferenze;
17) PIZZICHINI Stefano – eletto nella lista DC, 325 preferenze;
18) STAFFOLANI Bruno – eletto nella lista PCI, 325 preferenze;
19) GUZZINI Mariano– eletto nella lista PCI, 501 preferenze;
20) MAGGIORI Guido– eletto nella lista PCI, 406 preferenze;
21) GUERCIO Sandro – eletto nella lista PCI, 346 preferenze;
22) PETTINARI Giovanni – eletto nella lista PCI, 331 preferenze;
23) PASQUALINI Elisabetta – eletto nella lista PCI, 321 preferenze;
24) BUGLIONI Attilio– eletto nella lista PCI, 252 preferenze;
25) LAVAGNOLI Nevio – eletto nella lista PCI, 247 preferenze;
26) BASSI Anna in Guerrini – eletto nella lista PCI, 200 preferenze;
27) ANGELETTI Paolo – eletto nella lista PCI, con  141 preferenze;
28) CAPPPELLA Sergio  – eletto nella lista PSI, 146 preferenze;
29) CATENA Giovanni  – eletto nella lista PCI, 136 preferenze dimessosi il 18/7/1975;
30) RIDERELLI Giuseppe – eletto nella lista PSDI, 33 preferenze;
31) DONATI Claudio Giuseppe – eletto nella lista PSI,  subentrando il 18/7/1975 a CATENA Giovanni, dimissionario.
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Sindaco ( eletto dai Consiglieri Comunali il 11/07/1975)

POLENTA Paolo che mantiene a se anche la delega della Pubblica Istruzione

Assessori  ( eletti dai Consiglieri Comunali  il 11/07/1975)

1) CARTUCCIA Alberto assessore delegato Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica;
2) BIANCONI Paolo  assessore con delega alla SportTurismo, Spettacoli e Servizi Demografici;
3) ORSETTI Duilio  assessore  delegato SportTurismo, Spettacoli e Servizi Demografici;
4) RIDERELLI Fernando assessore con delega alle FinanzeTributi ed ai problemi dello Sviluppo economico
5) ROMAGNOLI Pasquale  assessore con delega alla Assistenza pubblica e Sanità;
6) CARBONARI Aumuria assessore ai problemi delle Frazioni.

raffronto elezioni 1975

dal 56 al 1975

osimo-reperti-romani-palazzo-comunale

 

E’ un nostro concittadino, Armando Lombardi, il Maestro Pasticcere dell’Anno 2015

lombardiL’ Accademia Maestri Pasticceri Italiani  edizione 2015 dedicata a Pasticceri&Pasticcerie Italiane ha assegnato al nostro concittadino, Armando LOMBARDI, il prestigioso premio di Pasticcere dell’Anno 2015 !.
Un importantissimo riconoscimento ad Armando ed alla celebre Pasticceria Lombardi di via Cristoforo Colombo gestita con il fratello Gianni. Il premio è stato aggiudicato, il 20 ottobre a Brescia, in occasione del 22° Simposio dei maestri pasticceri italiani ed è stato assegnato  dai colleghi  chefs pâtissier all’unanimità, dopo tre giorni di duro confronto a base di torte, buffet, dolci e salati.
Complimenti ai nostri bravi ed affermati pasticceri Lombardi: Armando e Gianni. La Pasticceria Lombardi nasce ad Osimo nel 1958 grazie all’ iniziativa  dei genitori Marcello e Giancarla. I figli  Armando e Gianni hanno continuato la tradizione e la passione familiare aggiungendo alla fama guadagnata dai loro genitori un vero e proprio laboratorio d’ Arte dolciaria senza mai perdere di vista la qualità e bontà dei propri prodotti.

Noi osimani che già  sperimentavamo sul nostro  palato la delizia dei prodotti di Armando e Gianni ora avremo il piacere aggiunto di sapere che quelli che assaporiamo sono  dolci riconosciuti di raffinata bontà.
Complimenti e una standing ovation da parte mia e sicuramente da parte di tutti gli osimani ad Armando e a tutti i suoi collaboratori.
Paola

 

Ultima udienza e SENTENZA Lunedì 19 Ottobre 2015: Erri De Luca ASSOLTO

De Luca“19 ottobre 2015, assolto perché il fatto non sussiste”: questa la sentenza con la quale Erri DE LUCA è stato assolto dal resto di istigazione a delinquere.Questa istigazione era originata dall’aver detto che era giusto fare opera di sabotaggio contro la TAV in val di Susa. Il fatto non sussiste hanno sentenziato i giudici.

Dichiarazione prima della sentenza
Torino 19 ottobre 2015

” Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Perciò considero quest’aula un avamposto affacciato sul presente immediato del nostro paese. Svolgo l’attività di scrittore e mi ritengo parte lesa di ogni volontà di censura.
 Sono incriminato per un articolo del codice penale che risale al 1930 e a quel periodo della storia d’Italia. Considero quell’articolo superato dalla successiva stesura della Costituzione della Repubblica. Sono in quest’aula per sapere se quel testo è in vigore e prevalente o se il capo di accusa avrà potere di sospendere e invalidare l’articolo 21 della Costituzione.

Ho impedito ai miei difensori di presentare istanza di incostituzionalità del capo di accusa. Se accolta, avrebbe fermato questo processo, trasferito gli atti nelle stanze di una Corte Costituzionale sovraccarica di lavoro, che si sarebbe pronunciata nell’arco di anni. Se accolta, l’istanza avrebbe scavalcato quest’aula e questo tempo prezioso. 
Ciò che è costituzionale credo che si decida e si difenda in posti pubblici come questo, come anche in un commissariato, in un’aula scolastica, in una prigione, in un ospedale, su un posto di lavoro, alle frontiere attraversate dai richiedenti asilo. Ciò che è costituzionale si misura al pianoterra della società.

Inapplicabile al mio caso le attenuanti generiche,se quello che ho detto è reato, l’ho ripetuto e continuerò a ripeterlo.

Sono incriminato per avere usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico. Nobile perché pronunciato e praticato da valorose figure come Gandhi e Mandela, con enormi risultati politici. Democratico perché appartiene fin dall’origine al movimento operaio e alle sue lotte. Per esempio uno sciopero sabota la produzione. Difendo l’uso legittimo del verbo sabotare nel suo significato più efficace e ampio. Sono disposto a subire condanna penale per il suo impiego, ma non a farmi censurare o ridurre la lingua italiana. 
”A questo servivano le cesoie”: a cosa? A sabotare un’opera colossale quanto nociva con delle cesoie? Non risultano altri insidiosi articoli di ferramenta agli atti della mia conversazione telefonica. Allora si incrimina il sostegno verbale a un’azione simbolica? Non voglio sconfinare nel campo di competenza dei miei difensori.
Concludo confermando la mia convinzione che la linea di sedicente alta velocità in Val di Susa va ostacolata, impedita, intralciata, dunque sabotata per la legittima difesa della salute, del suolo, dell’aria, dell’acqua di una comunità minacciata.
La mia parola contraria sussiste e aspetto di sapere se costituisce reato. Erri De Luca

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Credo che i poeti e le parole non si processano.
Paola

Avevo già scritto:
Anche questo blog sta con Erri De Luca

Gli Amministratori di Osimo, storia di donne e uomini che hanno servito la nostra città. Mandato 1970 – 1975.

Storia Amministratori 1970_1975

Gli Amministratori Comunali di Osimo 

mandato di governo

1970 – 1975

elezioni amministrative del 7 e 8 giugno 1970

votanti n° 15.529, di cui 7.358 donne e 8.171 uomini
risultati delle “votaziò” del 7 e 8 giugno  1970:
– D.C.………… 50,12 %,  voti 7.030 – conquista n° 17 seggi consiliari su 30;
– P.C.I. ……… 24,10 %, voti 3.062 – conquista n° 07 seggi consiliari su 30;
– P.S.I. ……… 08,57 %, voti 1.559  – conquista n° 03 seggi consiliari su 30;
– P.S.U. ….… 04,63 %, voti 1.559  – conquista n° 03 seggi consiliari su 30;
P.L.I. ……….04,15 %, voti ..745  – conquista n° 01 seggio consiliare su 30;
P.S.I.U.P. ..03,30%,  voti  ..510  – conquista n° 01 seggio consiliare su 30;
– M.S.I ………02,61 %, voti 371  – conquista n° 00 seggi consiliari su 30;
– P.R.I. ………02,52 %, voti ..264 – conquista n° 00 seggi consiliari su 30;

elezioni amministrative del 7 – 8 giugno 1970
Consiglieri Comunali
eletti

1)   POLENTA Paolo  – eletto nella lista DC, 1.542  preferenze ;
2)   MARCHESANI Antonio Franco – eletto nella lista DC, 991 preferenze;
3)   PIRANI Vincenzo – eletto nella lista DC, 673 preferenze;
4)   BIANCONI Paolo – eletto nella lista DC, 513 preferenze;
5)   BELLI Tito – eletto nella lista DC, 469 preferenze;
6)   CARTUCCIA Alberto – eletto nella lista DC, 371 preferenze;
7)   ORSETTI Duilio – eletto nella lista DC, 347 preferenze;
8)   CAPOMAGI Anna Maria – eletto nella lista DC, 329 preferenze;
9)   MARI Rodolfo  – eletto nella lista DC, 322 preferenze;
10) RIDERELLI Fernando – eletto nella lista DC, 305 preferenze;
11) BUFFARINI Secondo – eletto nella lista DC, 300 preferenze;
12) LAMPA Ginnasio – eletto nella lista DC, 299 preferenze;
13) CARDINALI Giovanni – eletto nella lista DC, 232 preferenze;
14) BRANDONI Pacifico – eletto nella lista DC, 220 preferenze;
15) EDELWEISS Fosco – eletto nella lista DC, 212 preferenze;
16) AGOSTINELLI Luciano – eletto nella lista DC, 201 preferenze;
17) CAPORALINI Gino – eletto nella lista DC, 197 preferenze;
18) MAGGIORI Guido – eletto nella lista PCI, 376 preferenze;
19) GUZZINI Mariano – eletto nella lista PCI, 286 preferenze;
20) BASSI Anna in Guerrini – eletto nella lista PCI, 282 preferenze;
21) GUERCIO Giulio – eletto nella lista PCI, 252 preferenze;
22) GIULIETTI Riccardo – eletto nella lista PCI, 171 preferenze ( deceduto il 22/8/1973 nel corso del mandato)
23) ANDREUCCI Delio– eletto nella lista PCI, 150 preferenze;
24) CAMERANESI Luigi – eletto nella lista PCI,  119 preferenze;
25) CARLINI Silvano  – eletto nella lista PCI,  117 preferenze;
26) DE ANGELIS Romano – eletto nella lista PSI, con  94 preferenze;
27) CATENA Giovanni  – eletto nella lista PSI, 73 preferenze;
28) GIRI Flora – eletta nella lista PSDI, 53 preferenze;
29) FABIANI Vincenzo – eletto nella lista PLI, 211 preferenze;
30) BUGLIONI Attilio – eletto nella lista PSIUP, 37 preferenze;
31) PETRELLA Ettore – eletto nella lista PSDI,  subentrando il 4/7/1970 a Flora GIRI, dimissionaria.
32) CAPPELLA Sergio – eletto nella lista PSI subentrato il 21/12/1970 a  Romano DE ANGELIS e a seguito della rinuncia di Gaetano CAMPANELLI.
33) PRINCIPI Umberto – eletto nella lista PCI, subentrato il 10/09/1973 a Riccardo GIULIETTI, deceduto .
34) QUERCETTI Alberto – – eletto nella lista PSDI,  subentrando il 17/3/1971 a PETRELLA Ettore, dimissionario.
35) RICCIONI MARIO – – eletto nella lista PLI,  subentrando il 02/3/1975 a FABIANI Vincenzo deceduto.


Consiglio comunale 1970 - 1975 1 parte
Consiglio comunale 1970 - 1975 2 parte

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Sindaco
( eletto dai Consiglieri Comunali il 04/07/1970)

POLENTA Paolo che mantiene a se anche la delega della Pubblica Istruzione

Assessori  ( eletti dai Consiglieri Comunali  il 04/07/1970)

1) PIRANI Vincenzo assessore delegato Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica;
2) MARI Rodolfo  assessore con delega alla Polizia Urbana e Personale;
3) BIANCONI Paolo  assessore  delegato SportTurismo, Spettacoli e Servizi Demografici;
4) BELLI Tito assessore con delega alle FinanzeTributi ed ai problemi dello Sviluppo economico
5) CAPOMAGI AnnaMaria   assessore con delega alla Assistenza pubblica e Sanità;
6) ORSETTI Duilio assessore ai problemi delle Frazioni.
Giunta Polenta

DATI SEGGI

Alle elezioni parteciparono 8  liste,  per un totale di 170 candidati.
Si candidarono con la Democrazia Cristiana: AGOSTINELLI Luciano, BELLI Tito, BIANCHI Albino, BIANCONI Paolo, BRANDONI Pacifico, BUFFARINI Secondo, CAPOMAGI Anna, CAPORALINI Gino, CARDINALI Giovanni, CARTUCCIA Alberto, EDELWEISS Fosco, FALCETTA Gino, FIORDOMO Bruno, FORESI Aldo, INNOCENZI Giuseppe, LAMPA Ginnasio, MARCHESANI Antonio, MARI Rodolfo, MARINELLI Leonello, MINUCCI Alberto, ORSETTI Duilio, PIERPAOLI Giuseppe, PIRANI Giovanni, PIRANI Vincenzo, POLENTA Paolo, RIDERELLI Fernando,
ROCCHI Benedetto, SINIGAGLIESI Giuseppe, SIMONETTI Mario, STORTONI Franco.

Si candidarono con il P.S.U.: GIRI Flora, PETRELLA Ettore, QUERCETTI Alberto, BRUNETTI Marco Maria, CINGOLANI Gino, GIULIODORI Filippo, MARCHESINI Paolo Michele, MATASSOLI Ariste, MENGONI Giulio, ORSETTI Renato, PAOLONI Primo, SPINSANTE Guido, STAFFOLANI Vincenzo, VEROLI Renato.

Si candidarono con il M.S.I.: MARAVALLE Silverio, BERTI Sandro, COGNINI Renzo, DE CADILHAC Alfredo, DE LUCA Idilio, GIOVAGNINI Leonardo, MARONARI Gino, MATASSOLI Cesare, MICHELI Alfredo, NAPOLITANO Francesco, SANTARELLI Corrado, SERMOSI Francesco.

Candidati con il P.S.I.U.P.: BUGLIONI Attilio, AMICI Alvaro, BALDUCCI Danilo, BATTISTONI Gualtiero, BELVEDERESI Giovanni, BUGLIONI Amleto, DOMENELLA Giancarlo, FORMICA Mario, FRANCESCANGELI Nello,
GATTO Edoardo, LANTERNARI Marco Fausto, LILLINI Giuseppe, LUCONI Vincenzo, MAGRINI Guido, PASQUALINI Edoardo, PICCININI Giovanni, PICCHIO Marino, PIRANI Piero, POLACCO Rodolfo, QUAGLIARDI Leonello, SANTINI Osvaldo, SCARPONI Clemente, STERNINI Vincenzo, TALACCHIA Giancarlo, VESCOVO Giuseppe.

Candidati con il P.S.I.: DE ANGELIS Romano, ANTONELLI Argiro, BARBADORO Mario, CAMPANELLI Gaetano, CAMPANELLA Luigi, CAPONI Gilberto, CAPPELLA Sergio, CATENA Giovanni, CASAROLA Giulio, CINTIOLI Giuseppe, CIOTTI Gianni, GIULIODORI Aldo, GIUMETTI Franca, GONNELLI Alvaro, LAZZARINI Armando, LILLINI Enzo, LOMBARDI Enrico, LUCONI Lucio, MERCANTI Bruno, QUERCETTI Alvaro, RAFFAELLI Anna Rita, RICCI Gino, SEVERINI Renato, TORCIANTI Mario, VIGIANI Gualtiero, VIGIANI Sandro.

Candidati con il P.L.I.: FABIANI Vincenzo, ACCORRONI Galliano, ANTONELLI Vinicio, BECCI Americo, BONVECCHI Artico, BUGLIONI Gino, CAGNONI Muzio, CAPOMAGI Vincenzo, COSTANTINI Ferruccio, FRAMPOLLI PierVincenzo, LORETANI Nello, MORETTI Gianfranco, PETRINI Carlotta ved.FRONTINI, RICCINONI Mario, SUARDI Araldo, TADDIOLI Domenico, TESTA Terenzio.

Si candidarono per  il Partito Comunista Italiano: Giustiniano ALOCCO, Giuseppe ANDREONI, Delio ANDREUCCI, Guerrino ARAMINI, Anna BASSI, Giuseppe BATTAGLINI, Igino BELLEZZA, Nello BIANCHI, Aldo BIONDI, Luigi CAMERANESI, Silvano CARLINI, Alberto CASACCIA, Gino CATENA, Ferdinando DOLCINI, Orlando DURANTI, Riccardo GIULIETTI, Giulio GUERCIO, Mariano GUZZINI, Edmiro LUCCARINI, Antonino LUCCHESE, Guido MAGGIORI, Orlando MARCHETTI, Luisa MENGONI, Paolo PASQUALINI, Armando PETTINARI, Carlo PIERPAOLI, Umberto PRINCIPI, Carlo RAFFAELI, Roberto RE, Fausto SAMPAOLESI.

Si candidarono con il Partito Repubblicano italiano: VICARELLI Ennio, BALEANI Antonio, BORSINI Alberto, CANAPA Carlo Fabio, CANAPA Giannino, CARPINETTI Pietro, CIRCELLI Roberto, COLETTA Mario, DOLCINI Luigi, GIUSEPPETTI Cesare, GRACIOTTI Ubaldo, LILLINI Oddo, MACHEDA Luigi, PIATANESI Lamberto, POLVERIGIANI Gualtiero, ZAGAGLIA Italo.

Dei 170 candidati solo 5 sono state le donne che si presentarono alla competizione elettorale e solo due di loro riuscì ad essere eletta:
–   GIRI Flora candidata nelle liste del  P.S.U. ed eletta consigliera  ( la più votata della lista), per motivi familiari alla prima seduta del consiglio comunale rassegnò le dimissioni;
–  CAPOMAGI AnnaMaria candidata nella lista della D.C. eletta consigliera e poi entrata nella Giunta guidata dal sindaco Polenta;
–  GIUMETTI Franca  candidata nella lista del P.S.I.;
–  RAFFAELLI Anna Rita  candidata nella lista del P.S.I.;
–  PETRINI Carlotta  vedova Frontini candidata nella lista del P.L.I.;
–  BASSI Anna candidata nella lista del P.C.I.;
–  MENGONI Luisa candidata nella lista del P.C.I.;

Inizio mandato: 04.07.1970
Fine mandato..: 17.05.1975
n° delibere nel mandato, del Consiglio Comunale: 1.684
n° delibere nel mandato,  di Giunta…………………:  n°   4.903
segretario comunale è   il dott. DONATI Gualtiero.

Mandato 1965 – 1970,la macchina comunale è per un Amministratore lo strumento necessario e possibile, per realizzare il proprio programma elettorale. Uno dei compiti del “primo cittadino ” è quello di rafforzare “lo spirito di squadra” e il senso di appartenenza aziendale ad un ente che quotidianamente opera per dare risposte e servizi ai cittadini. Questa la squadra di cui si è avvalso il sindaco Paolo Polenta nel mandato 1970-1975 per dare qualità all’attività amministrativa.

DONATI Gualtiero, segretario capo, FRAGALA’ Ignazio  Alessandro vice segretario, ATTILI Fiordirosa applicata, SCARPINI  Daniela impiegata protocollo, VIGNONI Maria Antonietta dattilografa, GIULIODORI Augusto capo ragioniere, FANTASIA  Pio Francesco vice capo ragioneria, CEDRARO Fausto economo, POLVERIGIANI Angelo applicato ragioneria, SANTILLI Vittorio messo comunale, FRANCHINI Franco, FIORANELLI Giuseppe, IURA  Gabriella impiegata, RAMAZZOTTI Silvana dattilografa, CARLINI Vincenzo, MARCONI Sandro, PRINCIPI Libero ingegnere capo, QUARANTINI Luciano geometra, ALESSANDRINI  Angelo, ANGELETTI Augusto, SALOMONI Federico magazziniere, ANDREOLI Filiberto geometra, CAPRARI Alvaro geometra, STRAPPATI Maria dattilografa, GRACIOTTI Giuseppe applicato ragioneria, POLVERIGIANI Angelo applicato ragioneria, DURANTI Enzo applicato ragioneria, FALCETTA Primo, AGHIRONI Fulvio, MARINI  Igino geometra, ORTINI Vincenzo, SANTILLI Vittorio, RIMBALDO Oliviero messi comunali, FOCANTE Franco applicato biblioteca, PROSPERI Mario responsabile stato civile, MATTEUCCI Oddone, DURANTI Enzo, GATTI Gina ved.Panebianco, MARCOSIGNORI Nazzareno, LAMONICA Nerina, PASQUINELLI Liliana, GIARDINIERI Maria tutti applicati allo stato civile, NICOLETTI Carlo comandante dei vigili urbani, PETTINARI Luciano vice comandante, AMBROSONI Aldo, FELICIANI Armando, DOMESI  Luciano, SERRANI Oliviero, FRANCIONI Roberto, PIERETTI Sergio, MARCHIGIANI Giovanni, FRANCIONI  Luciano, PICCININI Nevio, BELLEZZA Renato, GATTO Franco  tutti vigili urbani, MENGHINI Pierino, GIACCO Luisa, ANTONELLI Giovanna, CARNEVALI Anita, GRACIOTTI Rolando, DOLCINI  Maria Fausta, EGIDI Luciano bibliotecario, LETTIERI Antonietta bibliotecaria, MAGI Lucia impiegata archivio, SABBATINI Giulio cantoniere, MARINELLI Giovanni cantoniere, BRANDONI Augusto cantoniere, GRAZIOSI Sirio cantoniere, LILLINI Armando cantoniere, CARLETTI Emilio cantoniere, SANTICCHIA Cesare cantoniere, MANDALITI Francesco, PESARESI Graziano, RICCIONI  Alessandro, PIERANTONI Giuseppina applicata ufficio sanitario, SFRAPPINI  Domenico, LEONE Raoul, BATTISTONI Mario responsabile mattatoio, GIARDINIERI Secondo custode cimitero maggiore, PAVONI  Massimo, DONZELLI  Armando, BORGOGNONI Lanfranco medico ufficio sanitario, BARTOLI Edgardo medico ufficio sanitario, TOMARELLI  Gualtiero medico ufficio sanitario, MORRONI Wanda,  SCARPONI  Rosolino, GIULIODORI Umberto, TULLI Alfredo, MARCONI  Otello, MARINELLI Mario, MAGGIORI  Mario, SABBATINI Costantino, PAOLONI Gino cantoniere, COTOLONI Elvio, LARDINI Luciano, GRACIOTTI  Valentina, CARLETTI Emilio, LIMONI Giuseppe giardiniere, STACCHIOTTI Gino, GIOACCHINI Armando, BALDONI  Vincenzo, URBANI Sandro, SALOMONI Anna Rita.

osimo-reperti-romani-palazzo-comunale

 

Osimo 1960

fino a dicembre 1971 Presidente della Repubblica è  Giuseppe SARAGAT;
poi Presidente della Repubblica sarà  Giovanni LEONE;

Il palazzo Balleani-Baldeschi in uno schizzo di Elmo CAPPANNARI
Palazzo Baldeschi

07 e 08 giugno 1970 Come sono andate le votazioni comunali:
DATI VOTAZIONI 1970

 – 07 e 08 giugno 1970 Come sono andate le votazioni Regionali. Il centro sinistra si impose e il nostro concittadino, il prof. Giuseppe Serrini con  11.459 preferenze fu il più eletto e venne nominato Presidente della Regione Marche.
Serrini Presidente della Regione Marche

Regionali 1970

07 e 08 giugno 1970 Il voto del 7 giugno in Osimo. I  risultati elettorali della nostra città sono stati caratterizzati dalla rinnovata, conquista della maggioranza assoluta da parte della DC che con i suoi 17 consiglieri e il 50,12% di consensi sarà ancora arbitra in sala Gialla.
Il rinnovamento della DC ( nessun membro della Giunta uscente è stato messo nella lista) è stato favorevolmente accolto dall’elettorato osimano.
La lettura dei dati elettorali dice anche che sono calati i socialisti del PSI, che hanno ceduto un consigliere al PCI che ora si presenta in Consiglio Comunale con 8 rappresentanti.

07 e 08 giugno 1970 Come sono andate le votazioni Provinciali. Anche in questo ente il  centro sinistra conquistò la maggioranza. Fra i consiglieri provinciali eletti  anche l’ex sindaco, l’avv. Vincenzo Acqua.
cONSIGLIERI pROVINCIALI ELETTI

–  giugno 1970  Osimo ha un nuovo Sindaco e una nuova Giunta. Il prof. Paolo POLENTA è il nuovo Sindaco di Osimo. Con i suoi 25 anni è stato tra i più giovani Sindaci d’Italia. Nato nel 1945 è cresciuto nelle file dell’Azione Cattolica, nel 1963 inizia il suo impegno politico iscrivendosi nella Democrazia Cristiana. Nel partito ha rivestito diverse cariche di responsabilità.
Nelle elezioni del 1970 si presenta agli elettori osimani come segretario del partito riuscendo a riscuotere molti consensi, oltre 1.500 voti, dall’elettorato osimano.
Polenta Paolo

 giugno 1970 Nelle pagine de “L’Osservatore” giovani come Mariano GUZZINI, Nevio LAVAGNOLI, Riccardo GIULIETTI ma anche Mario MAGGIORI ed altri esponenti della minoranza consiliare cercano di raccontare e si propongono agli osimani per una alternativa politica alla egemonia democristiana.
lOsservatore

 

Come erano andate le elezioni amministrative per Riccardo GIULIETTI neo eletto consigliere comunale nelle file del PCI

Giulietti Riccardo 2

 10 giugno 1970 presso l’Università di Ancona si laurea in Economia e Commercio la sig.na Donatella DONATI, figlia del segretario comunale. All’Università di Roma consegue la laurea in Lingue e Letteratura Straniera la sig.na Maria Pia MANCINO;

15 giugno 1970 A far ricca una città, spesso, sono alcune figure importanti: il sindaco, il comandante dei carabinieri, il postino, il maestro, il farmacista, il comandante dei vigili urbani, il parroco. Ciascuno di loro ha una sua specificità istituzionale e/o culturale che la comunità riconosce importante e da rispettare.
Ad Osimo tra queste persone sopra le righe, persone di riguardo che in città si sono conquistate un ruolo di primo ordine per le loro grandi doti umane e professionali figura anche Giuseppe LIMONI: per gli osimani, il giardiniere comunale.
Per quasi 40 anni le mani, le competenze tecniche, le conoscenze botaniche, la capacità organizzativa e la creatività di questo umile lavoratore hanno progettato, curato, mantenuto vivi gli spazi verdi di Osimo.
Il mestiere del Giardiniere non è un mestiere facile. Occorre non solo conoscere ma soprattutto occorre osservare ed avere una grande passione per le piante e la natura.
Osimo ha vantato tra i propri dipendenti, precedentemente a Peppe Limoni,  dei bravi giardinieri: Ugo Bolognini  ed Antonio Eusepi solo per citare gli ultimi in ordine di tempo.
Il mestiere del giardiniere non è soltanto terra e fiori, ma anche una professione  molto complicata.
Peppe Limoni, originario di Tolentino proviene da una famiglia di giardinieri. Svolgeva questo mestiere il bisnonno a Bagnaia nel viterbese, suo nonno e il padre che curava i prati della villa del principe Baldini di Fiastra. Cresciuto in questo ambiente familiare impregnato di coscienza ecologica, ambientale ed amore per le piante, Giuseppe non poteva che ereditare e proseguire la passione familiare. Ha fatto  appena in tempo a diplomarsi alla scuola agraria di Santa Marinella a Roma (dove le nozioni di botanica, entomologia, agronomia ma anche economia aziendale, hanno completato quello che era il bagaglio delle conoscenze ereditate “sul campo” ) che subito ha ricevuto un’offerta di lavoro di quelle che non si potevano di certo  lasciare: venne così assunto, come giardiniere, dalla famiglia di Clara AGNELLI ( la sorella maggiore dell’avv. Agnelli) a Mestre,  con la responsabilità di gestire il parco e i giardini di una delle più belle e rinomate ville venete, dove la signora Agnelli aveva trasferito da Torino la propria residenza. Sono stati anni importanti per la crescita professionale del giovane Giuseppe,  per la vastità delle piante presenti e delle varie tipologie di giardini che doveva curare ( giardini all’inglese, all’italiana e alla francese) presenti nell’ampio parco. Sono stati  anche gli anni delle scelte importanti della vita, come l’incontro con la futura moglie Anna ( veneta doc).
La lontananza dagli anziani genitori, l’esigenza di avere un appoggio al proprio progetto familiare ha spinto Giuseppe ad avvicinarsi a casa e l’occasione è stata il concorso bandito nel 1969 dal Comune di Osimo ( sindaco Acqua) per la copertura del posto di capo giardiniere comunale resosi vacante a seguito del pensionamento di Ugo Bolognini.
Peppe Limoni vince il concorso e diviene, così, il capo giardiniere del comune di Osimo. Tale qualifica  prevedeva sia  l’obbligo di risiedere nella casa all’interno dei Giardini pubblici,  sia il coordinamento di un gruppo di salariati: Gino STACCHIOTTI, Gino CAMILLUCCI, Armando GIOACCHINI, Vincenzo BALDONI. Con questa esigua squadra ( che poi negli anni è cambiata con nuovi elementi:SERNANI, PAPA, IACHINI, ROCCHI ed altri) ma accomunata dalla condivisa passione per la cura del verde, i giardinieri comunali hanno assicurato la manutenzione e la realizzazione di nuove aree verdi presenti in città: il verde del cimitero, i giardini del Foro Boario, di Piazza Nuova, la potatura degli alberi sparsi per la città, il verde delle scuole, il Parco della Rimembranza, gli Orti Marchetti, tutti gli altri spazi verdi presenti nelle frazioni. I giardinieri si occupavano, con grande maestria,  anche all’addobbo della città ogni volta che c’era un qualche evento: dalla Festa dei Fiori, alle cerimonie in Comune,  ai ricevimenti, al festival in Piazza del Teatro, all’addobbo del Teatro, e all’addobbo cittadino  in occasione di feste e manifestazioni.
Sicuramente il luogo dove il talento creativo di Peppe Limoni ha trovato la sua massima espressione è stato  Piazza Nuova con i suoi giardini. Uno spazio naturale, luogo di pace e di piacere, caro agli osimani, che racchiude un piccolo mondo fatto di erbe profumate, di aiuole cromatiche, di arbusti, di piante ad alto fusto. Un piccolo ambiente  naturalistico voluto nel 1922 da sapienti amministratori della città che destinarono a giardini pubblici gli orti del conte Acqua. Peppe Limoni nei 40 anni di servizio da capo giardiniere  ha  saputo rendere la bellezza naturale dei giardini di Piazza Nuova in qualcosa che ha  conquistato lo sguardo ammirato degli osimani ed attirato l’attenzione di  tutti i turisti passati per la nostra città: i giardini diventarono il gioiello naturalistico di Osimo.

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Piazza Nuova, con Limoni e la sua squadra di giardinieri comunali,   diventa un giardino all’italiana di eccezionale e rara bellezza.  Con una miriade di varietà di fiori, i  giardini di Piazza Nuova diventano “pittura”  e offrono al visitatore una serie di vedute di aiuole pittoresche così come lo sono  le  vedute panoramiche del paesaggio.   Non a caso via Saffi diventa  il luogo preferito per far da cornice a foto ricordo: innamorati, novelli sposi, famiglie con i loro bambini.  Nelle composizioni delle aiuole si manifesta tutta la creatività del giardiniere Peppe Limoni e della sua squadra, che diventa spesso vera e propria arte.
Peppe Limoni è, anche, un grande appassionato di arte topiaria ( tecnica di potatura che permette alle piante di assumere figure  d’arredo come: archi, ruote, ombrelli, riproduzione di animali ) che mette a frutto, abbinandola al suo talento creativo,  con la realizzazione   di angoli suggestivi nei “giardinetti”: la meridiana, la ruota che gira, vari animali che sembrano tranquillamente pascolare sui prati ( chi non ricorda di aver ammirato i due cigni a lato del laghetto o la giraffa), il calendario. Che dire poi quando arricchì i giardini del mini laghetto dove vegetavano foglie e piante acquatiche.
Non si può che attribuire un meritato bravo, a Giuseppe Limoni, un artista della natura e a tutti i suoi collaboratori che hanno saput0 rendere ( anche con poche risorse)  il “belvedere” dei giardini di Piazza Nuova un vero vanto della nostra città.
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La mia stima per questa “grande persona” va anche per le sue doti umane che,  appena 15enne, ebbi modo di conoscere quando partecipammo alla iniziativa di solidarietà verso le popolazioni del Friuli colpite dal terremoto. Anche in quella occasione fu di Peppe Limoni l’idea del progetto ” una pianta per il Friuli”. Una iniziativa  che ha riguardato la popolazione del comune di Trasaghis  ( in prov.di Udine) presso il quale il 16 e 17 aprile 1977 ci siamo recati e dove, sotto la guida del nostro giardiniere/volontario Peppe Limoni, abbiamo piantato degli alberi nel grande campo delle baracche degli scampati al terremoto.

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Purtroppo i tempi sono cambiati e i protagonisti della vita cittadina non sono più così conosciuti come un tempo, al di là della loro bravura e competenza. Anche questo è un segno dei tempi. E’ bene così ricordare queste figure che racchiudevano in sè non solo “il personaggio” ma che esprimeva i valori che lo stesso rappresentava nella vita cittadina.
Una città vive, cresce e peospera di tali valori. Tali figure torneranno ad essere i protagonisti della vita cittadina ? C’è solo da augurarselo per il bene della nostra comunità.
Limoni

– giugno 1970 il nuovo gruppo consigliare comunale del PCI in Sala Gialla. Sulle pagine de “L’Osservatore” Mariano Guzzini così aveva sottotitolato questa foto:
1970 gruppo consigliare PCI“Rappresentano tremilaseicento osimani: tremilaseicento pugni chiusi contro i padroni e i loro lacchè democristiani.”
La comunicazione politica con Twitter arriverà 40 dopo, ma @marianoguzzini già era su quella via ….

15/06/1970 il concittadino Padre Lamberto  SERRINI viene rieletto nella carica di Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali delle Marche. Padre Guardiano del Convento di Osimo viene nominato il m.r. Padre Giovanni Ciccola;
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20/06/1970 Si costituisce ad Osimo la Sezione dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, intitolata alla medaglia d’argento sergente tenente Aldo PALLERI. Fanno parte della sezione: Giuseppe DARDANI,  Antonio FANESI,Germano AGOSTINELLI, Aldo PALLERI, Osvaldo BRAGONI,  Cesare GIULIODORI, Mario VIGIANI.

27/6/1970 E’ sabato e sul palcoscenico della “Fenice” si esibisce il gruppo internazionale di “Viva la Gente”. Sono 70 giovani artisti provenienti dalle più disparate zone del mondo uniti dalla voglia di cantare, ballare e trasmettere un messaggio di pace.

giugno 1970 Grazie a quanti inviano fotografie riguardanti associazioni, scuole personaggi della Osimo di qualche anno fa. Questa volta è di turno l’amico Palmiro Possanzini, due foto dei “ragazzi del ’26 “, scattate in occasione dei ricorrenti ritrovi conviviali. Nella foto Giuseppe Possanzini, Paoli, mio padre Fausto Andreoni, Fiorani, …….
Comunisti, democristiani, socialisti, liberali per un giorno sono solo: i “ragazzi del 1926”.
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giugno 1970 I giovani osimani avevano modo di praticare: la pallacanestro con la Lenco-Robur, il tennis con l’attività promossa dal Circolo del Tennis, il calcio con la Libertas e la pratica sportiva del judo con il club Sakura diretto dalla cintura nera, sig. Alberto CARLETTI.
Judo aumenta i suoi appassionati

04/07/1970 primo Consiglio comunale dopo le elezioni. All’apertura dei lavori prende la parola il consigliere BUGLIONI Attilio del PSIUP:
Gentili colleghi. Questa è la terza volta che mi trovo presente alla prima seduta del nuovo consiglio e non vi nascondo il mio scetticismo: Più volte ho assistito a campagne elettorali della D.C. piene di promesse e di dichiarazioni e invece le scorse amministrazioni non hanno, certo, tenuto le promesse fatte.
Vedo molte facce nuove sopratutto nel partito che ha ottenuto la maggioranza e a loro voglio fare una contestazione: la situazione finanziaria e amministrativa di Osimo non solo è la stessa di 20 anni fa’, ma purtroppo è peggiorata. Ora gli stessi nuovi consiglieri della maggioranza stanno a dimostrare che la DC ha capito che bisogna rinnovare  l’Amministrazione, per cercare di svecchiare l’andamento del nostro Comune. Io ho fiducia nei giovani e mi auguro che collaboreranno cion noi consiglieri della minoranza e che le future sedute non saranno di polemica fra i partiti, ma di accordo, per il bene  e l’utile della cittadinanza, senza discriminazioni fra i cittadini, rilievi che più volte, purtroppo, ho dovuto fare alla DC. Termino col voler ricordare a noi tutti che noi siamo qui riuniti per compiere quel dovere assegnatoci dai nostri elettori che hanno riposto in noi la loro fiducia, perciò non dobbiamo dimenticare che il nostro lavoro in questo Consiglio è di servizio verso ogni singolo cittadino.
MAGGIORI Guido a nome del gruppo del PCI chiede se il gruppo DC non ritenga opportuno comunicare al Consiglio i fondamenti sul quale si svilupperà la propria politica amministrativa.
Il consigliere RIDERELLI Fernando ( per la DC) replica facendo presente che, pur essendoci in campo nazionale un governo di centro sinistra, la DC osimana detenendo la maggioranza assoluta dei seggi in Consiglio procederà alla formazione di una Giunta monocolore, così rispettando la volontà dell’elettorato; tuttavia ciò non vorrà dire che la DC si chiuderà nel suo steccato, anzi è suo intendimento procedere alla apertura di un dialogo costruttivo con tutte le altre forze politiche rappresentate o meno in Consiglio, che attualmente fanno parte del Governo di centro sinistra.
1970 primo Consiglio Comunale

04/07/1970 è  sabato, nel corso del primo Consiglio comunale dopo il Sindaco viene eletta la Giunta. A seguito delle votazioni ( diversamente da  oggi che la Giunta la decide il Sindaco eletto) consiliare vengono eletti Assessori, al voto parteciparono solo i consiglieri della maggioranza mentre quelli della minoranza preferirono astenersi:
PIRANI Vincenzo con voti 17;
BIANCONI Paolo con voti 17;
BELLI Tito con voti 17;
MARI Rodolfo con voti 17;
CAPOMAGI Anna Maria con voti 17;
ORSETTI Duilio con voti 17.
Dopo la votazione prese la parola il neo eletto Sindaco, prof. Paolo Polenta
“Signori consiglieri, la nuova giunta comunale si presenta oggi di fronte al Consiglio espresso dagli elettori nella consultazione del 7 giugno scorso per esporre le linee generali essenziali del proprio programma.
Un’esposizione che ovviamente dovrà essere sintetica, ma che servirà ad inquadrare gli orientamenti fondamentali ai quali ci si vuole attendere e gli obiettivi qualificati verso i quali si desidera camminare.
Ma prima di addentrarmi nel merito del discorso, desidero mettere al corrente questo consesso della strutturazione che abbiamo dato alla giunta, con la distribuzione delle deleghe.
Al prof.Vincenzo PIRANI ho attribuito la funzione di Assessore delegato o, come più comunemente  si dice, di vice Sindaco, unitamente all’ assessorato dei Lavori Pubblici; al prof. Tito BELLI l’assessorato alle finanze e l studio dei problemi dello sviluppo economico della nostra città; al prof. Paolo BIANCONI, l’assessorato ai problemi della gioventù, sport, turismo, spettacolo unitamente all’anagrafe; al signor Rodolfo MARI gli assessorati alla Polizia Urbana e al personale; alla signorina Anna Maria CAPOMAGI l’assessorato all’assistenza, igiene e sanità, al signor Duilio ORSETTI, l’assessorato ai problemi delle frazioni. Una strutturazione questa rispondente alle particolari esperienze di ciascuno ed in grado quindi di assicurare all’amministrazione un andamento, ci auguriamo, funzionale.
Le linee programmatiche della nuova Giunta si ricollegano, è ovvio, al programma elettorale della D.C., che ancora una volta è stata chiamata a governare Osimo. Non siamo però chiusi in noi stessi, ma favorevolmente aperti a tutte le proposte che ci perverranno, in questa sede o altrove, e che sempre saranno esaminate con attenzione e, se del caso, recepite. In particolare è il Civico Consesso, nella totalità delle sue componenti, che ha avuto dai cittadini il preciso mandato di affrontare e risolvere i problemi della comunità osimana, problemi ovviamente molteplici e che richiedono un esame attento ed approfondito.
E’ bene naturalmente non nascondersi le difficoltà che dovremo affrontare: è a tutti noto che i Comuni, in attesa della tanto auspicata riforma della finanza locale, non hanno grosse disponibilità finanziarie per far fronte ai tanti problemi oggi a loro carico. E’ altrettanto noto che le spese straordinarie possono essere affrontate soltanto attraverso la contrazione di mutui dagli Enti allo scopo preposti. E’ ovvio, d’altro lato, che le possibilità di aumentare le entrate del Comune va ricondotta sostanzialmente al problema della tassazione dei cittadini. In questo settore è da tener presente che la nuova legge per la riforma tributaria, che dovrebbe entrare in vigore il 1 gennaio 1972, abolirà l’imposta di famiglia insieme ad altre imposte dirette che verranno conglobate nell’unica imposta progressiva sul reddito delle persone fisiche. Nonostante ciò e anche per l’ipotesi, non del tutto infondata, che i termini legislativi non possano essere rispettati, riteniamo necessario predisporre una revisione dei redditi imponibili. Attualmente risultano iscritti a ruolo 2.700 nuclei familiari, paria al 45% dei 6.016 nuclei familiari esistenti. La quota esente è di L. 270.000. I coefficienti di riduzione, concessi per legge, ai redditi di lavoro dipendente, in  aggiunta alla quota esente, sono quelli stabiliti con una delibera del 1962.
Pur consci dell’estrema insufficienza dei mezzi di accertamento di indagine che la legge pone a nostra disposizione, cercheremo di reperire gli eventuali evasori totali e parziali. Contemporaneamente, con l’obiettivo di gravare meno sui redditi più bassi, proporremo al Consiglio di deliberare l’aumento della quota esente a L. 400.000 e nuovi coefficienti di riduzione per i redditi di lavoro, subordinato, artigianato e similari che tengano conto correttamente delle seguenti variabili: a) reddito familiare; b) lavoratori nella famiglia; c) numero dei componenti la famiglia.
Per quanto sopra chiediamo la collaborazione dei membri del Consiglio, proponendo di istituire una commissione con l’apporto di tutti i partiti. Abbiamo altresì fiducia del senso del dovere tributario dei cittadini.
Nostra intenzione è pure quella di intensificare la collaborazione fra tutti Comuni della provincia ed anche con altri Comuni al fine di unificare al massimo i criteri validi per la stima dei redditi e per il reperimento degli evasori.
Infine è intenzione di questa amministrazione proporre la rettifica dei valori di alcuni generi delle imposte di consumo relativamente ad alcuni beni di lusso e ad altri i cui valori sono lontanissimi dalla realtà e da ogni seno logico.
E’ chiaro che gli obiettivi di una Amministrazione comunale, pur nelle ristrettezze del bilancio, non possono più essere ricondotti soltanto nella creazione o nel miglioramento dei servizi a favore della popolazione insediata. Anche se per molti, quartieri e, ancor più per alcune frazioni, i problemi dell’acqua e della luce, delle strade e delle fognature, attendono ancora definitive soluzioni sulle quali, mi soffermerò successivamente, riteniamo tuttavia che l’attenzione di un’amministrazione comunale vigile ai problemi dei propri amministrati debba essere rivolta in primo piano luogo ai problemi di fondo dello sviluppo economico e sociale della comunità stessa. I problemi della casa e del lavoro, anche se soltanto in parte possono essere affrontati da un’amministrazione comunale, saranno comunque al primo posto dell’attenzione di questa Giunta Municipale. Una città come la nostra pone il problema della casa sia per soddisfare la domanda degli immigrati ex agricoli che premono sulla città e che vengono utilizzati in settori extra agricoli sia per la collocazione della casa in un contesto urbano a dimensione dell’uomo.
Il problema della casa è tornato ad essere riproposto, spesso in termini drammatici, all’attenzione dell’opinione pubblica. La crisi degli alloggi interessa in particolare i grandi centri, ma non v’è dubbio che le preoccupazioni del ” caro-casa” siano avvertite ovunque, con maggiori o minori tensioni, dalle classi mono abbienti.
E’ urgente, specie nel campo dell’edilizia economica e popolare, un organico e programmato intervento perchè spesso nel settore è mancata una visione unitaria dei problemi con conseguenti non trascurabili inconvenienti.
Per questo, nel quadro delle indicazioni del programma di fabbricazione vigente e, domani, del Piano Regolatore Generale, di cui parlerò dopo e che è uno degli impegni qualificanti di questa amministrazione, è nostra intenzione ricorrere alla legge 167 che rappresenta certamente l’aspetto, attivo e operativo della pianificazione urbanistica. E’ noto che, la legge intende agevolare l’acquisizione a prezzi sopportabili, di aree edificabili, ma sopratutto attribuire un ruolo direttivo dell’autorità pubblica nello sviluppo della città. Tutto ciò al fine di arrivare all’impostazione di quartieri socialmente equilibrati attraverso la distribuzione di diversi tipi di abitazioni a diverso livello di affitti e a diversa composizione, oltre che allo scopo di integrare l’iniziativa pubblica con l’iniziativa privata.
Pertanto l’impegno di attuare la 167 costituisce uno degli aspetti fondamentali e qualificanti del nostro programma, che va inquadrato in tutto un discorso generale di attenzione al fenomeno edilizio che costituisce oggi anche una delle fonti più importanti di occupazione per la nostra popolazione. In questo quadro va anche ricordato l’impegno ad evitare la crescita irregolare della città, attraverso un attento esame delle concessioni di licenze edilizie e un potenziamento del controllo sulle costruzioni stesse, al fine di evitare irregolarità, sempre nocive all’ordinato sviluppo urbanistico.
La stesura e la successiva adozione del PRG è, in questo settore, un impegno sostanziale e qualificante del nostro programma. Certo non si tratta della realizzazione di un’opera pubblica appariscente, ma tuttavia non può essere sottaciuto l’alto valore e il significato di un tale adempimento. Il PRG è lo strumento fondamentale ed indispensabile a garantire un regolare ed armonico sviluppo urbanistico della città, il superamento delle iniziative speculative e il raggiungimento di strutture a misura d’uomo. Non si tratta di un impegno di poco conto, ma che è nostro intendimento far camminare con molta speditezza, anche attraverso una nuova convenzione con i progettisti che preveda tempi precisi di attuazione. Naturalmente una realizzazione come questa, che condiziona lo sviluppo futuro della città quindi la vita futura dei cittadini, non può non essere attuata senza la loro partecipazione e collaborazione. per questo intendiamo rinnovare e potenziare l’attività della commissione consultiva a livello di consiglio comunale, e realizzare un dialogo aperto con gli stessi cittadini da cui attendiamo indicazioni e proposte.
Accanto ai problemi della casa e della crescita urbanisticamente ordinata della città, sta il problema del lavoro e dello sviluppo dei diversi settori economici operanti nella nostra città.
Il problema dell’occupazione è sempre tra i più difficili da risolvere in zone come le nostre in cui l’esodo dalle campagne non sempre è compensato da un adeguato processo di industrializzazione che stenta invece a crescere a tassi soddisfacenti. Se si tiene poi conto del fatto che la manodopera di estrazione agricola spesso impreparata ad inserirsi nel meccanismo dei processi di produzione industriale e che l’età matura di molti lavoratori provenienti dall’agricoltura rende ancor più problematica una loro qualificazione, si può immaginare quante tenacia e con quali mezzi l’obiettivo della piena occupazione debba essere perseguito. Il problema della creazione di zone industriali, come impegno peculiare dell’Amministrazione, non può quindi non essere da noi seguito con molta attenzione. In questo quadro intendiamo sbloccare l’attuale impasse della zona di Scaricalasino, ponendo anche le premesse un suo successivo sviluppo e potenziamento e intendiamo utilizzare in altre zone previste nel programma di fabbricazione ( Aspio, Campocavallo), prevedere nel nuovo P.R.G. un ampliamento di dette aree, sollecitare in ogni modo gli insediamenti derivanti dalle iniziative dei privati. In questo quadro intendiamo promuovere la ripresa dell’attività della Comunità delle Valli dell’Aspio, del Musone, Potenza, ed in particolare al consorzio per le attività industriali, nel quale Osimo dovrà costituire la forza di propulsione e non di rallentamento.
Per ciò che riguarda l’agricoltura, è da tenere presente che lo sviluppo industriale, la terziarizzazione del processo economico, la specializzazione e il mutamento della domanda dei beni agricoli a livello interno e internazionale hanno condizionato in modo particolare la situazione del settore agricolo nel nostro ed in altri Paesi. A ciò si aggiunga, per le Marche, l’assetto mezzadrile come prevalente forma di conduzione, che tuttavia richiede un radicale mutamento affinchè il lavoratore della terra possa essere protagonista e non mediatore di volontà direzionale nell’azienda agricola. E’ ovvio che il superamento della mezzadria per il raggiungimento di una impresa diretto-coltivatrice integrata e associata, richiede che contestualmente si proceda ad una adeguata formazione della classe imprenditoriale nelle campagne, ad un sufficiente stimolo del fenomeno associazionistico fra coltivatori. In questo settore risulta difficoltosa la iniziativa del Comune: verranno comunque presi contatti con l’Ente di sviluppo per l’agricoltura delle Marche al fine di sollecitare iniziative nel senso testè indicato. Ma non basta. Occorre che le condizioni ambientali del lavoratore della terra, il suo “habitat” per intenderci, sia adeguato alle esigenze della vita moderna e risponda alla domanda di partecipazione comunitaria che proviene da questi strati sociali. Ciò significa dotare le campagne e le frazioni agricole di tutti i servizi indispensabili al viver sociale. Detto ciò, va anche ricordato che la nostra Amministrazione ha in animo di risolvere i più importanti problemi di tutte le frazioni, che hanno diritto a servizi non dissimili da quelli a disposizione del centro della città.
L’attenzione di questa amministrazione sarà rivolto, è ovvio, a tutti i settori di lavoro. Oltre che l’agricoltura, l’industria e l’artigianato, va ricordato il commercio che costituisce certamente un settore molto vivo anche in Osimo. In questi ultimi tempi, nel nostro Comune il commercio non ha certamente segnato il passo. Nel 1969 ben 42 aziende hanno provveduto al rinnovo delle attrezzature e possiamo prevedere che entro il 1971 il numero possa salire a 90 ditte. Non sono mancate le adesione a forme cooperativistiche ( gruppi collettivi di acquisto), mentre è data oramai per certa la costruzione di un gruppo autonomo per gli acquisti collettivi e la gestione di un supermarket.
Gli operatori privati ( commercianti operanti nel settore turistico), in questo ultimo triennio hanno raccolto l’invito rivolto a meglio operare nel settore, migliorando le attrezzature e ampliando gli esercizi. In questo caso le cifre sono significative. Nel giugno 1967 ad Osimo vi erano n. 3 esercizi (alberghieri), con un totale di 42 posti letto e 6 bagni. Naturalmente, se si comprende, in questa cifra anche un piccolo albergo  all’Aspio ma in territorio osimano, la situazione è la seguente: esercizi n.6, camere n. 50, posti letto n. 96, bagni 25. Il numero dei ristoranti da 6 è passato a 14. Le previsioni sono senza dubbio buone; entro il 1973 si presuppone che gli esercizi potranno aumentare il numero dei posti letto di un 25 per cento mentre le attrezzature igienico-sanitario potranno ottenere un aumento del 50 %. Dall’esame di questi dati, risulta che ad Osimo il problema dell’albergo, se non ha trovato una soluzione definitiva e nelle dimensioni prospettate dalle infinite discussioni fatte sull’argomento non si pone oggi nei termini di alcuni anni fa. L’amministrazione comunque, si ritiene in dovere di sollecitare ed appoggiare ancora tutte le iniziative che potranno essere prese nel settore. Strettamente collegato al problema alberghiero, c’è quello turistico. Anche su questo tema si è fatto un grande parlare negli ultimi anni. Noni riteniamo che Osimo abbia le carte in regola per aspirare ad un avvenire turistico che si avvantaggi, da un lato delle caratteristiche della città storica e ricca di monumenti, e dall’altro per la tendenza del turismo ad una sempre a maggiore integrazione mare-entroterra collinare. In questo quadro Osimo potrebbe prendere accordi con l’azienda di soggiorno “Riviera del Conero”, al fine di poter beneficiare della presenza che l’Azienda stessa gode ormai a livello nazionale e internazionale.
Dicevo inizialmente che su questi temi, sviluppo economico e sociale, attività produttive e terziarie, deve confrontarsi il dibattito sull’attività di una amministrazione comunale sensibile ai problemi della propria comunità.E’ evidente però che non si possono disconoscere tenere in poco conto i problemi tradizionali a cui un’amministrazione comunale deve far fronte, quelli cioè relativi ai servizi necessari ad un viver civile della popolazione insediata. Dovrei dilungarmi troppo se volessi affrontare dettagliatamente tutti questi problemi, ma non posso esimermi dal sottolineare la volontà dell’amministrazione di aderire sempre di più alle esigenze proprie di questo settore.
Per ciò che riguarda i problemi dell’erogazione idrica, sono stati iniziati in questi giorni i lavori per l’acquedotto che servirà le frazioni di Montegallo, Aspio, San Biagio e Colle San Biagio ( per una spesa di circa 20 milioni), mentre è imminente l’inizio dei lavori per quello che potenzierà l’erogazione nella zona di via Corta di Recanati. Altri due importanti realizzazioni nel settore saranno il potenziamento dell’acquedotto di passatempo ( con l’allacciamento della zona fornace Morando che verrà attuato non appena concesso il relativo mutuo già affidato all’INA, e l’altro progetto, di cui un istante fa abbiamo ratificato la deliberazione di Giunta, per una spesa di circa 46 milioni e che servirà a potenziare la distribuzione nelle zone dell’Abbadia, della Stazione e del Padiglione e della periferia di osimo nella zona della Settempedana. Una volta realizzati questi impianti , tutti ormai finanziati, il problema della distribuzione idrica ad Osimo sarà risolto del tutto, o quasi.
Accanto al problema dell’acqua c’è quello della distribuzione dell’energia elettrica, per la quale l’Azienda Idroelettica Municipalizzata Osimana ha chiesto un mutuo di 80 milioni di necessari per migliorare la distribuzione nelle zone rurali e nelle frazioni, e quello del rinnovo degli impianti di illuminazione pubblica. A questo proposito voglio ricordare che subito dopo Ferragosto avranno inizio i lavori per i nuovi impianti a vapore di mercurio nelle vie, Ungheria, Settempedana, dal Consorzio al Bivio Orsi, Corta di Recanati, San Giovanni, Flaminia II^, nella zona del bivio Orsi, e nelle frazioni di Campocavallo, San Biagio, San Sabino, Abbadia , Osimo Stazione, via Paradiso e Fornace Morando a Passatempo; mentre è in fase di predisposizione un altro progetto per nuovi impianti nel centro cittadino. Per la viabilità, è nostra intenzione, dopo la provincializzazione delle importanti vie Cagiata e Striscioni, chiedere identico riconoscimento per altre strade del nostro territorio comunale. Ciò permetterà l’intervento delle maggiori possibilità finanziarie dell’amministrazione provinciale e, d’altro canto, permetterà all’amministrazione di rendere comunali altre strade oggi consorziate e di provvedere in maggior misura alla loro sistemazione, mediante l’allargamento, la sistemazione di scarpate e, ove possibile, la depolverizzazione. Per le vie del centro, intendiamo attuare la risistemazione totale  di quella importante via d’accesso che è il Guazzatore ( sulla base di un progetto approvato) e chiedere un finanziamento per il rifacimento del manto bituminoso in altre importanti vie.
Nel settore igienico, accanto alla costruzione di nuove fognature, è nella nostra massima attenzione il problema della nettezza urbana. Creeremo una Commissione consiliare che studi approfonditamente il problema in vista della scadenza dell’appalto della Società Pastorino. Si dovrà attuare così l’allargamento del servizio alle zone periferiche di nuova costruzione e a tutte le frazioni, anche mediante l’adozione di nuovi metodi di raccolta. Per quanto riguarda l’annoso problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, questo consesso verrà chiamato a dibatterlo nuovamente. Da parte nostra, riteniamo superiore alle possibilità di Osimo l’acquisto e la gestione di un impianto di trasformazione e, per questo, abbiamo già preso gli opportuni contatti con il Comune di Ancona per addivenire ad una soluzione consorziata, la sola in grado di garantire un servizio efficiente e nel contempo finanziariamente sostenibile.
Infine sono nel nostro programma la realizzazione della distribuzione del gas metano e l’ampliamento ed il potenziamento di altri servizi.
Una particolare attenzione vogliamo prestare anche ai problemi della scuola; della gioventù, dello sport e del tempo libero. Desideriamo potenziare le attrezzature scolastiche( edilizia con particolare riferimento alle palestre, trasporto degli alunni, creazione di un efficiente servizio medico-scolastico) e quelle culturali, come la nostra gloriosa biblioteca, favorendo anche tutte le iniziative che potranno essere prese nel settore.
Per lo sport è nostra intenzione dare attuazione al progetto già approvato per una nuova sistemazione e per l’illuminazione del campo sportivo Diana, ricercare finanziamenti per la realizzazione di impianti sportivi di diverso genere, aiutando anche le iniziative che nascono nelle varie associazioni sportive.
In questo quadro va anche ricondotto il discorso sul verde, verrà attuato il progetto per la sistemazione a parco dell’ex Foro Boario ed è nostra intenzione studiare anche l’utilizzazione del parco della Rimembranza. Nelle frazioni e nei quartieri più popolosi dovranno essere predisposte aree da adibire a giochi per bambini.
I problemi della gioventù verranno affrontati e sollecitati, comunque dagli stessi giovani. Per questo è in programma la creazione della Consulta della Gioventù, strutturata nella maniera più aperta possibile, in modo tale da garantire e stimolare la partecipazione di tutti i giovani. Due parole sui problemi dell’assistenza e dell’igiene. Nel quadro del coordinamento dei servizi assistenziali, desideriamo promuovere la confederazione di tutte le opere pie esistenti nel Comune di Osimo per il ricovero dei giovani e degli invalidi, per l’assistenza generica, al fine di intervenire in modo completo in collaborazione con il Comune in tutti i casi di accertata necessità. L’assistenza diretta del Comune dovrà essere efficace, soprattutto a favore dei casi richiedenti ingenti spese.
Per l’igiene anche attraverso l’apporto del Corpo dei vigili urbani, dovrà essere potenziata la vigilanza del suolo e dell’abitato, degli alimenti e delle bevande.
Come si vede anche da una relazione certamente incompleta come la mia, tanti e difficili sono i problemi della nostra comunità. La soluzione di essi richiede impegno, costanza, presenza dell’amministrazione nelle sedi provinciali, regionali e nazionali, perchè la nostra voce possa essere ascoltata, collaborazione con i Comuni vicini e con gli enti economici e della programmazione, senso di responsabilità della famiglia dei dipendenti comunali ( dai quali ci aspettiamo un particolare impegno e per i quali abbiamo istituito un assessorato al personale). Soprattutto però è necessario l’apporto completo e fattivo di tutti voi e della cittadinanza intera. In questa sede, anche attraverso la creazione di commissioni e gruppi di studio, dovranno essere elaborate le decisioni per l’attuazione del programma. Attraverso l’apporto di tutti voi, nel libero gioco democratico della maggioranza e delle minoranze, verrà garantita l’adozione di decisioni obbiettive e meditate. Con gli stessi cittadini desideriamo aprire un proficuo dibattito su questi temi, attraverso le riunioni di quartiere e di frazione ( che contiamo di iniziare dopo il periodo estivo), attraverso una informativa maggiore della nostra attività ( con la realizzazione di un bollettino di notizie e di dibattito sui problemi cittadini), attraverso la creazione di consulte sui problemi più importanti nelle quali chiamare cittadini particolarmente esperti, attraverso infine una presenza di noi amministratori in mezzo ai problemi della città ed una nostra partecipazione attiva ed interessata a tutte le iniziative che i cittadini intraprendono.
Certamente è un impegno gravoso quello che ci attende. Molti dei problemi cui abbiamo accennato aspettano da tempo soluzioni adeguate e forse noi stessi non saremo in grado di soddisfare completamente le aspettative di tutti. Vorremmo però che si credesse che metteremo tutto l’impegno per fare del nostro meglio, nei limiti delle nostre capacità, della nostra esperienza, e del tempo a nostra disposizione. Il nostro è un impegno che abbiamo preso di fronte all’elettorato e che, in questa sede, desideriamo rinnovare. Il mandato che ci è stato affidato forse ci offrirà preoccupazioni ed amarezze. Ma se noi serviremo la nostra comunità con disciplina onore e fedeltà, forse qualche sofferenza potrà essere alleviata, qualche miseria lenita, qualche dolore consolato.
Diamo quindi inizio alla nostra fatica con l’animo e la speranza con la quale si prendono le imprese giuste, con l’augurio che nel prossimo quinquennio la nostra città possa continuare a prosperare, con la stessa intensità che noi auguriamo all’intero popolo italiano e ai popoli di tutto il mondo”.

luglio 1970 L’Unione Sportiva Osimana si prepara ad affrontare il campionato di Promozione regionale. La squadra viene affidata agli ordini del nuovo allenatore, sig. LUCCHESI. Durante l’estate la campagna acquisti e vendite è stata molto intensa.
Vengono ceduti importanti giocatori:
Enzo BRAZZONI centravanti viene ceduto alla Recanatese, Corrado ORAZI centrocampista viene ceduto alla Castelfrettese, Gianni GIANSANTI difensore viene ceduto alla Virtus Ancona. Vengono ceduti alla Maceratese anche alcuni giovani, promesse del calcio osimano: Massimo FIORANELLI ( attaccante classe 1952), Michele Zaiiko ( centrocampista classe 1953), Omero PICCHIO (portiere classe 1954), Gabriele FERRI ( attaccante classe 1953).
Vengono acquistati giocatori “titolati”per disputare un campionato con l’ambizione di ben figurare:
Edoaro LORENZETTI centrocampista; Pasquale GIORGETTI, centrocampista; Valerio MENGHINI, centrocampista tutti provenienti dalla Maceratese.
Dall’Anconitana vengono acquisiti i cartellini di: Sauro MOSCA centravanti, Donato ANDREUCCI attaccante, Stefano POLENTA attaccante, Giancarlo GAGGIOTTI mediano.
La rosa della prima squadra dell’Osimana è composta:
– Portieri: Claudio CERUSICO 1950 e Fabio Farinelli 1945;
– Difensori: Fabio BALDINELLI 1952, Andrea CAPRARI 1954, Andrea DOLCINI 1953, Rossano GRACIOTTI 1947, Fausto GROTTINI 1951, Umberto MANTINI 1940, Gianfranco MENGONI 1945, Ettore RUMORI 1944;
– Centrocampisti: Giancarlo GAGGIOTTI 1943, Edoardo LORENZETTI 1943, Valerio MENGHINI 1941, Vincenzo AGOSTINELLI 1953;
– Attacanti: Enrico AGOSTINELLI 1953, Paolo LEGGIERI 1943, Sauro MOSCA 1949, e p. c. Stefano POLENTA 1950, Franco  REZZONICO 1944, Donato Andreucci 1951, Sandro CITTADINI 1951.

Polenta saluta l_OsimanaIl sindaco Polenta, accompagnato dal Presidente, saluta i giocatori dell’Osimana

luglio 1970 Si svolse  in Ancona un importante concorso  riservato alle parrucchiere. La nostra concittadina Anna Maria PESARESI conseguì il 2 posto nella classifica  presentando un  lavoro eseguito sulla modella: Aldesina SALVUCCI. La gara  si tenne al Teatro Sperimentale.
Parrucchiera Pesaresi

luglio 1970 Scoppia il caso Passatempo.
Passatempo è al centro dell’attenzione della stampa locale e nazionale. Numerosi fedeli nel desiderio di avere come parroco il giovane Don Ezio Saraceni protestano e contestano le diverse decisioni del vescovo.Si tratta di un caso complesso che suscita sorpresa e nello stesso tempo dispiacere. La frazione è tutta schierata per il giovane prete che evidentemente aveva ben seminato e vive come un’ingiustizia la decisione vescovile del suo allontanamento. Il vescovo Maccari aveva designato come parroco  a succedere il compianto don Moretti,  don Cesare AGOSTINELLI.

06/09/1970 Riconoscimento della CIVICA BENEMERENZA a due osimani donatori Avis: Luigi PIRANI e Oberdan MARSILI. Per la prima volta Osimo riconosce le benemerenze cittadine, che si decide di effettuare con cadenza annuale in occasione dei festeggiamenti patronali. I premiati sono due donatori Avis, particolarmente benemeriti per avere abbondantemente superato nel corso della loro vita associativa di donatori, le cento trasfusioni. La cerimonia del conferimento delle benemerenze viene effettuata eccezionalmente agli inizi di settembre,  in occasione del quarantennio della fondazione Avis Osimo..
Osimo 1970 Civiche Benemerenze

6/9/1970 la benemerita Associazione Avis cittadina festeggia solennemente i propri 40 anni di generosa attività a servizio della salute degli osimani. Il programma dei festeggiamenti della importante ricorrenza iniziò con una messa in Cattedrale celebrata dal “donatore” don Giovanni BIANCONI, poi tutti i partecipanti in corteo si recarono al Monumento dei Caduti dove l’Avis pose una corona di alloro. Alle 11 al Teatro “La Nuova Fenice” si tenne la celebrazione ufficiale della quarantennale vita della locale sezione. Presero la parola tra gli altri il presidente di allora, prof. Giovanni SILVESTRI, e il primo presidente e fondatore dell’Avis osimana, il prof. Gualfardo TONNINI. Seguì poi  il rituale banchetto sociale presso la Concessionaria Fiat Casali, nell’occasione venne  costituito  anche  un gruppo aziendale AVIS.
Durante il momento conviviale si premiarono i donatori distintisi per l’attività sociale.
I cittadini benemeriti: Luigi PIRANI ( 190 donazioni) e Oberdan MARSILI ( 112 donazioni).
Medaglia d’oro: Fioravante BELLEZZE (75 donazioni), Francesca BONCI, Dino PESARESI, Marino CARNEVALINI, Elio POSSANZINI, Cesare GIUSEPPETTI ( tutti con 50 donazioni).
Medaglia d’argento ( 35 donazioni) a Luigi BARONTINI, Albino GALASSI, don Alvaro SCATTOLINI, Domenico LOZZI, Aldo Carnevalini, Ugolino MAZZIERI, Roberto BITOCCHI, Mario SPINACI, Remo CECCONI, Ferruccio PIERGIACOMI, Gino DONZELLI, Sisinio VERDOLINI. Medaglia di bronzo ( 20 donazioni) a Dino AGOSTINELLI, Gemma FRONTALINI, Anna GRACIOTTI, Gualtiero MARZIANI, Maria MENGONI, Franco PIRANI, Aldo TORCIANTI, Elsa ESPOSTO, Italo GALASSI, Alga MARZIONI, Osvalda MEZZELANI, Enrico STORANI, Anna Rita TONTI, Natalina FRAGOLI, GINO giannoni, Luciano MARCHIONNI, Gina MATASSOLI, Dino PIZZICHINI, Arnaldo STEFANI, Leonarda BADALONI, Natale COPPARI, Carlo GIULIODORI, Tullio LUCAIOLI, Dino MARCONI, Alberto VIGIANI, Luisa FEI, Eugenio TONTI, Primo CARLONI, Mario LANZONI, don Dino MARABINI, Renata PAOLONI, Valeria VOLPINI, Egidio GHERGO, Alessio CAPOMAGI, Silvio CORALLINI, Emma LAVAGNOLI, Germano MENGARELLI, Igino QUERCETTI, Maria Teresa BRANDONI, Remo PACCAMICCI, Gisella ALBANESI.

settembre 1970 Walter Bozzia di Torino è il vincitore assoluto della 3^ edizione della coppa pianisti d’Italia. Un’edizione che vide in Osimo 200 concorrenti dai 10 ai 25 anni.
Coppa Pianisti 1970
La folla di allievi insegnanti e familiari nell’ atrio del collegio Campana in attesa delle classifiche
Coppa Pianisti 1970 i genitori in attesa

La concertista Cigoli Anna Maria
A sinistra il prefetto Achille Cappuccio, il comm.Aldo Bugaro a destra il presidente dell’Ema il prof.Alessandro Niccoli
coppa Pianisti 1970 serata finaleI due pianoforti i palio, offerti dalla Universal della ditta “Bugari-Sisme di Osimo Stazione furono aggiudicati: uno al Vincitore assoluto della “3^ Coppa Pianisti d’Italia 1970”: Walter Bozzia di Torino; l’altro, a norma del Regolamento, dalla Scuola che aveva avuto il maggior numero di allievi meglio classificati: la scuola di Torino guidata dalla prof.ssa Maria Golia.
Nella Categoria D (solisti fino a 16 anni)  l’osimano Roberto MARACCI con la votazione di 95 punti si classificò al 1° posto, risultando il meglio classificato tra i concorrenti osimani.
1970 Maracci Roberto
1970 Maracci Roberto_2Gli altri giovani pianisti osimani che parteciparono alla competizione furono: Giovanna GIULIODORI ( nella categoria B ); Marzia GIULIODORI ( nella categoria B); Rita SGARDI ( nella categoria F) ; e il duo Marta MARISCOLI – Giovanna GIULIODORI nella categoria H a quattro mani.

30/09/1970 l’indennità di carica del Sindaco passa da £ 70.000 a £. 110.000 mensili. Al vice-Sindaco si attribuisce  una indennità pari al 75% di quella percepita dal Sindaco e cioè £. 82.500. Nessuna indennità è prevista per gli altri Assessori.

03/10/1970 nominati i revisori dei conti del conto consuntivo dell’Az.Idroelettrica municipale: DE ANGELIS Romano, BUGLIONI Attilio, AGOSTINELLI Luciano;

03/10/1970 nominati i componenti della Commissione Consultiva per il Piano Regolatore. Presieduta  dal Sindaco Paolo POLENTA, gli altri componenti  sono il dott. Vincenzo PIRANI (quale Assessore ai Lavori Pubblici), il dott. Alessandro RICCIONI ( quale ufficiale sanitario), ing. Angelo BRODOLINI (direttore dell’ufficio tecnico del Comune), inoltre: Vittorio PIAZZINI, Guglielmo CAPPANNARI, Clemente LANARI, Giovanni CATENA, Roberto RE, Massimiliano ERPICI, Vincenzo FABIANI, Giuseppe RIDERELLI.

03/10/1970 nominata dal Consiglio comunale la nuova Commissione Amministrativa dell’Azienda Idroelettrica: Giuseppe MOBBILI presidente, Giovanni PIRANI, Luigi MORONI, Gino BUGLIONI, Clemente LANARI;

ottobre 1970 iniziano i lavori per la costruzione della nuova palestra che sorgerà accanto alla Scuola Media “Caio Giulio Cesare” di cui è in corso l’ultimazione del secondo e ultimo piano. La palestra oltre che alle attività scolastiche vedrà svolgersi l’attività agonistica della “Lenco -Robur” che militava nel campionato di serie ” C “. Tra la nuova palestra  e la Scuola Media venne lasciato appositamente un certo spazio perchè nelle intenzioni dell’Amministrazione Polenta vi era il proposito  di costruirvi una piscina.

ottobre 1970 La struttura della Regione MARCHE inizia a prendere il via cominciando a far fronte ai propri compiti. Il nuovo ente dopo l’elezione del Consiglio Regionale ha dedicato le sue prime riunioni alle nomine dei vari organi previsti dallo Statuto.
A capo della Giunta regionale vi è il nostro concittadino, prof. Giuseppe SERRINI che ha provveduto a formare la giunta composta da: Ferdinando MESSI (DC) Assessore regionale alla Agricoltura, Giordano TONNINI (PSU) Assessore al Bilancio e Finanze, Emanuele GRIFANTINI (DC) Assessore alla Sanità, Tullio PASCUCCI (PSI) Assessore al Lavoro e cooperazione, Guido BIANCHINI (DC) Assssore alla Istruzione e attività culturali, Guido BIANCHINI (DC) Assessore agli Enti Locali, Patrizio VENARUCCI (PRI) Assessore al Turismo e Commercio, Emidio MASSI (PSI) Assessore all’Industria, Pesca e Artigianato. Presidente del civico consesso regionale viene nominato il prof. Walter TULLI.

10/10/1970 nominati i rappresentanti del comune all’interno del consiglio di Amministrazione degli Istituti Riuniti di Beneficienza: Vinicio ANTONELLI, Luigi CESARETTI, Alberto MAGNONI.

10/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Ospedaliero Ospedale Generale di zona “SS.Benvenuto e Rocco” nelle persone di:  BELLASPIGA Giampaolo, GOBBI Carlo, BIONDI Aldo, RIDERELLI Giuseppe, MONDAINI Edoardo;

10/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i componenti del Consiglio di amministrazione dell’Ente Comunale Assistenza: Maria CASTELLANI presidente, Olindo MARTINI, Alvaro QUERCETTI, Antonietta CANAPA, Bruno FIORDOMO, Alberto QUERCETTI, Ferruccio FRONTALINI, Alberto MINUCCI, Paolo CARNEVALINI, Giulio GUERCIO.

ottobre 1970 Campionato di Promozione, dopo 8 giornate la situazione dell’Osimana è critica: 7 soli punti, 3 vittorie  tutte interne (allora la vittoria assegnava 2 punti), un pareggio ( in casa con il Castelfidardo), 4 sconfitte. La dirigenza giallorossa decide per il cambio allenatore. Anche a quei tempi la legge del calcio diceva che la colpa delle insoddisfacenti prove era tutta dell’allenatore. LUCCHESI viene esonerato, la squadra viene assegnata al nuovo trainer PELLICCETTI di Porto San Giorgio.

ottobre 1970 un nostro giovane concittadino è entrato a far parte della squadra degli spericolati acrobati che compongono la famosa formazione delle “Frecce Tricolori”, si chiama Sandro SANTILLI, ha 25 anni e dal 1967 è pilota presso la pattuglia militare.
Santilli 1970

ottobre 1970 Nella PallaCanestro la “Lenco-Robur” militava nel campionato di serie C. Presidente del sodalizio osimano era Giovanni FATTORINI.
Allenatore Roberto MANCINI. La stagione era iniziata con lusinghiere prospettive, la società aveva provveduto a rafforzare la rosa dei giovani osimani con l’acquisto di due esperti ed alti, giocatori provenienti da Jesi: BIGI e BAMBOZZI.
Questa la rosa dei giocatori:
– Paolo BIGI classe 1946, alto 1.83 ala;
– Flavio FILONZI classe 1945, alto 1.82 difesa;
– Rolando GIORGI classe 1946, alto 1.75 difesa;
– Paolo GONNELLI classe 1951, alto 1.80 play-maker;
– Gianni BAMBOZZI classe 1942, alto 1.92 pivot;
– Enrico PIAZZINI classe 1952, alto 1.90 pivot;
– Roberto PIERPAOLI classe 1946, alto 1.88 ala;
– Giuseppe MENGONI classe 1948, alto 1.80 play-maker;
– Fabio BALEANI classe 1947, alto 1.89 pivot;
– Augusto MATTIOLI classe 1944, alto 1.87 pivot;
– Mauro VERDOLINI classe 1953, alto 1.88 ala.

1970 campo di gioco Lenco RoburIl campo di gioco della Lenco-Robur Basket

15/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i rappresentanti comunali alla Deputazione ai Pubblici Spettacoli presso la “La Nuova Fenice” nelle persone di: Giovanni CIOTTI, Domenico CASTELLANA, Silvio SEVERINI.

15/10/1970 nominato dal Consiglio Comunale il rappresentante del Comune all’interno del Consiglio di Amministrazione dell’Ist.Tecnico Comm.”Filippo Corridoni” nella persona di Aldo MANCINI ragioniere nato in osimo il 17/02/1920;

15/10/1970 nominati i rappresentanti del comune all’interno del consiglio di Amministrazione del Patronato Scolastico Osimano, viene proclamata eletta la maestra  BELLI Rita al posto del dimissionario prof.Paolo POLENTA.

20/10/1970 muore all’età di 78 anni a Firenze dove si era trasferito presso la casa del figlio, l’avv. Giannetto CANAPA.
L’avv. Giannetto CANAPA è stata una figura caratteristica della nostra Osimo: repubblicano per tradizione familiare difese con la parola – era un oratore veemente ed efficace oratore – , e con l’azione quei principi.
Perseguitato come sospettato fautore dei fatti della “Repubblica del Pinocchio” ( la settimana Rossa anconitana del giugno 1914) riparò con altri nel territorio della Repubblica di San Marino, trattenendovisi per vario tempo, fino a quando non vide sicuro il ritorno in famiglia. E’ stato membro instancabile del Comitato di Liberazione, e fu eletto primo Sindaco di Osimo della nuova Amministrazione comunale appena il giorno successivo all’ingresso in Osimo delle prime truppe alleate il 6 luglio 1943.
Fu in quel periodo uno dei principali animatori della ricostruzione di Osimo.
Nella vita privata dopo gli studi in legge all’Università di Roma si mise ad esercitare la professione che esercitò con grande successo non mancando mai di prestare la propria opera gratuitamente alle persone più indigenti di Osimo.  Canapa è stato anche un grande amante dello sport al quale dava tempo e lavoro: è stato Presidente della Società Sportiva Osimana.

– 20/10/1970 il Consiglio comunale nomina i propri rappresentanti all’interno de condominio della  soc.Teatrale “La Nuova Fenice”  nelle persone di : Paolo BIANCONI e Alberto CARTUCCIA.

20/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i rappresentanti del Comune all’interno del consiglio di amministrazione della Opera Pia “Enrico e Margherita Santini” nelle persone di: Fosco EDELWEISS e Ginnasio LAMPA.

20/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i rappresentanti del Comune all’interno del consiglio di amministrazione del Comitato Direttivo Tiro A Segno sezione di Osimo nella persona di PICCHIO Armando nato ad Osimo il 10/10/1922.

30/10/1970 nominata dal Consiglio comunale la Commissione direttiva  della Biblioteca comunale: Vittorio GIACCO, Furio FAZI, Mariano GUZZINI, Cesare ROMITI.

30/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i componenti della Commissione elenco dei Poveri nelle persone di: BUGLIONI Attilio, BIANCHI Albino, FORESI Aldo, GIRI Flora, BAFFETTI Corrado.

