Osimo contro il razzismo: approvato in Consiglio Comunale l’Ordine del Giorno “l’Italia sono anch’io”. Ma le Liste “Simoncini&Latini” non votano.

Osimo contro il razzismo: approvato in Consiglio Comunale  l’Ordine del Giorno “l’Italia sono anch’io”. Ma le Liste “Simoncini&Latini” non votano.

Il  25 gennaio scorso, è stato discusso e approvato in consiglio comunale,  su proposta dei gruppi consiliari del Partito Democratico e  Sin.e Libertà, l’ordine del giorno “L’Italia sono anch’io“.

“L’Italia sono anch’io” è una campagna, nata anche dalle parole del presidente Napolitano che ha affermato: “E’ un’autentica follia, un’assurdità il no alla cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri ”,  sul riconoscimento della cittadinanza per i figli di migranti nati in Italia.

Una norma già indispensabile per un Paese civile, acquista ulteriore importanza per un’Italia che voglia fare dell’accoglienza e dell’integrazione i suoi punti di forza, contrastando i veleni razzisti che da diversi anni i media e certi partiti politici, lega nord in testa, stanno iniettando alla nostra opinione pubblica.

Il tragico episodio avvenuto, poche settimane fa, a Firenze è la dimostrazione delle conseguenze di questa campagna d’odio messa in atto da queste destre, di fronte a ciò è necessario che “ l’Italia migliore ” (che non è assolutamente in minoranza) dia segnali forti in controcorrente.

La presa di posizione ufficiale da parte del  Consiglio Comunale di Osimo è certamente uno di questi. Ma complimenti anche agli osimani che hanno aderito convintamente alla raccolta firme, un grande esempio di civiltà e solidarietà che segna un passo fondamentale nella crescita verso la tolleranza e la modernità.

Sono sgomenta invece per l’atteggiamento tenuto dalle liste “Simoncini&Latini”: prima hanno preannunciato sui blog la loro adesione all’iniziativa,  poi in Consiglio Comunale portando futili motivazioni hanno preferito non votare, astenendosi. Che dire se non fare un’amara constatazione: quando si è capaci di anteporre la strategia da “politichetta” e le beghe interne agli interessi generali di ampio respiro e addirittura ai diritti umani, si è davvero smarrita la bussola!

Questa approvazione con l’adesione della nostra città alla campagna “L’Italia sono anch’io” dimostra che la lotta contro il razzismo comincia dalle piccole cose, anche a casa nostra, e dal nostro linguaggio quotidiano nei confronti degli immigrati.
E che non si dica più che in Osimo i diritti, e le necessità indispensabili che costituiscono “diritti della persona” sono cose riservate solo a particolari categorie di persone.
Osimo e gli osimani, anzi, hanno dimostrato di essere avanguardia nelle iniziative e nelle proposte che si prefiggono la costruzione di una modernità più umana, civile e solidale.

Paola Andreoni

Una lettera per la Camusso che viene da lontano

di Eugenio Scalfari • 29-Gen-12  La crescita dipende in larga misura dalla produttività e dalla competitività del sistema Italia, entrambe imbrigliate dalle lobbies
Quando il sindacato mette al primo posto del suo programma la disoccupazione vuol dire che si è reso conto che il problema è angoscioso e tragico e che ad esso debbono essere sacrificati tutti gli altri obiettivi. Per esempio quello, peraltro pienamente legittimo per il movimento sindacale, di migliorare le condizioni degli operai occupati. Ebbene, se vogliono esser coerenti con l’obiettivo di far diminuire la disoccupazione, è chiaro che il miglioramento delle condizioni degli operai occupati passa in seconda linea.
La politica salariale nei prossimi anni dovrà essere molto contenuta e il meccanismo della cassa integrazione dovrà esser rivisto da cima a fondo. Non possiamo più obbligare le aziende a trattenere un numero di lavoratori che supera le loro possibilità produttive, né possiamo continuare a pretendere che la cassa integrazione assista in via permanente i lavoratori eccedenti. La cassa può assistere i lavoratori per un anno e non oltre salvo casi eccezionalissimi che debbono essere esaminati dalle commissioni regionali di collocamento. Insomma, mobilità effettiva della manodopera e fine del sistema del lavoro assistito in permanenza. Si tratta d’una svolta di fondo. Dal 1969 in poi il sindacato ha puntato le sue carte sulla rigidità della forza-lavoro, ma ora ci siamo resi conto che un sistema economico aperto non sopporta variabili indipendenti.
I capitalisti sostengono che il profitto è una variabile indipendente.
I lavoratori e il sindacato, quasi per ritorsione, hanno sostenuto che il salario e la forza-lavoro sono variabili indipendenti. Sono sciocchezze perché in un’economia aperta le variabili sono tutte dipendenti una dall’altra.
Se il livello salariale è troppo elevato rispetto alla produttività, il livello dell’occupazione tenderà a scendere e la disoccupazione aumenterà perché le nuove leve giovani non troveranno sbocco. Naturalmente non possiamo abbandonare i licenziati al loro destino. Il salto che si fa ammettendo il principio del licenziamento degli esuberi e limitando l’assistenza della cassa integrazione a un anno è enorme ed è interesse generale quello di non rendere drammatica ed esplosiva questa situazione sociale. Perciò dobbiamo tutelare con precedenza assoluta i lavoratori licenziati.
Alla base di tutto però c’è il problema dello sviluppo. Se l’economia ristagna o retrocede la situazione sociale può diventare insostenibile. La sola soluzione è la ripresa dello sviluppo. Quando si deve rinunciare al proprio “particulare” in vista di obiettivi nobili ma che in concreto impongono sacrifici, ci vuole una dose molto elevata di coscienza politica e di classe. Si è parlato molto, da parte della borghesia italiana, del guaio che in Italia ci sia un sindacato di classe. Ebbene, se non ci fosse un’alta coscienza di classe, discorsi come questo sarebbero improponibili. Abbiamo detto che la soluzione delle presenti difficoltà e il riassorbimento della disoccupazione sta tutto nell’avviare un’intensa fase di sviluppo. Per collaborare a questo obiettivo noi chiamiamo la classe operaia ad un programma di sacrifici, ad un grande programma di solidarietà nazionale.
Naturalmente tutte le categorie e tutti i gruppi sociali debbono fare altrettanto. Se questo programma non dovesse passare vorrebbe dire che avrebbero vinto gli egoismi di settore e non ci sarebbe più speranza per questo Paese.
* * *
Debbo a questo punto avvertire i lettori che il testo che hanno fin qui letto non l’ho scritto io e tanto meno il ministro Elsa Fornero, anche se probabilmente ne condivide la sostanza. Si tratta invece d’una lunga intervista da me scritta praticamente sotto dettatura di Luciano Lama, allora segretario generale della Cgil. Era il gennaio del 1978, un anno di gravi turbolenze economiche e sociali, che culminò tragicamente pochi mesi dopo col rapimento di Aldo Moro e poi con la sua esecuzione ad opera delle Brigate rosse.
Lama parlava in quell’intervista a nome della Federazione sindacale che vedeva uniti con la Cgil anche la Cisl, allora guidata da Carniti, e la Uil presieduta da Benvenuto. Il segretario generale aggiunto della Cgil era il socialista Ottaviano del Turco, tutto il ventaglio sindacale era dunque rappresentato dalle parole di Lama.
Quella stessa Federazione fu poi l’elemento fondamentale della lotta al terrorismo che trovò nelle fabbriche e nella classe operaia il più fermo baluardo contro le Br da un lato e contro lo stragismo di destra e dei “servizi deviati” che facevano capo a Gladio e alla P2.
Le contropartite che Lama e tutto il sindacalismo operaio chiedevano erano due, una economica e l’altra politica.
Chiedevano, e nell’intervista è detto con estrema chiarezza, una politica di sviluppo e di piena occupazione e chiedevano anche che il sindacato potesse dire la sua sui temi della politica economica, la politica degli investimenti e quella della distribuzione del reddito, cioè della politica fiscale.
Le linee di questo programma erano chiare fin da allora e furono perseguite negli anni successivi come risultò anche dalle interviste che ebbi con Lama nel 1980, nell’82 e nell’84. Eravamo diventati amici e con me si apriva con grande sincerità, ma ne parlava anche in interventi pubblici e nelle sedi confederali. Nell’84 la Federazione si ruppe. D’altra parte la mitica classe operaia si stava rapidamente sfaldando sotto l’urto delle nuove tecnologie produttive e dell’economia globalizzata e finanziarizzata.
Tanto più è apprezzabile oggi il tentativo che Susanna Camusso sta perseguendo – già iniziato a suo tempo da Guglielmo Epifani – di fare del sindacato un interlocutore essenziale del governo. Il governo Monti persegue una linea riformista e innovatrice, che trae dall’emergenza la sua investitura ma se ne vale per cambiare i connotati della società italiana, ingessata da molti anni dalle corporazioni, dai conflitti d’interesse a tutti i livelli, dalla partitocrazia prima e dal berlusconismo poi. L’emergenza economica impone al governo gravissimi compiti che producono una diffusa impopolarità e crescenti resistenze. In questa situazione un sindacato forte è l’interlocutore indispensabile a condizione che sia capace di darsi un programma nazionale (come Lama aveva detto nell’intervista sopracitata) che anteponga l’interesse generale del Paese al “particulare” delle singole categorie.
Perciò l’intervista di Lama dovrebbe essere riletta nel suo testo integrale dalla Camusso, da Bonanni e da Angeletti, perché è del sindacalismo operaio che si parla e del suo compito d’interprete delle esigenze dei lavoratori e dei pensionati ma anche del bene comune.
Naturalmente la situazione del 2012 non è quella del 1978. Sono cambiati gli elementi strutturali dell’economia e della politica; è cambiata la divisione internazionale del lavoro; è cambiato il capitalismo, si sono decomposte le classi, è affondato il comunismo reale. Quello che dovrebbe essere recuperato nella sua integrità è lo spirito della democrazia formale e sostanziale che si basa soprattutto su un principio: la sovranità del popolo è proporzionale ai sacrifici che gli interessi particolari sono chiamati a compiere in favore del bene comune. “No taxation without representation”, questo fu il motto della nascente democrazia liberale inglese del diciottesimo secolo e questo dovrebbe essere anche il criterio d’una società come la nostra dove l’85 per cento delle imposte personali gravano sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, dove il salario reale è eroso dal costo della vita in costante aumento e dove la ricchezza sfugge in gran parte al fisco. Sono 280 i miliardi che evadono secondo le stime dell’Agenzia delle entrate, e 120 i tributi non pagati.
I principali interessati al rinnovamento del Paese – ma meglio sarebbe dire alla rifondazione dello Stato – sono dunque i lavoratori dipendenti e i pensionati. Se saranno lungimiranti; se anteporranno l’interesse nazionale a quello particolare e quello dei figli a quello dei padri. Naturalmente ottenendo le dovute garanzie tra le quali quella che una volta tanto alle parole corrispondano i fatti e che l’equità impedisca la macelleria sociale.
* * *
La Cgil, ma anche la Cisl e la Uil, vogliono che l’agenda non sia scritta dal governo ma dai sindacati. Questa richiesta presuppone una forza che in questa situazione il sindacato non ha. Forse l’avrebbe se la crisi riguardasse soltanto l’Italia, ma riguarda il mondo intero, riguarda l’Europa e in generale i paesi di antica opulenza che sono costretti a confrontare i loro costi di produzione con quelli infinitamente più bassi dei Paesi di nuova ricchezza, i diritti sindacali con quelli di fatto inesistenti dei Paesi poveri, i diritti di cittadinanza con quelli anch’essi inesistenti dell’immensa platea dei migranti. Ecco perché l’agenda dei problemi, delle domande, delle richieste, non può essere scritta né dai sindacati né dai governi: è scritta dall’emergenza e dalla necessità di farvi fronte.
Noi siamo uno spicchio della crisi. Abbiamo fatto il dover nostro e il nostro interesse con la manovra sul rigore dei conti appesantiti da una mole di debito. Adesso è il momento della crescita e dello sviluppo. Non dipende solo da noi, lo sviluppo dell’economia italiana. Dipende dall’Europa ed ha del miracoloso il prestigio che il governo Monti ha recuperato dopo la decennale dissipazione berlusconiana. La crescita dipende in larga misura dalla produttività e dalla competitività del sistema Italia. Sono state entrambe imbrigliate dalle lobbies ma la produttività dipende da tre elementi: il costo di produzione (che è cosa diversa dal salario), la flessibilità del mercato del lavoro, la capacità imprenditoriale. Il sindacato può e deve favorire la flessibilità del lavoro in entrata e in uscita. Se farà propria la politica sindacale di Lama che la portò avanti tenacemente per otto anni, avrà fatto il dover suo.
La riforma della cassa integrazione è uno dei tasselli. Non piace alla Camusso e neppure alla Marcegaglia ed è evidente il perché. Infatti non potrà essere adottata se simultaneamente non sarà rinnovato e potenziato il sistema degli ammortizzatori sociali. In mancanza di questo il sindacato ha ragione di dire no per evitare quella macelleria che farebbe esplodere una crisi sociale estremamente pericolosa. Ma in presenza d’un meccanismo di protezione efficiente e robusto il sindacato dovrebbe farlo proprio e accettare la riforma della cassa integrazione.
Questi sono i termini del problema se il sindacato vorrà riassumere il ruolo di protagonista. Altrimenti decadrà al rango di lobby come l’avrebbe voluto e ancora lo vorrebbe l’ex ministro del Lavoro Sacconi. A Camusso, Bonanni e Angeletti la scelta.

