Dicono che sono tutti uguali… ma non è vero.

“Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera”: così cantava De Gregori, e questo è l’adagio popolare più in voga al momento. Le ragioni di indignazione sono tali e tante che ci scappa la generalizzazione e il fascio che mette assieme erbe velenose e piante officinali. E il grano si mischia con le erbacce.

Ma le cose possono cambiare solo distinguendo e selezionando, punendo e premiando, evidenziando le differenze e le diversità. Diverso è urlare al complotto e alla “magistratocrazia” o invece rispettare le sentenze, diverso è entrare e restare in politica per contrastare la giustizia o invece annunciare il ritiro dalla politica in caso di condanna. Diverso è gestire la cosa pubblica come cosa privata e tenersi invece lontani dai concorsi pubblici. Diverso è favorire gli amici, e gli amici degli amici, o invece lasciare che il primario migliore vinca l’incarico per merito, anche se sta politicamente dall’altra parte.

Per i tanti come me che considera l’onestà non un optional, ma il sale della buona politica, la sentenza di assoluzione di Vendola è stata una grande notizia che mi ha dato gioia, e di cui ero ben certa perchè come  continuava la canzone di De Gregori:

” ti dicono che sono tutti uguali, ma è solo un modo per convincerti a restare dentro casa quando viene la sera”.

Non sceglierò Vendola alle prossime primarie dei progressisti, perchè la mia scelta ricadrà su Bersani, ma sono orgogliosa di avere nella nostra stessa squadra persone coraggiose, oneste e capaci come Nichi Vendola.

Rosario Crocetta, nuovo presidente della Regione Sicilia: la rivoluzione è già iniziata

Crocetta a “Ballarò”
” Taglierò il mio stipendio del 50%”. La prima legge che proporrò è la seguente: gli indagati di mafia, corruzione, associazione a delinquere non potranno ricevere né incarichi dalla regione né presentarsi come candidati”.

Ottimo inizio, bravo Crocetta.

…che faccia tosta !!

Leggendo nei giornali on-line locali, certi interventi, di certi politicanti locali, sono rimasta senza parole. Di facce toste ne girano un sacco in paese… ma una in particolare ……………!!! Ce ne vuole di spudoratezza per scrivere certe cose.

Cosa pensa degli osimani, questo “illustre politicante” ?  Pensa che siano persone distratte, o peggio ancora, che i suoi interlocutori siano cittadini eternamente  addormentati ?

I candidati alle primarie del centrosinistra sono 5

Il Coordinamento delle primarie, alle ore 20 del 25 ottobre – termine fissato per la presentazione delle candidature, sostenute ognuna da almeno 20.000 firme – ha ricevuto la documentazione per partecipare alle primarie di coalizione del centrosinistra del 25 novembre 2012 dai candidati:
Pier Luigi Bersani
Laura Puppato
Matteo Renzi
Bruno Tabacci
Nichi Vendola

I primi a presentare le firme sono stati Pier Luigi Bersani, 35mila, e Nichi Vendola, circa 23mila. Nel pomeriggio è toccato a Matteo Renzi, che ha depositato oltre 27mila firme, e a Bruno Tabacci, che ne ha portate personalmente 22.427. Poco più di 20.000 anche le firme presentate da Laura Puppato.
Il Coordinamento nazionale, completato il controllo della documentazione e delle firme di sottoscrizione, ha ammesso tutti i candidati. Tutti hanno sottoscritto la Carta d’Intenti, il regolamento per lo svolgimento delle primarie e il codice di autodisciplina.

Don Lorenzo

Devo tutto quello che so ai giovani operai e contadini cui ho fatto scuola.
Loro credevano di imparare da me mentre ero io a imparare da loro.

Io ho insegnato loro ad esprimersi, loro mi hanno insegnato a vivere.