30/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i componenti della Commissione del Commercio in sede fissa, nelle persone di: Luigi COLONNELLI nato in Osimo il 21/10/1919, Ugone MARHECEGIANI nato in Osimo il 11/05/1926, Aldo BENIGNI nato in Osimo il 07/05/1927, Antonio LEONE nato ad Asti il 29/07/1943.

30/10/1970 nominati dal Consiglio Comunale i componenti della Commissione Edilizia comunale, nelle persone di: Narciso GENTILI, Elmo CAPPANNARI,  Mario RIDERELLI, Mariano GUZZINI, Mario ing. TONNINI, Antonio geom.PIZZICHINI.

30/10/1970 il Consiglio nomina i componenti della Commissione per l’Edilizia Popolare nelle persone di: Vincenzo PIRANI e Giovanni CATENA.

30/10/1970 nominati dal Consiglio comunale i revisori dei Conti del Comune, nelle persone di: Silvano CARLINI, Ettore PETRELLA, Secondo BUFFARINI.

30/10/1970 nominato dal Consiglio Comunale  il nuovo Comitato comunale O.N.M.I. nelle persone di:  Giovanni CARDINALI presidente, dott. Antonio Franco MARCHESANI, Santina GRACIOTTI, Anna BASSI in Guerrini.

30/10/1970 nominato dal Consiglio comunale il rappresentante del Comune all’interno del consiglio di amministrazione della casa di riposo ” Gisella e Gaetano Recanatesi” nella persona di Mario PESARESI.

novembre 1970 E’ tempo di bilanci anche per il ciclismo. Il fiorente gruppo ciclistico “Alfredo Luna” di Campocavallo  tiene alto in città le gloriose tradizioni sportive del ciclismo. E’ grazie al generoso intervento economico  dell’industriale Quinto LUNA che la società ( che porta il nome del proprio figlio Alfredo)  riesce ad andare avanti. Nel 1970 i ciclisti tesserati sono 12 di cui 10 della categoria allievi. Nel corso del 1970 la società è riuscita a collezionare 30 vittorie su pista nella categoria Allievi oltre innumerevoli piazzamenti. Più di 150 i trofei conquistati. Importante anche l’attività svolta nel campo organizzativo: la società di Campocavallo è riuscita ad organizzare una decina di corse su strada  e su pista. L’anima della società con il ruolo anche di  direttore sportivo è il sig. Adalberto GABRIELLONI.

novembre 1970 Viene rinnovato il Consiglio di Amministrazione dell’EMA. Vengono chiamati  guidare l’ente per il biennio 1971-1973:
FANESI don Vincenzo, MARCHEGIANI Ugone, GIULIODORI Goffredo, CAMPANELLI Giuseppe, CARLONI Carlo Luigi, NICCOLI Alessandro,  LEOPARDI DITTAJUTI Beatrice, TRONTI Fauno, BARTOLI Renato e BUGARI Aldo.

novembre 1970 Nuovo direttivo della Democrazia Cristiana. Al termine delle votazioni furono eletti:
Alberto CARTUCCIA voti 108; Claudio POLENTA voti 104; Fosco EDELWEISS voti 74; Secondo BUFFARINI voti 66; Giuseppe MOBBILI voti 64; Claudio CANAPA voti 52; Carlo GOBBI voti 44; Augusto GIULIODORI voti 31.

novembre 1970 Prima della applicazione dell’IRPEF (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) le famiglie italiane ed osimane pagavano la così detta “IMPOSTA COMPLEMENTARE”. Si trattava di una imposta  personale  e progressiva sul reddito complessivo delle sole persone fisiche, introdotta in Italia nel 1923, poi modificata e abolita con la riforma tributaria entrata in vigore il 1º gennaio 1974. Tale imposta si aggiungeva alle imposte speciali e reali sui redditi dei terreni, dei fabbricati e della ricchezza mobile e, in un sistema basato sulla imposizione diretta a carattere reale, costituiva uno degli strumenti  per attuare i principi costituzionali di progressività e personalità dell’imposta, che sono stati poi realizzati dall’IRPEF. Dalle dichiarazioni del 1970, i contribuenti osimani più facoltosi  risultavano essere: Mario RICCIONI che denunciava redditi per  lire 15.000.000,   Vinicio LEONARDI con 13.200.000, Carlo  LANARI con £. 12.600.000, Sante LANARI con £. 10.800.000. A seguire ma con redditi molto più bassi e comunque superiori ai 4 milioni: Ambrogetti Giulio, Antonelli Luciano, Baleani Ermanno, Boccanera Ermanno, Borgognoni Lanfranco, Bucciarelli Vittorio, Cardinali Giuseppe, Carloni Vincenzo, Corono Osvaldo, Costantini Armando, Cristallini Amilcare, Fagiano Amedeo, Fagioli Emilio eredi, Fiorenzi Gianfranco, Gallo Giacomo, Gambini Giancarlo, Lardinelli Aldo, Lombardi Enrico, Marchesani Antonio, Marinelli Egidio, Martini Marino, Niccoli Alessandro, Pasqualini Roberto, Pergolesi Ferruccio, Preve Ruggero, Tomarelli Gualtiero, Zoppi Alberto e Zoppi Sinibaldo

08/12/1970 è domenica, in Comune c’è la visita ufficiale del neo Presidente della Giunta Regionale, prof. Giuseppe SERRINI.
1970 Serrini Presidente della Regione in Comune

– 8 dicembre 1970 ricorre il 15° anno della fondazione del club Judo Sakura  e nell’occasione viene inaugurata la nuova palestra di judo. Finalmente così si risolvono i problemi degli impianti sportivi del Judo di Osimo.Presidente è Sardus TRONTI e il consiglio di Amministrazione è composto da: Lamberto CANAPA, Edgardo BARTOLI, Carlo CARLETTI, Remo CANTORI, Giorgio SORCI e Claudio ZOPPI.

14/12/1970 Il Consiglio comunale  – a seguito della interpellanza del sig. Giuseppe RIDERELLI  del PSU sulla incompatibilità del consigliere comunale, prof. Romano DE ANGELIS (PSI) che da cinque mesi sedeva al Consiglio comunale di Osimo pur essendo consigliere ed Assessore al comune di Ancona –  è chiamato ad esprimersi. De ANGELIS da’ le dimissioni prima che il Consiglio comunale prendesse in esame l’interpellanza  che riguardava la sua incompatibilità. Scrisse DE ANGELIS:
” Ill.mo Signor Sindaco del Comune di Osimo, come già verbalmente annunciato in sede di Consiglio comunale del 14 dicembre 1970, il sottoscritto presenta formalmente le proprie dimissioni da Consigliere comunale di Osimo, pregandola di volerla mettere all’ordine del giorno della prossima seduta consiliare. In questa particolare occasione sento il dovere di ringraziare Lei ed il Consiglio tutto per la serietà con la quale sono proceduti i lavori a tutt’oggi e per la simpatia e stima sempre dimostrati nei confronti miei personali e del gruppo politico che io rappresentavo. Colgo l’occasione per augurare al Consiglio comunale di Osimo di svolgere sempre più proficuamente il proprio lavoro nell’esclusivo interesse della popolazione osimana. Distintamente.”
f.to Romano De Angelis
dE aNGELIS
Il sindaco  ha parola di rammarico per l’accaduto, mette in rilievo l’attivo contributo dato in Consiglio comunale, in ogni occasione dal Consigliere Romano De Angelis.

dicembre 1970 parte la metanizzazione del centro storico. Al posto del gas gli osimani avranno nelle proprie case e sui fornelli il metano, meno pericoloso e meno costoso del gas fino ad allora utilizzato. Il progetto parte con il centro storico cittadino  con un primo allacciamento di circa 2.000 utenze. Il Consiglio comunale decide di affidarne la gestione all’Azienda Idroelettrica Municipalizzata che vedrà così estendere la sua attività anche in questo nuovo servizio cittadino.

16/12/1970 Petizione degli abitanti della frazione dell’Abbadia per il disservizio dell’energia elettrica. I residenti della frazione lamentano gli inconvenienti che da anni si verifica nella frazione. L’energia elettrica subisce oscillazioni di tensione nelle ore serali tali da rendere impossibile il funzionamento degli apparecchi radio e televisivi e l’uso degli elettrodomestici oramai diffusi anche nelle campagne e nelle frazioni. I cittadini dell’Abbadia oramai esasperati dopo diversi reclami chiedono e minacciano proteste clamorose se la nuova Amministrazione Polenta se alle parole promesse durante la campagna elettorale non seguono fatti concreti per la risoluzione dei disservizi.

17/12/1970 suor Tosalba BERTONI viene trasferita lasciando ai bambini ed ai genitori delll’asilo Montessori il ricordo di un prezioso e amorevole lavoro svolto con capacità e gioioso impegno. Anche suor Giulietta LIMONATA lascia l’orfanotrofio femminile.
1970 suroRosalba

21/12/1970 a seguito delle dimissioni ( forzate) di Romano DE ANGELIS (PSI) viene invitato ad assumere la nomina il signor Gaetano CAMPANELLI quale primo dei non eletti nella lista n. 5 contrassegnata “Falce, martello e libro con scritta P.S.I.” alla quale apparteneva il prof. DE ANGELIS.
Ma il sig.Gaetano da grande socialista qual’ era, in solidarietà al suo stimato compagno di partito costretto alle dimissioni, rinunciò alla nomina. Il seggio vacante venne poi preso dal signor Sergio CAPPELLA primo dei non eletti dopo CAMPANELLI.

21/12/1970 a seguito dell’aumento del numero degli alunni frequentanti la scuola media, l’Amministrazione comunale è costretta a cercare nuovi locali dato che le scuole allora esistenti so erano dimostrate insufficienti per la sistemazione. Inoltre la situazione deficitaria delle finanze del Comune non permetteva di costruire rapidamente un edificio scolastico nuovo. Sei aule  più la sala professori più la palestra si reperirono presso l’ex seminario vescovile  di proprietà della Curia. Per l’affitto di questi spazi fu concordato un canone annuale di £. 1.500.000 più £ 200.000 per rimborso delle spese per luce,riscaldamento e acqua. Parliamo della scuola media “Giacomo Leopardi”.

26/12/1970  il consigliere comunale ( e futuro sindaco ) Alberto CARTUCCIA si sposa in cattedrale con al sig.na Cinzia BARTELLONI

27/12/1970  anche il neo Sindaco, Paolo Polenta eletto a giugno a reggere l’Amministrazione Comunale si sposa con la sig.na Agnese  Maria GRILLI. Il matrimonio si svolse in Cattedrale e la cerimonia fu officiata da s.e. mons. Carlo MACCARI.

gennaio 1971 Claudio CANAPA, per tutti Lalli,  a soli 22 anni è  il nuovo segretario comunale della Democrazia Cristiana osimana. Nominato all’ unanimità dopo il  congresso cittadino  molto partecipato del novembre 1970. Queste le scelte del congresso della DC osimana:
Segretario Politico venne nominato Claudio CANAPA;
Vice Segretari Politici Claudio POLENTA e Fosco EDELWEISS;
Componenti del direttivo: Alberto CARTUCCIA, Secondo BUFFARINI, Carlo GOBBI, Augusto GIULIODORI, Fernando MOSCA.
Segretario amministrativo e tesoriere Giuseppe MOBBILI.
Delegata movimento femminile la maestra Rita BELLI, delegato per il movimento giovanile l’universitario Valerio MARCHETTI.
1971

15 gennaio 1971 all’Università di Bologna, facoltà di Ingegneria si laurea “Ingegnere elettrotecnico” il nostro concittadino Pasquale ROMAGNOLI;

17 gennaio 1971 rinnovate le cariche al Circolo del Cinema. Presidente Aldo COMPAGNUCCI, segretario Fausto SANTILLI, tesoriere Gerardo SABBATINI. Componenti del consiglio direttivo: Giuseppe ATTILI,  don Giovanni BIANCONI, Ida MORI, Stefano PIZZICHINI.
don Aldo Compagnucci

gennaio 1971 dopo aver superato diversi provini  per annunciatrice e presentatrice, presso la sede centrale della Rai di Roma, la giovane concittadina Beatrice CAGNONI prende servizio quale presentatrice Rai. La giovane Beatrice diplomata alle Magistrali in Osimo e poi diplomatasi Insegnante di Educazione Fisica con buona conoscenza di diverse lingue, presenterà  anche alcuni festival e manifestazioni varie, rifiutò proposte per il Teatro ed il cinema.. Assunse il nome d’arte di Beatrice Cori e per noi tutti osimani, ma non solo, era tra le “signorine buonasera ” il  volto più bello, molto femminile, elegante  ed allegro della Rai.
È rimasto famoso un suo annuncio durante i Mondiali di Calcio di Italia ’90, durante il quale esibiva un ampio décolleté, il che  le costò l’allontanamento dal video per qualche tempo a cui seguirono polemiche e articoli di giornale anche su Repubblica che la difese per la sua spontaneità e simpatia.
Bearrice Cagnoni

21/01/1971 entra in funzione per iniziativa dell’Eca una mensa del popolo presso la sede di via San Filippo per venire incontro alle esigenze di ampi strati della popolazione in difficoltà;

22 /01/1971 per iniziativa della “DOMUS CHRISTIANE” sorge ad Osimo un Centro prematrimoniale con l’intento di svolgere iniziative in  preparazione e a difesa della famiglia che, sopratutto dopo l’approvazione della Legge sul divorzio, stava subendo  –  a detta di tale Associazione – una notevole disgregazione. L’iniziativa si avvarrà di un equipe composta da: dott. Francesco UMANI medico, direttore del Centro, prof. Giovanni ALBANESI direttore didattico, prof. Giampaolo BELLASPIGA giurista, dott. Paolo IPPOLITI pediatra, don Giuseppe GERONZI giudice Tribunale ecclesiastico regionale, prof. Giovanni SILVESTRI ginecologo, prof. Alberto ZANNINI medico specialista cura della pelle, sig.ra Mafalda BUGLIONI segretaria. La sede dell’Associazione sarà in via d’Offagna località Monte della Crescia.

26/01/1971 A seguito della morte del senatore Aristide Merloni e della rinuncia del primo dei non eletti, prof. Umberto delle Fave, il nostro concittadino prof. Alessandro Niccoli viene chiamato ad occupare il seggio rimasto vacante a Palazzo Madama.
Il prof. Niccoli nelle elezioni politiche del 1968 riscosse ben 45.488 voti, pari al 35,03% dei voti validi, risultando il secondo dei non eletti.
Osimo ha il suo rappresentante in Parlamento e un rappresentante di alto profilo culturale, umano, professionale e con grande esperienza amministrativa. Una delle figure più preparate e impegnate della DC: laureato in lettere, professionalmente stimato come ordinario di lettere italiane e latine nei Licei Classici dal 1940 al 1961, preside negli Istituti Magistrali dal 1981 al 1963 e dal 1963 al momento della nomina preside al Liceo Classico di Osimo.
Si aggiunga che era stato Consigliere comunale di Osimo dal 1946 al 1948 e dal 1951 al 1956; Sindaco di Osimo dal 1956 al 1964. E’ stato membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Studi per lo Sviluppo Economico delle Marche ( ISSEM); alla nomina a Parlamentare rivestiva il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione del Collegio Convitto “Campana” e componente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Autonomo Case popolari di Ancona. Inoltre aveva appena terminato di pubblicare un Dizionario della Lingua Italiana. Insomma Osimo è ben lieta di aver mandato a Roma uno dei suoi cittadini più autorevoli e preparati per svolgere un ruolo istituzionale importante per tutto il Paese.

Niccoli Alessandrofoto tratta dal dal libro di Carlo Niccoli

febbraio 1971 Il Consiglio comunale approva il Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 1971. Il Bilancio è un atto fondamentale nella vita del Comune, con questo strumento si dovrà far fronte alle molteplici esigenze della Pubblica Amministrazione nei vari settori della vita della città.
Nella presentazione, in Consiglio comunale,  del progetto di bilancio di previsione per il 1971,  il prof. Tito BELLI – relatore in quanto assessore alle finanze- disse che tale documento non si differenziava da quello per l’esercizio del 1970, se non per l’aumento del disavanzo economico di 114 milioni 490 mila e 50 lire. Il disavanzo economico nel 1971 arrivò a toccare i 400 milioni.
Colpa degli Amministratori Locali osimani ? A quei tempi  tutti gli Enti Locali erano alle prese con i “disavanzi” e la causa principale di tale dissesto della finanza locale era determinata dalla inadempienze dello Stato: che sopprimeva entrate tributarie senza mettere a disposizione dei comuni delle entrate necessarie a far fronte a servizi per le proprie comunità.
schema Bilancio 1971

febbraio 1971 i lavori per la costruzione della nuova palestra che sorgerà accanto la scuola media Caio G.Cesare continuano alacremente. La palestra servirà per le normali lezioni di educazione fisica  della scuola e per le gare sportive della locale squadra , la Lenco-Robur, di pallacanestro che militava nel campionato di serie “C”.
lavori costruzione Palabellini

febbraio 1971 Grande difficoltà per le industrie del settore della fisarmonica e strumenti musicali. Il difficile momento che il settore attraversa fa seguito a tutto un periodo di saliscendi collegati  a congiunture economiche nazionali ed internazionali, che stanno tenendo tutta la classe operaia legata  in una situazione di disagio e di precarietà. Sono centinaia i lavoratori licenziati o minacciati di licenziamento, lavoratori dei comuni di Castelfidardo, Osimo e Loreto. Sindacati, confindustria, amministratori locali si augurano che la crisi, la più grande dal dopoguerra, che colpisce il settore possa passare, ma purtroppo nessuno sa indicare una risoluzione.

14/2/1971 inaugurata la sede, ad Osimo Stazione lungo la statale, del centro AeO della ditta Carlo TEODORI per il deposito e la distribuzione di generi alimentari. Si trattava del primo grande “supermercato” presente a Osimo.

febbraio 1971 La situazione dell’ Osimana nel campionato di Promozione è sempre precaria. La squadra ora nelle mani di Pelliccetti continua a essere posizionata nei bassifondi della classifica. La formazione dell’Osimana:
CERUSICO, GROTTINI, MONALDI, MENGHINI, RUMORI, GIORGETTI, POLETTA, ANDREUCCI, MOSCA, LORENZETTI, LEGGERI, FARINELLI, GRACIOTTI. I tifosi sono delusi e preoccupati. La classifica, a febbraio, come riportata dai giornali:
Immagine1febbraio 1971 Se i tifosi dell’Osimana sono delusi, grande amaro in bocca ha lasciato – sopratutto – la sconfitta con il Castelfidardo, grande è invece l’entusiasmo per i sostenitori della Libertas ( l’altra squadra cittadina che militava nel campionato di seconda categoria). La Libertas, allenata da Sandro CAMPANELLI,  nell’ultima partita del girone di andata si impose con un sonoro 5 a 2 nel derby contro la Passatempese, con reti di LARDINI, e le doppiette di CORALLINI e BUSCARINI.
Queste le formazioni.
Passatempese: PETTINARI, CAPITANI, BRANCHESI, CAPOMAGI, PESARESI, CAMPANARI, BELLEZZA, POLENTA, AGOSTINELLI, PACIOTTI, BRACONI.
Libertas: TULLI, PACCAMICCI, VERDOLINI, BUSCARINI R., GALASSI, PIRANI, CHIARALUCE, LARDINI, CORALLINI, SERRANI, BUSCARINI O., COMODI, secondo portiere RAMAZZOTTI.

4 marzo 1971 Dopo un lungo periodo di crescita, durato per tutti gli anni ’60, il settore della produzione di fisarmoniche andò, agli inizi degli anni ’70, definitivamente in crisi. L’ingresso sul mercato di una miriade di nuovi concorrenti internazionali che seppero per primi apportare le nuove tecnologie e l’elettronica negli strumenti musicali tradizionali, mandò in crisi definitivamente il settore  che subì un drastico  ridimensionamento. Tante piccole imprese fallirono, molti abili artigiani con tanta professionalità si ritrovarono disoccupati.
In Consiglio comunale il consigliere CATENA Giovanni si fa promotore di una iniziativa, invitando il Consiglio ad approvare un Ordine del Giorno, per cercare di stimolare l’intervento del capitale pubblico e delle partecipazioni statali al fine di sostenere il settore per superare la pesante situazione economica e sociale che si andava determinando con la chiusura di diverse fabbriche.

Il Consiglio Comunale di Osimo,
constatato il grave stato in cui si è venuta a trovare l’industria della fisarmonica tenendo in continuo stato di allarme centinaia di famiglie di lavoratori;
auspica una qualificazione dell’intervento pubblico e delle partecipazioni statali nelle Marche per consentire uno sviluppo economico che superi la pesante situazione in atto;
Chiede che l’Amministrazione comunale di Osimo si renda promotrice di ricercare incontri con gli altri Comuni della Valle;
Affinchè possa costituirsi nei prossimi mesi e quindi iniziare lo studio per individuare una vasta area da adibire a zona industriale.
Inoltre fa voti perchè il Sindaco e la Giunta siano presenti al convegno sul settore indetto dalla Amm. comunale di Castelfidardo. ”
L’Ordine del Giorno fu approvato all’unanimità.
fisarmoniche

marzo 1971 Decorato Quinto LUNA che riceve la medaglia d’argento al valore militare, su proposta del Ministero della Difesa. Questa la motivazione:
Entrava, all’armistizio, nelle formazioni partigiane della sua zona portandovi l’esperienza della sua età e l’entusiasmo della sua fede. Partecipava a tutte le azioni del suo reparto distinguendosi per doti di particolare coraggio e di capacità di comando, fornendo brillante esempio ai suoi uomini, di fede ed attaccamento alla lotta. Nel corso di una rischiosa azione intesa a far saltare un importante ponte stradale, sorpreso dall’inatteso sopraggiungere di un automezzo nemico, apriva immediatamente il fuoco contro l’avversario. Inceppatasi l’arma, anzichè ritirarsi, si lanciava arditamente con la stessa sugli avversari riuscendo  a metterli fuori combattimento“.
Luna Quinto

15 marzo 1971 il consigliere comunale, dott. Ettore PETRELLA per motivi legati alla sua professione si dimette. Il seggio resosi vacante viene attribuito al sig. Alberto QUERCETTI primo dei non eletti dopo il Petrella nella lista del PSDI.

marzo 1971  il gruppo ciclistico G.S. Alfredo LUNA di Campocavallo si ritira dalla scena del ciclismo e nasce una nuova compagine che prende il nome di Soc.Sportiva CAMPOCAVALLO. Nella nuova società rimangono gli stessi dirigenti ed appassionati che avevano guidato la precedente compagine.

marzo 1971  il concittadino Alberto SANTARELLI viene insignito del stella al merito del lavoro.
Il Saltarelli nato il 28 aprile 1912 era conosciuto in città per la sua professione di operatore del cinema,  dipendente del cinema Concerto.
Nel 1961 il Santarelli era già stato premiato quale “anziano del cinema” e nel 1963 gli era stata assegnata la medaglia d’oro per la fedeltà al lavoro.
anni 60 Bacheca del cinema ConcertoIl Santarelli provvedeva anche ad aggiornare la Bacheca del Cinema Concerto che stava per il Corso tra il negozio di Campanelli e il negozio di abbigliamento  Alessandrini,di fronte c’era la bacheca  del Cinema Teatro

marzo 1971 L’Italia era scossa è segnata da disordini e tumulti a Catanzaro e all’Aquila , disordini legati alla scelta dei capoluoghi e guidati da alcune forze politiche di estrema destra. In Osimo il Consiglio comunale approva un Ordine del Giorno contro il pericolo del “neofascismo”.
IL CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO
Considerati  i luttuosi avvenimenti che hanno recentemente turbato la coscienza democratica degli italiani in occasione della scelta dei capoluoghi regionali calabro e abruzzese;
Rilevato come essi nascondono le mira di ben determinate forze politiche eversive, tendenti a procurare continui attentati alla sicurezza dello Stato ed ai principi della Costituzione;
Considerato  che la Repubblica Italiana ha tratto le sue origini da un’eroica lotta unitaria di tutte le componenti politiche contrarie al regime fascista negatore di ogni libertà e fondato sulla violenza indiscriminata;
Chiede  un’azione contro il teppismo neo fascista, un’inchiesta sui finanziamenti delle organizzazioni di destra e, al Governo la determinazione a colpire mandanti, complici, ed istigatori delle squadracce fasciste, applicando inflessibilmente la legge 645 del 1952.
Intervennero  nella discussione  molti consiglieri, in particolare si associarono all’iniziativa i consiglieri: Catena, Buglioni, Guzzini, Fabiani e Giulietti.

17 marzo 1971  A partire dal 1971 anche OSIMO, con me già si usava fare in altri centri,  inizierà a ricordare quei cittadini che nei più svariati campi delle umani attività avranno onorato la nostra città.
Il consiglio comunale approva un regolamento per la concessione di medaglie ed attestati di civica benemerenza da assegnare annualmente a tutti coloro che abbiano in qualsiasi modo giovato alla città sia rendendole più alto il prestigio attraverso la loro personale virtù, sia servendone con disinteressata di edizione di singole istituzioni, sia promuovendo nuove iniziative di interesse comunitario. Le medaglie e gli attestati verranno assegnati annualmente in occasione della festività del patrono Di Osimo, San Giuseppe da Copertino, che ricorre il 18 settembre.
Si legge sulla delibera di Consiglio: “L’Amministrazione comunale allo scopo di sostenere e sviluppare il dovere civico nel suo senso più ampio, rende testimonianza indicando alla pubblica riconoscenza l’attività di cittadini, enti, associazioni ecc. che con opere, atti, eventi doti e virtù personali o associative nel campo sociale, culturale, economico, nonché con atti di particolare rilievo ed abnegazione, abbiano apportato prestigio alla comunità osimana dimostrando particolare dedizione e senso civico.”
Era il 17 marzo 1971, quando il Consiglio comunale approvò a tal riguardo il seguente Regolamento per la istituzione e concessione di Attestati di Benemerenza Cittadina
Art.1 Il Consiglio Comunale di Osimo, interprete dei desideri e dei sentimenti della cittadinanza, ritiene tra i suoi doveri additare alla pubblica estimazione l’attività di tutti colore che, con opere concrete nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, della scuola, del lavoro, della produzione, dello sport, con iniziative a carattere sociale, assistenziale e filantropico, con particolare collaborazione alle attività comunali, con atti di coraggio e di amore, abbiano in qualsiasi modo giovato alla città di Osimo, sia rendendone più alto il prestigio attraverso la loro personale virtù, sia servendone con disinteressata dedizione le singole istituzioni, sia promuovendo nuove iniziative di interesse comunitario;
Art. 2 Allo scopo sono istituite speciali segni di benemerenze destinati a premiare le persone e gli enti od istituzioni che si siano particolarmente distinti nel campo e per le attività di cui al precedente art. 1. Le civiche benemerenze assumono le seguenti forme:
– Medaglia d’Oro;
– Medaglia d’Argento;
– Medaglia di Civica Benemerenza.
Art. 3 Le civiche benemerenze sono conferite solennemente il 18 settembre di ogni anno, ricorrenza della festività di San Giuseppe da Copertino, Patrono cittadino.
Art. 4 La concessione delle civiche benemerenze è deliberata dalla Giunta Municipale, cui le proposte vengono sottoposte, corredate dai necessari elementi illustrativi.
Art. 5 Le proposte di concessione possono essere inoltrate dai membri della Giunta e del Consiglio comunale, dagli uffici municipali, da Enti, istituzioni e da singoli cittadini che, per la loro conoscenza diretta, siano in grado di sottolineare le attività ritenute degne di essere pubblicamente riconosciute mediante la civica benemerenza. Le proposte stesse devono essere fatte pervenire entro il 18 luglio di ogni anno.
Art. 6 La forma della civica benemerenza è stabilita ad esclusiva discrezione della Giunta Municipale, cui compete il giudizio di valutazione sulle benemerenze effettivamente acquisite dalla persona, dall’Ente o istituzione proposti.
Art. 7 Le civiche benemerenze prevedono le seguenti otto classi :
Classe I : Benemerenze per le scienze, lettere ed arti:
a) benemeriti nel campo delle scienze (tecniche, giuridiche, mediche);
b) benemeriti nel campo delle Arti figurative;
c) benemeriti nel campo delle lettere (critici, storici, giornalisti);
d) benemeriti nel campo della musica e dello spettacolo.
Classe II : Educatori.
Classe III : Lavoratori, industriali, operatori economici ed animatori di istituzioni cittadine:
a) lavoratori, industriali ed operatori economici;
b) dirigenti e promotori di istituzioni culturali ed artistiche.
Classe IV : Mecenati, filantropi e benemeriti delle varie attività sociali ed assistenziali.
Classe V : Enti ed istituzioni osimane.
Classe VI : Collaboratori dell’Amministrazione comunale ( consulenti, funzionari interni, ed esterni, appartenenti a Commissioni, ecc.).
Classe VII : Benemeriti per atti di coraggio, per particolari manifestazioni di amore verso la città, e per attività sportive.
Classe VIII: Promotori di nuove iniziative che abbiano contribuito allo sviluppo della città.
Art. 8 Le civiche benemerenze sono consegnate unitamente ad un certificato sottoscritto dal Sindaco o dal Segretario capo, recante un numero progressivo corrispondente a quello riportato sul Registro delle concessioni, conservato a cura dell’Ufficio Segreteria.
Art. 9 Nel caso di rinuncia alla civica benemerenza non sarà dato atti alla registrazione; qualora la registrazione sia già avvenuta la Giunta Municipale procederà alla revoca della concessione.
Civiche Benemerenze dal 1970
Questi i primi  benemeriti iscritti all’ Albo d’Oro Civiche Benemerenze (fino al 1971):
Anno 1970
– PIRANI Luigi;
– MARSILI Oberdan entrambi per essere stati i più virtuosi volontari donatori del sangue all’Avis osimano.
Anno 1971
– dott. Aldo BLASI per “l’alto servizio reso all’Amministrazione della città di Osimo nell’aver ricoperto l’incarico di segretario comunale ininterrottamente per quasi un quarantennio, dando prova di rara competenza e di particolare attaccamento all’ufficio e alla propria città”.
– mons Carlo GRILLANTINI per “le benemerenze acquisite con la sua feconda attività di storiografo dedicata, con fervida passione e profonda competenza, alle millenarie vicende di Osimo, di cui ha raccolto in un approfondito studio la storia dalle origini ai nostri giorni, rendendo così prezioso ed inestimabile servizio alla città”.
– prof. Ferruccio PERGOLESI per “aver dato lustro e prestigio alla propria città, di cui fu anche Sindaco raggiungendo una posizione di chiara fama nello studio delle scienze giuridiche, attraverso quarant’anni di insegnamento universitario, che gli hanno meritato il titolo di emerito e una innumerevole serie di pubblicazioni”.

25/03/1971 Lo studente universitario osimano, laureando in Economia e Commercio, Sergio GIULIODORI si cimenta nella popolare trasmissione televisiva “Rischiatutto”, condotto da Mike Bongiorno.
E’ stata una trasmissione, un gioco a quiz, divenuto a quei tempi un fenomeno di costume: si vinceva molto, ma bisognava essere davvero preparati, quasi dei fenomeni. Il supercampione in assoluto fu il parapsicologo Massimo Inardi.
La formula del Rischiatutto prevedeva tre concorrenti, all’inizio con delle domande preliminari, uno alla volta, questi potevano guadagnare i gettoni d’oro che poi sarebbero serviti per il gioco principale.
L’ultima fase della gara, quella più tesa ed emozionante, era quella dei “raddoppi”: luci abbassate, cabine chiuse, concorrenti isolati con una cuffia per evitare suggerimenti. Un’altra frase celebre di Mike: “Quale busta vuole? La uno la due o la tre?”. La domanda, sulla materia del concorrente, era multipla e molto difficile; chi vinceva raddoppiava quanto aveva guadagnato in quel momento, ma se sbagliava una sola di quelle domande perdeva tutto. Chi aveva più gettoni d’oro era il campione.
Sergio GIULIODORI arriva in televisione dopo aver superato brillantemente le prove di selezione di Ancona e di Milano. Nel gioco veniva messa a dura prova, oltre l’emozione, la capacità di memoria, i riflessi.
La materia prescelta dal concorrente osimano era: la Storia della II guerra mondiale  dal congresso di Monaco del 1938 fino agli Armistizi.
Giuliodori Sergio
marzo 1971  Le maestre osimane che superarono la prova scritta del Concorso Magistrale e furono ammesse agli orali: ANGELONI Palmina, ANTONELLA Igina, ANTONELLI Pierina, BELLARDI Laura, BELLEZZA Rosa Maria, BEVILACQUA Maria, CASTELLANA Gloria, DIONISI Fiorisa, IORMETTI Marisa, LATINI Giannina, MANCINELLI Anna, PARINI AnnaMaria, PESARESI Settimia, PICCINI Iva, PISTOLA Daniela, PROSPERI Sandrina, ROMAGNOLI Renata, TANTUCCI Maria.
Scuola elementare Osimo
marzo 1971 Sui giornali appaio due notizie che non avranno poi riscontro nei fatti.
La nuova sede delle Poste. I giornali riportano la notizia che finalmente è stato risolto l’annoso problema della sede centrale delle Poste. Viene riportata la notizia, poi risultata non veritiera, che la Commissione Edilizia ha approvato il progetto di trasformazione della Chiesa di San Gregorio ( in Piazza Dante) con annessa canonica a nuova sede delle Poste Italiane che in quel periodo erano state sistemate provvisoriamente in Via G.Leopardi, al piano terra  del “Grattacielo”. La scelta di Piazza Dante sembrava ottimale e funzionale come nuova sede delle Poste del centro ma in realtà non se ne fece nulla ( mi permetto di aggiungere: fortunatamente): la chiesa di San Gregorio con il suo bellissimo portone venne poi restaurata nel 2009  mentre la nuova, attuale, sede delle Poste venne poi trovata in piazza Rosselli.
Caso Passatempo. Anche il clamore suscitato dal “caso di Passatempo” sembra, a detta della stampa, risolto. La clamorosa protesta dei fedeli di Passatempo, che si erano opposti al trasferimento del cappellano don Ezio ad altro incarico sembra cessata nel periodo pasquale con la scelta più logica: il ritorno di don Ezio tra i suoi parrocchiani in qualità di Cappellano e con don Giuliano Cesari come nuovo Parroco. Un ritorno alla pace dopo 7 mesi di dure contestazioni e laceranti conflitti. Così almeno sembrava.

marzo 1971 L’Istituto Professionale di Stato per l’Industria  e l’Artigianato ottiene la piena autonomia amministrativa. La scuola si dedica alla formazione dei futuri tecnici, ha sede nei locali dell’istituto collegio San Carlo in via Molino Mensa e nel 1971 contava ben  219 alunni. Primo Preside dell’Istituto è stato l’ing. Mario PINCHERLE, uomo dalle tante virtù: archeologo, poeta, ingegnere  e grande studioso deceduto il 23/9/2012. Vice preside  in quei primi anni fu il prof. Sebastiano SCARNA’.
PinkerleNel marzo del  1972 il preside  PINCHERLE organizzò un famosissimo esperimento, seguito anche dalla Rai, che si svolse al campo sportivo del San Carlo: attraverso gli specchi ustori, ricalcando l’esperimento di Archimede, gli studenti incendiarono la riproduzione di una nave romana.
Pincherle

Pincherle specchi-ustori-3

L’Ing. Mario PINCHERLE, un grande Preside amato e rispettato dai suoi studenti.
Un simpatico racconto “rubato” al figlio Roberto Pincherle.
“Partita studenti-professori all’ IPSIA di Osimo negli anni ’70. Papà finge un infortunio per farsi sostituire alla fine del primo tempo e viene portato negli spogliatoi con quella avveniristica barella. Ero presente ed ho scattato io la foto. Nonostante le parate di padre Toffari i professori furono asfaltati dagli studenti capitanati da Adriano Polenta, poi divenuto calciatore professionista e successivamente anche dirigente del Bologna ! ”
Forse la partita era una sfida tra IPSIA e Ragioneri “Corridoni”, sicuramente il campo è quello del San Carlo.
Pincherle preside IPSIA

26 marzo 1971 dopo  aspre discussioni; sempre contrastata dai ricchi proprietari terrieri, viene finalmente votata la legge sui fondi rustici. La questione della mezzadria arriva anche nell’aula del Consiglio Comune osimano. I Consiglieri Guido MAGGIORI e Giovanni CATENA presentano due distinte mozioni. Dopo una discussione approfondita, nella quale emersero le diverse posizioni dei consiglieri, sia arrivò a redigere un Ordine del Giorno comune approvato all’ unanimità dal civico consesso osimano.
“ IL CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO
Presa in esame la grave tensione creatasi nelle campagne in seguito alle intimidazioni ed alla minaccia di disdettare dai fondi numerose famiglie di contadini ;
Considerato che, in vista di una profonda trasformazione dell’agricoltura oggi in crisi, il passaggio dalla mezzadria al contratto di affitto, fondato questo sull’equo canone e su concreti sussidi di garanzia dell’autonomia imprenditoriale per coltivatore costituiscono il primo passo valido e progressivo verso l’impresa contadina;
Esprime solidarietà ai contadini e condanna il metodo intimidatorio di gran parte dei proprietari;
Chiede, al parlamento di approvare tempestivamente il disegno di legge che sancisce la obbligatorietà del passaggio – su richiesta del colono – dalla mezzadria all’affitto anche nel caso di contratti stipulati dopo il 1964 compresi quelli pendenti davanti alla Magistratura.”
L’Ordine del Giorno venne approvato all’unanimità da tutti i Consiglieri comunali.
mezzadria 2

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5 aprile 1971 In “sala gialla” si svolge una seduta segreta del Consiglio Comunale. L’oggetto della discussione è il servizio del corpo dei Vigili Urbani. Tutto era nato a seguito di lamentele e di alcune segnalazioni di manchevolezze del servizio del corpo dei Vigili Urbani e dal comportamento del suo Comandante ritenuto, da alcuni, troppo rigido ed autoritario.
Sulla stampa locale le uniche indiscrezioni che emersero furono le dichiarazioni dell’Assessore competente, Rodolfo MARI, che riferì che tutto era stato chiarito e tutto era da imputare allo scarso numero dei vigili a disposizione dell’Amministrazione comunale e questo limitato organico era la causa delle  tensioni presenti  all’interno dell’ufficio.

aprile 1971 La scuola “Borgo San Giacomo” ha messo in scena l’operetta “Fior di Loto”. La rappresentazione è stata data nel Teatro della Misericordia ed ha ottenuto un buon successo. Erano presenti le autorità locali, il direttore didattico dott. Ameglio CARDELLI e centinai di spettatori. La regia è stata curata dalla signora Giuseppina MOBBILI mentre la sceneggiatura è stata curata dall’insegnante Donato MILONE.
Borgo

10  aprile 1971   In consiglio comunale e tra le forze politiche cittadine è accesa la discussione della situazione dell’E.C.A., l’Ente comunale preposto alla Assistenza. Il gruppo consiliare del PCI presenta una interrogazione a firma: Riccardo GIULIETTI, Mario MAGGIORI, Mariano GUZZINI  e Giulio GUERCIO.
“Avuto notizia che in seno all’organismo dell’ECA esiste allo stato attuale una situazione finanziaria amministrativa irregolare, e, per certi aspetti, non molto chiara, essendo a conoscenza delle effettive dimissioni del Presidente dell’Ente, la signora Maria AGOSTINELLI Castellani, rassegnate per motivi personali;
Tenuto Conto
Che, in una situazione particolarmente delicata come l’attuale, la mancanza del Presidente priva della necessaria autorevolezza e capacità del Consiglio di Amministrazione dell’ECA eletto dal Consiglio Comunale
Chiede
Che nel seno del Cons.Comunale stesso, venga nominata una Commissione d’inchiesta la quale, al più presto provveda a verificare quali siano le reali condizioni finanziarie dell’ente, ed ad accertare , nel caso che vi siano, le responsabilità di uno stato anormale dello stesso, per riferire poi adeguatamente a questo consesso”-

Anche l’avv.Vincenzo Fabiani presentò una analoga richiesta di discussione consiliare sulla questione ECA.
Della vicenda nel frattempo, nel marzo del 1971, se ne stava interessando anche la Prefettura che aveva aperto una inchiesta.
Da parte sua il Consiglio Comunale appositamente convocato e dopo una lunga discussione decise di accogliere le proposte provenienti dalle minoranze che volevano si facesse piena luce su quanto stava accadendo all’interno dell’ECA. Il Consiglio Comunale nominò una Commissione d’inchiesta consigliare formata da un rappresentante di ogni partito presente nel civico consesso. La commissione presieduta dal Sindaco si componeva dei seguenti consiglieri:
– Fosco EDELWEISS in rappresentanza della DC;
– Guido MAGGIORI a quale rappresentante del PCI;
– Giovanni CATENA per il PSI;
– Attilio BUGLIONI per il PSUP;
– Alberto QUERCETTI per il PSDI;
– Vincenzo FABIANI per il PLI.
Con la nomina della Commissione il Consiglio invita, altresì, la Prefettura di portare a termine l’indagine promossa nel più breve tempo possibile e chiede, inoltre, che nelle risultanze di tali indagini sia resa edotta l’Amministrazione comunale.
Nelle pagine de “L’Osservatore”
Eca inchiesta

14 aprile 1971 ( mercoledì sera) L’EMA organizza al Teatro “La Fenice” uno spettacolo di musica jazz con la partecipazione della New Orleans Jazz Band di Carlo Loffredo  con la presenza della famosa solista Shan Robinson.
Carlo Loffredo jazz

17 aprile 1971 Niccoli Alessandro recentemente entrato a far parte dell’alto consesso della Repubblica  viene ricevuto in Comune dal Sindaco, dal viceSindaco , dal mons. Carlo MACCARI
nICCOLI IN cOMUNE

20/04/1971 La società sportiva Osimana in occasione dell’ Assemblea dei soci, rinnova le cariche sociali. Nominato Presidente onorario il sindaco, prof. Paolo POLENTA, Presidente della società viene confermato Silvano PRINCIPI e vicePresidente Antonio BRUNI. Entrano nel consiglio: Pietro CARPINETI, Ennio PANGRAZI, Sinibaldo POLACCO, Giuseppe RIDERELLI, Mario MAGNONI, Piero GIACCHE’, Secondo GIARDINIERI, Sirip GRAZIONSI, Franco MAGGIORI, Franco TASSI, Gianni MANNINO, Giovanni MARSILI, Luciano CASTELLANI, Otello GRAZIOSI, Giovanni SGARDI, Carlo PIERPAOLI, Aldo BIONDI, Alberto BONIFAZI, Giuseppe VIGNONI,  Clelio GRACIOTTI,  Franco PESCE,  Franco FRANCHINI, Mario CASONI, Franco CARTUCCIA,  Nevio PICCININI,  Franco FORESI,  Duilio MONTECCHIANI e Settimio SBAFFO.
197 Osimana 1Intanto la prima squadra riesce a salvarsi anche per il prossimo anno parteciperà al difficile ed impegnativo campionato di Promozione.

maggio 1971 sotto la regia di Pio Fantasia, grande uomo di sport  oltre che ispirato funzionario “tuttofare” del Comune si aprono i  Giochi della Gioventù edizione 1971. I giochi che come al solito vedranno la partecipazione di tantissimi giovani osimani si aprirono in piazza del Duomo con la “teofila” Rosalba Brandoni.
Giochi della Gioventù 1971

L’organizzazione della bella iniziativa sportiva che negli anni ha coinvolto tanti ragazzi faceva capo ad una Commissione composta da: il Sindaco, dall’Assessore allo sport ( il prof. Paolo Bianconi), dal prof. Luigi PESARINI insegnante di Educazione Fisica quale rappresentante della Scuola; Egidio BALEANI, Pio Francesco FANTASIA dirigente del Comune nonchè rappresentante della Libertas; Sandro BASCONI, Mario PETTINARI rappresentante della S.S.Fiamma, Nazzareno BITOCCHI del gruppo sportivo Osimo Stazione, Giuseppe ATTILI rappresentante del gruppo sportivo Passatempo, Gino FALCETTA del centro CONI; Franco LOMBARDI, Angelo ALESSANDRINI della polisportiva Libertas; Giuseppe RIDERELLI in rappresentanza della Unione sportiva Osimana; Giovanni FATTORINI per la Robur; Gianni SANTILLI per la volleyball; Giovanni DONZELLI della soc.sportiva LUNA; padre TOFARI dell’ist.San Carlo; Gino BUGLIONI del club Tennis; Lamberto CANAPA per lo judo Sakura; Gabriele GIUSEPPETTI per la Atletica Leggera; don Flavio RICCI rappresentante del Seminario; Gianfranco MORETTI della soc.Tiro a Segno; Luigi CESARETTI del pattinaggio; Gabrielloni per il ciclismo.

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24 maggio 1971 Una commovente cerimonia si è svolta presso la Scuola Elementare di Santa Lucia, con la consegna di medaglie d’oro in segno di riconoscimento per la lunga e benemerita opera svolta nella scuola, dalle maestre collocate a riposo per raggiunti limiti di età:
– signorina Laurina BEBI;
– signorina Godella VOLPINI
Due insegnanti verso le quali intere generazioni di alunni nutrirono sentimenti di grande gratitudine affetto e stima.
Volpini

giugno 1971 La Lenco-Robur si salva e rimane a giocare nel campionato nazionale di serie C. Il risultato conseguito è molto importante sia perchè la squadra era composta di quasi tutti giovani osimani, sia perchè ci  si confrontava con compagini molto forti ed agguerrite come: Padova, Vicenza, La Torre di Reggio Emilia e Bologna. Giocavano fra i “senza testa”: Fiorenzi, Mengoni, Bambozzi, Piazzini, Giorgi, Verdolini, Moroni, Pirpaoli, Gonnelli e …….
La squadra osimana pur partecipando ad un campionato importante continuava ad osservare intatto lo spirito dilettantistico che da sempre la animava e la caratterizzava.
1971 Robur

21/06/1971 Carlo CARRETTO, il religioso dei piccoli fratelli del vangelo di Spello autore di diversi libri,  viene ad Osimo. Terrà in Cattedrale una conferenza sul tema ” Al di là delle cose”.

26 giugno 1971 Anche il comune di Osimo viene coinvolto nella vicenda dei problemi della FARFISA. La crisi della più importante azienda di strumenti musicali aveva determinato la sospensione dal lavoro di più di 380 operai, si prevedevano inoltre altri licenziamenti ed erano in corso scioperi di tutte le maestranze e della questione c’era anche l’interessamento del Ministero dell’Industria dove proseguiva la vertenza tra i titolari della ditta e le rappresentanze sindacali.
Su iniziativa del gruppo consiliare del PCI la questione arrivò sugli scranni del Consiglio Comunale.
Il Consigliere comunale GUERCIO intervenendo nella discussione disse:
… A nome del PCI partecipo alla discussione consiliare apprezzando l’interessamento della Amministrazione comunale, della Giunta e gli interventi già fatti dai colleghi della DC su tale problematica. Riteniamo importante esprimere la solidarietà di questo civico consesso a tutti i lavoratori in questi giorni in sciopero. Chi parla per  è stato operaio della FARFISA per 16 anni. Anni vissuti sotto la continua minaccia del licenziamento con tutte le tensioni che ciò determina in una famiglia….
Alla fine della discussione viene predisposto ed approvato all’unanimità un Ordine del Giorno.

Il Consiglio comunale

Appresa la grave situazione creatasi nella FARFISA a seguito della sospensione di un importante numero di dipendenti;
                                                                                                                                                        Esprime

La solidarietà agli operai colpiti dal provvedimento e la preoccupazione anche alla luce delle difficili condizioni dell’ occupazione nella nostra zona che la situazione si aggravi ulteriormente

Chiede

Un urgentissimo intervento del Governo che assicuri la soluzione della spinosa vertenza della FARFISA è in tutto il settore degli strumenti musicali ed elettronici, nel quadro di una politica economica basata sulla realizzazione di strutture che stimolino una ripresa produttiva del settore che caratterizza la nostra zona.”
L’ordine del giorno venne approvato all’unanimità per alzata di mano.
Farfisa 3

Parte anche una sottoscrizione per aiutare gli operai in agitazione da diversi giorni
sottoscrizione

27 giugno 1971 Osimo aderisce al Consorzio Acquedotto del Nera che avrà sede a Macerata. Il Consorzio era finalizzato alla costruzione, manutenzione, delle opere necessarie per il prelevamento delle acque dalla sorgente del fiume Nera allo scopo di migliorare l’approvvigionamento idrico con evidenti benefici anche per il nostro territorio da sempre deficitario della risorsa acqua.
Acquedotto del Nera

giugno 1971 si laureano in lettere all’Università di Urbino Ivana BORSELLA, Gloria CASTELLANA, AnnaMaria MORELLI, Irene MOSCA  e Orietta POLVERIGIANI.
Risponde al post, Gloria Castellana: “…Avevo portato “I Malatesta ad Osimo” e fui molto apprezzata ….come premio di laurea, ebbi il permesso (pensa un po’) di partire per conto mio per una breve vacanza (e avevo 21 anni!!!)Mi precipitai a Vienna a visitare i luoghi della principessa Sissi (già quella volta avevo il pallino di fiabe, re, regine e company!)”
Gloria Castellana

giugno 1971 Affrontarono l’esame di maturità, diplomandosi maestri all’Istituto magistrale “Pier Giorgio Frassati” di Largo Trieste in Osimo: Liliana ACCORRONI, Gianfranco BAIOCCO, Liliana BALDONI, Franca BASCONI, Patrizia BIAGETTI, Elia BORTIGNON, Michele CAGNA, Anna DONNINI, Anna Maria GASPARRINI, Angelo GRANDE, Fiorisa IPPOLITI, Franco LATINI, Angela MAGGIANI, Giovanna MARCHETTI, Maria Grazia NICOLETTI, Maria Teresa PAOLI, Pietro PEZZOTTI, Agostino POLVERIGIANI, Giuseppe SALONE, Marcella SARTARELLI, Maria Teresa SEVERINI, Maria Grazia ZOPPI, Simonetta BENEDETTELLI, Maria Laura BIONDINI, Daniela BRONZINI, Maria BUGARI,  Liana CAPITANELLI,  Fiorella COLETTA, Carla FOSSER, Daniela GABRIELLONI, Anna Maria GIULIODORO, Patrizia MANCINELLI, Patrizia MONTENOVO, Silvia RAVENDA, Anna RIZZA, Maria Incoronata TERLIZZI.
Magistrali Osimo

giugno 1971 Bill Gates, fondatore della Microsoft, da tempo in testa alle classifiche degli uomini più ricchi del pianeta, ha raccontato che il segreto del suo successo è stato lo studio  del  latino e del greco.
Anche dietro a questi ragazzi e ragazze che si diplomarono nell’estate del 1971 al Liceo Scientifico e Classico “Campana”di Osimo, c’era lo studio del latino e del greco:
Francesco BADIALETTI, Tito Livio BASSO, Francesca BUGLIONI, Rosalba CANAPA, Renata CARLONI, Anna Maria FEI, Giovanni GIRALDI, Sandro GUERCIO, Luigi INNOCENZI, Annunziata MAGI, Giovanella MANDOLINI, Mariella MARTINI, Maria MILKIWSKI, Maria Paola NICCOLI, Elisabetta PASQUALINI, Roberto PESARESI, Doriano PETTINARI, Graziano PIERGIACOMI, Angelomaria RICCIONI, Roberto TOMARELLI, Lucia TOMBOLINI,  Stefano TROMBETTONI, Nadia VACCARINI, Maria Giovanna VICARELLI
arrivano i Geometri

giugno 1971 Diventano RAGIONIERI  pensando di guadagnarsi da vivere affidandosi alla partita doppia, all’economia e alla tenuta dei registri contabili:  Sergio ACCORRONI, Vincenzo BAFFETTI, Massimo BELFIORI, Mariella BELLUCCI, Stefano BIONDINI, Brunella BRILLI, Aldimiro CANDOLFI, Giuseppe CARANCINI, Sandro CARBONARI, Giancarla CIONCO, Ernesto GIROMBELLI, Maria GIULIODORI, Astra GRACIOTTI, Luciana MAGGIORI, Paolo MARSILI, Hans MORF, Maria Rita MORI, Maria Pia MOSCA, Maria PICCHIETTI, Viviana PIERMARIA, Pio Renato SBAFFO, Canzio SETTEMBRINI, Alessandro TORBIDONI, Francesca TRISCARI, Roberto VICARELLI, Vincenzo VICARELLI, Danilo ALESSANDRINI, Mario BINCI, Fausto CAMPANARI, Massimo CARPANO, Enrico CETRARI, Stefania COPPARI, Carlo CRUCIANELLI, Claudio DE ANGELIS, Camillo DI LUCENTE, Salvatore FIORE, Simonetta GALEANDRO, Clara GRASSETTI, Fausto GROTTINI, Luigina GUERRINI, Maurizio INCONTRI, Nenella MARTINANGELI, Ennio MELONARI, Lezio MESCHINI,  Bruno MONACHESI, Bernardetta PANDOLFI, Renato PIRANI,  Elisabetta POLITI, Paola POSSANZINI,  Serenella QUAGLIARDI, Spartaco ZOPPI, Daniela PIRANI e Leonardo RUGGERO.

1971 Ragionieri 1

1971 Ragionieri 3

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5 luglio 1971 il comune realizza le pensiline per la fermata delle corriere in via Crocefisso e in via Cesare Battisti.
A causa della lentezza dei lavori con i disagi che gli stessi stavano determinando la questione andò a finire in “sala gialla”.
Sig. Sindaco, il sottoscritto, Sergio Cappella, in qualità di consigliere comunale chiede alla Signoria Vostra quanto segue:
1) Chi ha dato l’autorizzazione per la fermata dell’autobus in prossimità della curva delle Magistrali largo Trieste – via Cesare Battisti ? La fermata è in contrasto con le norme del codice della strada che vieta appunto la fermata di qualsiasi mezzo in prossimità o in curva.
2) Quanto dureranno i lavori di via Strigola ? La chiusura di questa via tanto piccola quanto importante, porta un notevole disagio alla viabilità cittadina. Non si potrebbero accelerare i lavori ?
3) Quanto costerà all’ Amministrazione comunale la realizzazione della pensilina del Crocefisso ? “
( interrogazione del consigliere com. Sergio Cappella del Psi ).

luglio 1971 con una solenne cerimonia svoltasi nella civica residenza sono state consegnate le insegne di  “Cavalieri di Vittorio Veneto” per oltre 300 ex combattenti della prima guerra mondiale. Un meritato e giusto riconoscimento a:
ACCORRONI Domenico, ACCORRONI Giovanni, ADORNI Giacomo, AGOSTINELLI Giuseppe, ALBA Emilio, ALGATI Luigi, AMBROGETTI Carlo, ANDREUCCI Alfredo, ANGELETTI Adrio, ANGELETTI Arte, ANTONANGELI Carlo, ANTONELLI Giulio, ARENI Giovanni, BAFFETTI Celeste, BAIOCCO Nazzareno, BALEANI Antonio, BALEANI Basilio, BALEANI Giulio, BALEANI Luigi, BALEANI Ubaldo, BALEANI Umberto, BALLONI Giulio, BARBALARGA Filippo, BARIGELLETTI Raffaele, BARONTINI Armando, BASCONI Vincenzo, BATTAGLINI Isidoro, BATTISTELLI Filippo, BECCACECE GAUIDO, BELLEZZA Alfonso, BELLEZZA Umberto, BELLEZZA Ranieri, BEVILACQUA Cesare, BEVILACQUA Marino, BIANCHELLI Alessio, BINCI Augusto, BINCI Sante, BIONDI Giulio, BOCCOLI Alfredo, BONIFAZI Luigi, BOTTEGONI Nazzareno, BRUNACCI Amedeo, BRUSCHINI Giovanni, BUFARINI Cesare, BUFARINI Nazzareno, BUSCARINI Eugenio, BUSCARINI Luigi, CAMILLETTI Enrico, Camilletti Pasquale, CANALINI Francesco, CANTARINI Costantino,  CANTORI Emilio, CANTORI Attilio, CAPORALINI Giuseppe, CARBONARI Albino, CARTUCCIA Giovanni, CECCONI Nazzareno, CENTANNI Benvenuto, DONZELLI Leonardo, FRANCIA Eugenio, GIOACCHINI Augusto, GIULIODORI Luigi, GRILLANTINI don Carlo, CESARETTI Pietro, MAGNALARDO Nazzareno, MARIANI Luigi, PRETINI Giovanni, FRANCHINI Clemente, MERCANTI Antonio, POLIDORI Francesco, RECANATESI Giovanni, DARDANI Aldo, DEL CURTO Duilio, DELLA ROSSA Luigi, DIONISI Vincenzo, DIOTALLEVI Aldo, DIOTALLEVI Dorino, DONNINI Augusto, FABBIETTI Gino, FAGIOLI Diego, FAGOTTI Giuseppe, FALAPPA Enrico, FALASCONI Alessio, FALCETELLI Marino, FATTORI Adolfo, FATTORINI Giuseppe, FICOSECCO Eugenio, FIORANELLI Giacomo, FIORANELLI Giovanni, FRANCINELLA Paolo, FRONTALINI Federico, GABRIELLONI Alfredo, GABRIELLONI Giuseppe, GAGGIOTTI Nazzareno, GAMBINI Enrico, GAMBINI Giulio, GAMBINI Giuseppe, GAMBINI Luigi, GHERGO Giovanni, GIACCHE’ Giuseppe, GIACCHETTA Enrico, GIACONI Nazzareno, GIULIODORI Alessandro, GIULIODORI Giovanni, GRACIOTTI Ferdinando, GRACIOTTI Ubaldo, GROTTINI Giovanni, GUERCIO Giovanni, GUERCIO Luigi, ILARI Ilario, IOVANELLI Luigi, IPPOLITI Primo, LARDINI Antonio, LATINI Enrico, LATINI Marino, LUZI Nazzareno, MACCHI Vito, MAGNONI Filippo, MARACCI vincenzo, MARCHETTI Enrico, MARIANI Enrico, MARINELLI Clemente, MARINELLI Giuseppe, MARINI Luigi, MARINI NAZZARENO, MARRA Giuseppe, MASSACCESI Cesino, MATASSOLI Aristide, MAZZANTINI Amedeo, MAZZIERI Luigi, MAZZIERI Nazzareno, MENGARELLI Cesare, MENGARELLI Giambattista, MEZZELANI Giulio, NICOLETTI Giuseppe, NICOLINI Attilio, NOCCIONI Enrico, ORIOLI Nazzareno, ORLANDINI Enrico, ORLANDINI Luigi, ORLANDINI Vincenzo, PALAZZESI Celeste, PALAZZINI Marino, PALAZZINI Pasquale, PALPACELLI Bruno, PASQAULINI Nazzareno, PEPA Emilio, PESARESI Antonio, PESARESI EAMILIO, PESARESI Giuseppe, PESARESI Sante, PETRACCINI Marino, PETRACCINI Nazzareno, PETTINARI Luigi, PETTINARI Vincenzo, PICCHIO Enrico, CANTORI Cesare, CANTORI Enrico, CANTORI Giuseppe, CAPITANELLI Pasquale, CAPOGROSSO Giuseppe, CAPOMAGGI Giuseppe, CAPONI Amedeo, CAPORALETTI Antonio, CAPORALETTI Eugenio, CAPORALETTI Giulio, CAPORALETTI Igino, CAPORALETTI Marino,  CAPORALETTI Nazzareno, CAPORALINI Enrico,  CAPORALINI Luigi, CAPPELLA Isidoro, CARBONARI Costantino,  CARBONARI Nazzareno, CARDELLA Enrico,  CARDELI Nazzareno, CARESTIA Lorenzo,  CARLETTI Clemente, CARLETTI Ugo, CARLONI Vincenzo,  CARNEVALINI Giuseppe, CATOZZO Cesare,  CECCARELLI Giuseppe, CECCHINI Giuseppe, CESARETTI Filippo,  CESARETTI Luigi, CETRINI Alfredo, COLA Clemente, COLOSI Luigi,  COLTRINARI Giovanni, COPPARI Vincenzo, COSTANTINI Ferruccio, CUPIDO Costantino, CUPIDO GAIULIO,  CUPIDO Paolo, DAL MAISTRO Primo, PICCHIO Enrico, PICCHIO Luigi, PIERANTONI Vincenzo, PIERINI Antonio,  PIERPAOLI Augusto, PIERUCCI Nazzareno, PIGLIAPOCO Eugenio,  PIGLIAPOCO Fortunato, PILESI Rutilio,  PIOMBONI Cesare, PIRANI Benvenuto,  PIRANI Enrico, PIRANI Pietro,  PIRANI Umberto, PIZZICHINI Luigi, POLACCO Giuseppe, POLENTA Ferruccio, PICCHIO Luigi, PIERANTONI Vincenzo, PIERINI Antonio, PIERPAOLI Augusto, PIERUCCI Nazzareno, PIGLIAPOCO Eugenio, PIGLIAPOCO Fortunato, PILESI Rutilio, PIOMBONI Cesare, PIRANI Benvenuto, PIRANI Enrico, PIRANI Pietro, PIRANI Umberto, PIZZICHINI Luigi, POLACCO Giuseppe, POLENTA Ferruccio, STORTONI Nazzareno, STRAPPATO Giulio, TOCCACELI Alfredo, TOCCACELI Rodolfo, TOMBOLESI GAUIDO, TORBIDONI Enrico, TOZZO Cesare, TRILLINI Giuseppe, TRUCCHIA Cesare, TRUCCHIA Luigi, VACCARINI Cesare, VACCARINI Giovanni, VELLI Raniero,  VESCOVO Pietro, VESCOVO Vincenzo, VIGIANI Vincenzo, VIGNINI Mario, VIRGINI Domenico,  ZACCONI Gaspare, ZAGAGLIA Cesare, ZAGAGLIA Enrico, ZAGAGLIA Pietro, ZOPPI Luigi, ACCORRONI Antonio, ADORNI Aldo, AGOSTINELLI Augusto, AIELLO Vincenzo, ALESSANDRINI Tullio, ANDREUCCI Cesare, BADIALI Enrico, BAFFETTI Eugenio, BOSCHI Ciro, BUSCARINI Silvio, CANAPA Adelfimo, COPPARI Giovanni, COSTANTINI Enrico, FALCETTA Cesare, FRANCHINI Amedeo, GABRIELLI Nazzareno, GOBBI Enrico, GROTTINI Luigi, IPPOLITI Annibale, IPPOLITI Francesco, LAMPACRESCIA Luigi, MANCINELLI Vincenzo, MARINI Giulio, MATTIONI Giuseppe, MAZZOCCHINI Giuseppe, MENGARELLI Giuseppe, PIGLIAPOCO Albino, SALVUCCI Gualtiero, SANTARELLI Massenzio, TOZZO Eugenio, VIOLINI Cesare, ZAGAGLIA Enrico, AGOSTINELLI Bruno, BAGNARELLI Enrico, BRANDONI Enrico, BUSCARINI Enrico,  BUSCARINI Nazzareno, CANTORI Giuseppe, CAPOGROSSO Attilio, CAPORALETTI Marino, COLTRINI Nazzareno, CREMONESI Antonio, FAVA Luigi, FREDDO Enrico, GIANNONI Clemente, GIGLIO Clemente, GIULIODORI Ruggero, GUERCIO Enrico, MARONARI Alfio, MAZZAFERRI Giuseppe, MENGARELLI Cesare, MEZZELANI Giuseppe, ORTINI MENOTTI Vittorio, PALLOTTA Sisinio, PESARESI Filippo, PIERDICCA Giulio, PROVINCIALI Augusto, SERRANI Cesare, VICARELLI Italiano, VIGNONI Raffaele, ZARI Cesare, CARDIONALI Raffaele, FONTANELLA Pietro, GLORIO Nazzareno, PERGOLESI Enrico.

Tutti ricevettero l’attestato e il nastrino.
Cavalieri Vittorio Veneto 2

luglio 1971 la Lenco Italiana spa rimane la più importante realtà produttiva della città. Il titolare è Luciano Antonelli, la fabbrica produceva giradischi e motori elettrici, era composta da capitale italo-svizzero.
Lenco 15

luglio 1971 sotto la regia di Pio Francesco Fantasia e dell’Ema con Claudio Polenta si tiene dal 17 al 25 luglio nel magnifico scenario della Cattedrale Romanica la 5^ edizione del Festival Musicale Città di Osimo. La collaudata iniziativa estiva osimana ancora una volta sarà segnata dalla presenza di un folto pubblico provenite anche dalle località marine per apprezzare spettacoli di alto valore culturale. Le manifestazioni poste in calendario per il 1971 videro esibirsi  nel palcoscenico di piazza del Duomo:
* il 17/07/1971 un balletto moderno su musiche classiche  con la compagnia dei Nederlands Danz Theater  con più di 50 elementi;
* il 23/07/1971 concerto duo pianistico Wally e Nerina Pepoli di Torino;
* il 24/07/1971 concerto beethoveniano dell’orchestra Sinfonica città di Praga con 100 maestri musicanti.
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Il manifesto della  5^ edizione del Festival Internazionale di Musica Città di Osimo
1971 Festival 3

luglio 1971 In zona San Sabino la società Sam di Bologna realizza un impianto pilota per la produzione del baco da seta.L’iniziativa fa seguito ad uno specifico studio secondo il quale il nostro territorio appare il più idoneo per la produzione del baco da seta. Da ricordare come nel nostro territorio sia stata fiorente e redditizia l’industria del baco da seta, che con le filande di Recanatesi, Cardinali, Berrè e Giorgetti diede lavoro, negli anni 1920- 1950 a centinaia di famiglie osimane.
L’iniziativa industriale promossa a San Sabino appare assai interessante e foriera di belle prospettive poichè secondo le previsioni ad Osimo la stessa ditta avrebbe collocato uno stabilimento per la produzione della seta. La Sam acquistò in via Buffarda circa dieci ettari di terreno, nel quale mise a dimora gelsi di tipo giapponese che producevano foglie tre volte l’anno. Anche la Fornace Fagioli con i suoi essiccatoi venne coinvolta nel progetto industriale.

16 luglio 1971  ore 21,30 in Piazza Duomo ( serata inaugurale) e replica Sabato 17 luglio Nederlands dan Theater Balletto moderno  musiche di Stravinsky, Vivaldi, Techaikovsky. Una troupe di 45 artisti  più l’orchestra.
balletto 1971

17 luglio 1971 è Domenica,  a San Paterniano vengono inaugurate due lapidi che ricordano gli 82 Caduti della Parrocchia nelle due guerre mondiali. Presente un  folto corteo aperto dagli alunni delle scuole Elementari, con la banda cittadina, vengono scoperte le lapidi poste sulla facciata della Chiesa Parrocchiale. Tra le autorità presenti il sindaco Paolo Polenta, il senatore prof.Alessandro Niccoli, il dott. Gualtiero Donati segretario del Comune di Osimo, il cav. Angelo Rubini presidente dell’associazione Combattenti, che aveva organizzato insieme al parroco la  manifestazione. Presenti molti Cavalieri di Vittorio Veneto, reduci e combattenti, ma soprattutto moltissimi congiunti dei caduti, venuti anche da lontane località.
San PaternianoLa seconda guerra mondiale, portò morte e distruzione nelle campagna osimane. Molte le case coloniche che furono gravemente danneggiate dal fuoco dell’artiglieria pesante e dagli scontri che si combatterono casa per casa. La popolazione fu coinvolta negli scontri e la zona osimana della parrocchia di San Paterniano e Santo Stefano è quella che ha pagato il più alto tributo di vite umane. Per tutti va ricordato un fatto tragico accaduto il 17 luglio a San Paterniano, Rosa Fabietti, una bellissima ragazza bruna, durante la battaglia si era nascosta dentro un tino. Tenta di uscire pensando che i tedeschi se ne fossero andati. Un soldato polacco la vide nella penombra della cantina, pensa essere un tedesco, le spara. La ragazza muore, il polacco resosi conto dell’errore si mise a piangere disperatamente accanto alla ragazza.

San Paterniano 2( The Polish Institute and Silorski Museum di Londra)

Il libro del maestro  Carlo Gobbi, “Quota 360. Il Monte della Crescia”, racconta questi tragici fatti, che accaddero a San Paterniano e a Santo Stefano  con il passaggio del fronte.  17 giorni terribili che videro le due frazioni di Osimo tra due fuochi e che lasciarono sul campo 24 vittime civili, tanti mutilati e più di un centinaio di soldati morti tra le file tedesche e polacche. Il libro racconta, riprendendo alcuni appunti del diario del parroco di San Paterniano don Fulvio Badaloni, che alcuni ufficiali polacchi incaricarono don Fulvio di far costruire presso la chiesa un piccolo monumento in onore di tre soldati polacchi falciati all’alba del 17 luglio, dai mitra tedeschi appostati nella vecchia scuola. Al termine della guerra, maggio del 1945, fra le  tante priorità della ricostruzione don Fulvio si adoperò per la costruzione del monumentino che ad ottobre era già pronto per la solenne inaugurazione.
Il 17 luglio rimane una data importante per la storia della frazione di San Paterniano, una memoria con i suoi monumenti e i suoi “segni” che è bene non vada mai dimenticata.

San Paterniano 3Il primate di Polonia,  Joseph Glemp, ha visitato nel maggio del 1994 il piccolo monumento ai soldati polacchi

21/07/1971 Nell’ambito di Osimo Festival, l’Ema organizza un evento musicale all’interno della chiesa di San Francesco. Il famoso organista della Cattedrale di San Veneslao di Praga si esibisce in un concerto per musica da organo.

24/07/1971 nell’ambito di Osimo Festiva si esibisce  la corale “Le guaranis”, un gruppo argentino;
los

25 luglio 1971  ore 21,00 spettacolo di jazz e blues della New Orleans Jazz Band con Carlo Loffredo e Edith Peters
1971 jazz

25 luglio 1971 si conclude la 5^ edizione del Festival Internazionale di Musica Città di Osimo. Una edizione artistica che ha segnato la presenza in piazza Duomo di più di 5.000 spettatori.
1971 Osimo Festival 5Si trattava della 5^ edizione del Festival Internazionale di Musica. L’Ema con Claudio Polenta e il prezioso contributo di Francesco Pio Fantasia riuscirono a programmare  una serie di eventi artistici che per la loro qualità non avevano confronto con quanto proposto da altri Enti o Comuni limitrofi.
L’eccezionalità del programma, la felice scelta e combinazione di generi di sicuro richiamo come: balletto, organo, pianoforte, folklore e jazz. In aggiunta a questi elementi, il sapiente lavoro di una organizzazione tecnica e pubblicitaria di primo ordine sono stati gli ingredienti che hanno determinato, per diversi anni,  il successo delle serate in Piazza Duomo.
Il Festiva riusciva, di anno in anno, ad essere un riferimento artistico e turistico per Osimo e per tutta la Regione Marche, richiamando nel nome dell’arte, migliaia di persone nella nostra città. Gli organizzatori riuscirono non solo a portare tante persone ad Osimo ma anche a dare un’immagine di qualificazione culturale alla nostra città. Gli “illuminati” organizzatori di anno in anno erano riusciti a “segnare ed a consolidare una strada”, Osimo in pochi anni, grazie a questi eventi estivi, era riuscita a guadagnarsi un’immagine di cittadina a servizio dell’arte e della cultura.
1971 Festival 2

08/08/1971 Festa dei Fiori in notturna . Come sempre la maggior attrattiva sarà costituita dai carri allegorici che percorsero le vie cittadine  in una fantasmagoria di luci. Una Festa dei fiori in notturna che ha visto un grande concorso di pubblico formato oltre che da osimani, anche da numerosi turisti che stazionano nelle vicine località balneari.  Oltre la Banda “Città di Osimo”, hanno allietato la serata diversi gruppi folklorisitici: “La Nuccichella” di Montecassiano, “La Calandra” di maiolati Spontini, il gruppo folk “Civitanova Marche” e il “Gruppo Folkloristico Marchigiano” di Potenza Picena. La cantante Rita Morin, con il suo complesso “Quelli delle stelle nere”, ha tenuto un personal show. La giuria, al termine della sfilata dei carri, ha provveduto poi ad assegnare i premi. Primo classificato è stato il carro allestito dalla ditta Montecchiani intitolato “Mille e una notte”, il secondo premio è andato, invece, al carro della ditta Campanelli intitolato ” Il Castello fatato”.

agosto 1971 Il Ministro della Pubblica Istruzione, on.Misasi,  ha disposto, a partire dal 1 ottobre con l’inizio del nuovo anno scolastico,  l’autorizzazione all’apertura di una sezione “Geometri” annessa all’Istituto tecnico – commerciale “Filippo Corridoni”. L’Amministrazione comunale ha immediatamente provveduto al reperimento di idonei locali per lo svolgimento delle lezioni. Da tempo la cittadinanza osimana aspirava all’Istituto per Geometri che va a completare la già ricca presenza di Istituti di Istruzione secondaria nella nostra città e che offre ai giovani studenti osimani e a quelli provenienti dal vicino hinterland la possibilità di scegliere per la propria formazione fra: licei classico e scientifico, l’Ist. tecnico per ragionieri, l’Ist. per l’industria e l’artigianato e le magistrali.
arrivano i Geometrisettembre 1971 L’Italia si conta, parte l’ XI censimento generale della popolazione e V censimento generale dell’industria e del commercio. Vengono applicati per il censimento i seguenti giovani osimani:
Serenella SANTILLI, Spartaco ZOPPI, Agostino POLVERIGIANI, Daniele SCARPINI, Ugo NOVELLI, Rina BADIALETTI, Franco CAPOMAGI, Sauro MERCURI, Paolo PIAZZINI.
1971 riepilogoIl Censimento Generale della popolazione 1971 rileva questo quadro della popolazione Osimana. Popolazione residente n° 23.877, di cui maschi 11.614 e femmine 12.263. Densità popolazione ( abitanti / Km2 ) 226. 
Dei 11.614 maschi: i celibi erano 5.526, i coniugati erano  5.795, mentre i vedovi erano  293.
Delle 12.268 femmine: le nubili erano 5.222, le coniugate erano 5.842 e le vedove erano 1.199.
Suddivisa per classe di età, questa era la popolazione di Osimo del 1971:  meno di 5 anni n° 1.778 (879 m. e 899 f.), 5 – 9 anni n° 1.914 (993 m. e 921 f.) 10 – 14 anni n° 1835 ( 957 m. e 878 f), 15 – 19 anni n° 1785 (884 m e 901 f.), 20- 24 anni n° 1727 (877 m e 850 f.), 25 – 29 anni n° 1441 ( 743 m. 698 f.), 30 – 34 anni n° 1792 ( 866 m. e 926 f.), 35 – 39 anni n° 1.664 ( 832 m. e 832 f.), 40 – 44 anni n° 1.696 ( 870 m. e 826 f.), 45 – 49 anni n° 1.608 ( 822 m. e 786 f.), 50 – 54 anni n° 1.177 ( 555 m. e 622 f.), 55 – 59 anni n° 1.450 ( 661 m. e 789 f.), 60 – 64 anni n° 1.392 (603 m. e 789 f.), 65 – 69 anni n° 989 ( 446 m. e 543 f.), 70 -74 anni n° 740 (318 m. e 422 f.), 75 e + anni n° 889 (347 m. e 542 f.).
Con meno di 6 anni c’erano 2.165 giovani osimani ( 1.055 m e 1.110 f.), dai 6 ai 10 anni n° 1.977 ( 1008 m. e 969 f.), dagli 11 ai 13 anni n° 1.106 ( 580 m. e 526 f.), dai 14 ai 18 anni n° 1.784 ( 884 m. e 900 f.), dai 19 ai 20 anni  n° 667 ( 347 m. e 667 f.)
L’indice di vecchiaia della popolazione osimana ( indice demografico che serve  per descrivere  il peso della popolazione anziana sul totale della popolazione) nel 1971 era di 141,58 ( sostanzialmente un valore superiore a 100 indica una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto alla popolazione giovane).
Livello di istruzione della popolazione 1971, sempre rilevati dall’Istat 1971: i laureati erano 300 (198 m. e 102 f.); in possesso di diploma erano 1.109 osimani (647 m. e 462 f.); in possesso della  licenza media inferiore erano 2.251 ( 1287 m. e 964 f.); con la basilare licenza elementare erano 10.560 osimani ( 5.488 m. sono osimani mentre le f. erano 5.072).
dal 1861 al 2011

settembre 1971 nuova edizione ( la quarta) della Coppa Pianisti d’Italia. Il sindaco Paolo Polenta premia la bambina Paola Motta di Biella. La serata conclusiva al Teatro “La Nuova Fenice” sarà condotta dalla presentatrice Liliana Urbino.
1971 coppa pianistiOsimo era riuscita ad inventarsi, grazie a Claudio POLENTA ed a Pio Francesco FANTASIA, uno degli appuntamenti annuali più attesi ed appassionati della vita cittadina. L’importante avvenimento culturale era riuscito ancora una volta a far affluire nella nostra città circa 1.300 persone provenienti da tutte le regioni d’Italia ( maestri, operatori economici degli strumenti musicali, concorrenti e loro famiglie) destando ovunque consensi ed adesioni vaste ed entusiastiche che confermarono la validità e la vitalità della bella manifestazione.
Alcune cifre: dal Piemonte arrivarono 97 concorrenti, 35 dalla Lombardia, 6 dalla Sardegna, mentre 22 furono i siciliani, ecc. Tanti giovani protesi nello studio della musica e del pianoforte in particolare, che si ritrovano in questo appuntamento artistico osimano, per mettersi alla prova e confrontarsi con i migliori talenti nazionali. La Coppa Pianisti rappresentava anche un bell’esempio di capacità organizzativa per la nostra città. Una iniziativa impegnativa alla quale Osimo con le sue diverse componenti istituzionali ed imprenditoriali ( Comune, EMA, SISME, il Collegio CAMPANA, i negozianti del centro, ecc.) ha saputo dare piena attuazione ed una bella cornice di accoglienza ed ospitalità. Ma un ruolo importante, per la buona riuscita della manifestazione, è stata sempre riconosciuta alla cittadinanza osimana che con simpatia, ha sempre seguito le diverse fasi del Concorso, circondano sempre la numerosa folla degli ospiti di gentile cordialità e sono state diverse le amicizie che sono nate grazie a questo evento che, ancora oggi, coinvolgono tante famiglie osimane. Oltre queste considerazioni di carattere generale il Concorso, che nell’edizione del 1971 ha visto in gara più di 400 allievi, aveva acquisito un aspetto artistico di grande rilievo e da non sottovalutare per l’economia cittadina l’aspetto turistico che tale manifestazione per la sua ampiezza aveva assunto. Secondo le valutazioni e le proiezioni dell’EMA la manifestazione del 1971 con i suoi quattro giorni di manifestazione era riuscita a smuovere l’economia cittadina, calcolando in circa £. 25 milioni le spese sostenute dalle varie famiglie a tutto vantaggio per l’economia cittadina. Una salutare occasione di incentivazione economica per la nostra realtà oltre che essere un validissimo mezzo per far conoscere la città ai turisti di tutta Italia.
I giornali dell’epoca parlarono entusiasti del successo che la manifestazione era riuscita ad assumere arrivando ad essere un fatto di risonanza nazionale oltre che essere una occasione speciale a servizio dell’arte e della gioventù di cui tutta Osimo beneficiava.
coppa pianisti 1971 1Vincitore assoluto della 4^ edizione della  “Coppa Pianisti d’Italia 1971” è stato il diciottenne Mario Patuzzi di Trento, la cui bravura, unita alla modestia, meravigliò la Giuria del Concorso ed il pubblico del Teatro La Fenice. A lui andò il pianoforte in palio.