Addio Presidente Scalfaro

Ci ha lasciati il presidente Oscar Luigi Scalfaro. Una grande figura: infaticabile sostenitore della legalità e dell’etica dell’impegno politico e, soprattutto, della Costituzione da lui amata e difesa ogni istante. Lo ricordo durante la sua visita in Osimo nel marzo del 1988, per tenere una conferenza sulla Costituzione.


Con la scomparsa del Presidente Scalfaro tutti noi perdiamo   un grande testimone di impegno, di onestà, di dedizione e di rispetto verso le Istituzioni e la Repubblica.

Piano Aktion T4: per non dimenticare.

Sono state 80.000 le vittime accertate del piano Aktion T4 

Canone RAI, puoi chiedere l’esenzione se…

se hai un genitore o un nonno a cui è intestato il canone RAI puoi chiedere l’esenzione se ricorrono tutti i seguenti requisiti:

  • aver compiuto 75 anni di età entro il termine per il pagamento del canone di abbonamento RAI (attualmente il 31 gennaio e 31 luglio di ciascun anno);
  • non convivere con altri soggetti, diversi dal coniuge, titolari di un reddito proprio;
  • possedere un reddito che, unitamente a quello del proprio coniuge, non sia superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità.

L’indebitamento del Comune verso le soc.Partecipate

Nel corso del Consiglio Comunale del 25 ottobre 2011, convocato su richiesta del gruppo consigliare del PD per avere dai Presidenti delle società partecipate un resoconto sulla situazione contabile e gestionale delle società, ho chiesto al Presidente della Geos.Maver. srl, Sergio Coletta,   chiarimenti in ordine all’elevata cifra, iscritta nel bilancio Geos 2010, relativa ai crediti che la società stessa vanta nei confronti del  Comune di Osimo  pari a ben 492 mila euro. Il presidente impegnandosi a fornire una risposta alla mia richiesta con successiva nota scritta, dichiarava che a lui non risultava quanto da me affermato.

Le cifre scritte al bilancio però sono chiare ed inequivocabili e questo significa che il Comune di Osimo, socio della Geos, ha 492 mila euro di debito verso la società stessa. La situazione si presenta dunque piuttosto preoccupante sia per il Comune di Osimo che dovrà, prima o poi, onorare i suoi debiti verso la Geos.Maver srl  sia per la Partecipata stessa che vede mancare una quota piuttosto rilevante di liquidità.

In considerazione dell’andamento dei rapporti economici sopra descritti e relativi all’anno 2010, occorre conoscere l’evoluzione di tale situazione nel 2011.

Con l’interrogazione si chiede all’amministrazione di conoscere l’ammontare dell’indebitamento del Comune stesso verso tutte le società partecipate e i provvedimenti che il Comune  ha adottato e/o intende adottare per risolvere l’eventuale esposizione debitoria nei confronti di ogni singola società partecipata.

Sorge spontanea una domanda : perché il Comune non onora i propri impegni verso le società partecipate derivanti dai contratti di servizio?

Che cosa sta facendo il Presidente della Geos per salvaguardare la propria azienda e tutelare il proprio personale?

Aspetto  spiegazioni.

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Alla c.a. Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Alla c.a. Sig. Sindaco  del Comune di Osimo

INTERROGAZIONE CONSILIARE

Oggetto: “esposizione debitoria” del Comune di Osimo nei riguardi di tutte le Società  partecipate osimane

La sottoscritta consigliere comunale del partito Democratico, Paola Andreoni

Premesso che

– Dalla lettura del Bilancio 2010 delle varie società partecipate del Comune di Osimo emerge una significativa presenza di crediti vantati dalle stesse Società partecipate nei confronti del Nostro Comune ;
– Tali somme iscritte nei rispettivi Bilanci delle partecipate sembrerebbero, per la maggior parte dei casi, riconducibili a contratti di servizio in essere con il Comune di Osimo;

Considerato che

– per le società partecipate, il perdurare e l’accumularsi di tali crediti determina una pesante “sofferenza finanziaria”, provocando un indebitamento con le banche;

Per quanto sopra, la scrivente, al fine di garantire la sana amministrazione delle risorse pubbliche ed il pieno soddisfacimento dei bisogni della cittadinanza, non senza sottacere i potenziali profili di danno all’erario comunale per il cattivo uso di risorse pubbliche

CHIEDE AL SINDACO
di conoscere

1) La quantificazione dell’esposizione debitoria del Comune di Osimo nei confronti di ogni singola società partecipata del Comune alla data del 31 dicembre 2011;

2) La specifica dei contenuti e della natura giuridica dell’accensione di ogni singola posizione debitoria del Comune di Osimo nei confronti delle società partecipate (alla data del 31 dicembre 2011) con richiesta di indicazione dettagliata in ordine:
– alla natura e motivazione del debito, all’oggetto del contratto, al corrispettivo pattuito;

3) Quali provvedimenti ha adottato e/o intende adottare e quali iniziative intende intraprendere per risolvere l’eventuale esposizione debitoria del Comune di Osimo nei confronti di ogni singola società partecipata

Si richiede discussione e risposta scritta in ordine ai dati richiesti, nel prossimo Consiglio comunale.

Osimo lì, 10 gennaio 2011

Il consigliere comunale
capogruppo del Partito Democratico
Paola Andreoni

Mercoledì 25 gennaio 2012 Consiglio Comunale

MERCOLEDI’ 25  GENNAIO 2012 –  alle ore 17.30  CONSIGLIO COMUNALE

Per discutere il seguente ordine del giorno:

1. Comunicazioni del Sindaco.
2. Interrogazioni, interpellanze e mozioni (segue elenco).
2.1 Interrogazione dei consiglieri comunali Severini, Andreoni, Cardinali e Pugnaloni in merito a stato di attuazione mozioni approvate.
2.2 Interrogazione del consigliere comunale Andreoni in merito a periodico comunale “Nuovo Cinque Torri”.
2.3 Interrogazione dei consiglieri comunali Severini, Cardinali e Bernardini in merito ad elettrodotto ad altissima tensione Fano-Teramo.
2.4 Interrogazione del consigliere comunale Andreoni in merito ad Albo Pretorio on-line.
2.5 Interrogazione del consigliere comunale Andreoni in merito ad “esposizione debitoria” del Comune di Osimo nei riguardi di tutte le società partecipate osimane.
2.6 Mozione dei consiglieri comunali Pugnaloni, Andreoni, Bernardini e Cardinali in merito ad istituzione servizio “Tata a domicilio”.
2.7 Mozione dei consiglieri comunali Riderelli, Latini, Sabbatini, Lucchetti, Falcetelli, Onori e Borra in merito alla proposta di Legge ad iniziativa popolare sui tagli ai costi della Politica.
3. Esame ed approvazione modifica del Regolamento Comunale per l’alienazione del patrimonio immobiliare”.
4. Esame ed approvazione modifica del Regolamento Comunale di Polizia Rurale.
5. Variante al vigente PRG per il riequilibrio della qualità urbana attraverso il reperimento di standards urbanistici complementari.
6. Variante parziale al PRG senza aumento di carico urbanistico per la trasformazione urbanistica di aree da edificabili ad agricole. Approvazione definitiva.
7. Adozione definitiva della Variante Parziale al PRG e del Rapporto Ambientale per l’ampliamento dell’ambito di tutela EO-12 e l’individuazione di nuovi Ambiti di Trasformazione.
8. Atto di indirizzo politico-amministrativo a favore del mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace.
9. Ordine del Giorno a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità” e della proposta di legge di iniziativa popolare “Modifiche alla Legge 5 febbraio 1992, n.91. Nuove norme sulla Cittadinanza”. Campagna “L’Italia sono Anch’io”.
10. Approvazione Ordine del Giorno proposto dalla Federazione Provinciale Coldiretti relativo alle azioni territoriali a sostegno del vero “Made in Italy” agroalimentare.
11. Sostituzione del componente dimissionario della Commissione della Biblioteca e dell’Archivio Storico Sig.ra Franca Maria Magnalardo.
12. Comunicazione circa utilizzo Fondo di Riserva.

Limitare il consumo del suolo attraverso interventi di riqualificazione urbana, in modo da contrastare il degrado delle città e rilanciare il settore edilizio

Limitare il consumo del suolo attraverso interventi di riqualificazione urbana, in modo da contrastare il degrado delle città e rilanciare il settore edilizio.

Questi gli obiettivi a cui punta la nuova legge della  Regione Marche sul governo del territorio . La Regione Marche con tale normativa  punta a migliorare il sistema abitativo e il territorio, favorendo la trasformazione urbana a scapito del consumo di suolo. Si investe sull’urbanizzato per non cementificare altre aree, prevedendo spazi pubblici di qualità, la modernizzazione delle reti infrastrutturali, il miglioramento dell’efficienza energetica, il recupero dei quartieri degradati. Ne parliamo ad Osimo Giovedì 26 gennaio.

La Regione Marche finalmente ha detto: attenzione, il Territorio va maneggiato con cura. Si può crescere senza consumare il suolo.

Da tempo, e la nostra città ne è un modello in negativo, assistiamo in modo sempre più massiccio al fenomeno dell’erosione del paesaggio e del tessuto sociale delle nostre terre, nella più totale indifferenza. Uno sfruttamento del suolo ed una cementificazione che non trova giustificazione.

Una politica urbanistica quella di molti Comuni come il nostro,  dettata unicamente dall’esigenza di “fare cassa” con la fiscalità urbanistica. Il fenomeno si è evidenziato con tutta la sua gravità sopratutto in questi ultimi anni in concomitanza del restringimento delle risorse degli enti locali (riduzione dei trasferimenti statali, blocco delle manovre tributarie) e la  scelta di   aver cancellato l’art. 12 della legge n. 10/77 (che vincolava l’uso degli oneri di urbanizzazione per opere di urbanizzazione) per consentirne l’uso degli oneri edilizi per spese correnti fino al 75%.

Si è visto che dalla crisi  non si esce con la cementificazione speculativa che, come ci dicono gli economisti e dimostra l’esplosione delle bolle immobiliari in America ed in Europa, droga il mercato delle case, riduce la possibilità di acquisto e di vendita di abitazioni (per l’eccesso di offerta che però non intacca il livello dei prezzi), distrugge gli investimenti delle famiglie, riduce l’attrattività del territorio e taglia le prospettive per le economie legate alla qualità, ai turismi, alle nuove agricolture.

