Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta

Manifestazioni oggi nelle principali città d’Italia con protagonisti i giovani:  la risorsa di questo nostro Paese, eppure tenuti ai margini.
I dati sono infatti drammatici:
30% di disoccupazione giovanile;
2 milioni di giovani che non studiano non lavorano e non si formano;
– un esercito di lavoratori precari rimasti senza lavoro e senza reddito con la crisi economica.
Metà dei neo laureati poi trova solo lavori non qualificati, mentre il 29% dei lavoratori dei call center aziendali ha almeno un diploma triennale (addirittura anche anche il master).
Per spiegare il record europeo di disoccupazione giovanile, il ministro alla Gioventù  Giorgia Meloni, che dovrebbe tutelarli i nostri giovani,  ha espresso questo giudizio nei loro confronti: “inattitudine all’umiltà” da parte dei giovani italiani. Questo  secondo il Ministro il motivo dell’ alta percentuale di disoccupazione giovanile in Italia.
Credo si debba vergognare. Un ministro del Paese nel quale il precariato di Stato è la colonna portante di molte aziende, della Scuola Pubblica, della Sanità e dell’Università non può permettersi di dire una cosa del genere.
L’umiltà manca molto di più a lei che alla stragrande maggioranza dei giovani italiani. In special modo a quelli che non sono “figli di papà” o “amici degli amici”. Doppi, tripi lavori pur di tirare avanti, umiliazioni costanti sul posto di lavoro sono all’ordine del giorno per milioni di precari e giovani  in Italia.  Questa è la realtà  che evidentemente il ministro non conosce.
E che dire della esibizione di Berlusconi davanti ai migliori talenti neolaureati: non ci sono parole.

Bisogna prendere atto della situazione e avere il coraggio di CAMBIARE per salvare il futuro di questi ragazzi e  del nostro Paese: il tempo sta scadendo.

Paola

Giovani senza lavoro: uno su tre disoccupato.

Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre del 2010 è salito all’8,5%. Lo comunica l’Istat aggiungendo che si tratta dal livello più alto dal terzo trimestre del 2003. L’aumento è stato di 0,1 decimi di punto rispetto al primo trimestre e di un punto nel confronto con il secondo trimestre dell’anno scorso. Particolarmente preoccupante il dato sui giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni: sono disoccupati il 27,9% e in questo caso si tratta del massimo dal secondo trimestre del 1999.

Ma perchè mai dovrebbe interessare a Berlusconi la disoccupazione giovanile?
Se a dicembre la Corte boccerà il Legittimo Impedimento, dovrà inventarsi ancora qualcosa per  evitare il tribunale.
La disoccupazione in questo momento è l’ultimo dei suoi problemi.
Paola