15 settembre 1971 Concerto al teatro La Fenice  diretto da padre Venanzio   Sorbini all’organo padre Nazzareno Virgini
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18 settembre 1971 assegnate tre medaglie d’oro di “civica benemerenza” ad altrettanti illustri concittadini che, con la loro attività, hanno onorato e servito la nostra città.
civiche benemerenzeSi tratta di:
dott. Aldo BLASI  “per l’alto servizio reso all’Amministrazione della città di Osimo nell’aver ricoperto l’incarico di segretario comunale ininterrottamente per quasi un quarantennio, dando prova di rara competenza e di particolare attaccamento all’ufficio e alla propria città

Mons Carlo GRILLANTINIper le benemerenze acquisite con la sua feconda attività di storiografo dedicata, con fervida passione e profonda competenza, alle millenarie vicende di Osimo, di cui ha raccolto in un approfondito studio la storia dalle origini ai nostri giorni, rendendo così prezioso ed inestimabile servizio alla città“.

prof. Ferruccio PERGOLESIper aver dato lustro e prestigio alla propria città, di cui fu anche Sindaco raggiungendo una posizione di chiara fama nello studio delle scienze giuridiche, attraverso quarant’anni di insegnamento universitario, che gli hanno meritato il titolo di emerito e una innumerevole serie di pubblicazioni“.

25/09/1971  I Frati scrivevano alla cittadinanza per RENDERE CONTO del bilancio della festa patronale appena conclusasi
Scrivevano i frati:
Frati 1971
Crediamo di dover rendere noto alla Cittadinanza il bilancio della festa di San Giuseppe da Copertino, insieme ad alcune nostre annotazioni.
Da notare che l’Amministrazione Comunale, oltre al contributo in denaro, ha offerto: il servizio gratuito del concerto bandistico, l’erogazione dell’energia elettrica per l’illuminazione, l’allestimento delle tribune per le manifestazioni sportive nel chiostro di S.Francesco. Per questo ci sentiamo in dovere di ringraziare in primo luogo l’Amministrazione Comunale e tutto coloro che hanno contribuito con molta sensibilità a mettere insieme la somma necessaria per la festa. Si sa, dai programmi, che i festeggiamenti civili sono stati quest’anno piuttosto modesti e la rimanenza attiva del bilancio ha bisogno di una spiegazione. I festeggiamenti si programmano molto tempo prima che si raccolga la somma necessaria a finanziarli. Noi quest’anno abbiamo voluto essere più cauti non solo perchè prevedevamo un calo delle offerte a causa della cattiva annata di grano, ma sopratutto perchè avevamo dinanzi agli occhi queste cifre dei bilanci passati:
– anno 1970 deficit di £. 556.893;
– anno 1969 deficit di £. 69.455;
– anno 1968 deficit di £. 410.000.
Pensiamo quindi che la nostra cautela poteva essere più che giustificata.

Ma a questo punto bisogna chiarire. Tutti sanno che da pie persone, da pellegrini, da devoti del Santo tramite la stampa, giungono a noi delle offerte che non possono evidentemente essere impiegate per far quadrare il bilancio dei festeggiamenti civili, perchè non è questa la intenzione con cui ci vengono date. Queste offerte infatti vengono per il culto del Santo, cioè per il mantenimento e il decoro del Santuario, per i nostri seminaristi e sopratutto per le Missioni; spesso anche per intenzioni di Messe.
Solo per forza maggiore abbiamo dovuto ricorrere a questi fondi negli anni passati per sanare il deficit scaturito dai festeggiamenti civili.
Ed infine un ultimo chiarimento. Si va sempre più maturando in noi l’idea che come religiosi e sacerdoti non sia nostro compito organizzare le feste civili. L’orientamento post-conciliare nella Chiesa è sempre più chiaramente avviato ad affidare ai laici questo tipo di organizzazioni.
Fra l’altro non ci sentiamo esperti nello scegliere numeri di interesse e di attrazione che possono soddisfare tutti i gusti, dagli anziani ai giovani. in questo campo di disagio è forse di tutti, ma per noi è probabilmente più forte. Bisogna far divertire tutti, fare in modo che certi divertimenti si paghino perchè ogni cosa riesca…
Il compito è insomma quanto mai arduo. La nostra attività è invece diversa. Siamo i custodi del santuario per compiere il nostro ministero liturgico, sacramenta, e pastorale. E’ qui che vorremmo far sempre di più e sempre meglio, seguendo la nostra precisa vocazione. Il nostro campo è questo e questo deve essere il nostro servizio verso la comunità cristiana di Osimo.
Dobbiamo migliorare il nostro ministero sacramentale e pastorale, dobbiamo tenere viva una forma di liturgia autentica che non scivoli nel convenzionale o nel folklore. Non sappiamo, per esempio, come sia stato giudicato il tentativo di rendere alla processione tradizionale la sua vera qualifica di atto sacro, con la preghiera e la riflessione comune; ma era nostra intenzione valorizzare il significato spirituale, piuttosto che organizzarla come spettacolo folkloristico.
Molti per i festeggiamenti civili hanno fatto delle proposte, alcuni anche delle critiche. Noi invitiamo tutti i volontari a farsi avanti per formare un vero “comitato civile per un settembre osimano” che faccia da cornice decorosa alla festa liturgica del santo, ma sia anche turisticamente valido, soddisfacente sul piano spettacolare, attraente per tutti. Sarebbe quanto mai opportuna una collaborazione fra gli Enti della città che hanno in questo settore una competenza di gran lunga superiore alla nostra ( come la Pro-Loco ed altri). Noi, nel limiti del possibile daremo ampia collaborazione e fin da ora questo possibile comitato può contare sulla cifra avanzata quest’anno e che noi teniamo a disposizione come fondo per i festeggiamenti del prossimo anno. Attendiamo con fiducia proposte e suggerimenti, ma sopratutto un concreto impegno da parte di chi può dare incremento alla tradizionale festa di San Giuseppe da Copertino, patrono della città. “
f.to La Comunità dei Frati Minori conventuali

settembre 1971 L’Osimana partecipa al campionato di Promozione, a guidarla in questo difficile campionato sarà Ivo PELLEGRINI un allenatore di grande esperienza e ben noto agli sportivi osimani. Tra le fila della squadra dei senza testa, risultava in porta CERUSICO, un bravo ed affidabile portiere e gli fa da riserva BONACCORSI. Come difensori la squadra, presieduta da PRINCIPI, disponeva di PAOLINELLI (classe 1949), MICHELETTI (classe 1949), BRUNELLI (classe 1952), oltrechè di MENGHINI, MANTINI, GROTTINI  e di MONALDI. A centrocampo oltre il validissimo GIACCO, c’erano GAGGIOTTI ed ANGELETTI  (classe 1949). In attacco il sardo PORCU (classe 1949), FIORANELLI (classe 1952), SCAGNOLI, GRACIOTTI, REZZONICO, LEGGERI e BELLAVIGNA (classe 1954). Componevano la prima squadra anche i giovani osimani BEVILACQUA e VALERI. Una squadra e un allenatore per un campionato decoroso il cui obiettivo era raggiungere una  salvezza tranquilla.
osimana tifosi

settembre 1971  Apre ad Osimo la nuova sede dei poliambulatori INAM ( acronimo di Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro le malattie )  in piazza del comune ex palazzo Suardi. Prendono il via, in questo periodo, diversi servizi: urologia, ortopedia, radiologia, analisi cliniche.  Nel 1977 con la nascita del Servizio Sanitario Nazionale l’ente viene sciolto,  ma la struttura di piazza del Comune continua ad essere sede delle prestazioni di poliambulatorio con l’aggiunta di nuovi servizi.
Per gli osimani al di là del cambio della denominazione e incuranti delle nuove terminologie tecniche portate  dalle leggi, questo luogo rimane sempre la  rassicurante, “Mutua”.
mutua

settembre 1971 nell’Atletica leggera continuano i successi delle atlete osimane della soc. SALF -società Atletica Leggera Femminile-. In particolare si mettono in evidenza :
Rosalba BRANDONI  che nel corso della stagione ha accumulato vari primati e titoli, fra i quali mt. .40 nell’alto ( che rimarrà primato regionale per diversi anni) e mt. 4,80 nel salto in lungo.
Brandoni Rosalba 2
Anna BUSINARO specialista nella velocità con un primato personale di 27” sui 200 metri.
Businaro Anna 2La società SALF nel 1971 era presieduta da GIACCAGLIA Giuseppe. Consiglieri e dirigenti erano: Giuseppe BRANDONI, Romano DE ANGELIS, Dagoberto BELELLI, Paride BUSINARO, Giulio MOSCA,  Enzo RICCI, Natalina STORANI, Germano VICARELLI, Piero ZOPPI. Svolgevano il ruoolo di segretari: Claudio COPPARI e  Gabriele GIUSEPPETTI.

1 ottobre 1971 L’Istituto “Nostra Casa ” della Lega del Filo d’Oro, che si dedica all’assistenza ai ciechi e sordo-muti, si trasferisce da San Biagio nella Villa del Seminario a Santo Stefano. Un trasferimento che doveva essere provvisorio (già si pensava alla realizzazione di una struttura nuova), l’Istituto a Santo Stefano, invece,  da quasi 45 anni ancor oggi è la sede dell’Associazione osimana che solo da poco tempo ha avviato i lavori di costruzione di una più adeguata struttura che solo verso la fine del 2017 sarà completata. La villa del Seminario, posta a Santo Stefano, venne opportunamente sistemata in modo accogliente e funzionale per la vita dell’Istituto e dei suoi piccoli assistiti. Nel 1971 i bambini ospitati nella nuova struttura erano 21 suddivisi in quattro gruppi, secondo il criterio dello stato di pluriminorazione e i livelli di sviluppo psicofisico. Ogni gruppo era costituito al massimo da 6 bambini ed era organizzato in modo autonomo. Il personale educativo, per ogni gruppo, sia per l’assistenza educativa sia per l’ azione didattica pedagogica, era costituito da due insegnanti  e da tre o cinque educatrici. Tutto il lavoro degli insegnanti ed educatrici veniva guidato da una équipe medicopsico-pedagogica, con la presenza di un pediatra, un neurologo, un otorinolaringoiatra, un esperto di psicomotricità, un psicologo, un pedagogista e da un assistente sociale.
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5 ottobre 1971 Una folla,valutata in alcune migliaia di persone, ha fatto festa al raduno interregionale dei bersaglieri in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Osimo della associazione dei fanti-piumati. I bersaglieri hanno sfilato per le vie principali della città accompagnati da più bande musicali e attorniati da una grande folla applaudente ed entusiasta.
Bersaglieri in Osimo

6 ottobre 1971 Arrivano 94 milioni ad Osimo per Opere Pubbliche. Il Ministero del Tesoro approva la concessione di un mutuo al Comune di Osimo di £. 94 milioni richiesto dal sindaco, prof. paolo Polenta per la realizzazione di alcune operre pubbliche importanti per la città. Queste opere erano:
1) la costruzione di un serbatoio di mc. 500 in largo Trieste, spesa £. 48 milioni;
2) la realizzazione di colombari al Cimitero Maggiore, spesa prevista £. 6 milioni;
3) la costruzione del 2° lotto della scuola elementare San Paterniano, per £. 30 milioni;
4) copertura fosso in prossimità della scuola media “C.G.Cesare” per £. 2 milioni;
5) l’asfaltatura di strade varia fra le quali via Bramante e via Raffaello per £. 2 milioni;
6) il rifacimento della scalinata via Drogone per £. 1 milione;
7) la costruzione della scalinata tra via C.Battisti e via Ciaffi, spesa £ 1 milione.

ottobre 1971 La FARFISA sta vivendo un momento veramente difficile, uno dei più instabili della propria esistenza.. Da maggio 1971 a settembre si sono succedute numerose e lunghe agitazioni delle maestranze  alle quali era stato ridotto l’orario di lavoro prima a 32 ore e, in un secondo tempo addirittura a 22. La società si è poi trovata nella necessità di ricorrere alla Cassa Integrazione per 350 operai generando altri scioperi arrivando anche alla occupazione dello stabilimento  ubicato all’Aspio Terme di Osimo. La contestazione riguardava non solo la dirigenza della società ma anche le organizzazioni sindacali  accusati di non rappresentare adeguatamente le istanze dei lavoratori. Un centinaio di dipendenti  per protesta restituirono le tessere sindacali, ma questo non servì a risolvere la situazione di crisi dell’azienda né a dare sicurezza ai lavoratori.
Farfisa 2
Farfisa 3

– 17 ottobre 1971 è domenica a San Paterniano vengono inaugurate due lapidi poste sulla facciata della Chiesa parrocchiale per onorare gli 85 caduti – militari e civili – della Parrocchia di San Paterniano nel corso delle due guerre mondiali ’15-’18 e ’40-’45.

ottobre 1971 La Lenco-Robur partecipa all’impegnativo campionato di serie C. La nostra squadra di basket se la dovrà combattere con titolate compagini come: Libertas di Imola, Pierobo di Padova, Marchi di Pordenone, la Lloyd Adriatico di Trieste, Delfino Pesaro ecc. La nostra squadra mira a salvarsi ed a rimanere nella categoria. Per la prima volta, nel 1971 i nostri giocatori potranno allenarsi e disputare gli incontri casalinghi nella nuova palestra coperta, realizzata vicino la scuola media Caio G. Cesare,  capace di ben 600 posti a sedere.
Questi i giocatori della Lenco-Robur edizione 1971
GIORGI, MORONI, GONNELLI, VERDOLINI, BAMBOZZI, PIAZZINI, PIERPAOLI, FIORENZI, BIGI e MENGONI.
Robur 1971

18 ottobre 1971 In Consiglio comunale si discute di diversi punti, fra i quali: a) l’approvazione di un progetto per il restauro del Palazzo comunale; b) di un progetto per l’ampliamento del cimitero maggiore; c) la costruzione di fognature in località Osimo Stazione, d) un incarico per la progettazione di nuovi spogliatoi a servizio del campo sportivo “Diana”, e) l’erogazione di un contributo straordinario a favore dei dipendenti della Farfisa, f) il finanziamento della nuova illuminazione pubblica nelle frazioni di San Paterniano, Santo Stefano, Cucchiarello e Villa, g) la realizzazione di una scuola elementare speciale a Colle San Biagio, ed altre deliberazioni di minore importanza.
In apertura di seduta il sindaco Paolo Polenta aveva riferito sul lavoro svolto dalla Commissione d’inchiesta sull’Ente Comunale di Assistenza, commissione nominata dal Consiglio per far luce su avvenimenti e fatti poco trasparenti accaduti all’interno della stessa ECA.
Altri punti importanti discussi in Consiglio furono quelli relativi alla situazione dell’edilizia scolastica e di altri problemi connessi all’inizio dell’anno scolastico, il piano di interventi sul traffico predisposto dall’ing. Alberto ROGANO, la situazione economica ed occupazionale della zona e della regione, ed infine il bilancio preventivo per l’anno 1972;
piazza del comune                                                                               Piazza del comune sgombra di parcheggi dopo l’entrata in vigore del nuovo piano del traffico

ottobre 1971 In Consiglio comunale si dibatte di scuola. Molti  e dettagliati gli interventi che si susseguono, prendono la parola i consiglieri: Anna BASSI ( PCI),  Sergio CAPPELLA (PSI), Fernando RIDERELLI (DC), Mariano GUZZINI (PCI), Delio ANDREUCCI (PCI), Alberto QUERCETTI (PSDI), Attilio BUGLIONI (PSIUP). Dopo la discussione è seguita l’esposizione del sindaco, Paolo Polenta, che ha sintetizzato le linee d’azione che l’amministrazione comunale intende perseguire in tale, importante ambito:
1° interventi per la creazione di asili nido;
2° istituzione a breve di scuole materne statali nelle zone che sono ancora sfornite di tale servizio;
3° consolidamento dei plessi scolastici elementari per arrivare alla graduale eliminazione delle pluriclassi con la creazione di plessi sufficientemente autosufficienti e dotati di tutte le strutture necessarie al buon funzionamento della scuola;
4° soluzione dei problemi edilizi relativi alla scuola media inferiore e superiore, per quanto di competenza del Comune.
Polenta parla anche di qualificazione di Osimo come centro di studi attraverso il potenziamento delle strutture e dei servizi parascolastici ( biblioteca, mensa, attività sportive, ecc).
1971 patronato scolastico 2
Sempre con oggetto la Scuola, il Consiglio  deliberale spese che l’Amministrazione sosterrà per l’autotrasporto degli alunni della scuola dell’obbligo, servizio effettuato con i tre scuolabus di proprietà del Patronato Scolastico e con numerose corriere delle autolinee private.
Riferisce il Sindaco che la spesa che il Comune per l’anno scolastico 1970/1971 ammonta a £. 6.820.000. Da ultimo il Consiglio, sempre in tema scolastico, ha deliberato provvedimenti per il Servizio Medico Scolastico. Con gli interventi dell’Assessore alla sanità, ins. Anna Maria CAPOMAGI, e dell’Ufficiali Sanitario dott. Alessandro Riccioni, il Sindaco informa che nell’anno scolastico in corso verranno impiegati tre medici ed il servizio verrà esteso anche alle scuole di campagna e delle frazioni.

ottobre 1971 A seguito dello sviluppo edilizio, nascono nuovi quartieri e il Comune aggiorna la toponomastica denominando nuove vie cittadine. La proposta delle nuove vie veniva predisposta da una apposita commissione consiliare che poi la Giunta Comunale esaminava e faceva proprie. Queste le nuove vie:
In zona Guazzatore: via Benedetto Barbalarga, via Maria Montessori, via Vasari e via del Monticello.
In zona di via Olimpia: piazzale Bellino Bellini, via Giosuè Carducci e via Francesco Petrarca.
In zona via Onofri nasce e viene inaugurata via Vincenzo Ciaffi.
In zona di via di Recanati viene aperta e intitolata una via a Di Vittorio.
In zona via Molino Mensa intitolate le nuove via Gioacchino Rossini, via Loreto, via Castelfidardo, via Verdi e via Donizetti.
In zona Gattuccio aperte via 2 giugno, via 1° Maggio, via 25 Aprile, via 5 Novembre e via 20 Settembre.
In zona della fornace Giuliodori via 7 Fratelli Cervi.
piazzale Bellini

29 ottobre 1971 In Consiglio comunale viene approvata all’unanimità una mozione di condanna al MSI osimana che nei giorni precedenti aveva affisso nella bacheca murale un manifesto gravemente offensivo nei confronti dell’Amministrazione globalmente presa, rea di aver negato allo stesso partito la concessione di poter installare una nuova bacheca in piazza Boccolino perchè in posizione antiestetica.L’argomento ha fornito l’occasione per un dibattito sul problema del neofascismo, conclusosi con la redazione di una mozione che varrà fatta affiggere pubblicamente.

ottobre 1971 il Comune bandisce  diversi  concorsi: due posti da vigili urbani ( alla fine delle prove risulteranno vincitori Roberto FRANCIONI di Osimo e Sergio PIERETTI di Castelfidardo; un posto da Economo; un posto da archivista e un posto da ingegnere capo.

Pieretti Sergio vigile

30 ottobre 1971 Anniversario della scomparsa di Luigi Einaudi, morto il 30 ottobre 1971.

novembre 1971. Nella zona Borgo San Giacomo di Osimo già sorge la parrocchia della Misericordia retta dai Frati Minori. La chiesa presente, costruita sul finire del ‘600, inizia a “stare stretta” alla numerosa parrocchia che negli ultimi anni si era espansa arrivando a toccare più di 5.000 abitanti.  Per questo si pensa di costruire un nuovo complesso Parrocchiale. Il nuovo complesso viene pensato su un’area prospiciente via Ungheria. Il nuovo tempio, che è stato progettato dall’arch. CARANCINI Alessandro di Pesaro,  ha una superficie per il pubblico di circa mq. 852, un campanile alto oltre mq 118.
Così si presentava agli occhi degli osimani il progetto della  nuova chiesa della Misericordia.
1971 nuova chiesa alla Misericordia

Chiesa Misericordia

novembre 1971 Sistemato il campo sportivo “Diana” di via Olimpia.  Per incarico dell’Amministrazione Comunale, al fine di favorire gli appassionati di atletica leggera, venne dato l’incarico all’ing. Mariotti, a maggio 1971, per la elaborazione di un progetto riguardante la creazione di 4 corsie  per le gare di corsa su rettilineo per poter disputare gare dei 100 metri  e gare ad  ostacoli, una pedana per il salto in alto, una per il lungo e il triplo, una per l’asta, con relative fosse di caduta, le pedane per il lancio. Con la realizzazione di tali spazi si venne a colmare una lacuna nel settore dell’atletica leggera, tanto più sentita se si considera l’enorme sviluppo assunto dalla Atletica femminile. Anche il campo di gioco del calcio subì una modifica portandolo dai primitivi 100×60 a 105×60 rendendolo così agibile per eventuali incontri internazionali a livello giovanile, oltre che per incontri di serie B. Nell’occasione vennero fatte opere di drenaggio per il manto erboso  ed altre migliorie sulle tribune. In totale l’Amministrazione si fece carico di una spesa di circa 32 milioni.

– 5 e 6 novembre 1971 in discussione in Consiglio comunale il Bilancio di Previsione del Comune per l’anno 1972. Nella relazione presentata dalla Giunta si parla della necessità di accendere un mutuo di 425 milioni per portare a pareggio il Bilancio. Tra le SPESE le novità più significative sono rappresentate dalla voce: Partecipazione democratica £ 2 milioni, una nuova voce di bilancio che viene inserita per le spese che verranno affrontate per la stampa di un notiziario di informazione da inviare alle famiglie di Osimo, per il funzionamento delle assemblee cittadine e di quartiere, della consulta giovanile  e di tutte le altre iniziative che verranno intraprese pe facilitare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Nel Bilancio sono previste, in più, (rispetto al 1971) spese per le scuole materne statali, per le scuole elementari ecc. spese motivate dalla esigenza di dotare gli edifici scolastici di strutture idonee ai moderni criteri pedagogici. Come novità vi è, in più, anche la spesa per dotare le scuole della città di un servizio medico scolastico con personale appositamente incaricato. Altra voce di spesa importante è quella relativa alla Nettezza Urbana: 35 milioni per dare attuazione ad un impegno dell’Amministrazione ( che prevede l’entrata in vigore dal 1 gennaio 1972) che intende estendere il servizio della Raccolta Rifiuti in tutto il suo territorio comprese le frazioni.

8 novembre 1971 la sig.na Irene MENGARELLI viene nominata rappresentante comunale all’interno del Consiglio di Amministrazione dell’Asilo Infantile San Giuseppe da Copertino.

novembre 1971 Uno degli argomenti che più appassiona l’opinione pubblica e tiene accesi gli animi della discussione politica osimana  è la questione del traffico cittadino. Sembrerà ai più impossibile, ma 55 anni fa come oggi le polemiche e le discussioni vertevano su questo argomento. Il traffico era divenuto sempre più intenso e non sempre disciplinato  e regolato da disposizioni efficaci e logiche. Per addivenire ad una soluzione del problema, l’Amministrazione Comunale nell’ottobre 1971 affidò ad un tecnico, all’ing. Alberto ROGANO, il compito di redigere uno studio sul traffico e la viabilità cittadina. Lo studio tecnico venne poi presentato e discusso in Consiglio Comunale.
L’ing. ROGANO rilevò due necessità una collegata ad interventi generali indicando quali infrastrutture sarebbero state necessarie nel contesto di una programmazione intercomunale per poter inserire anche Osimo lungo un percorso di una strada “ad alta capacità” che già allora era allo studio come la “collinare” che aveva il compito di non far passare nei centri cittadini il traffico del collegamento Ancona-Macerata. La seconda parte prevedeva suggerimenti e soluzioni a breve ed a medio termine per risolvere il traffico cittadino.
Dai dati emersi dallo studio del tecnico vennero rilevate diverse criticità:
a) verso le ore 19,30 circolano nel centro abitato di Osimo circa 1.020 veicoli mentre lo spazio disponibile per la sosta è di circa 660 posti macchina. Da questo, lo studio, rilevava che nelle ore di massima punta c’erano almeno 440 veicoli in movimento.
Tale cifra rappresentava il 55% circa dell’accumulazione di traffico, valore enormemente superiore a quello che normalmente si considera ammissibile ( 15%).
b) altro elemento di criticità emerso dalla ricerca, è l’inadeguatezza dei mezzi pubblici di trasporto extraurbani che aveva pochissime direttrici servite efficacemente.
Le soluzioni proposte: grandi parcheggi scambiatori da individuare nello studio del nuovo PRG, l’istituzione in città di un servizio pubblico urbano. Altre soluzioni indicate dallo studio “Rogano” furono in particolare:
1) l’eliminazione della circolazione principale per il Corso Mazzini e ripristinare il doppio senso ( anche se con alcuni accorgimenti) in via 5 Torri che avrebbe potuto così dar modo di allacciare via Leopardi con gli altri itinerari di scorrimento.

via GiuliaUn angolo della vecchia Osimo: le Mura castellane medievali di via Giulia . Il traffico non era ancora un problema.

novembre 1971 viene dato al Teatro “La Nuova Fenice” la commedia  di Diego Fabbri “Lascio alle mie donne” interpretata dalla Compagnia di Aldo Giuffrè  e Lauretta Masiero.
Il Teatro “La Nuova Fenice” è stato costruito nel 1770,  al posto di un altra più modesta struttura, dall’architetto Canedi, autore di altri  teatri come quelli di Palermo e di Filadelfia. Dopo il crollo dell’edificio avvenuto nel 1888 il Teatro fu ricostruito ed inaugurato nel 1894 con il nuovo attuale nome. La “Nuova Fenice” ha ospitato grossi nomi della lirica e della prosa, tra cui Beniamino GIGLI nel 1927, oltre a varie stagioni liriche e a complessi di prosa, rivista, concerti e per diversi anni è stato adibito a sala cinematografica.
Teatro La Nuova Fenice

novembre 1971 l’Azienda Idroelettrica cambia nome da  AIMO diventa ASPM …. parliamo dell’attuale ASTEA spa.

novembre 1971 La LIBERTAS milita nel campionato di 3^ categoria
Libertas 1971Allenatore è il dott. Virgilio SBOLGI. Questi i giocatori della Libertas, società presieduta da Pio Francesco FANTASIA:
Antonio FOGLIA, Olivio BUSCARINI, Vicenzo CARPANO, Pierpaolo PIERPAOLI, Augusto PIRANI, Claudio COMODI, Carlo NICOLETTI, il dirigente Leonardo VERDOLINI.
Accosciati:
Sandro BIANCHI, Luigi PENNACCHIONI, Giovanni PIRANI, Sandro CAMPANELLI, Franco LARDINI, Valeriano CONTI.

novembre 1971 Grazie all’interessamento di alcuni appassionati degli sports invernali si costituisce ad Osimo lo “Sci Club” affiliato alla Federazione Sport Invernali.
Il primo consiglio Direttivo si compone degli stessi soci fondatori vale a dire:
Maurizio MORETTI che assume la carica di Presidente;
Antonino DI GERONIMO che viene eletto Vice Presidente ma anche medico sociale;
Il neo Consiglio si avvarrà inoltre dell’aiuto di Gianfranco MORETTI, Carlo NICOLETTI, Sandro SUARDI, Anna RICCIONI e del prof. Franco LOMBARDI che si prenderà cura della preparazione fisica presciistica.
L’Associazione si proponeva di favorire la diffusione dello sport dello sci fra gli osimani e iniziò la sua attività con l’organizzazione di varie uscite a Sarnano e a Frontignano che ben presto, con il boom dello sci grazie ai successi di Gustavo Thöni e di Piero Gros, divennero le “piste nere” degli osimani.
sci osimo

12 novembre 1971 Sui muri cittadini appare un manifesto a firma MSI Osimo:
Democratici Osimani.
Ancora una volta la” democratica” Osimo ha svelato la sua vera faccia: la demagogia.
Abbiamo chiesto a quei “ democratici” signori il permesso di affiggere un nuova bacheca in piazza Boccolino. Ci hanno detto di no.
Ma quelli altri 10 che ci sono? Questi signori tendono solamente alle poltrone e alla pancia: sono ANTIDEMOCRATICI, IPOCRITI, TENDENZIOSI, INCAPACI, insomma BUFFONI…… GUARDATEVENE”.

La cosa spinse i consiglieri del PCI  a presentare e chiedere subito la discussione di una interrogazione consiliare
I sottoscritti consiglieri comunali
ravvisano del contenuto del quadro murale, affisso oggi stesso 12 novembre nella bacheca del Msi e di cui riportiamo a parte il testo integrale, una aperta diffamazione all’indirizzo di tutta l’Amministrazione comunale, nel suo complesso di organismi politici, tecnici e amministrativi.
Ritengono che ciò si inquadri nel più vasto disegno neofascista che tende a gettare discredito sulle istituzioni democratiche nel tentativo di sovvertire lo Stato Repubblicano nato dalla resistenza
Impegnano il consiglio comunale ad una unanime risposta pubblica che esponga al disprezzo della cittadinanza l’operato dei dirigenti del MSI locale;
Invitano la giunta a valutare l’opportunità di procedere legalmente nei confronti degli estensori del quadro morale.
F.to i consiglieri del PCI  osimano ( MAGGIORI Guido, GUZZINI Mariano, GIULIETTI Riccardo)

Nel suo intervento di presentazione dell’interrogazione il consigliere Giulietti Riccardo dice: “ Non è che ci sia molto da illustrare, mi pare che la interrogazione sia chiara. Da un po’ di tempo d’altra parte che c’è tutta una tendenza da parte di queste figure del MSI di Osimo, a portare  avanti il linciaggio morale di tutta l’amministrazione, non soltanto della Giunta democristiana, ma dell’amministrazione comunale, come dicevamo nella mozione nel suo complesso di organismi politici, tecnici, e amministrativi, infatti, per il caso in questione, al MSI  è stata rifiutata con una motivazione della commissione edilizia, l’affissione di una nuova bacheca sotto il loggiato per motivi estetici. Ero presente io stesso alla commissione edilizia, così come i consiglieri Riderelli e Pirani oltre agli altri componenti. Non c’era stata nessuna valutazione di carattere politico su questa cosa. E’ stato il MSI locale che ha cercato di speculare gettando fango su tutti. Quindi è chiara la tendenza a voler discreditare tutta l’Istituzione comunale nel suo complesso. Per questo ci siamo sentiti in dovere di investire tutto il consiglio comunale e di pregare la Giunta di vedere l’opportunità di perseguire  legalmente, se è possibile, gli autori di tale manifesto.
D’altra parte quanto successo non è un caso limitato, ci sono stati altri episodi simili. Il giorno dopo sono stato linciato moralmente io stesso, perché mi hanno visto, loro dicono, a strappare il manifesto, ma in realtà mi hanno visto a fare le fotografie alla loro bacheca  e copiare il testo: quindi  hanno cercato di attaccarmi sul piano personale.
Fece seguito una discussione alla quale prese parte quasi tutti i consiglieri. Terminata la discussione il sindaco da lettura di un condiviso ordine del giorno:
” Il Consiglio Comunale,
ravvisa nel contenuto delle quadro murale affisso il 12 novembre 1971 nella bacheca del MSI intitolato “democratici Osimani” una aperta diffamazione all’indirizzo di tutta l’Amministrazione comunale nel suo complesso di organismi politici, tecnici e amministrativi;
Ritiene che ciò si inquadri nel più vasto disegno neofascista, che tende a gettare discredito sulle istituzioni democratiche nel tentativo di sovvertire lo Stato Repubblicano nato dalla resistenza;
Espone al disprezzo della cittadinanza l’operato dei dirigenti del MSI locale autori del manifesto;
Chiede nello spirito della Costituzione Repubblicana l’applicazione delle leggi che prevedono lo scioglimento di tutte le organizzazioni che sotto qualunque forma, tentino la ricostruzione del disciolto partito fascista e in primo luogo del MSI;
Si impegna a svolgere  un’ampia opera di sensibilizzazione sulla natura , sul carattere e sui pericoli della provocazione fascista.
( votato ed approvato da tutti i Consiglieri comunali).

22 novembre 1971 il rag. Fausto CEDRATO vince il concorso in Comune e viene nominato Economo comunale.

novembre 1971 l’imprenditore Duilio Borsini trasferisce parte della produzione elettronica per strumenti musicali a Casenuove di Osimo. Lo stabilimento si chiamava  Space Sound. La cosa aveva destato perplessità ai componenti dell’opposizione consiliare. Sino ad allora la zona di Casenuove aveva una caratterizzazione  agricola e secondo i rappresentanti del PCI  osimano tale vocazione doveva essere alimentata con il favorire la  presenza di industrie legate alla produzione di  prodotti agricoli. Si accese una polemica che vide la frazione (favorevole alla presenza della fabbrica come possibilità di ricchezza in alternativa  al lavoro agricolo) unita con il titolare dell’iniziativa imprenditoriale contro i consiglieri comunali del PCI osimano. Segue l’articolo che scrisse Riccardo GIULIETTI sulle pagine de l’Osservatore.
Borsini a Casenuove

24 novembre 1971 muore Gualfardo Tonnini.   Fu chirurgo primario del nostro ospedale dalle 1930 al 1955. Diresse l’ospedale nel momento del passaggio del fronte, quattro anni in cui il nostro nosocomio divenne il punto di riferimento sanitario della Provincia, assolvendo le mansioni precedentemente assolte da Ancona.
L’ospedale di Osimo era affetto da tanti guai e si resero necessari tanti interventi, la gran parte di questi lavori gravò sulle spalle del Tonnini.
E inoltre per sua iniziativa che in Osimo si dette vita fin dal 1930 alla sezione locale dell’Avis, la terza sorta in Italia dopo quelle di Milano e di Ancona. Sezione che il Tonnini potenziò sempre più.
In occasione della sua morte Don Carlo Grillantini con queste parole lo salutò sulle pagine dei giornali locali: “Gualfardo Dottor Giannini, un uomo che gli osimani non dimenticheranno”.
A questa grande e generosa persona, Osimo ha intitolato la via cittadina che congiunge via De Gasperi a Via Einaudi.
Tonnini

1931 Ospedale di Osimo1931.Il nostro Ospedale, il dott. Tonnini con il camice bianco. ( foto inviata su FB da Franco Focante)

21 dicembre 1971 va in scena  al Teatro “La Nuova Fenice” la commedia musicale “L’ora della fantasia” che vedrà come attesi ed eccezionali protagonisti l’inedita coppia: Pippo BAUDO e Sandra MONDAINI.

–  dicembre 1971 viene inaugurato il nuovo stabilimento SIMAT dei F.lli MONTECCHIANI, in via di Filottrano. L’azienda in poco tempo si era andata ad affermare a livello nazionale grazie alla produzione di nuove caldaie e scaldabagno,  prodotti moderni che avevano saputo rispondere alle esigenze del mercato, segnato da un crescente benessere delle  famiglie italiane.
Nella foto i tre fratelli MONTECCHIANI, il Sindaco e l’on. Leopardi DITTAIUTI.
ditta SIMAT
dicembre 1971 In via Corta di Recanati ultimati i lavori di costruzione di 9 appartamenti popolari. Nell’ultimo bando redatto dal Comune furono 400 le domande di richiesta per ottenere una casa popolare. Questa la drammatica situazione esistente negli anni ’70 in ordine al bene primario, rappresentato dalla casa. Una situazione, a detta di tutti,  risolvibile solo con la costruzione di altre numerose case.
case popolari in via Corta di Recanatidicembre 1971 Molto attiva in Osimo la sezione della Federcaccia. Presidente era Ferdiando VIOLINI, fra i numerosi cacciatori osimani: Alberto ALESSANDRINI, Domenico SFRAPPINI, il dott.Lanfranco BORGOGNONI, Luciano DOMESI, Osvaldo CANTORI, il dott. Alessandro RICCIONI, Dino BENEDETTELLI, il prof. di matematica Ermanno RAPONI.

dicembre 1971 partivano  da Osimo i panettoni “Milano”, il pandoro “ stella di Verona” e il pandoro “ Milano”: prodotti natalizi che allora andavano per la maggiore.
Nascevano nella nostra città , nello stabilimento “Patrizia “ fondato dal concittadino Giulio Pettinari e da suo figlio e ubicato  per via costa del borgo.
Giulio Pettinari era fornaio a Campocavallo, da lì si spostò in centro dove con  l’aiuto del figlio aprì  una pasticceria lungo Corso Mazzini.
Panettoni Milano

– 27 dicembre 1971 presso il nostro Ospedale di Osimo veniva inaugurata la Scuola per infermieri generici. Evidentemente erano altri tempi per il nostro Ospedale che era diretto dal dott. Mario Riccioni mentre il Consiglio di Amministrazione era presieduto da  Carlo Gobbi con consiglieri:  Pietro TORRESI, Aldo BIANCHI, Mario VALLESI, Edoardo MONDAINI, Giuseppe RIDERELLI. Nei verbali del consiglio di gestione si legge di impegni programmatici quali: la ristrutturazione e il miglioramento della sede di via Leopardi, il potenziamento dei servizi, la necessità di una nuova sede. Temi che a 45 anni di distanza sono ancora oggi irrisolti.

ospedaleMa ritornando alla Scuola per infermieri, 27 furono gli allievi che si iscrissero al corso gestito in Osimo. Questi gli ammessi alla scuola: Umberto RE, Maria MARCHEGIANI,  Luciano TULLI,  Graziano GUERCIO, Maria TARANTINI, Fiorisa CINGOLANI, Ester GREGORI, Maria GABBANELLI, Rita BRANCHESI, Auro CARLETTI, Mario BEVILACQUA, Giordano CATENA, Maria PIGINI,  Beniaminio DI VENTI,  Rita ZENOBI, Rina CAPOMAGI, Franca TULLI, A.Maria PIERANTONI,  Rinaldo CAMPANELLA, Piero BADIALETTI, Marzia CINGOLANI, Lina SANTILLI, Luciana ROMAGNOLI, Giancarlo AGOSTINELLI, Guerrina MARZOCCHINI, Luciano CENTANNI.
La formazione infermieristica ha sempre rappresentato un punto di forza nell’organizzazione di un ‘ospedale e sicuramente la presenza di tale Scuola testimonia l’importanza che il nostro Ente Ospedale rivestiva negli anni ’70. Non sono ancora  riuscita a raccogliere notizie per quanto tempo la scuola ha proseguito la sua attività e quanti sono stati gli infermieri/infermiere  che si sono formati in Osimo.
infermiereGennaio 1972 costituita la nuova commissione amministrativa della ASPM, Presidente viene nominato Goffredo Giuliodori, i membri del Consiglio di Amministrazione sono: Gabriele Giuseppetti, Clemente Lanari, Giovanni Pisani, Roberto Re,  Luigi Mobili.
Il nuovo consiglio aggiudica alla ditta Nicolai di Roma il Servizio della Nettezza Urbana, un contratto che avrà la durata di sei anni e per il quale servizio il comune di Osimo si impegna  a versare alla ditta appaltante, la somma  di dire 25 milioni per automezzi,consumi,imposte,sacchetti di plastica,…eccetera. La ditta appaltatrice provvederà al servizio con tre autisti, 18 operatori spazzini raccoglitori rifiuti ed impiegati.
NU

Gennaio 1972 Nella già variegata costellazione della galassia della sinistra italiana compare un nuovo movimento: MPL Movimento Politico dei Lavoratori. Il Movimento creatura politica di Livio Labor, per anni Leader delle Acli, trova anche ad Osimo un gruppo di giovani aderenti. Giovani universitari come Antonio GIARDINIERI e Mario MARCHIORI futuro primo Presidente della Consulta Giovanile.

1972 si costituisce in Osimo MPL

MPL

MPL per la consulta

gennaio 1972 L’uomo che regolava il tempo degli osimani: Carlo DEL COLLE.
Era stato incaricato dall’Amministrazione comunale come addetto alla sorveglianza degli orologi della torre civica e dei campanili di San Marco e del Borgo. Svolgeva il suo lavoro con precisione svizzera lungo le strette e ripide scalette dei campanili e se le lancette per qualche motivo non “facevano giudizio” lui correva subito ai ripari.
Del Colle 2

febbraio 1972 prende il via il  nuovo appalto del servizio della nettezza urbana chi viene ora fatto con l’uso di “sacchetti a perdere”. Aggiudicato alla ditta Nicolai di Roma che avrà la durata di sei anni e per il servizio il Comune verserà all’impresa un canone annuale di lire 25 milioni per gli automezzi consumi imposte sacchetti di plastica personale. La ditta appaltatrice provvederà al servizio con i tre autisti, 18 operai Tra spazzini, raccoglitori e 1 impiegato.
Il capitolato prevedeva inoltre:
– La dotazione di diversi mezzi (un autocompattatore, 9 carrelli porta sacchetti per la raccolta ecc.)
– Lo spiazzamento del suolo;
– Il servizio del ritiro dei rifiuti doveva, per contratto, essere effettuato tutti i giorni ad eccezione per le domeniche e le feste
Peppino Pietroselli

rifiuti

rifi 4

Il nuovo servizio raccolta rifiuti con il “sacchetto a perdere” visto con gli occhi di “El Sor Ceseru” un Osimano all’antica.
El Sor Ceseru rifiuti

Febbraio 1972 Tutto partì il 25 gennaio 1972, alle ore 21 circa, un terremoto del 7° grado della scala Mercalli colpì la città di Ancona e molti centri limitrofi come Osimo.
Seguirono una lunga serie di scosse telluriche, ma fu la scossa verificatasi tra il 3 ed il 4 febbraio 1972 che fece più paura e portò alla fuga da Ancona  migliaia di cittadini.
La lunga durata, oltre che l’intensità di questa serie sismica fu disastrosa sopratutto per Ancona, la maggior parte degli edifici, abitazioni, aziende, uffici pubblici, furono lesionati in modo più o meno grave.
Scriveva il Corriere Adriatico: “…“Nei rioni storici di Capodimonte, San Pietro, Guasco e Porto i crolli sono stati più numerosi; numerosissimi sono gli edifici gravemente lesionati al Piano, al Pinocchio, alle Grazie…”.
Per mesi le persone dovettero vivere in improvvisate tendopoli e persino nei vagoni ferroviari, la maggior parte delle attività economiche si fermarono, i rioni storici rimasero per anni deserti.
Osimo si trovava in posizione arretrata rispetto alla “prima linea” dei comuni più coinvolti nel sisma. Tuttavia anche gli osimani vissero con apprensione quei lunghi giorni in cui la terra a più riprese continuava a tremare.
Gran parte degli osimani, a differenza di quanto accaduto per la popolazione di Ancona, non ha abbandonato la propria abitazione neanche di notte e tutti al giorno hanno continuato la loro abituale occupazione.
Osimo, tuttavia, è stato in prima linea nell’assistenza da dare ai numerosi sfollati che, soprattutto da Ancona, sono affluiti nella nostra città. Nel periodo dal 5 al 15 febbraio 1972 gli sfollati da Ancona raggiunse la cifra di oltre 2 mila persone, secondo i dati registrati dall’Ufficio di Polizia Urbana.
Gli ospiti vennero sistemati in maggior parte presso famiglie di parenti ed amici, oltre che in edifici pubblici, alberghi e ( al primo sorgere del fenomeno tellurico) presso le tende allestite dai Vigili del Fuoco nel nuovo Mercato del bestiame in via Molino Mensa.
A tutti gli sfollati il nostro Comune, tramite l’ECA, assicurò due pasti quotidiani gratuiti, ed agli stessi venne rilasciato “l’attestato provvisorio” al fine di mettere tutti in condizione di poter usufruire delle varie provvidenze previste.
Anche un consistente numero di degenti dell’Ospedale Civile di Ancona trovò assistenza presso il nostro nosocomio.
Il fenomeno tellurico non provocò vittime fra gli osimani, ma i danni furono ingenti.
A seguito dei sopralluoghi effettuati dai vigili del Fuoco e dagli uffici tecnici comunali, per verificare lo stato e l’abitabilità degli stabili più o meno lesionati, furono circa 500 gli edifici colpiti risultanti lesionati ivi compresi alcuni edifici del centro storico da tempo abbandonati a se stessi.
Alcune case in campagna già piuttosto vecchie e cadenti risentirono ovviamente del sisma.
Fra gli edifici pubblici la situazione più seria fu quella registrata alla chiesa di San Filippo, chiesa che era già chiusa al culto da alcuni anni.  Altri danni meno seri riguardarono il Palazzo comunale che continuò comunque la normale e piena attività. Danni consistenti si registrarono anche nella scuola elementare di San Paterniano.
Il terremoto a differenza di quanto era accaduto in Ancona ed agli altri comuni più vicini all’epicentro ( e quindi più soggetti al panico ed ai danni) ebbe una lieve influenza sulla vita cittadina, che, anche nei giorni più critici, si mantenne abbastanza normale.
A titolo precauzionale le Scuole rimasero chiuse da lunedì 6 a sabato 12 febbraio, continuò senza eccezioni il commercio di piazza continuò normalmente ed anche il mercato settimanale del giovedì si tenne regolarmente.

terremoto Ancona 1972tendopoli al dorico

Terremoto di Ancona_tendopoli

Terremoto di Ancona_ impalcatura a sostegno del portale del Duomo

27 febbraio 1972 L’Amministrazione comunale decide di dare applicazione ad uno di quelli che erano gli impegni programmatici, cioè la redazione di un giornale, di un notiziario comunale a stampa da inviare a tutte le famiglie osimane. Come primo atto il Comune provvide alle necessarie iscrizioni all’ordine dei giornalisti ed alla registrazione del giornalino, che prenderà il nome di ” 5 Torri”,  al Tribunale di Ancona.
Della iniziativa ne viene reso partecipe il Consiglio Comunale. Nella discussione che ne conseguì , i consiglieri FABIANI e MAGGIORI nei loro interventi – pur  apprezzando l’iniziativa che era finalizzata ad avvicinare di più i cittadini all’Amministrazione comunale –    auspicarono che tale scelta non si tramutasse in una propaganda pro-DC ed espressero  la preoccupazione che tale mensile non diventasse un giornalino di propaganda, ma  l’occasione per dare voce dell’Amministrazione comunale nel quale si portino i punti di vista, i pareri, le opinioni di tutto il Consiglio comunale;

febbraio 1972 l’Amministrazione comunale sostiene anche con un piccolo aiuto finanziario il Comitato organizzatore che a Campocavallo ricorda gli 80 anni dell’Anniversario dei prodigi  della Madonna di Campoavallo
CampocavalloEra nel giugno del 1892, in questa piccola chiesuola (ancora esistente a Campocavallo), quando  alcuni devoti iniziarono a raccontare dei miracolosi prodigi dell’ Immagine della Vergine Addolorata. Ben presto la devozione verso la Madonna di Campocavallo si propagandò in tutta Osimo e non solo. Campocavallo divenne ben presto meta di pellegrinaggi mariani. Grazie alle donazioni provenienti da ogni parte del Mondo iniziarono i lavori di  costruzione del Santuario.

1 marzo 1972 I consiglieri comunali della DC, Alberto CARTUCCIA, Ginnasio LAMPA, Fernando RIDERELLI, Giovanni CARDINALI, firmano un mozione sul futuro dell’Ospedale sanatoriale Muzio Gallo. Il Consiglio Comunale, con i soli voti della maggioranza, accolse la Mozione che tramutò in un Ordine del Giorno. Le minoranze , pur sensibili al futuro dell’ospedale della Villa, auspicavano una discussione più generale sul futuro della programmazione  sanitaria regionale e locale, scelsero di astenersi.
Il Consiglio Comunale di Osimo
Preso in esame  la situazione dell’ospedale Sanatoriale “Muzio Gallo” attualmente gestito dal Sovrano ordine di Malta, ma di proprietà del Consorzio Antitubercolare di Ancona;

Constatato come esso costituisca la struttura sanatoriale meglio attrezzata nella Regione per la cura della Tubercolosi polmonare e l’unica impegnata nella cura delle forme extrapolmonari di tale malattia;
Considerato che per questi motivi, tale nosocomio dovrà assumere un posto rilevante nel Comitato della programmazione ospedaliera regionale, la quale non potrà disattendere la giusta aspirazione a che esso venga classificato Ente ospedaliero Specializzato;
afferma che, in tale prospettiva si renda necessario e prioritario il passaggio dall’attuale gestione dello S.M.O.M. ad una gestione pubblica nel quadro dell’attuale legislazione ospedaliera.
Muzio Gallo5

8 marzo 1972 Il dibattito in  Consiglio comunale non era solo rose e fiori.  Il confronto tra maggioranza e opposizione assumeva a volte anche toni accesi ed aspri. E’ quanto accaduto in  occasione della trattazione dell’ultimo punto del Consiglio comunale dell’8 marzo  quando per protesta l’opposizione abbandona in blocco i lavori facendo  venir meno il numero legale al civico consesso.  Tutto nasce in seguito alla presentazione di una mozione a  firma dei consiglieri della DC: Duilio ORSETTI, Alberto CARTUCCIA, Fernando RIDERELLI, Rodolfo MARI.  Scopo della mozione era quello di far adottare al civico consesso un atto di solidarietà verso il giornalista Valerio OCHETTO arrestato in Cecoslovacchia, e rimasto per 43 giorni in carcere,  incolpato di tenere contatti con i dissidenti dell’allora regime comunista, regime che aveva con la forza messo fine alla stagione del “socialismo dal volto umano ” di Dubcek .
Questo il testo che si propose all’aula consiliare.
IL CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO
preoccupato per la lunga ed ingiustificata detenzione e per i provvedimenti presi nei confronti del giornalista italiano, Ochetto Valerio, perchè colpevole di aver svolto il coscienzioso lavoro di giornalista;
Deplora questi arbitrari e continui abusi di potere, espressione di un sistema politico stanilistico, negatore di ogni forma di libertà e democrazia, e repressivo nei confronti di chiunque tenti di manifestare apertamente le proprie idee;
ritiene che ciò si inquadri nel più vasto disegno in atto nei Paesi a regime comunista, tendente ad eliminare qualsiasi rinnovamento verso forme più democratiche ed umane;
Esprime la propria solidarietà non solo per il giornalista italiano, ma anche verso quanti, a causa della loro idee debbono sopportare atti di persecuzione morale e materiale.
Ringrazia il Ministero degli Esteri il quale con il suo sollecito e solerte interessamento ha fatto si che il giornalista Ochetto Valerio, compatibilmente con il regime vigente in Cecoslovacchia, quanto prima si stato rilasciato.
Seguì un’accesa discussione, nella quale gli esponenti  del PCI, ricordarono, la loro netta condanna verso l’intervento sovietico in Cecoslovacchia, posizione già assunta dal partito anche a livello nazionale. Alcuni  esponenti della DC  imputarono la colpa dell’arresto del giornalista all’ ideologia comunista la cui espressione di governo , a loro dire,
non poteva che essere di natura totalitaria e violenta.  Dopo tanti interventi e dopo che la discussione si era ormai arenata e radicalizzata sui massimi sistemi ideologici, i consiglieri: Guzzini, Maggiori, Guercio, Cameranesi, Carlini e Giulietti decisero di abbandonare l’aula consigliare. Con loro, in segno di solidarietà, incolpando alcune esponenti della DC di aver voluto, appositamente, cercato la divisione  in Consiglio uscì anche il consigliere Buglioni espressione del PSIUP. Registrando in aula la  sola presenza di  13 consiglieri, il segretario comunale, dott. Gualfieri Donati, prese atto del venir meno del numero legale, dichiarò sciolta la seduta e di conseguenza della mozione ordine del giorno in favore di Ochetto non se ne fece nulla.
Sala Gialla Consiglio

 – 12 marzo 1972 rinnovate le cariche all’interno dell’Avis comunale:
Presidente viene eletto Emilio TEOLI; vicePresidenti Mario LANZONI e Rolando MARRA; direttore sanitario il dott. Mario RICCIONI; segretario Mario BARTOLI; consiglieri Paolo BARTOLI, Carlo GIULIODORI. Il nuovo organismo societario va a sostituire gli uscenti, il prof. Giovanni SILVESTRI e Fernando VIOLINI.

20 marzo 1972 dopo diverse discussioni consiliari e sollecitazioni che provenivano dal mondo giovanile e da associazioni giovanili legate ai partiti, in particolare del PCI e della DC, il Consiglio Comunale approva lo Statuto della Consulta Giovanile.

STATUTO della CONSULTA GIOVANILE di Osimo
Art.1 La Consulta Giovanile è un organo di partecipazione democratica a livello giovanile; essa dibatte, discute e propone al Consiglio comunale e a tutti gli organismi competenti i problemi che riguardano la vita civile e democratica della città.
Art. 2 La Consulta Giovanile è ispirata ai valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana Antifascista;
Art. 3 La Consulta Giovanile è composta dall’Assemblea di tutti i giovani residenti nel Comune di Osimo, dell’eta compresa tra i 14 e i 28 anni;
Art. 4 Gli organi della Consulta Giovanile sono L’Assemblea e il Comitato di Coordinamento della Consulta, che è composto di 11 persone di cui un Presidente, un tesoriere, un segretario e otto membri eletti dall’Assemblea;
Art. 5 Le elezioni degli organi avvengono attraverso la presentazione, da parte dell’Assemblea, di nominativi da inserire nella lista dei candidati; verranno poi elette le persone che avranno riportato più voti nel numero stabilito dall’articolo precedente. Ogni singolo componente della Consulta ha a disposizione quattro voti;
Art. 6 Sarà eletto Presidente colui che avrà riportato il maggior numero di voti nell’Assemblea; il tesoriere e il segretario sono eletti all’interno del Comitato di Coordinamento;
Art. 7 Ogni componente del Comitato di Coordinamento dura in carica un anno e può essere revocato dall’Assemblea con una maggioranza qualificata di 2/3 qualora non rispetti la sua volontà. La revoca può essere fatta dall’Assemblea con una proposta presentata nell’Assemblea precedente è discussa e votata nell’Assemblea successiva;
Art. 8 Il Comitato di Coordinamento ha il compito di assicurare la continuità della Consulta Giovanile, di coordinare ed organizzare le attività proposte dall’Assemblea, è portavoce delle istanze dell’Assemblea presso le autorità competenti.
Il Presidente svolta la funzione di moderatore durante i dibattiti dell’Assemblea e di qualsiasi altra riunione che avviene nell’ambito della Consulta Giovanile. il tesoriere amministra i fondi della Consulta, il segretario ha il compito di trascrivere fedelmente i dibattiti dell’Assemblea e di qualsiasi altra riunione che avviene nell’ambito della Consulta Giovanile.
Art. 9 L’Assemblea della consulta giovanile si riunisce almeno una volta ogni due mesi e può inoltre:
A) Essere convocata dal Consiglio e dalla Giunta Municipale;
B) Auto convocata da 15 componenti la Consulta;
C) Essere convocata dal Comitato di Coordinamento;
Art. 10 Il Comitato di Coordinamento si auto convoca di volta in volta;
Art. 11 Ad ogni Assemblea possono partecipare i rappresentanti della Giunta e del Consiglio, e altre autorità, essi hanno il diritto di parola ma non di voto
Art. 12 Possono essere invitati od accettati dal Comitato di Coordinamento in assemblea in veste di relatori o semplici spettatori persone che non facciano parte dell’Assemblea. Queste persone hanno il diritto di parola, ma non di voto e sono tenute a sottostare alla decisione dell’Assemblea stessa;
Art. 13 I dibattiti in Assemblea seguiranno un determinato ordine del giorno. Le proposte per gli argomenti da porre all’ordine del giorno potranno essere fatte:
A) Da almeno 15 componenti l’Assemblea;
B) Dal Comitato di Coordinamento.
I temi non finiti a trattare, saranno rinviati all’Assemblea successiva.
Art. 14 Tutti i componenti l’Assemblea hanno il diritto di voto e di parola. La parola verrà data dal Presidente dell’Assemblea per ordine di iscrizione a parlare di ciascuno. Le decisioni saranno prese dall’Assemblea a maggioranza assoluta;
Art.15 Per approfondire certi temi, l’Assemblea può nominare e delegare commissioni di studio, che riferiranno poi sui risultati a cui la commissione è giunta. Le commissioni di studio non sono permanenti, pertanto terminato il loro compito vengono sciolte;
Art. 16 Per svolgere la sua funzione la Consulta Giovanile si avvale dei mezzi, degli strumenti e dei locali forniti dall’Amministrazione comunale;
Art. 17 Il bilancio della Consulta Giovanile è sempre  pubblico;
Art. 18 Lo Statuto può essere modificato dai 2/3 dell’Assemblea su proposta fatta nell’Assemblea precedente. Qualsiasi modifica deve essere ratificata dal Consiglio comunale.

Lo Statuto venne accolto con il voto favorevole di 22 Consiglieri Comunali ( Paolo Polenta, Vincenzo Pirani, Paolo Bianconi, Tito Belli, Duilio Orsetti, Anna Maria Capomagi, Fernando Riderelli, Ginnasio Lampa, Pacifico Brandoni, Fosco Edelweiss, Luciano Agostinelli, Gino Caporalini, Guido Maggiori, , Mariano Guzzini, Anna Assi, Giulio Guercio, Delio Andreucci, , Silvano Carlini, Giovanni Catena, Alberto Quercetti, Vincenzo Fabiani, Attilio Buglioni) e 1 solo voto contrario ( Quercetti ).
Consulta Giov.1

Come era nata questa iniziativa:
In un precedente Consiglio Comunale, discutendo a proposito di partecipazione democratica si era ritenuto opportuno dare una forma istituzionale anche alla partecipazione giovanile alla vita amministrativa della città: una Consulta Giovanile. Un organismo che doveva facilitare la partecipazione dei giovani alla vita politica, sociale, ai problemi del nostro paese ed a quelli più specifici, in modo particolare, dei giovani stessi in ordine alle problematiche della Scuola, del mondo del lavoro, delle attività ricreative e culturali, ecc.
Nel corso del dibattito consiliare si disse:
Mariano GUZZINI ( del PCI) “Noi siamo d’accordo su questo testo, è quello che abbiamo elaborato in Commissione, un bell’esempio di partecipazione democratica giovanile……. Come gruppo consiliare voteremo a favore di questa iniziativa .”
Alberto QUERCETTI espresse invece il suo disappunto per questa iniziativa: “ ... Vorrei tanto conoscere quella mente della DC a a cui è venuta in mente la grande e geniale idea di istituire questo istituto, che guarda caso trova consenziente in pieno il PCI. …dico che la Consulta Giovanile potrebbe essere per Osimo la fine della tranquillità che è sempre regnata, sarà una bomba in mano al Partito Comunista che dove e quando vorrà fare esplodere a suo piacimento in barba ai problemi della città edell.’intera popolazione osimana“.
Quando questo istituto prenderà a funzionare tutti voi vi accorgerete quale regalo avremo fatto ad Osimo, a tutte le sue strutture , alla scuola, alla tranquillità cittadina.
Non voglio essere né polemico, ne lungo, ma debbo far presente la preoccupazione che da più parti serpeggia, infatti da approcci avuti con esponenti politici e con persone non politicamente qualificate, tutte hanno espresso parere negativo. Anche moltissimi esponenti della DC dopo aver rivolto loro la domanda: “Perché approvate la Consulta Giovanile ?” Ho sentito rispondere: “Lascia perdere, non ne parliamo” ed io allora: “ come non ne parliamo, ma siete voi della DC che la portate avanti ?” Voi colleghi volete che io riveli i nomi di questi consiglieri che mi hanno fatto queste confidenze, ma io non posso e non voglio pertanto dovrete credermi sulla mia modesta parola d’onore, ma posso assicurarvi che quanto vi dico è la pura verità.
Comunque senza altri indugi vi dico che questo errore non lo capiremo oggi, ma quando si raccoglieranno i frutti, ossia quando la Consulta vorrà imporre con la forza certi punti di posizione presi, quando si parlerà di politica nelle scuole anziché studiare, quando si vorrà imporre con la forza la sostituzione di certi professori o presidi, allora saremo ancora noi a dire ai rappresentanti della DC: “Bravi questo è il regalo che ci avete fatto !!!.
Io quale unico rappresentante del PSDI voterò contro questa istituzione.”
Consigliere Fernando RIDERELLI ( capogruppo della D.C.): “ Noi come gruppo democristiano, approviamo lo Statuto così come è notato formulato, visto che siamo scesi un pochino nei particolari diremo anche quale è il nostro punto di vista rispetto alla Consulta della Gioventù.
Noi abbiamo auspicato a che questo tipo di consulta avvenisse e se poi dovesse venire questo tipo di bomba che il consigliere Quercetti ha detto, io direi in un certo senso ben venga, ma in questi termini, cioè che quell’oasi di tranquillità auspicata è così decantata dal consigliere Quercetti a me sembra invece che sia una cosa diversa, cioè oggi i giovani osimani, rispetto agli altri giovani, qui non. Mi riferisco ai vari estremismi, ma ai giovani che operano in organizzazioni politiche, a quelli che dicono la loro nei consigli di classe, nelle scuole,ma quelli che prendono voce nelle Università, certamente questo è un contributo democratico a che l’insegnamento non scenda dall’alto, a che ci sia anche un’affermazione ed un’informazione nell’animo dei giovani. Quindi a me sembra che questa oasi di tranquillità non sia altro che una specie di abulia dei nostri giovani osimani che rimangono al di fuori di quelli che sono i problemi veramente urgenti della nostra società.
Oggi parlare di politica sembrerebbe che sia una cosa quasi scandalosa, quando è invece il nostro pane quotidiano, quindi è bene che le giovani generazioni siano impegnate sin dall’inizio a questo tipo di discorso che è un discorso costruttivo, a questo carattere assembleare che ha appunto,la Consulta Giovanile, ha la sua caratteristica di essere democratico. Ognuno, e qui sono inclusi tutti i partiti che vogliono partecipare, può dire la sua, può esprimere la propria opinione, invece di ritrovare questi giovani su e giù per il corso dalla mattina alla sera o dentro un caffè, sarebbe ora che questi giovani osimani si svegliassero, prendessero la loro posizione, senza che facessero tutte queste discriminazioni senza nessuna informazione e affermazione; è bene che cominciassero a costruire su basi solide, senza sparare ad ogni tipo di rivendicazione, senza sapere poi quale sia la via migliore da poter seguire. Questo capita tante volte in diversi livelli, dalle scuole medie superiori all’Università; i giovani contestano si, però molto spesso non sanno quali soluzioni prendere ed è bene che essi comincino sin d’ora, anzi è già molto tardi, a presentarsi con un certo programma senza discorrere con le idee campate per aria che non hanno nessuna consistenza e nessuna attuazione. Quindi noi diciamo si, un si convinto, alla Consulta Giovanile perché è il miglior modo per insegnare a questi giovani a come immettersi nella società e a come avere sin dall’inizio una loro responsabilità ed un loro posto in quella società di cui essi fanno parte e che essi domani dovranno dirigere. Se non hanno una base, che cosa poi domani potranno dare allo Stato, alla società che richiede il loro contributo?.
Noi abbiamo questa carenza di elementi capaci di poter sostituire quelli che ormai hanno fatto il loro dovere nella vita civile, sociale e politica e quindi loro dovranno assumere la loro responsabilità e dirigere lo Stato.
Ecco perché noi abbiamo auspicato questo tipo di Consulta, vogliamo che questo tipo di Consulta ci sia, vogliamo che i giovani si impegnino, che discutano a tutti i livelli i problemi, non soltanto cittadini di ordine amministrativo o di ordine di normale amministrazione, ma discutere di problemi che oggi sono alla ribalta di interessi nazionali ed internazionali.
Mariano GUZZINI (capogruppo PCI):
“ Ho sentito le cose che ha detto Riderelli a nome della DC ed anche se sono portato a credere che non fosse una menzogna quello che diceva Quercetti, perché la DC a in Osimo è di un certo tipo. Ci sono delle tendenze innovatrici che sono pur sempre una minoranza rispetto alla base storica della DC. Ritornando al discorso di Quercetti credo siano gravi le sue affermazioni. Le paragono alla caricatura che fanno ad Alto Gradimento (una trasmissione radiofonica molto nota all’epoca condotta da Arbore e Boncompagni) del professore che ha 20 anni di insegnamento è che si trova in mezzo al caos, non so se voi sentite Alto Gradimento, dove appunto c’è la caricatura di questo personaggio indietro con la realtà, che è rimasto agli anni ’50 e che considera i giovani, gli studenti, una serie di avversari da battere sopratutto quando entrano nel merito delle cose. Quando i giovani approfondiscono i problemi è proprio in quel momento che fanno una cosa giusta ed utile per tutta la collettività, Quercetti compreso. Nel momento in cui i giovani cioè la classe dirigente di domani, fin da 14 anni liberamente discutono a fondo dei loro problemi che poi non l’hanno inventati loro, se li trovano in eredità da quelli che hanno governato male l’Italia, socialdemocratici compresi, perché se la scuola è in crisi è colpa dei governi che non hanno risolto tali problemi. Ora siamo arrivati al punto che che ci si preoccupa che i giovani, discutono di tale situazione è cerchino di porsi i problemi. E’ una cosa incredibile è quindi per questo noi diciamo che riconfermiamo il nostro appoggio a questa iniziativa anche perché abbiamo da guadagnare perché tutte le volte che la democrazia si espande, che la discussione è veramente libera, il PCI osimano giustamente va avanti e i socialdemocratici vanno indietro, credo che ci sia una logica in quello che diceva il consigliere Quercetti.

Consulta 2

Consulta 3

Consulta 4

Si svolsero subito  le prime elezioni (come da art. 4 dello Statuto) organizzate dagli stessi ragazzi in un clima gioioso e di festa. La Consulta ebbe il suo primo Comitato di Coordinamento. Furono democraticamente eletti nel primo Comitato di Coordinamento:

– Mario MARCHIORI con funzioni di Presidente;
– Stefano CARPERA con funzioni di Tesoriere;
– Mariella MARTINI con funzioni di Segretaria;
– Teresa CARLONI componente eletto;
– Palmiro POSSANZINI componente eletto;
– Manlio MARZIOLI componente eletto;
– Sauro MERCURI componente eletto;
– Giorgio MORRONI componente eletto;
– Ugo NOVELLI componente eletto;
– Franco DONATI componente eletto;
– Luigi FARINA componente eletto.

Consulta votazioni 8

Consulta votazioni 7

Consulta 6 votazioni

 

20 marzo 1972 il Consiglio comunale approva il Bilancio di Previsione dell’ASPM. Illustrerà al civico consesso le strategie aziendali della Municipalizzata l’ing. Berti responsabile tecnico dell’azienda di via Bondimane.
Azienda Bilancio Prev. 1971

23 marzo 1972 dopo l’approvazione dello Statuto della Consulta dei Giovani, il Consiglio comunale delibera di assegnare alla  Consulta  un fondo iniziale di  di £. 150.000, necessari per il funzionamento e per finanziare  le attività della neo Associazione. Per l’anno 1972 venne assegnato un fondo di £. 150.000;

marzo 1972 La Consulta Giovanile era nata ma con tante perplessità da parte di alcuni esponenti della DC. Anche  don Fanesi  sulle pagine de “L’Antenna”  non mancava occasione per rilevare l’errore politico commesso dalla DC, di aver dato spazio a quel gruppetto di giovani tutti vicini alla sinistra che avrebbe manipolato la gioventù osimana. In Consiglio comunale  il rappresentante del PSDI, Alvaro QUERCETTI, si era schierato contro questo progetto, definendolo “una bomba”  in mano al PCI.
Sulle pagine dell’Osservatore, arrivò puntuale la risposta a firma di uno di  quei giovani che sarà poi una figura di spicco  della Consulta:  “…. Se dei campioni di democrazia, come il “fanesauro” e Quercetti ( mamma mia, i comunisti), temono una strumentalizzazione dei “marxisti” ai danni dei poveri giovani osimani, ciò significa che questi signori hanno capito che i comunisti hanno dalla loro parte la forza penetrante delle idee e la volontà di andare avanti e di cambiare le cose ingiuste e gli uomini ingiusti: anche lor signori, perchè no ? 
f.to Palmiro POSSANZINI
Osservatore La Consulta

marzo 1972 sulle orme di Archimede l’Istituto Professionale di Stato per l’industria e l’artigianato dopo oltre 2000 anni ripete il  famoso esperimento degli “specchi ustori” che Archimede avrebbe usato per bruciare le navi romane.
Grazie al preside Mario PINCHERLE si ripete ad Osimo le gesta dello scienziato siracusano che per l’improvviso arrivare dovette sicuramente scegliere specchi normali non avendo avuto il tempo necessario alla realizzazione dei grandi specchi curvi
È probabile, quindi, che i famosi specchi ustori non fossero altro che normalissimi specchietti piani, direttamente tenuti in mano dei siracusani, o tutt’al più appoggiati sulle mura.
Partendo da queste ipotesi, gli studenti ripeterono l’esperimento, per il quale avevano preparato una sagoma a forma di vascello. L’esperimento funzionò alla perfezione, la sagoma colpita da centinai di riflessi solari concentrati dagli specchi in un unico punto, iniziò a bruciare.   I ragazzi del San Carlo, nel cortile dell’ Istituto Professionale davanti le cineprese della  Rai, ripeterono e dimostrarono che l’invenzione  degli “Specchi Ustori” che Archimede avrebbe usato per bruciare le navi romane, non era una fantasia popolare.
Che altro aggiungere sullo spirito di innovazione e sulle straordinarie capacità di un preside,come lo è stato Mario PINCHERLE, di coinvolgere ed appassionare i ragazzi in  iniziative ( con i suoi contenuti storici, educativi e scientifici) come queste.specchi

 

25 marzo 1972 L’Assemblea Generale della Consulta Giovanile discute e approva il seguente Ordine del Giorno:
” Chiediamo al Consiglio Comunale formale richiesta perchè vengano presi provvedimenti al fine di:
a) garantire trasporti pubblici gratuiti a tutti gli studenti pendolari;
b) garantire vitto gratuito a tutti gli studenti pendolari;
I motivi sono:
– rispondere alle immediate esigenze dei diretti interessati. Come risulta dal questionario, si tratta di circa 250 giovani studenti che ogni mattina partono e pervengono ad Osimo;
– per le nostre considerazioni di fondo per cui i trasporti e la mensa rappresentano un costo sociale, e debbono perciò essere sostenuti dalla collettività tutta e non gravare solo sul bilancio familiare;
– perchè queste richieste coincidono con l’obiettivo più generale del diritto allo studio garantito a tutti indistintamente;
E’ nella salvaguardia di questo diritto che ci siamo mossi e che ci muoveremo, in seguito, cercando di rimuovere gli altri ostacoli che ci impediscono la sua effettiva acquisizione da parte di tutti.
Pertanto  CHIEDIAMO che queste richieste vengano al più presto prese in considerazione e che le soluzioni che dovranno essere promosse siano il frutto della collaborazione  tra CONSULTA Giovanile e Amministrazione comunale.
A firma del coordinamento dell’Assemblea:
– Mario MARCHIORI con funzioni di Presidente;
– Stefano CARPERA con funzioni di Tesoriere;
– Mariella MARTINI con funzioni di Segretaria;
– Teresa CARLONI componente eletto;
– Palmiro POSSANZINI componente eletto;
– Manlio MARZIOLI componente eletto;
– Sauro MERCURI componente eletto;
– Giorgio MORRONI componente eletto;
– Ugo NOVELLI componente eletto;
– Franco DONATI componente eletto;
– Luigi FARINA componente eletto.
Consulta Giovanile 13

marzo 1972 nei locali dell’Eca, in via San Filippo, apre un nuovo Ristorante economico con Rosticceria ( una novità assoluta per Osimo), self-service e Pizza al piatto. L’attività era gestita dalla Direzione dell’Albergo La Fonte. La cosa non passò inosservata sulla stampa locale, scrissero i giornali:
” … Apre la Pizzeria – Rosticceria Gino BAMBOZZI. Un locale sobrio ma tuttavia caratteristico, anche elegante ma al tempo stesso familiare dove si potrà gustare una pizza speciale ed una cucina genuina. Una novità assoluta per Osimo la rosticceria un segno del cambiamento dei tempi che vede anche ad Osimo, per la donna moderna che lavora o per l’invito all’ultimo momento, la possibilità di non impazzire in cucina e la certezza di fare un figurone. Tutto per lo più, con una sorprendente modicità di prezzi. ”
Rosticceria Bambozzi

aprile 1972 prosegue in città l’intensa attività del Circolo del Cinema. Programmati la proiezione di 15 film,  per il periodo marzo – aprile 1972, tutti proiettati al Cinema Concerto. I films, come nello spirito dei soci del Circolo, avevano tutti un tema conduttore che in questo ciclo era: i problemi della società moderna. Tra i film proiettati: “L’Istruttoria” del regista Damiani; “Satyricon” di Fellini, “A ciascuno il suo” di E.Petri.

aprile 1972 dopo aver prestato la sua opera di assistenza agli ammalati per oltre mezzo secolo lascia definitivamente l’ospedale di Osimo suor Anna ILDE.  Dal 18 agosto del 1919 suor Anna ha visto nascere migliaia di osimani e curato tantissimi osimani avendo per tutti parole di fede e di coraggio. (FOTO 100)

aprile 1972 nei capannelli di piazza, nella pausa caffè dei commercianti del centro fa discutere la possibile apertura di un negozio di grande dimensione, si vocifera di un interessamento della Standa per Osimo. Osimo si divide: i favorevoli alla novità, per primi i  residenti del centro che trovano l’iniziativa interessante  e con evidenti benefici per i consumatori, dall’altra parte i piccoli commercianti che intravedono nell’arrivo dei grandi magazzini  della Montedison  la fine della loro attività commerciale.

aprile 1972 Ad Osimo c’era anche la Pallavolo. Presidente era Gianni SANTILLI e la società si chiamava “Piroil”. La squadra femminile era stata promossa in serie C, mentre quella maschile si era classificata al secondo posto nel campionato di promozione.
pallavolo giochi della gioventù 1971

Pallavolo femminile…Casarotto, Graziella Mengoni, Clara Grassetti, Norma Maggiori, Elisabetta Zannini, Lucia Pierpaoli, Liviana Carnevali, Lucia Davalli, ….Lazzari ,….Palmieri, ….Mosca, allenatrice Marta Buglioni, commissario tecnico Gianni Santilli.

aprile 1972 Si avvicinano le elezioni politiche del 7 e 8 maggio 1972. Per il Senato candidato per la DC, nel collegio senatoriale Ancona-Osimo, è il concittadino già parlamentare Alessandro NICCOLI. Non sarà il solo osimano chiamato a candidarsi per il rinnovo del Parlamento, infatti nelle liste elettorali figurerà anche il nome del Consigliere comunale, avv. Vincenzo FABIANI  che sarà  candidato per il PLI per la Camera dei Deputati circoscrizione Marche.

10 aprile 1972 Centenario della morte di Giuseppe Mazzini avvenuta il 10 aprile 1872;  giovani studenti che ogni mattina partono e pervengono ad Osimo

maggio 1972 gli osimani continuano ad avere il piacere di vedere apparire sullo schermo televisivo la giovane e simpatica concittadina Beatrice Cagnoni in qualità di presentatrice. Beatrice Cagnoni, per molti suoi coetanei osimani era Baby Cagnoni in tutta Italia la conoscevano come Beatrice Cori.
Pubblico questa bella foto di Sandro Mosca in compagnia di Baby Cagnoni  all’età di 16 anni.
Beatrice Cori

7 e 8 maggio 1972 Elezioni politiche. Dai dati elettorali riguardanti la nostra città si riscontra una netta affermazione della Democrazia Cristiana che al Senato guadagna il 3.78% e, alla Camera il 2,81 % raggiungendo la percentuale del 50,85 %, con un totale di 7.948 voti. L’ottimo risultato al Senato costituiva anche una affermazione personale del candidato osimano  Alessandro Niccoli, il cui prestigio era riuscito a far convogliare sulla DC i voti di elettori solitamente di altri partiti. Niccoli, tuttavia malgrado il buon risultato conseguito,  non riuscì ad essere eletto piazzandosi come il primo dei non eletti.
A sinistra, ottimo il risultato del PCI che aveva guadagnato l’ 1,64%. Nel complesso le elezioni nazionali in Osimo aveva rafforzato la posizione della DC.
elezioni Sento 1972
Niccoli e Polenta

elezioni Camera 1972

raffronto dati elettorali comunali 1970 _politi 1972

26 maggio 1972 vince il concorso per dattilografa la brava e gentile  dipendente, sig.na Silvana RAMAZZOTTI;

27 maggio 1972 costruita e fissata la fontana in marmo presso l’area ex Foro Boario;

29 maggio 1972 il Comune assume due vigili urbani avventizi per tre mesi, si tratta di : Giovanni  MARCHEGIANI e Renato BELLEZZA;

giugno 1972 con grande successo e soddisfazione da parte di Gino BUGLIONI, il tennis osimano sta mietendo vittorie nella Coppa FACCHINETTI, un torneo a squadre a livello regionale. La squadra osimana era composta dai giocatori: GRACIOTTI Sandro, SIMONCIONI, VICARELLI, ANDREOLI e FILONZI. La squadra osimana dopo aver superato i titolati circoli di Jesi, Macerata e Tolentino era arrivata nella fase finale del Torneo .

giugno 1972 gli judoisti osimani si fanno onore in diversi tornei nazionali. Fra i giovani emergenti in evidenza  la cintura nera Domenico ALOCCO.
Alocco

14 giugno 1972 la terra riprende a tremare. Il fenomeno sismico che si era avuto nei mesi scorsi ( gennaio – febbraio) ha un improvvisa ed inaspettata ripresa. In Osimo il sisma raggiunse una  intensità di 6 – 7  gradi nella scala Mercalli. Il ritorno di Terry ( così gli osimani chiamavano il terremoto)  creò tantissimi problemi: problemi immediati di assistenza che ad un certo punto, è chiaro, si erano esauriti con il ritorno della gran parte dei terremotati ad Ancona, e sistemazione di alcune famiglie osimane che avevano avuto l’abitazione lesionata. Il fenomeno di “sfollamento”  si ripresentò questa volta in maniera ancora più massiccia che non nella volta precedente, da Ancona  e da altri centri verso la nostra città.