E che dire del dissesto idrogeologico, dei costi sociali ed economici che i marchigiani debbono pagare per i disastri ambientali scatenati da frane ed alluvioni, frutto non dell’aggressività della natura ma di una gestione dissennata del territorio, di fiumi sfruttati e degradati, di strutture e fabbricati industriali costruiti in aree vincolate, di interi quartieri edificati in zone a rischio esondazioni?

La nostra Regione  ha  percentuali negativi  per il consumo di suolo di molto superiore, alla media nazionale ed è una delle prime per quantità di pannelli fotovoltaici installati sui suoli agricoli anziché nelle aree industriali e già urbanizzate. Il nuovo “quadro normativo” che la Regione Marche si  è dotata rappresenta un cambiamento di rotta.

La minimizzazione del consumo di suolo rappresenta  la corretta risposta quantitativa/qualitativa alle esigenze insediative dello sviluppo di un territorio.

Sbagliato sopprimere l’ufficio del Giudice di Pace

Massimo impegno del gruppo consiliare PD per il mantenimento della sede osimana del Giudice di Pace, soppressa dal Ministero della Giustizia insieme a tutte le sedi che non coincidono con i tribunali.  E’ una decisione che ovviamente penalizza il territorio di Osimo e l’intera area servita dall’ufficio. L’Ufficio del Giudice di Pace di Osimo esplica la propria competenza territoriale, oltre che per l’intero territorio Osimano (33.500 abitanti) anche per i Comuni di Agugliano (4.300 abitanti), Castelfidardo (18.600 abitanti), Filottrano (9.745 abitanti),  Loreto (12.325 abitanti),  Offagna (1.857 abitanti) e Polverigi (4.035 abitanti). La sede giudiziaria osimana ha una posizione strategica e serve un ampio

 bacino di utenza, ma questi elementi evidentemente non sono bastati per scongiurarne la soppressione.

Che sia urgente una riforma del sistema giudiziario è del tutto evidente, per poter garantire davvero la giustizia in tempi accettabili per una società civile,  ma la scelta di aver individuato come primo passo la soppressione degli uffici dei giudici di pace, che rappresentano il livello in cui l’accesso alla giustizia è più vicina al cittadino, non è accettabile né sostenibile. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie degli uffici dei Giudici di Pace penalizza un servizio attraverso il quale i cittadini hanno avuto la possibilità di accedere ad una giustizia che, per l’appunto, si chiama “di prossimità” , proprio perché è vicina alle comunità locali che vi si rivolgono.

Come gruppo consiliare PD garantiremo il massimo impegno, per salvare quest’ufficio.
Il decreto legislativo che disciplina la materia prevede che un Comune sede di Giudice di Pace possa mantenerla accollandosi le spese, anche in consorzio con gli altri Comuni serviti dallo stesso ufficio.  E’ chiaro che un impegno di questo tipo sarebbe più sostenibile se ci fosse un’ampia partecipazione da parte di tutti i territori interessati.

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Alla c.a. Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Comune di Osimo

ORDINE DEL GIORNO

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Partito Democratico Andreoni Paola, Bernardini Daniele, Cardinali Flavio, Pugnaloni Simone, Severini Argentina chiedono la trattazione e discussione del seguente ordine del giorno

oggetto: Contro la chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace di Osimo

IL CONSIGLIO COMUNALE DI OSIMO
PREMESSO CHE

Con la Legge 14 settembre 2011, n. 148 di conversione, con modificazioni, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, il Parlamento ha delegato al Governo la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari;
Il Consiglio dei Ministri n. 7 del 16 dicembre 2011 ha approvato in prima lettura lo schema del primo dei Decreti Legislativi di attuazione della delega sulla revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie, riferito agli Uffici dei Giudici di Pace, che sarà trasmesso alle Camere per i relativi pareri;
Lo schema di Decreto Legislativo relativo alla revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie – Uffici dei Giudici di Pace è stato pubblicato sul sito internet del Ministero della Giustizia;
L’art. 1 del suddetto schema di Decreto Legislativo relativo alla revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie – Uffici dei Giudici di Pace prevede la soppressione degli Uffici del Giudice di Pace di cui alla tabella A allegata al decreto;
Ricompreso nella tabella A vi è anche l’Ufficio del Giudice di Pace di Osimo, destinato dunque alla soppressione;
Detto schema comunque prevede, all’art. 2, comma I, lettera a), punto 2 che con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Giustizia, sentiti il Consiglio Giudiziario ed i Comuni interessati, possono essere istituite sedi distaccate;
Al successivo art. 3 comma II, è previsto che entro 60 giorni dalla pubblicazione della tabella gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi;
Il comma III dell’articolo di cui sopra prevede che entro il termine di 12 mesi successivi ai 60 giorni dalla pubblicazione, il Ministro della Giustizia, valutata la rispondenza delle richieste e degli impegni pervenuti, può apportare con proprio decreto le conseguenti modifiche alla tabella;
Nel caso di mantenimento dell’Ufficio rimarrebbe a carico dell’Amministrazione Giudiziaria unicamente la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria entro i limiti della dotazione nazionale complessiva;
 ————————————–…———-CONSIDERATO CHE

La chiusura dell’Ufficio Giudiziario, priverebbe la città di Osimo di un importante presidio di legalità e di sicurezza su un vasto territorio; infatti l’Ufficio del Giudice di Pace di Osimo esplica la propria competenza territoriale, oltre che per l’intero territorio Osimano (33.500 abitanti) anche per i Comuni di Agugliano (4.300 abitanti) , Castelfidardo (18.600 abitanti) , Filottrano (9.745 abitanti), Loreto (12.325 abitanti), Offagna (1.857 abitanti) e Polverigi (4.035 abitanti).
La soppressione del medesimo Ufficio comporterebbe inesorabilmente la perdita di un ulteriore servizio, creando forte disagio agli utenti di Osimo ed agli altri utenti residenti nelle città ricomprese nella competenza del Giudice di Pace di Osimo, oltre al trasferimento dei molti professionisti che oggi frequentano bar e ristoranti ed altre attività commerciali, durante i giorni dedicati alle udienze, con conseguente aggravio della già precaria situazione commerciale della nostra città.
L’organico dell’Ufficio è composto attualmente da soli due dipendenti (in comando dal Comune di Osimo) che oggi assolvono a tutti i compiti demandati all’ufficio stesso, mentre la dotazione completa prevede 3 dipendenti in organico. Inoltre la sede dove è ospitato l’Ufficio del Giudice di Pace è già di proprietà comunale;
Pur trattandosi di un impegno finanziario considerevole, l’eventuale spesa per il personale amministrativo e per la gestione dell’ufficio andrebbero ripartite tra 7 diversi Comuni tutti interessati al mantenimento del presidio giudiziario;
Inoltre, l’eventuale soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace, rappresenterebbe il primo passo verso la possibile soppressione della Sezione Distaccata del Tribunale;
Tutto ciò premesso,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI OSIMO

1) impegna il Sindaco e l’intera Amministrazione Comunale all’immediato intervento presso gli Organi di Governo e presso il Ministero della Giustizia, al fine di sensibilizzare dette Istituzioni perchè le motivazioni addotte siano tenute in debita considerazione, nella fase di attuazione della ridistribuzione degli uffici Giudiziari nel territorio;
2) esprime il proprio unanime dissenso alla proposta di soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Osimo, presidio di giustizia indispensabile per un intero comprensorio, e considera comunque di primaria importanza per la città e per il suo comprensorio il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace, anche da un punto di vista di impegno finanziario;
3) impegna il Sindaco, la Giunta Municipale a porre in atto, nei tempi più brevi possibili, tutte le iniziative necessarie al mantenimento dell’Ufficio;
4) invita il Sindaco a prendere immediatamente contatto con i Sindaci dei Comuni di Agugliano, Castelfidardo, Filottrano, Loreto, Offagna e Polverigi, interessati dal circondario del Giudice di Pace di Osimo, al fine di predisporre concretamente, anche in via preventiva, quanto richiesto per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace e cioè un concreto progetto consortile per far eventualmente fronte comune agli impegni richiesti.
Con richiesta, data l’urgenza, di discutere il presente ordine del giorno nella seduta del prossimo Consiglio Comunale.
Osimo il 20 gennaio 2012

Il capogruppo consigliare del PD f.to Paola Andreoni
Il consigliare comunale del PD f.to Daniele Bernardini
Il consigliare comunale del PD f.to Flavio Cardinali
Il consigliare comunale del PD f.to Simone Pugnaloni
Il consigliare comunale del PD f.to Argentina Severini

27 gennaio, il Giorno della Memoria.

      27 gennaio,  il Giorno della Memoria.

Il giorno della Memoria è una ricorrenza approvata con la Legge n. 211 del 20/07/2000 dal Parlamento Italiano come Giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e dell’olocausto ed in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Una data da ricordare per indurre alla riflessione, per sviluppare la coscienza civile, sottrarre all’oblio e conservare nel tempo la memoria storica degli orrori della Shoah (sterminio del popolo ebraico), delle leggi razziali, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei e di tutti coloro che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte (rom, dissidenti tedeschi, prigionieri politici, omosessuali, testimoni di Geova).

Per sapere, per non dimenticare e per scegliere la giustizia, la tolleranza e la pace.

“Shoah” è un termine ebraico che significa “annientamento”, “sterminio”.

Esso si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, poco più di sessant’anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto la loro “razza”, ritenuta inferiore.
La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, agli handicappati, ai neri, e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura.
Oggi a noi può sembrare impossibile e incredibile che possano essere successi quei fatti e che donne, uomini e bambini di un intero popolo siano stati perseguitati, torturati e uccisi nei campi di concentramento e nelle camere a gas: ma è tutto tragicamente vero e ogni uomo appena ragionevole si vergogna ancora oggi di quello che successe.

E non dobbiamo pensare che i nazisti e i fascisti fossero tutti dei pazzi: sarebbe troppo facile liquidare lo sterminio accusando uno o due pazzi responsabili. I loro capi erano persone istruite e di normale intelligenza: sapevano quello che avevano deciso di fare. Lo sapeva Hitler e chi stava al suo fianco, lo sapeva Mussolini e il re d’Italia che firmarono le leggi razziali per perseguitare gli Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli.
Il “GIORNO DELLA MEMORIA” che viene celebrato ogni 27 gennaio,  serve proprio a non dimenticare le sofferenze di allora, per saper scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo.

 Vento di primavera è un film che ha voluto raccontare la storia di Joseph Weissman e dei tredicimila ebrei francesi deportati dai nazisti nei campi di sterminio con la complicità del governo collaborazionista francese.   I fatti narrati sono tutti veri,  come veri sono i personaggi tra cui il piccolo Joseph di 11 anni.  Come altrettanto vero è il fatto che dei tredicimila ebrei prelevati quella mattina di luglio sopravvissero solo in 25, e nessuno dei 4.051 bambini finiti sui treni.

Per un “inchino”

Dolore e spreco di risorse pubbliche e tutto per un “inchino”, ovvero una tradizionale usanza marinara per salutare un vecchio comandante o per omaggiare il luogo e far ammirare la bellezza del territorio ai passeggeri. Una tradizione, un’usanza che sarà bene bandire per sempre.
Pare che la Costa Concordia fosse recidiva, nel senso che ne avrebbe effettuato ben 52 di inchini. Ne è bastato uno per dare vita alla tragedia, al disastro,  100 anni dopo il Titanic.

Eroi simbolo dell’Italia onesta e pulita che ci danno la speranza e ci trasmettono il fresco profumo della libertà e della giustizia.