Don Lorenzo Milani

Sintesi dei processi di Berlusconi

I processi di Berlusconi (vedi tabella tratta da LA STAMPA del 27/10/2012)

La verità sui processi di Berlusconi: 2 con reato estinto per amnistia; 3 assoluzioni; 2 assoluzioni x depenalizzazione del falso in bilancio; 6 prescrizioni per attenuanti generiche e/o termini abbreviati dalla legge sul falso in bilanci; 1 condanna in I°; 2 processi in corso dimostra che su ben 14 processi ha solo 3 assoluzioni x il resto è fuggito dalla giustizia solo x le leggi “ad personam” quindi la valutazione politica è un disastro di legalità voluto da lui stesso e dai suoi accoliti nonchè da un Parlamento che si è lasciato intimorire e non ha fatto il suo lavoro.

Osimo, viabilità: sperimentazioni e cambiamenti. Poi prevale la saggezza dei cittadini e si ritorna alla situazione preesistente

E’ già successo in  altre zone della città. L’amministrazione comunale decide di cambiare la viabilità,  il sindaco emette ordinanze, si sperimentano  “sul campo” soluzioni viarie alternative determinando disagi e caos agli utenti. Dopo diversi giorni  di disagi e  proteste dei cittadini, l’Amm.Comunale si rende conto dell’inefficacia e della  inopportunità dei cambiamenti prospettati.  E’ la storia che si è ripetuta in via Cellini – Bartolini dove  solo la saggezza e le indicazioni dei cittadini  hanno fatto ripristinare  la viabilità pre-sperimentazione che è risultata alla fine la  più sicura sia per le auto che per i pedoni.

Dall’albo pretorio del Comune di Osimo  leggiamo

“…..Richiamate le proprie precedenti ordinanze n. 46, 71 e 83 con le quali è stata modificata la viabilità, in via sperimentale, in via Cellini, Vasari e Bartolini;
Preso atto degli indirizzi espressi dall’A.C., a seguito dei pareri espressi dai cittadini nel corso dell’ultima riunione del Consigli di Quartiere di Osimo Est, (come risulta dal verbale del 04/09/2012), in merito alla opportunità di sospendere le modifiche adottate in via sperimentale e ripristinare la viabilità come era in precedenza;
Ritenuto necessario, pertanto, per la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale, secondo i dettami del vigente C.d.S., annullare le suddette ordinanze dirigenziali;”

Anche Laura ci sarà

Sui media compare poco, ma alle primarie Laura Puppato ci sarà. Il capogruppo del PD in Consiglio regionale veneto ce l’ha fatta, grazie anche ad una generosa mobilitazione nei suoi confronti anche da parte di nomi importanti del giornalismo e della cultura. Sarà quindi l’unica donna a confrontarsi con gli altri candidati: Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Bruno Tabacci e Nichi Vendola .

Quando al non rispetto… non c’è mai limite.

Dove si è visto mai che un Presidente del Consiglio di Quartiere sia costretto a sciogliere l’Assemblea a causa del comportamento intemperante tenuto da un consigliere comunale o a causa del tentativo di un Assessore di discutere di altri argomenti “sviando l’attenzione ” su problematiche che interessano la gente del posto ?

Quando mai è capitato che un Presidente del quartiere chieda di inserire un argomento nell’ordine del giorno dell’Assemblea della frazione e questo  non venga fatto ?

In quale Assemblea di quartiere, in quello che dovrebbe essere il luogo privilegiato di confronto trasparente tra i residenti e gli Amministratori eletti a servizio del bene comune,  ci si appiglia alla regola burocratica dell’ordine del giorno ?

Tutto questo è successo  in Osimo nel consiglio di quartiere di Passatempo l’11 ottobre  u.s.

Nel leggere il verbale della riunione sono rimasta allibita. Un’ulteriore prova di come questa amministrazione delle Liste “Sim&Lat” consideri i cittadini,  e, di come troppo spesso le scelte amministrative per la città e per i suoi abitanti ( in questo caso il problema è la modalità di un parcheggio) non siano legate al raggiungimento del bene comune, alla condivisione e alle esigenze dei suoi cittadini, ma sono spesso scelte estemporanee legate a interessi di “basso consenso elettorale”.

