Dalla LegaNord solo false promesse

ALTRO CHE PIÙ SICUREZZA!
Per salvare di nuovo il loro PADRONE, votano per il PROCESSO BREVE annullando in un solo colpo 15.000 processi per truffa, corruzione e omicidio colposo.
ALTRO CHE MENO TASSE!
Nel 2010 la pressione fiscale “reale” ha superato il 51,1%.
ALTRO CHE MENO STATO!
La spesa statale ha toccato nel 2009 il 43,5% del PIL (record storico).
ALTRO CHE PIÙ INCENTIVI AL LAVORO!
Per la Banca Mondiale, nel 2011 l’Italia è passata dal 53° all’80° posto per la facilità di fare impresa.
ALTRO CHE MENO BUROCRAZIA!
Il voto dato dalle Piccole Aziende alla Pubblica Amministrazione è passato da 4,7 (2007) a 4,0 nel 2010.
MA QUALI NUOVE INFRASTRUTTURE?
Le risorse pubbliche per nuove infrastrutture sono calate dai 18.907 miliardi stanziati nel 2008 ai 13.586 miliardi stanziati per il 2011 (meno 28,1%).
MILLANTANO PIÙ ESPULSIONI?
Il numero di stranieri effettivamente allontanati dal territorio nazionale è sceso da 26.779 nel 2007 a 18.361 nel 2009 (meno 31,4%).

Ecco le  proposte del PARTITO DEMOCRATICO

LAVORO
Un piano per donne e giovani. Riforma degli ammortizzatori sociali e contrasto alla precarietà.
SCUOLA
Investimenti certi per asili, scuole, università e ricerca.
LEGALITA’
Lotta all’evasione fiscale e rispetto delle regole. Sempre.
SVILUPPO
Con le AZIENDE che investono nei settori emergenti.
Meno burocrazia per chi FA IMPRESA .
FISCO
Meno tasse su chi lavora e produce.
ALIQUOTE PIU’ ALTE sulle grandi rendite finanziarie.

Via da Roma i Ministeri

Le ultime dichiarazioni di Calderoli sembrano  un inno agli sprechi:  federalismo per lui significa delocalizzare i ministeri, accrescendo così strutture  disperdendo risorse. Con questi politici  sotto l’albero come regalo rischiamo di trovare solo  carbone.
Le famiglie sempre più povere e le associazioni di volontariato che rischiano di vedersi tagliati i fondi, ringraziano.
Ed è proprio in momenti come questi che rimpiangi ancor di più persone capaci come Tommaso Padoa-Schioppa, che ci aveva fatto entrare nell’euro e che aveva risanato i conti pubblici.

La scuola: come deve essere per la Lega.

 

Meno ore e meno anni (tanto poi si recuperano ripetendoli).

 il consigliere regionale della Lombardia   Renzo Bossi detto  il trota

Il PD che voglio bene

Pensate che bello se sulle prime pagine dei giornali nazionali ci fosse scritto:

“Adro, il PD in piazza contro l’occupazione leghista della scuola pubblica”.

al posto di “Veltroni: ‘sono 75 le firme al suo documento”.

La lega vicino alla gente? Mensa non pagata, bambini fuori dalla scuola.

Notizia tratta dal sito del giornale online del  Manifesto  ( www.ilmanifesto.it).

” Nessuno si chiede perché le persone non paghino la mensa per i figli? Dimenticanze? Impossibilità di pagare? Ma i bambini cosa c’entrano? Si denuncino i genitori se è il caso (o li si aiuti economicamente) ma non si tocchino i bimbi. E’ vergognoso che ci si  accanisca su di loro che non hanno nessuna colpa se i genitori non pagano quanto devono (Redazione) (www.ilmanifesto.it)