Ho ancora vivo nel  cuore l’incontro di ieri sera con Salvatore Borsellino, fratello del noto magistrato assassinato dalla mafia nella strage di Via D’Amelio, leader del movimento delle Agende Rosse.
L’incontro è stato, molto intenso e toccante. La mattina con i nostri alunni e la sera con i genitori e la cittadinanza.
Borsellino ha parlato di una vera e propria “resistenza”, riferendosi alla battaglia combattuta dal fratello e a quella che tutti noi siamo chiamati a combattere.  “Lottare per il nostro paese come hanno fatto i partigiani” ha detto, con l’unica differenza che, mentre il nemico di allora era visibile e definito, quello di oggi è un nemico latente, che vuole restare invisibile per poter meglio controllare e gestire i propri poteri e le proprie ricchezze.
La mafia come ” un cancro, un tumore nascosto, rimasto indisturbato “.  Questa la descrizione della situazione di completo abbandono delle regioni del Sud, da sempre volutamente lasciate al loro destino dalle istituzioni. E, ricordando il fratello, Salvatore sottolinea come dalla difficile e dura realtà del sud, in particolare da quella palermitana, lui è voluto scappare, andando via dalla Sicilia. Paolo Borsellino no!  Lui decise, invece, di rimanerci: ” Palermo non mi piace “ disse,  ” per questo non me ne vado! “. Ed è proprio questa lezione che ora Salvatore cerca di portare, attraverso i suoi libri ed eventi come questi, in giro per l’Italia, e cioè l’inutilità di scappare dalle cose che non ci piacciono, perché, alla fine, queste stesse cose ci raggiungono e con esse siamo costretti a fare i conti presto o tardi.
Dannoso e pericoloso, inoltre, far finta che le organizzazioni mafiose nel nostro Paese non esistano, come in passato hanno dichiarato alcune personalità quali il cardinal Ruffini, affermando che la mafia a Palermo era tutta un’invenzione; e come continuano a fare molti altri politici oggi, complici di un sistema criminale ormai infiltratosi fin le più alte cariche statali.
La mafia, invece, esiste eccome e, anche se non sempre visibile, è più attiva che mai. A Palermo come a Napoli è visibile soprattutto attraverso i morti per le strade, a Milano e nel resto d’Italia la si deve cercare nei numerosi disoccupati e aziende che falliscono.
La vera battaglia ” come ha precisato Salvatore Borsellino, si fa nelle scuole, coinvolgendo i giovani, educandoli alla cultura alla legalità. E’ da loro che deve partire un nuovo percorso “.
Bisogna impegnarsi nella causa della legalità e non in una politica che da troppo tempo porta avanti solo una battaglia di facciata per accaparrarsi voti.
Quella politica malata, che ha intavolato e intavola rapporti con la mafia. Quelle istituzioni deviate, condannate dallo stesso Salvatore, che proprio in questo stretto rapporto fra cattiva politica e criminalità ha riconosciuto i veri assassini de fratello Paolo.
Grande emozione fra i ragazzi e e non di meno fra i  genitori quando più volte nel corso della mattinata e della serata Borsellino ha ricordato i nomi e le storie di Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina. Li ha citati spesso, uno per uno, erano “i ragazzi della scorta” uccisi con suo fratello in via D’Amelio.
Sei eroi che sono il simbolo dell’Italia onesta e pulita che ci danno la speranza e ci trasmettono il fresco profumo della libertà e della giustizia.

Salvatore ha quindi esortato i giovani e tutti i presenti a indirizzare il loro sentimento di rabbia per avvicinarsi alla politica, a quella vera che si occupa e si preoccupa dell’ambiente, del rispetto delle persone, e del futuro. Alla politica sana fatta da giovani, da persone corrette che alimentando questa rabbia, questo fuoco, possano far da molla per un cambiamento effettivo del nostro Paese.

Grazie al dott. Borsellino ( anche per la generosità e per i sacrifici a cui si è sottoposto per essere presente in Osimo), al nostro Dirigente Scolastico -dott. Fabio Radicioni – infaticabile  ideatore ed organizzatore dell’iniziativa, alla Società di Pallavolo (che nel prestarci il PalaBellini ha rinunciato per un giorno alle proprie attività sportive).
Grande orgoglio e soddisfazione da parte di tutto il corpo docente e dei colleghi promotori del progetto “legalità” per la viva ed attenta partecipazione dei ragazzi e dei loro genitori. Grazie anche ai tanti concittadini osimani che hanno risposto a questa iniziativa.

Paola

Osimo, dopo l’Inps rischio chiusura anche per il “Giudice di Pace”

A rischio gli uffici del Giudice di Pace, attualmente ospitati nell’ex convitto dei Scalabriniani  “San Carlo” in via Molino Mensa.

La decisione sarebbe contenuta nel decreto legislativo del Governo sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie.
Timori anche per la sorte della sezione osimana del Tribunale che, come il Giudice di Pace, potrebbe essere trasferito ad Ancona.
Una decisione ingiusta ed errata che penalizza gravemente non solo Osimo, ma anche i comuni limitrofi ( Filottrano, Castelfidardo, Offagna, Loreto, Polverigi e Agugliano) e che mortifica l’accesso alla giustizia di ogni singolo cittadino.

Ai sindaci di Osimo e dei Comuni dell’ambito territoriale che fanno capo al Giudice di Pace osimano resta la possibilità prevista dal decreto legislativo di riforma di richiedere, – con la costituzione di un consorzio – il mantenimento degli uffici soppressi, facendosi carico delle spese relativi al loro funzionamento.

I comuni avrebbero due mesi di tempo per esercitare il diritto di prelazione, scaduto tale termine il Ministero della Giustizia procederebbe con le soppressione nell’arco di un anno.

La vera emergenza sono le aziende che chiudono

di Luciano Gallino • 07-Gen-12  Adottare nuove soluzioni per creare posti di lavoro
C’è una realtà sotto gli occhi di milioni di italiani, che essi vedono e patiscono ogni giorno. L’industria italiana sta perdendo i pezzi. Lo dicono, più ancora che i media nazionali, che si debbono per forza concentrare sui casi più eclatanti, la miriade di Tg regionali e di giornali locali. Non ce n’è uno, da settimane, che non rechi in prima pagina l’allarme per un’impresa del luogo che sta per chiudere. Da Varese a Palermo, dal Cuneese al Friuli, da Ancona a Cagliari. Per tal via sono già scomparsi centinaia di migliaia di posti di lavoro; altrettanti rischiano di seguirli nel prossimo anno. Nessun settore sembra salvarsi. Sono in crisi l’auto (ovviamente Fiat: 550.000 vetture prodotte in Italia nel 2010, un quarto rispetto a vent’anni fa) e l’aerospazio (vari siti di Alenia); la costruzione di grandi navi, di cui l’Italia fu leader mondiale (almeno sei siti di Fincantieri) e gli elettrodomestici (Merloni di Fabriano e Nocera Umbra); la microelettronica (ST-Microelectronics a Catania) e il trasporto navale di container (Mct di Gioia Tauro); la siderurgia (Ilva a Taranto) e la chimica (Montefibre a Venezia, Petrolchimico e Vinyls a Porto Torres). Si potrebbe continuare per un paio di pagine. Sono anche crisi, tutte, accompagnate da forti perdite di posti di lavoro nell’indotto e nei servizi, poiché è pur sempre l’industria il settore da cui proviene la maggior domanda di essi.
Di fronte a una simile realtà, ed alla inettitudine dimostrata al riguardo dal precedente governo, ci si poteva aspettare che il governo nuovo aprisse una robusta discussione con sindacati, industriali, manager, esperti del settore, per vedere se si trova il modo o di rilanciare rapidamente le industrie in crisi, o di svilupparne di nuove affinché assorbano il maggior numero di disoccupati presenti e futuri. Invece no. Il governo apre un tavolo di discussione per decidere quali riforme introdurre sul mercato del lavoro al fine di renderlo più flessibile. Ed i sindacati, anziché ribattere che il problema primo e vitale è quello di creare lavoro, accettano di discutere sul come riformare le norme d’ingresso e di uscita da un mercato che intanto rischia una contrazione senza precedenti. Il che equivale a chiedere all’orchestra, tutti insieme, di suonare il valzer preferito mentre la nave è in vista dell’iceberg che la porterà a fondo. Fondo che in questo caso si chiama una durissima recessione, con milioni di disoccupati di lunga durata.
Dinanzi a una simile disconnessione dalla realtà di ambedue le controparti non restano che due strade. Una è arcibattuta: se mai c’è stato in passato un frammento di evidenza empirica comprovante che una maggior flessibilità in uscita accresce il numero degli occupati, a causa della crisi economica in atto tale affermazione è ancora più illusoria. Le imprese non assumono perché non ricevono ordinativi. In molti casi è chiaro che è colpa loro. La grande cantieristica, per citare un caso paradigmatico, conta ancora nel mondo numerose società che producono ogni anno decine di navi d’ogni genere, dalle petroliere ecologiche ai trasporti adatti alle autostrade del mare. Non avendo saputo riconvertirsi, i cantieri di Fincantieri si ritrovano ora con zero commesse. Davvero si può pensare che se gli facilitassero i licenziamenti individuali essi assumerebbero folle di lavoratori?
Un altro argomento che occorre pur ripetere è che il proposito di far assumere come lavoratori dipendenti un buon numero di precari è decisamente apprezzabile. Ma se il contratto di breve durata che caratterizza le occupazioni atipiche si riproduce nell’area dei nuovi contratti perché questi implicano la possibilità di licenziare il nuovo assunto, anche senza giusta causa, per un periodo che addirittura supera di molto l’attuale durata media dei contratti atipici, la precarietà cambierà di pelle giuridica, ma resterà tal quale nella realtà. Le imprese che in questi anni sono ricorse a milioni di contratti di breve durata in forza della legge 30/2003, allo scopo precipuo di adattare la forza lavoro in carico all’andamento degli ordinativi, useranno il periodo di prova, di apprendistato o come si voglia chiamarlo, lungo addirittura tre anni e più, per perseguire il medesimo scopo.
Duole dire che anche le proposte di un potenziamento degli ammortizzatori sociali, sponsorizzato in specie dal Pd, appare arretrato di fronte alla realtà della disoccupazione ed alle sue cause. Certo, se si ritiene che non ci siano alternative, come diceva la signora Thatcher, meglio un sussidio che non la miseria. Ma creare nuovi posti di lavoro in realtà non costerebbe molto di più, immaginazione politica ed economica aiutando. E un lavoro stabile e remunerato intorno o poco sotto alla media salariale è una soluzione che molti preferirebbero rispetto a sette od ottocento euro di sussidio percepito magari per anni, ma senza la possibilità di ritrovare un lavoro. Oltre ad essere, in tema di difesa delle competenze professionali e della coesione sociale, assai più efficace.

Ordine del Giorno sull’andamento gestionale, organizzativo e finanziario delle soc.partecipate osimane. la PARK.O. spa

… parte 2^ – L’ andamento gestionale, organizzativo e finanziario, le scelte amministrative e l’andamento dei servizi delle società partecipate: la PARK.O spa

Stralcio del verbale del Consiglio Comunale del 25 ottobre 2011. (Il Verbale viene pubblicato così come è stato redatto e trasmesso dagli uffici comunali)