Quanto accaduto a Passatempo rileva altro: c’è la prova di forza di una maggioranza che di fatto si pone fuori dalle regole istituzionali, volta a forzare ed invertire le regole della democrazia e a non consentire il corretto svolgimento di quanto regolamento e Statuto comunale sanciscono.

Sappiano i rappresentanti delle liste  osimane, che incontrare i cittadini non significa sempre riscuotere gli applausi a scena aperta; confrontarsi non vuol dire aver sempre ragione, significa sostenere il proprio punto di vista, ma anche essere attenti ed aperti alle “verità” degli altri.

Tutta la mia piena solidarietà a Fabio Marchetti, Presidente del Consiglio di quartiere Padiglione-Passatempo, agli altri componenti del consiglio e a tutti i concittadini di Passatempo e Padiglione di Osimo.
Paola

A riguardo ho presentato la seguente interrogazione consiliare.

————————–

Alla c.a. Sig. Presidente del Consiglio Comunale  del Comune di Osimo

 INTERROGAZIONE

Oggetto: Piano della viabilità e dei  parcheggi in via Casette di Passatempo.

La sottoscritta Consigliere Comunale del Partito Democratico, PAOLA ANDREONI,

Dato
– il numero elevato di cittadini che risiedono e/o transitano per via Casette di Passatempo;

Letto
– il verbale dell’ 11 ottobre 2012 del Consiglio di Quartiere Padiglione – Passatempo dal quale emerge la problematica relativa ai “parcheggi riservati “ di via Casette;

INTERROGA IL SINDACO 
per conoscere

1)  Le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione Comunale ad adottare un provvedimento  per la  trasformazione, in via Casette di Passatempo,  di  “ tre/ quattro “ parcheggi gratuiti in parcheggi riservati ai residenti;

2) La data in cui è entrata in vigore per via Casette di Passatempo la nuova regolamentazione dei parcheggi con la previsione del divieto di sosta, per alcuni spazi riservati ai residenti;

3)  Se è vero che all’Amministrazione Comunale, alla data odierna,  è pervenuta una sola richiesta di autorizzazione da parte di residenti di via Casette, per l’uso dei suddetti parcheggi riservati;

4) Quali le decisioni assunte dall’Amministrazione Comunale in merito a tale  problematica e alle richieste rappresentate dai cittadini di Passatempo ( dal verbale del Consiglio di Quartiere risulta che sulla questione, è stata avanzata una petizione rivolta all’A.C., sottoscritta da circa 80 cittadini);

5)  Quali decisioni l’Amministrazione Comunale intende assumere per la risoluzione di tale questione;

6) Chiarimenti in merito a quanto accaduto nel  Consiglio di Quartiere di Passatempo-Padiglione del 11 ottobre scorso. Consiglio di Quartiere sciolto anticipatamente dal Presidente, come riportato dal verbale, a seguito tra l’altro della seguente motivazioni: “….- La stampa dell’avviso di convocazione è stata effettuata direttamente dall’amministrazione comunale e pur avendo chiesto, alla Consigliera Onori, l’inserimento nell’ordine del giorno della petizione per l’eliminazione del divieto di sosta in Via Casette, ciò non era avvenuto. “;

 Osimo lì, 27 ottobre   2012

Il consigliere comunale
capogruppo del Partito Democratico
Paola Andreoni

E il Comune (noi cittadini) continua a pagare

Malgrado i continui richiami al contenimento delle spese inutili e la denuncia di sprechi, l’Amministrazione Comunale delle Liste “Sim&Lat” a “testa bassa” continuano a sprecare risorse pubbliche di tutti i cittadini che potrebbero essere dirottate verso finalità sociali a beneficio di tutta la comunità osimana.