Il Consiglio comunale si riunisce in seduta straordinaria e concorda l’approvazione del seguente Ordine del Giorno:
Il CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO
nell’esprimere la propria solidarietà alle popolazioni duramente colpite dal grave sisma che le ha costrette ad allontanarsi dalle abitazioni e dai posti di lavoro, in una situazione economica che era già precaria prima dell’evento tellurico,
rinnova la piena disponibilità del Comune e della cittadinanza di Osimo per alleviare in ogni modo i terribili disagi nei quali si sono venute a trovare.
Chiede un intervento appropriato e calmieratore nei confronti dei prezzi di generi di prima necessità e degli alloggi, in modo da scoraggiare ogni speculazione, e nel quadro di immediati provvedimenti per la rinascita di Ancona e del suo comprensorio;
1- la ricostruzione dei centri terremotati attraverso l’erogazione di fondi adeguati a garantire l’attuazione di nuovi programmi di edilizia economica popolare;
2 – adeguati finanziamenti per la riparazione e la costruzione di edifici pubblici ( scuole, ospedali, ecc.);
3 – la garanzia del posto di lavoro e provvedimenti atti ad assicurare una ripresa economica e produttiva che tenda al raggiungimento dell’obiettivo del pieno impiego per impedire che l’esodo della zona indebolisca la già fragile struttura economica;
4 – interventi sostanziali per le categorie che hanno risentito particolarmente degli eventi sismici ( commercio, artigianato, piccole e medi industria, agricoltura, libere professioni ecc.) e in particolare la fiscalizzazione degli oneri sociali; lo sgravio di tutte le imposte, l’estensione a tutti i settori della cassa integrazione guadagni, agevolazioni creditizie, l’aumento dell’indennità di disoccupazione e un contributo “una tantum”, a tutti i pensionati INPS con pensioni inferiori alle £. 150.000 mensili;
5 – l’intervento del capitale pubblico per la creazione d’industrie a partecipazioni statali, evitando di considerare la nostra provincia come zona depressa;
6 – il rimborso agli Enti Locali di tutte le spese sostenute direttamente in occasione del fenomeno sismico e delle minori entrate derivanti dalle agevolazioni fiscali;
Infine il CONSIGLIO comunale,
nell’augurarsi che queste indicazioni trovino applicazione attraverso una legge speciale che determini anche uno snellimento delle procedure burocratiche;
sottolinea anche le condizioni estremamente precarie nelle quali si è venuto a trovare l’Ospedale di zona di Osimo, per il quale occorrono immediati provvedimenti intesi ad avviare concretamente la realizzazione di una nuova sede.
TERREMOTO aN 5
16 giugno 1972 In Consiglio comunale il Sindaco relazione sui lavori e le prestazioni in favore ai terremotati.
 La Giunta Municipale,
a seguito delle forti scosse telluriche verificatesi anche nel territorio di Osimo osservando che le scosse del 14 giugno hanno aggravato la situazione di tutti gli edifici già colpiti. All’ufficio Tecnico affluiscono numerosissime le denunce di danni arrecati agli edifici privati;
Dato atto che stando alle dichiarazioni del Presidente dell’E.C.A. presente alla seduta, fa presente che si possono contare oggi circa 400 sfollati da Ancona che si trovano ad Osimo ai quali si rende necessario fornire la consueta assistenza e moltissimi chiedono alloggio;
Constatata la necessità di adoperarsi nel migliore dei modi perchè nulla venga a mancare ai bisognosi;
Dato atto altresì che esiste la possibilità di sistemare, per quanto possibile, i sinistrati in alcune scuole e che è in pieno sorso l’accertamento da parte dell’Ufficio tecnico;
Raccomanda al Sindaco ed al Presidente dell’E.C.A. affinchè proseguano nelle azioni fin qui felicemente svolte.

giugno 1972 Si maturano 72 RAGIONIERI  sognando un futuro di partita doppia, economia e  tenuta dei registri contabili:
Adriana ACCORRONI, Giancarlo AGOSTINELLI,  Daniela ANGELETTI, Vincenza BATTAGLINI, Guido BELLEZZA, Oriana BERNARDONI, Augusto BUGLIONI, Piero CARBONARI, Stefano CARLETTI,  Adriana DOMESI, Francesco FAGIOLI, Sisinio FAGIOLI, Piergiorgio GALDINI, Giuliano GARBUGLIA, Alberto GIULIODORI, Gioia GOZZI, Rolando MONTECCHIANI,  Giorgio MORONI, Claudio PATRIZI, Maurizio PESARO, Paolo PIERONI, Anna Rita SALOMONI, Rino SCARPONI, Zaira STAFFOLANI, Virginia TAVOLONI, Velia VOLPINI,  Andrea ALFONSI, Galeano BINCI, Emanuela CALIMICI, Stefano CEDRATI, Franco COPPARO, Antonio DI PROSSIMO, Silvano FABRIZI, Giorgio FAVA, Lorenza GUERRINI, Riccardo LORENZETTI, Cesare MARASCHIO, Aurelio MARCHETTI, Graziella MENGONI, Marisa NUCCI, Iolanda OSIMANI, Sergio REFI,  Loretta SPILLI, Amleto TREVISAN, Valter VERDOLINI, Lorena BELTRAMI, Giorgio COSTA, Aldo DELLA CAMERA, Fabio FRANCHINI, Maurizio FRATI, Orietta GIOVAGNOLI, Alfredo MACCHINI, Marino MARCONI, Fausto MASSACCESI, Mirella MENGHI, Massimo MONTICELLI, M.Grazia MORRESI, Luigi PALMIERI, Anna Maria PATANESI, Sandro PICCHIO, Franco PIERANTONI, Maria PIERONI,  Francesco PROSPERI, Anna Maria SANTARELLI, Paolo SCHIAVONI, Mauro SERENELLI, Pietro STARNARI, Mauro VERDOLINI, Santo ZACCARIA, Giancarlo ZENE, Marisa BAZZANI, Giuseppe  GUARNIERI.
rAGIONIERI 1972 1

1972 RAGIONIERI 2

giugno 1972 Affrontarono l’esame di maturità, diplomandosi maestri all’Istituto magistrale “Pier Giorgio Frassati” di Largo Trieste in Osimo:
Claudio BIAGIOLA, Franca CANNUCCIA, Antonella CARINI, Marina CARNEVALI, Adriana CARPERA, Fabio CICCARELLI, Gabriella COPPARI, Mariaosanna D’AVINO, Marinella DIONISI, Maria FOGLIA, Lorenzo GATTO, A.Maria GINEVRI,  Franca GIULIODORI,  Teresita GIULIODORI, Rosina GIUSEPPETTI,  Ignazio LAI,  Lucia LUCARELLI, Anna Maria MAGI, Marta MAMMOLI, Daniela MARZOCCHINI, Rita MOROSINI, Lino PESARESI, Luciana PETTINARI, Rosanna PIERPAOLI, Rossana ROSSETTI, Giuliana SANGIORGIO, Eugenio SELLERI, M.Gloria SGROI, Adriana TRILLINI, Claudio VERGARI, Elena ZAGAGLIA.
Magistrali Osimo

Aggiunge Lino PESARESI:
Era l’anno del terremoto di Ancona ed abbiamo fatto gli esami di maturità presso le scuole medie di Ostra.

giugno 1972 Bill Gates, fondatore della Microsoft, da tempo in testa alle classifiche degli uomini più ricchi del pianeta, ha raccontato che il segreto del suo successo è stato lo studio del latino e del greco.
Anche dietro a questi ragazzi e ragazze che si diplomarono nell’estate del 1972 al Liceo Scientifico e Classico “Campana”di Osimo, c’è stato il faticoso studio del latino e del greco:
Paola AGOSTINELLI, Oretta BALDELLI, Carla BARTOLI, Anna BEVILACQUA, Serenella BORGHI,  Teresa CARLONI, Fabrizio FANESI, Rosanna GIULIODORI,  Paolo GONNELLI, Enrichetta LORENZINI, Ivana LORENZINI, Lucia MAGI, Anna Maria MAGNONI,  Patrizia MANCINI, Fiorenza MARCHEGIANI, Manuela Maria MARISCOLI, Euplio NUZZO, Maria Grazia PANCALDI, Rita PELLEGRINI, Gian Paolo PETRINI, Rosanna PICCINI, Anna RICCIONI, Maria Cristina SINIBALDI, Sandro SINISCALCHI, Beatrice SOPRANI
Liceo Campana
giugno 1972 ritornando ai Ragionieri, hanno avuto come  “maestri” di saperi e  non solo: Paolo BIANCONI (professore di Educazione Fisica),  Don Marino CECCONI (profesore di Matematica), don Aldo COMPAGNUCCI (prof. di Religione), Franca COSTANTINI ( prof. di Educazione Fisica), Franco DEL PRETE ( prof. di Inglese), Filippo DI PROSSIMO ( prof. di Francese), Luigi LEPORI ( prof. di Diritto), Rosalba RONCAGLIA ( prof.ssa di Lettere), Franco RAFFI ( prof. di Lettere), Vincenzo PIRANI ( prof.di Scienze), Brnno PINGI ( prof.di Inglese), Lucia MONTANARI ( prof.di Lettere), Edgardo MARINCIONI (prof. di Tecnica commerciale), Paola GUICCIARDI ( prof. di Ragioneria),  Giuliana GRACIOTTI ( prof.di Lettere), Alfio GIULIODORI ( prof.di Francese), Anna Maria GIORGETTI ( prof.ssa di Ragioneria), Gino FALCETTA ( prof. di Educaz.Fisica), Lucia RICCI (prof.ssa di Matematica). C’erano  tre sezioni e ogni classe si componeva di circa 26-27 alunni.
1972 ragionieri maturi 1

1972 ragionieri maturi 4

– dal 15 al 24 luglio 1972 Nuovo appuntamento degli osimani e dei turisti in Piazza Duomo con la nuova edizione della manifestazione Festival Internazionale di Musica città di Osimo. Come già collaudata la manifestazione artistica si svolte in Piazza Duomo nello scenario sempre accogliente e suggestivo della cattedrale romanica. L’edizione 1972 prevede:
– sabato 15 luglio un concerto Sinfonico dell’orchestra di Stato polacca;
– domenica 16 luglio un concerto pianistico di Jerome Rose, artista e musicista proveniente dagli Stati Uniti;
– Venerdì 21 luglio spettacolo di jazz con il complesso di Romano Mussolini e la partecipazione straordinaria di un clanirettista di fama internazionale, Tony Scott;
– Sabato 22 luglio concerto d’organi alla basilica di San Francesco;
– lunedì 24 luglio balletto classico dell’opera di Stato Cecoslovacchia di Kosice.
Cappannari 78

luglio 1972 si diploma, presso la Civica Scuola di Artedrammatica al Piccolo Teatro di Milano, attrice drammatica, la giovane ROSARIA MERCURI, figlia del nostro concittadino Gianni MERCURI.

14 agosto 1972 alla Casa del Popolo di Osimo rappresentazione teatrale “Ipotesi di Teatro alternativo” regia di Gilberto SEVERINI.
Teatro alla casa del Popolo

agosto 1972 il Teatro La Fenice chiude la proiezione del Cinema.  Per vedere un film con c’era che la sala del Cinema Concerto. Questo comportò diversi disagi agli osimani. Il Cinema Concerto con la sua piccola sala divenne superaffollato. Chi voleva andare al Cinema sapeva che l’aspettava lunghe file, una battaglia per poter entrare e conquistare un posto a sedere. Con una lettera inviata all’Amministrazione comunale, un gruppo di cittadini utenti del cinema osimano, capitanati da Domenico CASTELLANA,  chiese ed esortò il condominio Teatrale a riprendere le proiezioni.
cinema al Teatro… il magico momento in cui le luci si spegnevano e il sipario si apriva, ma non appariva la scena……. iniziava il cinema.

agosto 1972 Seguendo il buon esempio di varie altre città anche Osimo ha adottato il sistema della gentilezza e della ospitalità verso i turisti in visita alla nostra città: alle auto parcheggiate in zona di divieto di sosta non vengono elevate contravvenzioni. I vigili urbani in luogo della multina da £. 1.000 avevano l’ordine di mettere sotto il parabrezza un cortese invito (redatto in 4 lingue) di spostare l’auto in zona con sosta permessa. Una opportuna innovazione ( che restò in vigore dino a tutto settembre 1972) che non mancò di favorire nel turista di passaggio oltre il ricordo delle nostre bellezze  naturali ed artistiche, anche quello di una città gentile ed ospitale anche in materia di traffico.
Vigili urbani Osimo

agosto 1972  inizia la stagione calcistica 1972-1973, nuovo allenatore dell’ Osimana è l’ex giocatore dell’Ancona Natale Miserocchi.
L’ Osimana inizia la preparazione in vista del prossimo campionato di promozione inserendo nella rosa della prima squadra tanti giovani del settore giovanile e con l’acquisto di  esperti giocatori: Coltorti e Gagliardini dalla Jesina,  Picchio Omero dalla Maceratese,  Ridolfi dal Cupramontana, Enzo Brazzoni dalla Recanatese e  Gabbanelli dal Castelfidardo.
Questa la rosa dei giocatori giallo-rossi:
Portieri: CERUSICO Claudio 1950, MENGARELLI Fabio 1954,  Omero PICCHIO classe 1954, VACCARINI Gherardo 1953.
Difensori: Franco BONTEMPO 1957,  Giancarlo GAGGIOTTI 1947, Mario BALEANI classe 1955,  Fausto GROTTINI 1951,  Valerio MENGHINI 1941,  Andrea ROCCOLI 1954 Vasco BRUNELLI 1952,  Franco FALCETTA 1956,  Ivano GAGLIARDINI 1953,  Romano GARDONI 1954,  Fausto ROSSI 1956.
Centrocampisti: Sauro ALIBERTI 1956, Attilio COLTORTI 1951,  Leo GABBANELLI 1946, William RIDOLFI 1945, Giuseppe BEVILACQUA 1954, Paolo CARLETTI 1955,  Sandro GRACIOTTI 1950 detto Garibaldi.
Attaccanti: Enzo BRAZZONI 1947, Riccardo BELLAVIGNA 1954, Andrea GUERRINI 1954, mariano VALERI 1954, Walter BELELLI 1945, Gabriele BALDONI 1954, Lamberto MORESI 1955.
Osimana 1972
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settembre 1972 Ciò che accomunava, tante famiglie osimane  era il lavoro tramandato. I segreti del mestiere appresi dal padre o dal nonno che venivano tramandati ai figli. E’ stata la storia comune di tanti famiglie artigiane della nostra città: falegnami, muratori, ciabattini, artigiani delle “voci” e delle fisarmoniche, forgiatori del ferro, ecc. Così avveniva nelle campagne quanto nelle botteghe, tanto che alcune famiglie acquisivano come soprannome quello del loro mestiere: Carbonari, Giardinieri, Mercanti, Ciavattì,Paccaraggi, Pattadina, Metenfilzo, Truellì, Campanari, Le Colombine, Bulletti ( che per mestiere vendeva e sistemava chiodi), Tacchì ( famiglia di calzolai a San Marco), Magnafighi ( negozio di frutta e verdura in Piazza), …ecc.
Tra le tante famiglie che si tramandarono il lavoro una storia, in particolare, va menzionata perchè particolare era il lavoro: la famiglia PASQUALINI che per tradizione è stata in Osimo una famiglia di ” carcerati” ( da cui il soprannome “Carceratì”).
Già nel 1876 il carcere mandamentale di Osimo veniva preso in consegna da Pasqualini “nonno”. Roma era da poco diventata capitale d’Italia e il carcere osimano avrà visto ospitare oltre i vari delinquenti comuni anche detenuti politici vecchi mazziniani e idealisti repubblicani.
Nel 1901 al “nonno” subentrò “Carceratì padre” che restò in servizio per ben 45 anni. Da ultimo il carcere mandamentale osimano fu affidato a Bruno PASQUALINI detto anche lui “Carceratì”.
Pasqualini Bruno andò in pensione nel settembre del 1972 e il carcere osimano era già stato chiuso qualche anno prima.
Così i giornali locali salutarono il pensionamento di Bruno  “il carceratì”:
” Dopo tanti anni di lavoro “particolare”, Bruno PASQUALINI (per gli osimani “il carceratì”) è andato in pensione, a godersi un meritato riposo. La figura del personaggio in parola è molto popolare ad Osimo, ove riscuote una simpatia cordiale e generale: come l’ha riscossa in tutti gli anni in cui ha svolto presso le nostre carceri di Piazza Rosselli ( chiuse nel per mancanza di “ospiti”) il suo lavoro di secondino con serenità, comprensione ed umanità verso tutti coloro che le vicende avevano portato a che fare con il “sole a scacchi”.
Nell’articolo Bruno PASQUALINI ricorda i fatti più salienti della sua attività: ” Nel 1944, quando mio padre era ancora titolare, ricordo che i carcerati avevano raggiunto la cifra record di 108. Tra questi, messi in prigione dai fascisti ricordo l’avv. Vincenzo ACQUA, l’avv. Vincenzo MEZZELANI, la contessa MAGNONI (rea di aver aiutato ed ospitato i partigiani), un certo NICOLETTI di Roma capitano dei bersaglieri e tanti altri detenuti politici. Un paio di anni dopo, alla caduta del fascismo le sorti si invertirono. Toccò ai fascisti andare dentro. Ricordo con piacere la figura di Mons. Domenico BRIZI allora vescovo di Osimo, che tanto si diede da fare per i carcerati. Tutte le migliorie apportate alle carceri si devono al suo interessamento.”
Bruno PASQUALINI l’ultimo dei secondini del nostro carcere, è stato un uomo buono, per molti carcerati egli fu un autentico padre.
carcerati

Maria Vittoria Carbonari su FB  ( 4 luglio 2015): “Ho abitato vicino a Bruno il Carceradi’ in via Fonte Magna (ora via Paolo VI) finché non ci ha lasciato, sempre cordiale e pronto a raccontarti qualche particolare in maniera scherzosa, sempre insieme alla moglie ed alla figlia Orgilla. Che bei ricordi.
settembre 1972 nasce ad Osimo la CAMO Conad. Vi aderiscono moltissimi commercianti alimentari dei comuni di Osimo, Castelfidardo, Sirolo, Loreto, Recanati e Porto Recanati che si riuniscono in un gruppo di acquisto  aderente alle Conad nazionale.
In un particolare momento di grave situazione economica dove si assisteva ad un generale ed incontrollato rialzo dei prezzi la nuova cooperativa si prefiggeva di esercitare una benefica influenza sul settore a tutto beneficio dei consumatori.
Camo Osimo
settembre 1972  si celebra la “festa del donatore” organizzata, come da tradizione, dall’Avis cittadina. La cerimonia si svolse al Cinema Concerto  dove vennero premiati i donatori più generosi. Diploma di benemerenza ( attestante il raggiungimento di 8 donazioni): Rosa AGOSTINELLI, Remo GIOACCHINI, Gino IPPOLITI, Alberto QUERCETTI, Gino CAPORALINI, Franco CARTUCCIA, Rolando MARRA, Elsa SANSEVERINATI, Sergio SANTARELLI, Giuseppe ZAGAGLIA, Giacinto CAPOMAGI, Severino ANTONELLA, Emilio TEOLI.
Medaglia di Bronzo ( 16 donazioni): Mario ANDREOLI, Alfredo BINCI, Giuseppe ANGELONI,  Mario CECCONI,  Fosco EDLWEISS,  Silvio MARCHETTI, Luciano PETTINARI, Mario LUCCHETTI, Reginaldo PAGLIARECCI,, Giancarlo SANTILLI, Pacifico STRAPPATI, don Giovanni BIANCONI, don Fulvio BADALONI, Ugolina MARCHEGIANI, Ada POLENTA, Mario SOPRANZETTI, Romolo LASCA, Oliviero ANDREONI.
Medaglia d’Argento (  per il raggiungimento delle 25 donazioni): Dino AGOSTINELLI, Armando COLTRINARI, Gino GIANNONI, Gemma FRONTALINI, Anna GRACIOTTI,  Olga MARZIONI, Silvio MARCHETTI,  Osvalda MEZZELANI, Franco PIRANI,  Gina MATASSONI, Mario MENGONI, Giuseppe VOLPINI, Enrico STORANI,  Arnaldo STEFANI, Primo CARLONI, Luigi ANTONELLI, Sergio BALEANI, Carlo GIULIODORI, Natale COPPARI, Silvio CORALLINI, Tullio Lucaioli, Emma LAVAGNOLI, Mario LANZONI, Piergiorgio MONTEVECCHI, Germano MENGARELLI, Mario MAZZIERI, Igino QUERCETTI, Renata PAOLONI, Ugo POLENTA, Gisella ALBANESI, Valeria VOLPINI, Alberto VIGIANI,  Remo PACCAMICCI, Natalina FRAGOLI.
Medaglia d’Oro ( 56 donazioni): Pierino BELLEZZE, Anna FAGIOLI, Pietro MOSCA,  Giulio CAMPANELLI, Mario VIGIANI.
Distintivo con fronde ( 75 donazioni) a due donne: Giuseppa CARLETTI, Ersilia VIGIANI.
Avis 1972
settembre 1972 Programma civile della Festa Patronale:
– Torneo regionale di Pallacanestro Femminile organizzato dal G.S. Lenco Robur;
– al campo sportivo Diana incontro di calcio,  in palio il Trofeo San Giuseppe da Copertino,  tra U.S.Fortitudo Fabriano e Libertas Campanelli Osimo;
– corsa ciclistica riservata alla categoria esordienti “Coppa San Giuseppe da Copertino”;
– il 18 settembre festa del Patrono, alle ore 10 nel Palazzo comunale, consegna attestati di civica benemerenza;
– la sera in Piazza Boccolino concerto della Banda “città di Osimo” diretta dal maestro Paolo Pellegrini;
– alle ore 21 concerto di musica leggera con il complesso “Aldo e la sua orchestra”;
– ore 22,30 spettacolo pirotecnico.
SanGiuseppe
settembre 1972  il coro della Cappella Musicale “P.A. Borroni”, come da tradizione è protagonista della messa in onore del santo patrono, San Giuseppe da Copertino.
Il coro diretto da P.Venanzio SORBINI, che porta il nome del compositore di musica sacra P.Alessandro BORRONI frate Minore Conventuale, iniziò la sua attività nel 1935 con lo scopo di animare le cerimonie religiose del Santuario Basilica S. Giuseppe da Copertino soprattutto in occasione delle maggiori festività dell’anno liturgico.
Si sono succeduti  nella direzione del coro: P. Giuseppe MORELLI, P. Raffaele BALDUCCI e dal 1963 la direzione venne assunta da un giovane promettente maestro: P. Venanzio Sorbini validamente supportato dagli organisti P. Virgili, fino alla sua morte avvenuta nel 1980, e da Riccardo Lorenzetti.
Coro Padre Venanzio
18 settembre 1972 nella sala Magna del Comune, la sala più prestigiosa del palazzo comunale ,  con una significativa manifestazione     si è tenuta la consueta cerimonia  della consegna delle Civiche Benemerenze. L’iniziativa è legata alle festività del Patrono San Giuseppe da Copertino  con la consegna dei riconoscimenti a coloro che si sono distinti nel campo del lavoro, del sociale, del volontariato, dell’arte e dello sport.
civiche benemerenze
Le medaglie d’oro delle Civiche benemerenze 1972 sono state assegnate a:
Luigi GATTO “per aver dato un impulso veramente notevole, assieme ai propri congiunti e sulla scia di una tradizione familiare di 5 generazioni alla conduzione di un’azienda zootecnica modello che ha contribuito in maniera cospicua al miglioramento della razza bovina marchigiana ed alla sua affermazione in Italia e all’estero”.
LENCO ITALIANA spa con questa motivazione ” per  aver contribuito in maniera determinante , grazie allo spirito d’iniziativa dei dirigenti ed alla fattiva operosità delle maestranze allo sviluppo economico della nostra città perseguendo in un’azione di potenziamento e di espansione  produttiva anche nei momenti di maggior difficoltà e di generale crisi economica“.
Don Dino MARABINI “per la preziosa ed instancabile attività svolta alla promozione di iniziative di particolare valore sociale ed assistenziale, culminati nella creazione di un Istituto per cieco-sordi-muti, unico in Italia, il quale costituisce un raro esempio di impegno civile nei confronti di un mondo così bisognoso di comprensione umana“.
Marabini
– dal 21 al 24 settembre 1972,  V^ edizione della Coppa Pianisti d’Italia organizzata dall’EMA in collaborazione con la ditta BUGARI – SISME, l’Amministrazione Comunale e la rivisti “Strumenti e Musica”. Sabrina CIUFFINI la nota “valletta” di Mike BONGIORNO e del Rischiatutto è stata la presentatrice della serata finale svoltasi al Teatro La Fenice;
Ancora  una volta il concorso coppa Pianisti di Italia ha richiamato ad Osimo provenienti da tutta Italia tanti giovani.  421 saranno i concorrenti provenienti da tutta Italia a partecipare alla quinta edizione della Coppa Pianisti Italia.
La risonanza nazionale del concorso è confermata dalle cifre dei concorrenti provenienti da tutte le regioni d’Italia: Piemonte 96, Lombardia 38, Friuli 27, Toscana 108, Emilia e Romagna 32,  Marche 12, Sicilia 12 …. Agli aspetti strettamente educativi ed artistici di una competizione che trova nel suo spirito animatore il segreto del successo vanno aggiunti gli aspetti turistici dei quali ha beneficiato la nostra città con la presenza di più di 1500 persone durante la settimana del concorso.
Oltre ai concorrenti, i loro familiari, i maestri delle varie scuole hanno fatto da cornice alla Coppa Pianisti di Italia le varie cerimonie di presentazione che si sono svolte al teatro La Fenice e al palazzo Campana
Osimo, con questa manifestazione,  diventa meta di centinaia di giovani pianisti tutti di passaggio nella nostra città,  nella loro strada verso l’arte.
coppa piansti 1972
Ha vinto la V^ edizione della manifestazione pianistica, la giovane Gioiella Giannoni di Piombino, è lei la vincitrice assoluta della Coppa Pianisti Italia 1972, a lei è andato il pianoforte in palio offerto dalla Universal di Varsavia e dalla ditta Bugari-Sisme di Osimo Stazione.
Coppa Pianisti 1970 i genitori in attesaGenitori, allievi e maestri in attesa dei risultati della giuria.
1973 Coppa Pianisti 77
( foto 114 ) coppa Pianisti
29 settembre 1972  viene assunto con incarico temporaneo come applicato d’ordine presso l’Ufficio Tecnico Comunale il geometra Gino MARINI;
settembre 1972  risorge il ciclismo a Campocavallo dopo  la cessazione dell’attività del gruppo sportivo Luna.
La nuova formazione di esordienti della società ciclistica Campocavallo si presenta. Nella foto il  vice sindaco Pirani, Capomagi, Paolini, Mengoni, Freddo, a’assessore allo sport Paolo Bianconi, il Presidente della compagine ciclistica Donzelli, Biondini, Pierino Bravi, Vaccarini e il direttore sportivo Gabrielloni
cAMPOCAVALLO CICLISMO
– settembre 1972 continua con successo l’attività sportiva del Judo osimano. Oltre alla cintura nera Domenico ALOCCO, anche altri giovani stavano emergendo , fra questi: Gianni LOMBARDI, Roberto LIMOSINI e Giampaolo VICARELLI.
( foto 117  ) foto JUDO

settembre 1972 padre Francesco CANALINI dopo aver ricoperto da vari anni la funzione di Segretario Apostolico presso la Santa Sede in Equador, viene trasferito alla nunziatura Apostolica di Dublino in Irlanda;

ottobre 1972 la ripresa scolastica caratterizza la vita delle famiglie degli osimani, ritornano le esigenze e le problematiche legate ai trasporti ed all’edilizia scolastica.
1 ottobre inizia la scuola

ottobre 1972 nuove cariche sociali nella Lenco-Robur osimana. Giovanni FATTORINI Presidente, vice Presidente Sergio SANSEVERINATI responsabile del settore tecnico, vice Presidente Mauro BELLEZZA responsabile del settore amministrativo, Enzo NESPOLI vice Presidente addetto al settore femminile, Augusto MATTIOLI vice Presidente addetto al settore giovanile, viene nominato segretario Paolo BIANCONI. Completano il consiglio: Goffredo GIULIODORI, Gilberto BALDASSARI, Egidio BALEANI, Giacomo NARDINI. Alcune cifre per sintetizzare l’attività svolta: 314 i tesserati, la società partecipa a tre campionati: la Serie “C” nazionale maschile, la Promozione, la Prima Divisione oltre a tutti i campionati del settore giovanile ed anche all’attività del settore femminile.
Fattorini Giovanni Presidente della Lenco Robur e grande appassionato della pallacanestro

La 1^ squadra della Lenco Robur partecipava al campionato nazionale di serie C. La Robur si confrontava con squadre come la Sutor di Montegranaro, la Delfino Pesaro, Virtus Imola e la Marazzi di Bologna.
Questi gli atleti che componevano la rosa della 1^ squadra:
Silvano LESA pivot alto m.1,95, Enrico PIAZZINI pivot alto m.1,91 di anni 20, Mauro VERDOLINI pivot alto mt. 1,92 di anni 20; Rolando GIORGI ala di anni 26 alto m. 1,76; Sandro MORONI esrterno ala di anni 18 alto m.1,82; Gianlorenzo FIORENZI ala di anni 18 alto m. 1,84; Giuseppe MENGONI difensore di anni 24 alto m. 1,82; Paolo GONNELLI difensore difensore di anni 21 alto m. 1,82; Muzio PESARO difensore di anni 19 alto m. 1.76. Rientravano nella rosa anche tre diciasettenni osimani: Alberto LEONARDI difensore alto m.1,70; Giovanni TULLI ala alto m.1,76 e Marco MAZZIERI esterno alto m. 1,86. Per essere competitiva con le altre agguerrite squadre la Lenco nel corso della stagione completò la rosa con alcuni giovani promettenti: RIDOLFI, TRAFERI alto 1,96 e Achille GINNETTI con i suoi 2 metri di altezza.
A titolo di cronaca le vicende della pallacanestro cittadina ( da cui ho tratto queste informazioni) erano raccontate sui giornali locali da un grande tifoso della squadra nonchè appassionato cestista: Giorgio Fanesi.

ottobre 1972 l’ing. Libero PRINCIPI diventa il nuovo ingegnere capo dell’ufficio tecnco comunale in luogo dell’ing. Angelo BRODOLINI. Lasciano il Comune , sempre per esodo volontario, anche altri dipendenti: il rag. Giuseppe GRACIOTTI, Alberto GIOACCHINI, Arnaldo LILLINI, Attilio ATTILI, Elvio CORIANI, Sisinio GRACIOTTI, Domenico LOZZI, Ferruccio VALERI, Giuseppe RICCI. Diventa archivista del Comune, dopo aver vinto il relativo concorso,   Daniela SCARPINI.

ottobre 1972 La ditta Lenco cresce. Il complesso industriale della Lenco di via Guazzatore con la produzione di giradischi ed apparecchi elettrici allarga la propria capacità produttiva  con l’allestimento di un nuovo padiglione.
Lenco

ottobre 1972 Altre brave atlete della SALF che hanno conseguito ottimi risultati onorando l’atletica leggera femminile e lo sport osimano. Da sinistra Manuela BELELLI, Eleonora BARONTINI,  Marinella SPINSANTI  e Ivana GIULIODORI. In particolare la Belelli e la Giuliodori gareggiavano nei 1.000 mt. con ottime prestazioni anche a livello nazionale. La Brandoni invece gareggiava nelle corse veloci ( 100 e 200 m.)
belelli e le altre

ottobre 1972 successo dei tiratori Osimani che si affermano nella coppa Marche 1972. Capriotti Nicola è primo nella carabina. Libera Serrani Nicola  si impone  brillantemente nella pistola automatica.
La squadra Osimana di carabina standard composta dei tiratori Capriotti Nicola, Bartolucci Lauro, Moretti Maurizio si classifica al primo posto aggiudicandosi la coppa Marche 1972.

ottobre 1972 inizia la Scuola, il Comune tramite il Patronato Scolastico garatisce il trasporto scolastico per gli alunni della Scuola dell’obbligo. Erano tre i pulmini in servizio guidati da: COPPARINI, BORDI e MARINELLI.
Per la zona di Passatempo, invece, il servizio trasporto era assicurato tramite la ditta Flavio GRACIOTTI.
Scuola Osimo

ottobre 1972 polemica in città per la licenza a costruire rilasciata, dalla Giunta Polenta, per costruire appartamenti nell’area “Orti Marchetti” in via Battisti ( a lato della zona Crocifisso). Da una parte i cittadini che volevano che l’area rimanesse a verde pubblico, dall’altra gli interessi dei proprietari e dei costruttori. L’interesse privato e la speculazione  hanno, ancora una volta, avuto partita vinta.
verde orti Marchetti

ottobre 1972 Il Muzio Gallo diventa Ente Ospedaliero, viene nominato commissario dell’Ente il rag. Giuseppe MOBBILI, mentre Direttore Sanitario viene nominato il dott. MARCHESANI.
villa cannone3

villa Cannone 7                                                                                                                                           Villa Cannone oggi

ottobre 1972 Osimo conserva la diocesi e viene nominato vescovo di Osimo monsignor Carlo Maccari, nominato da papa Paolo VI.
Domenica 26 novembre 1972 cerimonia di ingresso della presa di possesso del nuovo vescovo di Osimo, monsignor Carlo Maccari. Sarà l’ultimo  vescovo della diocesi unica di Osimo. In sedici secoli Osimo aveva avuto ininterrottamente il suo vescovo e mons.Carlo MACCARI sarà il 77°  Pastore della diocesi osimana . Il primo vescovo era stato San Leopardo a lui si deve la costruzione  della Cattedrale.
Maccari 2

maccari

novembre 1972 La squadra della LIBERTAS-CAMPANELLI non andava spesso sulle cronache sportive dei giornali come la più blasonata Osimana, ma era molto amata in città, meritandosi il simpatico appoggio di tutti gli sportivi osimani che vedevano nella squadra presieduta da Pio FANTASIA una formazione di buon livello tecnico ed agonistico e sopratutto formata da soli elementi locali.
Nella foto da sinistra:
Sandro CAMPANELLI, Gilberto MERCANTI, Stefano MARCHEGIANI, Alessandro CHIARALUCE, Pierpaolo PIERPAOLI, Umberto MANTINI, Giovanni PIRANI, Antonio FOGLIA, Pio Francesco FANTASIA ( Presidente). Accosciati: Massimo FIORANELLI, Giuliano DONZELLI, Olivio BUSCARINI, Claudio COMODI, Sandro BIANCHI
LIBERTAS 1972

– 26 novembre 1972 un giovane motociclista osimano, Andrea Marchetti, muore in un tragico incidente alla guida della sua moto. Andrea  aveva soli 18 anni lasciò nell’angoscia i familiari e i tanti amici che aveva in Osimo.
Marchetti Andrea
Dopo alcuni mesi a memoria del giovane sfortunato si costituisce il “Moto Club” intitolato allo stesso Andrea Marchetti. Fra i soci del nuovo sodalizio: Celso CANONICO (Presidente), Luciano PETTINARI, Alberto CARBONARI, Sergio SINISCALCHI, Alberto PESARESI, Amerigo BRUGE’, Alessandro BIANCHI, Luciano DOMESI, Cesare PASQUALINI, Franco MENGARELLI, Giuseppe ATTILI, Sandro BAMBOZZI, Alberto CAPITOLI, Sandro SINISCALCHI, Sisinio FAGIOLI.

novembre 1972 La nuova casa di riposo dell’Opera Pia Grimani – Buttari è in corso di costruzione. La sempre crescente richiesta di ricovero di persone inabili che per molteplici ragioni sono allontanate dalle famiglie impossibilitate spesso ad assicurare un decoroso e dignitosa assistenza ai propri anziani ha imposto all’ Opera Pia Buttari di progettare e costruire una nuova casa di riposo per anziani non autosufficienti. La nuova struttura in costruzione permetterà di ospitare 80/90 anziani inabili.
Opera Pia Buttari

14 dicembre 1972 intervento in Consiglio Comunale del consigliere del PCI, Riccardo GIULIETTI ( la trattazione dei punti all’ordine del giorno erano terminati)
Spettabili Consiglieri, non c’entra con l’ordine del giorno, ma visto che abbiamo esaurito i punti dell’ordine del giorno, consapevole che eccedo nei limiti  che il Regolamento dà a questo Consesso, comunque, vista la situazione che si è creata questa sera, abbiamo un documento da parte dei Sindacati, su una questione di grande interesse nazionale e anche locale, visto che abbiamo un’azienda come la Lenco che occupa circa 700 operai, sappiamo che c’è stato un incontro con la Giunta su questa questione; la delegazione degli operai della Lenco ha chiesto un sostegno da parte dell’Amministrazione Comunale, mi sembra giusto e qualificante da parte del Consiglio comunale, prendere una posizione su questo punto. Io credo che sia quanto mai doveroso fare un Ordine del Giorno di sostegno per le lotte che vengono portate avanti nel settore metalmeccanico, specialmente ad Osimo, ma anche in linea generale, in una situazione molto grave, perchè in questo settore si va avanti da più di due mesi, come qui è detto nel documento, con 40 ore di sciopero e le organizzazioni patronali dei metalmeccanici non ha ancora aderito a nessuna delle richieste sindacali. Quindi io penso che un Ente Locale, facendo un ordine del giorno a sostegno di queste lotte, faccia quantomeno il suo dovere.
Perciò propongo di sospendere magari cinque minuti e concordare un ordine del Giorno su queste cose, se è possibile.
( Assessore e vice-Sindaco PIRANI – stante l’assenza del sindaco Paolo Polenta ) ” E’ chiaro che è un argomento che merita di essere dibattuto a lungo e di essere affrontato, per portare un valido contributo a questi operai in lotta da diverso tempo per una giusta rivendicazione del contratto di lavoro.
E’ altrettanto logico fare una precisazione. C’è stato un incontro di una delegazione di operai ( io non c’ero, perchè non era la Giunta al completo) con una delegazione della Giunta. Obiettivamente sono d’accordissimo non solo di fare l’ordine del giorno, ma anche qualche cosa di nuovo, di diverso, in modo da portare veramente un contributo ed un apporto nuovo in questo settore che purtroppo ancora , ogni anno ci si ritorna sopra. Come Giunta non abbiamo ancora discusso questo argomento nè come potrebbe essere risolto. …..Ritengo pertanto di rinviare di una settimana la trattazione di questo Ordine del Giorno anche per il fatto che non verrebbe ad essere modificato nulla.”
Consigliere Riccardo GIULIETTI, “Io ho detto proprio perchè questa sera sono presenti gli operai della delegazione, e mi dispiace che non ci sia il Sindaco perchè quello che la delegazione ha riferito al Sindaco poteva essere portato a conoscenza del Consiglio. Non pretendo che ci sia una discussione  di carattere economico o politico su questa questione, però quello che io sentivo era di dare questa sera, subito, un contributo, un sostegno morale, a questa delegazione, che poi rappresenta gli operai della Lenco, con un Ordine del Giorno di carattere abbastanza generale. 
Nel momento in cui c’è questa vertenza che va avanti da due mesi e non si riesce a vedere la fine del tunnel; in questo momento in cui c’è una grave difficoltà anche di carattere occupazionale, io non parlo specificatamente solo di Osimo, parlo anche della nostra zona, parlo di tutta una serie di cose che viene avanti a livello nazionale, è doveroso fare un ordine del giorno di sostegno a queste lotte, dicendo che il Consiglio comunale ha preso atto di questa cosa ( se ci fosse stato il Sindaco, si sarebbero potuti ascoltare da parte sua i risultati dell’incontro, si sarebbe potuto mettere ” ascoltato il Sindaco che riferisce su queste cose, il Consiglio comunale  dichiara di sostenere le lotte, dà un sostegno morale e via di seguito.
Una cosa del genere mi sembra incisiva proprio in questo momento, vista anche la presenza dei lavoratori in questa sede. Io ho forzato l mano al Regolamento, però non credo di aver fatto una cosa sbagliata sul piano della posizione che deve assumere un Ente Locale e quindi il massimo consesso rappresentativo cell’Ente Locale.
Quindi se tutti siamo coscienti che è necessaria questa presa di posizione, possiamo buttar giù un documento concordato; non è che noi lo presentiamo, perchè non si può  per il Regolamento, però se tutti siamo d’accordo, si potrebbe fare questo ordine del giorno.”
La discussione proseguì e si concluse con un rinvio della predisposizione dell’Ordine del giorno a seguito della richiesta dei consiglieri della DC che volevano meglio approfondire la questione.

dicembre 1972 la Giunta presenta in “sala gialla” una importante opera che l’Amministrazione aveva deciso di realizzare: un sottopasso pedonale tra Via San Giovanni e via Olimpia.  L’opera era stata richiesta dai numerosi cittadini che dal rione via San Giovanni si recavano a piedi verso il centro urbano e che dovevano attraversare la statale Septempedana ( via Marco Polo) al centro di una curva totalmente coperta per cui il transito risultava oltremodo pericoloso. Lo stesso dicasi per gli abitanti di via Olimpia che debbono recarsi in via San Giovanni dove, tra l’altro, esiste una scuola (a quel temo solo la scuola materna).  Il progetto realizzato direttamente dall’ufficio tecnico comportava una spesa di £. 9 milioni. In fase di discussione consiliare, emersero che anche altre zone di Osimo necessitavano di un sottopasso pedonale. Il dott. Marchesani suggerì ad esempio un sottopasso pedonale  da realizzare alla fine della Costa del Borgo dove la via si allaccia con via Cialdini, evidenziando che anche lì è una zona molto trafficata.  Altri consiglieri suggerirono la necessità di un sottopassaggio per collegare Corta di Recanati con Corta Onofri anche lì in presenza di  un passaggio pedonale reso ancor più pericoloso per la presenza della scuola e della palestra sportiva.
Non se ne fece nulla.

dicembre 1972 suor Coletta ZERLOTTO dopo aver prestato servizio presso l’Istituto Magistrale di via 5 Torri, va missionaria in Uganda.
Con lo slogan: ” La civiltà dei consumi lascia le briciole, ma noi le raccogliamo perchè ritornino pane per i poveri e i malati delle missioni” Osimo si mobilita per raccogliere fondi e materiale da inviare alla missione di suor Coletta. Verranno raccolti anche stracci, indumenti, carta, riviste, cartone e ferro per finanziare l’iniziativa.
I punti di raccolta saranno:
– la casa di riposo “Villino Verde” responsabile raccolta sig.na Simoncini;
– il seminario Interdiocesano al Borgo, responsabile raccolta don Flavio Ricci;
– Istituto Magistrale in via 5 Torri;
– il seminario Francescano via San Francesco;
– l’Asilo Muzio Gallo responsabile raccolta suor Ignazia.
1972 suor Zerlotto missionaria

dicembre 1972 riconoscimento nazionale per la qualità della produzione, alla ditta osimana “Mangimificio Violini”. L’importante premio “qualità prodotti Emilia Marche 1972” venne consegnato in occasione della Fiera di Bologna. La giovane azienda osimana si era specializzata nella produzione e distribuzione di mangimi ed era riuscita, in poco tempo, a conquistarsi  una bella fetta del mercato.
Violini 7Violini 1

25 gennaio 1973 L’Amministrazione comunale istituisce un importante servizio scolastico per le famiglie: il servizio medico scolastico. Vengono incaricati 3 medici , i dottori: Alessandro RICCIONI, Paolo IPPOLITI, Gualtiero TOMARELLI. I tre medici espleteranno il servizio per tutti gli alunni di tutti plessi delle Scuole Elementari, il Consiglio riconoscerà loro un compenso di £. 2.000 per ogni ora di servizio.
scuola 45

gennaio 1973 vengono eletti nella Commissione direttiva della Biblioteca per il biennio 1973-74: Vittorio GIACCO, il prof. Cesare ROMITI, Furio FAZI, Alberto NICCOLI.

10 febbraio 1973 Era da poco  finita la guerra in Vietnam ed era stato firmato l’ accordo di pace di Parigi ( gennaio 1973) tra i rappresentanti degli Stati Uniti e del Vietnam del Sud da un lato, e quelli di Vietnam del Nord.
Su proposta dei consiglieri comunali del PCI, fatta propria da tutto il Civico Consesso,   il Comune delibera all’unanimità il seguente Ordine del Giorno che prevedeva tra l’altro di devolvere un contributo di L. 300.000 in favore della Croce Rossa Italiana per aiutare la popolazione del Vietnam del Nord uscita martoriata dalla guerra.
Il Consiglio Comunale di OSIMO esprime immensa soddisfazione per l’accordo raggiunto a Parigi per la cessazione della guerra nel Vietnam, accordo reso possibile dall’eroica lotta dei glorioso popolo vietnamita e dal sostegno e dalle iniziative delle forze progressiste del Mondo intero;
Ribadisce la propria convinzione che con l’unità e l’azione delle “forze amanti della pace” e possibile imporre la soluzione pacifica delle controversie internazionali nel rispetto della indipendenza, della sovranità e della libertà di ogni nazione;
Consapevole dei gravi ed enormi problemi esistenti nel Vietnam, causati dalla guerra che ha durato molti anni, e della necessità, quindi, di dare al suo popolo tutto l’aiuto possibile per rimarginare rapidamente le ferite aperte;
Delibera di sottoscrive un versamento di lire 300.000 alla Croce Rossa Italiana ed invita la cittadinanza a contribuire per sostenere lo sforzo di questo martoriato Paese; Invita infine, il Governo italiano a riconoscere subito la Repubblica democratica del Nord Vietnam, stabilendo con essa normali rapporti diplomati
“.
Delibera di approvare l’ordine del giorno concordato e di imputare la spesa di lire 300.000 per il contributo predetto al bilancio di previsione 1973.

febbraio 1973 vengono eletti nella Commissione Consultiva per la Formazione dell’Elenco dei Poveri: Attilio BUGLIONI, Aldo FORESI, Albino BIANCHI, Flora GIRI, Corrado BAFFETTI.

febbraio 1973 la nostra città non è soltanto storica, artistica e bella ma a volte presentava inconvenienti e stonature sulle quali già allora qualche attento fotografo evidenziava.
Ad esempio in via Montefanese, su un’area che era adibita a zona verde e servizi, stava prendendo forma “uno scaricatore per auto fuori servizio”.
osimo brutta

febbraio 1973 per far fronte alle necessità del Comune vengono acquistate dalla ditta CASALI  due automobili:
a) una Fiat 500 berlina accessoriata di antifurto per £. 730.632 iva compresa;
b) una Fiat 128/4 porte accessoriata di antifurto per £. 1.364.632 iva compresa;

febbraio 1973 Campionato marchigiano corsa campestre vince nella sua categoria davanti a oltre 16 concorrenti, l’osimana Lorena VIGNONI
Vignoni atletica

febbraio 1973 il giovane osimano Walter MATASSOLI  a soli 20 anni faceva onore alla nostra città ed allo sport osimano, giocando titolare nella Baby Brummel Pallavolo, militante nel campionato nazionale di serie A.
Matassoli

31 marzo 1973 Gara tra osimani sulle nevi di Sarnano. Festa di sport e di amicizia durante la quale tutti i soci si confrontavano e si mettevano in gioco. La disputa tra i migliori sciatori osimani ha visto primeggiare Maurizio MORETTI, davanti a: Mario DI GERONIMO, Andrea EREMITAGGIO, Ulrich STRECHER, Claudio PIAZZINI, Stefano DI GENONIMO, Gianfranco MORETTI, Giuseppe INNOCENZI, Sandra LOSI, Luciano GIULIODORI, Paolo BRUGE’, Antonino DI GERONIMO, Armando FAGIOLI.
Prima tra le donne la sig.ra Sandra LOSI.
sci Osimo

aprile 1973 Non avevano ancora inventato i “buoni pasto” ma succedeva che durante le feste patronali, la festa dei fiori ed altre feste consuetudinarie,  i vigili urbani  erano autorizzati ad una breve interruzione dal servizio per consumare un pasto: che in realtà era un panino. Con questa delibera l’Amm.Comunale sanò con £. 12.050 il credito vantato dalla Rosticceria Bambozzi per  la fornitura di 40 panini.
Vigili buoni pasto

7 aprile 1973 alla presenza delle massime autorità vengono inaugurati i “Magazzini CAMPANELLI” con il supermercato alimentari VEGE’.
I nuovi magazzini posti lungo il Corso Mazzini occupavano un vastissimo edificio di 5 piani ricolmi di merce con annesso altrettanto completo supermercato alimentari VEGE’.
Al piano terra i trovavano gli articoli per la casa, gli articoli elettrici, tendaggi, elettrodomestici e televisori.
Campanelli 6Al primo piano era invece posto il supermercato alimentare Vegè. Nel piano corrispondente al Corso mazzini c’era un vastissimo assortimento di articoli da regalo, valigeria, profumi, bigiotteria e un angolo riservato ai dischi.
Il terzo piano era dedicato al settore dei giocattoli, calzature. l’abbigliamento e il necessario per lo sport.
All’ultimo piano tutto per i bambini: carrozzine, passeggini, culle, box, seggiolini e quant’altro.
Campanelli aveva inoltre un vastissimo magazzino di mobili in piazza Leopardi e in via Pompeiana.
La ditta CAMPANELLI era stata fondata nel 1890 dall’allora giovane intraprendente Antonio CAMPANELLI, che aveva iniziato l’attività come commerciante di mobili in un piccolo, angusto, spazio per il Corso Mazzini.
Tre i figli che continuarono l’attività del capostipite: Raffaella, Giuseppe e Gaetano che continuarono, ampliandola, l’attività commerciale intrapresa dal padre.
Alle dipendenze dei Campanelli, allora lavoravano circa 40 persone tra operai e commesse.
La ditta Campanelli fece precedere l’inaugurazione del complesso commerciale di piazza, da una vasta campagna pubblicitaria. Anticipando quelle che sono oggi note come ingegnose strategie di marketing, l’ apertura del nuovo emporio fu preceduta da una martellante réclame : annunci alla radio e sui giornali, la sponsorizzazione di ogni evento osimano, e più di 5.000 famiglie di Osimo e dei paesi vicini si videro recapitare a casa un buono del valore di £. 1.000 da rimborsare alla cassa di ogni reparto all’atto di acquisto di merce non inferiore a £. 3.000, il buono valeva fino al 30 di aprile.
Campanelli Osimo

La foto dell’azienda CAMPANELLI è del 19 marzo 1935 ( in occasione della festa di San Giuseppe, patrono dei falegnami).
Nella foto ci sono tutti i collaboratori dell’azienda Campanelli. Al centro il fondatore Antonio CAMPANELLI.
In alto a partire da sinistra: BAMBOZZI Artaserze, CAMPANELLI Gaetano ( uno dei figli di Antonio) CARBONARI Armando, MEZZELANI Romualdo, PASQUALINI Bruno ( carceratì), CAPITOLI Luciano, BERNABEI Giuseppe, RAPONI Mario, VIGIANI Alfredo, BAMBOZZI Alberico, CARLETTI Bruno, BRACONI Guerrino, BIANCONI Gino, CANAPA Arnaldo, VIGIANI Giuseppe.
In seconda fila da sinistra: GIARDINIERI Amilcare, BERNABEI Giovanni, BAIOCCO Dante, TELARUCCI Valentino, RE Bruno, CAPRARI Marino, GIACCO Pierino, CESTA Torquato, VIGIANI Vincenzo, VIGIANI Domenico, TORRIANI Giovanni.
In terza fila (dìseduti da sinistra): BARDEZZI Gugliemo, MARZOCCHINI Giuseppe, BRACONI Alfredo, FALCIONI Attilio, FILUGELLI Pensiero, CAMPANELLI Antonio, BAIOCCO Luigi, RAPONI Armando, FRANCHINI Gildo, CAMPANELLI Giuseppe (altro figlio del capostipite Antonio), BIANCONI Alfredo, MOSCA Giuseppe.
A terra da sinistra: MARSILI Rimondo, CAMPANELLI Lamberto ( altra generazione di Campanelli) SCHIAVONI Sante, VIGIANI Settimio, GRACIOTTI Pierino, CARLETTI Alfredo.

L’ apertura dei magazzini Campanelli fu un grande avvenimento, una propensione all’innovazione del commercio  osimano. L’Emporio Campanelli era come la “Standa” osimana.

Campanelli 75

L’inaugurazione del nuovo negozio Supermercato “Magazzini Campanelli”, fu un evento memorabile della ‘centerlife’ osimana al quale parteciparono tantissimi osimani.
Il nuovo spazio godeva di ampie metrature pronte a ricevere, nel centro storico di Osimo, l’esigente clientela dei “senza testa”. L’evento di inaugurazione, aveva come titolo “5 piani di merce esposte a libero servizio”. Una novità assoluta per Osimo.
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Un progetto commerciale, quello dei Campanelli, che ha dato lavoro e ricchezza alla nostra città.
commesse 1In alto a sinistra: Erminia MAZZIERI (detta MIMMA), Sandra FALCETTA, Filiberta…..; seconda fila in alto da sinistra: Arturina BADALONI, Marzia MARZOCCHINI, Elisabetta EUSEPI; terza fila sempre da sinistra: Ornella MAZZIERI, Filiberta ….., Franca FACCENDA; quarta fila da sinistra: Anna LE MOGLIE, …………… , Adriana CEDRATI, Roina ………; ultima fila in basso da sinistra: Raffaella GRACIOTTI, Adriana ANGELETTI,  Mara BIONDI, Patrizia MAZZONI.

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Il negozio di piazza oltre che da Giuseppe e Gaetano Campanelli era seguito anche dalla loro sorella  Raffaela Campanelli: per tutti gli osimani era la mitica signorina Lella.
Lella 58In particolare il  quarto piano, “tutto per il neonato” – dove si vendevano: carrozzine, passeggini, culle – era quello lo spazio e il luogo di responsabilità della signorina Lella.

Lella Campanelli

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Raffaella CAMPANELLI, tutti ad Osimo la conoscevano solo come la signorina Lella è stata un personaggio della nostra città. Il suo nome e il suo ricordo è legato al negozio di corso Mazzini del quale con i fratelli ha condiviso le gioie e le fatiche. Il suo era un carattere definito da molti “agrodolce”, sempre gentile e sempre puntuale ma anche sempre attenta alla”ditta” ( oggi direbbe così Bersani) e dalla risposta facile e puntuale alle domande più pungenti. Era una leggenda metropolitana la risposta che dava a chi le chiedeva come mai “signorina”, Lei rispondeva “non ho avuto tempo di prendere marito”.
Ma la signorina Raffaella CAMPANELLI la si ricorda anche perchè una volta la fece veramente grossa, sempre rispettando il suo carattere spontaneo e risoluto senza peli sulla lingua. In risposta alla comunicazione ed invito del Comune che voleva attribuirle all’età di 88 anni la benemerenza cittadina per tutti i suoi anni di lavoro, Lei mandò a dire: “E perchè mai? ho soltanto lavorato e fatto il mio dovere per la famiglia”. A nulla valsero le insistenze del sindaco Cartuccia, Lei quell’attestato non lo volle proprio. Alle medaglie, alle pergamene, alle feste Lella Campanelli preferì sempre il suo “antico” bancone, le sue abitudini quasi secolari, il suo ruolo di “leader” di una famiglia di commercianti, i consigli alle sue clienti.
E’ proprio per questo suo attaccamento al lavoro di commerciante, alle sue regole di vita, antiche ma meravigliose, Lella Campanelli è stata più che mai un personaggio straordinario anche senza alcun lustrino da mostrare.
Anche senza la rifiutata benemerenza, la signorina Lella poteva esibire un curriculum probabilmente unico nel suo genere: settantanove anni di ininterrotta attività, tantissime ore di lavoro, tutti i parenti la ricordano come la prima ad arrivare in bottega ed ultima ad andarsene. Facendo i conti, mise piede nel negozio di cappellaio del padre Antonio appena dodicenne e visto che più o meno lavorava per almeno 14 ore al giorno, i calcoli sono fatti, Lella si è fatta oltre trecentomila ore e passa di … bancone.
Più che BENEMERITA.
Non potevo non ricordarti, signorina Lella.

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Sabato mattina ore 9,30 l’attesa inaugurazione. Si aprono le porte del nuovo Magazzino Emporio CAMPANELLI.
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Taglio del nastro per l’inaugurazione dell’Emporio Supermercato Campanelli. A festeggiare questo passo importante il vescovo Maccari, tutta la famiglia Campanelli e Migliarini, presenti tutti i colleghi commercianti del centro, diversi rappresentanti dell’Amministrazione comunale dal sindaco Polenta agli assessori Bianconi, Mari, Pirani e Belli, il comandante dei vigili urbani Carlo Nicoletti, il comandante dei Vigili del Fuoco di Osimo Settimio Sbaffo, tutte le altre autorità militari, il consigliere regionale Serrini. All’evento parteciparono anche numerosi cittadini di Osimo, tantissima gente entusiasta che non si era voluta perdere il battesimo del nuovo negozio del corso.
Un particolare, alle spalle della folla si intravede il cartellone del Cinema Concerto. In proiezione l’ “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci, interpretato dal grande Marlon Brando.

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All’evento dell’apertura del nuovo esercizio commerciale era presente davvero tanta gente, entusiasta e curiosa all’idea di scoprire la  “standa osimana” nella location del centro storico  cittadino
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Quando oggi leggiamo sui giornali: “500 persone in fila dall’alba per l’apertura del nuovo Apple Store”.
Ad Osimo ( sempre anticipatore dei tempi) queste cose accadevano già 40 anni fa…. Anche gli  osimani sono stati  in fila pronti a  varcare le porte del nuovo Supermercato Campanelli.
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dopo i discorsi,…..puntuale non poteva mancare il “rinfresco”
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16 aprile 1973 continuano quotidianamente gli scontri tra gruppi di estrema sinistra e formazioni neo fasciste.A Roma viene incendiata la casa del segretario della sezione del MSI di Primavalle. Moriranno arsi vivi due figli del Mattei . Sono anni difficili, il Paese era  in preda a mille fermenti e divisioni

aprile 1973 A seguito del ripetersi di attentati ed aggressioni il Consiglio di Osimo aderisce alla petizione nazionale lanciata dall’ ANPI e affigge per la città manifesti che così recitano:
Il Consiglio Comunale di OSIMO di fronte all’ondata di violenza fascista scatenata nel Paese, che avuto come ultima tragica espressione l’uccisione dell’agente di pubblica sicurezza  Marino;
chiede agli osimani, in particolare ai giovani di isolare e condannare i pochi sconsiderati che non si rendono conto della pericolosità dei fantasmi che evocano, o, consapevolmente, si fanno portatori di un’ideologia criminale, che il popolo italiano, la costituzione e la storia hanno condannato senza appello.
Aderisce alla petizione dell’ANPI e lo scioglimento delle organizzazioni fasciste ed invita tutti cittadini osimani a firmarla per dimostrare l’impegno civile di Osimo antifascista contro chi vuole rovesciare la democrazia repubblicana.”

aprile 1973 Si costituisce una nuova società sportiva denominata: Gruppo Sportivo Fiamma.
Il Gruppo Sportivo aveva lo scopo di favorire lo sviluppo dello sport inteso come efficace strumento di educazione fisica e morale della gioventù. I fondatori della società sportiva erano: Leonardo GIOVAGNOLI che rivesterà il ruolo di Presidente, Giuliano PIZZONI, Cesare MATASSOLI, Sandro MARINELLI, Luciano PIGINI, Paolo BELARDINELLI, Giorgio COSTA, Giuseppe ATTILI, Guido MAZZONI, Corrado SANTARELLI e il prof. Sardus TRONTI.

25 aprile 1973 muore ad Osimo l’ing. Augusto ROMITI. Laureato in ingegneria al Politecnico di Torino è stato poi insegnante di materie tecniche. Nel 1934 le cronache dei giornali si occuparono ampiamente della sua impresa: un viaggio in canoa dal Lago Maggiore a Numana, attraverso il Ticino e il Po.
Un osimano dallo spirito pionieristico unita alla passione per l’innovazione: nello sport, nella fotografia. Una leggenda per la nostra città dei “senzatesta”.
romiti                                                                                                    L’ingegnere Augusto Romiti con il giovane figlio, prof.Cesare Romiti

maggio 1973 La cerimonia di apertura della 5^ edizione dei giochi al palazzetto dello sport
Giochi della Gioventu 1974I Giochi della Gioventù hanno rappresentato per tanti giovani l’occasione per avvicinarsi allo sport e per  i Comuni il modo per ridivenire il centro propulsore e coordinatore delle attività per sviluppare la pratica sportiva nella comunità locale. Anche se per pochi giorni lo sport diventa protagonista assoluto dei fatti cittadini.

Presso il poligono di via Vescovara si erano svolte le fasi comunali del Tiro a Segno. Questa disciplina  ha avuto in Osimo sempre grandi tradizioni sportive e tantissimi giovani avevano partecipato alla gara con le armi ad aria compressa messe a disposizione dalla Sezione osimana del Tiro a Segno. Saliriono sul podio al 1° posto BADIALI Emilio classe1969 con punti 136, 2° SBAFFO Pierluigi, 3° BOTTEGONI Bruno. A seguire tutti gli altri:PIZZICHINI Marcello, BELLUCCI Giancarlo, PESARESI Valentino, FREDDO Walter, SASSO Gianfranco, MARCHETTI Massimo, MAZZIERI Claudio, GIUILOODRI Alberto, TOZZO Fabio, SANTINI Nevio, CANTORI Armando, MAZZIERI Marco, STACCHIOTTI Vincenzo, MIGLIOZZI Lanfranco, PETROSELLI Massimo, MOSCA Moreno, CORRINA Giampiero, ANGELETTI Enrico, GIULIODORI Luciano, MENGARELLI Tonino, GIULIODORI Roberto, MARINELLI Gianfranco, MARTINI Flavio, iPPOLITI Graziano, MUTI Andrea, MARTEDI’ Mario, GABBANELLI Giuliano, PAOLUCCI Alessandro, MENGONI Carlo.
Partecipò ma fuori gara anche MUTI Paolo classe 1960 che benchè più piccolo fece più di 60 punti quanto coloro che si piazzarono tra i primi 10.
1973 Tiro a segno

19 maggio 1973 sciopero dei netturbini. I netturbini osimani incrociano le braccia il motivo, l’arenarsi di una vertenza legata a diverse questioni:
-l’attuazione dell’orario del lavoro (i lavoratori volevano l’orario unico non più spezzato come era fin a quel momento;
-l’inserimento in organico di 4 colleghi supplenti
-il riposo domenicale per tutti
-l’abolizione dello straordinario obbligatorio

I consiglieri di minoranza del PCI ( sempre attenti a queste problematiche) presentarono una interrogazione al Sindaco:
Al signor sindaco del Comune di Osimo i sottoscritti interroga la signoria vostra per sapere: 1) qual è stata l’opera svolta dalla Giunta municipale per evitare l’inasprimento della vertenza sindacali dei netturbini, sia come controparte in causa, sia come Amministrazione comunale, per la parte della vertenza che non la riguarda direttamente; 2) come intende adoperarsi per una rapida e positiva conclusione della vertenza stessa; 3) quali sono stati i motivi che hanno indotto la giunta Municipale alla pubblicazione di un manifesto, nel cui contenuto sono presenti affermazioni inesatte, subito smentite degli stessi interessati con un volantino largamente diffuso nella città, di un manifesto tutto volto nello spirito di addossare la responsabilità dell’inasprimento della vertenza sui lavoratori, incitando i cittadini a schierarsi dalla parte della Giunta e della ditta appaltatrice contro i netturbini in sciopero; 4) se tutto ciò non sia in contrasto con ogni forma di correttezza democratica, che sempre deve ispirare una pubblica amministrazione.
f.to MAGGIORI Guido, GUZZINI Mariano, GUERCIO Giulio
netturbini OsimoQuesto era uno dei compiti assegnati ai netturbini Osimani.

maggio 1973 Presso il Villino VERDE nasce una bella iniziativa a carattere umanitario che vede impegnate molte delle ospiti del pensionato. A seguito di una fitta corrispondenza con alcuni Missionari osimani al lavoro in Uganda e in altri centri si è venuta a concretizzare un’opera di sostegno, attraverso la spedizione di pacchi contenenti: vestiario, medicinali, materiale scolastico, ecc….
Gli osimani parteciparono all’iniziativa facendo pervenire al centro di raccolta del Villino Verde molto materiale e vari contributi. Alla fine del 1973 si contavano più di 236 pacchi di indumenti e materiale spedito in Monzambico, Kenia, Zaire e Uganda.
Villino Verde missioni

giugno 1973  Dopo ansie, preoccupazioni, ore passate sul dizionario alla ricerca della parole giusta e qualche balbettio all’orale, gli studenti osimani dell’anno scolastico 1972-1973 con l’esame di stato sono diventati maturi. La storia è sempre la stessa: c’è chi avrà esultato, chi non si aspettava quel voto così alto e chi sarà  rimasto deluso, comunque tutti MATURI.
Chiusero il loro capitolo con Gino Falcetta, con Tito Belli, con la matematica di don Marino Cecconi, con le regole contabili di A.Maria GIORGETTI, con i codici di Luigi LEPORI, con l’eleganza inglese di Bruno PINGI e con tutti gli altri professori  dell’Istituto Tecnico “Filippo CORRIDONI”, 55 Ragionieri: Patrizia AGOSTINELLI, Maria BREGA, Franco CEDRARO, Giuliano CIVERCHIA, Cristina DUBBINI, Maria Assunta FULGENZI, Mariano GIULIODORI, Franca GRILLI, Daniela LEONARDI, Pierino MARTINELLI, Marzia MARTINI, lino MONTENOVO, Maurizio PANGRAZI, Ave PERGOLESI, Rossano POLVERIGIANI, Valeria POLVERIGIANI, Giuliano PUGNALONI, Francesco SCOCCIA, Anna Maria STRAPPINI, Simonetta TULLI,  Fausto ANTINORI, Carla BARTOLI, Graziella BITOCCHI, Eugenio BRUGE’, Olivio BUSCARINI,  Roberto BUSCARINI, Marcello CAPRARI, Antonella FIORDOLIVA, Silvestro GUALINI, Silvana LEONI, Marco MARCHETTI, Guerrino MARZOCCHINI, Giancarlo PASQUINI, Lucia PIERPAOLI, patrizia PROVINCIALI, Beatrice SMORLESI, Patrizia VITALI, Liana AGOSTINELLI, Anna Maria ANTINORI, Carla ATTILI, Mariella BERNABEI,  Saveriano BUFARINI, Valentina CARANCINI, Sandro CECCARELLI,  Egidio DEL VICARIO, Marina GATTARI, Antonio INGLETTO, Lia MACERATESI, Maria Grazia MANITA, Elide MORO, Andra PANGRAZI, Giorgio ROSSI, Stefano SERENELLINI, Alberto SIMONETTI, Ivana CATENA.
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giugno 1973  Dopo ansie, preoccupazioni, ore passate sul dizionario alla ricerca della parole giusta e qualche balbettio all’orale, gli studenti osimani dell’anno scolastico 1972-1973 con l’esame di stato sono diventati maturi. La storia è sempre la stessa: c’è chi avrà esultato, chi non si aspettava quel voto così alto e chi sarà  rimasto deluso, comunque tutti MATURI.
Osimo aveva 20 nuovi maestri elementari. Chissà quanti  di questi maestri avranno  reso lo studio una gioia, avranno allontanato nei bambini le paure delle cose che  non riuscivano a capire, o avranno insegnato ad immaginare avventure, ad esplorare, a vivere con stupore. Questi i 20 diplomati  “maestri”  all’Istituto magistrale “Pier Giorgio Frassati” di Largo Trieste in Osimo:
Rita ANTONELLI, Lucia BASILE, Maria BASILE, Sergio BELELLI, Antonietta CATOZZI, Fausto COLTRINARI, Giselda COPPARI, Costantina Emanuela COSTANTINI, Giancarlo CRUCIANELLI, Massimo FIORANELLI, Serenella GASPARINI, Nadia GRIZIO, Anita LAZZARI, A.Maria MELAPPIONI, Rossella MORETTI, Giuseppina POLENTA, Luigi RAPONI, Giovanna TEOLI, Virina TESEI, Stefano ZOPPI
Magistrali Osimo

giugno 1973  hanno raggiunto il loro primo ciclo di studi, superando i difficili ostacoli dell’apprendimento del latino, del greco e della matematica, con la soddisfazione di poter dire, finalmente, “ce l’ho fatta”, aggiungendo i loro nomi all’Albo d’Oro del Liceo Scientifico e Classico “Campana”di Osimo:
Marinella BALDONI, AnnaMaria BARTOLI, Chiara BINCI, Nicola DI MAGGIO, Loretta FICOSECCO, Gianlorenzo FIORENZI, Flavio FLAMINI, Maria Grazia GIULIODORI, Laura GRACIOTTI, Antonio LONGO, Giuseppe MARTINI, Patrizia MOSCA, Eros PIRANI, Vincenzo POLENTA, Roberto PRIMAVERA, Carlo ROSCAINI, Silvia Serena UMANI, Miranda ARGENTATI, Osvalda BARTOLI, Enzo BIANCHI, Giacomo CAPRIONI, Massimo CARINI, Daniela FIORANI, Alberto GABBANELLI, Cristina GINEVRI, Paolo LAMPACRESCIA, Lorenzo MAGI, Daniela MANDOLINI, Luciana NARDELLI, Fausto SANTI, Rita SECCHIAROLI, Paola TIFFI, Viviana VICI, Franco ANTINORI, Paolo BADIALETTI, Claudio CECCONI, Luciano CLEMENTI, Leonardo DI DONATO, Tobaldo GIULIODORI, Osvaldo LAUCELLA, Roberto MARACCI, Stefano MARACCI, Alberto MATTEUCCI, Carlo NOVELLI, Reinaldo PESARESI, Marcello PESOLA,

arrivano i Geometri

giugno 1973 La squadra Juniores dell’Osimana, dopo aver vinto il campionato regionale Juniores  partecipa alle finali nazionali svoltesi a Piacenza. Non era ( e non è ) mai successo che una squadra giovanile del calcio osimano arrivasse così in alto. Anche nelle dispute nazionali i giovani “senza testa” ben figurarono superando i pari siciliani e poi piegandosi, senza demerito contro i forti piemontesi. Osimo e questi nostri giovani giocatori risultarono, alla fine, tra le prime 8 squadre d’Italia.
La squadra Juniore dell’Osimana: MENGARELLI, GUERRINI, ROSSI, BELLAVIGNA, ROCCOLI, BEVILACQUA, CARLETTI, FALCETTA, CARLINI, SAMPAOLESI, POLENTA.

giugno 1973 Incontro pubblico presso la “Casa del Popolo” hanno preso parte al dibattito: Riccardo GIULIETTI, Giulio GUERCIO, Sandro GUERCIO, Mariano GUZZINI, Nevio LAVAGNOLI, Guido MAGGIORI, Roberto RE, Stefano PIAZZINI e Gilberto SEVERINI.
incontro PCI

incontro PCI 2

luglio 1973 Al circolo Tennis ( allora c’era solo quello di via Olimpia) il prof. Sandro Graciotti teneva corsi di preparazione tennistica. Tali corsi erano partecipati da numerosi giovani anche grazie alla lungimiranza di  Gino Buglioni con il quale il tennis osimano ha avuto una grande crescita e diffusione.
Il segreto? I costi molto contenuti. Questo permise anche alle famiglie meno abbienti di poter mandare i loro figli e per tanti giovani osimani l’accesso ai campi rossi non era una “roba per signori”.  Che l’esempio di questo grande sportivo, amante del tennis, possa essere luce…
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16 luglio 1973 il Consiglio Comunale, con 18 voti favorevoli e 7 contrari, approva l’adozione del Piano Regolatore Generale, redatto dagli architetti  ROZZI  e CAROZZI.  Si trattava della  1^ programmazione urbanistica della città, un impegno dell’amministrazione Polenta , per dare un futuro  di sviluppo regolato della città.

Come era  nato e come si era sviluppato il lavoro del Piano Regolatore

L’analisi della situazione rilevata dai progettisti  architetti all’inizio dello studio  e che poi si intendeva verificare e correggere con la predisposizione del Piano era, in riferimento alle principali problematiche, la seguente:
Strutture produttive. Gli architetti  Rozzi e Carozzi avevano rilevato la  necessità di integrare la struttura produttiva osimana con quella dei territori circostanti, altro fattore riscontrato la”subordinazione dei livelli occupazionali osimani all’economia anconitana”;
Il Centro. L’accentramento dei servizi nel centro rispetto ad un territorio ampio;
Il modello urbanistico. Uno sviluppo tendenzialmente accentrato sul solo capoluogo secondo che provocavano da un lato crescenti squilibri  urbanistici e dall’alro una progressiva accentuazione delle differenze nelle condizioni insediative, a svantaggio degli strati economicamente più deboli.
Su indicazione, degli stessi progettisti incaricati alla predisposizione del Piano, l’Amministrazione comunale ha formato delle Commissioni, composte da esperti locali, per la raccolta di informazioni e la individuazione di eventuali esigenze utili per la redazione del P.R.G.
Queste alla fine le principali  indicazioni  suggerite dalle Commissioni:
1) Beni storici-artistici e naturali: necessità ed urgenza di intervenire in modo attivo nel Centro Storico al fine di conservare gelosamente i valori culturali, allontanarne gradualmente  le attività commerciali mancanti alle zone esterne, migliorare l’efficienza delle funzioni terziarie  più importanti, riqualificare le condizioni insediative delle classi popolari nel Centro Storico in forme controllate e gestite dalle stesse classi popolari;
2) Sviluppo del territorio agricolo comunale precarietà della situazione attuale caratterizzata da aziende deboli sotto il profilo finanziario, organizzativo e dimensionale come anche per la elevata età media dei coltivatori; molteplici possibilità evolutive con diverse ripercussioni di ordine urbanistico ( forme di insediamento della popolazione agricola, quantità di manodopera occupata, diffusione del part-time, presenza di componenti familiari addetti ad altri settori, ecc);
3) Industria ed artigianato: una struttura produttiva insufficiente ad assorbire la manodopera disponibile, composta in gran parte di aziende di piccole dimensioni, con largo uso di lavoro a domicilio, tendente a localizzazioni in modo sparso con riflessi urbanistici negativi, poco o nulla sostenuta dal risparmio locale; disoccupazione sensibile  e scarsamente qualificata;
4) Sport e tempo libero: forte carenza generale di attrezzature, particolarmente accentuata nei centri di frazione e nei settori relativi all’utenza più giovane, inadeguateza di molte delle attrezzature e loro scarsa specializzazione. Elevata potenzialità di utenza specie nel campo delle attività non agonistiche;
5) Scuola e cultura: inadeguatezza di alcuni edifici  e loro insufficienza – in tutto l’arco scolastico- a far fronte alle esigenze. Caratteristiche particolarmente accentuate in tutto il territorio esterno al capoluogo, opportunità di un processo ci concentrazione  delle scuole elementari e medie. Sostanziale inesistenza di asili nido.

Nel maggio 1972 i progettisti del PRG presentarono tre ipotesi di organizzazione degli insediamenti sul territorio, cioè tre schemi urbanistici alternativi, disegnati ciascuno secondo due versioni relative una al minimo e l’altra al massimo sviluppo demografico prevedibile, rispettivamente di circa 25.000 e 30.000 abitanti.
Le tre ipotesi di sviluppo della città avevano come elementi comuni ( che avrebbero assicurato un accentuato sviluppo demografico): 1) la struttura economica  ed occupazionale caratterizzata dal calo del peso dell’agricoltura a favore del settore industriale e del settore terziario dei servizi; 2) il rafforzamento del ruolo di  Osimo quale centro  di servizi  ed il mantenimento della “competitività” residenziale nei confronti di Ancona e dei comuni limitrofi.
Tre le  ipotesi di PRG elaborate:
– ipotesi PRG A). Prevedeva uno sviluppo del centro-capoluogo.
– ipotesi PRG B). Prevedeva uno sviluppo massimo  delle frazioni.
– ipotesi PRG C). Prevedeva una contenuta crescita del centro-capoluogo accompagnata da un sostanziale irrobustimento di molti centri di frazione.

Osimo PRG( foto di Alberto Carletti )

Il Piano Regolatore con gli occhi di “El Sor Ceseru” un Osimano all’antica
El sor Ceseru piano regolatore

luglio 1973 7^ edizione del Festival Internazionale della Musica. Un appuntamento che fin dall’origine, nel 1965, non ha mai mancato di suscitare vivo interesse sia per la caratteristica ambientazione che per l’alto livello delle varie esecuzioni musicali che di anno in anno si sono succedute.
In questa edizione del Festival ha fatto spicco, in particolare, l’ esibizione del famoso dance COMPANY New York ed  ha avuto la sua brillante serata conclusiva con il complesso di Enrico Intra con la partecipazione del flauto d’oro di Severino Gazzelloni.
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22/08/1973 muore il consigliere comunale del PCI  e direttore dell’Osservatore, Riccardo GIULIETTI.
1973 muore Riccardo GIULIETTI
Orazione funebre di don Luigi Lucianetti: “Col cuore straziato dal dolore partecipiamo commossi e frastornati alla Messa funebre del nostro caro Riccardo. Un giovane di appena 25 anni, buono, intelligente, pieno di salute, proteso verso un avvenire sicuro, stroncato improvvisamente dalla morte, mentre, seguendo il suo istinto naturale, si immetteva nel mare per scoprirne le bellezze. Non v’è parola adeguata in tali circostanze !… l’unica cosa sarebbe tacere, chinare la fronte dinanzi al mistero… meglio, aprirsi alla fede nella vita eterna, dischiusaci dalla morte e dalla resurrezione di Gesù. Cosa dire di fronte allo strazio dei genitori per la seconda volta colpiti in maniera così tragica nei loro affetti più cari ?
Non era ancora rimarginata la piaga, lasciata nel loro cuore dalla morte di Costante, un ragazzo di 16 anni morto giocando. Tutto il perchè della loro vita, del loro lavoro, dei loro sacrifici, tutta la speranza era lui Riccardo… C’è da impazzire dal dolore, se non venisse in aiuto il Signore, il quale per vie misteriose ma sicure interviene con la sua grazia, con suo conforto per supplire quello venuto meno. Cosa dire ad una giovane che ormai aveva legato la vita a quella sua e che, terrorizzata, l’ha visto scomparire nel mare… e con lui i suoi sogni, il suo avvenire.
La morte, veramente, è un grande mistero! Solo la fede lo illumina di soprannaturale speranza.
Tutti noi conoscevamo Riccardo. Era una perla di giovane! Era il ritratto della bontà. Buono col babbo e la mamma. Universitario ed impegnato com’era non stimava indecorose aiutarli nel loro lavoro. Con la nonna Adalgisa, donna difficile prima della malattia e poi, in vecchiaia bisognosa di tutto, anche dei più umili servizi, Riccardo, più generoso di una donna matura, le stava accanto, l’aiutava in tutto, contento di fare un atto di carità, felice di poter risparmiare la mamma stanca. Non era capace di fare del male a nessuno. Mi raccontava la mamma che prendeva delicatamente con due dita un ragno e lo metteva fuori della finestra per paura che venisse ucciso. Era buono, voleva il bene di tutto, era pronto a prodigarsi per tutti. Forse se noi, comunità dei fedeli, fossimo stati più capaci, di presentargli un cristianesimo più vero, più autentico, più impegnato, più generoso e non un cristianesimo verboso e imborghesito, probabilmente Riccardo si sarebbe altrimenti realizzato nel suo intenso desiderio di bene; avrebbe potuto trovare il modo per mettere a servizio dei fratelli di fede la sua bella intelligenza, la sua ardente giovinezza, la sua grande generosità.
Però il Signore è buono e misericordioso; attende gli uomini onesti e di buona volontà in qualunque strada essi camminano … . e l’altra sera, in una di queste, incontrando Riccardo, gli avrà allargato le sue braccia, aperto il cuore, e gli avrà ripetuto: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Abituiamoci a vedere il bene ovunque esso si trovi, a rispettare la coscienza e gli ideali di tutti, felici se anche noi, come gli altri , ci sentiamo impegnati per cause giuste e sante. Supplichiamo perciò il Signore per il nostro Riccardo, perchè rimuneri la sua bontà, il suo altruismo, la sua fiorente giovinezza spezzata, i suoi ideali appena accarezzati, con il premio promesso ai buoni, ai volenterosi, ai generosi, alle persone impegnate, a colore che sanno sacrificarsi per gli altri. Preghiamo il Signore per i genitori perchè nel loro immenso dolore, nel vedere svanita ogni loro speranza, sentano il conforto della nostra solidarietà, del nostro affetto fraterno, ma soprattutto il conforto che viene dalla fede nelle parole della Liturgia: ” La vita cambia non finisce ! Oltre la tomba un’uniternità ci attende”.
Preghiamo per la giovane fidanzata perchè non si chiuda in se stessa delusa e amareggiata, col pericolo di perdere anche la fede e la speranza in un suo avvenire, ma pur continuando a vedere in Riccardo l’ideale del giovane buono e generoso, si senta da lui protetta e guidata in ogni sua scelta. Ed infine preghiamo il Signore anche per noi che confidiamo troppo nelle nostre capacità che poco pensiamo all’importanza , alla preziosità della vita, che confidiamo nella salute, nella giovinezza, tenendo troppo lontano dalla mente la brevità della vita terrena, affinchè la morte ci colga con la coscienza pulita, con la morale certezza d’aver compiuto bene i nostri doveri, e di aver speso la vita in un generoso e attento servizio di carità verso Dio e verso il prossimo.”