Passiamo ora alla…..anzi anche con lei devo dire la percentuale che naturalmente è molto più semplice in questo caso perché la percentuale di partecipazione del Comune di Osimo nella Società IMOS è del 100%. Passiamo ora alla sesta Società la Par.Ko spa la cui partecipazione è anche in questo caso del 100% del Comune di Osimo, do la parola e il benvenuto naturalmente al Presidente Magnoni Marco, prego
Presidente Magnoni – Grazie Presidente e buonasera a tutti, molti voi mi conoscono, per cui non mi conosce sono Marco Magnoni il Presidente della Par.Ko Spa porto i saluti di altri due componenti del Consiglio di Amministrazione e precisamente il vice Presidente l’Avvocato Gianluca Mengoni che prima era presente in sala, e della Consigliere Rag. Antonella Menghini, ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale Mirco Gallina per avermi dato la possibilità di portare a conoscenza di molti il lavoro che sta portando avanti tutto il Consiglio di Amministrazione e di farlo in una sede così prestigiosa come quella della sala consiliare in cui ci troviamo. Saluto il Sindaco, Vice Segretario Comunale , gli Assessori, i Consiglieri Comunali e tutti i Signori presenti in sala. Andando nello specifico, la Par.Ko è una Società che nasce nel 2001 e diventa operativa nel Luglio dello stesso anno per questo a luglio di quest’anno abbiamo festeggiato il decennale dalla nascita e di strada questa Società ne ha fatta veramente tanta. Nel 2010 ha avuto un gir di affari di circa 2 milioni e 200 mila euro, il personale è composto da 40 dipendenti, non c’è nessun dirigente, 7 sono gli impiegati di cui un quadro e 37 sono gli operai. Nell’ultimo anno sono stati trasformati 6 contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, 4 contratti da tempo determinato sono stati rinnovati, alcuni contratti part time sono diventati full time e di questi periodi che purtroppo come sentiamo tutti i giorni, leggiamo sui giornali, sentiamo in televisione le aziende purtroppo tutti i giorni chiudono,dobbiamo solamente che essere orgogliosi di questo fatto. La Socieà poi dispone di 27 automezzi di cui un’auto elettrica, un autobus a metano e il resto tra autovetture e autobus sono tutte a gasolio. Per quanto riguarda quindi, partirei relazionandovi la gestione dell’anno 2010, dell’anno passato evidenziando le principali voci che anno composto il bilancio confrontandole con l’anno precedente per rendere un po’ più organica e coinvolgente la relazione e la successiva discussione del documento si è inteso procedere valutando e confrontando i dati di ogni settore dove opera la Par.Ko con diciamo la precedente gestione quindi dell’anno precedente analizzandone l’andamento al fine di individuare le potenzialità e illustrare la strategia di sviluppo che abbiamo adottato. Premettendo che l’attuale Consiglio di Amministrazione si è insediato a Settembre 2009 e quindi il 2010 è stato il primo anno che è stato gestito per intero dal nuoco CDA, il risultato di esercizio prima delle imposte è risultato positivo, vi è stato un utili di circa 41mila euro contro una perdita precedente del 2009 di 179 mila euro prima delle tasse sempre, le imposte pagate nel 2010 ammontano a 36 mila euro attestando l’utile netto di esercizio a 4.818 euro, questo è stato il lavoro, il primo dato importante che è stato portato avanti dal Consiglio di Amministrazione, purtroppo abbiamo ereditato una Società che c’aveva i conti non apposto quindi il primo obiettivo della Società, del Consiglio di Amministrazione è stato quello di portare apposto i conti. Nel 2010 come tutti sapete abbiamo aggiornato le tariffe della sosta sia negli stalli a raso in Centro Storico sia quelli del Maxi parcheggio di Via Colombo che erano ormai fermi da diversi anni. Il Consiglio di Amministrazione aveva pensato anche l’opportunità di inserire una tariffa seppur simbolica per utilizzo dell’impianto di risalita che questo fatto è stato poi diciamo respinto clamorosamente dall’Amministrazione Comunale, in particolar modo dal nostro Sindaco. Prendendo ora in esame le varie voci che compongono il bilancio del 2010 e raffrontandoli con i dati registrati nel 2009 è possibile evidenziare quanto segue allora noi come Società Par.Ko abbiamo due contratti con il Comune di Osimo, uno che riguarda il trasporto pubblico locale che svolgiamo quotidianamente con 3 circolari, abbiamo la circolare A, B e poi l’altra che fa le frazioni, due quindi dicevo in servizio centro della città nella prima periferia e l’altra nelle frazioni. Complessivamente nell’anno 2010 sono stati 178 mila i chilometri che abbiamo percorso impiegando mediamente 6 conducenti di linea che ruotano sui vari turni di servizio; l’altro riguardante la gestione dei parcheggi a raso in centro storico e subito fuori le mura per complessivi 900 posti auto ed il parcheggio multipiano di via Colombo per 430 posti per un totale circa di 1.330 posti auto. In simbiosi con il Maxi parcheggio la Società gestisce anche l’impianto di risalita a fune detto tiramisu’ che dall’aprile 2004 da quando è entrato in funzione è completamente gratuito per tutta la cittadinanza, sia per gli utenti del maxi parcheggio sia per i fruitori del servizio autobus in partenza anche per le altre città, prima fra tutte il capoluogo di Regione Ancona, sia per i residenti della zona, mediamente sono circa 300 gli automobilisti che utilizzano il maxi parcheggio diciamo e quindi anche il Tiramisu’ per raggiungere il centro città. A tal proposito riceviamo numerose lettere di ringraziamento di complimenti da parte dei sempre più numerosi turisti che visitano la nostra città, sia per la celerità, la precisione, la comodità e la modernità e la gratuità dell’impianto di risalita. Tutte le persone che giungono da fuori città ad Osimo e ormai cominciano ad essere abbastanza , vi capiterà quando passate davanti al maxi parcheggio di vedere spesso dei pullman parcheggiati……quindi quando dicevo arrivano questi pullman alla stazione giù a valle dell’impianto di risalita che queste persone si accingono a salire al Centro, su alla città , mi è capitato spesso di stare giù e fanno le domande più semplici, più comuni, scusi dov’è la cassa, quanto si paga per salire, dove si entra, dove si esce, queste domande …allora noi chiaramente rispondiamo che l’impianto diciamo la risalita è gratuita e la gente veramente rimane esterefatta perché non pensa insomma, perché dove si va un po’ in giro nei dintorni nei vari posti anche qui nella nostra Regione, fuori Regione insomma oggi purtroppo si paga tutto e pensate che a San Marino c’è una funivia che è poco più lunga di quella di Osimo e per salire si pagano 4 euro e San Marino non è Osimo però 4 euro contro zero, c’è una bella differenza.  L’idea comunque è quella sempre di migliorare il Maxi parcheggio perché lo vogliamo rendere sempre più accogliente per gli automobilisti e offrendo una serie di servizi che potrebbero andare dal lavaggio auto, al controllo dei livelli, ad un servizio di barra anche all’interno. Questo è quello che viene un pochettino un po’ nelle strutture, nei parcheggi che vengono costruiti in tempi moderni, lì c’è una concezione un po’ vecchia adesso noi con le nostre modeste finanze piano piano cercheremo di risollevarlo. Sempre un secondo contratto contempla anche il servizio come voi sapete dello Scuolabus che svolgiamo quotidianamente con 12 autobus che sono adibiti esclusivamente al trasporto dei bambini e dei ragazzi, ogni giorno che accompagniamo da casa a scuola e viceversa circa 600 dalle scuole materne, elementari e medie. Effettuiamo inoltre con il Citybus il trasporto delle persone diversamente abili, ogni giorno i pulmini della Società accompagna circa 40 persone nei luoghi di istruzione, di cura e di svago; effettuiamo inoltre il servizio giornaliero che adesso dovremmo andare ad incrementare con la Lega del Filo d’Oro. Infine abbiamo anche in gestione il servizio della segnaletica stradale con 3 operatori che hanno ha disposizione 3 mezzi per effettuare i relativi servizi. Visto lo sviluppo della città negli ultimi anni quindi il conseguente crescente numero delle strade, questo servizio compatibilmente con le risorse dell’Amministrazione, comunque andrebbe secondo il nostro parere potenziato sia nel numero dei mezzi che nel numero diciamo delle persone. I ricavi per l’anno 2010 per questi due contratti che vi ho appena detto ammontano a 856 mila euro contro i 790 mila del 2009, la differenza come si vede di 66 mila euro e riguarda l’adeguamento del contratto per il servizio Scuolabus in quanto sono aumentate delle corse conseguentemente al cambiamento degli orari di entrate nelle scuole al mattino così come era stato richiesto da noi diciamo dall’Amministrazione Comunale alla quale gli era stato richiesto dai Presidi delle scuole. Andando poi più nel dettaglio per diciamo finanziario dei vari servizi per quanto riguarda le circolari vediamo gli abbonamenti degli studenti che sono passati da 4.500 euro a 2.900 euro, i ricavi per gli abbonamento alle circolari e tessere che sono passati da 7.100 euro a 6.600 euro, i ricavi degli abbonamenti delle circolari agevolati, e infine i biglietti della circolare che sono passati da 26 mila a 19 mila euro , complessivamente i ricavi in questo comparto ammontano a 36 mila euro contro i 44 mila euro che ammontavano invece nell’anno precedente con una differenza quindi di 7 mila euro. Nel corso del 2011 quindi nell’anno in corso stiamo rafforzando, abbiamo rafforzato il personale preposto al controllo dei biglietti a bordo, purtroppo anche qua è un problema sempre continuo di persone purtroppo che non pagano il biglietto, anche parlando con il Presidente Simonetti della Conerobus loro in Ancona hanno lo stesso problema solo che è per 20 volte rispetto al nostro. Comunque per quanto riguarda il trasporto pubblico locale la Par.ko rappresenta un’importante settore strategico sul quale intendiamo comunque concentrare tempo e risorse perché siamo convinti che ancora oggi rappresenta il fulcro della mobilità urbana in generale e per Osimo ancor di più visto che Osimo non ci sono altri mezzi di trasporto, non c’è metropolitana, non ci sono treni. Per quanto riguarda poi il servizio Scuolabus il ricavo del 2010 delle quote spettanti alle famiglie degli utenti osimani è stata di 74 mila euro rispetto ai 78 mila del 2009 con una diminuzione dei ricavi di circa 3.500 euro. Diciamo che il servizio comunque si attesta su buoni standard di efficienza e di gradimento ma anche qui la crisi purtroppo si fa sentire in questi servizi, infatti nell’anno in corso abbiamo registrato comunque una diminuzione delle domande. Per quanto riguarda poi la pubblicità che è un altro comparto che noi gestiamo, qui diciamo è grosso modo sono cambiate poco, cioè dal 2010 al 2009 siamo passati da 21 mila euro a 20 mila euro di incassi all’anno, nonostante quindi che la Società non abbia ne una struttura ne del personale specializzato per la vendita di questi spazi e la crisi che rende veramente difficili in questo momento andare a proporre degli spazi pubblicitari, c’è stata comunque un piccolo incremento dei 1.115 euro. La Società comunque ha da poco firmato una convenzione con la ditta IMAGES srl di Recanati per la promozione e la vendita degli spazi pubblicitari, sia al Maxi parcheggio che presso il tunnel di collegamento all’impianto di risalita per le stazioni a monte e a valle sempre dell’impianto stesso. Per quanto riguarda poi il comparto del noleggio con conducente, presso che la Par.Ko come voi sapete forse alcuni di voi…..abbiamo 3 mezzi da turismo, uno piccolino da 19 posti, poi abbiamo un altro Mercedes da 39 posti e poi l’ultimo arrivato che è un IVECO da 56 posti. Diciamo che nel corso del 2010 i ricavi sono quasi raddoppiati sono passati dai 36 mila euro del 2009 ai 68 mila euro del 2010 a dimostrazione insomma che ….del gradimento del buon livello di affidabilità dei mezzi e delle risorse umane che abbiamo impiegato per questo servizio, qui sorvoliamo che è meglio…andiamo all’ultima pagina gestione delle soste, diciamo che rappresenta forse il settore più importante