Dall’albo pretorio del Comune di Osimo  leggiamo

Cancellato dal DDL STABILITA’ l’aumento delle ore di insegnamento

Il pericolo è scongiurato, dietrofront del governo sulla decisione di incrementare da 18 a 24 ore settimanali l`orario di lavoro per i docenti delle scuole medie e superiori.

Il Paese deve superare la vergogna, perchè mai più accada

E’  finito il sogno. Rimane la vergogna su questa nostra nazione, per aver contribuito a creare questo personaggio ed averlo sostenuto per il ventennio più indecente della nostra storia. Saranno  vaccinati, ora gli italiani ? Dopo che hanno sbattuto il muso contro le false promesse mai mantenute, contro menzogne infinite, oppure si faranno di nuova gabbare alla grande da qualche neo incantatore di serpenti pronto ad entrare in scena?

Torna l’ora solare

Nella notte tra domani, sabato 27 ottobre, e domenica bisogna spostare le lancette di un’ora indietro. La buona notizia è che dormiremo un’ora di più, quella cattiva che farà buio prima, piombando di fatto nel clima invernale, ma per un obiettivo utile: utilizzare meglio le ore di luce.

Consigliabile trascorrere il fine settimana rilassati, altrimenti lunedì ci si troverà con i ritmi saltati e sarà più difficile adattarsi. Buon fine settimana a tutti.

Paola

Elezioni, elezioni, elezioni

Sembra che per colpa del voto che si avvicina, i partiti chiedono che non si aumenti ulteriormente l’IVA.
Sembra che per colpa del voto i partiti chiedono che non vengano ridotte le detrazioni.
Sembra che per colpa del voto i partiti chiedono che non si riducano i finanziamenti per la Scuola Pubblica.
Sembra che per colpa del voto i partiti bocciano il governo sugli “esodati”.

Non credete che si dovrebbe votare un po’ più spesso ?

La ritirata di Silvio

Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol“. Queste le parole all’interno del comunicato con cui Silvio Berlusconi annuncia di non volersi ricandidare alle prossime elezioni.
Dietro a questa decisione , nelle righe del comunicato, si legge la sconfitta, quella di un leader che si rende conto che la sua figura non trova più il favore degli italiani.
Forse è la fine di un’era: dopo Bossi, dopo Formigoni, ecco anche il Cavaliere mollare. Speriamo sia davvero così.

Ciao Silvio, se davvero te ne vai, non ci mancherai. E purtroppo, ci ricorderemo ancora di te per molto tempo per i danni morali, sociali, economici che ci hai lasciato.

Paola

Un Paese sempre più povero

 In questi giorni sono stati resi noti i risultati di due indagini nazionali che hanno messo in evidenza, in modo oggettivo e articolato, il contesto del sempre più grave problema della povertà in Italia.
L’Istat ha pubblicato i risultati del censimento delle persone senza dimora in Italia. L’indagine evidenzia dati impressionanti. Quasi 48 mila persone in 158 Comuni risultano senza dimora da 2 anni e mezzo: oltre un terzo ha meno di 34 anni. Vivono in auto, roulotte, vagoni o in alloggi fatiscenti occupati abusivamente, intorno o all’interno delle stazioni ferroviarie, in luoghi pubblici o privati (loggiati delle Chiese, giardini, angoli meno visibili delle città). Quasi il 30% dichiara di avere un lavoro anche se talvolta saltuario o precario; 9 su 10 ricorrono alla mensa della Caritas o di altra associazione di volontariato. Uomini e donne, spesso giudicati e tenuti a distanza che vivono nella precarietà totale. Persone molto diverse tra loro (giovani senza lavoro, separati impossibilitati a sostenere le spese per un alloggio, stranieri non integrati, persone fragili psicologicamente o con storie di reclusione o dipendenze diverse) ma tutte accomunate dalla disperazione di chi si sente ormai inutile e incapace di far parte di un sistema che o li ignora o fa fatica a intercettarli con proposte in grado di reinserirli adeguatamente.