Neanche a pane e acqua, bensì fuori da scuola per due ore. Dove non si sa, non è questione che interessa l’amministrazione leghista di Adro. Siamo in  provincia di Brescia, e la guerra contro i bambini figli di famiglie che non pagano la mensa scolastica vede protagonista un sindaco del Carroccio: Oscar Lancini. Le polemiche contro un’analoga iniziativa adottata il mese scorso a Montecchio Maggiore, nel Vicentino, dove gli alunni morosi furono sfamati con panini imbottiti e una bottiglia di acqua, non hanno intaccato i primi citadini in camicia verde. Così da stamattina 40 bambini dell’Istituto comprensivo di primo e secondo grado di via del Lazzaretto a Adro non saranno ammessi alla mensa scolastica. La circolare che è stata recapitata ai genitori – tramite bambini, che si sono visti consegnare in classe una busta chiusa di cui tutti i compagni conoscevano già il contenuto, si può immaginare la vergogna – parla chiaro: «L’organizzazione scolastica non ha nessuna possibilità e risorsa strutturale ed economica per garantire agli alunni l’assistenza e soprattutto un pasto alternativo rispetto a quello fornito dall’amministrazione comunale con il servizio della mensa scolastica». Insomma, scrive il dirigente scolastico , la scuola non sa né come assistere, né cosa dare da mangiare ai bambini se non ci pensa chi ne ha la responsabilità, cioè il Comune. Quindi l’unica soluzione è che i figli dei morosi durante le ore dei pasti escano da scuola. Ma siccome si tratta di minorenni la circolare specifica che «dovranno essere ritirati dalla scuola alle 12,10 e riaccompagnati dai genitori alle 14,10 per le lezioni del pomeriggio». Ma come faranno i genitori che lavorano? E la mensa non è forse orario scolastico obbligatorio? Il sindaco Lancini non si fa, evidentemente, tante domande. Contro la decisione dell’amministrazione comunale di Adro si sono mossi la Caritas e lo Spi Cgil, che hanno annunciato un’iniziativa di protesta: volontari porteranno nella scuola cibo, frutta e acqua per i bambini esclusi dalla mensa. Ma da quanto è trapelato, il sindaco non ha intenzione di permettere l’ingresso nelle aule scolastiche dell’associazione cattolica e del sindacato dei pensionati.
Lancini è famoso per le sue iniziative contro gli immigrati extracomunitari: anni fa mise una taglia sui clandestini, ad Adro gli extracomunitari sono sistematicamente esclusi dai bonus per le famiglie bisognose. Ma dalla guerra agli immigrati, la politica dell’amministrazione leghista sta virando velocemente verso la guerra contro tutti coloro che si trovano in difficoltà economiche e sociali. L’esempio della mensa scolastica è lampante. La maggior parte di bambini esclusi è di origine straniera, ma non sono stati risparmiati i bambini italiani. Spesso alle spalle hanno già il dramma della crisi economica e della perdita del lavoro dei genitori.

E questa sarebbe la Lega di cui dovremmo prendere esempio per capacità di  diffondersi nel territorio e stare vicina, dalla parte della gente ?
Paola Andreoni

il vangelo apocrifo leghista

Ricevo dal mio amico Andrea e pubblico
” Ho letto su “La Stampa” di venerdì 12 marzo un’intervista ad alcuni esponenti di un partito che si dice sostenitore delle radici cristiane dell’Italia.
Tali onorevoli plaudevano a crepapelle alla recente sentenza della Corte di Cassazione secondo la quale gli stranieri irregolari vanno espulsi anche quando hanno i figli che frequentano la scuola in Italia, dimenticando, lui leguleio, che la stessa Corte il 19 gennaio 2010 e il 16 ottobre 2009 aveva sentenziato in modo esattamente opposto.
Dal momento che gli esponenti  leghisti  tirano in ballo anche (vorrei dire, nuovamente, avendolo già fatto in altre occasioni) la Caritas che ha la colpa di “garantire” un pezzo di pane a chi ha fame, ho sentito l’urgenza di indagare sulle fonti di una mentalità e sistema di “valori” che sembrano trovare vasti consensi.
E così ho scoperto l’esistenza di un “vangelo apocrifo” recentemente comparso in una landa desolata di una regione che dicono chiamarsi “padania”.
Ne trascrivo alcuni passi, a mio parere significativi.

“In quel tempo, a Gesù furono portati dei bambini perché li benedicesse. Il Maestro li osservò accuratamente e, vedendo che alcuni di essi erano stranieri e poveri, li scacciò con sdegno lontano da sé.
Rivolgendosi poi ai suoi discepoli, così insegnava loro: <<Guai a voi se accoglierete questi piccoli, se li lascerete frequentare le scuole dei vostri figli, se addirittura permetterete che siano curati quando si ammalano, e per di più gratis!
In verità vi dico: questa non è la loro terra, ma la vostra e solo voi possedete le chiavi per far entrare chi volete, al vostro servizio, e di scacciare chi non volete.
Quando il Figlio dell’uomo verrà per giudicare tutte le genti, dirà a voi, che sarete alla sua destra: venite, benedetti, perché non avete, come quella gentaglia della Caritas, dato da mangiare all’affamato, rivestito chi non aveva di che coprirsi, dato alloggio dignitoso a chi era senza tetto, accolto chi era forestiero. Siate benedetti perché lo avete respinto e costretto a tornare nella miseria da cui aveva ingiustamente tentato di fuggire. E’ infatti un delitto imperdonabile pretendere di cercare una vita migliore per sé e per i propri figli.”