della Società ed è quindi seguito con particolare interesse dal Consiglio di Amministrazione, nel corso del 2010 i ricavi complessivi dell’interno indotto ammontano a 864 mila euro contro i 762 mila del 2009 con un incremento quindi di oltre 100 mila euro. Come si ricorderà nel 2010 come ho già detto anche prima, sono state aggiornate le tariffe delle soste sia in centro che al Maxi parcheggio, nel dettaglio i ricavi delle soste in Centro negli stalli a raso hanno registrato un aumento…….dai parcometri dell’11,7% che sono passati da 443 mila euro nel 2009 a 492 del 2010, i grattini anche sono cresciti del 13% e sono aumentati di parecchio gli abbonamenti per la sosta in centro che sono aumentati quasi del 45%, questo è un dato veramente che ci ha fatto molto piacere. I ricavi per la vendita di auto parcometri invece sono passati da 8 mila euro a 6.400 euro nel 2010 quindi sono diminuiti ma la Società ha avuto diciamo in passato un piccolo problema con l’altro parcometro che utilizzava nel senso che dava problemi durante il periodo estivo e quindi abbiamo inteso sostituirlo con un dispositivo più moderno e più funzionale e addirittura adesso il nostro fornitore è l’ACI quindi lo prendiamo dall’ACI Consult che è una Società che fa parte del gruppo ACI Italia. Per quanto riguarda i ricavi da sanzioni e multe come già è stato anche discusso recentemente in quest’aula, nel corso del 2010 i ricavi ammontano a 113 mila euro contro gli 89 mila euro del 2009 con un incremento percentuale del 27%, semplicemente questo è stato possibile perché nel corso del 2010 i quattro turni che sono a disposizione dei nostri operatori sono stati sempre coperti con una certa regolarità perché io appena sono arrivato in Par.Ko nel 2009 una cosa che ho notato subito che su questi 4 turni ce n’era coperto uno se non due perché non c’era personale, il personale era in malattia, il personale era in ferie e quindi questi stalli di sosta in centro praticamente non venivano, non venivano controllati. I ricavi invece per quanto riguarda il Maxi parcheggio sono passati da 164 mila euro del 2009 ai 181 mila euro del 2010 quindi qui c’è stato un incremento ma voi vedete solamente del 10% anche se è stata diciamo aumentata la tariffa in maniera considerevole. Per quanto riguarda il servizio della segnaletica stradale, i ricavi ammontano appunto a 27 mila contro i 38 mila euro del 2009 quindi diciamo tutto sommato per concludere diciamo che nel corso del 2010 come ho detto anche all’inizio della relazione è stato svolto un lavoro più che altro di risanamento dei conti della Società cercando di controllare proprio con meticolosa regolarità e con altrettanta rigorosità i vari costi aziendali, chiaramente da una parte abbiamo cercato di aumentare i ricavi e dall’altra abbiamo cercato di diminuire i costi di tenerli sotto controllo e era possibile e quello che risalta subito all’occhio che c’è stato un costo anche del personale dipendente dal 2009 al 2010 di ben 50 mila euro più 13 mila ulteriori euro per quanto riguarda gli oneri sociali. Questo perché sono stati controllati ripeto con meticolosa regolarità e con rigorosità tutti i vari turni di lavoro di 40 dipendenti della Par.Ko quindi anche i dieci minuti il quarto d’ora, la mezz’ora,l’ora in più che veniva segnata poi capite che un ora in più per ogni dipendente per 40 dipendenti per 365 giorni all’anno alla fine dell’anno fanno una bella cifrettina quella che avete scritta qua. Nel corso del 2010 sono stati risparmiati ulteriori 17 mila euro per quanto riguarda la consulenza tecnica legale e notarili, sono diminuiti anche i canoni per quanto riguarda i contratti di leasing, quindi ecco ripeto abbiamo operato su due cose, ricavi e costi. Un flash per quanto riguarda invece questo 2011 si sta cercando di rilanciare definitivamente la Società gestendola con moderni e funzionali sistemi, si è introdotta la contabilità industriale finalmente che era stata richiesta all’Amministrazione dal diverso tempo, la contabilità per centro di costo che è indispensabile per monitorare costantemente i costi e i ricavi dei singoli comparti aziendali, stiamo….penso che ce la faremo entro la fine dell’anno di installare giù il nostro deposito la cisterna per il rifornimento diretto dei carburanti e anche li penso che avremo un risparmio notevole, perché noi spendiamo circa 150 mila euro all’anno di carburanti, per quanto riguarda invece i lubrificanti già ci stiamo rifornendo in maniera diretta con un notevole risparmio. Così come stiamo monitorando anche con personale specializzato i costi relativi alle manutenzioni di automezzi quella è un’altra spesa a cui nell’anno in corso stia controllando veramente facendo un piccolo studio ultimamente abbiamo visto che le tre spese più importanti per la Società che si ripetono tutti gli altri sono sempre quelle cioè il costo del personale, il costo delle manutenzioni degli automezzi e il costo dei carburanti, quindi andando a controllare queste tre diciamo spese principali per l’Azienda pensiamo insomma in futuro anche di migliorare ancora i conti della Società, ecco quindi il Consiglio di Amministrazione è certo di aver imboccato la giusta strada e ringrazia a tutti per l’attenzione e rimane a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento, grazie.
Presidente Gallina – Grazie a lei Presidente, dichiaro aperti gli interventi.
Si è prenotata per intervento la collega Onori e ne ha facoltà, prego
Consigliere Onori – Grazie Presidente, ringrazio anche il Presidente Magnoni innanzitutto per il lavoro che svolge e per la sua dettagliata relazione. Sappiamo Presidente che la Par.Ko vorrà investire prossimamente per i nuovi parcometri e si dice che esistono, io sono in materia sono ignorante, quindi chiedo se è vero che esistono parcometri cosidetti intelligenti, ecco quindi Presidente magari ci vuole spiegare come verrà fatto se verrà fatto questo investimento in che modo e in che termini. Grazie Presidente per la sua risposta.
Presidente Gallina –  Grazie a lei collega, chiede la parola il collega Beccacece e ne ha facoltà, prego.
Consigliere Beccacece – Grazie Presidente. Io invece vorrei sapere un’altra cosa, riguardo le attrezzature i mezzi e dato che ecco vedo che sono abbastanza datati diciamo ormai cominciano ad essere da quando è stata fatta appunto 10 anni fa la Par.Ko qualcuno comincia a essere ecco un po’ anziano, se avere senz’altro come penso avete fatto un programma per nuovi investimenti specialmente dei mezzi e se avete pensato appunto di rivolgervi a ditte che fanno ecco mezzi che vanno a metano e in più riguardo dunque……se anche voi come la Conerobus avete preso in considerazione la possibilità appunto di aumentare il servizio che fate con gli autobus verso associazioni, privati o roba del genere, magari ecco diminuendo,contenendo il più possibile le tariffe appunto per cercare di far girare e lavorare di più le attrezzature i mezzi il personale tutto ecco, grazie.
Presidente Gallina – Grazie a lei collega Beccacece, chiede la parola la collega Severini e ne ha facoltà, prego
Consigliere Severini – Grazie Presidente, dunque io sentivo la relazione del Presidente il quale giustamente dal suo punto di vista per salvaguardare il bilancio ecco si vantava ecco un pochino del fatto che comunque sono aumentate le multe, che i parcheggi a raso hanno aumentato gli introiti e via dicendo ecco. Io e come cittadina e come Consigliera devo dire che dal mio punto di vista i parcheggi costano troppo, ad Ancona la prima ora costa 0.20 centesimi poi a partire da quella successiva scatta la tariffa come quella nostra ecco,io non so se la Par.Ko potrà prendere in considerazione un aspetto come questo però effettivamente da…non so se dalla sua amministrazione cioè non faccio in tempo a girarmi che questi qui mi vengono a fare la maltina nel senso che veramente c’è proprio un giro molto molto ….senza considerare che poi quando veniamo in Consiglio Comunale c’è il caso che ne prendiamo tre o quattro perché le fanno anche più di una volta sullo stesso giorno, quindi ecco anche questa è una cosa che secondo me andrebbe un pochino vista perché a volte mi è capitato di trovare più multe sulla macchina nello stesso parcheggio quindi ecco questa cosa  un attimo la vorrei anche capire se io vado fuori orario però prendo la multa secondo me quella dovrebbe essere l’ultima cioè no che me ne fanno un’altra, invece ne fanno anche altre. Ecco io credo che la Par.Ko più che insistere su questa cosa delle multe che sappiamo benissimo che disincentiva tantissimo la gente a venire in centro dovrebbe insistere un pochino di più sulla politica industriale con la relativa, per la mia esperienza, ad esempio alle gite scolastiche. Io come insegnante ho avuto modo di portare diverse volte i ragazzi con la Par.Ko e devo dire che c’è stato un buon apprezzamento, sicuramente molti autisti ancora non conoscono bene tutte le mete e a volte magari anche con i ragazzi si vede che non sono molto esperti perché comunque è una tipologia di servizio che non sono abituati a fare però ecco comunque c’è una certa cordialità, una certa simpatia da parte degli autisti della Par.Ko, anche l’affidabilità fin ora devo dire è stata buona, quindi dal mio punto di vista la Par.Ko dovrebbe investire lì, cercando anche di capire se c’è la possibilità di allargare magari un pochino il giro d’affari. Io non so se la Par.Ko può operare anche fuori Comune, però credo che pensare di ampliare questo tipo di attività potrebbe essere la soluzione per magari andare ad avere margine diversi su altri settori, ripeto quello delle gite scolastiche è un settore che comunque può dare una possibilità di crescita enorme, io non so se l’autobus che ha a disposizione la Par.Ko gira tutti i giorni oppure capita che sta fermo, sicuramente è una cosa da prendere in considerazione anche per la politica industriale futura perché io vedo che lì comunque ho visto che è stato lì che c’è stato forse il balzo più grosso quindi anche per il futuro ecco magari insistere più lì che sui parcheggi perché diventano veramente pesanti. Grazie.
Presidente Gallina – Grazie a lei collega Severini. Se ci sono altri interventi invito i Consiglieri a prenotarsi, chiede la parola la collega Andreoni e ne ha facoltà, prego
Consigliere Andreoni – Grazie Presidente, ringrazio anch’io il Presidente della Par.Ko per la sua relazione e anche a mio giudizio insomma abbastanza approfondita e capace di dare motivi di senz’altro di riflessione. Dunque intanto la prima cosa che emerge e quindi in questo apprezzo la sua chiarezza e anche onestà riguardo al fatto che lei ha appena detto di aver preso insomma una situazione in mano della Società Par.Ko che aveva i conti non proprio in ordine, questa è la prima volta che sento dire questo anche se poi un conto è quando uno ottiene un risultato negativo ma da qui a dire insomma c’era una situazione da risistemare non proprio corretta ecco ne fa’ anche perché la gestione delle partecipate sono state sempre motivo di grande difesa  da parte dell’Amministrazione quindi ecco sentir dire da un Presidente una cosa di questo genere, la trova insomma sicuramente onesta e veritiera e poi insomma sembrerebbe che la situazione stia migliorando quindi auspichiamo che questo veramente possa portare dei frutti. L’altra, l’altra cosa che volevo mettere in evidenza, è questo dunque prima è stato fatto un certo discorso con il Presidente del Conerobus che poi insomma è anche stato ripreso un po’ dal Sindaco eccetera, su una possibile possibilità di riprendere un attimo il discorso con la Conerobus per il trasporto pubblico locale, invece vedo nella sua relazione che il tentativo qui è sicuramente è di incrementare questo servizio quindi vi chiedo quantomeno se lei può un attimo magari rappresentare quelle che sono le sue convinzioni riguardo a questo argomento e magari ecco farci capire effettivamente quali sono le condizioni che confermano questa sua affermazione che troviamo appunto nella relazione. E’ anche vero che si nota una diminuzione sicuramente e anche qui il dato è molto chiaro dei ricavi degli abbonamenti, ecco