In Consiglio Comunale, intervento di Mariano Guzzini
Vorrei associarmi alle parole del Sindaco, in quanto il Gruppo comunista ed io personalmente, oltre a trovarci nelle stesse condizioni del Sindaco, cioè oltre ad essere stati amici di Riccardo molto prima di trovarci su questi banchi, avevamo anche la condizione di essergli compagni di lotta nello stesso partito e di portare avanti insieme le stesse idee.
Tutti noi, qui, Sindaco per primo, riconosciamo che si è aperto un vuoto nelle nostre file, ma anche nel Consiglio comunale e nell’impegno complessivo delle diverse forze politiche a livello della città in cui l’impegno civile è purtroppo impegno di pochi, di pochissimi; e io credo che gioverà a tutti noi, a quanti sentono le angustie e il pressapochismo della vita pubblica osimana, riflettere sulla figura del nostro compagno Riccardo, che non ha commosso tutta la città solo perchè è morto nel cosidetto “fiore degli anni”, ma anche perchè già aveva dimostrato come fosse fosse possibile impegnarsi sul piano pubblico perfino in Osimo, dando il meglio di sè per una causa giusta, per delle idee di emancipazione, di progresso, di mutamento sociale. La partecipazione di tutta la città al nostro dolore e a quello dei familiari è stata commovente e confortante; una di quelle vecchine assai esperte di queste cose, diceva molto impressionata, la sera del funerale “c’era più gente di quando è morto il Vescovo”.
Però mi pare che, a distanza di tempo qualche altra riflessione, sia pur breve, possa essere fatta.
Diceva per primo il sacerdote che l’ha ricordato in Chiesa – c’erano in molti – che questo lutto dovrebbe far riflettere la “comunità cristiana” perchè – dal suo punto di vista – era difficile da accettare che un bravo ragazzo come Riccardo si fosse potuto allontanare dalla comunità, anche se alla verità ci si può arrivare per diverse strade. E qquel prete ricordava, ripeto, dal suo punto di vista, come probabilmente c’erano stati dei limiti in questa comunità dalla quale Riccardo aveva sentito il bisogno di uscire per portare avanti meglio la sua battaglia.
Ora, nel momento in cui noi qui lo ricordiamo , vorrei citare un altro sacerdote, don Mazzolari, non per strumentalizzare un lutto ( sarebbe la cosa più grave che si potesse fare) ma invece per rendere completo ed esplicito un discorso, e per dare al nostro cordoglio il senso che ha.
Don Mazzolari diceva, nel 1945, che “oggi l’inquietudine ha un nome, la novità ha un volto, e si chiama comunismo, e in questo senso comunisti lo sanno un po’ tutti, anche coloro che ne hanno paura e ne dicono male, proprio perchè l’inquietudine, la novità, il desiderio del meglio ha anche questo nome: comunismo”.
E Mazzolari aggiungeva di preferire “al confronto con la dottrina, mettersi vicino come cristiano a questo stato d’animo che costituisce la forza segreta del comunismo, proprio perchè per ricostruire la città non sui piani di ieri” ( lui parlava, ripeto, all’indomani del fascismo) non sarà il dottrinalismo degli iniziati ma l’opposizione irresistibile , anche se anonima, di tutti coloro cje hanno scontato i crolli di un “mondo costruito sull’ingiustizia”.
Ho voluto citare due preti, parlando di Riccardo, proprio perchè in questa sala come nella città Riccardo ha portato avanti una opposizione “aperta”, attenta al rispetto delle posizioni altrui probabilmente più di quanto altri fossero attenti alle nostre posizioni, e la sua vita, se ripensata attentamente è una grande lezione per tutti noi.
Da un rapporto difficile con la realtà cattolica osimana, che molti di noi comunisti hanno avuto, è stato portato a scegliere l’impegno pieno nel Partito della classe operaia perchè questo e il modo per affrontare fino in fondo, nella libertà di scelta e di coscienza, i problemi civili e i nodi storici locali e nazionali.
Senza voler infierire, o calcare troppo la mano, credo che sia necessaria una riflessione serena, con “spirito d’amore”, proprio, sulla figura di questo nostro compagno morto, per capire fino in fondo quello che può significare l’impegno degli altri ed il nostro.
Voglio dire, guardando questa vicenda dalla parte vostra, mettendomi un momento nei vostri panni di democristiani, che potrebbe essere una occasione per apprezzare l’impegno degli altri nel cercare di costruire insieme una Osimo diversa, una società più civile, meno repressiva. E per aiutarvi, mi permetto di leggere solo due, tra le tante che sicuramente avrete letto negli anni, delle cose che Riccardo GIULIETTI scriveva sul suo giornale l’Osservatore.
Lui diceva, a proposito della Giunta Polenta, subito dopo il suo insediamento e subito dopo la dichiarazione programmatica, che il confronto tra noi e voi “non potrà” diceva “che svolgersi sulla piattaforma veramente politica delle Consulte, dei Consigli di Frazione, dell’impostazione del PRG, della scelta di forme di rilancio per la nostra economia, per la nostra vita sociale e per quella sportiva e culturale”.
E ancora ” bisogna che si parta dell’esigenza sempre più presente di dare democrazia e partecipazione, che proviene sia da organismi rappresentativi ( Comune, Provincia e Regione) sia da dai cittadini ( i lavoratori, gli studenti, i contadini) attraverso le organizzazioni sindacali e le iniziative di vario genere come le Consulte, i consigli di fabbrica, di quartiere e le Assemblee studentesche.
E’ un messaggio postumo, se vogliamo, che viene a spiegare tutto sommato il perchè di una lacerazione dal suo ambiente cattolico, il perchè della lotta che l’ha visto impegnato, alla luce delle questioni che ci lascia da risolvere, e che vanno risolte anche per colmare nel concreto e nel positivo il vuoto che ha lasciato.
Perchè io credo ( e così penso di potermi associare fino in fondo con le parole di Polenta proprio per fare in modo che le parole non siano le solite e non siano quelle cose di circostanza che vengono dette ma restano poi una testimonianza sterile) che potremmo avviarci a colmare il vuoto che lascia in quest’aula e nella Città il compagno Riccardo, se ci avvieremo con un diverso spirito, con quello che prima riconosceva Paolo essere lo spirito di Riccardo nel portare avanti tutta la sua vita politica e di cittadino, se con un diverso spirito ci avvieremo a realizzare quelle cose che non erano nè sua nè una nostra bandiera, ma che erano e sono tutt’ora bisogni reali di tutta la città, e condizione di partenza per far saltare quei fronti contrapposti che ancora impediscono la partecipazione reale alla vita pubblica a tutti i concittadini. Questo dovevo alla memoria di Riccardo, al suo impegno politico, in questa sede che l’ha visto combattere molte battaglie e che più che sede di cordoglianze è luogo di battaglia politica, di riflessione e di lavoro.”
In Consiglio Comunale, intervento del Sindaco  a ricordo di Riccardo GIULIETTI:
Prima di procedere agli adempimenti connessi con la surrogazione del compianto consigliere Giulietti mi sembra doveroso dire due parole, a nome della Giunta, a ricordo di questo nostro collega purtroppo scomparso, scomparsa particolarmente triste, soprattutto per l’età del nostro collega e per la situazione tragica nella quale si è svolta questa morte. In queste circostanze è sempre difficile parlare perché si rischia di dire parole di circostanza e di non esprimere quello che realmente si vorrebbe dire. Giulietti, oltre che essere stato un nostro collega qui in Consiglio Comunale, era un amico, un mio amico, ci conoscevamo bene anche prima che ci trovassimo insieme ( anche se su diversi fronti) qui in sala consiliare. Devo dire che, non sono queste frasi di circostanza, abbiamo trovato sempre in lui un consigliere che ha portato un notevole apporto all’attività del comune, che certamente non è stato in consiglio soltanto per la presenza, ma ha attivamente contribuito in diversi settori della vita amministrativa e in modo particolare per quello che riguardava gli aspetti connessi con la politica urbanistica, quale componente della commissione edilizia, poi per i problemi dello sviluppo del nostro comprensorio quale vice presidente del consorzio della comunità delle Valli.
Direi che, pur essendo stato Giulietti un nostro oppositore democratico all’interno di questo Consiglio Comunale, dobbiamo riconoscere che ha sempre dato un apporto positivo. Cioè ha fatto quel tipo di opposizione che realmente deve essere fatta in un Consiglio comunale per contribuire al miglioramento dei problemi e alla soluzione di essi. Direi che è stato un po’ un esempio di come la politica vada intesa in maniera di correttezza democratica, di un rapporto tra partiti e gruppi con diversi ruoli, però tutti miranti a contribuire ad una soluzione per i problemi comuni della nostra popolazione. Certamente, nel momento in cui la fatalità l’ha strappato via,  questo Consesso ha perduto un elemento valido che poteva contribuire, nel migliore dei modi alla vita amministrativa del  comune.
Io non desidero andare oltre, ripeto, perché le parole in questo caso non sono mai valide ad esprimere quello che si dovrebbe dire desidero, comunque, rinnovare ancora una volta, anche da questa assise, a nome di tutti i consigli comunali, e per quanto mi riguarda, anche a nome della Giunta, la più viva commozione e le più vive condoglianze“.

Intervento del capogruppo della Democrazia Cristiana, Fernando Riderelli. ” La figura di Giulietti è stata vista nelle diverse sue sfumature e i suoi poliedrici impegni sia nella vita politica che nella vita culturale e amministrativa. Io ho avuto la fortuna e la sfortuna insieme di conoscere troppo presto la famiglia di RICCARDO in circostanze già remote alla morte di Costante che faceva la mia stessa scuola ed è stato veramente un lutto gravissimo;
Rivedere poi questa famiglia colpita da un altro tragico fatto, certamente la riflessione che si trae è: tristezza e amarezza. Però ci solleva un po’ l’animo il ricordo di questi due giovani, diversi tanti anni e anche collocati  in una realtà sociale diversa:
Uno che si preparava la vita è un altro che lottava avendo degli ideali e degli scopi e ha combattuto per essi con animo franco e sincero aperto non fazioso. A me sembra che se questo è il nuovo volto di comunismo raffigurato dalla persona di Riccardo Giulietti, è un’evoluzione stessa del comunismo chi è in atto. E proprio perché questo suo atteggiamento non era un atteggiamento di contrasto per rimarcare quelli che erano gli aspetti che ci dividevano e ci schieravano su due fronti opposti a quelli che potevano essere i momenti di un dialogo, di un accostamento e anche di uguali vedute.  E allora in quei momenti era chiaro che il discorso veniva fatto in un’altra maniera e il rapporto era di un’altra intensità. E questo si è potuto rilevare quando si parlava di problemi concreti, a prescindere delle impostazioni ideologiche che un partito ha, ma che poi deve sempre fare i conti con la realtà contingente e devi risolvere al momento i diversi problemi.
Per questo Riccardo è stato meno nebuloso di tanti di noi, forse perché, per alcuni aspetti, possiamo dire che era anche più preparato e quindi trovava prima di qualche altro, una giusta risoluzione ad essi. Noi questo l’abbiamo veduto soprattutto in problemi di carattere organizzativo, quella che poteva essere una vita partecipativa, un nuovo volto da dare all’ente pubblico, un nuovo volto da dare ai problemi di carattere urbanistico. Io ho avuto la fortuna di stargli vicino anche in commissione edilizia e in quella sede abbiamo ricordato lo stesso la figura di Riccardo Giulietti, anche lì, in quella sede tecnica, ha dato un suo più che valido contributo.
Penso che essere presenti in quella Commissione che si riuniva molto spesso, e tener dietro anche i suoi impegni di studio, è stato per lui è un grande sacrificio. E mi pare che e stato più che presente, anche se qualche volta non poteva esserci per i suoi motivi di studio, di lavoro eccetera. Ma è stato una presenza attiva, fattiva.
E anche quando non era potuto essere presente, il giorno prima e il giorno dopo andava ad informarsi di quello che era accaduto, come mai, per dire, era stata rilasciata o meno una licenza. Cioè lui era al corrente di tutti i vari problemi e di tutte le varie carenze che a volte ci sono nel nostro comune.
Ma non è stata la sua una posizione di cercare di trovare le manchevolezze, quanto di dare il suo contributo a che queste manchevolezze venissero superate, e allora la posizione di Riccardo Giulietti come esponente di un partito deve essere valorizzata e rivista, è la figura di un uomo impegnato a risolvere i problemi, tenendo conto anche dei punti di vista altrui e non ancorandosi soltanto al proprio punto di vista. A me sembra che questa sia una testimonianza ed un esempio  per tutti  noi, perché in questa sede molte volte è stato detto che la verità noi non ce lo siamo fabbricata da soli, ce l’abbiamo giusta in tasca ognuno per proprio conto. E’ proprio da questo dialogo che noi scopriamo la verità e insieme dobbiamo raggiungerla  e risolvere tutti quei problemi che molto spesso rimangono insoluti perché ognuno rimane fermo nelle proprie posizioni. Concedere questo qualche cosa ad ambo le parti significa andare avanti, e andare avanti significa non trovare i motivi di dissenso e di contrasto tra le diverse posizioni politiche, ma trovare quegli elementi che prima uniscono e allora i contrasti più facilmente potrebbero risolversi.
A me pare che questo nuovo volto di opposizione politica sia stato validamente dato dall’amico che noi oggi qui ricordiamo. Riccardo in questo ci ha dato una lezione, speriamo di non dimenticarla nessuno di noi e presto, e quando saremo chiamati a formulare i nostri giudizi abbiamo sempre dinanzi l’esempio   che Riccardo ci ha dato.
Intervento del consigliere BUGLIONI:
Anch’io mi sento in dovere in questa sala consiliare di ricordare la scomparsa del compagno Riccardo.
Anzi mi fa piacere che in questo consiglio tutti ascoltino in silenzio coloro che hanno già preso la parola in commemorazione del consigliere scomparso. Io vedo la un vuoto, così penso che tutti i consiglieri sentano questo vuoto, la sedia su cui molte volte il compagno Giulietti è stato. Mi fa piacere che questo Consiglio ricordi questo nostro amico, la sua personalità credo rimarrà a lungo in noi, lo ricorderemo sempre. Io, come amico e compagno, l’ho stimato e la notizia della sua scomparsa è stata come un fulmine a ciel sereno: dolorosa e inaspettata. Perciò vorrei stringermi con tutti  perché sono sicuro che ogni consigliere ha un’espressione di cordoglio verso questa scomparsa immatura e mi auguro che in questo Consiglio non solo oggi venga ricordata la sua assenza, ma per sempre il compagno Giulietti sia ricordato da tutti noi

Il segretario della federazione comunista Paolo Guerrini pronuncia l’estremo saluto a Riccardo Cesaretti,  al cimitero di Osimo.
1974 Giulietti

settembre 1973 . Nel settembre del 1973 nasce  il notiziario comunale 5 Torri, un nuovo canale di informazione e condivisione dell’attività amministrativa, della vita sociale della comunità osimana e degli eventi programmati sul territorio.
giornale 5 Torri OsimoL’obiettivo era quello di migliorare la relazione con i cittadino, attuare la partecipazione, sia in termini di qualità che di quantità dei contenuti. Per il sindaco, il prof. Paolo POLENTA, era questo uno degli obiettivi fissati nel programma elettorale con cui si era presentato agli osimani nel 1970. Una comunicazione al passo con i tempi, quindi, un nuovo modo di amministrare, trasparente e con al centro il cittadino, per permettere ad ognuno di orientarsi meglio all’interno di una società in continuo mutamento.
Il notiziario aveva cadenza bimestrale e puntualmente furono 5 le uscite nel corso del 1974. Il giornalino si presentava in un formato molto semplice,  simile nello stile, al notiziario “L’Antenna” di don Fanesi. Il “5 Torri” si componeva di 4 pagine, direttore responsabile era il sindaco Paolo POLENTA, mentre il redattore nonchè  “mente” del notiziario era il funzionario comunale Pio Francesco FANTASIA.
Il nome scelto per questo giornale, riconduce ad uno dei luoghi più significativi di Osimo: le 5 Torri. Oltre rappresentare l’ingresso alla città ne è anche il simbolo, per cui è sembrato il nome perfetto per intitolare il giornale, uno spazio per parlare di Osimo, del suo territorio, degli abitanti, della storia e della cultura.
Non sappiamo se il nome sia stato scelto tra un elenco di possibili altri nomi, e chi alla fine abbia deciso per ” 5 Torri “, solo il prof.Paolo Polenta ci potrebbe svelare l’arcano.
197 5 Torri 2Così il sindaco, prof. Paolo Polenta presenta il giornalino, nella sua prima uscita, agli osimani.
“Ha inizio con questo numero, la pubblicazione di “cinque Torri”, un notiziario dell’Amministrazione Comunale di Osimo che intende favorire un  rapporto più stretto tra elettori ed eletti attraverso un dialogo sui tanti problemi della nostra comunità. Alla complessità ed urgenza dei problemi che oggi sono di fronte ad una realtà come quella osimana fa riscontro la ben nota e cronica insufficienza di mezzi finanziari a disposizione degli Enti  Locali. Tale situazione esige pertanto non solo una presa di coscienza  responsabile degli amministrazioni  che debbono  conciliare le contrapposte esigenza di risolvere i problemi reclamati dalla popolazione e di superare le difficoltà burocratiche e finanziarie dell’Ente locale, ma anche una presa di coscienza dei cittadini spesso estranei alla vita ed ai reali meccanismi del Comune.
Il dialogo che si apre dovrà  contribuire pertanto a chiarire a noi stessi aspetti, modi e tempi dello sviluppo cittadino attraverso la soluzione dei principali problemi, consentendo  alla popolazione di accedere ad argomenti solitamente riservati agli addetti ai lavori.
Il notiziario, che in questo primo numero esce forzatamente in una veste improvvisata e sperimentale, darà pertanto ampio spazio ai lavori dei vari organi comunali ( Consiglio – Giunta – Commissioni ) e degli altri Enti Locali cittadini riportando il dibattito fra le forze politiche e le deliberazioni relative. Ma la collaborazione sarà aperta a tutti  i cittadini, a quanti vorranno scrivere per esporre problemi, per sottoporre  interrogativi, e, perchè no ?, per  criticare le scelte e l’operato degli amministratori. Il giornale sarà vitale nella misura in cui tale dialogo verrà realizzato, accanto alle altre forme di partecipazione  ( assemblee popolari, ecc.) che l’Amministrazione metterà  in cantiere.  Per ora non mi resta che risolvere, attraverso queste righe, un saluto aperto e caloroso a tutti gli osimani, anche a nome dell’intero Consiglio Comunale.”
f.to il Sindaco  ( Paolo Polenta)

11 settembre 1973 colpo di Stato in Cile guidato dal capo di Stato Maggiore Pinochet. Tutte le misure sociali del governo Allende vengono abrogate. Tutte le aziende nazionalizzate e le terre distribuite ai contadini sono restituite ai proprietari. Di tante persone vicine alle idee dell’ex Presidente Allende, non se ne saprà più nulla.

Anche Osimo non rimase insensibile alle drammatiche notizie che arrivavano dal Cile e dalla Palestina. furono organizzate una serie di iniziative (una mostra fotografica e un volantinaggio) volte ad informare e a rendere partecipi della tragedia cilena la popolazione osimana. Il Consiglio comunale approvò, con voto unanime, un Ordine del Giorno.
Cile 17 ottobre

18 settembre 1973 Anche per l’anno 1973 l’ Amministrazione comunale ha deliberato l’assegnazione delle medaglie d’oro di civica benemerenza, conferite in occasione delle festività patronali. Per l’anno 1973 scelta è caduta su:
Civiche Benemerenze dal 1970
a) prof.Gino Vinicio GENTILI, Sindaco di Osimo nell’immediato dopoguerra, archeologo di chiara fama autore di studi sulla Osimo antica, nel 1973 Sovraintendente alle Antichità dell’Emilia Romagna. La benemerenza è stata assegnata con la seguente motivazione: “ per aver reso onore alla propria città con la chiarissima fama acquisita nel campo dell’archeologia e in modo particolare per il prezioso ed insostituibile contributo fornito con lo studio e la pubblicazione, alla conoscenza delle vestigia passate di Osimo, di cui è stato anche Sindaco”;
b) Sezione AVIS di Osimo che fu tra le prime ad essere fondate in Italia e che è nota per la quantità dei soci e delle attività svolte, la benemerenza è stata assegnata con la seguente motivazione: “ per la sempre crescente ed instancabile azione di un numero così vasto di cittadini di tutte le condizioni , volta, sulla scia di un impegno tra i primi maturati in Italia, ad una nobile e preziosa offerta verso gli altri, come concreta ed efficace contributo alla fratellanza umana”.
avis
23 settembre 1973 Con la consueta festosa solennità si è svolta dal 20 al 23 settembre l’annuale concorso pianistico nazionale che, giunto alla IV edizione, continua a riscuotere consensi da tutte le regioni d’Italia dimostrando, così, la sua indiscussa validità. 403 i partecipanti suddivisi nelle diverse categorie, un centinaio gli insegnanti, oltre 1.000 i familiari. Queste le cifre che da sole possono dare un’idea del successo della manifestazione e della “presa” che esercita nel mondo musicale italiano la manifestazione musicale. Il vincitore assoluto dell’edizione 1973, che si portò a casa il magnifico pianoforte a mezza coda offerto dalla ditta SISME, è stato il goriziano  Massimo GON
Gon

28 settembre 1973 Berlinguer scrive un articolo su “Rinascita”, due parole di quell’articolo entreranno nella politica italiana condizionandola nel bene e nel male per almeno 15 anni: il compromesso storico.

settembre 1973 sempre accesa in Consiglio comunale la questione ospedale, o per meglio dire la questione “ospedali” dato che Osimo ed i suoi amministratori  era stati chiamati a dare risposte al futuro dei due nosocomi presenti nel territorio comunale. Interviene sulla discussione con passione e determinazione  il consigliere comunale della DC, dott. Franco MARCHESANI che era Direttore Sanitario dell’Ospedale specializzato “M.Gallo”.
Ad Osimo abbiamo due enti ospedalieri: l’Ospedale civile e l’Ospedale specializzato “M.Gallo”. Sono due istituti che devono rappresentare l’orgoglio della città, due entità ormai parte integrante dell’economia osimana. E noi quali consiglieri, espressi dal popolo, qualunque sia il nostro credo, abbiamo il dovere di conservarli potenziarli qualificando i servizi e il personale in modo da renderli rispondenti alle continue evoluzioni tecniche per dare così ad ogni paziente il migliore della scienza. L’Ospedale Generale ha bisogno di una nuova sede, di una nuova struttura e su questo tutti dovremmo essere d’accordo. Saranno necessari alcuni anni, ma con la volontà di perseverare costruiremo un nuovo complesso. In attesa di tale futuro vicino dobbiamo potenziare l’ospedale presente, che ancora oggi può assolvere ai sui compiti, aumentarne i servizi e la ricettività. Devo dire, o meglio precisare, contro il parere di alcuni colleghi, che il San Rocco è al centro di una zona che può presentare il luogo ideale per l’afflusso degli ammalati.
Abbiamo un quadrilatero con nei quattro angoli gli ospedali vicinitori: Ancona, Jesi, Recanati e Loreto. Sono quattro angoli di questo quadrilatero e all’interno abbiamo una vasta zona popolosa costituita dai seguenti Comuni: Castelfidardo 12.625 abitanti, Offagna circa 1.000, Osimo 24.139, Filottrano 8.456, Camerano 5.754 abitanti. Quindi complessivamente in questo vasto  comprensorio abbiamo 52.000 abitanti e tutta questa popolazione gravita su Osimo che è situata al centro. Ancona dista da Osimo 19 chilometri, Loreto 13, Recanati 16, Jesi 28 mentre i comuni di questo popoloso comprensorio distano da OSIMO 5-10 minuti di macchina perché abbiamo strade scorrevoli e diritte. Offagna dista 9 km.,  Castelfidardo 7 km.,  Camerano 12 km.,  Filottrano 15 km. In questo esteso territorio di 52.000 abitanti dobbiamo far sorgere un ospedale tecnicamente all’avanguardia, in modo che possa assicurare la più qualificata assistenza ad ogni cittadino. Dobbiamo creare a sud di Ancona un nuovo polo di attrazione, far diventare la città di Osimo un secondo ospedale, dopo il regionale, con tutti i suoi servizi e non costringere chi ha bisogno a ricorrere per ogni evento morboso nell’ospedale regionale, perché ritiene, a suo giudizio, di poter trovare lì più qualificate  prestazioni mediche. Amici, guardiamoci in viso, la verità non deve essere nascosta, sono un medico e posso sostenere quanto dico, a cosa serve l’ ospedale di Filottrano e quello di Castelfidardo ? Ad operare l’ernia o l’appendicite, non sono questi gli interventi che qualificano un ospedale generale e ne tantomeno il bisogno di un generico  pronto soccorso come qualcuno può sostenere. Quale pronto soccorso quando manca il medico di guardia e tutta la prestazione può ridursi ad una puntura o palpare il polso. Qualsiasi medico della zona può farlo. Oggi il piccolo ospedale  condotto da un medico, sito in piccoli centri, è completamente superato e non può più avere la sua vera funzione di utilità al malato, intendendo per malato quello che veramente ha bisogno. Un ospedale generale di zona deve possedere un minimo indispensabile: una divisione di medicina, uno di chirurgia, una divisione di ginecologia ed ostetricia ostetricia, una sezione o divisione di pediatria, una divisione di ortopedia, un ottimo servizio di laboratorio, di radiologia ed un servizio con il personale completo di anestesia e rianimazione, questo è il punto focale di tutto il problema che io vado sviscerando. Un servizio con il personale completo di anestesia e rianimazione, questo è invero l’ospedale dove l’ammalato urgente può essere avviato, dove il paziente può realmente trovare l’assistenza per superare l’evento acuto che può trasformarsi in dramma se non è prontamente soccorso. E solo in questo ospedale può essere realizzato il vero pronto soccorso. Per malato urgenze non intendo l’appendicite acuta o la crisi isterica  o la colica del bambino per indigestione: L’ammalato urgente e quello che ha bisogno di presidi medico-chirurgici con cui salvare la vita a breve scadenza, a distanza brevissima, basta mezz’ora alcune volte. E’, l’avvelenamento acuto, il traumatizzato, l’ulcera perforata, la metrorragia, la gravidanza extra uterina, il mal di stato di shock. Sono tanti casi di pronto soccorso dove si impone la presenza di un’équipe medica. A cosa serve il piccolo ospedale ? a disperdere energie, tempo denaro e qualche volta a mettere in pericolo la vita del malato. Tutti i medici possono sbagliare, ma è più difficile errare quando al letto del malato vi sono più medici e con mezzi idonei.
Il pronto soccorso può essere attuato solo in ospedale dove vi è un servizio di guardia medica interrotta, attuato da un’équipe medico-chirurgica reperibile, che entro pochi minuti possa essere al capezzale del malato, con un servizio ininterrotto di rianimazione. Solo così l’ospedale può assolvere il suo dovere verso la popolazione.
Sostenere altri tesi, far sopravvivere altre istituzioni e contro logica di ogni buon senso medico, soltanto un freddo campanilismo può appoggiare alcune tesi. Purtroppo esistono ancora oggi ammalati che passano da un ospedale all’altro in cerca della divisione specializzata che fa al suo caso. Oggi con i mezzi di trasporto, con la facilità di rapido spostamento il desiderare di tenere l’ospedale in casa è completamente superato e non deve ripetersi quanto spesso osserviamo, e questo penso che molti di voi l’hanno visto e possono informarsi, ma non deve ripetersi quanto spesso osserviamo: vedere arrivare al pronto soccorso una autoambulanza, farsi avanti un infermiere, informarsi del caso e dire all’ autista: non possiamo accettarlo, manca il servizio di rianimazione. E noi vediamo di nuovo ripartire questa autoambulanza  in cerca di un nuovo ospedale mentre il paziente lotta con la morte. Tale quadro deve essere per noi amministratori una dura responsabilità e dovrebbe riunirci intorno a questi gravi problemi per risolverli nell’interesse di tutti e non dividerci per egoismi politici. Perché creiamo doppioni, perchè dovremmo disperdere i mezzi e le risorse?
Adoperiamo il denaro pubblico in attrezzature, in mezzi altamente perfezionati e poi non abbiamo i medici per superare tali macchine complesse. Un ospedale non lontano l’anno scorso, avendo disposizione  15 milioni per la rianimazione, ha acquistato varie respiratori, ma non avendo il personale medico, tali macchine sono state rilegate in una stanza e tra qualche anno saranno rivendute per ferro vecchio. Questa è colpa di noi amministratori perché vogliamo sempre anteporre gli interessi campanilistiche al bene della comunità. Quindi, tornando all’argomento dell’ospedale generale di zona di Osimo, il dovere di noi tutti è di potenziare momentaneamente l’attuale ospedale, anche se il complesso non è idoneo a grosse trasformazioni, può benissimo per ora per ancora 8 – 10 anni assolvere alla sua funzione e assicurare a tutto il comprensorio di 50-60.000 abitanti ogni tipo di assistenza. È necessario però aumentare la ricettività fino a 200 letti almeno momentaneamente, potenziare i servizi del laboratorio, della radiologia e del servizio della rianimazione e di istituire una divisione di ortopedia. Ampliato così l’ospedale, qualificando sempre maggiormente il personale para medico, noi possiamo essere un centro ospedaliero, a sud di Ancona, a pochi chilometri dall’autostrada e dalla nazionale, e con uno sforzo realmente comune, questo ospedale può imporsi e creare un afflusso anche degli ammalati della periferia di Ancona. Pensate che vi sono grosse città dove a pochi chilometri, vi sono piccoli ospedali (dovremo dire di zona) con una capacità medico-chirurgica da essere sovraffollati, pur essendo a pochi chilometri dalle grosse metropoli E questo soltanto perché gli amministratori di quelle piccole ospedale di quel comune hanno saputo creare dei centri qualificati all’assistenza.
Qualche parola per l’ospedale Muzio-Gallo. Alcuni consiglieri non conoscono neanche l’attività di tale istituto, altrimenti alcune proposte non sarebbero neanche state avanzate. Il MuzioGallo ricovera e cura qualsiasi forma di TBC sia polmonare che exta polmonare, maschile e femminile. Possiede un reparto per affezioni respiratorie non tubercolare. È l’unico ospedale nelle Marche e nelle regioni limitrofe che possiede reparti per tubercolosi ossea e urogenitale. La presenza media di malati è di 210,230,220. È un ospedale che può benissimo diventare l’unico istituto nella Regione per la tubercolosi. Invero nelle Marche è sufficiente un solo Ospedale  specializzato sito al centro della regione e che abbia al suo interno ogni specialità per la cura di tale malattia.
Gli altri ospedali similari (similari solo parzialmente, attenti bene perché curano soltanto la tubercolosi polmonare mentre al Muzio Gallo come dicevo, esistono ben due reparti tubercolosi extrapolmonari), sono fortemente passivi, hanno pochi malati e personale esuberante..

Pensate a Pesaro 60 malati con 84 dipendenti;  Jesi 100-110 malati per 130 dipendenti; Macerata 40 malati, non so il numero dei dipendenti; Ascoli Piceno 120 malati, circa 130 sono i dipendenti. In questi numeri c’è tutta la responsabilità  grave dei politici. Si fa presente che in questi sanatori gli ammalati vengono trattenuti oltre il bisogno per necessità di sostenere la retta. Da medico esperto in tali problemi vi assicuro che il 50% di tali malati potrebbero essere dimessi tutti in un giorno in quanto non hanno bisogno di soggiorno ospedaliero, ma sono trattenuti per l’economia dell’ospedale. È una piaga questo a cui  bisogna riporre rimedio.  L’assistenza della TBC nelle Marche deve essere ristrutturata e, come dicevo all’inizio, è sufficiente un solo ospedale per assistere tutte le forme della tubercolosi e con tale programma potremmo risparmiare centinaia di milioni. Un malato in questi ospedali passivi costa lire 14.000 al giorno, è una cifra passiva per un paziente a lungo decorso.
Tutti gli altri ospedali sanatori dovrebbero essere adibiti ad altre attività e il personale attualmente esuberante inserirlo in altri ospedali in modo che l’assistenza  possa essere più perfezionata. Amici, ad Osimo abbiamo due Ospedali che dobbiamo potenziare e non distruggere. Sono due attività che danno un contributo notevole alla economia di Osimo e ove i due complessi saranno potenziati potrebbero trovarvi lavoro ancora un centinaio di cittadini. E, ancora 100-150 persone potrebbero essere inserite in questo lavoro ospedaliero. Se per disgrazia dovesse realizzarsi quanto alcuni consigliere hanno  paventato e proposto in ordine alla chiusura del Muzio Gallo, da esperto vi dico che la città di OSIMO rischierebbe di restare  anche senza ospedale generale con grave danno morale ed economico e noi saremmo additati come autori di tale scempio ed incolpati come incapaci di amministrare i beni della città.
Trasferire l’Ospedale generale al M.Gallo significherebbe decentrare in modo assurdo l’Ospedale con eccessiva vicinanza a quello di Jesi, e in tale eventuale situazione si verrebbe a perdere il 50-60% di ricoverati perchè gli abitanti di questo vasto comprensorio non più gravitanti su Osimo, ma al M.Gallo, distante 10 chilometri da Osimo, spontaneamente riprenderebbe l’afflusso verso Ancona e di tale situazione avremmo un danno irreparabile con distruzione di due ospedali e faremmo 200 dipendenti disoccupati o costretti a cercar lavoro presso altri ospedali. Se in questo suggerimento di trasferire Osimo al M.Gallo vi è una vasta manovra politica con altri interessi, invito i consiglieri a dire chiaramente ai cittadini che noi vogliamo declassare i nostri ospedali a beneficio di altri piccoli Comuni.
Io quale medico fin da ora prometto che lotterò contro ogni tentativo, perchè sarebbe deformare la realtà e privare una città, che per la sua centralità e potenzialità può benissimo divenire un centro ospedaliero, sia per la medicina generale, che per tutte le varie forme della tvbc e delle malattie respirtorie. Pertanto invito il sig. Sindaco e la Giunta affinchè siano intraprese tutte quelle iniziative tecniche, politiche onde creare in Osimo un vero complesso ospedaliero ì, a livello di zona o comprensorio per la medicina generale, a livello regionle per qualsiasi forma tubercolosa.
Amici, abbiamo un tesoro, un’attività economica da gestire e vogliamo regalare ad altri queste risorse che la fortuna ci dona ? E’ vero che in politica spesse volte il buon senso non trova seguaci, ma qui siamo stati eletti per amministrare la cosa pubblica nell’interesse del popolo. Il nostro fine è solo questo: servire la città di Osimo e la comunità del vasto comprensorio il cui epicentro economico ed ospedaliero è Osimo oggi e lo sarà domani.
Marchesani Antonio Franco

 

28 settembre 1973 all’età di 99 anni muore il cav. Gaetano MIGLIARINI, conosciuto in città per le sue doti di laboriosità. Grazie alla sua lungimiranza aveva saputo creare dal nulla uno dei più grandi centri italiani di disribuzione nel settore alimentare. Prima con una importante centro di distribuzione in Ancona e poi con la realizzazione di diversi negozi Vegè sparsi in tutte le Marche.
Negli anni successivi, con l’espandersi della grande distribuzione la piccola ditta familiare del fondatore Gaetano divenne il gruppo Cedis Migliarini, societa’ capogruppo di aziende che ancora oggi  operano nella grande distribuzione alimentare, attraverso diversi punti vendita diretti tra ipermercati, supermercati Sidis, cash e carry e hard discuount.
Migliarini

Migliarini Gaetano 2

ottobre 1973 preside alla scuola Media “Caio Giulio Cesare” era il prof. Giacomo SONNINO preside alla scuola Media “G.Leopardi” era il prof. Vincenzo NOCERA.

ottobre 1973 il prof. Mario PINCHERLE si dedicò con passione alla sua Scuola ma rimase anche affascinato dalla nostra città, ammirato dalle sue unicità storiche e archeologiche. La sua curiosità intellettuale lo spinse a scoprire i “tesori osimani”con la stessa determinazione con cui era preso nelle ricerche sull’antico Egitto. Così scriveva allo storico osimani, don Carlo Grillantini. al quale racconta di essersi imbattuto in un antico basamento mormoreo.
“…in questo basamento, che è raffigurato in una stampa esistente presso il Municipio di Osimo era incisa una dedica al dio Esculapio ( Aesculapio et Hygiae Sacrum). ”
Scrive il prof. Pincherle:  ” Dunque nell’antichità erano onorate in Osimo le divinità salutari di Esculapio e di Igea. Questa base mormorea sarebbe stata innalzata nel 159 d.C. da un liberto del Console Oppio Sabino. Vi era in Osimo, nell’antichità, un tempio di Esculapio ?  Generalmente simili templi erano edificati in località termali. Interrogai così i miei amici osimani per conoscere quali erano i più vicini luoghi termali. Mi parlarono delle Terme dell’Aspio, che già conoscevo, poste a parecchi chilometri da Osimo. Poi il mio amico Goffredo Fagioli mi portò a visitare la Fonte dell’Acquvivs in una valle sotto le mura di Osimo. Lì vedemmo alcuni contadini che raccoglievano in damigiane l’acqua e la bevevano per cura. Ci dissero che faceva bene per le malattie renali. Un’altra fonte, a pochi metri di distanza, era rinomata perchè la sua acqua aveva molta efficacia, ci dissero, per le malattie degli occhi. Questa acqua era conosciuta nell’antichità ? Poteva essere legata al nome di Esculapio ? Ricordai allora la mia visita al più famoso di tutti i templi edificati a questo Dio, nell’antichità: quello che sorgeva ad Epidauro, nel Peloponneso.
Là avevo visto gli avanzi del famoso labirinto e della grotta dove sorgenti di vapore e fumi improvvisi servivano a provocare una specie di choc benefico sugli epilettici e sui malati di mente. Ricordai che, entrato nel vestibolo del museo del tempio.
Si formò in me la convinzione che in Osimo esistesse nella antichità una fonte termale la cui acqua, estremamente salutare, favoriva l’accrescimento dei bambini malati di nanismo e di rachitismo. Era solo un’idea non convalidata da fatti o da prove. Lessi in quei giorni nelle “Memorie historiche” della antichissima città di Osimo, di Luigi Martorelli, libro nato all’inizio del 1700, la descrizione di una immensa cisterna sotterranea che era stata scoperta circa un secolo prima nella piazza principale di Osimo e che subito dopo il ritrovamento era stata di nuovo interrata. La descrizione dice: ” Sono cinque saloni sotto la piazza avanti il palazzo della città tutti a volta con 12 archi per uno, fatti di materia saracinesca, ed infine di essi una gran vasca per conservare acqua in sovvenimento della città e specialmente in tempi di assedi; fabbrica antichissima fatta con grande arte e spesa”.
Nel leggere questa descrizione ricordai che Procopio menziona una grande cisterna posta entro il perimetro delle mura cittadine di Osimo. Pensai anche che la materia saracinesca volesse dire materiale impermeabile all’acqua ( opus signinum). Esiste ancora questa grande cisterna formata dai cinque saloni con i 60 archi complessivi ? Mi rivolsi ai miei amici osimani e seppi così che attraverso una botola sarebbe stato possibile accedere, dalla piazza Boccolino, ad un vasto locale sotterraneo che anticamente era servito da cisterna. Mi ripromisi dunque di effettuare un sopralluogo in questo locale. Ma la cosa che più m’interessava non era la cisterna, bensì la sorgente. Osimo è posta su un alto colle e se un’antica sorgente avesse potuto alimentare, entro il perimetro delle sue mura, la grande cisterna, la vena d’acqua sarebbe stata di tipo artesiano. Occorreva dunque verificare se fosse esistita una sorgente  di tale tipo nel centro della città. Mi bastò dare un’occhiata alla pianta di Osimo per vedere che in essa apparivano ai due lati strapiombanti della città, segnati chiaramente, due fossi o due torrentelli, uno nel lato Nord e uno nel lato Sud. Riconobbi subito in uno di essi la vena di acqua, ormai quasi secca, che alimenta l’antica Fonte Magna, alla cui acqua la tradizione vuole si abbeverassero i cavalli di Pompeo. Dunque non era da questo lato che dovevo cercare la ricca vena artesiana. L’altro torrentello, nella pianta della città, appariva provenire da un punto posto alla curva della strada provinciale sotto la villa Barbalarga. Recatomi sul posto con l’amico l’Ingegnere Leonardo Dal Monte Casoni mi resi conto con delusione, che anche questa vena era quasi secca. Stavamo per andarcene quando, ci siamo inerpicati su per l’erta che porta alla via Guasino. Eravamo nel lato più soleggiato della città tuttavia i grandi alberi e la lussureggiante vegetazione facevano pensare ad un sottosuolo particolarmente ricco di acque. E fu allora che, nel silenzio estivo delle prime ore pomeridiane udimmo un forte scrosciare di acque. Era un suono strano e piacevole al nostro orecchio, tuttavia illusorio perchè non confermato dalla vista di un torrente. Ci stavamo guardando attorno interrogativamente quando io mi accorsi che ormai il rumore giungeva da sotto ai miei piedi. Rimuovendo l’erba e gli sterpi trovammo una botola. Potemmo sollevarne il coperchio e subito ai nostri occhi apparve una cascatella sotterranea di acqua abbondante e chiara. L’antica sorgente sacra era ritrovata.”
f.to Mario Pincherle
Comune
osimo-reperti-romani-palazzo-comunale

ottobre 1973 Un nuovo negozio si apre in Corso Mazzini, un elegante negozio di abbigliamento. Per meglio dire il negozio, già esistente, viene completamente rinnovato. I nuovi locali occupavano un’area di circa 500 mq suddivisi in diversi reparti: confezioni per donna, per bambino, per uomini, tendaggi e biancheria. Si trattava del negozio dei F.lli BALDASSARI: Gilberto, Sergio e Gianfranco.
Baldassari

0ttobre 1973 Continua la metanizzazione del territorio Osimano,  l’amministrazione comunale rende noto alla cittadinanza che sono in avanzato stato di realizzazione i lavori per la costruzione di un impianto di distribuzione gas metano .
L’amministrazione prevede che l’impianto verrà messo in funzione nell’estate dell’anno 1974 in quella data il gas metano verrà distribuito a tutte le case per gli usi domestici e di riscaldamento e per le attività artigianali.
Era questo uno dei maggiori impegni programmatici della prima amministrazione Polenta.
L’amministrazione informa con una lettera inviata a  tutta la cittadinanza che a partire dal 1 gennaio 74 potranno essere presentate le domande di allacciamento, con il versamento di lire 2.000. Queste le prime tariffe proposte:
Per uso:
– promiscuo comprendente gli usi di cucina, di produzione acqua calda, e di riscaldamento con impianti fino a 99.999 cal-ora di potenzialità L. 60 al metro cubo fino a 25 Mc. al mese;
– industriale per panificazione e processi produttivi di attività artigianali e di piccole industrie L. 25 al metro cubo per qualsiasi consumo.
Metano arriva

dicembre 1973 al Teatro “La Fenice” viene presentata una ricca Stagione di Prosa.
Stagione di prosa 1973_1974
2 dicembre 1973, a seguito dell’occupazione Israeliana sui territori della Palestina, i paesi dell’Opec decidono di ridurre del 5% la produzione del greggio. L’embargo provoca una riduzione mondiale delle disponibilità dell'”oro nero”. In Italia scattano le misure di austerità, disposto il divieto, in alcune giornate, di utilizzare gli automezzi privati.
Il due dicembre anche Osimo è a piedi.
austeriti tutti a piedi
Gli effetti delle misure di AUSTERITA’ si fecero sentire anche nella nostra piccola Osimo
austerità a Osimo 2

El Sor Ceseru, al secolo Graciotti Umberto,  la vedeva così:
El sor Ceseru la crisi

dicembre 1973 Il Consiglio comunale approva il progetto per la sistemazione generale del Palazzo civico, comportante una spesa di £. 144.000.000. Il progetto, che verrà attuato per stralci, prevede il rifacimento del tetto dell’intero palazzo e la sistemazione dell’ultimo piano del palazzo ( oggi utilizzato dall’ufficio tecnico) precedentemente adibito a deposito ed archivio.

dicembre 1973  sono in fase di ultimazione i lavori che porteranno il metano nelle case industriali.  degli osimani.  Con la realizzazione dell’impianto di distribuzione si prevede che già dall’estate 1974 il gas metano verrà distribuito alla popolazione per gli uso domestici  di riscaldamento e per le utenze artigianali. Le tariffe alle quali il gas metano verrà ceduto all’utenza saranno tali da offrire notevoli vantaggi , sia economici che pratici, rispetto a tutti gli altri combustibili fino ad allora utilizzati. L’amministrazione comunica a tutte le famiglie  osimane che le domande di allacciamento dovranno essere presentate presso l’Ufficio Utenti dell’Azienda Servizi Pubblici Municipalizzati di Osimo ad iniziare dal 1° gennaio 1974 con il versamento di £. 2.000.
Metano

13 dicembre 1973 CGIL CISL UIL sciopero generale. Osimo organizza una giornata di sciopero  contro l’aumento dei prezzi, la crisi occupazionale, ma anche  per protestare contro il trasferimento di  uffici  ( ufficio del Registro e delle Imposte) da Osimo ad Ancona.
sciopero

23 dicembre 1973 Singolare protesta degli sportivi osimani. La notte tra sabato e domenica 23 dicembre alcuni ignoti hanno tracciato in piazza del comune, con della calce, il perimetro di un campo sportivo con relative porte destando la sorpresa degli osimani che la domenica mattina hanno affollato il centro cittadino in concomitanza con la giornata di austerità. Sembra che la sortita notturna sia riconducibile a un vivo malessere tra gli sportivi osimani simpatizzanti della squadra locale che vedono ritardati inspiegabilmente i lavori di sistemazione del campo Diana.

1974  Si apre  un anno difficile in Italia caratterizzato dalla instabilità politica ma anche  per lo sviluppo delle trame eversive di destra ed anche  per la crescita del terrorismo di sinistra. Non c’era giorno che i giornali riportavano di  sedi del PCI o del MSI che venivano prese di mira con bottiglie incendiarie ed erano all’ordine del giorno aggressioni nei confronti di militanti di sinistra e/o di  destra. Sui giornali compaiono  i primi comunicati delle Brigate Rosse e degli altrettanti macabri messaggi del gruppo Ordine Nero.

3 gennaio 1974 la provincia di Ancona assume  l’iniziativa di dare vita ad un Consorzio Provinciale dei Trasporti pubblici allo scopo di dare alla popolazione lo strumento giuridico necessario per  attuare un servizio di trasporto pubblico efficiente e che possa soddisfare tutte le esigenze dei lavoratori, degli studenti e della collettività in genere
Il comune di Osimo aderisce al Consorzio partecipando con un importo simbolico di l. 10.000.

gennaio 1974 la prima assemblea del Movimento Studentesco osimano si svolse sulle scalinate del Duomo di Osimo.
Movimento Studentesco sulle scale del Duomo

mov studentesco

I giornali titolano: ” Battezzato in Cattedrale, il Movimento studentesco osimano.”

gennaio 1974 i giovani della nostra città, così come accadeva in tutta Italia, vivevano sulla loro pelle  tutte le tensioni sociali derivanti da una crisi economica che espelleva sempre più persone dal ciclo produttivo e dal benessere. Il Movimento Studentesco  rivendicava una scuola  con maggiore partecipazione e chiedeva alla politica un maggior interessamento sulle questioni scolastiche: dalle strutture, alla partecipazione democratica,  una scuola pubblica alla portata di tutte le classi sociali, ecc
Sulle pagine de l'”Osservatore” il giovane studente Luciano MENGHI rappresentante del Movimento Studentesco ,  lanciava un appello a tutti i giovani osimani ad  aderire e partecipare al movimento studentesco osimano:
 Ultimamente sui muri di Osimo è apparso un  manifesto dove la DC, a grosse lettere, annunciava che grazie all’ interessamento della giunta comunale presso il Ministero della Pubblica Istruzione, Osimo avrà il terzo anno dei geometri. Un’iniziativa senza dubbio da lodare, però forse gli elaboratori del manifesto si sono dimenticati di scrivere dove saranno collocati questi futuri geometri, infatti le due classi già esistenti sono mal sopportati dall’Istituto Tecnico Commerciale già pieno di problemi per le proprie strutture. Purtroppo il problema della edilizia scolastica non riguarda solo i geometri, ma anche il liceo scientifico i cui studenti sono costretti ad ascoltare le lezioni nell’ex soffitta del collegio Campana o nelle anguste stanze del palazzo comunale, con mancanza  di aule adeguate, di gabinetti scientifici e di servizi igienici necessari.
Quest’anno il movimento studentesco nel suo secondo anno di Attività, dopo essere riuscito a mobilitare tutti gli studenti osmani con risultati soddisfacenti, basta pensare all’assemblea tenuta sulle gradinate del Duomo, dovrà sensibilizzare gli studenti affinché essi stessi si facciano portavoce delle carenze di ogni singolo istituto e sollecitino le autorità competenti a considerare la loro situazione soprattutto riguardo il Liceo Scientifico, l’Istituto Professionale San Carlo, nonché i geometri. Il movimento studentesco, movimento indipendente degli studenti democratici osimani, una volta  riuscito a far comprendere l’importanza di un organo di coordinamento tra gli studenti dovrà quest’anno affrontare l’introduzione dei decreti delegati.

Sarà senza dubbio Un momento molto importante perché non si dovrà rischiare di vedere nei vari consigli che saranno costituiti una brutta copia dei già poco efficienti consigli scuola-famiglia.
Ancora una volta il problema della partecipazione e al centro, non solo per gli studenti e i professori ma soprattutto per i genitori il cui ruolo presuppone una esperienza ed una conoscenza dei problemi della scuola che normalmente è difficile trovare in coloro che lavorano in fabbrica.
Il movimento studentesco dovrà fare in modo di sensibilizzare su questo importante momento della democratizzazione della scuola non solo gli studenti, ma anche genitori, infatti non si dovrà più vedere, consigli formati solo da professionisti, ma anche da operai, dai contadini cioè dai rappresentanti di quelle classi i cui figli sentono e subiscono più degli altri le difficoltà sia economiche (basti pensare al costo dei libri), sia di inserimento sociale che crea la scuola.”     f.to Luciano Menghi.
studenti osimani

gennaio 1974 iniziano i lavori di sistemazione dell’incrocio: via Guazzatore via Marco Polo.  I lavori prevedono l’allargamento del tratto di strada in prossimità dell’imbocco su via Marco Polo ex nazionale via Settempedana
1974 via Guazzatore

22/01/1974 il Consiglio comunale approva con 16 voti favorevoli e 9 contrari, il bilancio di previsione per l’anno 1974
1974 bilancio previsioneDal quadro dimostrativo della situazione economica del bilancio di gestione e dei mezzi di ripiano del disavanzo emerge  un preoccupante disavanzo economico di quasi 700 milioni.

gennaio 1974 una nuova iniziativa a favore dei giovani studenti viene deliberata dal Consiglio Comunale. Sollecitata dalla Consulta Giovanile e dal Movimento Studentesco venne istituita una prescuola- interscuola. In pratica erano dei locali attrezzati nei quali gli studenti potevano sostare nelle ore che non coincidevano con i loro mezzi di trasporto, per gli studenti che avevano ore buche, oppure che dovevano aspettare la fine dell’orario scolastico per riprendere la corriera. I locali erano stati messi a disposizione dal Collegio Campana nel Palazzo di piazza Dante.
Collegio Campana 1974 lavori sistemazione locali

gennaio 1974 Scuola a “Tempo Pieno” alla Scuola Media “Caio G.Cesare”. Con il benestare del Ministero della Pubblica Istruzione, in seguito alla richiesta da parte del Preside e degli insegnanti, alla Caio G.Cesare di Osimo parte una sperimentazione di scuola a tempo pieno che interessa 150 alunni di prima e seconda media.
Anche la scuola inizia a trasformarsi e ad adeguarsi alle esigenze della società. La Scuola a Tempo Pieno non nasce per dare risposte a bisogni occupazionali o in seguito alle richieste dei genitori che, impegnati in occupazioni lavorative, non sapevano a chi affidare i figli;  certamente erano presenti anche queste ragioni, ma questo modello scolastico era ritenuto funzionale per perseguire innovazioni profonde nella didattica quotidiana.
Infatti, agli inizi degli anni ‘70 veniva contestato alla scuola uno scarso impegno nel sostenere gli alunni in difficoltà, spesso provenienti da ambienti culturalmente svantaggiati, limitandosi a certificare con le bocciature le disuguaglianze, senza un’azione sistematica nel colmare lacune e nell’offrire a tutti pari opportunità.
Presidi e insegnanti illuminati, con la sperimentazione ( partita in diverse zone di Italia e nelle Marche le prime scuole furono quelle di Chiaravalle e di Camerino) volevano, quindi, costruire una scuola che riuscisse ad essere per tutti gli alunni un ambiente educativo di apprendimento,
dove ciascuno -non uno di meno- potesse sperimentare il successo formativo.
C’era, inoltre, la volontà di realizzare una scuola dove gli alunni fossero impegnati attivamente nella costruzione del loro sapere; quindi si intendeva abbandonare
definitivamente il nozionismo, l’ascolto passivo delle lezioni, la ripetizione meccanica di contenuti, spesso distanti dalla realtà e dagli interessi degli scolari, attraverso un deciso impulso al “fare”, al comunicare, allo scoprire insieme.
Le innovazioni, quindi, avevano come oggetto le finalità della scuola, i suoi contenuti, l’abbandono di alcune metodologie ed in particolar modo quelle che potevano rafforzare l’individualismo, la competizione, l’omologazione.
Con la sperimentazione del Tempo Pieno si portarono nella scuola nuovi valori, come:
il “Gruppo docente”, le classi aperte, la compresenza, la didattica laboratoriale, il rispetto dei tempi di apprendimento dei ragazzi,
la valorizzazione della diversità, no alla disuguaglianza, la valorizzazione delle molteplici risorse presenti sul territorio.

Lucia Montanari in Marini

30 gennaio 1974 il Consiglio Comunale delibera  la intitolazione della Biblioteca comunale a Francesco CINI.
La commissione biblioteca, con una lettera del 3/12/1973, invitava il Consiglio Comunale, alla opportunità che la biblioteca comunale venisse intitolata all’osimano mons. Francesco Cini vescovo di Macerata e Tolentino (15 novembre 1660 – maggio 1684 deceduto), che nel 1668 donò al Comune di Osimo la sua libreria, ricca di oltre 3000 volumi con l’esplicita clausola testamentaria che essa fosse posta a disposizione del pubblico.
Scriveva il Presidente della Commissione Biblioteca: “…mons.Francesco CINI può essere pertanto considerato il fondatore di questa istituzione. Certo che codesta amministrazione sarà senz’altro favorevole all’attuazione di quest’iniziativa, resto in attesa della dovuta approvazione, favorendo i più distinti e differenti ossequi.”
F.to il Presidente prof. Cesare Romiti

La Biblioteca fu aperta solennemente al pubblico nel 1675 gestita dalla Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri. In seguito la nuova Istituzione, che ebbe sede nello stesso Palazzo Cini di Piazzanuova, venne arricchita soprattutto grazie ad altre benemerite donazioni di famiglie osimane. Quando il Comune nel secolo scorso si assunse l’onere del suo mantenimento, la Biblioteca cominciò ad essere dotata di nuovi libri, impegno divenuto sempre più continuo e sostanzioso. Oggi la Biblioteca, che prima di trasferirsi nella sede attuale ha subito altri due spostamenti, può vantare un patrimonio librario di circa 90 mila volumi. In essa sono custoditi anche 45 cartelle e 162 volumi manoscritti dal XV al XX secolo, e due globi celeste-terrestre, rispettivamente del 1695 e del 1744. Accanto alla sezione antica, si è andata costituendo ed è in continuo incremento la sezione delle pubblicazioni contemporanee, suddivise per materia in modo da facilitarne la ricerca, con pregevoli collezioni e collane. Ricca e di rilevante interesse è la sezione dei volumi ed opuscoli sulla storia locale e marchigiana. Da qualche anno ha preso corpo anche una sezione riguardante la letteratura e testi di consultazione per ragazzi.
Biblioteca Cini

febbraio 1974 Nel Comitato Amministrativo dell’ECA entrano due nuovi componenti nominati dal Consiglio Comunale: Graziano PIERGIACOMI osimano 22 anni studente universitario residente in via Chiaravallese, Carlo BARLETTA 25 anni residente a San Sabino.
Piergiacomi Graziano

febbraio 1974 è tempo di rinnovo di alcune nomine:
nel Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale  “SS.Benvenuto e Rocco” in sostituzione del dimissionario dott. Giampaolo BELLASPIGA entra il dott. Marco VALLESI;
nel Consiglio di Amministrazione dell’Opera Recanatesi entra, come rappresentante del Comune, PESARESI Mario già Assessore e consigliere comunale;
nel Consiglio di Amm. della società del Teatro “La nuova Fenice” vengono nominati i consiglieri comunali: Paolo BIANCONI e Alberto CARTUCCIA.

febbraio 1974 la Giunta Municipale  approva il Bilancio di Previsione. L’anno 1974 sarà ricordato come l’anno dell’ ”austerity”. Il disavanzo del Comune di Osimo sarà di 650 milioni di lire.
bilancio 1974

febbraio 1974 la macchina amministrativa comunale si arricchisce di nuove professionalità. In biblioteca entra a lavorare la sig.ra  Antonella CANCELLIERI, all’ufficio tecnico inizia a prestare la sua opera un giovane geometra: Filiberto ANDREOLI. Il corpo dei vigili urbani viene rinforzato con  5 nuove assunzioni: Luciano FRANCIONI, Renato BELLEZZA, Franco GATTO, Giovanni MARCHEGIANI e Nevio PICCININI.
vigile Bellezza

marzo 1974 Il Consiglio comunale ha approvato la nuova pianta organica del personale, finalizzata a riorganizzare i vari uffici comunali, adeguandoli ai rispettivi compiti e ad eliminare i rapporti d’impiego precari dei vari avventizi, giornalieri, incaricati. La macchina burocratica del Comune passerà dai 65 dipendenti previsti dalla vecchia pianta organica alla previsione di 127 dipendenti con diverse mansioni e qualifiche.

marzo 1974 si articola la lotta del Movimento Studentesco Osimano di Adriana ZANNINI.
Gli studenti osimani con i colleghi di Ancona, Fabriano, Recanati, Ascoli Piceno e Civitanova tra altre cose chiedono:
– la costituzione di un organismo tra Comuni, Provincie e Regioni per il finanziamento delle mense scolastiche;
– gratuità dei libri di testo della Scuola Media Inferiore;
– biblioteche di quartiere aperte a studenti, lavoratori e a tutta la popolazione…
Movimento studentesco Zannini

marzo 1974 La Lega del Filo d’Oro oggi è un affermato Ente che ha a cuore la vita, la piena autonomia, il futuro di tanti bimbi ed adulti ciecosordi e il sostegno alle loro famiglie. E’ grazie alla determinazione ed all’impegno, a diverso titolo, di persone come Sabina Santilli, Dino Marabini, Rossano Bartoli, Luigi Giacco, Giulio, Patrizia, la motivata presenza di personale educativo e di oltre 600 volontari in tutta Italia che l’Ente, oggi, ha un riconoscimento non solo nazionale per la missione e per i servizio che sta svolgendo. E poi è grazie al generoso impegno come testimonials del duo, Renzo Arbolre e Neri Marcorè che la Lega oggi è riusita a farsi conoscere in tutta Italia.
Ma è grazie alle raccolte di denaro cittadine, alla sensibilità della nostra comunità, a quella di tanti giovani che passarono notti in una tenda messa in piazza per sensibilizzare le autorità politiche nazionali, o all’impegno di alcuni giovani osimani che si recarono a Roma pronti ad occupare il Ministero della Sanità a Roma per richiamare l’opinione pubblica e le autorità politiche nazionali che la Lega del Filo d’Oro negli anni ’70 riesce ad ottenere il primo riconoscimento di Ente Morale.

Lega del Filo d'oro 154Oltre a don Dino Marabini, l’educazione medico educativa della Lega del Filo d’Oro era guidata e coordinata da una equipe medico-psico-pedagogica composta da:
– prof. Luigi GIACCO direttore pedagogista;
– dott. Flavio TIBERI direttore sanitario
– dott. Giulio LANCIONI psicologo
– dott.ssa Emilia NARCISI assistente sociale
– dott. Edgardo BARTOLI pediatra.
A questi, il Centro della Lega del Filo d’oro, si avvaleva anche della preziosa collaborazione, nei settori di loro competenza: del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale “Salesi” di Ancona e della clinica oculistica di Macerata.
Gigi Giacco

marzo 1974 la Pasqua si avvicina è tempo di promozioni  al  supermercato CAMPANELLI
Campanelli Offerte Pasqua

14 marzo 1974 Ore di intenso e generale cordoglio ha vissuto la nostra città per la perdita di uno dei suoi figli più cari e promettenti: Sandro SANTILLI sottotenente pilota della pattuglia acrobatica nazionale “Frecce Tricolori”.
La terribile notizia giunse in città ed ai genitori nel pomeriggio del 14 marzo 1974. Sandro Santilli era venuto a collisione sulla verticale di Reano in provincia di Udine, con un altro “Fiat G.91” pilotato dal pari grado Ivano Poffe. Ambedue i veicoli militari appartenevano alle “Frecce Tricolori” la famosa e spericolata pattuglia acrobatica nazionale.
Figlio del messo comunale Santilli, Sandro era entrato giovanissimo nell’aeronautica; ottenuto il brevetto di pilota, aveva conseguito il grado di sergente maggiore e da cinque anni era entrato nella pattuglia acrobatica. Con oltre duemila ore di volo al suo attivo, Sandro Santilli si era ben presto conquistato un posto da “titolare” nella formazione acrobatica dove i vari componenti sono selezionati con particolare durezza ed inflessibilità. Deciso a continuare nella carriera militare, si era messo a studiare ed aveva partecipato al concorso per passare ufficiale. L’aveva vinto e gli era stato concesso il grado di sottotenente; era in attesa di essere promosso di grado ed anche di sposarsi.
Una decina di giorni prima del fatale volo era tornato ad Osimo per una breve licenza.
I funerali con tante autorità civili e militari si svolsero ad Osimo. Tutta la nostra comunità  si sentì toccata e si unì al dolore straziante dei  genitori.
Santilli 9Hanno scritto:
Sandro Santilli, una freccia tricolore nel cielo di Osimo. Un onore per tutti noi osimani! Lo sapete che a volte, quando l’attuale Pattuglia Acrobatica Nazionale passa in zona per i trasferimenti da nord a sud (o viceversa) passa sopra il nostro territorio in segno di saluto a Sandro che riposa al Cimitero Maggiore ?” (Paolo Pesaresi).
Dal suo cielo dal suo mare… dall’alto ora ci saluterà… “( Gloria Castellana).
Ricordo quando mi disse che era entrato a far parte della pattuglia” (Alida Suardi).

24 marzo 1974 è stata celebrata  la cerimonia d’apertura delle manifestazioni per commemorare il 30º anniversario della liberazione della città dal gioco nazista e fascista. La cerimonia, indetta dall’amministrazione comunale con la partecipazione di tutti i partiti democratici e delle associazioni partigiani, ha avuto inizio con una S.Messa celebrata da monsignor Carlo Grillantini presso la chiesa di Santa Palazia; poi un folto corteo di persone, tra cui il Sindaco, gli amministratori comunali, i rappresentanti dei partiti e dei sindacati, con in testa il gonfalone della città, ha percorso le principali vie della città andando a deporre corone di alloro al Monumento dei caduti e al cippo della Resistenza. Quindi presso la sala maggiore del palazzo comunale, il professor Niccoli ha ricordato i tragici avvenimenti del marzo ’44 a Chigiano dove furono trucidati sei nostri concittadini che militavano nelle formazioni partigiane.
Le cerimonie per commemorare l’anniversario della liberazione continuarono i mesi successivi con altre manifestazioni.

marzo 1974 E’ polemica sui giornali per alcune scritte fasciste comparse sui muri di Osimo. Il gruppo consiliare del PCI contesta l’Amministrazione per i ritardi e in alcuni casi per non aver disposto la cancellazione delle vergognose scritte dai muri di Osimo.
Da “LOsservatore”
scritte fasciste

1 aprile 1974 L’Amministrazione POLENTA dal suo insediamento aveva dato inizio ad una bella iniziativa che puntualmente si ripeteva ogni anno: la consegna delle onorificenze agli  insegnanti elementari andati in pensione.
Un modo per salutare e ringraziare quanti si erano dedicati con passione e dedizione alla formazione e istruzione di numerose generazioni di osimani. Un riconoscimento, anche, all’azione  educativa,  non facile ed importante  , che veniva fatta dal “maestro” e/o dal  “professore” all’interno della scuola. Insegnanti che sono stati anche maestri di vita, trasmettendo ai ragazzi, valori; docenti che hanno dato un grande apporto al mondo della scuola e che hanno fatto la differenza non soltanto all’interno dell’istituzione, ma di tutta la comunità, insegnando a recuperare, conoscere e apprezzare le nostre particolarità storiche, linguistiche e artistiche e le nostre radici.

aprile 1974 Anche Osimo non si sottrae al fenomeno delle scritte sui muri: dalle classiche dichiarazioni d’amore, ai messaggi politici.

scritte sui muri

El Sor Ceseru, al secolo Graciotti Umberto,  la vedeva così:
scritte sui muri

aprile 1974 L’avvento del regime di austerità imposta dagli sceicchi a tutto il mondo, non aveva colto impreparati i ciclisti del circolo dei “Senza Testa”. La società fondata nel 1970 vedeva tra i più appassionati: Giuseppe BIANCHI, Giulio CENCI, il maestro Giuseppe CARBONARI, Dino VIOLINI …
Senza testa14 aprile 1974 il Consiglio Comunale prende in esame e approva il testo del nuovo  statuto, nasce l’Istituto “Campana”. Il “Nobil Collegio Convitto Campana” che dal 3 luglio 1967 aveva sospeso in via temporanea il funzionamento del Collegio che per secoli è stato il centro propulsore della cultura di tutta la città  ora diventa “Istituto Campana” e con il nuovo Statuto trova una sua nuova vocazione: affiancare e completare l’opera delle scuole e delle altre realtà educative presenti in città. Così recita l’art.1  del nuovo Statuto dell’Ente:
“Art. 1. Il Collegio Convitto “Campana” di Osimo riconosciuto come Ente Morale del R.D. 22 settembre 1876, numero MCCCII, che ne ha approvato lo Statuto, successivamente modificato dal R.D. 27 luglio 1928 n. 2070 adempie a funzioni di istruzione e di cultura affiancando l’attività degli istituti di istruzione media, secondaria, e professionale mediante l’assunzione di iniziative culturali e parascolastiche dirette agli studenti e favorendo il godimento del diritto allo studio con la gestione di servizi in proprio o in collaborazione con altri Enti; concede le borse di studio di cui all’art.8. L’Ente Morale può inoltre assumere iniziative di carattere culturale rivolte alla totalità dei cittadini al fine di promuovere la istruzione e di soddisfare le esigenze culturali. L’Ente Morale assume la denominazione di “Istituto Campana per l’istruzione permanente“.
Nobil Collegio Convitto Campana

Nobil Collegio

18 aprile 1974 Un nucleo delle Br sequestra a Genova il giudice Mario Sossi, protagonista del processo contro il gruppo “22 Ottobre” e da tempo in polemica con le forze della sinistra extraparlamentare per la sua vigorosa azione repressiva. Sossi verrà rimesso in libertà il 23 maggio.

20 aprile 1974  con una cerimonia , nell’Aula Magna del Municipio, il Sindaco e la Giunta Comunale, a nome di tutta la cittadinanza, hanno voluto rendere doveroso omaggio, alla squadra della Lenco Robur Baslet da pochi giorni neo promossa nel campionato di serie B nazionale di pallacanestro.
Robur 1974

25 aprile 1974 Per il trentesimo anniversario della Liberazione  (1974-1944) il Comune di Osimo organizzò una serie di iniziative per ricordare quanti lottarono e morirono per vedere il Paese superare la dittatura e riconquistare  la democrazia.
liberazione 1974Nella foto il sindaco prof.Paolo Polenta, da sinistra  a destra il prof. Volpini, Quinto Luna, il sen. Niccoli , gli assessori Mari e Belli.
Il sindaco prof.Paolo Polenta nel suo discorso introduttivo disse: “… il ricordo di quei giorni non dev’essere puramente formale ed accademico, ma deve servire a forgiare – specie nelle giovani generazioni –  la coscienza che la democrazia non è un fatto scontato e definitivamente risolto, ma un bene da salvaguardare attentamente e da difendere attraverso un impegno costante a migliorare la nostra società che, in trent’anni, ha già percorso un lungo cammino di progresso, ma che, su quel cammino, deve raggiungere sempre nuovi obiettivi “.
Dopo la S.Messa celebrata da mons. Grillantini, il corteo – aperto dalla banda cittadina, e composto da autorità civiche e militari, da rappresentanze dei partiti, associazioni  partigiane  e d’arme, da scolaresche e cittadini –  si è soffermato davanti alla lapide dei caduti per la Resistenza. Alla  deposizione di corone d’alloro ha fatto seguito  l’orazione ufficiale tenuta dal senatore prof.  Alessandro NICCOLI.
anniversario liberazione 1974 1

Anniversario Liberazione 1974 2

aprile 1974 al Teatro Campana spettacolo  su un  testo di  “CAMUS”, del gruppo universitario teatrale osimano. Lo spettacolo, eseguito con due repliche – racconta la stampa – ebbe un bel successo di pubblico e trovò unanimi consensi malgrado durasse tre ore. La regia era di don Aldo COMPAGNUCCI e come riportarono i giornali, bravi gli attori, con una nota di lode per la prof.ssa Ida MORI che ha interpretato efficacemente la parte della madre e per  Rossana ROSSETTI che anche lei ha dato un saggio di bravura interpretativa.

aprile 1974 protesta dell’Osimana nei confronti dell’Amministrazione comunale. Il Consiglio Direttivo dell’Unione Sportiva Osimana, dopo tante attese pazienti e garbate, inviò al sindaco Paolo Polenta una vibrata e perentoria lettera di protesta per la grave situazione venutasi a creare a causa della indisponibilità del Diana. La questione della sistemazione del locale campo sportivo cominciava ad essere annosa ed assurda; il terreno di gioco – che doveva essere pronto per l’inizio del campionato al 1° novembre 1973 – era ancora impraticabile e sottosopra per i lavori da tempo avviati. L’Osimana era costretta a giocare le partite interne al vecchio stadio di Castelfidardo.  Questo il testo della lettera:

L’Assemblea del direttivo dell’U.S.Osimana mi ha conferito il mandato di definire con l’ente da Lei rappresentato ogni questione relativa all’agibilità ed al conseguente uso del campo sportivo Diana, che per la nostra associazione rappresenta un essenziale presupposto per l’esplicazione dell’attività sportiva. Mi permetto in argomento di sottolineare i sacrifici economici e logistici ai quali la nostra squadra di calcio è stata quest’anno sottoposta; così come mi permetto di sottolineare che ciononostante, essa ha saputo molto bene figurare nel campionato calcistico al quale sta partecipando quale brillante protagonista. ( In proposito non sarà vano rammentare che, se la squadra quest’anno non riuscirà a conseguire l’allettante risultato della promozione al campionato di quarta serie, ciò sarà in gran parte dovuto alla assoluta indisponibilità del campo sportivo che era stato invece promesso per il 1° novembre 1973). La società sta ora affrontando lo sforzo organizativo per un completo riassetto e per una più estesa e più impegnativa attività. Ciò rende, però indispensabile alla società stessa conoscere din d’ora ed in maniera certa la data esatta, entro la quale potrà finalmente fruire delle infrastrutture sportive connesse al campo Diana e del suo terreno di gioco. Sono conseguentemente costretto ad inviare formalmente la S.V. a rendermi ufficialmente nota la data entro la quale l’Unione Sportiva Osimana potrà tornare a fruire del locale campo sportivo.
f.ta Il Presidente dell’U.S.Osimana Antonio BRUNI
OSIMANA STADIOLavori di restauro al vecchio “Diana”. Alcuni dirigenti della società calcistica ( allora presieduta dall’imprenditore edile Antonio BRUNI): Pietro CARPINETI, Giuseppe RIDERELLI, Silvano PRINCIPI.

maggio 1974 Assemblea generale dei soci del Circolo Tennis Osimo, nei locali del circolo di lettura “Vetus Auximon”. Prima la premiazione dei giocatori che avevano fatto conquistare il secondo posto nella Coppa Marche, che rispondevano al nome di:Sandro Graciotti, Mariano Beato, Bianchini, Romano Monastier, Carlo Nicoletti, Maurizio Moretti e Riccioni.
Poi vennero rinnovate le cariche sociali con la riconferma di Renato BARTOLI come Presidente, e i consiglieri: Gino BUGLIONI, Antonio GIARDINIERI, LEONI, LOMBARDI, BRUGE’, BARALLI, MENGONI.

3 maggio 1974 fu un successo la prima edizione della Marcialonga di Osimo
marcialonga 1

1975 marcialonga Partenze della prima marcialonga osimana, settembre 1975

1975 marcialonga il 29 è Lucarì

Non fu solo una gara per atleti con la “A” maiuscola, ma una grande festa aperta a tutti e molti osimani si misero alla prova. La marcialonga era stata organizzata dall’Avis di Osimo in occasione delle celebrazioni del 45° anniversario della sua fondazione, intitolata “Marcialonga della SOLIDARIETA'” allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica osimana sulla necessità di donare più sangue possibile.

maggio 1974 400 furono i giovani delle scuole elementari e medie inferiori che parteciparono a partire dal 3 maggio alla sesta edizione dei Giochi della Gioventù. Un bel evento organizzato con molta semplicità e vissuto dai ragazzi osimani con tanta passione e divertimento. Alcuni risultati di quei Giochi della Gioventù 1974
ATLETICA LEGGERA
M.80 MASCHILI: 1° FLAMINI Lucio, 2° TARANTELLI Stefano, 3° BUGLIONI Oddo, 4° INGARGIOLA G.Franco.
SALTO IN ALTO MASCHILE: 1° POLACCO G.Carlo.
M.60 FEMMINILE: 1^ BONTEMPO Patrizia, 2^ FRONTINI Lina, 3^ CARACCIOLO Elisabetta, 4° RAFFAELLI Carla.
M.1000 FEMMINILI: 1^ VIGNONI Lorena, 2^ RICCIONI Alessandra
SALTO IN ALTO FEMMINILE: 1^ POLINORI Elisabetta
giochi 4

CICLISMO
GIMKANA cat. A: 1° BITOCCHI Emanuele, 2° BIONDINI Michele.
GIMKANA cat. B: 1° CENCI Lorenzo, 2° GIULIODORI Stefano.
GIMKANA cat. C: 1° DE MARTINO Giovanni, 2° GIULIODORI Stefano.
CICLO CROSS cat. C: 1° SCARPONI Massimo, 2° STAFFOLANI David, 3° CEDRATI Luca.
PALLAVOLO
1° IST.SAN CARLO, 2° Scuola Media “G.Leopardi”, 3° U.S.Osimana.
pallavolo giochi della gioventù 1971
JUDO
Fino KG 35: 1° ANTONELLI Lorenzo, 2° PESCE Bruno.
Fino KG 40: 1° FRONTALINI Fausto, 2° MENDOLA Alfonso, 3° BELLI Mario.
Fino KG 45: 1° BRECCIA Giansandro, 2° PESARESI Damiano, 3° BRUNI Ettore.
Fino KG 50: 1° SALVATORI Nazzareno, 2° LOCATELLI Marco.
Fino KG 55: 1° BELLI Stefano, 2° FAGIOLI Renato, 3° GAMBINI Mirko
Fino KG 70: 1° COSTANTINI Luca.
Oltre KG 70: 1° SCARPONI Ciro.
giochi 74
PATTINAGGIO A ROTELLE
CORSA M.150: 1° ANTONELLA Roberto, 2° VIRGINI Lino, 3° MARINI Igino, 4° MATASSOLI Massimo
MEZZOFONDO: 1° MATASSOLI Maurizio
giochi 15
TENNIS
1° STRONATI Stefano, 2° CANONICO A., 3° GIULIODORI S., 4° LOMBARDI
TENNIS DA TAVOLO
SINGOLO: 1° MANNINO Antonio, 2° CAVINA Giuseppe, 3° TRISCARI Giuliano, 4° STRONATI Stefano.
DOPPIO: 1° CAVINA – MANNINO, 2° TRISCARI – STRONATI, 3° BALERCIA – CAPOMAGI.

giochi 9
TIRO A SEGNO:
1° RAMAZZOTTI Paolo, 2° SBAFFO Paolo, 3° MAZZIERI Claudio, 4° QUERCETTI Sandro, 5° PESARESI Claudio.
giochi 5

MOTOCROSS MINORE

1° ANDREUCCI Celestino, 2° MOSCA Moreno, 3° BINCI Ferdinando, 4° CEDRATI Francesco
giochi 412

maggio 1974 La formazione della Lenco-Robur vincitrice del campionato di serie C girone B.  La società aveva puntato con lungimiranza su una politica di inserimento di giovani elementi dando loro piena fiducia e i risultati non mancarono. Allenatore Roberto Mancini.

lenco 16

maggio 1974 Nato nel 1973 ed intitolato in memoria di Andrea Marchetti – il giovane osimano tragicamente perito in un incidente stradale – il Moto Club di Osimo coinvolgeva tanti giovani motociclisti che si cimentavano nelle gare di regolarità e di motocross.
Oliviero MONTICELLI alla fine della stagione 1973, si era laureato campione regionale nella classe 50 cc, mentre nella stessa categoria Giuseppe CEDRATI si era piazzato al 3° posto.
La squadra osimana era forte anche nelle altre categorie maggiori con: Paolo BAMBOZZI, Giampaolo VICARELLI e MONTICELLI.
Nella foto una spettacolare acrobazia di Paolo BAMBOZZI durante una gara.
Bambozzi

motocros

13 maggio 1974 Il referendum per l ‘abrogazione dell ‘istituto del divorzio viene vinto dalle forze laiche con un risultato al di sopra di ogni ottimistica aspettativa. Sono 59,1% gli italiani che hanno votato “no” all ‘abrogazione della legge Fortuna-Baslini. Il senatore Fanfani commenta: “La DC ossequia la decisione che gli elettori hanno liberamente preso”. L’istituto del DIVORZIO è salvo.
Divorzio
E ad Osimo come era andata ?
rEFERENDUM dIVORZIO RISULTATII  “NO” si affermarono solo su 8 sezioni elettorali rispetto alle 29 presenti e presso le quali 15.293 elettori osimani andarono a votare  per confermare o meno il DIVORZIO. Vinsero i “NO” (chi voleva il mantenimento della legge sul divorzio) nelle sezioni: Istituto ( credo si tratti Istituto San Carlo), a Passatempo in entrambe le due sezioni, al Padiglione (per soli 2 schede), all’Avviamento, al Borgo S.Giacomo, alla Pietà e alla Fornace Fagioli.