La seconda indagine, «I ripartenti», pubblicata a cura della Caritas italiana in occasione della Giornata mondiale su povertà ed esclusione, offre un contributo sui numeri sempre crescenti e le tipologie di persone che si trovano in condizioni di grave fragilità e, quindi, di bisogno.

Preoccupa, il silenzio di gran parte dei mass media sull’argomento. Tanta indifferenza di fronte alla massiccia richiesta di aiuto dei tanti che non reggono più l’urto del caro-vita con possibilità economiche in costante riduzione. Troppi i privilegi di alcuni che stridono contro i sacrifici e le fatiche di molti. Quanto si potrà andare avanti ancora così ?

Le “10 idee per cambiare” di Pierluigi Bersani

Si chiama “Il coraggio dell’Italia – 10 Idee per cambiare” il programma con il quale Pierluigi Bersani chiede la fiducia ai cittadini in occasione delle elezioni primarie del Centrosinistra, che si terranno domenica 25 novembre……

» CONTINUA A LEGGERE

Come votare alle primarie e alle urne di aprile

Come votare alle primarie e alle urne di aprile di Eugenio Scalfari • 21-Ott-12 Democrazia italiana ed europea al primo posto
La settimana che si chiude è cominciata a Bruxelles, si è spostata a Roma tra Palazzo Chigi e il Senato, si chiude con le primarie del Partito democratico, precedute dal ritiro di Veltroni dalla carica parlamentare e da quello più “rabbioso” di D’Alema. Nel frattempo il berlusconismo continua a precipitare nel nulla, con gli ultimi sondaggi che danno il 5 per cento ad una lista guidata dal Silvio in versione Santanché. Enrico Mentana direbbe, come fa tutte le sere preannunciando i titoli del suo telegiornale, che c’è una mole di fatti drammaticamente interessanti, ma questa volta è proprio così.
Le conclusioni di Bruxelles penalizzano la Spagna: la Merkel ha dovuto accettare che la vigilanza della Bce su tutto il sistema bancario europeo abbia inizio alla fine del 2013 e sia compiuta nel 2014, ma ha sentenziato che nel frattempo non si estenderà alle banche spagnole. Ciò significa che il Tesoro spagnolo dovrà finanziare le proprie banche ormai prive di liquidità facendo aumentare il debito pubblico.
La domanda è questa: la Cancelliera tedesca esprime un’intenzione o ha il potere di trasformare l’intenzione in un precetto esecutivo? La risposta è no, per diventare esecutiva l’intenzione deve esser fatta propria dalla Commissione europea e questo finora non è avvenuto. L’Italia e la Francia non hanno alcun interesse a veder lievitare il debito di Madrid che è anche alla prese con le richieste di fondi dalla Catalogna e da altre regioni di quel paese. La questione è quindi aperta e Monti e Hollande dovranno impegnarsi al più presto su questo terreno.
* * *
Monti dal canto suo ha ricevuto una pagella sostanzialmente positiva dalla Commissione per quanto riguarda la sua legge di stabilità, ma la medesima pagella è stata invece accolta con molte riserve dai partiti che lo sostengono in Parlamento.
Le critiche, specialmente del Pd, riguardano vari punti di notevole importanza: le detrazioni con un tetto troppo basso, l’aumento dell’1 per cento dell’Iva che annulla di fatto la diminuzione dell’Irpef, l’assenza di provvedimenti a favore dei redditi al di sotto degli ottomila euro. Il governo non si oppone a eventuali modifiche nel corso dell’iter parlamentare purché i saldi restino invariati. In questo caso la domanda riguarda le alternative di copertura: ci sono o non ci sono?
Le alternative ci sono: una maggiore incisività nella lotta contro l’evasione (anche la Commissione europea ci incita a procedere con più energia su questo punto); tagli più consistenti sulle spese correnti, sia quelle delle forze armate sia quella dei contributi alle imprese; il calo degli oneri sul debito pubblico che, a causa della discesa dello “spread”, sono diminuiti di oltre cinque miliardi secondo le ultime stime.