io volevo chiederle che tipo di giustificazione lei insieme al suo Consiglio di Amministrazione riesce a dare di fronte a questa situazione e poi se sono state cancellate in un’ottica di razionalizzazione e di revisione determinate corse perché io se non ricordo male c’era un invito da parte dell’Amministrazione nelle linee del 2011 a rivedere un po’ le corse che probabilmente non avevano motivo di continuare ad esistere, quindi se queste diminuzioni sono dovute anche in parte a questo oppure se ci sono altre motivazioni. Dunque così la stessa cosa riguarda il servizio dello Scuolabus, l’anno scorso ci sono i dati dello scorso anno che riguardano 600 e quest’anno c’è stata una diminuzione probabilmente per il discorso delle difficoltà economiche, volevo sapere se anche qui riesce ormai tanto la scuola è iniziata e quindi credo che la richiesta del servizio da parte delle famiglie sia stata fatta, se riesce a darmi una quantificazione anche rispetto all’anno 2011. Dunque per quanto riguarda invece il noleggio, un discorso insomma dei mezzi per il turismo si, ricordo bene che c’era stata insomma una particolare osservazione rispetto a questo inerentemente poi al tipo di gita che magari era stata organizzata, ma al di là di questo che non ci interessa, io volevo sapere se questo raddoppio che c’è stato e che è evidente per lo meno dalla relazione rispetto ai ricavi che da questo tipo di servizio si sono introitati, quanta parte secondo lei se riesce ad avere a darmi un’idea sono dovuti però alla richiesta per esempio che fanno le Scuole, quanta parte insomma del servizio riguarda il servizio scolastico richiesto dagli Istituti del nostro territorio e quanto invece proprio un discorso insomma di richiesta che proviene da altre cose. Dunque poi l’ultima cosa dunque vedo che nell’ottica della razionalizzazione dei costi c’è anche una diminuzione del costo del personale, ecco volevo chiedere a che cosa è dovuto , perché si tratta di circa 50 mila euro e questa riduzione insomma a che cosa è dovuta. La ringrazio.
Presidente Gallina – Grazie a lei collega Andreoni se ci sono altri Consiglieri invito naturalmente a prenotarsi. Allora non ci sono altri Consiglieri che voglio intervenire sulla Società Par.Ko, quindi do la parola per la replica, le risposte e i chiarimenti al Presidente Magnoni, prego Presidente ne ha facoltà.
Presidente Magnoni – grazie Presidente, devo dire subito alla Consigliera Andreoni che per rispondere a tutto quello che mi ha chiesto dovrei fare un’altra relazione….non è che mi ha fatto una domanda me ne ha fatte dieci, a parte le battute, allora andiamo un attimo subito alla Consigliera Onori. Per quanto riguarda i parcometri si, noi abbiamo circa sono una trentina di parcometri installati in città e ormai cominciano ad essere un pochettino datati, quindi siccome i conti per quest’anno sembrano andare abbastanza bene, noi eravamo intenzionati, orientati a sostituirne qualcuno, oggi esistono questi cosidetti parcometri intelligenti cioè che sono integrati nel senso che non è che si paga più la sosta su….passivi come quelli che abbiamo oggi, ma lì si possono sia pagare la sosta chiamare un taxi, fare un biglietto per esempio per gli autobus, quindi è una sorta di centrale sempre disponibile per il pubblico 24 su 24 quindi compatibilmente con quelle che saranno le finanze aziendali, cercheremo insomma di rinnovare  una parte di questi parcometri. Per quanto riguarda poi invece la domanda del Consigliere Beccacece, gli automezzi si noi abbiamo come dicevo prima 27 automezzi, alcuni sono un po’ vecchiotti, quello che intendeva fare il Consiglio di Amministrazione era rinnovare i mezzi quelli per che utilizziamo per il servizio dei disabili che attualmente diciamo abbiamo dei ducato quelli da 9 posti e vorremmo cambiarli se riusciamo anche quelli se non altro due per la fine dell’anno se ce la facciamo tutti e tre, sarà un po’ difficile sono dei mezzi quelli poi che hanno la pedana per la salita e la discesa dei disabili quindi sono mezzi un pochettino complessi. Per quanto riguarda poi la Consigliera Severini quando si parla di una cosa bisogna parlare di tutto fino in fondo, non si può dire che i parcheggi ad Ancona costano 0.20 centesimi perché 0.20 centesimi costano la prima ora su un migliai di posti auto che sono disponibili in Ancona al centro della città questi sono pochissimi la maggior parte dei posti in centro città in Ancona costano € 2.10 all’ora al parcheggio Stamira lei se non c’è andata mai la invito ad andarci domani mattina poi mi saprà dire e al centro al di fuori del parcheggio Stamira costano molto di più, i 0.20 centesimi che saranno in tutto qualche decina di parcheggi, lei non lo trova mai, è molto difficile trovarlo, gli lo dico perché c’ho fatto uno studio sopra anche con la Società la Mobilità parcheggi perché tempo fa lo volevamo fare una cosa anche noi in Osimo simile, quindi dire che le tariffe della sosta in Osimo sono care, purtroppo non è vero anzi lei in qualsiasi posto va…tanti mi dicono ma certo in Ancona costano € 2.10 in Osimo costano €1.20, Osimo non è Ancona, poi io le rispondo lo stipendio che guadagna l’impiegato del parcheggio Stamira che sta lì, è lo stesso stipendio che guadagna il nostro dipendente, quindi lei deve capire che se costa 10 l’introito il nostro è il 50% comunque ecco….come le ho detto prima questi aumenti dei ricavi sono stati fatti esclusivamente perché sono stati fatti controlli certo che se da domani mattina queste persone che controllano che sta lì in centro che controllano non ci sono più, è chiaro che le multe lei non le prende più. Però anche qui come il discorso del tiramisù, noi dalle persone che vengono fuori città, riceviamo sempre e solamente dei complimenti perché prendere una multa di € 4.00 , se lei va in Ancona visto che ha parlato di Ancona, lei vada in Ancona metta l’auto sulle strisce blu e non paghi il biglietto, dopo sette minuti ha € 36.00 sopra al tergicristallo, mi sembra che gli ho risposto abbastanza. Per quanto riguardo invece poi la Consigliera Andreoni, e qui le domande sono tante adesso un attimino, allora….. per quanto riguarda i conti in ordine che abbiamo giustamente è la prima cosa che abbiamo cercato di fare è sistemare i conti, non ci dobbiamo dimenticare che questo è stato un po’ il tormentone per me di questi due anni di amministrazione, cioè questo famoso patto di stabilità, nel 2009 la Par.Ko ha subito un taglio di  100 mila euro su uno dei due contratti quindi è chiaro che se c’è stato questo sbilanciamento sul bilancio, molto è dovuto a questo fatto qua, una Società come la Par.Ko che ha 2 milioni di giro d’affari si trova dall’oggi al domani con 100 mila euro in meno lei capisce che alla fine dell’anno non è poi facile far quadrare i conti. Per quanto riguarda il discorso della Conerobus il trasporto pubblico locale io quello che le posso dire è che noi siamo una Società interamente del Comune di Osimo noi amministriamo quelle che sono le direttive dell’Amministrazione Comunale compatibilmente con quelle che sono le leggi vigenti sia nazionali che locali, quindi oggi dirle se la Par.Ko andrà con la Conerobus o rimarrà da sola oggi questo non sono in grado di risponderle. Per quanto riguarda poi invece lo Scuolabus per quello le posso dire le domande di quest’anno sono diminuite circa di 70 unita quindi da 600 siamo passati intorno ai 530 e questo ritengo sia dovuto anche al discorso della crisi che sempre si sente più in giro. Il discorso del Turismo adesso non le so rispondere in percentuale di questi diciamo ricavi che abbiamo avuto quanti sono stati relativi insomma alle scuole e quanti relativi invece alle gite al di fuori delle scuole, io so solamente che tutti gli anni e anche quest’anno lo sto facendo, sto facendo il giro delle Scuole per parlare con tutti i Presidi delle Scuole sia di Osimo sono stato anche giù da voi anche l’anno scorso, sono stato anche nelle altre scuole a Recanati a Loreto, in Ancona, Castelfidardo, Numana, Sirolo, ho fatto un po’ il giro giustamente per fare un po’ di pubblicità a questi mezzi anche se noi abbiamo solamente 3 mezzi quindi non è che riusciamo a gestirli al meglio ecco, nel senso che un conto per esempio è come la Conerobus da quello che mi risulta ha una ventina di mezzi per il turismo e lì chiaramente siamo tutto su un altro livello, quindi ecco per quello che le posso dire, il discorso del personale le ho risposto un po’ nella relazione prima cioè sono stati controllati meglio i vari dipendenti quindi chiaramente se un dipendente come le ripeto prima 10 minuti in più 10 minuti in meno per 40 persone per 360 giorni all’anno alla fine se i controlli vengono fatti è chiaro che i risultati si vedono quindi questo è quello che le posso rispondere. Complessivamente comunque diciamo che rispetto al 2009, il 2010 chiaramente è andato meglio perché ci sono stati gli aumenti….io non li chiamo aumenti li chiamo gli adeguamenti delle tariffe delle soste perché comunque ripeto oggi la sosta in Osimo, il costo della sosta in Osimo è basso, è basso sia….lei mi deve dire in Italia dove mi trova un parcheggio multipiano coperto dove lei paga 0.50 centesimi all’ora, me lo trovi poi me lo faccia sapere, non esiste, non esiste una tariffa di……è inutile che lei fa’ così con la mano questa è la verità, 0.50 centesimi all’ora lei non lo trova un parcheggio non c’è non esiste, purtroppo questa è la verità in più abbiamo anche l’impianto di risalita a fune che sale dentro la città che è completamente gratis. Per quanto riguarda e finisco a rispondere al Consigliere Beccacece mi aveva chiesto anche dei mezzi a metano, se non mi sbaglio, noi attualmente abbiamo un mezzo, uno solo a metano che è quello che fa la circolare delle frazioni che abbiamo comperato nel 2009 e per il quale abbiamo avuto un finanziamento del 70% dei fondi della Regione, quindi attualmente abbiamo già fatto altre domande, io sono stato diverse volte in Regione penso che con l’inizio dell’anno prossimo ne dovremmo  prendere un altro.
Per adesso abbiamo dei preventivi in corso vediamo anche un po’ i prezzi.
Presidente io penso di essere stato abbastanza esaustivo vi ringrazio a tutti e vi auguro buona serata
Presidente Gallina –  Il ringraziamento naturalmente è nostro di essere stato presente, auguriamo anche a lei un proficuo lavoro e vorrei solo per precisione ricordare ai Consiglieri Comunali che altre tre Società erano state chiamate ad intervenire che sono la Ecofon Conero Spa, la Centro Marche Acque Srl e la Società per l’acquedotto Delnera, queste tre Società non sono oggi presenti per i motivi che adesso vado comunque ad illustrare, allora per quanto riguarda sia la Ecofon Conero Spa ch Centro Marche Acque Srl sono delle Società che di fatto il servizio è gestito operativamente da Astea anche perché le partecipazione sono effettivamente molto residue e quindi questo è da considerarsi all’interno di quella che è stata la relazione del Presidente a Astea. Per quanto riguarda invece la Società Delnera non abbiamo particolare notizie su questa però possiamo anche qui comprendere credo in maniera abbastanza concreta che una partecipazione da parte del Comune di Osimo dello 0.56% in questa Società ha di fatto non dico giustificato la non presenza comunque credo che possa essere su questo essere comprensibile non dico giustificata ma comprensibile.
Ringrazio naturalmente tutti i Presidenti che sono intervenuti, ringrazio anche i collaboratori, ringrazio soprattutto anche questo Consiglio Comunale, credo come dicevo nell’inizio che questo sia un momento che debba essere attentamente riflettuto su quello che è stato detto, su quello che è stato illustrato e soprattutto credo che possa un mio impegno ma un impegno anche dell’Amministrazione Comunale di calendarizzare questo incontro tutti gli anni. Naturalmente mi farò portavoce di questo presso il Sindaco presso l’Amministrazione perché credo che effettivamente un momento così sia un momento importantissimo per il futuro di tutta la nostra città al di là di chi in quel momento amministra o di chi in quel momento fa’ opposizione.