20 maggio 1974 Gli abitanti di Montegallo – contrada posta al confine tra il Comune di Osimo e Offagna – hanno in questi giorni raccolto un centinaio di firme per protestare contro il tentativo di scaricare, in una cava posta nella contrada, i rifiuti solidi urbani provenienti dal Comune di Ancona.
Per i cittadini di Montegallo la richiesta del Comune di Ancona è davvero singolare se si pensa ad alcune cose:
1) la cava prescelta viene a trovarsi al centro di nuclei di caseggiati e porci di rifiuti rappresenterebbe un vero e proprio attentato alla salute degli abitanti;
2) tutti i terreni adiacenti erano coltivati in colture specializzate: vigneti, uliveti e alberi da frutto che verrebbero seriamente danneggiati.
3) a poche decine di metri dal luogo esiste una villa monumento nazionale di grande valore artistico e monumentale. La villa è,tra l’altro, circondata da alberi di alto fusto di notevole interesse paesistico.
Gli abitanti di Montegallo avevano tutte le regioni per protestare nella maniera più energica. L’Amministrazione comunale osimana si fece portavoce delle lamentele dei suoi concittadini. Nella foto la bella villa  Bonaccorsi a Montegallo.Montegallo

28 maggio 1974 Un ordigno, collocato sotto i portici di piazza della Loggia a Brescia, esplode mentre è in corso una manifestazione antifascista. Sette persone vengono uccise sul colpo e novanta restano ferite, due delle quali moriranno successivamente. Ordine Nero rivendica l’attentato.

mercoledì 29 maggio 1974 in risposta al vile attentato delle bombe di Brescia, gli osimani vollero far sentire tutto il loro sgomento sfilando numerosi davanti al Monumento della Resistenza. Un modo semplice per esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime e a manifestare lo sdegno civile e l’impegno della nostra comunità contro la violenza sanguinaria del terrorismo. Osimo era ed, ne sono certa, è questa.
solidarietà degli osimaniIl Consiglio Comunale convocato d’urgenza approvò un Ordine del Giorno per poi sospendere la seduta in segno di lutto.
Il consiglio comunale di Osimo riunitosi il 29 maggio 1974,
esprime commosso cordoglio alle famiglie delle vittime della strage fascista di Brescia. Il gravissimo attentato, che è costato sette vite umane oltre 90 feriti, si è verificato in corso di una manifestazione unitaria antifascista, promosse dei sindacati. Mai il volto assassino dei nemici della democrazia  si era manifestato e così aspramente; mai lo stato democratico nato dalla Resistenza, le forze politiche e le organizzazioni sindacali erano stati così gravemente e tragicamente sfidate. Ma chi vuole il Paese lacerato tra la rabbia, lo smarrimento e la paura, per impedire il libero e sereno sviluppo della vita democratica , sbaglia i suoi conti. I responsabili di questo disegno criminali siano perseguiti, ogni complicità sia smascherata, senza incertezze, perché i principi e i valori della tolleranza e della convivenza democratica, possano essere fondamento di ogni progresso civile.
Il consiglio comunale di Osimo, memore dell’ alto contributo dato dalla città alla lotta di liberazione, di cui ricorre quest’anno il trentennale,  in segno di lutto e di solidarietà decide di sospendere la propria seduta. “

Fra le unanime espressioni di solidarietà espresse dal Civico Consesso, quella del  Sindaco che così aveva aperto la seduta:  “Io ritengo che il Consiglio Comunale faccia bene oggi a esprimere ed associarsi agli interventi che sono stati fatti questa mattina nella manifestazione popolare.  Come Consiglio Comunale quale rappresentanza democratica più alta della popolazione osimana, ci uniamo, alle espressioni di condanna di questo vile attentato. Osimo democratica, Osimo antifascista come lo è sempre stata si unisce al dolore e alle voci che in tutt’Italia, in tutti i comuni d’Italia oggi si eleveranno per la condanna di questo barbero attentato alla vita di tutti i cittadini italiani”.

Sulle pagine dell’Osservatore l’indignazione di quanto accaduto è lasciata al giovane Paolo Pittori
Pittori Paolo

5 giugno 1974 La Nuovo Pignone, (ditta che era stata rilevata dall’Eni di Enrico Mattei ) che con lo stabilimento rilevato a Porto Recanati nel 1963 aveva suscitato tante attese occupazionali,  era entrata in una crisi gravissima. L’ipotesi di chiusura sollevò una grande mobilitazione e tanta preoccupazione.
I lavoratori e il Consiglio di Fabbrica che contava non pochi operai osimani, in questa situazione di grave difficoltà, si rivolse agli Enti Locali a tutti i livelli per chiedere la solidarietà e la vicinanza nella lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Il Consiglio Comunale di Osimo questa solidarietà alle maestranze del “Nuovo Pignone” non la fece mancare. La questione arrivò sui tavoli del Civico Consesso che approvò un Ordine del Giorno a sostegno dei lavoratori e del Consiglio di Fabbrica.
Il consiglio comunale di OSIMO esaminata attentamente la deficitarie situazioni della “Nuovo Pignone” che con il tempo invece di attenuarsi ha assunto proporzioni allarmanti, ritiene di concordare integralmente con le conclusioni che il Consiglio di fabbrica ha sintetizzato nel documento, dal quale emergono in maniera chiara i ruoli e le competenze che tale complesso deve avere e le cose da farsi;
Il Consiglio comunale condivide e fa proprio il testo del Consiglio di Fabbrica laddove si evidenzia: “..se l’azienda vuole effettivamente raggiungere una buona industrializzazione della produzione è necessario intraprendere una modifica delle politiche aziendale che deve essere protesa verso nuovi investimenti, un impegno della direzione aziendale a ristrutturare gli impianti, a riqualificare il personale, di riorganizzare gli apparati tecnici e commerciali per dare al “Nuovo Pignone” un carattere più competitivo sui mercati.
Il consiglio comunale auspica che nel quadro di una programmazione nazionali e regionali delle esigenze industriali e occupazionali del nostro territorio si tenda a dare un carattere prioritario a scelte che vadano direttamente e principalmente ad aiutare i territori più esposti a difesa del livello di occupazione e del salario.
Invita le partecipazioni statali ad essere più presenti in tale settore e che dia le garanzie con una politica organica di interventi per risolvere tali crisi denunciata dalle organizzazioni sindacali e da tutti i lavoratori;
Dispone altresì, a titolo di solidarietà verso i lavoratori in sciopero da diversi giorni un piccolo contributo di lire 50.000 dando atto che tale spesa trova copertura nel bilancio 1974″. Il testo venne approvato all’unanimità dal Consiglio.
Fra gli interventi più appassionati a difesa dell’iniziativa “pro Nuovo Pignone” quello del consigliere Ginnasio LAMPA che ribadì nel Civico Consesso l’importanza dell’atto consiliare a sostegno della lotta dei lavoratori dell’azienda concludendo così il suo intervento: “…. si deve sapere che la lotta delle maestranze della Nuovo Pignone che continua ininterrotta da diversi giorni è una lotta non tanto per il miglioramento retributivo, ma si lotta per creare e mantenere il lavoro, per l’occupazione che è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana
Nuova Pignone 1

giugno 1974 nuove indennità di carica sono disposte dalla legge per gli amministratori e per la prima volta si prevede un gettone di presenza per i Consiglieri comunali.
In applicazione delle nuove disposizioni legislative l’indennità mensile del Sindaco passa a £. 180.000 mensili mentre al solo Assessore delegato spetta £. 135.000 ( il 75% di quanto percepito dal Sindaco). Vine introdotto per la prima volta un gettone di presenza per i Consiglieri comunali ammontante a £ 5.000 per ogni giornata di effettiva partecipazione alla seduta del Consiglio comunale.

9 giugno 1974, nell’ambito delle manifestazioni antifasciste indette dall’amministrazione comunale per celebrare il 30º anniversario della Liberazione di Osimo dal fascismo, presso il cinema Concerto sono stati proiettati alcuni documentari “LUCE” che erano gli strumenti della propaganda di regime durante il ventennio nero
Nel corso della manifestazione hanno preso la parola il dottor Paolo Polenta sindaco di OSIMO, per presentare l’iniziativa, e il dottor Pacetti, responsabile del centro studi della resistenza della Regione Marche che ha illustrato il significato e il contenuto  dei documentari.
Estremamente positiva la partecipazione del pubblico: molti giovani e giovanissimi che, raccontano le cronache dei giornali,  si siano divertiti un mondo alle buffonesche parate e smorfie di Benito Mussolini. Divertiti ma anche un po’ stupiti gli anziani presenti, molti sembravano domandarsi come tanta gente abbia potuto subire il fascino di un simile pagliaccio.
Nella foto partigiani e truppe polacche lungo corso Mazzini, era il 6 luglio 1944.
1944 liberazione

giugno 1974 con una spesa di oltre 6 milioni l’Amministrazione installa diverse pensiline per l’attesa degli autobus
pensiline

Come  segnalato  dalla collega e brava fotografa Stefania Nasuti, dopo 41 anni la pensilina collocata a Montegallo svolge  ancora la sua funzione
pensilina 2

giugno 1974 Bill Gates, fondatore della Microsoft, da tempo in testa alle classifiche degli uomini più ricchi del pianeta, ha raccontato che il segreto del suo successo è stato lo studio del latino e del greco.  Anche dietro a questi ragazzi e ragazze che nell’ estate del 1974 aggiunsero i loro nomi all’Albo d’Oro del Liceo Scientifico e Classico “Campana”di Osimo, c’è stato il faticoso studio del latino e del greco:
Lauretta ALBA, Maria Assunta BALEANI, Lucia BARBIERI, Sandro BELFIORI, Elvira BORGHI, Fiorella BUCCOLINI, Carla CAMPAGNA, Alberto CAPITOLI, Maurizio CARLETTI, Sandro CITTADINI, Maurizio COLONNELLI, Stefano GENTILI, Achille GINNETTI, Maria Luisa GUERCIO, Loredana LORETANI, Eugenia MARCHEGIANI, Paolo MAZZOCCHINI, Luigi MAZZUFERI, Lucia MENDOLA, Marcherita PERILLO, Paola PERILLO, Maria Gabriella PETTINARI, Ida QUATTINI, Maria Vittoria SALTARA, Tiziana SAMPAOLESI, Luciano SARACENI, Giacinta SINIBALDI, Daniela TESEI.
Liceo

giugno 1974 C’è chi sostiene che il ’68 sia stato guidato da “cattivi maestri” e di questi “maestri del 1974” che ne sarà stato ? Questi le maestre ed i maestri diplomati alle Magistrali di Largo Trieste:
Isabella BALDASSARI, Alessandra CANAPA, Valeria CEDRARO, Marianna DONARGO, Americo FANTINI, Patrizia GALASSI, Gianfranco GARGANELLI, Doriana GUZZINI, M.Grazia ILLUMINATI, Graziella MAMMOLI, Luciano MENGHI, Massimo MILONE, Renzo TODARI, Cesarina TOMASETTI, Rita ZAGALGLIA.
64. 01

giugno 1974 Chiusero  il capitolo delle preoccupazioni per le interrogazioni, per i compiti in classe e si “maturarono” Ragionieri e Periti commerciali:
Enrico AGOSTINELLI, Valeria AGOSTINELLI, Nicolino BERARDI, Rodolfo BORSINI, Stefano BUSINARO, Giulia CANALINI, Germano CAPITANELLI, Andrea CAPRARI, Loredana CINTIOLI, Fabio FATTORINI, Irene GIULIODORI, Gianfranco GRASSI, Marco MAZZIERI, Margherita PERGOLESI, Giuliana POLVERIGIANI, Fabrizio STERLACCHINI, Luciano ALLORI, Alida CANTORI, Diana CARLETTI, Patrizia CERNIERI, Giampaolo DURANTI, Paolo GALDINI, Leandra GATTO, Maurizia LE MOGLIE, Mariella MORBIDONI, Maurizio MORONI, Giovanni MORRESI, Giampaolo PAOLINI, Maria Pia PIERGIACOMI, Laura SCALZO, Oreste SIMONETTI, Beniamino BRUTTI, David CORIANI, Giuseppe PIERANTONI.
1974 Ragioneria 6

1974 Ragioneria 5

1974 Ragioneria 3

1974 Ragioneria 2

1974 Ragioneria 1

domenica 14 luglio 1974 la Città di Osimo ha ricordato il 30° anniversario della Liberazione dal giogo Nazi-fascista e il contemporaneo sfondamento del fronte tedesco in prossimità della frazione di Case Nuove. Tale battaglia fu decisiva per la liberazione di Ancona e di tutta la provincia.
Nell’occasione fu inaugurato il cippo che si trova a Casenuove. La stele commemora “la battaglia  del Musone” o anche detto ” il forzamento del Musone” svoltosi tra il 17 e il 18 luglio 1944. Il superamento del Musone, dopo la decisiva e tormentata liberazione di Filottrano, costituì un momento importante nelle vicende della lotta di liberazione che fu decisiva per facilitare l’intervento delle truppe alleate per la liberazione di Ancona.  60 giovani partigiani osimani si arruolarono volontari nelle divisioni italiane “Cremona” e “Friuli” per continuare la lotta contro i fascisti e gli oppressori nazisti.
cippo di Casenuove di OsimoIl monumento commemorativo in travertino delle dimensioni di ml. 3.51×1,50 nel quale sono scolpiti i nominativi dei partigiani caduti è stato realizzato dall’impresa di marmisti osimani Marchegiani Mario e Tommaso su progetto del prof. Elmo Cappannari. Il cippo riporta la seguente iscrizione:

Speranza di Libertà ci affratellò ricordateci uniti
Luglio 1944 – Luglio 1974.
Le Marche nel 30° anniversario della Liberazione

bozzeto Cappannari Casenuove

CasenUove 4

luglio 1974 Pur tra le non lievi difficoltà economiche del momento si svolse la 8^ edizione del Festival di Musica ” città di Osimo”. Dal 1965 l’EMA raccoglie sempre maggiori consensi di pubblico per l’alto livello artistico culturale degli spettacoli organizzati. Un appuntamento estivo di richiamo, una prestigiosa iniziativa che si ripete con puntale cadenza annuale  che onora la nostra città.
Strategico il periodo scelto per gli spettacoli ( 12 – 24 luglio ), è il momento in cui la grande stagione del turismo è in atto su tutte le zone balneari, e per gli organizzatori è giusto e doveroso che Osimo compia il suo sforzo per essere presente ed operante nel settore. Un grande sforzo organizzativo da parte di  Claudio Polenta, Don Fanesi e Pio Fantasia che riescono ogni anno nel miracolo di allineare sul palcoscenico di piazza del Duomo, con le limitate risorse economiche a disposizione, i più prestigiosi nomi dello spettacolo internazionale. Tra gli spettacoli più acclamati:
– concerto sinfonico dell’Orchestra di Stato di Ostravia ( Cecoslovacchia);
– l’esibizione del pianista Luciano SANGIORGI ;

– Carlo LOFFREDO con la sua notissima Jazz Band una serata in  un omaggio a Duke Ellington.
jazz 1974

festival 1974

Festiva 1974 6

23 luglio 1974 Senza spargimenti di sangue cade in Grecia il regime dei colonnelli.

4 agosto 1974 Una forte carica di esplosivo, ad alto potenziale calorico, esplode a bordo del treno ltalicus sulla Firenze-Bologna, all’uscita della galleria di San Benedetto Val di Sambro. I morti sono dodici, ma nelle intenzioni degli attentatori che avevano regolato la bomba in modo da farla esplodere al centro della lunga galleria, dovevano essere in numero molto superiore.

27 agosto 1974 muore in Svizzera la dinamica fondatrice della Lenco Italia, Maria LAENG. Le verrà intitolato l’Istituto professionale di via Molino Mensa.

agosto 1975 la nuova Osimana si prepara, con molte ambizioni, ad affrontare il campionato di Promozione girone unico. Presidenti della società sono: Antonio BRUNI e Silvano PRINCIPI. Il nuovo allenatore è Marcello NERI ( ex professionista ed uno degli allenatori più ricercati). Questa la rosa dei giocatori:
Portieri: Parri, Tantucci, Taviani e Vaccarini.
Difensori: Bontempo, Bottegoni, Brunelli, Carpano, Ferri, Gaggiotti, Giacco, Pauri e Polenta Adriano.
Centrocampisti: Antinori, Carlini Marco, Gabbanelli, Mezzelani e Marini.
Attaccanti: Brazzoni Enzo, Cittadini, Feliciani, Graciotti Sandro detto Garibaldi, Mannino Raoul, Moglie, Pierucci, Zoppi Andrea.
Osimana 1975_1976

Marcello Neri e il Presidente Bruni

31 agosto 1974 viene inaugurata la Mait snc di Emilio TONTI ed Enrica CAMILLETTI. L’azienda in pochi anni diventò leader nella produzione, su proprio brevetto,  di macchine  industriali trivellatrici mobili.
Trivella MaitNella foto  un vero mito la “trivella Mait Ten” una delle prime macchine trivelle mobili prodotte dalla ditta Mait. Era capace di eseguire fori da 1.2 mt fino a 30 mt di profondità, su ogni tipo di terreno. Si trattava di una trivelsonda mobile con asse posteriore azionata tramite sistema meccanico. Un grande merito della MAIT  macchine industriali perforatrice e del Sig. Emilio Tonti, primo ideatore al mondo di una perforatrice meccanica semovente.

agosto 1974 anche negli anni 70 era molto viva la questione della “fuga dei cervelli”.
Osimani doc, e di questi molti giovani, che decidevano di lasciare la propria terra e trasferire le loro professionalità lontano dai confini italiano. Questo accade sistematicamente anche oggi a causa della crisi che costringe molti giovani della nostra città a partire per cercare occasioni e realizzazioni di aspettative di studio che purtroppo il nostro territorio non riesce ad offrire.
Sarebbe bello non perdere i legami con ciò che di buono i nostri concittadini hanno portato fuori dalla nostra piccola comunità per sfruttarla all’estero o in altre realtà del Paese. Creare un catalogo delle eccellenze osimane all’estero e mantenere un legame con loro sarebbe utile anche per la nostra comunità, in fondo, si tratta di persone “ambasciatori delle nostre tradizioni”.
Alcuni di questi sono diventati imprenditori o stanno facendo carriera in uffici strategici della finanza, dell’economia. Proverò in seguito a raccogliere alcune di queste belle storie.
Nel periodo in esame (1970 – 1975) tra gli osimani di eccezione “ambasciatori delle nostre tradizioni” è da menzionare la figura del prof. Oreste VACCARI glottologo di fama internazionale. Ai più sarebbe rimasta persona sconosciuta se don Carlo Grillantini non ne avesse fatto un bellissimo articolo ed elogio sulla stampa locale dell’epoca.
La sua è stata una storia singolare, figlio di Enrico VACCARI, un prode ex garibaldino che fu capo stazione presso il nostro scalo ferroviario, e di Luisa Mayo. Fin da piccolo la sua passione fu attirata dala conoscenza delle lingue straniere. Dopo gli studi universitari fatti a Napoli, insegnò in Canada e poi in Argentina, ma il desiderio di conoscere le lingue orientali lo spinse a trasferirsi a Tokyo. Nella capitale nipponica mise le sue radici, sposandosi con la sig.na Enko Elisa, e mentre insegnava lingue europee approfondì lo studio della lingua giapponese. A lui si devono diverse pubblicazioni in giapponese e in inglese e la fondazione di un Istituto Linguistico. Tra le sue opere di maggior rilievo: il Corso di conversazione inglese-giapponese e il dizionario inglese-giapponese. Opere di gran successo sopratutto negli Stati Uniti dove furono più di un milione le copie vendute.
Il prof. Vaccari per la sua importante opera di diffusione della lingua giapponese ebbe anche uno dei maggiori riconoscimenti dal Governo nipponico: il conferimento del premio dell’ordine del Gran Tesoro. E’ stato il primo straniero ad aver ricevuto tale onoreficenza. Da convinto antifascista il prof. Vaccari venne internato dal Governo nipponico perchè si rifiutò di riconoscere lo Repubblica di Salò. Nel dopo guerra il prof. Vaccari continuò nella sua preziosa opera di approfondimento e di divulgazione della complicata lingua giapponese.
Oreste Vaccari un insigne figura di osimano di eccezione.
Vaccari Oreste

agosto 1974 quando per molti giovani osimani il pomeriggio era troppo azzurro e lungo …..  c’era il baretto di piazza nuova
baretto di Piazza Nuova

1 settembre 1974 all’ospedale Muzio GALLO proseguendo l’opera di miglioramento dei servizi aprì un nuovo reparto: quello di urologia. La nuova divisione, venne affidata al concittadino dott. Raimondo LOMBARDI che da anni si dedicava a questa specialità medico chirurgica.
villa-cannone

settembre 1974 Gloria CASTELLANA osimana che da anni si dedicava con bravura e successo alla scrittura di fiabe e novelle vince la medaglia d’oro all’8^ edizione del premio letterario nazionale “H.C. Andersen” indetto dal comune di Sestri Levante con il Corriere dei Piccoli riservato agli scrittori di fiabe.

18 settembre 1974 come oramai da tradizione, il 18 settembre  festività di San Giuseppe da Copertino patrono di Osimo, vengono consegnate le medaglie ai cittadini benemeriti. Tale iniziativa che si ripete di anno in anno vuole premiare i cittadini osimani che si sono distinti in vari settori. Quell’anno ricorrendo il 30° anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo-fascismo ( 1944-1974), l’Amministrazione comunale volle assegnare i riconoscimenti a delle persone che hanno dato un particolare contributo alla lotta antifascista nella città. Si tratta dell’avv. Vincenzo ACQUA e del sig. Quinto LUNA per la loro nota attività di antifascisti e di combattenti partigiani.
Civiche Benemerenze dal 1970
L’avv. Vincenzo ACQUA è stato membro del C.N.L., ha subito la detenzione per la sua attività di antifascista e dopo la liberazione ha ricoperto varie cariche  amministrative ad Osimo di cui è stato Sindaco per molti anni. La Motivazione della benemerenza: ” per aver svolto con fermezza e personale sacrificio una permanente azione contro il fascismo e per aver dato un contributo determinante, quale membro del C.L.N.  e amministratore comunale, alla rinascita democratica della nostra città” .
Il sig. Quinto LUNA  comandante partigiano si è distinto per molte azioni nella provincia  e nella regione. La Motivazione della benemerenza: ”  per il valoroso e costante impegno di combattente partigiano che lo portò ad operare efficacemente in molte parti della regione contribuendo così alla lotta popolare di liberazione contro la dittatura fascista “.

Prima della consegna delle medaglie, avvenuta presso il palazzo comunale, il sindaco ha tracciato un breve ritratto di due concittadini premiati mettendo in risalto la fede antifascista, il loro attaccamento agli ideali di democrazia e di libertà, la loro milizia coerente e disinteressata.
Democristiano l’avv.Vincenzo Acqua, comunista il signor Quinto Luna, entrambi, aldilà delle divergenze ideologiche, si trovarono a percorrere insieme la stessa strada della dura lotta antifascista.
Al termine della cerimonia, visibilmente commossi, l’avv. Acqua e il signor Luna, ritirando le medaglie, hanno rivolto un breve ringraziamento alle amministrazione comunale per questo riconoscimento ad essi conferito.
Entrambi hanno voluto sottolineare quanto questa iniziativa varca l’aspetto individuale, ma deve invece essere un riconoscimento ad un’intera generazione di italiani che ha sofferto e combattuto contro il fascismo.
1974 Quinto Luna civica benemerenza 1

Acqua 3

18 settembre 1974 Il nuovo campo sportivo Diana viene ufficialmente inaugurato il giorno della festa del patrono. Con l’occasione si svolse un’amichevole: Osimana – Giulianova  brillantemente vinta dai nostri portacolori.
Nella previsione dei lavori da effettuare si era pensato di attrezzare la struttura di via Olimpia anche per lo svolgimento dell’attività di Atletica Leggera. Venne dato l’incarico all’ing.Mariotti nell’aprile 1968 per la elaborazione di un progetto riguardante la creazione di 4 corsie attorno al campo, una pedana per il salto in alto, una per il lungo e il triplo, una per l’asta, con relative fosse di caduta, le pedane per il lancio. In questo modo l’Amministrazione aveva pensato di colmare la lacuna nel settore dell’Atletica Leggera, settore che si stava sviluppando sopratutto grazie alla presenza di un bel gruppetto di ragazze.
Il Comune aveva deliberato per tale progetto, una spesa di circa 17 milioni da coprire con un apposito mutuo. Eseguendo i lavori l’Amministrazione decise che occorreva, stante le pessime condizioni del fondo erboso, altresì provvedere alla sistemazione del manto erboso con appositi lavori di drenaggio, la sistemazione delle gradinate per il pubblico e la palazzina spogliatoi.
Diana

settembre 1974 si è ripetuto il successo del concorso pianistico “Coppa Pianisti d’Italia” ( siamo alla settima edizione).
1974 coppa pianistiVincitore assoluto sarà  il giovane Luigi CECI di Bari.
1974

ottobre 1974 l’opinione pubblica osimana ma anche di fuori Osimo viveva con apprensione la drammatica situazione che stava attraversando la Lega del Filo d’Oro. L’Associazione osimana fondata da don Dino MARABINI e Sabina SANTILLI aveva dato vita ad un Istituto, denominato Istituto “Nostra Casa”, per la cura  e la riabilitazione dei bambini ciecosordomuti, cioè bambini pluriminorati che non venivano curati da altri Istituti del genere o perlomeno dove sono solo ricoverati senza essere riabilitati.  Dopo i primi anni di attività svolta quasi in forma volontaristica l’attività dell’Istituto andava sempre più specializzandosi e arricchendosi di riconoscimenti ( prima la parificazione delle scuole elementari e materne). Aumentando la propria attività e adeguando le proprie strutture alla ricerca di una sempre più adeguata risposta da dare all’utenza – che come detto non era solo di tipo assistenziale ma soprattutto riabilitativo – anche le spese dell’Ente andavano notevolmente aumentando. Fino ad allora l’Associazione era vissuta prevalentemente grazie alla sensibilità e all’aiuto concreto dei cittadini, sia osimani che da tutta Italia, poi l’entrata maggiore della Lega cominciò a derivare dalle rette degli Enti Locali di provenienza dei ragazzi ricoverati. Ma a causa delle lentezze e spesso della mancanza di  pagamento di dette rette,  il bilancio della Lega iniziò ad andare in sofferenza. Si iniziò a vociferare di: “chiusura della Lega del Filo d’Oro” a decorrere dal mese di Dicembre 1974. Tutta la popolazione osimana seguiva con ansia la difficile situazione  che stava vivendo l’istituto di don Dino.

La questione che stava a cuore di tutti gli osimani non poteva non trovare attenzione nell’Assise comunale osimana. L’Amministrazione comunale si adoperò per appoggiare validamente le giuste richieste della lega. Il Sindaco, per due volte, accompagnò don Dino e la  delegazione dei dirigenti della Lega negli incontri con i vari Ministeri per ottenere la sospirata convenzione.  Anche il  Consiglio comunale diede il proprio contributo deliberando un Ordine del Giorno, ancora una volta votato in modo unitario, questo il testo dell’ordine del Giorno:
Il CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO,
udite le comunicazioni del Sindaco sulla grave situazione dell'”Istituto NOSTRA CASA” della Lega del Filo d’Oro che per difficoltà finanziarie ha deliberato la chiusura a decorrere dal 1° ottobre 1974 garantendo peraltro la continuità della propria attività fino al termine del corrente anno facendo affidamento sulle contribuzioni private;
tenuto presente che tale Istituto è attualmente l’unico in Italia a curare efficacemente la riabilitazione dei bambini pluriminorati psicosensoriali contemporaneamente della vista, dell’udito e della parola;
esprime anzitutto la propria solidarietà ai dirigenti e al personale della Lega del Filo d’Oro, nonchè alle famiglie interessate e a quanti alti si stanno, adoperando per la sopravvivenza e il consolidamento dell’Istituto;
auspicano che il Governo e il Parlamento procedano quanto prima  ad un organico intervento legislativo  nel settore dell’assistenza agli handicappati, ponendo così trmine ad una situazione di disorganicità ed insufficienza degli interventi finora attuati;
chiede che, in attesa del raggiungimento di tale obiettivo che potrà significare anche la pubblicizzazione dell’Istituto o altre adeguate soluzioni, se ne garantisca intanto la vita trattandosi dell’unico che in Italia si occupa di una categoria così bisognosa di interventi concreti e di umana solidarietà, fornendo ad esso i contributi finanziari che sono previsti dalla legge 30.03.1971 n. 118;
considerato che in un incontro avutosi a Roma il 9 ottobre u.s. il Ministro della Sanità ( mia nota: on.Vittorino Colombo) si è impegnato a firmare la necessaria convenzione con l’Istituto ai sensi della legge precedentemente richiamata e che, fino ad oggi, tale impegno non ha avuto concreta attuazione rimettendo in forse nuovamente l’avvenire dell’Istituto;
invita il Ministro della Sanità a provvedervi immediatamente, secondo gli impegni presi, garantendo rette adeguate alle particolarissime caratteristiche dell’Istituto che non possono essere raffrontate a quelle di Enti che provvedono soltanto al ricovero dei minorati;
si impegna a sviluppare con l’opinione pubblica e la cittadinanza iniziative volte all’approfondimento dei problemi dei ciecosordomuti in particolare e della riforma dell’assistenza in generale al fine di dare ogni possibile contributo dell’Ente locale alla soluzione di essi.
Lega filo d'oro 456

Ottobre 1974 i cittadini di via Striscioni protestano. Era da circa 5 anni che in quella zona insisteva una discarica, una discarica che pur dichiarata idonea dalla Commissione Prefettizia tuttavia per la mancanza dei necessari lavori di interramento dei rifiuti di fatto non era in regola. A seguito della dura e forte protesta della gente la discarica divenne da allora un “osservato speciale” ( tanti gli interventi, i lavori eseguiti per limitare i danni ambientali e numerose volte la questione arrivò sui tavoli del Civico Consesso) fino alla sua chiusura definitiva.
Villa San Paterniano territorio
La protesta di Via Striscioni proseguirà anche nei mesi successivi con articoli inviati ai giornali e l’ennesima petizione con la accolta di più di 100 firme di capi famiglia trasmessa all’Amministrazione comunale. Ecco quanto, tra l’alro” scrissero i capi famiglia al Sindaco:
I sottoscritti si rivolgono nuovamente alla S.V. affinchè vengano presi i dovuti provvedimenti per trasferire in altra località lo scarico dei rifiuti solidi urbani. La richiesta è motivsta dal fatto che detti rifiuti non sono stati mai interrati, ma sistematicamente incediati provocando così cortine di fumo che trasporte dal vento per chilometri ammorbano l’aria per mesi interi, arrecando seri disturbi all’organismo ( mal di testa, inappetenza, insonnia, difficoltà respiratoria particolarmente gravi nei soggetti malati ed asmatici.
Pertanto riferendoci anche alla precedente istanza, che non venne presa in considerazione per il rifiuto da parte degli agricoltori di accettare lo scarico nei loro terreni si permettono di segnalare la disponibilità del sig. Cesare SANTICCHIA ( abitante nella casa colonica adiacente a quella in cui venfono effettuati gli scarichi solidi di Offagna), il quale ad un prezzo inferiore metterebbe a disposizione l’area per lo scarico dei rifiuti e ne garantirenbe l’interramento.”

29 ottobre 1974 In un clima politico nazionale segnato dalla ingovernabilità, il 3 ottobre 1974 si era dimesso il 5° governo Rumor (leader dorotei della Democrazia Cristiana), dall’acuirsi della violenza politica dell’estrema destra e dell’estrema sinistra, Osimo che fino ad allora aveva goduto di un discreto sviluppo economico grazie all’espandersi di piccole industrie locali ma sopratutto della Lenco, si ritrova improvvisamente alle prese con il problema dell’occupazione. La più grossa industria osimana, La Lenco Italiana, aveva deciso di mettere le proprie maestranze in Cassa Integrazione, 32 ore settimanali a partire dal 1° novembre 1974.
Con la Lenco vanno in crisi tutte le numerose aziende di piccole e medie dimensioni ad essa collegata. La città e con essa tutte le famiglie osimane si ritrova fragile, indifesa e senza prospettive.
Il Sindaco, anche d’accordo con i consiglieri rappresentanti dei vari gruppi consiliari, convoca un Consiglio Comunale Straordinario per consentire al Civico Consesso una discussione sul futuro occupazione della città.
A seguito dei vari interventi il Consiglio con voti unanimi approva il seguente Ordine del Giorno:
IL CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO,
di fronte al prolungarsi della crisi politica che travaglia il nostro Paese in un momento di gravissime difficoltà economiche;
alla luce del ventilato licenziamento di dipendenti da parte di imprese cittadine e della messa in Cassa Integrazione di tutti gli operai della Lenco Italiana che minaccia inoltre una serie di ditte collaterali e di lavoranti a domicilio, fatti che tendono a scaricare ancora una volta le difficoltà dell’attuale momento economico sui lavoratori;
chiede che si costituisca al più presto un governo in grado di difendere efficacemente l’occupazione e di fermare la spirale del caro-vita, impostando una politica economica basata sulla programmazione democratica e sui consumi sociali;
esprime la più netta opposizione all’ipotesi dello scioglimento anticipato del Parlamento e di elezioni politiche anticipate, due fatti che non risolverebbero nessuno dei problemi aperti nel nostro Paese e ne aggraverebbero altri, compresi l’occupazione, il caro-vita e la difesa delle stesse Istituzioni Repubblicane.
In questo spirito il Consiglio comunale esprime pieno appoggio alle maestranze, della Lenco, delle altre imprese e alle loro organizzazioni sindacali, impegnandosi a seguire gli sviluppi delle vertenze a tutti i livelli, in appoggio alle giuste esigenze dei lavoratori.
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manifestazione pro occupazione

Novembre 1974 La Giunta municipale aveva incaricati i progettisti del Piano Regolatore Generale, gli architetti Rozzi e Carancini, a predisporre la redazione di un Piano Particolareggiato del Centro Storico e di un Piano di ristrutturazione della rete commerciale.
PIANO Particolareggiato del CENTRO STORICO rivestiva una importanza primaria ed era la diretta conseguenza logica del lavoro del Piano Regolatore che era stato da poco adottato.

In Consiglio Comunale vengono invitati i due progettisti a relazionare sulla questione PIANO PARTICOLAREGGIATO del CENTRO STORICO.
Il Sindaco, prof.Paolo POLENTA, introduce l’argomento: ” Il centro storico di OSIMO ha una particolare importanza, perché è piuttosto vasto, non ha un valore soltanto da un punto di vista storico, artistico ( e ne ha parecchio ) ma lo ha anche da un punto di vista di ricchezze di strutture edilizie, economiche, che all’interno del centro storico ci sono.
Sappiamo tutti che le attuali ristrettezze della legge urbanistica non consentono, purtroppo, la realizzazione di opere di non secondaria importanza, di ristrutturazione e di restauri. Per cui, e ciò ha portato indubbiamente, da una parte a garantire il centro storico da interventi che fossero stati depauperanti della sua ricchezza, dall’altra parte però, in certi casi, ha costituito un elemento negativo di freno, con la conseguenza che alcuni quartieri del centro storico sono oggi pressoché inabitabili nei punti più mal ridotti .
Quindi il piano deve, secondo noi, determinare la destinazione del centro storico sulla base delle indicazioni che abbiamo già visto in sede di Piano Regolatore, cercando di realizzare contemporaneamente queste sue esigenze: da una parte è quella di garantire, non solo il mantenimento, ma direi la valorizzazione di un ricco patrimonio, non solo, ripeto, storico e artistico, ma anche ambientali e urbanistico del centro storico;
dall’altra parte però, deve garantire anche la possibilità di ridare alle zone del centro storico che stanno morendo, quella rivitalizzazione che è necessaria, perché il valore di questa zona di OSIMO sia mantenuto e utilizzato giustamente nel contesto della programmazione territoriale di tutto il Comune.
È un piano particolarmente impegnativo, quindi, che richiederà un impegno di circa un anno di lavoro, di studi e di rilevazioni prima e poi di redazione della sistemazione del centro storico che, ripeto, dovrà essere fatto in base agli obiettivi che noi daremo, obiettivi che peraltro erano già contenuti nella relazione del PRG dove già si diceva, anche se in forma molto generali, quali erano gli indirizzi che si cercava di perseguire. Ora lascio la parola ai progettisti che faranno un’illustrazione di questo problema, anche sulla base di una prima discussione che c’è stata con la Giunta il cui frutto è contenuto nel documento che vi è stato consegnato“.
Intervento dell’architetto ROZZI ( uno dei progettisti del nuovo PRG che era stato da poco approvato in Consiglio comunale): “..in questa fase credo che la cosa importante sia analizzare e discutere gli obiettivi che il Piano Particolareggiato del centro storico si pone, e cominciare anche a valutare quali strumenti possono essere utilizzati e sono da scegliere per attuare poi questi obiettivi. Già in fase di elaborazione, poi di approvazione del PRG, si era dovuto necessariamente individuare quello che avrebbe dovuto essere il ruolo del centro storico nel territorio comunale. In fondo il piano particolareggiato non è altro che lo strumento esecutivo che è necessario perché possano essere operate nel centro storico quelle modifiche, quelle trasformazioni necessarie a consentirgli di svolgere efficacemente e pienamente le sue funzioni che il piano regolatore generale aveva già indicato. In sintesi gli obiettivi che il piano particolareggiato si propone di raggiungere sono questi: da un lato c’è la conservazione e il ripristino, in taluni casi dei valori culturali rappresentati dal centro storico di Osimo valori che sono quindi di carattere storico, sono di carattere architettonico, sono di carattere ambientale;
questo è un obiettivo che è anche un vincolo operativo, nel senso che il centro storico è molto ricco di questi valori ed evidentemente il loro mantenimento costituisce un preciso vincolo nelle possibilità di intervento per modificare la situazione. Sotto un profilo funzionale gli obiettivi sono sostanzialmente due: quello di rafforzare la funzione direzionale del centro storico, funzione che il centro storico già svolge, ma che per una serie di motivi svolge in modo non completamente efficiente e direi in modo non completamente efficace e direi in modo con efficienza decrescente nel tempo. E questa funzione direzionale è rappresentata (anche se direzionale non è una definizione esatta) da quelle funzioni il cui raggio d’azione è almeno comunale, oppure addirittura sovracomunale. Sono quindi gli uffici pubblici come l’Amministrazione Comunale, come certi uffici di carattere provinciale, o regionale, o statali, e soprattutto, perché un settore in cui l’iniziativa dell’Amministrazione può avere particolarmente peso, è il settore dell’istruzione media superiore. Se n’era già parlato nel corso dell’elaborazione del PRG rilevando come Osimo oggi disponga di tutte le scuole medie superiori, da un punto di vista formale, di come tuttavia la sistemazione e l’efficienza di queste scuole medie sia molto spesso precaria,  nella prospettiva di un rafforzamento notevole cioè di un notevole aumento degli iscritti a questa scuole, sia da prevedere una loro sistemazione che possa essere considerata veramente efficiente e non (come spesso per necessità si è dovuto accettare) una sistemazione di ripiego. Questo significa anche che in prospettiva bisogna cogliere le opportunità di uno spostamento del centro storico, di una quota di funzioni, soprattutto di esercizi commerciali, che rubano spazio, sia spazio costruito che spazio di circolazione, alle altre funzioni che sono insediate nel centro storico, non per servire la popolazione del centro storico, ma è realtà per servire tutta la popolazione, e, delle zone di espansione, e, delle frazioni.
Evidentemente questo è un risultato il cui raggiungimento richiederà del tempo, ma che va perseguito proprio perché questo significa rendere maggiormente funzionale ed efficiente il centro storico e contemporaneamente rendere funzionali ed efficienti le altre zone del territorio comunale.
Invece l’altro obiettivo funzionale sostanziale riguarda le zone residenziali, o meglio, riguarda la popolazione che risiede nel centro storico. Una parte rilevante di questa popolazione è popolazione a basso reddito che vive in condizioni che non possono essere definite assolutamente soddisfacenti, anzi, talora sono condizioni che la società non dovrebbe tollerare. È una popolazione che non ha, per definizione, la capacità economica di risolvere con i propri mezzi la situazione  in cui si trova e che quindi è necessario ed ha diritto che intervenga la collettività in suo aiuto; un aiuto che è, non soltanto di tipo tecnico e normativo, cioè che offre, attraverso il piano particolareggiato, lo strumento normativo per poter attuare certi tipi di trasformazione, ma perlomeno in molti casi, dovrà anche essere un aiuto di tipo economico. Cioè obiettivo quindi del piano particolareggiato è : prevedere delle trasformazioni che riqualifichino le condizioni di abitazione, senza che ciò costituisca  un pericolo, senza che ciò obblighi chi vi abita ad allontanarsi dal centro storico per insediarsi in altre zone.
Infine ci sono due obiettivi che sono subordinati, ma altrettanto strettamente interconnessi con quelli precedenti che riguardano: uno la circolazione e la sosta dei veicoli, che attualmente ha già largamente deteriorato la qualità del centro storico. Questo è evidentemente un grosso problema, però, se il centro storico deve essere efficiente, deve essere un ambiente qualificato, occorre eliminare o quantomeno ridurre molto fortemente la sosta e la circolazione dei veicoli al suo interno. D’altra parte è chiaro che se il centro storico deve svolgere le funzioni che si sono indicate, è necessario che esso sia facilmente accessibile da parte di chi appunto ha necessità di servirsi di quelle funzioni. Quindi non si può risolvere questo problema con degli atti semplicemente negativi che impediscano o limitino la circolazione, bisogna anche trovare le soluzioni che consentano comunque di accedere con facilità al centro storico.
Infine ultimo degli obiettivi e quello di dotare il centro storico delle attrezzature e dei servizi che per certi versi mancano o sono carenti. Questo Può riguardare i servizi come il verde; esistono i giardini pubblici, ma sono insufficienti al fabbisogno del centro storico; esistono altre attrezzature, se si vuole di tipo minore, ma ciò nonostante ugualmente importanti, che pure sono o inadeguate o qualche volta carenti. Questo può riguardare i servizi come il verde; esistono i giardini pubblici, ma sono insufficienti al fabbisogno del centro storico; esistono altre attrezzature, se si vuole di tipo minore, ma ciò nonostante ugualmente importanti, che pure sono o inadeguate o qualche volta carenti. Quindi questo è il quadro degli obiettivi.
Per quanto riguarda gli strumenti io credo che in questo momento si possano semplicemente tracciare delle grandissime linee. Le trasformazioni che il Piano Particolareggiato prevederà, sapranno essere attuate o dall’operatore pubblico, o dall’operatore privato. Evidentemente una serie di interventi che riguardano i servizi pubblici da un lato e la riqualificazione della residenza a favore degli stati a basso reddito, devono essere attuate o perlomeno strettamente controllate dall’ente pubblico e quindi dal Comune.
Altri tipi di trasformazione possono essere affidati all’iniziativa privata, la quale dovrà operare evidentemente nel quadro delle indicazioni, delle norme e delle prescrizioni del Piano Particolareggiato. A questo punto bisogna anche chiarire un fatto importante, cioè nella situazione attuale è difficile che l’operatore pubblico abbia le forze sufficienti per attuare gli interventi necessari e, d’altra parte, in molti casi, nella situazione attuale l’operatore privato attore privato può non avere convenienza ad intervenire. Questo significa che non tutti gli strumenti, come alcuni strumenti fondamentali per intervenire nel centro storico sono al di fuori del potere dell’Ente Pubblico, ma si trovano ad altri livelli che riguardano una serie di norme, regolamentazioni di legislazione che d’altra parte sono fondamentali. Cioè sino ad oggi, mettiamo tutta la legislazione di tipo fiscale sulle costruzioni, ha agevolato esclusivamente le costruzioni nuove, con le esenzioni delle imposte, esenzioni sui materiali di consumo, riduzioni delle imposte sui materiali di consumo , ecc. e questo  non ha affatto agevolato gli interventi sulle costruzioni esistenti.
Evidentemente un cambiamento di questo tipo di legislazione potrebbe essere estremamente importante per creare condizioni di convenienza all’operatore privato.
Allo stesso modo i finanziamenti destinati a interventi nel vecchio patrimonio edilizio, sono stati finora mancanti o estremamente scarsi da parte dello Stato, delle Regioni, ed evidentemente un loro aumento è essenziale se si vuole realizzare il Piano Particolareggiato in tempi che siano efficienti, in tempi ragionevolmente rapidi.
Intervento dell’architetto CARANCINI ( l’altro progettista incaricato all’elaborazione  del nuovo PRG ): “..mi vorrei soffermare sul concetto di Centro Storico. Purtroppo fino a qualche anno fa, il centro storico rappresentava, era il rifugium dei cultori astratti, degli affezionati. Qui ad Osimo avete un personaggio come mons. Grillantini che ha scritto molto della vostra storia. Ha scritto due libri che si leggono molto bene e Vi invito tutti a farlo. Questo per dire che c’è stato un salto qualitativo, quello che era territorio per pochi, oggi finalmente sta diventando per parecchi. Quando il Sindaco ha parlato di “rivitalizzazione”, vuol dire che per parecchi anni quel luogo è stato “ibernato”, adesso noi abbiamo, potremo avere, gli strumenti per farlo rivivere dopo questa ibernazione. Naturalmente non sono strumenti soltanto legali, soltanto di origine e natura legale, ma sono strumenti anche morali, culturali. Io mi appello e questo senso del valore del termine di centro storico, perchè altrimenti avremo perduto qualsiasi battaglia iniziale. Perchè anche se non abbiamo dalla parte nostra certi leggi, però con l’entusiasmo, con il piacere di dire : facciamo veramente qualche cosa, rinnoviamo una stasi che dura da centinai di anni, noi potremmo forse essere utili, noi potremmo dire finalmente di aver sbloccato una situazione che rimane e che potrebbe anche rimanere se non c’è la volontà di farla camminare. Questo è uno dei punti essenziali. Il Sindaco ha parlato di valore economico e valore umano. In effetti la rivitalizzazione si esplica attraverso due cose: un interesse economico che è sempre la molla, lo stimolo e il valore umano, cioè voi lo vedete perchè il Centro Storico ancora oggi determina, rappresenta un grandissimo polo di attrazione per tutta Osimo, per tutti coloro che abitano, anche quelli che abitano nelle frazioni. Non si muove paglia , non c’è celebrazione, non c’è spettacolo, non c’è un qualche cosa che partecipi  della presenza delle persone, del popolo, che non si attui nel centro storico. E non avrebbe d’altra parte spiegazione diversa, perchè questo ? Perchè è qui che ognuno attraverso la memoria, ritrova tutte quelle cose, quei fatti che si sono succeduti in centinaia di anni, cioè rappresenta  l’identificazione stessa di coloro che ci vivono anche se vivono nelle frazioni.
Questo dobbiamo assolutamente mettere in conto, questo estremo valore storico delle città. Se noi dimentichiamo questo, è inutile fare i piani ecc. Voi dovete sapere quando si parla di centri storici in Italia  che questi ( quelli  che hanno avuto una loro consacrazione  ufficiale) sono pochi appena un centinaio in tutta Italia.  Osimo  è uno di questi  quindi non dobbiamo perdere questa occasione. Non dipende solo da noi tecnici o da Voi Amministratori, dipende anche dai cittadini osimani. Ecco perchè Osimo si trova oggi  a doversi impegnare per un processo enormemente valido, cercate di capirne il valore, perchè è solo così che potremmo dare tutto il nostro contributo con un grosso entusiasmo.
Porta MusoneNella foto la vecchia porta romana – Porta Musone -per mezzo della quale si accede da sud al Centro storico di Osimo. Il Piano particolareggiato per il centro storico si proponeva di  garantire a un tempo la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico-ambientale e la rinnovata funzionalità del tessuto edilizio.

novembre 1974 cambio di presidi  alla scuola media “Caio Giulio Cesare” nuovo preside viene nominato il prof. Mario MARCHEGIANI, mentre alla media “Giacomo Leopardi” nuovo preside è il prof. Mario ROSSINI.
scuola 25

novembre 1974 marzo 1975 al Teatro “La Fenice” si svolge la quarta stagione di prosa. Una collaborazione tra: Comune, Ema e Eti. 5 spettacoli di prosa con nomi di rilievo e di grandi capacità espressive nel circuito teatrale nazionale.
Prosa 1975

novembre 1974 ha avuto piena attuazione il Piano di riordinamento del traffico. Tra le più importanti soluzioni adottate: la chiusura del traffico e la realizzazione di un’isola pedonale  in  Corso Mazzini, l’istituzione di vari sensi unici finalizzata ad una maggiore scorrevolezza del traffico, l’installazione di semafori in Largo Trieste e al Crocefisso, la costituzione di aree ( nel centro) di carico e scarico, aumento del numero dei posti-macchine per parcheggi nelle zone del centro storico e in quelle immediatamente adiacenti ( sia quelli  a disco orario che di quelli a tempo indeterminato), soppressione dei parcheggi in piazza del Comune, generalizzazione del “disco orario”( finalizzato all’avvicendamento e ad una maggiore  facilità di parcheggio). L’amministrazione alla fine di questa operazione ( definita da alcuni contestatori  la “rivoluzione golpista”) registrava la disponibilità  di ben circa 325 posti-macchina  con limitazione a disco orario. Rimanevano, sempre nella zona centrale, altri circa 635 parcheggi senza limite orario: via Fonte Magna, via Costa del Borgo, via Giulia, via Guasino, via Leopardi.
Corso 10

Corso 14

domenica 10 novembre 1974 viene intitolata, su iniziativa del PCI, la “casa del popolo” a Riccardo GIULIETTI. Con una breve cerimonia alla presenza dei genitori, della fidanzata e di innumerevoli compagni di partito e di amici, il segretario della Federazione del partito, Paolo GUERRINI, ha ricordato le doti del bravo consigliere comunale e compagno  scomparso sottolineando come tutta la sua vita e la sua esperienza siano stati un invito all’impegno e all’andare avanti. Al termine della cerimonia venne scoperta una lapide commemorativa.

dicembre 1974 Il gruppo osimano di Italia Nostra, il cui principale animatore era Piergiorgio BUGLIONI, era molto attivo in città. Oltre che sollecitare interventi di recupero e restauro a tutela del patrimonio storico-artistico culturale cittadino, con efficaci fotografie che venivano pubblicate nella bacheca posta per Corso Mazzini, “Italia Nostra Osimo” denunciava le brutture che si coglievano per la città.
Come in questo  caso la foto che riportava come titolo ” muraglia da cimitero”.

Nella nota che accompagnava la foto c’era scritto: ” In una delle zone più belle e ricche di verde della città ( via Guazzatore) è stata colta questa immagine decisamente brutta e stonata. Si trattava di un muro di cinta che è stato costruito all’imbocco di via Pignocco.

dicembre 1974 . La giunta Polenta per far fronte alla grave crisi economico-finanziaria in cui versava il Comune  determinata anche dalla sempre più pressante ed onerosa richiesta di servizi da parte dei cittadini, accompagnata spesso dall’aumento dei costi  mentre le entrate comunali erano davvero esigue, si trovò costretto a deliberare la partecipazione degli osimani all’acquisto dei sacchetti per la raccolta della nettezza urbana. Sacchetti che fino ad allora erano consegnati gratuitamente.
L. 20 per ogni sacchetto piccolo unifamiliare;
L. 50 per ogni sacchetto grande condominiale.
nettezza urbana 75

4 dicembre 1974 Assemblea Studentesca al cinema “Concerto”, in previsione della costituzione degli organismi democratici all’interno delle scuole. Dal 9 al 23 febbraio in tutte le scuole di ogni ordine e grado si svolsero per la prima volta le elezioni per la costituzione degli organismi direttivi della scuola ai quali faranno parte insegnanti, personale non docente, genitori e, nelle scuole medie superiori, anche gli alunni.
Comitato sudentesco 1974Elezione degli organi collegiali nella scuola, anche gli alunni entreranno nel Consiglio d’Istituto.

dicembre 1974 il Consiglio comunale approva il “Piano di ristrutturazione della rete commerciale” che andrà a regolamentare la creazione di nuovi punti vendita nel nostro comune. Ma la proposta non trova unanime consesso tra i commercianti e la contrarietà delle opposizioni.Così scrive sulle pagine dell’Osservatore il giovane Sandro Guercio.
Non si riesce a capire come la DC osimana si vanti tanto di aver realizzato il Piano del Commercio, quando è noto che i contenuti di questo Piano ha visto contrari la maggioranza dei commercianti non solo di Osimo, ma anche di altri paesi vicini. I commercianti non si sono pronunciati contro i contenuto del Piano per motivi strettamente particolaristici, ma avevano avanzato una serie di richieste e di critiche che se la DC non si fosse irrigidita sulle sue posizioni preconcette avrebbe facilmente potuto accogliere. Quali erano dunque gli appunti che i commercianti muovono all’Amministrazione ? Vediamoli in particolare:
La questione del supermercato Teodori: Il Piano del Commercio di Osimo prevede una zona, la 5^ vicino Osimo Stazione, per insediamento di grossi complessi di distribuzione. Questa è una scelta particolarmente dannosa non solo per i commercianti, ma anche per gli stessi consumatori. Infatti il grosso centro di distribuzione, inoltre ad essere una minaccia di fatto per tutta una serie di piccoli e medi commercianti, non soltanto di Osimo, ma anche di Camerano, Castelfidardo, Loreto, Ancona, crea un regime di doppi livelli di consumi.
Chi può, chi ha la macchina, chi ha i soldi in contanti, va al supermercato; gli altri, quelli che non hanno tempo, che pagano alla fine del mese, che hanno i redditi troppo bassi, continuano ad andare al negozio sottocasa e sono i più esposti a subire eventuali aumenti di prezzi dovuti a una diminuzione del giro di affari del piccolo commercio. Sebza contare l’incremento della motorizzazione privata – e quindi di sprechi – che porta un supermercato fuori della città, quando da tutte le parti si parla di incentivare il trasporto pubblico.
Che poi il supermercato Teodori faccia parte di una catena internzaionale come l’A&O, costituisce un ulteriore lato negativo in quanto tutto il denaro che viene rastrellato da questa struttura commerciale viene trasferito in altri settori e spesso all’estero, mentre i redditi dei piccoli e medi commercianti viene reinvestito o speso nel paese o nella città.
Ma su questo punto la DC osimana non poteva fare certamente passi indietro percheè il sig. Teodori aveva costruito il suo Supermercato prima ancora che fosse formulato il Piano del Commercio.
Anzi sembra proprio che questo sia stato fatto su misura dell’A&O. E noi sappiamo che il grande capitale finanziario ricorre a tutti i mezzi per raggiungere i suoi scopi.
La questione del subentro: Il Piano del Commercio di Osimo stabilisce che i nuovi titolari di una licenza già esistente, devono avere a disposizione una superficie minima di vendita di tanti meri a seconda della zona in cui si trovano.
Ora, le superfici minime di vendita stabilite dal Piano del Commercio sono per la stragrande maggioranza dei negozi osimani più elevate delle attuali superfici. Quindi la maggioranza dei commercianti dei commercianti osimani si trovano nell’impossibilità di vendere i propri negozi e di realizzare quindi una somma con la quale affrontare la vecchiaia perchè nessuno comprerebbe un negozio che non avesse i minimi di superficie richiesti dal Piano. Quindi la soluzione per i commercianti che smettessero l’attività sono due: o vendere senza realizzare quasi niente o tirare avanti fino alla fine dentro il negozio senza possibilità di andare in pensione. Questa norma, che sarebbe entrata in vigore subito, è stata rimandata di due anni grazie alla dura lotta condotta in Consiglio Comunale dal gruppo Comunista; ciononostante fra due anni il problema si riproporrà con tutta la sua drammaticità.
E’ su questi punti che è avvenuto sostanzialmente lo scontro tra le forze politiche: su chi doveva essere protagonista della ristrutturazione della rete commerciale.
Se, come ha sostenuto la DC e il PLI in nome di un presunto efficientismo d’azienda, devono essere i Supermercati e l’aristocrazia del commerci, come il prof. Tito Belli ha definito la ditta Teodori o, come hanno sostenuto il PCI e il PSI e il PSIUP, devono essere gli attuali commercianti, aiutati nella costruzione di strutture più valide e moderne dall’Ente Locale. Purtroppo la DC al Comune di Osimo ha scelto la prima strada.

Corso 14

18 dicembre 1974  Accogliendo le richieste della piazza e le istanze che venivano dal mondo della  scuola Il Governò emanò ( fine maggio 1974) i Decreti Delegati:  la Scuola Italiana spirò una ventata di democrazia e di partecipazione. Con la L. 416 venne annullato il concetto di scuola a sviluppo piramidale della Gentile: il preside non regolava ed imponeva più da solo il funzionamento della scuola, che ora veniva gestita anche dal personale docente e non docente, dagli studenti e, la grande novità, dai genitori; in tal modo, la scuola si apriva per la prima volta all’esterno. Veniva istituito il Consiglio di Classe e il Collegio dei Docenti, organo importante e decisionale in merito alla programmazione ed all’indirizzo didattico; il Consiglio d’Istituto, aperto ai genitori e agli studenti delle secondarie superiori, a presidenza elettiva, a cui venivano affidati compiti amministrativi e di gestione delle spese; il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, organo propositivo e di coordinamento tra la base ed il Ministero. Lo spirito della riforma oltre alla democrazia e alla partecipazione era teso a ridare dignità all’insegnante.

Il Civico Consesso osimano colse l’importanza dei cambiamenti che la nuova legge con i Decreti Delegati portava nel mondo della Scuola. Con un Ordine del Giorno invitò i professori, i genitori e gli studenti a farsi parte attiva nel processo di riforma in atto e approvò un Ordine del Giorno sottoscritto da tutti i capogruppi consiliari.
IL CONSIGLIO COMUNALE di Osimo,
invita tutti i cittadini, gli insegnanti, i genitori, gli studenti a partecipare alle elezioni dei nuovi organismi collegiali della Scuola per rafforzare e sviluppare nella società i valori della Costituzione, espressione della Repubblica, base ideale della trasformazione democratica del Paese e asse unificante del rinnovamento culturale.
I nuovi organismi svolgeranno fino in fondo la loro funzione se saranno permanentemente collegati con il Comune; a tal fine il Consiglio Comunale impegna la Giunta a convocare periodiche assemblee popolari e di quartiere sui problemi della scuola.
Inoltre il Consiglio Comunale esprime l’esigenza che i nuovi organismi collegiali si impegnino a dì fianco del Comune:
a) per la realizzazione del diritto allo studio ( scuole dell’infanzia, refezione, trasporti, biblioteche);
b) per una riforma della scuola secondaria superiore che prefiguri una scuola unitaria con indirizzi opzionali;
c) per la sollecita approvazione del progetto di legge predisposto dalle Regioni per il finanziamento dei Piani di Edilizia scolastica;
d) per una definizione democratica da parte della Regione Marche della distrettualizzazione, perchè il distretto possa poi essere organo di promozione della partecipazione democratica alla gestione della scuola in rapporto alla programmazione regionale.”
f.to Mariano GUZZINI, Fernando RIDERELLI, Alberto QUERCETTI, Attilio BUGLIONI, Giovanni CATENA.
anno 1954_1955

gennaio 1975 problema dei parcheggi  ecco come era il parcheggio in via 5 Torri. Della serie “gira che te la rigira i posti erano e sono sempre solo quelli”
parcheggi

gennaio 1975 apre la sezione osimana di Italia Nostra . Sarà per Osimo un valido strumento di tutela delle proprie bellezze monumentali e naturali. Tra i suoi fondatori l’ing. Vittorio Piermattei, Piergiorgio BUGLIONI e mons. GRILLANTINI.
costa del duomo

18 gennaio 1975 inaugurazione della scuola di San Paterniano. Plesso a servizio della comunità di San Paterniano, La Villa e Croce San Paterniano.
174 inaugurata scuola Sabìn Paternaini

27 gennaio 1975 Un geometra modello del Comune di Empoli, Mario TUTI, che poi si scoprì vicino a Ordine Nuovo e tra i fondatore del Fronte nazionale rivoluzionario, in un vile attentato uccide due giovani  poliziotti.  Il sindaco, prof. Paolo POLENTA, in apertura di seduta del Consiglio comunale ricorda i delittuosi eventi di Empoli. Il Consiglio comunale osserva un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime.

30 gennaio 1975 l’ing. Sandro MARCONI subentra come responsabile dell’ufficio  tecnico all’ing. Principi , comandato presso la Regione.

febbraio 2015 Ad una interrogazione della consigliera comunale BASSI Anna che chiedeva lumi sullo stato delle scuole materne presenti in città, l’Assessore CAPOMAGI Anna Maria così illustra la situazione.
Quasi 700 sono i bambini che frequentano ad Osimo la scuola materna. Gli asili funzionanti sono 12 di cui cinque in centro ed i restanti 7 nelle frazioni. Oltre a questi c’era l’asilo-nido gestito dall’Onmi sito in via Fonte Magna che ospitava una quarantina di bambini.
Tra questi plessi vi è:
– l’asilo “San Giuseppe da Copertino”, gestito dall’ECA che ospita 92 alunni, dai tre ai sei anni. Per le categorie meno abbienti la retta è di £. 3.500 mensili;
– l’asilo “Montessori” gestito dagli Irb, ospita 63 alunni e la retta è di 8.500 lire al mese;
– il “Muzio Gallo” è il più grande di Osimo e ospita circa 155 bambini servendo in particolar modo la zona del Borgo e la Pietà. La retta mensile è di £. 1.500. Circa una trentina di alunni non pagano alcuna retta.
– l’asilo del “CIF del Foro Boario” è frequentato da 80 bambini. La retta è di £ 5.000 mensili.
– l’asilo del Borgo San Giacomo, l’unico ad essere statale e i circa 30 iscritti non pagano alcuna retta. (Era ospitato nei locali della scuola elementare).
– a San Biagio, a Casenuove, a Villa San Paterniano, a Campocavallo e Padiglione ci sono altri asili gestiti dal Cif.  Anche a Passatempo c’è una struttura con circa una trentina di bambini gestito dal Muzio Gallo. Quota mensile £. 2.000.
Dei dodici asili funzionanti quattro sono gestiti da personale religioso e gli altri otto da personale laico.
Asilo San Giuseppe

5 febbraio 1975 viene ufficialmente inaugurato l’impianto di distribuzione del gas metano. Alla cerimonia di inaugurazione presenziò anche il ministro, on. Arnaldo FORLANI. Durante la cerimonia venne simbolicamente acceso  il metano un braciere in piazza del Comune.
metano inaugNella foto il ministro Forlani taglia il nastro di accesso alla centralina dell’impianto del gas-metano di Padiglione; il sindaco Paolo Polenta, il messo comunale sig. Santilli e il sig. Goffredo Giuliodori Presidnete dell’azienda ASPM
La rete era collegata al metanodotto Ravenna – Chieti. In Osimo furono realizzati ed interrati circa 25 km di tubature per una spesa di oltre mezzo miliardo di lire. Osimo è stata la seconda città nelle Marche  a rendere operative le attrezzature necessarie a sfruttare la risorsa del gas. Con la gestione  anche del metano l’azienda municipalizzata assume la nuova denominazione di Azienda Servizi Pubblici Municipalizzati ( ASPM) sostituendosi alla Azienda Idroelettrica.  Con questa iniziativa  l’Amministrazione comunale mise a disposizione degli osimani e delle aziende produttive un elemento ad alto potere calorifico, con una evidente  convenienza ed economicità  rispetto ad altri mezzi energetici. Un’opera, quindi,  che contribuì non solo a modernizzare la nostra città e a favorire lo sviluppo economico, ma che costituì anche un intervento rilevante dal punto di vista sociale, perché veniva incontro all’economia e alla qualità della vita di tutte  le famiglie  osimane.
Metano 10

metano 12

10 febbraio 1975 buona la risposta delle famiglie osimane alla prima opportunità di partecipazione. Studenti, genitori, personale educativo e non educativo parteciparono numerosi alle votazioni previste dai Decreti Delegati. Questi i primi eletti negli organi di partecipazione democratica nelle scuola osimane:
decreti delegati

febbraio 1975 Viene realizzato un nuovo campo sportivo in via Molino Mensa adibito allo svolgimento dell’attività sportiva giovanile. La struttura verrà intitolata allo sfortunato aviatore osimano “Sandro Santilli”.
campo santilli

febbraio 1975 viene approvato dal Consiglio Comunale, con i voti contrari dei gruppi PCI e PSI,  il bilancio previsionale 1975 che risultava con un disavanzo di circa 1 miliardo di lire.
Entrate £. 836.000.000
Uscite £. 1.760.000.000
disavanzo economico di £. 924.000
Bilancio prev. 1975

2 marzo 1975 muore all’età di 62 anni l’avv. Vincenzo FABIANI, professionista di riconosciuto valore ed impegno ed è stato consigliere comunale per il Partito Liberale
In consiglio comunale gli subentra il dott. Mario RICCIONI primo dei non eletti nella lista del PLI
avv. Fabiani

6 marzo 1975 l’Amministrazione di Osimo è favorevole alla pubblicizzazione dei trasporti delibera l’allegato Ordine del Giorno:
IL CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO,
preso atto che la pesante situazione della ditta Concessionaria delle Autolinee locali, già nota da tempo, si è ulteriormente aggravata in questo ultimo periodo, come anche dimostrato dall’agitazione in corso tra il personale dipendente;
tenuto presente che detta situazione , per i risvolti negativi anche immediati, sta creando gravi problemi alla cità che rischia di restare priva degli essenziali mezzi di collegamento;
richiamata la propria deliberazione in data 30 gennaio 1974 con la quale si decideva un’adesione di massa all’istituendo Consorzio tra Amministrazione Provinciale e Comuni per la rilevazione e gestione delle autolinee private;
confermato che soltanto con l’intervento pubblico nell’ambito di una politica globale l’Ente Regionale, si potrà dare un’adeguata sistemazione ad un servizio d’importanza così vitale;
preso atto delle iniziative già prese dall’Amministrazione per ottenere un diretto intervento del COTRAN nel bacino di traffico a sud di Ancona, comprendente oltre ad Osimo anche altri Comuni sin presenza degli stessi gravi problemi;
rinnova la disponibilità del Comune di Osimo ad assumere la sua parte di oneri per la gestione pubblica del servizio.;
esprime tutta la propria solidarietà alle rivendicazioni avanzate dai dipendenti della ditta Bucci che sono state alla base della agitazione in fata odierna, impegnandosi a verificare un positivo sbocco della vertenza attraverso, attraverso un incontro in sede di amministraz. Comunale;
CHIEDE
Al Cotran una urgente e positiva risposta alla richiesta inoltrata per poter intraprendere  immediati contatti che portino prima possibile alla concretizzazione dell’obiettivo sospirato e, a tal scopo si impegna a provocare immediatamente una riunione dei Comuni e degli Enti interessati nonché delle forze politiche e sindacali come sede idonea a decidere gli sbocchi immediati e quelli definitivi del problema in discussione “.

marzo 1975 “l’Osservatore, il giornale delle opposizioni, non aveva donatori, non aveva industriali, ne finanziamenti occulti… Sandro GUERCIO, Nevio LAVAGNOLI, Adriana ZANNINI, Bruno BRAVETTI, Mariano GUZZINI, e gli altri alla guida del giornale si appellavano alla generosità dei lettori.
Osservatore Guzzini

15 marzo 1975 si svolsero le seconde elezioni per la nomina del Comitato di Coordinamento della Consulta dei Giovani questi gli eletti:
Eros PIRANI  – presidente –
Giuliana MORRONI – segretaria –
Spartaco ZOPPI  – tesoriere –
Palmiro POSSANZINI
Ivo MIGNANELLI
Daniela GIULIODORI
Antonio CARBONARI
Luigi VENANZI
Rosamaria BUROCCHI
Moreno CECCONI
Giorgio MORONI poi dimessosi e al quale subentrò DE NOBILI Giulio e poi Mariano SEVERINI

Consulta 20

Consulta 21

marzo 1975 dopo lunga malattia muore don Luigi LUCIANETTI aveva soli 56 anni e da 26 anni era parroco nella parrocchia di San Marco.
Brizi e i parroci

19 marzo 1975 organizzato dall’Amministrazione Comunale  si è svolto il convegno sul tema “I servizi sociali e sanitari per una politica di recupero degli handicappati”. Fra i relatori l’assessore comunale alla sanità , l’ins. Anna Maria CAPOMAGI, il dott. Luigi Tavazza dell’Enaoli, il psicologo Giulio LANCIONI, il pedagogista Luigi GIACCO, l’on. Franco FOSCHI sottosegretario alla Sanità.
Il Convegno prendeva le mosse dalla vicenda della Lega del Filo d’Oro, l’unico istituto in Italia ad operare nel settore dei ciecosordomuti che tanta sensazione aveva suscitato nell’opinione pubblica, per favorire il superamento del fatto puramente  emotivo ed allargare la sensibilità popolare attorno ad una presa di coscienza dell’intero problema degli handicappati nei suoi molteplici aspetti umani, scientifici e sociali.
L’ importante convegno  sulla questione dei bambini con handicap e il loro inserimento a scuola ( è grazie a convegni come questi che poi maturò la sensibilità che portò all’introduzione  nella  scuola italiana della importante  figura  dell’ insegnante di sostegno) era stato promosso dall’ assessore Anna Maria CAPOMAGI in collaborazione con il funzionario comunale dott. Pio Francesco FANTASIA.
Anna Maria CAPOMAGI è stata anche Lei una figura importante nel nostro Comune, Consigliere comunale, Assessore alla Assistenza ed alla Sanità. Il mandato è quello del sindaco Paolo Polenta 1970 – 1975. Oltre ad essere stata un amministratore attenta ed impegnata, con senso del dovere e rispetto delle istituzioni, è stata un’insegnante elementare molto amata dai suoi alunni e dai colleghi. Superato il concorso Magistrale nel 1951 si è dedicata con passione alla sua missione di insegnante, a quella professione che ha tanto amato e che gli ha procurato nel corso degli anni soddisfazioni e riconoscimenti. Prima in Abruzzo poi a Campocavallo, al Padiglione, alla scuola della Pietà ha poi concluso la sua attività di insegnante alla Bruno da Osimo. E’ stata eletta in Consiglio comunale nelle file della DC nel 1970, su sollecitazione del giovane segretario del partito, Paolo Polenta che cercava volti nuovi da candidare nella lista della Democrazia Cristiana. Conosciuta in città anche per il suo impegno nell’associazionismo cattolico, era responsabile diocesana e regionale dell’Associazione Cattolica, all’appuntamento elettorale del giugno 1970 conseguì un inaspettato consenso elettorale. Per cinque anni è stata poi nella giunta Polenta. Come Assessore, attenta alle questioni sociali si impegnò perchè la politica rispondesse concretamente alle richieste ed alle sollecitazioni che venivano dagli osimani: il problema della casa, le problematiche della scuola, l’aiuto alle famiglie bisognose, la questione della presenza di figli con handicap ( allora il problema era totalmente a carico della famiglia)…. La sua esperienza politica dopo il mandato Polenta proseguì nei tavoli del Consiglio provinciale dove per 10 anni rappresentò e curò gli interessi degli osimani.
Anna Maria CAPOMAGI oltre all’impegno civico svolto in modo serio ed intelligente, non ha mai interrotto il lavoro che tanto amava: la maestra. E “maestra” di vita, lo è anche oggi.
Capomagi Anna Maria 3

Capomagi Anna Maria 2

Capomagi 4

25 marzo 1975 la società di Mutuo soccorso fra gli operai osimani, comunemente nota come la “Società operaia” compie 110 anni, infatti, precisamente il 25 e il 26 marzo 1865 vennero tenute le prime due assemblee generali dei soci promotori. Nella prima oltre a decidere gli scopi che la società si prefiggeva, vennero eletti:
Augusto CARDINALI presidente
Francesco MANCINI e Giuseppe MARCUCCI vice presidenti.
Nella seconda, presenti gli 81 soci, vennero eletti i consiglieri:
Luigi CANAPA, Zenocrate CESARI, Filandro GABRIELLI, Cesare MARCHESINI, Francesco MORESI, Pietro MOSCA, Domenico PETRINI, Dionisio PIERUCCI e Amedeo AMEDEI segretario, Antonio LARDINELLI vice segretario, Mariano COSTANTINI cassiere, Mariano CASTAGNETI medico, Francesco FUSCHINI chirurgo.
Al termine della riunione Zenocrate Cesari rivolse un caldo appello ai soci affinchè l’istruzione, il lavoro e l’onestà recassero un contributo essenziale alla affermazione ed al consolidamento del sodalizio.

Società operaia 1875Una storica foto della “Società di mutuo soccorso tra gli operai osimani” scattata il 16 dicembre 1939. La così detta “Società Operaia”, fondata nel 25 marzo 1865, è da allora  simbolo di solidarietà e di concreta fraternità tra le classe operai della nostra città.
Società operaia 1865 particolare.png

manifestoLo storico manifesto con cui i promotori della società operaia in data 1 febbraio 1865 si rivolsero alla cittadinanza osimana per annunciare la nascita della benemerita istituzione con il ” desiderio di recare morali e materiali vantaggi alla onesta classe operaia osimana”

7 aprile 1975 entra in Comune come dattilografa presso l’Ufficio Tecnico la sig.ra Lucia MAGI. Nel tempo dimostrerà tutta la sua professionalità e capacità diventando Dirigente e un punto di riferimento per i vari Amministratori comunali succedutisi in Comune.

aprile 1975 Oltre alla curva dello “scaricatore”, le cronache dei giornali parlano di un altro tratto di strada pericoloso, causa di diversi incidenti: la curva a gomito di San Sabino sulla provinciale Flaminia II.
Una serie di incidenti automobilistici a raffica, causati oltre che presumibilmente dalla imprudenza dei conducenti, anche dalla strada che non offre una visuale totalmente libera e sicura.
San Sabino

9 aprile 1975 il gruppo osimano di Italia Nostra invia un appello a Giovanni Spadolini ( ministro dei beni culturali) per cercare di salvare la bella e oramai fatiscente chiesa di San Filippo, ecco il testo della missiva:
Il Gruppo osimano di “Italia Nostra” si onora di segnalare all’E.V. un problema di facile soluzione, la conservazione, cioè, della Chiesa di San Filippo Neri, notevole monumento costruito nel centro urbano di Osimo nei primi anni del secolo XVIII.La città di Osimo, che fu Municipio romano, ricordato da una lunga serie di storici che da Cesare, Livio, Procopio e tanti altri si susseguono nel tempo, è ricca di monumenti sia pubblici che privati.
Non tutti, però, in buono stato e tra questi, ormai fatiscente, il tempio suddetto, che per la sua struttura ed il suo inserimento urbanistico e ambientale merita ogni migliore cura.
Pertanto al fine di sottrarlo ad una rovina che appare ormai certa, se non si interverrà con sollecitudine nel modo più idoneo, si ritiene doveroso, da parte di questo Gruppo, di segnalare all’E.V. questo vivo e civile desiderio di tanti, nella certezza che della Sua illuminata e responsabile sensibilità“.1974 chiesa San Filippo

aprile 1975 Discussione aperta in città sul futuro dei nostri due nosocomi: il vecchio ( e attuale) Ospedale Generale di zona e l’Ospedale specializzato “Muzio Gallo”.
Alberto CARTUCCIA segretario comunale della DC era per il potenziamento e concentrazione dei due enti per una successiva eventuale fusione.
Il dott. Antonio MARCHESINI direttore sanitario del Muzio Gallo era per ospedali autonomi ed indipendenti.
Per Carlo GOBBI, presidente dell’Ospedale generale di zona, l’Ospedale Generale e quello specialistico dovevano essere mantenuti come tali e distinti e ci si doveva attivare per la costruzione di un nuovo ospedale.
In città la discussione  era accesa con dichiarazioni, manifesti e articoli giornalieri sulla stampa locale. L’ Assemblea del personale del Muzio Gallo si espresse all’unaminità a favore della fusione integrale e contro la così detta “concentrazione” ( un passaggio intermedio equivalente ad un semplice coordinamento amministrativo di vertice) sostenuta dalla DC.
Sui muri della città apparse un manifesto del PSI ( fortemente critico con la DC) nel quale rinnovava la sua posizione decisamente in favore della più sollecita ed integrale fusione.
Ospedale 1

aprile  1975 Il Consiglio comunale delibera la realizzazione di un nuovo Asilo Nido  che verrà edificato all’interno dell’area così detta “Collefiorito”.

15 aprile 1975 la Tenenza dei Carabinieri di Osimo che era a quel tempo collocata in via Marcelletta viene elevata a Compagnia dei Carabinieri. Osimo stava assumendo un ruolo sempre più importante come centro di servizi.