Le cifre complessive di questi interventi sono molto consistenti; il recupero dell’evasione potrebbe fornire dieci miliardi in più del previsto, dei cinque miliardi ricavabili dal calo degli interessi abbiamo già detto; lo sfoltimento dei contributi alle imprese e la riduzione di spesa delle forze armate possono fornire economie fino ad almeno 50 miliardi.
Naturalmente la tempistica richiede parecchi mesi, ma siamo ad un totale realistico attorno ai 70 miliardi. C’è dunque spazio sia per cancellare l’aumento dell’Iva, sia per dare sollievo ai redditi di povertà, sia infine per ridurre il cuneo fiscale attuando per questa via un incoraggiamento alla crescita in attesa che la riforma delle pensioni e le liberalizzazioni entrino a regime.
A rinforzare questa politica economica in sostegno dell’economia reale si tenga presente la previsione (ufficiale) d’una diminuzione del fabbisogno di 40 miliardi nel 2013, con ripercussioni sull’andamento del debito nonché la cessione di alcuni “asset” alla Cassa depositi e prestiti per rendere finalmente esecutivi i crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione.
Cogliamo l’occasione di questo “panorama” per osservare che la diminuzione dello “spread” non è, come molti vorrebbero far credere, uno specchietto per allodole ma un fenomeno estremamente positivo per l’economia reale: riduce gli interessi sul debito pubblico e per conseguenza riduce anche l’interesse praticato dalle banche alla clientela e aumenta la propensione degli investitori esteri a sottoscrivere titoli e obbligazioni pubbliche sul mercato finanziario.
Ciampi a suo tempo stroncò la crisi finanziaria e valutaria che stava soffocando la nostra economia operando unicamente sull’altezza del tasso di interesse. Monti e Grilli stanno anch’essi procedendo su quel terreno che Ciampi aveva indicato. Le forze politiche che respingono come inefficace la cosiddetta agenda Monti guardino più a fondo a questi risultati prima di emettere giudizi temerari.
***
Nell’agenda così “questionata” c’era anche la lotta alla corruzione. Il ministro della Giustizia si è impegnato e ne è uscita una legge che ha ottenuto il voto favorevole del Senato e ora sarà discussa alla Camera dove il percorso è più incerto.
La Severino ha spiegato in un’ampia intervista al nostro giornale il perché della sua soddisfazione per quella legge, ha riconosciuto la validità di alcune critiche ma ha spiegato che le lacune evidenti del provvedimento in discussione non sono errori ma lacune volute che troveranno posto in un altro disegno di legge.
Questo è il pensiero della Severino ma, con tutto il rispetto per le opinioni del ministro, noi la pensiamo diversamente come ha scritto ieri Ezio Mauro.
È comprensibile il rinvio ad altro provvedimento (purché sia presto redatto e presto trasmesso al Parlamento) del ripristino del reato di falso in bilancio e di riciclaggio, ma non altrettanto per la riduzione della pena, e della prescrizione nel reato di concussione per induzione, spacchettato da quello per costrizione che si verifica molto più raramente.
La realtà è che quella norma avrà l’effetto di salvare molti concussori e di estinguere molti processi. Se entrerà in vigore costituirà anche un ostacolo alla sua successiva eventuale revisione avendo posto in essere un’attenuazione punitiva “pro reo” che sarà difficile capovolgere.
Almeno su questo punto, di estrema attualità, il governo dovrebbe emendare la legge o accettare eventuali emendamenti proposti dalle forze politiche più sensibili ai reati di cui si discute e sui quali c’è una profonda diversità tra i partiti dell’attuale maggioranza.