Ici sostituita dall’ Imu: le differenze

Tra le novità introdotte  dal governo Monti vi è l’Imposta Municipale Immobili. L’Imu non è l’Ici. Almeno dieci differenze fanno sì che la nuova imposta abbia effetti diversi dalla vecchia comunale sugli immobili. Da quando la manovra Monti ha anticipato al 2012 l’entrata in vigore dell’Imu, questa è stata spesso definita come una sorta di Ici allargata e nulla più.
 
Si tratta, invece, di una nuova imposta che è vero che sostituisce l’Ici (ma non solo) e che ha non pochi punti in comune con la stessa, ma è anche vero che ha caratteristiche proprie. Ecco allora le dieci differenze di maggior rilevanza che saranno quelle che come contribuenti dovremo considerare per verificare convenienze e sconvenienze della nuova imposta.

Quelle verità scomode e le comode bugie

di Eugenio Scalfari • 15-Gen-12  Non c´è dubbio che l´esigenza di disciplinare le agenzie di rating con regole oggettive sia a questo punto una necessità senza tuttavia negare ad esse la libertà di esprimere documentati giudizi.
All´indomani del cosiddetto “tsunami” provocato dall´agenzia di rating Standard&Poor´s ci sono alcuni fatti certi dai quali bisogna partire. Sono i seguenti:
1. Lo “tsunami” non c´è stato. Le Borse hanno registrato modesti ribassi, Piazza Affari ha perso l´1 per cento, le altre Borse europee hanno oscillato intorno al mezzo per cento di perdita, l´Austria, colpita anch´essa dal “downgrade”, ha addirittura chiuso in rialzo.
2. Standard&Poor´s ha declassato nove paesi su diciassette, cioè ha attaccato non un paese specifico ma l´intera economia europea e quindi, indirettamente, anche la Germania che senza l´Europa vivrebbe malissimo. Si è trattato dunque d´un giudizio politico più che economico.
3. Per quanto riguarda l´Italia questo attacco ha avuto come effetto quello di rafforzare il governo Monti, tanto più che la stessa Standard&Poor´s ha apprezzato la politica di Monti nel momento stesso in cui declassava di due punti il nostro debito sovrano mandandolo in serie B.
4. I rendimenti dei nostri Bot e dei nostri Btp alle aste di giovedì e di venerdì sono stati ottimi per i Bot e buoni per Btp triennali.
5. La Bce ha confermato che il valore dei “collaterali” che le banche danno in garanzia dei prestiti loro accordati dalla Banca centrale non subiranno alcun mutamento; la Bce cioè non terrà in nessun conto i giudizi negativi dell´agenzia di rating. Le notizie che davano per certo un peggioramento del valore dei collaterali erano dunque sbagliate o false.
Le aste italiane di giovedì e venerdì hanno comunque confermato che la fiducia nel nostro debito sta tornando e dai Bot si sta gradualmente allargando anche sui Btp ed infatti, confrontando i tassi spuntati alle aste di gennaio con quelli delle aste di novembre si hanno i seguenti risultati: Bot a sei mesi dal 6,5 al 3,2; Bot a dodici mesi dal 5,9 al 3,2; Btp a tre anni da 7,9 a 4,8; Btp a dieci anni da 5,7 a 4,9.
È possibile che nella seduta di domani alcuni di questi tassi peggiorino sul mercato secondario che però, per quanto riguarda gli oneri del Tesoro, non hanno alcuna ripercussione. Per quanto riguarda l´Italia, se ne riparlerà soltanto alle aste di febbraio e marzo che avranno dimensioni imponenti. Il Tesoro tuttavia, come la stessa Bce ha suggerito e dal canto nostro abbiamo raccomandato, dovrebbe aumentare il numero dei titoli in scadenza a breve durata, che il mercato vede con favore. Dovrebbe altresì azzerare il fabbisogno con un´operazione che rientra agevolmente nelle sue attuali capacità.
La prima conclusione che questi dati suggeriscono nel loro complesso è dunque abbastanza rassicurante. I risparmiatori e le banche hanno ricominciato a investire in titoli italiani di breve scadenza ma anche in Btp di scadenza media. Auspichiamo che questo processo si estenda tenendo presente che il 19 febbraio la Bce aprirà un secondo sportello alle banche europee per prestiti triennali di ammontare illimitato al tasso dell´1 per cento e con collaterali a valore invariato. Si tratta di fatto di uno schiaffo sulla faccia dei dirigenti di Standard&Poor´s.
     * * *
Il presidente Napolitano ha indirizzato due messaggi pubblici all´Europa con due principali destinatari: la Merkel e Sarkozy, che saranno a Roma nei prossimi giorni. Un messaggio, il giorno precedente al downgrade di Standard&Poor´s, puntava sulla necessità di un governo economico europeo e in particolare dei diciassette paesi dell´Eurozona; il secondo auspicava un ruolo non solo economico ma politico dell´Unione, esteso dunque non solo all´economia ma all´immigrazione, alla giustizia, agli investimenti intraeuropei e a una diversa configurazione della governance.
La Francia continua ad essere riottosa alla cessione di sovranità dagli Stati nazionali all´Unione; la Germania lo è altrettanto, ma ambedue cominciano a rendersi conto dell´urgenza di un nuovo trattato e della necessità di ridurre al minimo i poteri di veto dei singoli Stati. Sullo sfondo ci dovrebbe essere l´istituzione degli eurobond e i poteri di intervento diretto della Bce anche sui debiti sovrani.
Le dichiarazione della Merkel di ieri non dicono granché su questi obiettivi di sfondo ma finalmente puntano anche sulla necessità della crescita oltreché del rigore. Ma soprattutto vogliono sottoporre le agenzie di rating a una disciplina giuridica che vada al di là di un semplice codice etico peraltro inesistente, almeno finora.
Non c´è dubbio che l´esigenza di disciplinare le agenzie di rating con regole oggettive sia a questo punto una necessità senza tuttavia negare ad esse la libertà di esprimere documentati giudizi. L´attenzione va posta soprattutto su quell´aggettivo: documentati. Ma lo spazio pubblico europeo non può esser negato a nessuno. Se le agenzie di rating passano da giudizi strettamente economici a giudizi prevalentemente politici come è avvenuto l´altro ieri, le regole non valgono più ma in compenso l´oggettività del giudizio economico diminuisce di altrettanto.
Se l´onorevole Di Pietro e il senatore Bossi reclamano elezioni a primavera nessuno può né deve metter loro il bavaglio ma ogni persona sensata e consapevole del fatto che durante tutto l´anno ci saranno in Europa 1200 miliardi di titoli pubblici in scadenza non può che giudicarli demagoghi pericolosi o personaggi fuori di testa. Analogo giudizio daranno i mercati se le agenzie di rating attaccheranno l´esistenza d´una moneta e le politiche di un intero continente anziché dimostrare la fragilità dei suoi “fondamentali”.
Da questo punto di vista la Merkel è sulla buona strada quando dice – come ha dichiarato ieri – che il Fondo di intervento sui debiti sovrani opererà comunque, anche se non otterrà la tripla A dalle agenzie di rating e Draghi ha fatto benissimo a mantenere inalterato il valore dei collaterali di garanzia ai prestiti della Bce anche se composti da titoli di debiti svalutati da quelle agenzie.
     * * *
Abbiamo già osservato che il downgrade di Standard&Poor´s ha rafforzato la statura di Monti e del suo governo. Soprattutto gli ha dato ottime carte da giocare nei prossimi incontri trilaterali e alla riunione del vertice europeo di fine gennaio. Ma ha rafforzato il governo anche di fronte alle forze politiche e a quelle sociali.
Il programma di liberalizzazioni sarà varato tra pochissimi giorni. Ha già il pieno favore del Pd e del Terzo Polo. Il Pdl manifesta alcune incertezze e le maschera dietro la distinzione tra poteri forti da liberalizzare e poteri deboli (leggi tassisti ed altri) da risparmiare o postergare. La risposta di Monti è ineccepibile: le liberalizzazioni riguarderanno tutte le categorie, poteri forti e poteri diffusi. Tutti nello stesso decreto.
Osservo dal canto mio che i tassisti sono un potere diffuso ma non un potere debole. Come lo sono i camionisti. Come lo sono gli allevatori di mucche inadempienti alle regole comunitarie. Chiamarli poteri deboli è un errore lessicale e alquanto demagogico. Ci sono certamente alcuni punti sostenuti da queste categorie che vanno risolti con equità a cominciare da quello che riguarda le vecchie licenze dei tassisti. Per il resto, il trasporto urbano è un pubblico servizio e va regolato a vantaggio dei consumatori, altrimenti che servizio pubblico sarebbe?
Farmacie, notai, ordini professionali, vanno tutti ripensati alla luce del concetto di tutela della concorrenza. Così sembra formulato il decreto che sta per essere emesso. Gli ordini non vanno aboliti ma debbono avere un solo e fondamentale obiettivo: essere i custodi del canone etico e deontologico degli associati. Gli ordini non sono un sindacato, perciò non possono occuparsi di tariffe e di altre questioni economiche. Debbono occuparsi dell´etica e lo debbono fare nell´interesse della società civile per la quale l´esistenza degli ordini deve essere una garanzia di professionalità dei loro aderenti.
     * * *
Il referendum è stato respinto dalla Corte costituzionale. Era previsto e prevedibile. Una democrazia parlamentare non può restare priva di una legge elettorale neppure per un minuto. Il nostro istituto referendario è abrogativo e non propositivo. I referendum elettorali andrebbero dunque esclusi come lo sono quelli relativi ai trattati internazionali e alle leggi di imposta. Questa disposizione non fu messa in costituzione affinché fosse possibile anche un referendum elettorale quando si limiti ad abrogare qualche parola o qualche comma da una legge elettiva esistente trasformandola in una nuova legge attraverso l´istituto referendario. Nel nostro caso però il secondo quesito effettuava sulla legge esistente un´operazione chirurgica di tale complessità da non configurare una nuova legge attuabile e per questo è stato respinto come il primo quesito che si limitava alla richiesta di un´abrogazione pura e semplice.
Si può criticare nel merito la sentenza ma non si può accusare la Corte d´essere diventata un organo politico e fazioso, per di più alle dipendenze del Capo dello Stato. Da questo punto di vista personaggi come Di Pietro e alcuni editorialisti qualunquisti meritano d´esser considerati demagoghi e politicamente scorretti. Hanno evidentemente un disperato bisogno di “audience” e quindi di avere sempre e comunque un nemico sul quale sparare. Prima avevano Berlusconi, adesso Monti e Napolitano. Ed anche il Partito democratico. Usano un fucile a due canne con il quale dirigono i colpi su un duplice obiettivo nella speranza di mantenere e magari di estendere il consenso di un´opinione pubblica dominata dall´emotività e dall´incostanza.
La parola “casta” è così entrata nel lessico qualunquista ed è stata largamente applicata anche per quanto ha riguardato la votazione della Camera sul caso Cosentino.
Quella votazione, come hanno detto giustamente Bersani e Casini, è stata una sorta di suicidio parlamentare. Ma chi ha compiuto quel suicidio e ha lavorato per ottenere quel voto? Il Pdl e la Lega di Bossi (non quella di Maroni). Pd e Terzo Polo hanno votato in massa per l´arresto di Cosentino (285 voti su 295). Dov´è dunque il voto di casta? Perché blaterano contro la politica invece di individuare i comportamenti dei singoli parlamentari e dei singoli partiti? Questo è l´opposto della ricerca della verità e come tale va condannato.
Noi siamo favorevoli alle verità scomode ma contrari alle comode bugie. Trentasei anni di storia di questo giornale (l´anniversario era ieri) lo dimostrano ampiamente.
Post scriptum. Anche se ci hanno messo una pezza a colore nelle ultime ore, la spaccatura tra la Lega di Bossi e quella di Maroni è il fatto di maggiore importanza nella politica dei partiti. È un movimento democratico quello in cui il segretario impedisce con una pubblica deliberazione ad un esponente storico di quel partito di intervenire nel dibattito congressuale? Sembra la Corea del Nord. Ed hanno l´ardire di ridurre il grande Nord italiano alla loro miserabile Padania?

17 gennaio:Salvatore Borsellino all’Ist.comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo.

E’ viva l’attesa per  l’ incontro con Salvatore Borsellino, organizzato dall’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo  e promosso dal Dirigente Scolastico dott. Fabio Radicioni, per Martedì 17 gennaio 2012, alle ore 21.00 ad Osimo presso il Palazzetto dello Sport  “PalaBellini” di Piazzale Bellino Bellini  ( vicino la scuola media)  .

Salvatore Borsellino è fratello del magistrato Paolo, ucciso con la sua scorta il 19 luglio 1992. La sua sarà una testimonianza ricca di passione civile da trasmettere ai giovani e alla cittadinanza tutta e sicuramente un momento ad alta tensione emotiva per i presenti. L’incontro è aperto al pubblico

L’impegno della scuola per la legalità è quello di tenere viva la memoria contro l’indifferenza e il silenzio.  Diceva Caponetto, il magistrato che aveva istituito il pool antimafia nel quale hanno lavorato Falcone e Borsellino, ” occorre impegnarsi e fare della scuola e dei giovani il centro del riscatto civile, morale e culturale del nostro Paese

Ti invito a partecipare.