20 aprile 1975 il consiglio comunale approva il Regolamento per il funzionamento dei Consigli di Quartiere e di zona al fine di favorire il dialogo con i cittadini.
Anche Osimo ha, così,  i Consigli di Quartiere. Il territorio comunale venne suddiviso in 12 rioni. A ciascuna zona venne preposto un Consiglio di Quartiere composto di 15 persone nominate dal Consiglio Comunale tra elettori residenti nella zona interessata. A tali consigli vennero affidati i compiti consultivi di proposta e di studio dei problemi amministrativi locali, con la possibilità di intervenire sulle più importanti decisioni che riguarderanno la zona di competenza. Il Regolamento, da ultimo, prevedeva che i Consigli dovevano essere nominati entro 60 giorni dalla data dell’elezione del Sindaco e della Giunta Municipale.

aprile 1975 Inaugurazione all’interno dell’Ospedale di zona del gabinetto radiologico presieduto dal dott. Carlo CARLONI.
ospedale 1

aprile 2015 zona Sud di Osimo compresa tra via 5 Torri e via C. Battisti, detta “Orti Marchetti”. Una delle poche aree verdi presenti nel centro, sempre più ridotte dall’incalzare dello sviluppo edilizio. La speculazione edilizia spingeva per costruirci nuovi appartamenti, molti osimani volevano  la conservazione a verde dell’intera area per realizzarvi, magari, un orto botanico.
Orti MarchettiC’era uno stradello che attraverso gli orti Marchetti univa la via Cesare Battisti con la sovrastante via 5 Torri . Successivamente venne realizzata una scala sicuramente più sicura ed idonea.
stradello dentro orti marchetti

24 aprile 1975 il Consiglio comunale approva il Regolamento per la biblioteca comunale e l’Archivio Storico e delibera il rinnovo e l’ammodernamento dei locali.
Biblioteca comunale

28 aprile 1975 al teatro “La Fenice” va in scena in prima nazionale il nuovo lavoro,”Inquisizione”, dello scrittore e drammaturgo Diego FABBRI. Sarà presente alla rappresentazione anche lo stesso autore invitato dal Comune e dall’Ema.
Fabbri

3 maggio 1975  è  questa una storia dal tipico sapore di “mondo piccolo”, che vede protagonista un personaggio osimano: Giorgio DIAMANTI.
Chi era Giorgio DIAMANTI ? Non sono riuscita a scoprire molto se non che era un pensionato osimano al quale, gratuitamente era stato affidato il compito di provvedere alla custodia del Museo, del Battistero e della Cattedrale del Duomo.
Con grande impegno provvedeva puntualmente a garantire l’apertura, in qualsiasi ora della giornata, ai visitatori sia stranieri che italiani ed agli appassionati d’arte, dei preziosi monumenti storici presenti nella cattedrale. Accoglienza dei turisti che non si limitava alla sola apertura, facendo anche le funzioni di cicerone e provvedeva ad allestire l’altare nel caso in cui avessero voluto celebrare una funzione.
Una grande ed utile funzione resa alla città da parte del “cicerone e guardiano del museo“, Giorgio Diamanti al quale l’Amministrazione Polenta volle riconoscere, in segno di gratitudine, un contributo “una tantum” di £. 60.000 per tutti gli anni che infaticabilmente si era reso disponibile a beneficio della città e del movimento turistico.
Aggiungo a pieno titolo, Giorgio DIAMANTI, nelle memorie storiche della nostra comunità.

9 maggio 1975 installato l’impianto telefonico taxi. Un apparecchio telefonico solo ricevente, con scatola protettiva in Piazza Boccolino per la chiamata taxi.

17 maggio 1975 è sabato,  l‘Osimana vince 1 a 0 contro il Falconara e arriva alla sospirata promozione in serie D. L’incontro si svolse allo stadio Dorico di Ancona e la rete della vittoria giallorossa fu segnata da Sandro GRACIOTTI   al 102mo minuto dei tempi supplementari.
Tifosi giallorossi in festa al dorico, l’Osimana è in serie d.
1975 gol di Graciotti
Il duo – Presidenti Antonio BRUNI e Silvano PRINCIPI furono l’ abbinamento vincente di quella, forse irripetibile, stagione calcistica osimana. Tra i protagonisti senz’altro l’allenatore Marcello Neri e tantissimi bravi giocatori:
PARRI, TANTUCCI, TAVIANI, VACCARINI, BONTEMPO, BOTTEGONI, BRUNELLI, CARPANO, FERRI, GAGGIOTTI, GIACCO, PAURI, POLENTA, ANTINORI, CARLINI, GABBANELLI, MARINI, MEZZELANI, BRAZZONI, CITTADINI, FELICIANI, GRACIOTTI, MANNINO (realizzatore di 13 gols), MOGLIE, PIERUCCI, ZOPPI.
1975 spareggio

29 maggio 1975 nominato vice Comandante dei Vigili Urbani PETTINARI Luciano a seguito di concorso interno.

30 maggio 2015 Il Consiglio Comunale sta concludendo la propria attività. Gli ultimi provvedimenti stanno riguardando: il completamento del Mattatoio comunale, la sistemazione delle vie Molino Mensa e Corta di Recanati e il completamento dei lavori al campo sportivo Diana.

maggio 1975 anche la ORLAND uno dei stabilimenti del gruppo Mac-Queen di Filottrano chiude i battenti. Quasi 900 le maestranze, la maggior parte delle quali donne e molte di queste osimane, rimaste senza lavoro e senza alcuna prospettiva occupazionale. Il gruppo consiliare del PCI chiede la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale in modo da investire del problema il Governo e le istituzioni competenti e per concordare le misure necessarie per un’azione per la riapertura della fabbrica.
Orland Filottrano

1 giugno 1975 i consiglieri della Democrazia Cristiana: Riderelli, Cartuccia, Cardinali e Brandoni presentano una mozione
Il CONSIGLIO COMUNALE di OSIMO
presi in esame i gravi avvenimenti che stanno caratterizzando la vita politica del vicino Paese del Portogallo ove, dopo quarant’anni di dittatura fascista, il processo di sviluppo democratico trova ogni giorno nuovi ostacoli;
pur tenendo presente che l’esperienza portoghese presenta caratteristiche proprie estremamente particolari rispetto ad ogni altra forma di rovesciamento di un regime fascista ( accompagnato dalla simultanea fine di tre guerre coloniali con conseguente liquidazione di un impero coloniale pluricentenario), e che tutto questo è stato reso possibile dal rapporto unitario e dialettico tra i partiti democratici e il Movimento delle forze armate;
nell’esprimere la più profonda soddisfazione per la fine del colonialismo in Guinea, in Mozambico e in Angola, e per la fine del regime fascista portoghese che ha rappresentato una forma inaudita di congelamento di quel Paese in tutte le sue espressioni, e una sua separazione dalla storia europea di questo ultimo tumultuoso cinquantennio;
condanna gli ostacoli gravi frapposti al processo di sviluppo democratico dal potere economico e burocratico che sono stati matrici del fascismo;
pur comprendendo l’irrinunciabile esigenza del popolo e della Nazione portoghese di raggiungere il punto di non ritorno al fascismo;
non condivide la decisione di escludere dalla campagna elettorale tre formazioni politiche e in particolare;
condanna come antidemocratico e totalitario il provvedimento preso dal Governo con il divieto posto alla Democrazia Cristiana locale di partecipare alle prossime elezioni, provvedimento che si inquadra in un’atmosfera di intimidazioni e di violenza che è stata messa in atto in questi ultimi mesi nei confronti dell’attività politica delle formazioni di centro, per evidente responsabilità del movimento delle forze armate, del Partito Comunista e del Governo portoghese;
invita tutte le forze politiche italiane a dissociarsi da un modo così distorto di interpretare la democrazia che finisce per disperdere gli ideali che sono stati alla base del rovesciamento del regime di Gaetano;
riafferma la convinzione che la democrazia può realizzarsi solo con il pieno rispetto delle fondamentali libertà di parola, di associazione e di libero concorso del cittadino alle formazioni sociali e politiche , libertà che sono da considerarsi attributi sostanziali e determinanti per costruire una solida e duratura democrazia;
denuncia la pericolosità dell’istituzionalizzazione delle Forze Armate come movimento politico che pare, a volte, sovrapporsi agli stessi organi di governo, auspicando che si giunga al più presto a stabilire in Portogallo un regime di piena democrazia;
chiede al Governo e al Parlamento una immediata iniziativa presso le autorità portoghesi affinchè venga restituito alla Democrazia Cristiana il diritto di svolgere liberamente la propria iniziativa politica per concorrere, con le altre forze democratiche, allo sviluppo di un Paese che possa costituire un motivo di rafforzamento, e non di ulteriore incertezza, per un’Europa libera, progredita e civile.”
Sul sesto comma ( condanna….. ) gli interventi furono accesi, sopratutto dai  banchi delle minoranze PCI  arrivò il  disappunto ma la DC fu inamovibile a riformulare il punto. Alla fine l’ordine del giorno passò con l’astensione dei 6 voti del PCI.
Dalle pagine de l’Antenna anche don Fanesi lanciò una velata polemica nei confronti della DC e di tutto il Consiglio comunale in generale, colpevole, secondo il direttore, di sprecare tempo a trattare di questi temi ( in precedenza l’Assise comunale si era soffermata  a parlare di Viet-Nam, di fascismo e di Brigate Rosse). Gli rispose, sul Corriere Adriatico , il capogruppo DC il prof. Riderelli con queste parole: “… l’attività di un Comune non si esaurisce in un Bilancio preventivo e in un Conto Consuntivo ed il resto sia silenzio”.

giugno 1975 tennis Mariano Beato si piazza al 2° posto al torneo di Ravenna. Nato a Osimo nel 1957 il suo primo approccio con la racchetta l’aveva avuto nel 1969. La sua prima affermazione risale al 1971 quando vinse i giochi della Gioventù. Nel 1974 si laurea campione regionale Juniores di doppio in coppia con David Favia.
Beatogiugno 1975 i partiti si preparano all’imminente appuntamento  elettorale amministrativo.  Nevio LAVAGNOLI, Mariano GUZZINI, Sandro GUERCIO, Mario MAGGIORI e Luciano BARCA aprono la campagna elettorale per il PCI di Osimo. La manifestazione si svolse al teatrino campana con la partecipazione di Luciano BARCA , importante membro della direzione nazionale del partito.
elezioni 1975 PCI

elezioni 1975 iniziativa PCI

giugno 1975 nei giorni del 15 e 16 giugno  tre gli appuntamenti elettorali per gli osimani:  il rinnovo del Consiglio Comunale,  la Provincia e l’elezione dei nuovi consiglieri regionali. Diversi i concittadini osimani candidati: Serrini e Leopardi Dittajuti alla Regione, l’assesssore Anna Maria Capomagi e il giovane Graziano Piergiacomi di anni 23 alla Provincia.
Piergiacomi candidato alla Provincia

giugno 1975 il capogruppo consiliare della DC, prof. Fernando RIDERELLI, fa un bilancio dei 5 anni di gestione della città da parte della Amministrazione Polenta. Elenca quelli che secondo lui sono i provvedimenti più importanti adottati dall’uscente Sindaco: 1) il Piano Regolatore Generale, 2) la nuova Pianta Organica del Personale del Comune, 3) la nuova gestione del Servizio della Nettezza Urbana, 4) l’inaugurazione dell’impianto di gas Metano, 5) il nuovo Piano del Traffico, 6) il Piano di ristrutturazione della rete commerciale; 7) il Piano particolareggiato per il Centro Storico.
Secondo  il prof.Riderelli , inoltre,  “è stato molto importante per  la città che con i partiti della Sinistra si sia passati da una posizione di scontro ad un confronto  politico quanto mai costruttivo”.
Per il prof. Fernando Riderelli quella di Paolo Polenta è stata una buona Amministrazione, inoltre ” .… ciò che era stato promesso è stato mantenuto e molti di quegli uomini della DC  attualmente impegnati si ripresenteranno all’elettorato con le carte in regola sicuri di ricevere, attraverso il voto, il giusto riconoscimento dei continui sacrifici fatti per soddisfare le esigenze e le aspettative dei cittadini osimani“.
Riderelli Fernando

giugno 1975 Osimo è oggetto in questo periodo, come nella maggior parte delle città del Paese, di una notevole espansione edilizia.
Con l’Amministrazione Polenta 1970 – 1975 il tessuto edilizio si estende favorito anche dall’adozione dello strumento urbanistico approvato nel 1973. L’edilizia diventa il settore trainante dell’economia cittadina. Iniziano a svilupparsi ed ad ampliarsi  nuove zone periferiche della città.
Colle Fiorito                                                                                                                        Il Centro residenziale Colle Fiorito

via Guazzatore 4                                                                                    Nuovi edifici sorgono in zona Guazzatore, ora via Bartolini. A valle la Fornace Fagioli

Anche la viabilità cittadina risentì dei cambiamenti: nuove vie, strade allargate e sistemate, …
via Molino Mensa

via Guazzatore

via FonteMagna

giugno 2015 l’allargamento della popolazione scolastica creò per il comune gravosi impegni specialmente in materia di edilizia scolastica.
Dall’analisi dei bilanci del quinquennio ’70-’75 ho rilevato come il settore dell’istruzione abbia  assorbito  una gran fetta delle risorse comunali. Questo a dimostrazione della sensibilità degli amministratori e dell’impegno a favore del progresso culturale e sociale  della città. Nel corso del quinquennio la giunta guidata dal prof. Paolo Polenta ha istituito tre nuove scuole materne: 1) Fornace Fagioli, 2) San Sabino e Villa san Paterniano.
scuola San Paterniano 1975In questo periodo sono state soppressi, seguendo le indicazioni ministeriali, diversi plessi costituiti da “pluriclassi”. 15 i plessi scolastici soppressi, tra cui: Fratte, Santa Paolina, Fontanelle, San Filippo, Colle San Biagio, Coppa, Monte Gallo, Santo Stefano, Quattrobotti, Croce San Paterniano, Villa San Paterniano, Molino Guarnieri.
Il superamento delle pluriclassi comportò per l’amministrazione nuovi oneri come quello del trasporto degli alunni.
Pulmini del Patronato Scolastico
Vennero completati i lavori del nuovo edificio scolastico “Bruno da Osimo”. I nuovi spazi ricavate permisero una più idonea e migliore  distribuzione delle aule , rispondendo, così,  ai  nuovi  indirizzi pedagogici.
Bruno da Osimo 1974
A questa amministrazione si deve, altresì, il merito del completamento della palestra della scuola media “Caio G.Cesare” ( per gli osimani identificato come il nostro “il Palazzetto  dello Sport”.
Palazzetto

giugno 1975  il grande sviluppo della motorizzazione ha comportato per  l’amministrazione il potenziamento anche del corpo dei vigili urbani. 11 i vigili in servizio ma la nuova pianta organica ne prevede ben 18.
vigiliIl Consiglio Comunale si preoccupò di migliorare l’attrezzatura tecnica in dotazione ai Vigili, deliberò l’acquisto di apparecchi radio riceventi trasmittenti da installare su tutti i mezzi  ( auto e moto) per un collegamento vicendevole tramite un centralino di comando collocato presso la sede dell’ufficio di Polizia Urbana.

giugno 1975 Elisabetta PASQUALINI, giovane militante del PCI sulle pagine dell’Osservatore, risponde alle dichiarazioni del sindaco Paolo Polenta  sulle intenzioni dell’Amministrazione comunale di voler realizzare un Asilo Nido: “..dopo l’Assemblea cittadina del 21 ottobre ( 1973) in cui il sindaco ha comunicato l’intenzione di realizzare un asilo nido comunale, nessuno si è più preoccupato di informare la gente sul modo in cui dovrà realizzarsi questo asilo che raccoglierà i bambini dai 3 mesi ai 3 anni. Mi auguro si preveda la gratuità di tale servizio, cioè che non saranno più le famiglie a sopportare il peso economico dell’assistenza all’infanzia, ma saranno direttamente gli Enti Locali ( Regioni e Comuni) a finanziare, amministrare e gestire assieme alle famiglie e alle forze sociali questo importante servizio. Quindi non sarà più l’O.N.M.I. o qualche ente morale ad essere delegati dal comune nella gestione dei servizi per l’assistenza all’infanzia, ma saranno direttamente i rappresentanti della amministrazione comunale, delle famiglie,  e dei sindacati che dovranno assumersi la responsabilità delle scelte educative e organizzative dell’asilo stesso, coadiugati da esperti  e personale specializzato. E’ questa una grossa novità, l’assistenza all’infanzia intesa non più come un atto di beneficienza, ma come un vero e proprio servizio sociale, quindi un diritto sacrosanto della famiglia e del bambino. Che cosa vuol dire per osimo uno strumento come l’asilo nido comunale ? Vuol dire innanzitutto aprire un discorso di partecipazione dei cittadini alle scelte sociali e politiche della città. Che cosa fa la Giunta Polenta su questo problema ? Ancora nulla. Si pone ad osimo più che mai la necessità di un confronto sul tema tra le forze politiche  e sociali, e l’esigenza di portare questo tipo di discorso tra i cittadini con riunioni di quartiere, con assemblee cittadine. Inoltre parlando di assistenza all’infanzia non si può fare a meno di fare il punto sulla funzione svolta finora dall’ONMI e sulla situazione delle scuole materne osimane. Queste, oltre alla loro gestione che è in mano a enti morali o a privati, e quindi non funzionali alle esigenze delle famiglie osimane e in particolare delle madri lavoratrici, sono altresì prive di attrezzature e di strutture adeguate alle esigenze del bambino e del suo sviluppo psicofisico”.
PASQUALINI Betta

giugno 1975 La chiusura del corso era stata al centro di vivaci discussioni tra i cittadini favorevoli e contrari al provvedimento.
corsogiugno 1975  L’istruzione è un bene pubblico ed una preminente responsabilità pubblica, da essa dipende in larga misura la qualità della convivenza civile futura e il benessere di una comunità. Don Lorenzo Milani era solito dire ai politici che andavano a Barbiana che degli investimenti sui servizi educativi e scolastici (dai nidi d’infanzia, all’università) non beneficiano solo le famiglie o gli utenti diretti ma primariamente tutta  la comunità locale e nazionale complessivamente considerata. Di questo ne era consapevole, anche perchè “uomo di scuola”, il sindaco Polenta. Per risolvere il problema della carenza delle aule, dovuta sia ad una notevole incremeto della popolazione scolastica che al fenomeno della concentrazione di insediamenti edilizi periferici, ma anche a seguito delle nuove esigenze pedagogiche della scuola che esigeva più spazi all’interno dei plessi, l’Amministrazione Polenta incarica un esperto  architetto di Jesi, l’arch. Arnaldo VENERI.
La Giunta volle porre mano alla risoluzione del problema o quantomeno progettare un percorso per la risoluzione delle urgenze scolastiche,  con la progettazione di alcuni interventi. Polenta era ben conscio che non poteva realizzare tutto quanto necessitava per superare la questione edilizia scolastica osimana anche per la limitatezza dei mezzi finanziari a disposizione, allora,  in modo lungimirante partì con le progettazioni. Avere a disposizione i progetti, secondo il sindaco, serviva sicuramente a far trovare pronto il Comune una volta liberati o trovati alcuni finanziamenti. Il professionista incaricato dopo un attento esame della situazione individua 6 necessità non prorogabili:
1. una nuova sede per la Scuola Media “G.Leopardi”. La scuola era dislocata in due diversi edifici: quello dell’ex avviamento professionale che ospitava 7 classi più la palestra per un totale di circa 150 alunni e gli uffici di segreteria e presidenza; locali in affitto presso il seminario vescovile ove erano allocate altre  9 classi con altri 211 alunni. Quindi una frammentazione della scuola in due edifici distanti l’uno dall’altro che era motivo di naturali inconvenienti sul piano didattico oltre che comportare un onere annuo di circa 3 milioni di fitti passivi a carico del Comune.
2. una nuova sede per la Scuola Media “G.Leopardi sezione staccata di Osimo Stazione”. In quel periodo la scuola utilizzava locali privati presi in affitto con un onere annuo di circa 1 milione, mancava la palestra, non c’era modo di ricavare spazi per aule specialistiche e inoltre dato che frazione era in pieno sviluppo, quei spazi non sarebbero stati più sufficienti per un eventuale e presupposto incremento della popolazione scolastica;
3. una nuova sede per la Scuola Media “C.G.Cesare sezione staccata di Passatempo”. In questo caso i locali erano di proprietà comunale ma antiquati e insufficienti. Si trattava della vecchia sede della scuola elementare, abbandonata con la costruzione del nuovo edificio, e adattata provvisoriamente a scuola media. Anche in questo caso mancava la palestra ed inesistenti altre aule da destinare a materie specialistiche;
4. una nuova sede per la scuola elementare “Fornace Fagioli”. La scuola elementare ospitava contemporaneamente anche una scuola materna statale. Due aule più refettorio per la scuola materna e due aule per le elementari. Quest’ultima inoltre utilizzava una ‘altra aula in un locale esterno affittato da un privato per 200 mila lire  l’anno. Anche in questo caso in considerazione dell’espansione edilizia della zona, la proposta  del tecnico è stata quello di  adibire tutto l’edificio o per la elementare o per la materna rendendosi necessario un nuovo stabile.
5. una nuova sede per l’ Istituto professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato. Questa scuola aveva avuto negli ultimi anni uno sviluppo notevole che aveva comportato il reperimento di sempre maggiori locali. Con l’istituzione della IV e V classe sperimentali, l’Istituto aveva raggiunto la quota di 288 allievi, quota che ogni anno si incrementava. La scuola era divisa in due edifici lontani tra loro,  entrambi di proprietà privata che costringeva il Comune ad una spesa annuale di circa 6 milioni di lire. In questo caso quindi l’urgenza di una nuova sede derivava sopratutto dal fattore economico oltre che dalla necessità di superare la precarietà di una scuola divisa in due sedi.
6. una nuova sede per la Scuola elementare “F.lli Trillini”. La scuola era ubicata in una zona ad altissimo sviluppo – si pensi al complesso edilizio denominato Collefiorito – per cui la popolazione scolastica era in  grande incremento. A fine 1974 gli alunni erano circa trecento. L’edificio per quanto nel tempo riadattato con la realizzazione di altre aule non era più idoneo ad ospitare altri bambini.
scuola elementare de Cele

 Una strada pericolosa, parliamo della “curva dello scaricatore” pericolosa sia per le automobili, le vespe, le moto che venivano dal “Crocifisso” sia per i mezzi provenienti dal San Carlo.
Mezzi che raramente rallentavano nel fare la curva…. Da un rilievo eseguito  dalla Polizia Municipale risultava che:  “.. la CURVA è percorsa da 450 motorini al giorno e altrettante le auto che specie di notte quando il traffico è meno intenso si lasciano ingannare dall’apparente facilità della curva e vanno troppo forte, motivo questo di molti  incidenti”.
CURVA DELLO SCARICATORE PERICOLO
 – giugno 1975 Si conclude il primo mandato amministrativo a guida del sindaco, prof. Paolo Polenta.
sindaco POLENTA
In una intervista rilasciata al Resto del Carlino, il sindaco fa il bilancio di questa esperienza, che stava volgendo a termine, nella carica di Sindaco: ” E’ stata per me anzitutto una grande esperienza umana che mi ha portato a conoscere i problemi più disparati, ma sopratutto a sperimentare il colloquio e il rapporto quotidiano con il cittadino: l’arricchimento umano che ne ho conseguito è notevole e per me molto importante. L’altra impressione che ho riportato è la pesantezza dell’impegno di fronte alla mole di problemi oggi esistenti e viceversa alla estrema limitatezza delle risorse. Tale situazione richiede il continuo superamento di se stessi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, ma soprattutto la collaborazione e il sostegno dell’opinione pubblica…. Ritengo che le realizzazioni più significative raggiunte di questa Amministrazione siano state: Il Piano Regolatore Generale, il primo schema di Piano Particolareggiato per il Centro Storico, l’impianto per il gas metano, il piano commerciale, l’acquedotto di soccorso, l’avvio nell’attuazione del Piano per l’Edilizia economica e popolare, la zona industriale artigianale di Osimo Stazione e il grande impulso dato alle opere pubbliche in genere. Tra queste ultime maggiormente degne di nota sono i provvedimenti per la sistemazione delle strade, la nuova scuola di San Paterniano, importanti opere fognanti, il parco-giochi dell’area dell’ex Foro Boario, il rinnovamento degli impianti di illuminazione pubblica, gli acquedotti costruiti in periferia e in importanti frazioni, il campo sportivo Diana e quello di via Molino Mensa nonchè il palazzetto dello sport. Particolarmente P.R.G., metano ed acquedotto di soccorso debbono essere considerate vere pietre miliari sulla via dello sviluppo della città…. Problemi irrisolti, molti. Tra i primi impegni che la nuova Amministrazione, a mio avviso, si troverà di fronte, ritengo figureranno quello del trasporto pubblico per il quale bisognerà condurre in porto l’azione da noi intrapresa per la pubblicizzazione, e quello dell’edilizia scolastica la cui situazione, in assenza di finanziamenti dello Stato, si fa giorno per giorno più pesante”.
 
Chiesa di San NiccolòIl magnifico portale in marmo 1372 della chiesa di san Nicolò con fregi romanici e con l’arco in gotico nel tempio si conservano mirabili affreschi del terzo e quarto secolo di notevole valore.

Osimo che lavora:

– La ditta Antonelli. Negli anni trenta del 1900, a Castelfidardo comincio’ a svilupparsi in modo notevole, con il determinante contributo dei fratelli Soprani, la produzione di fisarmoniche destinate in prevalenza al mercato degli Stati Uniti d’ America.
Luigi Antonelli, gia’ responsabile del settore “voci armoniche” nella fabbrica di Settimio Soprani, penso’ di iniziare in proprio tale produzione; insieme ai fratelli Cesare e Filippo costitui’ nel 1935 la Fratelli Antonelli, con sede in Osimo (Ancona) per produrre voci armoniche destinate prevalentemente all’ industria locale delle fisarmoniche.
Negli anni successivi, liquidati i due fratelli e restato il solo Luigi Antonelli, subentro’ quale socio finanziatore Urio Rossi, nipote di Vincenzo, patriota risorgimentale osimano.
Durante la seconda guerra mondiale il mercato della fisarmoniche si ridusse sensibilmente per cui la ditta penso’ a una diversificazione: inizio’ cosi la produzione di articoli in bachelite, tra i quali spolette per grandi proiettili destinati all’esercito italiano.
Lo stampaggio della bachelite fu indirizzato anche verso altri prodotti, come i contenitori per alimenti e per il settore farmaceutico.
Al termine della seconda guerra mondiale, la fisarmonica era lo strumento piu’ popolare, sia in Italia che all’ estero.
L’ industria del settore ebbe un grande sviluppo, anche in considerazione del fatto che si riaprirono i mercati esteri, sia europei che americani, in particolare quello degli Stati Uniti d’ America che era il piu’ importante.
La richiesta di voci armoniche era talmente elevata che la ditta Antonelli decise di costruire un nuovo stabilimento ad Osimo (Ancona) in via del Guazzatore.
Entrato in funzione nel 1949, arrivo’ ad impiegare negli anni successivi, circa cento dipendenti interni e piu’ di duecento a domicilio.
Nel frattempo fu acquisita la fabbrica di armoniche a bocca della Prestini di Firenze.
Tale impresa aveva un grande mercato interno, tanto e’ vero che esisteva un piccolo complesso fiorentino denominato Claravox composto anche da dipendenti della Prestini, che si esibiva spesso alla radio nazionale.
Verso la fine degli anni cinquanta inizio’ una grande crisi del settore delle fisarmoniche.
La moda stava cambiando: tra i giovani la chitarra divenne lo strumento piu’ popolare per il limitato costo e perche’ era piu’ facile da suonare; ebbe inoltre un grande successo il giradischi alimentato a batterie con la fonovaligia portatile.
In quegli anni entrarono nell’ azienda di Luigi il figlio Luciano e successivamente il secondogenito Vinicio. L’ impresa mantenne la denominazione ” Fratelli Antonelli”.
A causa della crisi la Fratelli Antonelli dovette ridimensionarsi e cercare alternative produttive: la fabbrica di Firenze venne chiusa e la produzione ad Osimo delle “voci armoniche” venne sensibilmente ridotta, nonostante si esportasse molto all’ estero, in particolare nei paesi dell’ Europa dell’ Est nei quali la fisarmonica aveva un grande mercato interno essendo lo strumento piu’ popolare.
Per far fronte alla crisi si cerco’ di diversificare la produzione, tenendo presente le esperienze acquisite, prevalentemente nel settore della meccanica di precisione.
Cio’ non solo per mantenere il livello occupazionale ma per avere un futuro promettente nel settore affine.
Tramite un comune amico, F. Charles Liebi, fu concordato un incontro tra gli Antonelli e i signori Laeng di Burgdorf, Svizzera, titolari della Lenco, industria gia’ affermata sia in campo nazionale che internazionale.
Cio’ al fine di valutare la possibilita’ di una collaborazione.
Seguirono numerose visite sia in Italia che in Svizzera.
Luciano Antonelli si dedico’ completamente a questo progetto per iniziare la produzione in Italia di giradischi, considerando il grande mercato che si stava aprendo in campo nazionale.
Nel dicembre 1961 fu costituita la Lenco Italiana S.p.A. a capitate italo-svizzero, nella quale Luciano Antonelli opero’ sino al 1970 come vice presidente esecutivo.
L’ attivita’ ebbe subito un grande sviluppo grazie al successo dei nuovi giradischi ed ai motorini, in particolare quelli a corrente continua destinati ai mangiadischi.
Nel 1970 la famiglia Antonelli cedette le sue quote azionarie, lasciando un’ azienda con 565 dipendenti.
Nel frattempo la Fratelli Antonelli investi’ nella costruzione di un nuovo stabilimento a Montefano (Macerata), dove Vinicio Antonelli sviluppo’ il settore dello stampaggio delle materie plastiche che apri’ le porte del giocattolo musicale.
Cio’ avvenne attraverso l’ acquisizione, nel 1967 della Erregi di Renato Gori di Firenze, che operava nel settore giocattoli, gia’ cliente della azienda Antonelli.
Nel 1970 Luciano Antonelli entro’ a far parte, nuovamente, dell’ azienda famigliare dedicandosi completamente allo sviluppo degli strumenti musicali giocattolo-educativi, in particolare nel settore elettronico.
Fu presentata alle fiere internazionali del giocattolo una nuova pianola con un accattivante design, sia nella versione ad ance che in quella elettronica, quest’ ultima in due realizzazioni: come semplice tastiera e con incluso un mangiadischi; questi modelli ebbero una grande risonanza nel settore ed un grande successo commerciale sia in Italia che all’estero.
L’ Antonelli fu la prima azienda al mondo ad utilizzare l’ elettronica nel giocattolo musicale.
Nel 1978 la Fratelli Antonelli snc venne messa in liquidazione e costituita la Antonelli S. p. A. i cui soci fondatori furono Luciano e Vinicio Antonelli, che si occupo’ prevalentemente del settore giocattoli e strumenti musicali.
Nel 1980 fu inaugurato un nuovo modernissimo stabilimento ad Osimo (Ancona) in via di Filottrano di circa 4500 mq.
Per quanto riguarda il settore voci armoniche fu costituita la S.I.V.A. Srl con sede in Osimo (Ancona), che in seguito sviluppo’ anche il settore affine di stampaggio a freddo della lamiera e costruzione stampi, controllata dalla famiglia Antonelli e con la partecipazione di Giuseppe ed Emilio Pierpaoli.
Segui’ una serie di nuovi prodotti, previligiando la qualita’, l’ aspetto educativo e il design, facendo capo ad illustri specialisti del settore.
In quello educativo si usufrui’ della consulenza del maestro Orfeo Burattini (gia’ fondatore della Fisorchestra Citta’ di Castelfidardo) che porto’ l’ insegnamento nelle scuole elementari, non solo nelle Marche.
Per questo impiego si realizzo’ uno strumento a fiato, denominato Pan Armonica, che ebbe un grande successo commerciale.
Si sviluppo’, inoltre, il settore degli organi elettronici destinati ai ragazzi, strumenti che si distinguevano per il loro design e che si vendevano prevalentemente all’ estero.
Nel 1982 fu assegnato alla Antonelli il premio Design S.I.M. al Salone Internazionale della Musica di Milano.
I designers di riferimento erano lo studio Bonetto e gli architetti Lucci & Orlandini dello studio L/O Design.
Nel frattempo Luciano Antonelli fu nominato presidente vicario dell’ Assogiocattoli (Associazione Italiana Fabbricanti Giocattoli) e restò in carica negli anni 1984-1985 partecipando a convegni nazionali e internazionali del settore.
Nel Dicembre del 1984, insieme al consiglio direttivo, partecipo’ alla trasmissione televisiva “Domenica In”, in onda sul canale di Rai 1, condotta da Pippo Baudo e Raffaella Carra’.
Nell’autunno 1987 il controllo del 70% della Antonelli S.p.A. fu ceduto alla Comus SpA di Bontempi, con sede in Potenza Picena (Macerata), che acquisi’ nell’ anno successivo il totale controllo della societa’.
Nel 1989 Luciano Antonelli cedette le sue quote della S.I.V.A. Srl al fratello Vinicio, quindi inizio’ l’attivita’ di Consulente Aziendale, nel settore giocattoli per lo sviluppo di nuovi prodotti fabbricati in Cina, che svolse per circa 5 anni.
Vinicio Antonelli in seguito sviluppo’ l’ azienda, curando e consolidando la produzione delle voci armoniche e parallelamente espandendo lo stampaggio a freddo della lamiera di componenti di precisione per grandi industrie dei settori elettrodomestico, elettrico, e meccanico.
Nel 1996 entro’ in azienda Lorenzo Antonelli, figlio di Vinicio.
Nel 2002 Lorenzo opero’ una fusione dell’ attivita’ delle voci armoniche con la ditta Salpa di Castelfidardo di Giansandro Breccia: nacque cosi’ Voci Armoniche Srl, con sede in Osimo (Ancona).
Con questa fusione di due storiche ditte di voci armoniche, furono poste le basi e le premesse per il mantenimento della conoscenza tradizionale e del “sapere” tecnico-produttivo relativo alle voci armoniche, e del suo miglioramento.
Negli anni successivi l’ azienda ha investito consapovalmente nella formazione di giovani e nella strutturazione delle competenze tecniche e artigianali, e attualmente si pratica una continua ricerca applicata al miglioramento meccanico ed acustico delle voci per fisarmoniche, che ha come obiettivo i piu’ alti standard qualitativi a livello mondiale.
Questo in linea con una tradizione che la ditta Antonelli ha sempre seguito con coerenza.
Parallelamente, Siva Srl raggiungeva ottimi livelli di eccellenza nella produzione di componentistica stampata a freddo e nella produzione di stampi progressivi, applicando avanzati sistemi organizzativi e ampliando la clientela in Italia e in Europa.
Oggi Lorenzo Antonelli amministra entrambe le aziende SIVA Srl e Voci Armoniche Srl.
Formazione e miglioramento continuo, crescita del “Valore” piuttosto che del profitto (quest’ ultimo considerato un mezzo ma non il fine), consapevolezza che un’ azienda deve operare in armonia con il concetto del Bene Comune: questi elementi rappresentano la visione aziendale alla base delle scelte nel breve, nel medio e nel lungo periodo

– La CRB Elettronica di Duilio BORSINI.
La CRB Elettronica (Costruzioni Radioelettriche Borsini) nasce come ditta artigiana nel 1948 con sede a Senigallia in via Arsilli (Ancona).
Il titolare e’ Duilio Borsini uomo di grande ingegno nato il 10 settembre 1923 ad Osimo ( An).
La produzione sono le radio.
Nel 1952 a seguito di una momentanea crisi del settore, Borsini inizia la produzione di amplificatori di circa 10 watt, specifici per ambulanti che potevano essere alimentati sia a batterie che a corrente alternata.
Questi amplificatori vengono prodotti in larga scala e senza concorrenza di altre ditte.
Successivamente nel settore entrano altre fabbriche tra cui la Geloso.
Contemporaneamente la CRB con all’epoca circa 30 dipendenti produce anche trasformatori per rasoi elettrici sia per il mercato italiano, sia per il mercato estero, tra cui l’America e la Francia.
Verso la meta’ degli anni cinquanta con l’arrivo sul mercato dei primi televisori in bianco e nero l’azienda progetta e produce gli stabilizzatori di tensione.
Nel 1955 l’azienda si trasferisce in Ancona in via Marchetti dove aggiunge alla normale produzione anche motorini elettrici che in quel periodo sono molto richiesti per la produzione di pianole ed armonium da parte di alcune fabbriche della zona.
Sempre in quel periodo Borsini, persona molto creativa, inizia la costruzione di testine per magnetofoni (registratori) con tecnologia per allora molto avanzata.
Il materiale utilizzato doveva essere di altissima qualita’, trattato e ricotto su forni ad idrogeno a 1200 gradi.
Nel 1958 la CRB Elettronica si sposta da Ancona centro alla periferia, alla zona industriale Baraccola su un nuovo stabilimento molto piu’ grande.
Sempre in questo anno su richiesta di Oliviero Pigini titolare della Eko fabbrica che costruisce chitarre produce pick-up, (microfoni per chitarre.)
Borsini sempre su suggerimento di Oliviero Pigini, inizia la progettazione e la produzione di organi elettronici.
E’ l’anno 1967 ed inizia la produzione dei primi prototipi, seguita poi dalla produzione vera e propria dei primi modelli a una tastiera denominati Coral, Topazio, Rubin ecc…..
Contemporaneamente si producono anche modelli a due tastiere.
Nel 1969 inizia anche la produzione di amplificatori,nella prima serie ci sono i modelli Diamond 20, Diamond 40 Diamond 100 ecc….. che ottennero un buon successo e quindi anche esportati in tutta Europa e nei paesi scandinavi.
A questa serie seguirono i modelli Space Sound (effetto leslie), effetto ottenuto con un sistema di altoparlanti rotanti, questo sistema era nato dall’ idea di Borsini ed era stato brevettato.
La produzione veniva fatta in un altro stabilimento, chiamato appunto Space Sound a Casenuove di Osimo (AN) sempre di proprieta’ dello stesso Borsini.
Negli anni successivi al 1968 il successo del marchio Diamond cresceva in continuazione e questo era un grande stimolo per avviare la progettazione di modelli sempre piu’ nuovi e rispondenti alle esigenze di musicisti e appassionati di musica che aumentavano di anno in anno.
Per soddisfare le richieste di una clientela sempre piu’ vasta ogni anno alla fiera di Francoforte, che era diventata la piu’ importante rassegna di strumenti musicali al mondo, veniva presentata una nuova gamma di organi elettronici con nuove tecnologie e nuovi effetti che attiravano visitatori e addetti del settore sempre piu’ esigenti.
Fu infatti in quegli anni che la CRB Elettronica conquistava con la qualita’ dei suoi strumenti sempre nuovi mercati, espandendosi dall ‘America Latina agli Stati Uniti, dalla Spagna ai paesi Scandinavi passando per l’ Europa intera arrivando perfino in Corea con una produzione molto qualificata di organi da chiesa-
I modelli di organi progettati e prodotti dalla CRB furono molti e tutti di successo, tuttavia alcuni ebbero un successo particolare e fra questi ricordiamo il Diamond 800 che venne usato da moltissimi gruppi musicali di quel periodo, poi la serie 900 Gold che con il suono sinusoidale ed accoppiato all’amplificatore con lo Space Sound dava un suono particolarmente armonioso percio’ particolarmente apprezzato da tutti i professionisti ed amatori in quanto era una validissima alternativa all’organo elettromagnetico Hammond.
La maggior parte dei modelli veniva prodotta sia nella versione portatile che nella versione consolle per soddisfare le esigenze di chi voleva fare musica in luoghi diversi e chi la voleva suonare in casa.
Questi strumenti venivano realizzati seguendo in molti dettagli quelle che erano appunto le caratteristiche di questi strumenti…. dai drawbars alle contattiere multiple fino ai vibrati ed i riverberi a molla.
La CRB realizzo’ successivamente anche diversi modelli di tastiere con effetti Strings e Pianoforte nonche’ diversi modelli di computer drum che facevano appunto il verso alla tradizionale batteria acustica.
Tutti questi strumenti venivano curati nella parte musicale da Sandro Fontanella nipote di Borsini musicista e tastierista di grande talento il quale si occupava anche degli aspetti dimostrativi delle fiere nazionali ed internazionali affiancato poi in molte occasioni dal 1975 da Marcello Colo’ anche lui grande musicista e tastierista.
Nel 1977 fu presentato alla fiera di Francoforte un prototipo di sintetizzatore Uranus che visto il successo ottenuto entro’ in produzione l’anno seguente insieme a un modello ridotto Uranus 2 assai piu’ accesibile nei costi e nella programmabilita’ in situazioni “live”.
Entrambi i modelli conquistarono immediatamente gli appassionati di musica elettronica di tutto il mondo, infatti nell’anno 1978 la CRB partecipo’ alla fiere di Chicago e l’anno successivo a quella di Atlanta ottenendo anche qui un successo strepitoso.
A seguire arrivarono anche altri strumenti innovativi quali un synth monofonico chiamato Oberon e una tastiera Strings Vocoder chiamata appunto Vocostrings.
Con l’inizio degli anni ottanta causa anche dell’avanzare della concorrenza giapponese inizio’ il declino degli strumenti musicali e delle aziende correlate……… CRB compresa. Nel 1982 la CRB Elettronica cesso’ la sua attivita’.
crb_elettronica (1)

(tratto dall’archivio di Claudio Capponi che ne ha  gentilmente autorizzata la pubblicazione)

Osimo altro

– Osimani al mare Oggi il sole stenta ad uscire fuori ma, come tanti anni fa, niente  ferma gli osimani.
Una bella foto del bravo fotografo osimano, V.Renzoni

al mare
palazzo ex Paccazzocchi. Ho ricevuto questo schizzo opera di Dino Giorgetti che aveva riprodotto un angolo caratteristico di Osimo com’era circa 90 anni fa. Un lembo centralissimo della nostra città che poi nel tempo è stato trasformato. Si tratta del palazzo così detto “ex-Paccazzocchi” compreso tra via Fuina e il corso, dove ora c’è al piano terra la tabaccheria Moschini.
Giorgetti

– La chiesa di San Silvestro costruita agli inizi del XVI secolo, su progetto dell’osimano mastro Biagio Pannicoli, il tempio ha forma ottagonale con sette altari e conserva pregevoli affreschi e lavori barocchi. Legata al nome del santo osimano Silvestro del casato aristocratico denominato «Guzzolini» è dal 1910 chiusa al culto  ed è attualmente luogo  delle Attività Culturali indette dal nostro Comune.
San Silvestro

– I pompieri.  Una fotografia del Corpo volontari dei Pompieri del 1929, scattata in occasione della inaugurazione della caratteristica nuova divisa.
Da sinistra a destra in alto, in prima fila: Vincenzo MANCINI, Ottavio FRANCHINI, Carlo ALLOCCO, Giulio LEONARDI, Luigi FIORDELMONDO, Emilio SERLONI, Placido MASCELLONI, Carlo SEVERINI, Achille Ugo LAMPONI, Giuseppe CAPORALINI.
In seconda fila: Serse BAMBOZZI, Luigi PENNACCHIONI, Donato MOSCA, Ferruccio MARCHEGIANI, Federico TRONTALINI, Argentino INNOCENZI, Pompilio GIOVAGNETTI, Rodolfo MARCONI, Eduardo ROMAGNOLI, Riccardo BATTISTONI, Ottavio BRANDONI;
Terza fila: Giuseppe TRUCCHIA, Mansueto BRANDONI, Tancredi VACCA, Gustavo prof. BELLONI, Gustavo Ing. ABBRUZZETTI, Vincenzo INVERNATI.
pompieri

Il primo Corpo dei Pompieri osimano, fu guidato dall’ing. Goffredo ABBRUZZETTI, poi consigliere comunale ed Assessore. Si trattava di 24 vigili volontari. Questi i loro nomi con gli inevitabili soprannomi:
Giuseppe ALOCCO;
Giulio LEONARDI detto Scattolò;
Luigi FIORDELMONDO detto Calicì;
Umberto SERLONI detto Pantera;
Placido MACELLONI;
Carlo SEVERINI detto Carluccio del Tanfo;
Achille SALOMONI detto Angai;
Ugo LAMPONI;
Giuseppe CAPORALINI detto Il Piccolo;
Artserse BAMBOZZI detto Serse;
Luigi PENNACCHIONI;
Donato MOSCA;
Giuseppe BRUGE’;
Federico MARCHIGIANI padre di Garibà granne;
Federico FRONTALINI detto Carozzì;
Argentino INNOCENZI detto Selcì;
Pompilio GIOVAGNETTI detto Gigi Maroni;
Rodolfo MARCONI detto Battuto;
Riccardo BATTISTONI detto Fugge che te pijo;
Ottavio BRANDONI detto Piccionì;
Giuseppe TRUCCHIA  padre di Aroldo;
Mansueto BRANDONI;
Augusto VERDOLINI detto Passasotta;
Vincenzo INVERNATI detto Mappò.
Si trattava di gente semplice molti dei quali piccoli artigiani ed erano, per la Osimo del tempo, dei piccoli eroi cittadini esempio di coraggio e di generosità. Il Piccolo, Battuto e Angai  erano dei calzolai, Selcì faceva lo stradino, Giuseppe Brugè era fabbro.
Nel periodo della guerra altri giovani osimani prestarono la loro opera nei pompieri, fra questi risultano:
Federico SALOMONI, Arnaldo ANGELETTI, Bentivoglio MARCONI, Alberto CINGOLANI, Augusto ANGELETTI, Antonio GRACIOTTI, Giulio GRACIOTTI, Pietro MORRONI, Emilio MORRESI, Antonio SERLONI, Giulio STACCHIOTTI, Renato STACCHIOTTI, Carlo ALBERTI, Dante GIOVAGNOLI.

Le persone
ovvero la storia fatta attraverso le persone.

Si tratta delle elette e degli eletti in consiglio comunale nel mandato di governo preso in considerazione ( di molti purtroppo non sono riuscita a raccogliere informazioni).
Non solo gli eletti ma  anche le Persone che sono state ” protagoniste ” di Osimo ( sempre relativamente  al periodo preso in considerazione) , coloro che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo sociale, economico e civile della nostra città.

ABBRUZZETTI Goffredo, Jesi 26/06/1893 – Osimo 12/07/1965. muore, all’età di 72 anni, il consigliere comunale Goffredo ABBRUZZETTI. Il Sindaco Vincenzo Acqua lo ricorda in Consiglio Comunale: “… ricordo ai convenuti consiglieri la recentissima, immatura e fulminea scomparsa del consigliere cav.uff. Abruzzetti Goffredo che ha attivamente partecipato anche alle sedute della settimana scorsa. La scomparsa ci ha lasciati costernati così come alla sposa, ai figli, ai parenti, a tutto il Consiglio comunale e a tutta la popolazione.” Ricorda il Sindaco le alte doti di bontà, le sue attività spassionata di amministratore e di collaboratore sempre improntata a rettitudine e sorretta da esperienza ed intelligenza non comuni, tanto che le sue opere e la sua attività, permeata di umanità e coscienza, lasciano in tutti i consiglieri un ricordo imperituro. Alle parole del Sindaco si associarono l’avv. Fabiani per i liberali, la prof.ssa Giri per i Socialdemocratici, Bianchi Albino per la DC, il dott. Artegni per i Socialisti, Buglioni per i socialisti di unità proletaria. Si associa alche il consigliere Maggiori a nome del PCI ricordando la figura, la bontà, l’impegno che dava alla sua opera un carattere inconfondibile anche nelle divergenze.
In segno di lutto il Consiglio Comunale, convocato per discutere di diversi punti, venne sospeso e rinviato ad altra data.
L’ing. ABBRUZZETTI abitava in via 5 Torri. Raccontano i giornali dell’epoce che ai suoi funerali parteciparono tanti osimani a testimonianza dell’affettuosa stima di cui il più volte Consigliere ed Assessore – dal 1956 al giorno della morte – era circondato ad Osimo. E’ stato combattente della I^ Guerra mondale e decorato al valore militare. Intorno al 1940 venne chiamato quale vice comandante alla direzione del Comando dei Vigili del Fuoco di Ancona.

Abbruzzetti

L’Ingegnere Abbruzzetti è il signore a destra

Consigliere  comunale ed Assessore con ruolo di Vice Sindaco mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale ed Assessore con ruolo di Vice Sindaco mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale  mandato 1965-1970.

ACQUA Vincenzo, Grottamamare 1894 – .
– Sindaco nel 1945;
– Consigliere comunale nel 1946 capogruppo della minoranza;
Sindaco di Osimo nel mandato 1951 – 1955 ( subentra al cugino Montanari Muzio che aveva guidato per 5 anni un’amministrazione socialcomunista;
– Consigliere  comunale  e nominato Sindaco di Osimo nel mandato 1965-1970

ADORNI Giacomo, Osimo 1894 – 1973. Detto  “lo scolaro”, in quanto titolare di una cartoleria in corso Mazzini denominata “Bottega dello scolaro”. Fu segretario del Comitato di Liberazione osimano ed amministratore della soc. corale G. Verdi (dal Diz.Encicl. Osimano di Morroni&Egidi);
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

AGOSTINELLI Luciano, Osimo 21/07/1942 – 29/12/1999, eletto Consigliere comunale nella lista della DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

AGOSTINELLI Maria in Castellani, Osimo 19___-19___. Candidata nelle liste della Dc
Consigliere comunale e nominata Assessore ai servizi sociali  nel mandato 1965 – 1970;

ALESSANDRINI Angelo, Recanati 27/11/1912 – 19__.
Consigliere  comunale e Assessore supplente mandato 1956-1960;

ALESSANDRINI Settimio, Osimo 2/07/1920 – 1963. Un mio “lontano”(si dice così in Osimo) parente soprannominato da noi parenti “zio Valentì” ma per tutti gli osimani era “metenfilzo”. La moglie si chiamava Piera Cittadini e aveva due figli Remo e Anna, morti giovanissimi di tubercolosi, malattia infettiva che negli anni ’40 seminava dolore in tante famiglie osimane. E’ stato un eclettico industriale osimano, prima sviluppò una delle più importanti filande cittadine, poi si buttò nella  produzione del gelo per i bar e per le famiglie facoltose della zona. Da ultimo, con discreto successo, si mise a produrre gassosa e seltz. Uomo dai mille interessi si distinse anche per l’ impegno sociale e politico caratterizzato da una forte identità ideologica che si ispirava all’ideologia dei popolari di Don Strurzo.
Consigliere  comunale e Assessore  con delega alle finanze e vice sindaco, mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale e Assessore mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale e Assessore nel mandato 1960-1964;

ALUJEVICH Elena, Osimo _/__/19__ – 19__. Professoressa candidata nella lista della DC entra in Consiglio comunale a seguito della morte di Alessandrini Settimio
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964.

AMBROGETTI Carlonasce ad Osimo l’ 8 settembre 1899 muore ad Osimo il 17 ottobre del 1976.  Nel secondo mandato Niccoli non si presenta alle elezioni amministrative.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale e Assessore ai lavori pubblici nel   mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale  e Assessore nel mandato 1960 – 1964;
Consigliere  comunale e Assessore Vice Sindaco nel mandato 1965-1970.

ANDREONI Amleto, Osimo 19__ – 19__.
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

ANDREONI Giuseppe Osimo 19___-19__. Candidato Consigliere comunale nelle liste del PCI.
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

ANDREUCCI Delio, Osimo  21/07/1935 – 27/08/2004, eletto Consigliere comunale nella lista del PCI
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

ANTINORI Settimio, Osimo 30/03/1920 – 19__.
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;

ARTECONI Sergio, Osimo 19___-19__. Candidato Consigliere comunale nelle liste del PSI.
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

APPIGNANESI Carlo, Agugliano 12/06/1924 – 19__.
Consigliere  comunale nel mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale e Assessore allo stato civile nel mandato 1965-1970;

BACCHIOCCHI Alberto, Castelfidardo 20/05/1909 – Osimo 1969. Candidato Consigliere comunale nelle liste del PSI.
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

BALDI Italiano, Osimo 24/02/1905 – 19__.
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;

BARBALARGA Maria Teresa, Osimo 1893 – 1967.
Consigliere  comunale e Assessore  con delega all’assistenza e beneficenza, mandato 1951-1955;

BARDEZZI Giuseppe, Osimo 19__ – . Candidato nella lista elettorale  della DC osimana,
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

BARIGELLETTI Aldo, Osimo 16/06/1921 – . Candidato nella lista elettorale  della DC osimana,
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale ed Assessore ai lavori pubblici nel mandato 1965-1970;

BARTOLI Renato, Osimo 19__ – . Candidato nella lista elettorale  della DC osimana,
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

BASSI Anna, Osimo ../../19.. , eletta Consigliera comunale nella lista del PCI
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

BEBI Francesco, Bagnacavallo 1847 – 1973  Veterinario ad Osimo.

BELLI Tito , Osimo 30/08/1927 – 16/01/1996, eletto Consigliere comunale nella lista dela DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975 e nominato Assessore finanze e problemi sviluppo economico

BACCHIOCCHI Alberto, Osimo 11/05/1897 – 1969. Candidato nella lista elettorale  del PSI osimano
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale nel mandato 1965-1970;

BIANCONI Paolo , Osimo ../../19.. , eletto Consigliere comunale nella lista dela DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975 e nominato Assessore sport, turismo, spettacolo e servizi demografici;

BIANCHI Alessandro, Osimo 1916 – 2006.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

BIANCHI Albino, Osimo 29/01/1912 – 1999. Titolare del forno a legna del borgo.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

BIANCHI Nello, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista elettorale  del PCI osimano
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

BIONDI Aldo, Osimo __/__/19__ . Candidato nella lista elettorale  del PCI osimano
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

BINCI Alfredo, Osimo __/__/19__ . Candidato nella lista elettorale  della DC osimana
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

BLASI Aldo, Osimo 1990 – 1976. Abitava in via Pompeiana davanti la fabbrica delle gazzose. E’ stato un grande animatore della vita culturale osimna. Nel 1961 costituì con MERCANTI Arturo il Circolo del Cinema.
Segretario comunale nel 
periodo 1951-1955.

BOTTEGONI Igino, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista elettorale  della DC osimana
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere comunale e Assessore nel mandato 1965 – 1970;

BRANDONI Pacifico , Osimo  05/11/1914 – 10/04/2004, eletto Consigliere comunale nella lista dela DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

BRIZI mons.Domenico, Tuscania 21/01/1891 – Osimo 11/02/1964. E’ stato vescovo di Osimo per 19 anni. Iniziò gli studi liceali nel Seminario di Viterbo e li terminò presso il Seminario Romano. Prestò il servizio militare nel 1912 (ebbe il grado di caporale), ma venne richiamato durante la Prima Guerra Mondiale. Fu ordinato sacerdote a Roma il 23 febbraio 1918 presso il Pontificio Seminario Romano. Conseguì poi la laurea in teologia (1918) e la laurea in utroque iure (1921). Tornato in diocesi, fu nominato parroco di S. Giovanni Decollato (1921), chiesa senza parroco ed in stato di semiabbandono dopo che quello precedente, Don Alessandro Aureli, se ne era andato via nel 1919.
Il 23 gennaio 1945 ricevette la notizia che era stato nominato vescovo di Osimo e Cingoli. Mons. Brizi scelse, come giorno della sua consacrazione episcopale, l’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes “e per me – annotò nella sua agenda – festa della Madonna della Fiducia“.
Nella prima lettera pastorale, scritta a Roma in quel 23 febbraio, indirizzò al Clero e al Popolo di Osimo e Cingoli, di cui stava per diventare pastore, queste parole: “…Al Collegio Urbano di Propaganda Fide, ove sono stato Rettore dal 1939 a tutto il 1944, fra alunni di molte nazioni ma di un solo cuore; agli ex-alunni della Quercia, tra i quali fui Rettore dal 1933 al 1939 e tra i quali ritorna sempre il mio cuore; ai parrocchiani di Tuscania, dove dal 1921 al 1933 spesi i primi fervidissimi anni del mio sacerdozio; ai superiori, ai compagni di lavoro, agli amici del sacerdozio, alla schiera folta di figli spirituali, ai parenti amatissimi, ai luoghi dove sono nato, dove sono cresciuto, dove fui educato, alla città mia natale, della quale sono il primo cittadino divenuto vescovo, a tutto io ho per voi rinunciato, tutto ho per voi offerto, tutto ho voluto porgere al vostro amore – come in una sintesi – nellacroce bianca in campo rosso della mia Tuscania, che sormonta il mio stemma: questa croce dica a quelli che io lascio che non li dimentico: e che l’amore in Cristo, anche salendo la croce, non lascia nessuno, anzi è più grande; dica a voi, presso i quali vengo, che l’amore in Cristo non si sgomenta di nulla, appunto perché è sulla croce con Cristo, e nulla e nessuno potrà mai non farvi amare. Quelli che io lascio e quelli che io trovo, nel mio povero cuore, faranno una sola famiglia come fanno una sola gioia…“.
Mons. Domenico Brizi governò con amore ed abnegazione le due diocesi. Durante i suoi 19 anni di episcopato fu un buon pastore per tutti, dai personaggi importanti al più umile cittadino. Chiuse la giornata terrena nell’Ospedale Civile di Osimo l’11 febbraio 1964. Per sua volontà il suo corpo è sepolto nella cripta del Duomo di Osimo. Ad un anno dalla morte, così scriveva il Direttore del periodico “Vita Diocesana – Bollettino delle Diocesi di Viterbo e Tuscania” (Gennaio-Febbraio 1965): “Mons. Domenico Brizi indubbiamente fu una lampada posta dalla Provvidenza al di sopra del livello ordinario, affinché fosse di esempio, ed anche di monito, ai confratelli nel sacerdozio e particolarmente ai confratelli più giovani“.
Tra gli episodi curiosi, ne ricordiamo qualcuno, raccontato dalla nipote Giulia Palozzi, che ha vissuto la sua adolescenza ad Osimo: “Non so quali preoccupazioni e sofferenze lo zio abbia dovuto sopportare nei rapporti coi suoi sacerdoti, perché non lasciava trasparire nulla. Intuivo che qualche cosa non andava quando con qualcuno di loro lo zio parlava mentre facevano delle ‘passeggiate’ interminabili sotto le colonne [anticamera d’attesa, in episcopio]. E mi dispiaceva che tra le sue pecorelle ci fosse qualche discoletto. Al mio esame di adolescente si presentavano diversi esemplari nella ‘clero-fauna’. Un prete amavo soprattutto: don Ido. Di lui non ricordo il cognome. Se non sbaglio, era un parroco di campagna, e questo lo deducevo dal modo di presentarsi in episcopio: impolverato dopo un viaggio in bicicletta. Bussava alla porta di servizio (della cucina) e con il baschetto in mano chiedeva con accento marchigiano che rendeva la domanda più affettuosa: “C’è babbo?”. Il ‘babbo’ era il vescovo. Anche questo sta a dimostrare che lo zio era amato soprattutto dai semplici accomunati a lui dallo spirito evangelico“.
Era difficile andare a fargli visita ad Osimo senza essere amabilmente costretti a fermarsi a cena e a dormire. Diceva: “L’episcopio è così grande: a che serve, se no, avere tanto posto?”
Racconta Giulia: “Spesso in Osimo c’erano ospiti, i più disparati. Più volte il vescovo avvisava all’ultimo momento che qualcuno sarebbe rimasto a tavola con noi. Zia Teresa era bravissima nell’affrontare questo problema improvviso. Tutti erano benvenuti in egual misura: dagli operai del mobilificio Moretti di Tuscania, che portavano mobili ad un rivenditore dì Osimo, ai vari oratori e predicatori, agli amici. Con i primi era contento perché poteva avere notizie di qualche tuscanese, poteva esprimersi, capito, con qualche parola in dialetto e soprattutto perché, offrendo ospitalità in episcopio, faceva loro risparmiare la ‘trasferta…”.
Mons. Brizi era assai umile: “Non si vergognava – scrive Mons. Antonazzi – di essere “figlio di una fornaia e di un uomo che andava a far legna”. Egli fu veramente homo rectus, simplex ac timens Deum:una semplicità degna, in alcuni episodi, dei Fioretti di S. Francesco. Come quando, ad esempio, già vescovo, colse un bel ramo carico di ciliege dall’albero del suo giardino, e lo portò a una bambina malata, che ne aveva espresso il desiderio. Passando tranquillamente attraverso la città di Osimo, nascondeva molto relativamente il dono sotto il soprabito”.
Ancora dai ricordi di Giulia: “Lo chiamavo ‘zio prete’, perché il nome vescovo me lo rendeva più lontano. Inoltre, lo zio era rimasto parroco: rispetto al periodo di Tuscania, erano semplicemente aumentate le parrocchie da curare. Era facile incontrano per le strade di Osimo, perché andava a piedi. Non aveva automobile né autista“.
Amava anche gli animali. Una sera, sempre ad Osimo, recitava il rosario in cappella con alcuni ex alunni del seminario della Quecia suoi ospiti, che erano venuti a fargli visita. All’improvviso entrò il suo bel gatto. Ed egli, con tutta naturalezza, lo adagiò sul cuscino dell’inginocchiatoio e seguitò a sgranare le avemarie, mentre con l’altra mano accarezzava quella bestiola creatura di Dio.
A proposito di questo gatto, Giulia racconta: “C’era in episcopio un gatto persiano. Era sempre in cucina, quando il vescovo vi faceva colazione. Ogni tanto lui deponeva per terra parte della colazione per il gatto. La bestiola era motivo di gioia per il vescovo e di cruccio per mia sorella Ada, perché spesso lasciava in giro un po’ del suo lungo pelo e qualcosa di peggio, rientrando, per giunta, dal giardino. Alle giuste rimostranze di Ada, lo zio, che di solito era rispettoso delle fatiche altrui, rideva divertito. Dei gatti, però, non sopportava i tristi miagolii notturni: per farli tacere teneva sul davanzale della finestra della camera una serie di sassolini, un vero arsenale, e glieli tirava…“.
A venti anni dalla morte, nel febbraio 1984, si svolse una toccante commemorazione organizzata a cura del “Centro Anziani” di Tuscania, frequentato da molti cittadini che avevano conosciuto Mons. Brizi ed avevano mantenuto con lui stretti vincoli di amicizia. Tra questi, ricordo l’intervento di Angelica Cesetti, che commosse l’uditorio raccolto in profondo silenzio.
Nel 25° anniversario della morte (11 febbraio 1989) così lo ricordava Mons. Nicola Pavoni, che da giovane era stato spesso ospite del suo vescovo Mons. Brizi: “…Io, uno dei sopravvissuti [della diocesi di Osimo], ancora pellegrino sulla terra, con una sottile nostalgia dei tempi andati, mi porto dietro con tenerezza ossessiva l’immagine di quel “vecchio maremmano”… Era paziente nell’ascoltare la gente. Se tu andavi da lui e parlavi di Dio e dei tuoi problemi spirituali, per te dimenticava di esistere…
Subiva con pazienza le mie infinite violenze verbali. Mi ascoltava “serioso”. Poi, se riuscivo a prendere fiato, un sorriso, uno schiaffo come una carezza e mi mandava via sibillando
(sic): “Capoccione!” Ed io sentivo che il suo silenzio mi parlava dentro.
Viveva da povero.
L’acquacotta ed il pancotto, a stare con lui, sembravano bistecche e cosciotti d’abbacchio. Il suo vestire preciso era frutto delle invenzioni quotidiane delle mani magiche di Teresa [Volpini, la cognata, moglie di Giacomo]. Il superfluo era sconosciuto. Il necessario qualche volta era in debito d’ossigeno, ma ero felice con lui!
La preghiera di notte, nella cappella dell’episcopio: davanti al Santissimo, mi chiedeva di parlare forte con Gesù. Io non sapevo cosa dire. Cadevo dal sonno; ma era bello stare lì, nella tremula luce della lampada ad olio…
Era uno stacanovista. Non c’era un attimo di respiro nella sua giornata; e quando tutti si andava a letto, lui iniziava i “notturni della corrispondenza”: fino alle tre di notte scriveva lettere (…), brevi, incisive, soprannaturali. Poi, di giorno, i sacerdoti che venivano da lui dovevano sopportare infiniti sbadigli. Io mi arrabbiavo, e lui mi rispondeva che “i notturni”, come io li chiamavo, erano un servizio alle anime, e gli sbadigli un motivo di umiliazione.
Caro
vecchio maremmano, chi ha avuto la fortuna di conoscerti non potrà mai più dimenticarti. Adesso metti la mano sul mio “capoccione” e benedicimi come allora. Arrivederci, vecchio mio! Mons. Nicola Pavoni”.
(tratto dalla biografia che il suo amico e collaboratore Mons. Giovanni Antonazzi scrisse nel 1984 con il titolo “Domenico Brizi – Prete e Vescovo”).

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Il Papa Buono e il vescovo Buono

Brizi

Il saluto di Osimo e degli osimani, commosso, partecipato ed unanime al suo “Vescovo Buono”

BUFFARINI Secondo  , Osimo ../../19.. – 19___ , eletto Consigliere comunale nella lista dela DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

BUGLIONI Attilio, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista elettorale  del  PSI osimano
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;
Consigliere  comunale mandato 1970-1975;

BURGHIANI Gabriele Vincenzo, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista elettorale  della DC osimana
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

BUSCARINI Enrico, Osimo 11/05/1897 – 1985.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

BUSCARINI Silvio, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista elettorale  della DC osimana
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

CAMERANESI Luigi, Castelfidardo 06/09/1930 – 11/12/1986, eletto Consigliere comunale nella lista del PCI
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

CAMPANELLI  Gaetano, Osimo 2/11/1906 – 1990. Era soprannominato “Dindano” ( come tutti i Campanelli) o “Gaetà” per quelli della periferia che  non avevano dimestichezza  con le tradizioni osimane del centro. E’ stato uno dei maggiori esponenti del PSI di Osimo, il partito di  Pietro Nenni e Sandro Pertini, in tempi in cui professarsi per un partito diverso dalla DC voleva dire non essere allineati ed avere un pensiero divergente. Fu proprietario terriero fino a quando,  sotto la spinta del  motto gramsciano “la terra ai contadini”, cedette gran parte delle proprietà terriere. Proseguì l’attività commerciale del padre. Nell’esercizio delle funzioni politiche cittadine  si batté con forza contro coloro che volevano lo spostamento dell’attuale ospedale cittadino di “SS.Benvenuto e Rocco” presso la sede dello  Smom di Villa San Paterniano. Se sulla questione dell’ Ospedale l’ebbe vinta, non altrettanto accadde per l’altro tema che aveva particolarmente a cuore: tenere vivo il centro storico osimano. Gaetano aveva grande lungimiranza politica e sapeva vedere “lontano”, già allora ammoniva preoccupato gli amministratori comunali che scelte, come quelle che andavano a fare,  di decentrare gran parte delle attività commerciali nelle periferie, avrebbero avuto come conseguenza  l’inesorabile depauperamento del centro storico osimano.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;
Consigliere comunale mandato 1960 – 1964;
Consigliere comunale mandato 1965 – 1970.

Campanelli

La famiglia Campanelli riunita con il capostipite Antonio. Al centro della foto Gaetano con il figlio, il piccolo Lamberto.

Campanelli

Il giovane e “capelluto” sindaco Paolo Polenta alla inaugurazione  dei rinnovati ampi locali commerciali Campanelli in corso Mazzini. Gaetano ascolta.

I Campanelli, il vescovo Carlo Maccari e si intravede il comandante dei vigili urbani Carlo Nicoletti

I Campanelli, il vescovo Carlo Maccari e si intravede il comandante dei vigili urbani Carlo Nicoletti

Campanelli 6

” I Magazzini” Campanelli, la “Standa” degli osimani

CAMPANELLI Raffaela ( detta Lella), Osimo 18/01/1902 – 28/01/1993. Raffaela CAMPANELLI, tutti ad Osimo la conoscevano solo come la signorina Lella è stata un personaggio della nostra città. Il suo nome e il suo ricordo è legato al negozio di corso Mazzini del quale con i fratelli ha condiviso le gioie e le fatiche. Il suo era un carattere definito da molti “agrodolce”, sempre gentile e sempre puntuale ma anche sempre attenta alla”ditta” ( oggi direbbe così Bersani) e dalla risposta facile e puntuale alle domande più pungenti. Era una leggenda metropolitana la risposta che dava a chi le chiedeva come mai “signorina”, Lei rispondeva “non ho avuto tempo di prendere marito”.
Ma la signorina Raffaela CAMPANELLI la si ricorda anche perchè una volta la fece veramente grossa, sempre rispettando il suo carattere spontaneo e risoluto senza peli sulla lingua. In risposta alla comunicazione ed invito del Comune che voleva attribuirle all’età di 88 anni la benemerenza cittadina per tutti i suoi anni di lavoro, Lei mandò a dire: “E perchè mai? ho soltanto lavorato e fatto il mio dovere per la famiglia”. A nulla valsero le insistenze del sindaco Cartuccia, Lei quell’attestato non lo volle proprio. Alle medaglie, alle pergamene, alle feste Lella Campanelli preferì sempre il suo “antico” bancone, le sue abitudini quasi secolari, il suo ruolo di “leader” di una famiglia di commercianti, i consigli alle sue clienti.
E’ proprio per questo suo attaccamento al lavoro di commerciante, alle sue regole di vita, antiche ma meravigliose, Lella Campanelli è stata più che mai un personaggio straordinario anche senza alcun lustrino da mostrare.
Anche senza la rifiutata benemerenza, la signorina Lella poteva esibire un curriculum probabilmente unico nel suo genere: settantanove anni di ininterrotta attività, tantissime ore di lavoro, tutti i parenti la ricordano come la prima ad arrivare in bottega ed ultima ad andarsene. Facendo i conti, mise piede nel negozio di cappellaio del padre Antonio appena dodicenne e visto che più o meno lavorava per almeno 14 ore al giorno, i calcoli sono fatti, Lella si è fatta oltre trecentomila ore e passa di … bancone.
Più che BENEMERITA.
Non potevo non ricordarti, signorina Lella.

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Lella anni 60

CANALINI Clemente, Osimo 19__ – . Candidato nella lista elettorale  dell’unione PSDI-PRI
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

CAPOMAGI Anna Maria, Osimo 26/12/1931,  è stata anche Lei una figura importante nel nostro Comune, Consigliere comunale, Assessore alla Assistenza ed alla Sanità. Il mandato è quello del sindaco Pao/lo Polenta 1970 – 1975. Oltre ad essere stata un amministratore attenta ed impegnata, con senso del dovere e rispetto delle istituzioni, è stata un’insegnante el/mentare molto amata dai suoi alunni e dai colleghi. Superato il concorso Magistrale nel 1951 si è dedicata con passione alla sua missione di insegnante, a quella professione che ha tanto amato e che gli ha procurato nel corso degli anni soddisfazioni e riconoscimenti. Prima in Abruzzo poi a Campocavallo, al Padiglione, alla scuola della Pietà ha poi concluso la sua attività di insegnante alla Bruno da Osimo. E’ stata eletta in Consiglio comunale nelle file della DC nel 1970, su sollecitazione del giovane segretario del partito, Paolo Polenta che cercava volti nuovi da candidare nella lista della Democrazia Cristiana. Conosciuta in città anche per il suo impegno nell’associazionismo cattolico, era responsabile diocesana e regionale dell’Associazione Cattolica, all’appuntamento elettorale del giugno 1970 conseguì un inaspettato consenso elettorale. Per cinque anni è stata poi nella giunta Polenta. Come Assessore, attenta alle questioni sociali si impegnò perchè la politica rispondesse concretamente alle richieste ed alle sollecitazioni che venivano dagli osimani: il problema della casa, le problematiche della scuola, l’aiuto alle famiglie bosognose, la questione della presenza di figli con handicap ( allora il problema era totalmente a carico della famiglia)…. La sua esperienza politica dopo il mandato Polenta proseguì nei tavoli del Consiglio provinciale dove per 10 anni rappresentò e curò gli interessi degli osimani.
Anna Maria CAPOMAGI oltre all’impegno civico svolto in modo serio ed intelligente, non ha mai interrotto il lavoro che tanto amava: la maestra. E “maestra” di vita, lo è anche oggi.
Capomagi Anna Maria 3

Capomagi Anna Maria 2

Capomagi 4

Consigliera comunale e Assessore ai Servizi sociali e Sanità  nel mandato 1970-1975;

CAPORALINI Gino, Osimo 11/04/1938, eletto Consigliere comunale nella lista della  DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

CAPPANNARI Guglielmo, Osimo 25/06/1923 – 1997 detto Elmo, pittore, scenografo, ceramista, scrittore di vernacolo. Diplomatosi  a Roma nel 1944svolse la sua attività artistica quasi esclusivamente nelle Marche.  Dal 1945 fu scenografo presso il gruppo teatrale “Il Drammatico di Ancona”. Dal 1960 ha curato i bozzetti per il Teatro Sperimentale di Ancona.
Elmo (Guglielmo) Cappannari
Ha partecipato a diverse mostre – in Italia e nel Mondo – Nel 1981 il Comune di Osimo gli ha conferito la civica Benemerenza ( dal Dizionario Enciclopedico osimano di Egidi&Morroni)
Consigliere  comunale e Assessore supplente  mandato 1956-1960;
Consigliere comunale e Assessore ai lavori pubblici e turismo nel mandato 1960-1964;

CAPPELLA Sergio, Ancona 07/09/1942, eletto Consigliere comunale nella lista del PSI osimano
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

CARDINALI Giovanni, Osimo 1910 – 1981. Soprannominato “Nanni della gazzosa”. Gestì per anni il circolo della DC  quando era situato nella sala del Pomarancio, locali ora utilizzati dalla Banca Unicred di Osimo centro.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1975-1980;

CARDINALI Raffaele, Osimo 23/07/1896 – 19……
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;

CARLINI Silvano, Osimo 09/12/1940 – 02/03/2014, eletto Consigliere comunale nella lista del PCI
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

CARTUCCIA Alberto, Osimo 06/06/1944, eletto Consigliere comunale nella lista della DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

CASTELLANI Luigi, Osimo 18/06/1915 – 19…… Candidato nella lista elettorale  della  DC osimana
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;

CATENA Gino, Osimo 19… – 19……
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;

CATENA Giovanni, Filottrano 09/09/1938, eletto Consigliere comunale nella lista del  PSI osimano
Consigliere comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere comunale nel mandato 1965-1970;
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

CATENA Luigi, Osimo 19__ -, eletto Consigliere comunale nella lista elettorale  del  PCI osimano
Consigliere comunale nel mandato 1960-1964;

CECCONI Cesare, Osimo 1911 – 2005. Soprannominato “Bicchierì” di professione barbiere ( parente dei Cecconi barbieri osimani, il nipote Mauro ancora oggi esercita  l’attività mantenendo viva  la tradizione familiare). Fu un grande antifascista osimano. Il nipote Renato ricorda che il 30 aprile di ogni anno – durante il periodo fascista – con i suoi fedelissimi amici e compagni: Adorni Giacomo, Andreoni Giuseppe ( un mio zio), Luna Quinto ed altri venivano prelevati dai fascisti e portati nelle carceri osimane. Questo per impedire loro di festeggiare il 1° maggio. Ma al rilascio il giorno dopo di nascosto si incontravano ed era festa grossa con merenda e grande “sbronza” generale.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

CECCONI  Umberto, Osimo 17/02/1907 – 19…… di Agostino, detto  “il Canario”. Di professione faceva il barbiere, aveva la bottega in piazza del Comune. Era un convinto mazziniano e un convinto socialista rispettato da tutti gli osimani. Il sindaco Niccoli così lo ricorda in Consiglio comunale: ” … un nuovo lutto ha colpito la nostra famiglia con la scomparsa recentissima di Umberto Cecconi che in questa Assemblea ha rappresentato per due volte il Partito Socialista Italiano. Rassegnò le dimissioni perchè le sue condizioni di salute non gli consentivano più di seguire i lavori del civico consesso con l’assiduità che gli era propria. Desidero tuttavia ricordarlo egualmente perchè in Cecconi tutti noi abbiamo avuto un’amico sincero e fidato, sincero nelle espressioni del suo punto di vista, fidato in tutto quanto concerneva l’attaccamento alla cosa pubblica. Egli ci ha lasciato un esempio, un  bello esempio del modo in cui una persona di modesta levatura sociale, ispirandosi ad una fede politica, abbia saputo rendersi interprete delle necessità delle classi umili nella compagine consiliare, impegnandoVisi con tenacia e perseveranza. Credeva ai principi ideali del suo Partito, ci credeva con profondo convincimento, e ne caldeggiava l’attuazione. E’ stato coerente nelle proprie idee, conservate per tutta la vita, e questo torna di onore a Lui, che lo ricordiamo con animo commosso.”  Dopo questo intervento, Maggiori Guido, per il Partito Comunista si associò alle parole del Sindaco, Erpici Massimiliano, a nome del gruppo socialista, ringraziò il Sindaco per le toccanti parole espresse nei confronti di un loro rappresentante, Bianchi Albino si associò anch’egli a nome del gruppo di maggioranza;
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;

CECCONI Silvio, Osimo 23/09/1914. – 19…… eletto Consigliere comunale nella lista
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;

CEDRATI Alberto, Osimo 19__ – , eletto Consigliere comunale nella lista DC osimana
Consigliere comunale nel mandato 1960-1964;

COLONNELLI Luigi, Osimo 19__ – ,  eletto Consigliere comunale nella lista DC osimana
Consigliere comunale nel mandato 1960-1964;

DE ANGELIS  Romano, Osimo 19__ – ,  eletto Consigliere comunale nella lista PSI osimana
Consigliere comunale nel mandato 1970-1975;

DELLA CASA Vittore, Bagnacavallo 1847 – 1973  Medico condotto ad Osimo.

DOLCINI Fernando, Osimo 19__ – . Candidato nella lista elettorale  del  PCI osimano
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale nel mandato 1965-1969.