La neutralità del governo non può e non deve essere un limite alla sua azione su un terreno che investe in pieno non soltanto principi di moralità ma infligge anche pesanti danni all’economia e alla competitività dell’imprenditoria italiana.
Quest’ultima considerazione chiama in causa la produttività delle aziende, problema centrale della nostra crisi. Sembrava che le parti sociali stessero per raggiungere un accordo sul tema della contrattazione di secondo livello (aziendale) rispetto al contratto nazionale, ma poi tutto è saltato per iniziativa (corporativa e lobbistica) della Rete imprese e dell’Api e per l’opposizione della Cgil.
Il governo su questo punto è in regola: ha stanziato un miliardo e 600 milioni per detassare i salari se l’accordo ci sarà. Con tempi così grami opporsi all’accordo è un vero e proprio atto di autopunizione, sia da parte delle imprese sia del sindacato massimalista e populista in una fase storica che non consente errori così macroscopici.
Speriamo che le teste inutilmente calde si ravvedano, almeno di fronte al concreto rischio di essere abbandonate dai loro stessi seguaci.
***
Qualche parola per concludere questa rassegna, sullo stato dei partiti.
Il Pdl di fatto non c’è più. Il suo fondatore e capo non sa e non pensa. Ci vuole uno strappo, ha detto Giuliano Ferrara in un’intervista al nostro giornale. Ma non si capisce chi debba farlo e con quali obiettivi. Mantenere la Polverini ancora in circolazione non è cosa tollerabile: il ministro dell’Interno sa bene che la norma di legge in proposito è chiara: con un Consiglio regionale sciolto le elezioni debbono essere celebrate entro novanta giorni. O lo fa la Polverini o lo fa un commissario nominato dal Prefetto o dallo stesso ministro dell’Interno. Perciò la Cancellieri deve muoversi; assistere passivamente allo sperpero continuo e illegittimo di denaro pubblico la renderebbe corresponsabile d’uno spettacolo vergognoso.
Formigoni, con tutte le nefandezze che ha sulle spalle, lo strappo l’ha fatto lui: vuole indire le elezioni da celebrarsi entro l’anno. Una volta tanto è uno strappo salutare. Il centrosinistra indichi un candidato adeguato. Si può. L’avvocato Ambrosoli sembra la persona giusta e non soltanto per l’onorato nome che porta.
Sulle primarie del Pd esprimo una mia personale opinione. Non voglio entrare nel dibattito su Renzi, ne ho già parlato altre volte e non aggiungo nulla al già detto. Ma una cosa sì, deve essere chiara perché non è un’opinione ma un fatto: chi ha messo concretamente in moto queste primarie democratiche, il cambiamento che ne deriva e la mobilitazione che si sta verificando attorno ad esse, è stato Pierluigi Bersani quando ha deciso di abolire l’articolo dello statuto del partito che prevedeva il segretario come unico candidato alle primarie di coalizione.
L’Assemblea del Pd ha approvato quasi all’unanimità che le primarie di coalizione fossero aperte a tutti. Bersani ha messo quindi in gioco se stesso con ripercussioni sia sui sondaggi che vedono il Pd in crescita, sia sugli altri partiti nessuno dei quali prevede le primarie.
La rottamazione fa parte d’un lessico più barbarico che democratico, ma ormai non è più quello il tema e lo stesso Renzi ha dovuto riconoscerlo.
Ora si discutono programmi, contenuti, visioni chiare del bene comune. Un partito di riformismo radicale come quello che Veltroni disegnò al Lingotto di cinque anni fa non può che privilegiare l’eguaglianza nella libertà e non la libertà senza l’eguaglianza. Non può ignorare i vincoli che abbiamo assunto con l’Unione europea e deve battersi per un’Europa federata con le relative cessioni di sovranità da parte di tutti gli Stati nazionali che ne sono membri.
Voteremo in aprile per la democrazia italiana ed europea e per lo stesso obiettivo gli elettori del Pd voteranno il 25 novembre alle primarie. Il sermone è stato un po’ lungo, spero almeno che sia stato chiaro.