Cambiano le norme sull’autocertificazione

  Nessun cittadino dovrà più fare la coda all’anagrafe per i certificati di stato di famiglia, residenza, stato civile o altro, quando la richiesta di quei documenti proviene da un ente pubblico (ad esempio Comuni, Province, Regioni, Università, Prefetture, Tribunali, Inps, Motorizzazione civile) o da un gestore di servizi pubblici (come Poste, Enel, A2A, Atm, ecc.).

 Saranno infatti gli enti pubblici o i gestori stessi che necessitano delle certificazioni a mettersi direttamente in contatto con il Comune per ottenere le informazioni necessarie, senza perdite di tempo per i cittadini.
È quanto stabiliscono le nuove disposizioni in materia di autocertificazione e semplificazione amministrativa introdotte dalla “legge di stabilità per il 2012” (legge n. 183/2011, art. 15), secondo cui i  certificati anagrafici e di stato civile non potranno essere più richiesti ai cittadini da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dai privati gestori di pubblico servizio.

I cittadini potranno quindi avvalersi dell’autocertificazione e della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che le Pubbliche Amministrazioni e i gestori di pubblici servizi sono obbligati ad accettare.

I certificati rimarranno necessari nei rapporti tra privati (per esempio, nelle operazioni di compravendita di un immobile).