EDELWEISS Fosco, Castelraimondo 06/09/1934 – 23/01/2014, eletto Consigliere comunale nella lista della DC
Consigliere comunale mandato 1975-1980;

ERPICI Massimiliano, Osimo 19__ – , eletto Consigliere comunale nella lista elettorale  del  PSI osimano
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

FABIANI Vincenzo Ancona 20.11.1911 – Osimo 02.03.1975 . Avvocato, candidato consigliere comunale, eletto nelle liste del PLI.  Nato in una famiglia di avvocati, si laurea con lode nel 1933 in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Macerata. Corrispondente da Ancona per il Messaggero, inizia a soli 23 anni l’attività forense, esercitando prevalentemente nel campo del diritto penale, presso i suoi studi legali di Osimo ed Ancona. Inizia l’attività politica nell’immediato dopoguerra e, candidato come indipendente nelle liste del Partito Liberale, viene eletto Consigliere comunale nelle elezioni del 1964, riscuotendo un notevole successo personale, carica che mantenne anche nella legislatura successiva sino al 1973, allorché si dimise per motivi di salute. Socio fondatore del Rotary Club di Osimo, ne fu per tre volte Presidente. Ebbe altri incarichi di prestigio, tra i quali fu membro del Consiglio di Amministrazione degli Istituti Riuniti di Beneficienza.
avv. FabianiConsigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;
– Consigliere comunale nel mandato 1970 – 1975;
Consigliere  comunale mandato 1975-1980;

Dalla lettura degli atti del Consiglio Comunale, ho avuto modo di apprezzare questa persona”Persona”, un consigliere comunale che forse non sentiva di appartenere ad alcun partito politico, sentiva di appartenere alla sua Osimo, per essa ha operato per quasi 10 anni come amministratore in Consiglio Comunale, partecipando intensamente anche nella vita associativa della nostra città.
Nei suoi interventi in Consiglio comunale ho letto la sua serietà, la preparazione, il suo impegno. L’avv. Vincenzo Fabiani è stato, un attento e vigile consigliere di minoranza un ruolo che ha ricoperto, riscuotendo la stima e il rispetto anche dagli scanni della maggioranza, senza preconcetti seguendo il principio, in più occasioni affermato, che “una buona idea è sempre una buona idea, da qualsiasi parte politica provenga”.
Una persona che voglio ricordare, senza averla mai conosciuta, con stima e gratitudine.
Paola Andreoni Presidente del Consiglio Comunale

FANTASIA Pio Francesco, Osimo 1948 – Osimo 1998.  Assunto in comune il 19/04/1968 con la qualifica di Vice capo ragioniere è diventato in breve tempo Vice Segretario comunale. E’ stato autore di diverse pubblicazioni:
– Mezzosecolo del Corridoni del 1991;
– La contesa dello stivale del 1994;
– Opera Pia Grimani Buttari del 1986.
Ha diretto fin dal suo sorgere, vale a dire dal 1973, il giornale comunale “5 Torri.
Fantasia Pio
Non l’ho conosciuto ma da tante persone ho sentito parlare con grande stima di questo bravo funzionario comunale, nonché scrittore e creatore di eventi, prematuramente scomparso. In molte iniziative culturali, promosse in Osimo, c’era la sua mano, le sue capacità e  la sua mente competente;
Paola Andreoni

FORESI Aldo
, Osimo 19__ – 19__ . ……., eletto Consigliere comunale nella lista della DC
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

GAMBINI Cesare, Osimo 19… – 19…… Forse di professione fabbro
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

GENTILI Gino Vinicio, Osimo 1914 – 2006 primo sindaco di Osimo dopo la liberazione

Gentili Gino Vinicio

Gentili Gino Vinicio a passeggio per corso Mazzini ( foto Giorgio Gentili)

GENTILI Narciso, Osimo 19__ – 19__., eletto Consigliere comunale nella lista  della DC.
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

GENTILI Tommaso, Osimo 1886 – 1963. Pittore, decorò tra l’altro gli interni della chiesa della Madonna della Misericordia, gli interni della chiesa di San Marco, gli interni della chiesa del Carmine e di quella di Santa Rosa.
Mi scrive  il sig. Giorgio Gentili da Bologna: “Tommaso Gentili è mio nonno paterno, nato ad Osimo il 7 marzo 1886 e mortovi il 2 luglio 1963. Figlio di Cesare Gentili, nato l’8 dicembre 1848, morto il 19 febbraio 1916. Padre di Gino Vinicio Gentili, nato il 27 settembre 1914, morto il 29 luglio 2006. Archeologo e primo sindaco di Osimo dopo la liberazione.
– Consigliere  comunale mandato 1954-1955;

Gentili Tommaso 1908 ( foto inviata da Giorgio Gentili )

Gentili Tommaso 1908 ( foto inviata da Giorgio Gentili )

( foto inviata da Giorgio Gentili )

( foto inviata da Giorgio Gentili ) 

GIRI Flora, Osimo 19__ –  eletta Consigliera comunale nella lista del PSDI
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

GIULIODORI Augusto, Osimo 1914 – 1991, eletta Consigliera comunale nella lista della DC osimana
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;

GIULIODORI Nazzareno, Osimo 19__ – 19__ , eletta Consigliera comunale nella lista della Democrazia Cristiana;
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

GIULIODORI Giuseppe, Osimo 19.. – 19 .. Pretore, amministratore della giustizia in Osimo
Così, uno dei più affermati avvocati del foro di Ancona, l ‘avv.to Alberto Cucchieri invitato dall’avv. Lia Giuliodori, ci ricorda chi è stato il giudice Giuseppe GIULIODORI:
Il Giudice Consigliere Dott. Giuliodori è stato “PRETORE” in Osimo per un lungo periodo di tempo.
Oltre ad essere un Magistrato di notevole preparazione e cultura giuridica, impressionava, chi frequentava le aule di giustizia, il suo equilibrio e soprattutto il rispetto di tutte le parti processuali, sia in sede civile che in sede penale, con la ricerca continua di far pervenire tutti ad un accordo, nelle cause civili, ed alla pronuncia di sentenze nelle cause penali che tenevano conto di tutte le questioni giuridiche, ma anche umane e sociali di tutte le parti interessate al giudizio stesso.
I cittadini osimani, gli avvocati e chiunque avesse un proprio diritto da tutelare, avevano la possibilità di consultare il “PRETORE” Giuliodori (che mai rifiutava tali consultazioni), per esporre le più diverse situazioni fattuali, ed il “PRETORE”, senza che lo stesso mai incorresse in pareri che potessero dar luogo all’applicazione degli artt. 51 (astensione del giudice) e 52 (ricusazione del giudice) del codice di procedura civile, dava luogo a colloqui con cittadini ed avvocati gestendo sempre gli stessi sulla base di criteri di massimo equilibrio, di buon senso e, soprattutto, del rispetto rigoroso della legge.
Con il “PRETORE” Giuliodori, tutti avevano la sensazione che lo stesso rappresentasse il vero concetto della “Giustizia” e soprattutto la correttezza dei rapporti sociali.
Chi ha frequentato la Pretura di Osimo dell’ “epoca Giuliodori” si è sempre reso conto che il “PRETORE” durante il suo mandato, addirittura aveva anticipato, con molta efficacia, quelle riforme processuali volte alla definizione dei contenziosi sia in sede civile che in sede penale attraverso un accordo conciliativo proposto e agevolato dallo stesso, al fine di pervenire quanto prima, e nel rispetto rigoroso delle norme, alla conclusione di procedimenti.
Tali iniziative del “PRETORE” Giuliodori costituivano senz’altro delle “novità” che chi frequentava la Pretura di Osimo aveva ormai acquisito come normale sistema, unico per la gestione razionale e corretta della Giustizia, gestione che tutti all’epoca auspicavano poter essere riscontrata anche nelle altre sede giudiziarie.
Il “PRETORE” Giuliodori era un grande lavoratore, ben voluto dai collaboratori dell’Ufficio Giudiziario della Pretura di Osimo, che venne lasciata dal Dott. Giuliodori, a seguito di incarico presso la Corte di Appello di Ancona, sostanzialmente senza arretrati.
l’avv. Alberto Cucchieri.

GOBBI Carlo, Osimo 19__ . Maestro scuole elementari, candidato nelle liste della DC osimana.
Gobbi Carlo assessore alla pubb.istruzione
Consigliere comunale e nominato Assessore all’istruzione e poi al Bilancio nel mandato 1965 – 1970;

GUERCIO Giulio, Osimo 19__ – 19__. eletto Consigliere comunale nella lista del PCI
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;
Consigliere  comunale mandato 1970-1975;

GUERRINI Oreste, Osimo 19__ – 19__. eletto Consigliere comunale nella lista del PCI
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

GUZZINI Mariano, Osimo 19__  eletto Consigliere comunale nella lista del PCI
Consigliere comunale nel mandato 1970-1975;

INNOCENZI Giuseppe, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista della DC
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

IPPOLITI Carlo, Osimo 1898 – 1994. Padre del pediatra dott. Paolo Ippoliti. Fu eletto insieme alla moglie ( Migliarini Anna)  e per 5 anni stettero insieme, marito e moglie,  nel civico consesso a condividere la passione politica di ispirazione scudo crociato.
– Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

IPPOLITI Francesco, Osimo 1874 –  1960.

IPPOLITI Giovanni, Osimo 1885 –  1970. Si laureò in lettere all’università di Roma nel 1909. Professore al Liceo Campana  di Osimo, socio della Deputazione di Storia Patria per le Marche. Successivamente Preside della Scuola Media (dal Diz.Encicl. Osimano di Morroni&Egidi);
– Sindaco di Osimo dal 1922 al 1923;
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;

LAMPA Ginnasio , Osimo 30/06/1941, eletto Consigliere comunale nella lista della DC
Consigliere comunale mandato 1970-1975;

LASCA Roberto, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista della DC
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

LE MOGLIE Leonello, Osimo 1911 – Ancona 20____. Nato e vissuto a Passatempo dove svolgeva la professione di pescivendolo. Il suo spirito ideale e coraggioso lo spinse giovanissimo  alla partecipazione alla guerra d’Africa come bersagliere. Si iscrisse nelle file dell’Azione Cattolica osimana dove crebbe sotto l’influenza e gli insegnamenti del vescovo Brizi, e in questo ambiente maturò il suo impegno civile per la politica. Aderì al partito di Don Sturzo e De Gasperi, e con grande passione partecipò alla vita sociale e politica della frazione e del paese. Non erano anni facili e anche manifestare apertamente le proprie idee e pensieri spesso comportava aspri conflitti. Sono ancora  vivi  nei ricordi di suo nipote Rolando, i racconti tramandati degli aspri diverbi che portarono suo zio Leonello, giovane rappresentante dello scudo crociato,  a scontrarsi anche fisicamente contro chi patteggiava, nella frazione, per  la bandiera falce e martello. La vita lo portò poi a trasferirsi a Varano dove svolse con la moglie, Carloni Marina, l’attività di contadino. Rimasto vedovo gestì per diversi anni un lavaggio auto in Ancona presso la stazione ferroviaria. Ora riposa nel cimitero di Passatempo accanto alla moglie.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955.

LOMBARDI Enrico, Osimo ____ – . Candidato nelle liste elettorali dell’unione PSDI-PRI 
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;

LUNA Quinto, Osimo 10/11/ 1907 – 1983. Partigiano nome di battaglia “Simone”. Oltre che partigiano Luna Quinto  è stato colui che nella vita civile, da un piccolo laboratorio arigianale è riuscito a creare una moderna azienda metalmeccanica con oltre 50 dipendenti. A seguito della morte del figlio Alfredo, nel corso del secondo mandato Niccoli, si ritirò dalla vita politica attiva dalle file del PCI per dedicarsi alla cura dei nipoti e della fabbrica.  Il Comune di Osimo nel 1974 gli conferì la medaglia d’oro di civica benemerenza. Muore all’età di 76 anni, la camera ardente venne allestita nel suo stabilimento a Campocavallo con la veglia presidenziata da tutti i suoi operai. Gli è intitolata una Fondazione.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;

MAGGIORI  Guido, è nato ad Osimo il 5 settembre 1920 da una famiglia di contadini. Fin da giovane nel tempo libero si dedicò alla politica e iniziò a frequentare la Camera del lavoro dove la ddomenica incontrava i contadini e gli operai per informarli sui loro diritti. Alle parole seguirono i fatti culminati in battaglie nella campagna e scioperi nelle fabbriche.
Iscritto al partito Comunista Italiano giovanissimo si è orestato subito alla politica e fu eletto Consigliere Comunale nelle file dell’opposizione  e ricoprì quella carica per oltre 40 anni come capogruppo . Deciso nelle sue idee e  nelle convinzioni democratiche , si scontrò con le forze di maggioranza sempre con rispetto  e lealtà come gli viene  anche  oggi riconosciuto dai compagni e dagli avversari.
La sua figura è ben stigmatizzata nella motivazione della benemerenza conferitagli nel 2002 dal Comune di Osimo.
” Figura  simbolo della sinistra osimana ha saputo sempre rappresentare i valori fondamentali della moderna democrazia non accettando strumentalizzazioni di sorta. L’umiltà con la quale ha fatto uso dei poteri pubblici nella politica e nel suo ruolo di rappresentante sindacale, la disponibilità al dialogo lo hanno reso paladino delle classi più umili e indicato come stile di vita. Riconosciuto da tutte le forze sociali politiche e civili come un punto di riferimento nelle scelte più difficili. Uscito dalla politica attiva con la stessa serenità con la quale aveva umilmente servito la città merita il plauso dell’amministrazione e di tutta la civica comunità”.
Nella presentazione del libro “Al contadino non far sapere” Nevio Lavagnoli responsabile della Cia, il sindacato degli agricoltori, con queste parole descrive Mario Maggiori: ” ... La capacità di Maggiori, soprannominato, non a caso, Guido del Bravo, di “articolare, ordinare” i propri interventi tanto da rapire sempre l’attenzione degli astanti e l’ammirazione dei “dotti” per questo contadino comunista che si era formato da solo e che era sempre puntualmente preparato. Una preparazione coltivata tutti i giorni dalla lettura dei giornali, primo tra tutti l’Unità. Alle sette del mattino ( in campagna ci si alza presto) di tutte le mattine chi passava per piazza poteva vedere Maggiori dentro laa “seicento” che terminava la lettura dell’organo del PCI, oppure, quando al mattino si andava in giro per qualche riunione lui guidava e noi “costretti” a leggere l’Unità ad alta voce…”

Consigliere  comunale mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale mandato 1965-1970;
– Consigliere  comunale mandato 1970-1975;

Maggiori 2

Manifestazione per il superamento della mezzadria

Comizio in Piazza del Comune: c'è Guido che parla.

Comizio in Piazza del Comune: c’è Guido che parla.

MARCHEGIANI Ugone, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista della DC
Ugone Marchigiani
Consigliere comunale e nominato Assessore alle Finanze nel mandato 1965 – 1970;

MARCHESANI Antonio Franco, Rosciano 14/03/1935, eletto Consigliere comunale nella lista della DC
Consigliere  comunale mandato 1970-1975;

MARCONI Otello, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista della DC
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

MARI Rodolfo, Osimo 03/12/1935, eletto Consigliere comunale nella lista della DC
Consigliere  comunale mandato 1970-1975  e nominato Assessore polizia urbana e personale

MARTINI GIUSEPPE, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista della DC
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

MATTIOLI  Emilio, Osimo 11/10/1914- 19___  
Consigliere  comunale mandato 1956-1960.

MENGARELLI Germano, Osimo 19__ – . Candidato nella lista elettorale  del  PCI osimano subenta in Consiglio Comunale al posto del dimissionari Luna Quinto.
Consigliere  comunale nel mandato 1960-1964;

MERCURI  Celestina, Osimo 19__ – 19___  
Consigliere  comunale mandato 1956-1960.

MIGLIARINI ANNA, Osimo 1904 – 1995  Madre del medico pediatra  Ippoliti Paolo. Con il marito, Ippoliti Carlo, insieme nel civico consesso ed è la  prima volta che marito e moglie siedono insieme in Consiglio comunale;
Consigliere  comunale mandato 1951-1955.

MONDAINI  Edoardo, Osimo 09/10/1923 – 19___  
Consigliere  comunale e Assessore supplente mandato 1956-1960.

MONTANARI Ugo Muzio, Roncofreddo 21/08/1871 – 1962 Sottufficiale di Marina.
– Sindaco di Osimo dal 1947 al 1950;
Consigliere  comunale mandato 1951-1955.

MONTEVECCHI Francesco, Osimo 1896 – 1955 segretario presso il Filippo Corridoni di Osimo.
– Sindaco di Osimo dal 1947 al 1950;
Consigliere  comunale mandato 1951-1955.

MORETTI Antondomenico, Morro d’Alba 9/03/1895 – 1960.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale e Assessore mandato 1956-1960.

NICCOLI Alessandro, Roma 27/03/1916 – Osimo 1994 Il prof. Alessandro NICCOLI è stata una delle figure più preparate ed impegnate della DC, nella quale ha militato fin dal 1945. Laureato in lettere, è stato professore di lettere italiane e latine nei licei classici dal 1940 al 1963 per poi divenire Preside al liceo classico di Osimo.Professore di lettere italiane e latino. Preside del Liceo Campana. Nell’impegno politico è stato segretario della DC osimana rivestendo anche ruoli importanti nel consiglio provinciale del partito. Oltre ai ruoli rivestiti nel Comune di Osimo quale consigliere comunale e sindaco è stato anche consigliere provinciale di Ancona dal 1951 al 1956. E’ stato Senatore della Repubblica per due mandati:
– V  Legislatura Senato (dal 26 gennaio 1971 al 7 maggio 1972).
– VI Legislatura Senato (dal 25 settembre 1973 al 4 luglio 1976).
E’ stato membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto di studi per lo sviluppo economico delle Marche (Issem) e Presidente del Consiglio di Amministrazione del collegio convitto “Campana” di Osimo.
Per una casa editrice romana ha pubblicato un dizionario della lingua italiana ed una enciclopedia dell’arte.
–  Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
–  Consigliere  comunale e Sindaco di Osimo  mandato 1955-1960;
–  Consigliere  comunale e Sindaco di Osimo  mandato 1960-1964;
–  Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970.

Niccoli

Niccoli 1948Niccoli Alssandro uno dei primi discorsi  1948
( foto di Carlo Niccoli “Dalle immagini alla vita pubblica di Alessandro Niccoli”)


ORSETTI Duilio
Osimo  15/03/1930 – 13/10/2007, candidato nella lista della DC osimana.
Consigliere  comunale mandato 1965-1970.
Consigliere  comunale mandato 1970-1975 dove ricoprì  anche il ruolo di Assessore problemi della frazione

PACINI Ledo, Osimo  30/08/1910 – 19___  Di professione sarto, era un rinomato artigiano allievo della famosa sartoria Mercuri da dove apprese l’arte di confezionare gli abiti. Le sue mani hanno confezionato gli abiti dei signori osimani, e non solo, dell’epoca. La ditta Orland di Filottrano, che negli anni 1960 era una delle più rinomate ditte lo volle tra la sua squadra di professionisti delle “Forbici d’Oro”.

PaciniConsigliere  comunale mandato 1956-1960.

PALLOTTA Arnaldo, Osimo  ___ – 19___  . Candidato nelle liste del PSI osimano.
Consigliere  comunale mandato 1960-1964.

PESARESI Mario, Osimo il 14/07/1929 . Candidato nelle liste della DC osimana. Mario Pesaresi è stato segretario di zona della Coldiretti, ad Osimo è una persona conosciuta da tutti, anche, per la sua proverbiale simpatia e per la grande passione per l’aviazione militare. . All’interno della confederazione della Coldiretti, la sua, è stata sempre una presenza attiva interprete dei bisogni della gente comune, di quella gente dei campi alla quale ha dedicato gran parte del suo tempo. Ad Osimo per il suo impegno a favore dei nostri piccoli imprenditori agricoli veniva soprannominato “il Bonomi osimano”, ( Bonomi è stato il fondatore della Coldiretti, organizzazione che ha guidato per più di 40 anni ed anche noto deputato della DC).  Pesaresi come Bonomi ha abbinato l’impegno per l’organizzazione della Coldiretti che lo vedeva partecipe delle vicende dei coltivatori della zona di Osimo, Castelfidardo, Loreto, Filottrano con l’impegno sociale nella politica osimana  nelle file della Democrazia Cristiana, risultando eletto consigliere comunale con larghi  consensi del mondo contadino.
Mario è cresciuto ed è stato educato, in mezzo a gente semplice di campagna: in una famiglia  di contadini,  originaria di Santo Stefano. E’ in  questo ambiente – i cui valori erano l’impegno, la fatica del quotidiano duro lavoro della terra ma anche  del reciproco aiuto, della solidarietà e della  tanta relazione tra la gente –  che Mario ha forgiato il proprio carattere. E  con questi valori, abbinati ad una capacità caratteriale di sapersi relazionare con tutti (dal contadino più umile al “potente”possidente e/o importante carica politica istituzionale,) che Mario  si è dedicato alla famiglia, con  passione ed entusiasmo al lavoro come segretario di zona della Coldiretti, alla politica amministrativa osimana.
Questo è ancora oggi Mario, un signore di 86 anni, provato dai dolori della vita per essere stato  prematuramente  privato di alcuni  affetti più cari, ma sempre una persona piena di  curiosità per tutto ciò che lo circonda , con tanti interessi.  

Simonetti Mario

Questo è Mario PESARESI, un sorriso simpatico ed un carattere tranquillo, sereno. Uomo disponibile, onesto, eclettico e soprattutto grintoso.
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale e nominato Assessore all’Anagrafe e Stato civile  nel mandato 1965-1970.

PETTINARI Giulio, Osimo 28/10/1909 – 22/12/1994. Di ispirazione cristiana è stato un antifascista e partigiano durante l’occupazione tedesca. Artigiano ha gestito dal 1950 al 1970 un proprio forno a Campocavallo. Dal 1970 ha gestito la Pasticceria Centrale in via A.Niccoli fino al 1976. Ha iniziato l’attività politica coinvolto dall’avv. V.Acqua. E’ stato uno dei fondatori della  Democrazia Cristiana osimana con lo stesso Acqua, con il prof. Serrini e poi con il prof. Niccoli, aderì successivamente all’area forlaniana del partito di Don Struzo.
PolaccoConsigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1956-1960.
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale mandato 1965-1970

PETTINARI Renato, Osimo 19__ – 19___  
Consigliere  comunale mandato 1956-1960.

PIAZZINI Vittorio, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista della DC
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

PIETRELLA  Ettore, Roma 15/06/1926 – Osimo 22/06/1987, eletto Consigliere comunale nella lista del PSDI
Consigliere  comunale mandato 1970-1975 ;

PIRANI Armando, Osimo 1887 – 1962. Generale nelle truppe coloniali nel campo veterinario (dal Diz.Encicl. Osimano di Morroni&Egidi);

PIRANI Vincenzo, Osimo 07/04/1936, eletto Consigliere comunale nella lista della  DC
Consigliere  comunale mandato 1970-1975 nominato Vice Sindaco e Assessore ai lavori pubblici;

PIRANI Ugolino, Osimo 17/02/1921- 19___  
Consigliere  comunale mandato 1956-1960.

POLENTA Paolo, Osimo 27/12/1945. Il prof. Paolo POLENTA , a 25 anni è stato tra i più giovani Sindaci d’Italia. Cresciuto nelle file dell’Azione Cattolica, nel 1963 inizia il suo impegno politico iscrivendosi nella Democrazia Cristiana. Nel partito ha rivestito diverse cariche di responsabilità.
Nelle elezioni del 1970 si presenta agli elettori osimani come segretario del partito riuscendo a riscuotere molti consensi, oltre 1.500 voti,dall’elettorato osimano.
Consigliere  comunale e Sindaco di Osimo  mandato 1970-1975;
Consigliere  comunale e Sindaco di Osimo  mandato 1975-1980;.

POSSANZINI Giuseppe, Osimo 1926 – 1995. Operaio della Farfisa sempre impegnato e vicino al Partito Comunista di cui è stato sempre, un fedele e acritico, militante. Essere del Partito Comunista a quei tempi voleva dire essere discriminati, voleva dire avere difficoltà a trovare lavoro e questo sopratutto in Osimo. Il padre Antonio partecipò alla settimana rossa del 1914 e fu un fervente antifascista.
Giuseppe non ha mai ricoperto una carica istituzionale all’interno del partito.  E’ stato, come si usa dire con una terminologia “militaresca”, un semplice militante. Ma come tanti “militanti”, anche dei contrapposti schieramenti, ha svolto per il partito un ruolo importantissimo non solo di manovalanza ma anche di connessione fra i cittadini ed i suoi rappresentanti liberamente eletti, portatori delle esigenze e delle ansie che venivano della società. Un militante oscuro che ha creduto nelle idee di sinistra, nei luoghi e negli strumenti con cui queste idee si potevano confrontare e per esse battersi. Come diceva lui “sempre dalla parte del partito”. Un partito a cui molti di questi umili militanti hanno creduto e per esso si sono sacrificati. Un partito comunità a cui uomini come Giuseppe Possanzini si sentivano legati “a prescindere”.
Era sempre presente quando il partito chiamava: quando c’era da sistemare con lavori di piccola manutenzione la sezione, quando per autofinanziarsi, la domenica mattina,  andava casa per casa a vendere copie dell’Unità, quando c’erano da montare le strutture per le Feste dell’Unità, quando c’era necessità di andare ad attaccare i manifesti, ecc.
Diede la propria disponibilità a candidarsi, a rappresentare il partito comunista, alle elezioni amministrative comunali del 1965 senza tuttavia riuscire ad entrare in “Sala Gialla”, ma sicuramente lo immaginiamo, da buon comunista e da brava persona qual’era, che si sia prodigato generosamente per il successo del partito, mettendo in secondo piano le ambizioni personali.
Palmiro ha ricordi vivissimi dei racconti che il padre Giuseppe gli faceva: la delusione per la mancata vittoria alle elezioni politiche del 1948, i rapporti difficili con i democristiani osimani, le “lotte per l’affissione dei manifesti” durante le campagne elettorali comunali; i manifesti, allora, si attaccavano ovunque in quanto non c’erano gli appositi spazi come oggi.
Racconta Palmiro: “ Era molto attaccato al partito, forse troppo, e ciò gli impedì di averne il giusto spirito critico. Parlavamo raramente di tematiche sociali e di politica, le nostre idee divergevano su tutto, il mio spirito innovatore difficilmente poteva conciliarsi con il suo modo di vedere le cose. Ascoltavo volentieri però mio padre quando mi parlava di alcuni fatti dell’immediato dopoguerra: dei primi scioperi; delle discriminazioni nelle fabbriche, delle difficoltà di trovare lavoro, discriminati, perché si era comunisti o del “Fronte popolare”;  il racconto dei manifesti che un attivista della Democrazia Cristiana affisse proprio sulla facciata della sua abitazione e lo scontro verbale che ne seguì.Una volta in fabbrica fu licenziato perché al responsabile continuava a chiedere un banchetto per stare più comodo e non lavorare in piedi. La solidarietà e la lotta dei colleghi che improvvisavano uno sciopero lo fecero riassumere..Era forte lo spirito di fraternità tra i compagni, ci si aiutava spesso. Ricordo benissimo che quando i dirigenti venivano in provincia per ragioni di partito, erano ospitati dai compagni e pranzavano con le loro famiglie.
Giuseppe Possanzini  un umile e nobile militante appassionato di politica e di sinistra.
Possanzini Giuseppe

PRINCIPI Umberto, Osimo 13/01/1938,  eletto Consigliere comunale nella lista del PCI.
Raccontare il vissuto dei protagonisti della Storia amministrativa della nostra città porta a considerare anche quanto, nel breve periodo, siano cambiati i tempi. Ma da quel vissuto, da queste storie, nasce il modo di “leggere” e capire il presente che comunque non è avulso da tale patrimonio ancorchè pare non volerci attingere. Sono storie “rappresentative” dove ci siamo dentro tutti e c’è dentro tutta la nostra comunità.
E’ la storia di Umberto PRINCIPI, consigliere comunale comunista, profondamente legato alla frazione di Passatempo, dove da sempre vive.
Umberto nasce da una famiglia umile, come lo era la maggior parte delle famiglie osimane, in un tempo in cui la vita ben presto chiedeva, anche ai più giovani senso di responsabilità e presa di coscienza stante la durezza del vivere quotidiano. Dopo aver conseguito la licenza elementare, inizia giovanissimo a lavorare in una fabbrica di fisarmoniche a Castelfidardo. Con la crisi del settore degli strumenti musicali e l’inaspettato brancolamento nel buio della disoccupazione e assenza di prospettive si trova costretto ad inventarsi, non ancora ventenne, un nuovo progetto di vita. Nel giovane Umberto i sogni, l’ambizione e la voglia di riuscire non difettano decide, così, con coraggio di provare la via del commercio: il commercio ambulante di prodotti di abbigliamento.
Una vita non facile quella del venditore ambulante, come dice Umberto: “il mattino ti alzi e speri che il furgone parta, poi speri che non ci sia traffico ,e quando arrivi sul tuo posto speri che non ci sia una macchina, quando apri il banco speri che non piova o tiri vento, poi speri che arrivi gente, e speri anche di lavorare”.
Un lavoro che Umberto ha amato, ed ha trovavo sempre stimolante, coinvolgente, ricco di opportunità sul piano umano. Si dice, difatti, che fare l’ambulante sia una scuola di vita, se riesci a fare l’ambulante dopo nella vita tutto ti è più facile.
E’ proprio in questo ambiente nel quale si incontrano persone di diverse estrazioni sociali, dove si ha sovente la possibilità di captare umori, opinioni, tendenze, attese, sogni e bisogni della gente, che Umberto matura il proprio impegno civico e politico.
Si iscrive a 20 anni alla FGCI e il poco tempo libero che il lavoro gli concede lo dedica con passione al Partito, un impegno che lo ha visto per diversi anni girare, la domenica per Passatempo a vendere copie del giornale “L’Unità”, attività che a quei tempi rappresentava una delle maggiori fonti di finanziamento il Partito.
L’adesione al PCI vissuta come impegno ideale per un mondo migliore, più giusto, con meno diseguaglianze e discriminazioni e, soprattutto per un mondo di pace, è stata condivisa, con i suoi amici e compagni di sempre, tutti di Passatempo:
Alvaro PETTINARI ( detto “fornaro”), Oreste GUERRINI, Raimondo BUSBANI e Guerrino ARAMINI.
Insieme a questi amici stimati ed irriducibili idealisti, Umberto costituisce a Passatempo, una sottosezione locale del PCI. Una “casa del popolo” ubicata per via Casette, nel cuore di Passatempo, molto attiva, frequentata, animata spesso da incontri, riunioni e conferenze. Con la sezione si istituisce anche la bacheca che nel tempo diverrà “la voce di Antonio Gramsci a Passatempo”. Nella bacheca si affiggeva la prima pagina dell’Unità, e si dava notizia di convocazioni di assemblee e delle iniziative politiche.
Il numeroso gruppo degli iscritti alla sottosezione per diversi anni è riuscito ad organizzare anche alcune edizioni di successo della Festa dell’Unità a Passatempo con tanto di gara ciclistica, ballo e una pregiata cucina, come nelle migliori tradizioni delle feste dell’Unità.

A quei tempi non era facile in Osimo, e neanche a Passatempo, essere iscritti o essere semplici attivisti e simpatizzanti del PCI. Il “pensiero dominante” lo dettavano i democristiani, spesso anche “facilitatori” di lavoro tramite il prete , il farmacista, il fattore.
In occasione delle amministrative del 1970 il Partito chiese ad Umberto PRINCIPI di candidarsi per la “sala gialla” cosa che fece con grande spirito di servizio, non badando al proprio successo personale, ma mettendosi – come sempre – a disposizione per attaccare i manifesti, diffondere la propaganda per il Partito.
Risultato primo dei non eletti, Umberto, viene nominato Consigliere Comunale a seguito del subentro al compianto compagno e amico Riccardo GIULIETTI.
Umberto ricorda questa sua presenza in “sala gialla” come una bella esperienza, seduto nello scranno del Consiglio vicino al pur grande oratore che era Mariano Guzzini capace di intavolare discorsi e catalizzare l’attenzione dei colleghi per ore e ore.
La DC, a quel tempo, aveva la maggioranza assoluta e, quindi, le proposte avanzate con spirito di collaborazione dal PCI, quale forza di minoranza, finivano con l’essere spesso del tutto disattese.
Al termine del mandato amministrativo 1970 – 1975, Umberto ha continuato a “fare politica” nel Partito come componente del direttivo.
E’ stato, così, testimone dei successivi passaggi e trasformazioni del Partito fino ad aderire convintamente al PD, sempre pronto a dare una mano e a dispensare consigli alle nuove generazioni di politici.
Una storia di vita che ha lasciato il segno non solo nella piccola comunità di Passatempo, ma anche in tutte quelle persone che hanno avuto ed hanno, modo di conoscere Umberto. A lui va il “grazie” per tutto quello che ha fatto e per quello che rappresenta ancora per tutti noi.
Principi Umberto
Consigliere  comunale mandato 1970-1975;

QUATTRINI Luigi, Osimo 05/09/1907 – 19___.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

QUERCETTI Alberto, Staffolo  10/09/1938, eletto Consigliere comunale nella lista del PSDI
Consigliere  comunale mandato 1970-1975;

RobertoReRE Roberto, Osimo 10/07/1926 -2011. Partigiano, fu tra i primi ad entrare nella Resistenza osimana, fece parte del Gap ‘Renato B. Fabrizi’ della V divisione Garibaldi Marche. All’approssimarsi degli eventi bellici Roberto Re, falegname nella bottega del mobiliere Fattorini, frequentava la casa di quella che poi divenne sua moglie Anita Carlini, la casa del cosiddetto Carlinetto. La  casa del colono Carlini era luogo d’incontro degli antifascisti come Cecconi, Pasqualini Mario, Quinto Luna ed altri, che dettero vita al primo GAP, intitolato appunto al loro vecchio compagno antifascista Renato B. Fabrizi.. Iscritto ed animatore del PCI era l’anima della vecchia sede del PC ora PD osimana.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1956-1960;
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;
Consigliere  comunale mandato 1965-1970;

RICCI Gino, Osimo il …….. – . Candidato nelle liste del PSI osimano.
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

RICCIONI Emilio, Osimo 1879- 1978  Aprì una farmacia nel 1905 poi ceduta a Teodori. Fondò la Croce Bianca in campo azzurro, organizzò alcune feste dei fiori. Insegnò chimica nelle scuole osimane e collaborò all’apertura dell’Istituto Magistrale. Fu iscritto alla DC e al Partito Popolare;

RICCIONI  Mario, Osimo 10/04/1912 – 29/08/2001, eletto Consigliere comunale nella lista del PLI. Un incarico di soli tre mesi: da marzo 1975 (alla morte dell’avv. V.Fabiani) al termine del mandato amministrativo ( giugno 1975);
Consigliere  comunale mandato 1970-1975;

RIDERELLI Fernando, Osimo 21/12/1939, eletto Consigliere comunale nella lista della DC. Laureato all’Università di Roma in Pedagogia con tesi di Laurea in Filosofia Teoretica  su Ludwig Wittgenstein e Rudolf Carnap, ha insegnato Italiano e Storia nll’Istituto Tecnico “F.Corridoni” di Osimo.  Grande appassionato di Teatro, ha scritto romanzi e saggi di carattere storico-politico, filosofico-teologico. Tra i libri pubblicati da Feltrinelli si ricordano: Papa Pietro II. Il ritratto immaginarioquello del PCI, Mariano Guzzini  sulla Guerra in Vietnam.  di un papa innovatore, Finitudine, Due vite. Cresciuto in un ambiente familiare dove la passione civica era molto sentita, sua madre sin dal 1948 aderì al Partito Popolare e partecipò attivamente alle vicende politiche osimane.
Il prof. RIDERELLI nel 1970 ha iniziato il suo impegno civico, accogliendo  l’invito di alcuni amici dell’area di sinistra della DC ad impegnarsi e a candidarsi per le elezioni amministrative che videro eletto sindaco Paolo Polenta. Nella sua prima esperienza amministrativa il prof.Riderelli ha rivestito  il ruolo di consigliere e capogruppo consiliare della DC. In tale veste ha dovuto redigere i testi delle mozioni, delle numerose  interrogazioni  che il proprio gruppo proponeva nel civico consesso. Di alto profilo le discussioni e i confronti consiliari tra Riderelli e il capogruppo del PCI, Mariano GUZZINI. Confronti consiliari aspri ma tenuti sempre con il massimo rispetto istituzionale dei ruoli rivestiti  e del luogo, senza scendere mai ad attacchi personali. Le tematiche non erano solo quelle dei problemi di  Osimo e del suo territorio ma riguardavano anche tematiche nazionali: la questione agricola, la violenza fascista, la riforma della scuola con i decreti delegati, ecc. Degno di nota la discussione consiliare tra il capogruppo DC e quello del capogruppo PCI, Mariano Guzzini sulle vicende della guerra in Vietnam. Come ha detto lo stesso prof.Riderelli: ” … sembrava non di stare nella sala del Consiglio comunale di Osimo, ma di stare alla Commissione Esteri della Camera dei deputati”.
L’impegno civico del prof. Fernando Riderelli è proseguito nel mandato successivo 1975-1980 dove lasciò la guida della DC nella “sala Gialla” per assumere la responsabilità di Assessore comunale alle Finanze ed alla programmazione economica nella giunta Polenta. L’attività politica e civica  è proseguita poi fino al 1996. Dal 1980 al 1986 è stato il primo Presidente dell’Associazione dei Comuni di Osimo, Castelfidardo, Offagna con deleghe alla Sanità e all’Agricoltura. Dal 1992 al 1995 è stato Presidente del consiglio di Amministrazione  della società Marche Ambiente spa società con capitale Pubblico-privato.
Consigliere  comunale mandato 1970-1975;
Consigliere  comunale e Assessore  alle Finanze ed alla programmazione economica nel mandato 1975-1980.

ROSSI Teopiste, Bagnacavallo 1847 – 1973  Ostetrica condotta ad Osimo sostituita a volte dalla giovane ostetrica Tomasucci Terza in Catena;

ROSSINI Alberto, Osimo ____ –  eletto Consigliere comunale nelle liste elettorali della DC osimana 
Consigliere  comunale mandato 1960-1964;

SBAFFO Settimio, il vigile del fuoco: una vita al servizio degli altri.
Sono poco amante delle armi, al momento della leva militare, per puro caso, vidi un manifesto pubblicitario nel quale si caldeggiava l’arruolamento volontario nei vigili del fuoco al posto del servizio militare. Mi recai al Comando del 3° corpo provinciale di Ancona ove l’Ufficio personale mi ragguagliò circa la documentazione da presentare, i requisiti di cui aver possesso, vale a dire: la sana e robusta costituzione, avere un mestiere qualificato.”
sbaffo 15
Così, è iniziata la storia di “pompiere” del nostro concittadino Settimio SBAFFO, un’idea forte accompagnata da una grande determinazione che ha spinto Settimio a non mancare l’appuntamento con quell’occasione di fare qualcosa di utile per la società.
Le tappe  del lungo percorso di “pompiere” di Settimio SBAFFO, lo videro, prima a Roma nel servizio di leva, poi ausiliario, quindi discontinuo e poi permanente come “vigile del fuoco scelto” per poi assumere la qualifica di sottoufficiale e in tale veste è arrivato a servire la propria comunità cittadina come capo-squadra e capo distaccamento per ben 23 anni.
Settimio 02Un lavoro silenzioso quello dei “vigili del fuoco” che si può racchiudere in una sola parola: gli interventi. Gli interventi di uomini sempre pronti a prestare la loro opera in qualsiasi situazione di pericolo e di emergenza. Anche per i vigili del fuoco distaccati in Osimo questo è stato e lo è ancora: portare aiuto e difesa a quanti si trovano in situazioni di difficoltà e di pericolo. Uomini che ogni giorno si giocano la vita per il bene comune.
Settimio 03Oggi Settimio è un pensionato ma ha ancora vivi i tanti ricordi di questa professione che l’ha visto vicino alla nostra comunità. Quando gli ho telefonato per dirgli che volevo dedicargli uno spazio in questo progetto in omaggio, anche verso tutti i vigili del fuoco osimani, è stato un fiume in piena: mi ha scritto sei fogli di protocollo. Mi ha descritto l’attività svolta, dalle difficoltà dei primi anni, dalle richieste pressanti agli amministratori comunali per avere locali adeguati e dalle battaglie con il Comando Generale per dotare la sede osimana di una più adeguata pianta organica e di un parco mezzi rispondente alle necessità.

La prima sede osimana dei vigili del fuoco a guida del neo capo-squadra Settimio Sbaffo è stata quella di piazza Rosselli, ove ora è ubicato il caffè Lampa nei pressi delle Poste. Una sede minuta e disagiata con un solo automezzo disponibile e una dotazione di personale di 3 unità (un autista, un vigile permanente e un ausiliario ) che avevano l’arduo compito di assicurare la copertura di un turno di 24 ore. Mi racconta Settimio delle pressanti sollecitazioni verso il sindaco Acqua e poi nei confronti del neo sindaco Polenta per avere una sede più idonea con più autorimesse e verso i responsabili provinciali per un adeguamento del personale.
Questo è stato il “duro lavoro su più fronti” che Settimio ha dovuto svolgere negli anni di servizio in Osimo: la routine degli interventi, l’organizzazione del lavoro quale responsabile capo distaccamento, un’azione di stimolo presso le autorità comunali e quelle del Comando di appartenenza per ottenere una migliore funzionalità del servizio in ordine ai locali, al personale ed ai mezzi in dotazione.
Sbaffo 5Le pressioni verso i politici locali ( anche con articoli di giornale fatti in collaborazione con l’amico Fausto Streccioni ) e le sollecitazioni nei confronti del Comando Provinciale produssero i loro auspicati risultati. Osimo finalmente con i locali di via Olimpia locali dotati di tre ampie autorimesse poteva contare su di una nuova dignitosa sede. Anche il personale e il parco mezzi aumentarono: il personale arrivò a 3 unità per turno, più due ausiliari; per i mezzi arrivarono una campagnola e un camion dotato di autopompa. Il capo-squadra e capo distaccamento, Settimio Sbaffo, era riuscito nell’impresa: nuova sede, più organico, nuovi mezzi.
inaugurazione sede via olimpiaCon il passare degli anni, le competenze dei vigili del fuoco aumentarono, i tempi richiedono nuovi efficienti spazi, come un centralino operativo, un’officina per i mezzi e dei locali di deposito dei materiali pericolosi. La sede di via Olimpia era diventata, oramai, troppo stretta ma non solo, l’espansione industriale di Castelfidardo e la presenza del turismo religioso a Loreto richiedevano una sede più baricentrica al territorio da servire (Osimo, Castelfidardo, Loreto, Filottrano, Polverigi e Numana). Settimio Sbaffo, “riparte”, ritorna alla carica con i politici locali che nel frattempo sono cambiati, ora sono gli amministratori del secondo mandato Polenta e poi Cartuccia a guidare il Comune. Ancora una volta Settimio riesce nell’intento, il Comune trasferisce la sede dei Vigili del Fuoco da via Olimpia a via Marco Polo.
Settimio via Olimpia 3Il Comune si fa carico dell’affitto dei locali di un privato e vi trasferisce i Vigili del Fuoco. Una nuova sede funzionale su due piani dove troveranno spazio: uffici, spaziose camerate, la cucina e la mensa, una funzionale sala operativa, un’aula didattica per l’aggiornamento del personale.tre ampie autorimesse ed una officina attrezzata. Settimio ancora una volta raggiunge l’obiettivo e in questa sede terminerà il suo servizio per i Vigili del Fuoco. Prima della meritata pensione ( febbraio 1987) ha preso parte alla commissione dei tecnici ministeriali incaricati di individuare la nuova – e attuale – ubicazione della caserma in via Flaminia II^ della quale ha seguito i primi lavori di costruzione.
Ho chiesto a Settimio di parlarmi degli interventi fatti in tutti questi anni, ma da persona riservata ed umile abituata ad operare nel silenzio a cui non piace parlare di sè mi ha risposto che ogni intervento era ed è stato un’accelerazione del battito cardiaco: dall’intervento più umile come quello di soccorrere chi è rimasto fuori di casa o per recuperare animali di compagnia finiti sui tetti, alle insidie di una macchina in fiamme o alle tante tragedie a cui ha dovuto assistere.

con i colleghi in via olimpiaMi ha parlato con orgoglio delle missioni a cui ha partecipato: come capo-squadra nella rovinosa frana di Agrigento del 1966, nella frana Balducci di Ancona, nell’immediato soccorso delle alluvioni di Ancona, Villa Musone, come capo-squadra negli interventi di immediato intervento nel terremoto dell’Irpinia e a Balvano successivamente al pronto intervento per la gestione della tendopoli. Nel 1976 venne inviato nelle zone terremotate del Friuli come coordinatore della ricostruzione provvisoria operando nelle zone di Pordenone, Maniago, Treppo e Cavasso. Mi ha mostrato con soddisfazione e commozione il riconoscimento ricevuto dal comune di Cavasso e il diploma di benemerenza e la medaglia ricevuta da parte del commissario on. Zamberletti.
Settimio cavaliereAltro prestigioso riconoscimento Settimio lo ottenne nel 1981 dall’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini: su proposta dell’Ispettorato Nazionale dei Vigili del Fuoco è stato insignito della benemerenza e della croce di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica.

con le autorità osimaneDietro la mia insistenza mi ha parlato delle tante porte aperte, ciascuna con la sua storia umana unica e speciale, delle canne fumarie incendiate, delle tragedie degli incidenti stradali, tanti gli interventi per domare incendi (sicuramente uno dei più difficili e impegnativi è stato l’intervento all’incendio del molino Loretani in via Guazzatore), e per prestare aiuto a persone anziane e anche ad animali. Tanti anche gli incidenti sul lavoro, nei pozzi aperti ed incustoditi nelle campagne, ecc.
Una carriera, quella di Settimio, condotta con grande responsabilità, abilità, gentilezza e professionalità. Ha dato tanto e non si è mai risparmiato e se oggi ad Osimo opera una funzionale caserma dei vigili del fuoco è grazie anche al suo infaticabile impegno.

Sbaffo Settimio 1Da incontri come quello che ho avuto con questo nostro concittadino, Settimio SBAFFO, ho capito quanto sia importante restituire memoria a questi uomini perchè la loro storia, la loro umanità semplice e magnifica deve essere un faro per tutti noi.
Con Settimio ringrazio tutti i pompieri osimani, quelli in congedo e quelli in servizio. Gente di tale stampo rivaluta la parte migliore degli italiani e ci fanno capire che in questo “Paese” non ci sono solo personaggi che lo disonorano ma anche chi, in silenzio, assolve con competenza e umiltà compiti spesso gravosi e pieni di rischi. Oscuri protagonisti di innumerevoli episodi di valore civico ed umano, a tutti voi, Grazie.

SCARPONI Libero Luigi , Macerata 01/10/1929 – 19___  
Consigliere  comunale e Assessore supplente mandato 1956-1960.

SCHIAVONI Romolo Augusto, Osimo 07/12/1921 –

SERRINI Giuseppe, Osimo 9/10/1917 – Ancona 1994. Fu insegnante di lettere al Liceo Classico di Osimo e poi preside di scuola media a Loreto, Camerano e Ancona. Fondatore della DC osimana. Presidente della Giunta Provinciale di Ancona  dal 1961 al 1970 e primo Presidente della Giunta Regionale delle Marche dal 1970 al 1972.
Una delle figure politiche di maggior spicco che la Democrazia Cristiana di Osimo espresse dal dopoguerra fino alla metà degli anni Settanta fu senza dubbio il prof. Giuseppe Serrini, che nel 1970 ebbe l’onore di ricoprire l’incarico di primo Presidente della Regione Marche. Il prof. Serrini, nato e vissuto fino alla prima giovinezza in Via San Francesco, fratello di Padre Lanfranco, recentemente scomparso e per lunghi anni Generale dell’Ordine dei Francescani Conventuali, anche dopo il trasferimento ad Ancona mantenne sempre rapporti e legami fortissimi con la sua città natale. Preside di Scuola Media, è ricordato anche per essere stato Presidente dell’Amministrazione Provinciale e per oltre un ventennio Presidente di Aerdorica.
Serrini Presidente della Regione MarcheNella Democrazia Cristiana ricopri incarichi di vertice a livello provinciale, regionale e nazionale. Nella foto, del 1970, lo vediamo con l’allora Sindaco Avv. Vincenzo Acqua, il segretario della DC osimana il giovanissimo Paolo Polenta (che in quell’anno divenne Sindaco a soli 25 anni), l’on. Gianfranco Sabbatini, segretario regionale ed il dr. Giorgio Girelli, pesarese, dirigente nazionale del partito.campagna elettorale 1970
Consigliere comunale  mandato 1951-1955;
Consigliere  comunale mandato 1956-1960.

SIMONCINI Maria, Osimo  ___ – 19___  . Candidata nelle liste della DC osimana.
Consigliere  comunale e Assessore alla Assistenza nel mandato 1960-1964.

SINISCALCHI Alfredo, Osimo 19__ – 19__. Candidato nella lista della DC
Consigliere comunale e nominato Assessore ai lavori pubblici nel mandato 1965 – 1970;

SPOTTI Cesare , Sermide 17/01/1872 – 19___  
Consigliere  comunale mandato 1956-1960.

SORBELLINI Rosario Alberto, Osimo 19__ . Candidato nelle liste elettorali della Democrazia Cristiana.
Consigliere comunale nel mandato 1965 – 1970;

TRONTI Fauno, Osimo 19__ – 19__. Candidato nelle liste elettorali del MSI osimano
Consigliere  comunale mandato 1960-1964.

VICARELLI  Fausto, Osimo 1917 – Ancona 1994. Nel 1955 si diplomò Ragioniere presso l’Istituto Corridoni.
1955 2I suoi compagni di classe: Andreoli Walter, Baldinelli Mirko, Balietti Giamario, Barulli Rnos, Cinti Savina, Crucianelli Piero, Giardinieri Roberto, Marchesini Giorgio, Mengarelli Enzo, Micheli Augusto, Muti Roberto, Ravaglia Giovanni, Stella Vittorio così lo ricordano nel libro di Pio Francesco Fantasia : Fu un Uomo di nobile animo che per la sua scelta di vita non ebbe mai paura di dimostrarsi umilmente buono, generoso e altruista.  Gesù e il Signore Iddio, con i quali Fausto dialogava quotidianamente nel cuore e nella coscienza, gliene resero merito arricchendolo di quella vivida Fede operativa. e di quella umana intelligenza che avrebbero raggiunto i nidi delle aquile, nei suoi giorni vissuti in mezzo a noi. Noi, suoi compagni di scuola fummo soltanto dei testimoni spesso disattenti di tanto sommesso Valore”.

VOLPINI Leonardo , Osimo 16/08/1917 – 19___  
Consigliere  comunale ed Assessore mandato 1956-1960.

VOLPINI Giuseppe, Osimo 18___ – 19___. Forse di professione falegname
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

ZAGAGLIA  Giuseppe, Osimo 9/9/1897 – 2001.
Consigliere  comunale mandato 1951-1955;

 

 

 

 

 

Eugenio Scalfari: “C’è chi fa dritto lo storto e storto il dritto”

giornale La Repubblicadi Eugenio Scalfari, • 18 Ottobre 2015. “C’è chi fa dritto lo storto e storto il dritto”. Così diceva il Marchese del Grillo
Il presidente del Consiglio italiano sta litigando con il governo dell’Europa sulla nostra legge finanziaria che, dopo essere votata dal Parlamento di Roma, dovrà essere approvata dalla Commissione di Bruxelles? E il presidente del Consiglio italiano ha cambiato la sua politica estera e militare sul fronte di guerra del Medio Oriente? E ancora: sta cambiando anche la politica sociale e quella economica? Infine: è cambiato anche il rapporto politico e la raccolta del consenso tra il premier e il suo partito del quale è segretario?
Sono quattro domande non da poco. Interessano la classe politica, il business , i lavoratori, i contribuenti, gli elettori; insomma i cittadini del nostro Paese ed anche dell’Europa della quale siamo parte integrante.
Una serie di cambiamenti di questa natura non avvenivano in Italia da molti anni e Matteo Renzi che del cambiamento ha fatto l’elemento essenziale del suo programma può andarne orgoglioso: il cambiamento è cominciato da quando si è insediato a Palazzo Chigi estromettendo Enrico Letta con una vera e propria pugnalata; sono passati quasi due anni e il cambiamento continua e continuerà.
Gli italiani sono più felici? No, sicuramente no. A causa dei sacrifici imposti dalla recessione economica che ha colpito il nostro Paese ma anche l’Europa, l’Occidente e il mondo intero? Sì, è questa la causa principale (ma non la sola) del nostro malcontento.
Ne danno a Renzi la colpa? Al contrario: la maggior parte dei cittadini non sa chi incolpare, oppure ne dà la responsabilità alla casta politica; una minoranza crescente ne dà colpa alla Germania e/o ai migranti. Anche a Renzi? No, a Renzi no.
Questo è lo sfondo della scena che ci interessa oggi affrontare. Lo scontro tra Renzi e Bruxelles è il fiammifero che ha acceso il fuoco e la legna è molta. Speriamo che il fuoco non diventi incendio perché i pompieri capaci e disponibili sono molto pochi.
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Il nostro giornale ha pubblicato ieri un sondaggio mensile compiuto dall’istituto Demos sull’orientamento politico dei cittadini. Le domande e le risposte sono molte ma Ilvo Diamanti che ne è l’autore coglie l’essenza del sondaggio con queste parole: “Il consenso a Renzi si rafforza da un mese all’altro, ma quello verso il suo partito diminuisce“.
Sembrerebbe un’incomprensibile contraddizione, invece spiega con esattezza quello che sta avvenendo: tra i vari cambiamenti di Renzi c’è l’aumento del consenso al centro e a destra. La lite con l’Europa lo porta addirittura a ridosso dei movimenti antieuropei. Queste simpatie politiche vanno alla persona ma non certo al Pd che resta un avversario da battere.
Siamo dunque in presenza di un fenomeno di trasformismo che è tipico della politica in genere e di quella italiana in particolare.
Il trasformismo è storicamente il nucleo della nostra politica, lo fu fin dalla caduta della Destra storica nel 1876 e da allora ha sempre contraddistinto la nostra storia: Francesco Crispi, Giovanni Giolitti, perfino Mussolini e poi la Dc e poi Berlusconi.
Ora Renzi e con lui gran parte della classe politica che si sta orientando in suo favore abbandonando i partiti di provenienza. Il serpente della politica cambia pelle, i consensi verso Renzi provengono da destra; lo scopo è di cambiare pelle al Pd o meglio alla sigla del Pd che dovrebbe diventare la nuova etichetta del centrodestra italiano. Molti del Pd restano renziani anche se non capiscono ciò che sta avvenendo; altri lo capiscono e sono d’accordo. Per sentirsi in pace con la coscienza dicono che quella di Renzi è la sinistra moderna.
Ma la sinistra, la vera essenza della sinistra, qual è? Non voglio ripetermi, ma i valori principali della sinistra autentica e di tutti i tempi sono quelli dell’eguaglianza, della libertà e della dignità. Il resto è trasformismo, privilegi, clientele, malaffare. Oppure autoritarismo se non addirittura dittatura: uno comanda, gli altri obbediscono.
In un vecchio film interpretato da Alberto Sordi e intitolato Il marchese del Grillo Sordi recita un sonetto orecchiando il poeta romanesco che nei suoi versi principali suona così: “Io so io e voi nun sete un c… / sori vassalli buggeroni/ e zitto. / Io fo dritto lo storto e storto er dritto/ e la terra e la vita io ve l’affitto”.
Mi pare che si attaglia perfettamente al trasformismo italiano quando diventa autoritario.
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La riforma del Senato è finalmente passata in terza lettura. I senatori del Pd l’hanno votata in massa con il consenso anche della minoranza inizialmente dissenziente ma poi convinta dopo aver ottenuto un emendamento privo in effetti di qualunque significato. I voti contrari sono stati pochissimi, le opposizioni hanno disertato l’Aula.
È una buona riforma? Instaura il sistema monocamerale lasciando al nuovo Senato compiti territoriali. Naturalmente i poteri legislativi sono interamente della Camera, così come accade in quasi tutti i Paesi d’Europa. Ma – vedi caso – la nostra è di fatto una Camera di ” nominati” dal governo, quindi i poteri legislativi sono di fatto nelle mani dell’esecutivo.
Questa situazione, alquanto paradossale, è stata anche rivendicata dal presidente emerito Giorgio Napolitano, il quale, pur rivendicando la paternità di quella riforma, ne ha però rimarcato il suo rapporto con la legge elettorale e i difetti di quest’ultima che andrebbero secondo lui emendati. Non dice come, ma l’avvertimento è stato da lui lanciato. Il tema è assai delicato ed è quindi opportuno citare due passi del discorso di Napolitano.
Ci si avvia ormai a superare i vizi del bicameralismo paritario: le ripetitività e le non virtuose competizioni tra i due rami del Parlamento, la sempre più grave assenza di linearità e di certezze del procedimento legislativo anche in materie importanti ed urgenti. Ci si avvia a poter garantire – almeno nei suoi aspetti essenziali – quella stabilità e continuità nell’azione di governo che non può più mancare con grave danno per il Paese in un futuro come quello che è già cominciato. Non stiamo semplicemente chiudendo i conti con i tentativi frustrati e con le inconcludenze di trent’anni: dobbiamo dare risposte a situazioni nuove e ad esigenze stringenti, riformare arricchendola la nostra democrazia parlamentare. E bisognerà dare attenzione a tutte le preoccupazioni espresse in queste settimane in materia di legislazione elettorale e di equilibri costituzionali. L’intento complessivo dev’essere quello di promuovere un risanamento e rilancio del sistema delle autonomie, seriamente vulnerate da crisi e cadute di prestigio di istituzioni regionali e locali“.
Napolitano non dice quali sono le parti da emendare della legge elettorale ma pone in rapporto, come è giusto, fare la riforma del Senato con l’Italicum elettorale. Molti forse reclamano di annettere al premio di maggioranza non una sola lista ma anche eventuali coalizioni. Probabilmente sarebbe un emendamento opportuno ma il cuore di una indispensabile riforma dell’Italicum è di impedire che sia una legge di ” nominati”. Questo è il punto di fondo.
Il senatore a vita Napolitano non è stato tuttavia il solo ad intervenire; nel dibattito in questione è intervenuta anche la senatrice a vita Elena Cattaneo, da lui stesso nominata un paio di anni fa. Citiamo anche questa poiché, a differenza dal suo ” nominatore”, lei ha votato contro.
In questa riforma, cari colleghi, i vostri commenti, le vostre dichiarazioni private e pubbliche, sono state la mia bussola. Alla domanda sul perché avremmo dovuto votarla, la maggior parte di voi ha addotto ragioni per gran parte estranee all’assetto costituzionale da realizzare e basate piuttosto sull’opportunità e la contingenza politica che stiamo vivendo. Forse perché poco avvezza agli equilibrismi politici, nell’ascoltarvi e vedere alcuni comportamenti posso affermare con sicurezza che questo testo mi è estraneo. Oggi la mia decisione è di astenermi, un’astensione che so essere voto contrario in questa Aula, dettata da un senso profondo di smarrimento e dal rammarico per l’occasione perduta di acquisire elementi migliorativi, più volte ribaditi in quest’Aula per dotare il Paese di un assetto istituzionale in grado di fronteggiare le sfide del presente e del futuro“.
Meglio di così non si poteva dire e fare, la senatrice a vita dimostra che non poteva scegliere meglio anche se ha votato in modo opposto e con motivazioni opposte a quelle del suo ” nominatore”.
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Che cosa avverrà ora dell’attuale sede del Senato? Per adempiere ai suoi compiti legislativi connessi al territorio al nuovo Senato composto da cento membri (eletti dalle istituzioni più infiltrate dal malaffare e perfino in alcuni casi dalle mafie vere e proprie) basterebbe mezzo piano di Palazzo Madama o meglio ancora un piano del prospiciente Palazzo Giustiniani.
Di Palazzo Madama, come suggerisce il nostro fantasioso Filippo Ceccarelli, si potrebbe fare un Museo delle arti. Alcune preziosità ci sono già, insieme ai busti dei più rilevanti uomini politici della vita italiana e del Senato in particolare. Ma questa collezione si potrebbe ulteriormente arricchire, come pure la biblioteca, le pareti con arazzi di importanza artistica e storica.
A meno che il Senato non sia interamente nominato con una decisione congiunta tra il presidente della Repubblica, il presidente della Corte Costituzionale e il presidente della Corte di Cassazione, e sia – il Senato – privato del potere di dare la fiducia al governo ma conservando tutti gli altri poteri legislativi e soprattutto di controllo. Così era il Senato del Regno che vide nei suoi ranghi i nomi più illustri

Evento 'Il Cortile dei Giornalisti'

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Lo scrittore Stefano BENNI al Ministro Franceschini

Lo scrittore Stefano Benni  rifiuta il premio Vittorio De Sica che gli sarebbe stato personalmente consegnato dal ministro Franceschini  e lo spiega con una lettera allo stesso Ministro

Gentili responsabili del premio De Sica e gentile Ministro Franceschini, vi ringrazio per la vostra stima e per il premio che volete attribuirmi.
I premi sono uno diverso dall’altro e il vostro è contraddistinto, in modo chiaro e legittimo, dall’appoggio governativo, come dimostra il fatto che è un ministro a consegnarlo.
Scelgo quindi di non accettare. Come i governi precedenti, questo governo (con l’opposizione per una volta solidale), sembra considerare la cultura l’ultima risorsa e la meno necessaria.
Non mi aspettavo questo accanimento di tagli alla musica, al teatro, ai musei, alle biblioteche, mentre la televisione di stato continua a temere i libri, e gli Istituti Italiani di Cultura all’estero vengono di fatto paralizzati. Non mi sembra ci sia molto da festeggiare.
Vi faccio i sinceri auguri di una bella cerimonia e stimo molti dei premiati, ma mi piacerebbe che subito dopo l’evento il governo riflettesse se vuole continuare in questo clima di decreti distruttivi e improvvisati, privilegi intoccabili e processi alle opinioni. Nessuno pretende grandi cifre da Expo, ma la cultura (e la sua sorgente, la scuola) andrebbero rispettate e aiutate in modo diverso. Accettiamo responsabilmente i sacrifici, ma non quello dell’intelligenza.
Comprendo il vostro desiderio di ricordare il grande Vittorio De Sica, e voi comprenderete il mio piccolo disagio.

Un cordiale saluto e buon lavoro
Stefano Benni

La “legge di stabilità” 2016: tutti i punti

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016). Una manovra finanziaria di 26,5 miliardi di euro, che potrà aumentare fino a 29,5miliardi in base all’accoglimento o meno della richiesta, avanzata alla Ue, di utilizzare uno 0.2% di spazio di patto in più per la “clausola migranti”.
legge stabilità2016

La Legge di Stabilità 2016, nelle dichiarazioni del Governo Renzi, persegue il piano di taglio delle tasse, avviato lo scorso anno, intensifica la lotta contro la povertà e la tutela delle fasce più deboli della popolazione, procede con la spending review. Qui di seguito i punti principali della legge:

ELIMINAZIONE AUMENTI ACCISE E IVA
Vengono totalmente disattivate per il 2016 le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti disposizioni legislative per un valore di 16,8 miliardi. Di conseguenza non ci saranno aumenti di Iva e Accise.

TASI-IMU
L’imposta sulla prima casa viene abolita per tutti per una riduzione fiscale complessiva pari a circa 3,7 miliardi. La Tasi viene abolita anche per l’inquilino che detiene un immobile adibito ad abitazione principale.

IMU AGRICOLA
Vengono esentati dall’Imu tutti i terreni agricoli – montani, semimontani o pianeggianti – utilizzati da coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali e società. L’alleggerimento fiscale per chi usa la terra come fattore produttivo è pari a 405milioni.

COMPENSAZIONI AI COMUNI
I Comuni saranno interamente compensati dallo Stato per la perdita di gettito conseguente alle predette esenzioni di Imu e Tasi sulle abitazioni principali.

PATTO STABILITÀ COMUNI
Le nuove regole consentiranno ai Comuni che hanno risorse in cassa di impegnarle per investimenti per circa 1miliardo nel 2016. In aggiunta sarà consentito lo sblocco di pagamenti di investimenti già effettuati (e finora bloccati dal Patto) a condizione che i comuni abbiano i soldi in cassa.

IMU IMBULLONATI
Gli imbullonati non saranno più conteggiati per il calcolo delle imposte immobiliari per un alleggerimento fiscale pari a 530milioni di euro.

IRAP IN AGRICOLTURA E PESCA
Dal 2016 viene azzerata.

AMMORTAMENTI
La misura è volta a incentivare gli investimenti in beni strumentali nuovi (a partire dal 15 ottobre 2015 e fino al 31 dicembre 2016) attraverso il riconoscimento di una maggiorazione della deduzione ai fini della determinazione dell’Ires e dell’Irpef. La maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto è del 40% portando al 140% il valore della deduzione.

IRES
Si ridurrà del 3,5%, dall’attuale 27,5% al 24%, a partire dal 2017, con uno sgravio di 3,8 miliardi nel primo anno che arriverà a circa 4 miliardi dall’anno successivo.Si potrà anticipare di un anno l’entrata in vigore della riduzione dell’aliquota qualora le istituzioni europee accordino la ‘clausola migranti’.

PROFESSIONISTI E IMPRESE DI PICCOLE DIMENSIONI
La norma viene modificata per ampliare l’accesso al regime fiscale forfettario di vantaggio . La soglia di ricavi per l’accesso a tale regime viene aumentata di 15.000 euro per i professionisti (portando così il limite a 30.000 euro) e di 10.000 euro per le altre categorie di imprese. Viene estesa la possibilità di accesso al regime forfettario ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno anche un’attività in proprio a condizione che il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 30.000 euro. Per le nuove start up viene previsto un regime di particolare favore con l’aliquota che scende dall’attuale 10% al 5% applicabile per 5 anni (anziché 3 anni). In attesa di una riforma strutturale sulla fiscalità delle società di persone, aumenta la franchigia di deduzione IRAP per questa tipologia di imprese da 10.500 a 13.000euro.

ASSUNZIONI
Anche per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016 è prevista una agevolazione attraverso la riduzione dei contributi al 40% per 24 mesi, misura che complessivamente porta a un alleggerimento pari a 834 milioni nel 2016 per salire a 1,5 miliardi nel 2017.

BONUS EDILIZIA
Viene aumentata dal 36% al 50% la detrazione sulle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie, confermando l’attuale livello di agevolazione. La detrazione viene mantenuta anche per l’acquisto dei mobili e di grandi elettrodomestici. Si conferma al 65% il cosiddetto ‘ecobonus’, la detrazione sulle spese per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili.

CONTRATTAZIONE DECENTRATA
Sulla quota di salario di produttività, di partecipazione agli utili dei lavoratori o di welfare aziendale derivante dalla contrattazione aziendale si applica l’aliquota ridotta del 10% con uno sgravio fiscale complessivo di 430 milioni nel 2016 che sale a 589 negli anni successivi. Il bonus avrà un tetto di 2.000 euro (estendibile a 2.500 se vengono contrattati anche istituti di partecipazione) e sarà utilizzabile per tutti i redditi fino a 50.000euro

CANONE RAI
Si riduce dagli attuali 113,50 a 100 euro. Si pagherà attraverso la bolletta elettrica della casa di abitazione. Restano in vigore le attuali esenzioni.

CONTANTE
La soglia per i pagamenti in contanti sale da 1.000 a 3.000 euro.

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Crescono i fondi per la cooperazione internazionale: 120 milioni nel 2016.

SOSTEGNO AI PIU’ DEBOLI
90 milioni nel 2016 per la Legge sul “Dopo di noi” per sostenere persone con disabilità al venir meno dei familiari. Rifinanziamento del Fondo per la non autosufficienza per un totale di 400milioni di euro.

SEMPLIFICAZIONI FISCALI
Si anticipa di un anno la semplificazione delle sanzioni amministrative in campo fiscale. Le imprese si vedranno subito rimborsare l’IVA per i crediti non riscossi, senza dover aspettare la fine delle procedure concorsuali. Si permette lo scioglimento delle società di comodo.

CONTRASTO ALLA POVERTÀ
Viene istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il ‘Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale’ al quale è assegnata la somma di 600 milioni di euro per il 2016 e di un miliardo a decorrere dal 2017. Il Fondo finanzierà la legge delega sulla povertà che verrà approvata come collegato alla legge di stabilità. Parte la prima misura strutturale contro la povertà, che sarà prioritariamente rivolta alle famiglie povere con minori a carico. Viene poi istituito, in via sperimentale, un altro fondo finalizzato a misure di sostegno contro la povertà educativa, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie. Attraverso questa seconda iniziativa si rendono disponibili ulteriori 100milioni l’anno.

PENSIONATI
Aumenta la “no tax area”, ossia la soglia di reddito entro la quale i pensionati non versano l’Irpef. Per i soggetti sopra i 75 anni si passa dall’attuale soglia di 7.750 euro a 8.000. euro, sostanzialmente lo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti. Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro.

SALVAGUARDIA PENSIONI
Viene prevista la settima operazione di “salvaguardia” a favore dei soggetti in difficoltà con il lavoro e che non hanno ancora maturato i requisiti della legge Fornero per accedere al pensionamento. Per finanziare la settima ‘salvaguardia’ si spendono le risorse non utilizzate nelle precedenti salvaguardie chiuse.

OPZIONE DONNA
Il regime sperimentale per le donne che intendono lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57-58 anni di età (e la pensione calcolata con il metodo contributivo) viene esteso al 2016, anno in cui devono essere maturati i requisiti.

PART TIME
La norma è finalizzata ad accompagnare i lavoratori più anziani al pensionamento in maniera attiva. Si potrà chiedere il part time ma senza avere penalizzazioni sulla pensione perché lo Stato si farà carico dei contributi figurativi. Il datore di lavoro dovrà corrispondere in busta paga al lavoratore la quota dei contributi riferiti alle ore non prestate, che si trasformeranno quindi in salario netto.

CATTEDRE UNIVERSITARIE DEL MERITO
500 nuovi professori saranno selezionati sulla base del merito tra i migliori cervelli, all’estero o “in trappola” in Italia, in settori strategici per il futuro del Paese. Per tale misura sono previsti 40 milioni per il prossimo anno e100milioni dal2017.

GIOVANI RICERCATORI
All’assunzione di 1.000 nuovi ricercatori vengono destinati 45 milioni nel 2016, che salgono a60milioni nel2017e a80milioni nel 2018.

SPECIALIZZANDI MEDICI
6.000 borse (ogni anno) per gli specializzandi medici, per assicurare qualità e prospettiva al sistema sanitario nazionale.

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16 ottobre 1943: anniversario della razzia del Ghetto di Roma

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16 ottobre 1943 . Quel giorno, nel giro di poche ore, più di un migliaio di ebrei del ghetto di Roma furono rastrellati dalle loro case e deportati nei campi di concentramento.


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«La grande razzia nel vecchio Ghetto di Roma cominciò attorno alle 5,30 del 16 ottobre 1943. Oltre cento tedeschi armati di mitra circondarono il quartiere ebraico. Contemporaneamente altri duecento militari si distribuirono nelle 26 zone operative in cui il Comando tedesco aveva diviso la città alla ricerca di altre vittime. Quando il gigantesco rastrellamento si concluse erano stati catturati 1.022 ebrei romani.
Due giorni dopo in 18 vagoni piombati furono tutti trasferiti ad Auschwitz. Solo 15 di loro sono tornati alla fine del conflitto: 14 uomini e una donna.
Tutti gli altri 1066 sono morti in gran parte appena arrivati, nelle camere a gas. Nessuno degli oltre duecento bambini è sopravvissuto.»
(F. Cohen, 16 ottobre 1943. La grande razzia degli ebrei di Roma)
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16 ottobre 1943

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NON C’È FUTURO SENZA MEMORIA
COLORO CHE NON HANNO MEMORIA DEL PASSATO
SONO DESTINATI A RIPETERLO

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Una conquista di Civiltà #‎IusSoli‬ e ‪#‎IusCulturae: BENVENUTI ai nuovi futuri italiani!

Un grazie ai 1.097  osimani che hanno contribuito, con la loro firma per la “campagna l’Italia sono anch’io”, a far si che oggi il nostro Paese possa avere una norma di civiltà per i bambini figli di immigrati nati e cresciuti nel nostro Paese.
La legge oggi votata alla Camera sulla riforma della cittadinanza non corrisponde a quanto si chiedeva nella  proposta della campagna “L’Italia sono anch’io”, è più riduttiva  ma, comunque, rappresenta un piccolo grande passo avanti verso un Paese davvero interculturale: un Paese in cui tutti possiamo interagire e arricchirci a vicenda delle nostre differenze. Grazie ancora

La dichiarazione di voto di Khalid Chaouki  a nome del Partito Democratico prima del voto favorevole alla nuova legge sulla cittadinanza #‎IusSoli‬ e ‪#‎IusCulturae‬.

Cara presidente, cari colleghi,
mi è impossibile nascondere oggi l’emozione e l’orgoglio per questa dichiarazione di voto a nome del Partito democratico su un provvedimento che non esagero a definirlo un tassello fondamentale per il futuro del nostro Paese, la riforma della legge sulla cittadinanza dopo 23 anni di attesa per i bambini nati o cresciuti in Italia. Una norma di civiltà che riconosce a chi è nato e cresciuto nel nostro Paese di potersi finalmente riconoscere cittadino a pieno titolo del Paese che lo ha cresciuto.
Il cosiddetto Ius Soli temperato per i bambini che sono nati nel nostro Paese da genitori ormai radicati in Italia e lo Ius Culturae per coloro che sono arrivati in Italia sotto i 12 anni e che hanno frequentato almeno per cinque anni la scuola italiana. Una riforma attesa da tanti, troppi anni da una nuova generazione di italiani di fatto e stranieri per legge. Una riforma richiesta e sollecitata attraverso centinaia di iniziative in piccoli e grandi comuni, che in modo trasversale, ci hanno chiesto in questi anni semplicemente di ratificare il cambiamento già avvenuto nel Paese. Ci hanno chiesto di aggiornare una legge importante come quella sulla cittadinanza al passo con i tempi che viviamo e nell’interesse del futuro che ci spetta, un futuro inevitabilmente multiculturale che abbiamo il dovere di costruire insieme ai nuovi cittadini nella condivisione dei valori dettati dalla nostra Costituzione.
Chi nasce e cresce in Italia è italiano. È la storia di un percorso di riflessione e ascolto, di una battaglia di civiltà portata avanti con convinzione da parte del Partito democratico e che ha trovato nel Paese una larghissima condivisione e una straordinaria convergenza con il mondo dell’associazionismo fino a tradursi in una straordinaria campagna “L’Italia sono anch’io”, grazie alla quale sono state raccolte oltre 100mila firme per una proposta di iniziativa popolare che oggi viene recepita in alcune sue parti in questa nostra legge.
È anche la mia storia personale; se posso permettermi in questa occasione storica questa breve parentesi. Ricordo come fosse ieri quel freddissimo dicembre del 1992, a nove anni atterrato a Malpensa e finalmente felice e commosso per la possibilità di riabbracciare il mio papà, tappezziere poi operaio metalmeccanico costretto a migrare alla ricerca di un futuro migliore per la sua famiglia prima a Palermo poi in Emilia. Non smetterà mai di essere grato ad un Paese che lo ha accolto e che ha adottato i suoi figli. E oggi certamente lui insieme a tutti i migranti che con fatica hanno lavorato per il bene di questo Paese, saranno grati ad un Paese che finalmente riconosce i loro figli, dopo anni di sacrifici, figli legittimi di questa loro nuova comunità.
Una norma di civiltà che permetterà ai figli di immigrati, nati o cresciuti in Italia, di considerarsi finalmente a pieno titolo figli legittimi di una madre, l’Italia, di cui sono diventati padroni della sua lingua e dei suoi mille dialetti, tifosi delle sue squadre e innamorati della sua bellezza. Questa è la storia dei nuovi italiani.
Stiamo parlando di una generazione di bambini e ragazzi che popolano le scuole e gli oratori, i campi di calcio, le palestre di città e periferie. Hanno nomi, origini e religioni diverse, ma nutrono passione e amore per l’unico Paese che hanno davvero conosciuto, l’Italia. Quando tornano in vacanza nei Paesi di origine dei loro genitori sentono immediatamente nostalgia per la loro vera patria. Eppure sono costretti al rientro a fare file riservate agli stranieri. Sono italiani costretti a portare in tasca ed esibire un permesso di soggiorno nella città dove sono nati. Sono la cosiddetta generazione Balotelli, una generazione che ci entusiasma quando fa goal in nazionale, ma che non possiamo più trascurare quando ci chiede semplicemente di riconoscere il diritto all’identità, a sentirsi pienamente parte integrante di una comunità nazionale.
Oggi quindi stiamo per scrivere una nuova pagina della nostra storia. Stiamo per fare un passo deciso verso il futuro dell’Italia nell’Europa e nel mondo di domani aggiornando una legge sulla cittadinanza la 91 del 1992, ormai superata. Lo dimostrano le numerose proposte presentate in questo parlamento da tutti i gruppi parlamentari senza eccezioni.
Una legge fondata sullo Ius Sanguinis, nata guardando in particolare alla diaspora italiana nel mondo e a come tutelare giustamente il rapporto tra milioni di italiani emigrati e la loro patria di origine. Oggi con lo Ius Soli noi vogliamo guardare soprattutto al presente e al futuro del Paese.
Per noi la nuova legge sulla cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia significa oltre a riconoscere un diritto fondamentale per chi è già parte integrante della nostra società, riconoscere all’Italia finalmente il diritto di diventare un Paese al passo con la modernità. Il diritto del nostro Paese a guardarsi allo specchio senza paure e vivere il suo futuro affrontando le nuove sfide globali, forte di una comunità nazionale multiculturale e contemporaneamente ancorata ai principi condivisi della Costituzione.
Il diritto dell’Italia a servirsi di una nuova generazione di italiani che portano con sé esperienze che magari hanno origini lontane, ma che possono offrirci un contributo utile per allargare i nostri orizzonti. Il diritto dell’Italia di poter beneficiare di una marcia in più grazie ad una generazione di nuovi italiani ansiosi di poter finalmente partecipare con tutte le loro energie al successo del nostro Paese. Lo ha dimostrato qualche settimane fa il giovane Yassin Rachik, appena divenuto italiano grazie alla grande sensibilità del presidente Sergio Mattarella, che da qui vogliamo ringraziare anche per la parole importanti su questo tema nel suo discorso di insediamento, ha vinto ed è salito sul podio alla sua prima gara europea intonando l’inno d’Italia e abbracciando il tricolore.
La nuova legge sulla cittadinanza non è solo quindi una riforma che elimina le discriminazioni e riconosce un diritto a chi nasce e cresce in Italia di crescere alla pari dei propri coetanei senza differenze. Ma è una riforma che aiuterà l’Italia a diventare ancora più forte nella sfida della globalizzazione.
Una legge che per il Partito democratico rappresenta certamente l’inizio e non la fine di percorso di cambiamento nella società che ci vede oggi orgogliosi di affermare nuovi diritti ma consapevoli nello stesso tempo delle nuove sfide che ci attendono. La cittadinanza per noi non può ridursi semplicemente alla consegna di un nuovo passaporto, ma come per tutti i cittadini, deve tradursi in valori condivisi, impegno per il bene comune e partecipazione a tutti i livelli della società. Noi non siamo per nessuna scorciatoia demagogica, ma per un percorso di piena inclusione dei nuovi italiani attraverso un serio investimento sulla scuola pubblica in materia di educazione civica e promozione dell’interculturalità tra i protagonisti nell’Italia di domani.
Un impegno che finora hanno svolto, troppo spesso in silenzio e senza mezzi sufficienti, le vere eroine di questi ultimi 20anni in cui il nostro Paese ha conosciuto l’immigrazione. Maestra Lucia, che nella mia scuola elementare a Monticelli Terme in provincia di Parma, unico bambino “straniero” e accolto con amore come un simpatico extraterrestre ormai 23 anni fa. Maestra Lucia, maestra Carmen, maestra Elsa: hanno saputo accompagnarmi per i primi mesi verso l’amore per la lingua italiana, la sua grammatica e le sue poesie imparate a memoria meglio di alcuni miei compagni. Da qui voglio ringraziare loro e ringraziare a nome di tutti lo straordinario popolo delle nostre insegnanti e il lavoro determinante svolto dalla nostra scuola pubblica che merita riconoscimento e un sostegno decisivo per il futuro. La scuola ad oggi è certamente la prima agenzia di convivenza e cittadinanza del nostro Paese, ed è per questo che in questa legge abbiamo voluto, grazie al contributo di tutti i gruppi, assegnare centralità al ruolo della scuola nel processo di cittadinanza.

Signora presidente,
Il 22 novembre 2011 vennero pronunciate queste parole: “Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione”. A pronunciarle fu l’emerito presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, instancabile nel ribadire con gesti e parole la necessità di riconoscere a questi ragazzi il diritto di sentirsi finalmente italiani. Un nostro grazie a Giorgio Napolitano, che fin dagli anni’90 insieme all’allora ministro Livia Turco cominciarono a riflettere sulla necessità di aggiornare il nostro ordinamento per tracciare con lungimiranza i pilastri sui quali costruire l’Italia verso il futuro.
Infine vorrei a nome del Partito democratico esprimere il voto favorevole a questa nuova norma di civiltà ringraziando senza alcun formalismo tutti i colleghi, di maggioranza e opposizione, la nostra relatrice Onorevole Marilena Fabbri e il governo per aver favorito, in un contesto certamente non semplice, un dialogo e un confronto nel merito di questa importante riforma, senza demagogie ne inutili strumentalizzazioni. Oggi questo Parlamento con questo voto contribuirà a scrivere una nuova pagina di futuro di un Paese che tutti amiamo. Viva l’Italia con i suoi nuovi italiani!
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