Oh ! Finalmente ho capito a quali “valori” questi integerrimi difensori del Crocifisso si ispirano.
Sono andato, allora, a leggermi il significato del lemma “apocrifo” riportato nel vocabolario
della lingua italiana della Treccani. “apocrifi sono quei vangeli che la Chiesa cattolica esclude dal canone delle Sacre Scritture, in quanto non ne riconosce l’ispirazione divina”.
Meno male ! Ho ripreso a sperare che l’intelligenza e la lungimiranza di noi mortali prima o poi
riprendano quota.
Ciao Paola, Andrea.

Indietro di cento passi.

Sembra impossibile eppure è vero, l’hanno promesso ( a giugno in campagna elettorale ) e lo hanno fatto.
L’ amministrazione leghista di Ponteranica appena eletta ha rimosso l’intitolazione ( e la targa ) alla biblioteca comunale a Peppino Impastato,  il giovane siciliano ucciso nel 1978 dalla mafia per intitolarla ad un prete,  padre Giancarlo Baggi.

La Giunta Comunale

Richiamata la propria deliberazione nr. 86 del 24.06.2009 con la quale questa Amministrazione ha deciso di modificare l’intitolazione della Biblioteca Comunale non più alla memoria di “Peppino Impastato” ma a “Padre sacramentino Giancarlo Baggi“;
(…)
Delibera
(…)
Di revocare con decorrenza immediata la deliberazione di Giunta Comunale nr. 80 del 08.05.2008 con la quale la biblioteca fu intestata alla memoria di “Peppino Impastato” individuando gli spazi semplicemente come “Biblioteca comunale di Ponteranica”;
(…).

Nel frattempo la congregazione dei Padri Sacramentini – la congregazione di cui faceva parte anche Padre Baggi – ha emesso un cmunicato stampa:

Congregazione del SS. Sacramento  Curia Provinciale Italiana
COMUNICATO STAMPA
la biblioteca comunale torni ad essere dedicata a Peppino Impastato

In relazione agli articoli pubblicati oggi dalla stampa sulla decisione di dedicare la bibliotecadel Comune di Ponteranica (BG) a un religioso sacramentino rimuovendo la targa di Peppino Impastato, P. Santi Rizieri, Superiore Provinciale della Provincia Italiana dei Padri Sacramentini, precisa che:
– questa decisione è stata presa in assoluta autonomia dall’Amministrazione di Ponteranica e i religiosi sacramentini ne sono venuti a conoscenza solamente dopo che la delibera in questione era già stata approvata;
– la Comunità dei Padri Sacramentini riconosce e stima l’operato che contraddistinse il lavoro di padre Giancarlo Baggi, ma non può approvare che la memoria di un confratello sia usata in una logica di contrapposizione e di divisione, tanto più se questa contrapposizione riguarda un testimone di giustizia come Peppino Impastato, ucciso per il suo impegno civile.
I religiosi sacramentini auspicano dunque che la biblioteca comunale torni ad essere dedicata a Peppino Impastato, fiduciosi che l’Amministrazione comunale riuscirà a trovare soluzioni alternative per ricordare l’opera di padre Baggi.
p. Giuseppe Bettoni, vicario provinciale

Non servono ulteriori commenti.
Il Sindaco di Ponteranica farebbe bene a tornare sui suoi passi ( dimettersi e tornare a casa ).

I naufragi al largo della Sicilia, come durante la Shoas si faceva finta di non vedere i convogli pieni di ebrei.

Con questo paragone l’Avvenire, quotidiano dei vescovi, ha voluto descrivere la tragedia dei giorni scorsi nel canale di Sicilia. Nel naufragio di un gommone a cui nessuno ha prestato soccorso sono morte 73 eritrei. Un triste bilancio stilato dai soli cinque compagni di viaggio rimasti superstiti. “Una grave offesa all’umanità” è stata la denuncia della Conferenza episcopale italiana.

Occhi chiusi “non si è voluto vedere il barcone degli eritrei dispersi in mare”, certo non vederli per non soccorrerli, questa è la politica del nostro governo, della Lega  e del PDL.
Una grave offesa all’umanità e un omissione imperdonabile per questo disprezzo della vita che invece a parole, si solo a parole si difende .
“Nessuna richiesta di soccorso”, una replica vergognosa dopo molto silenzio è stata diffusa dal ministero dell’Interno: “Nessuna richiesta di soccorso, dal gommone che trasportava i cinque eritrei, è pervenuta alle autorità italiane prima di quella che ha consentito l’intervento del pattugliatore della Guardia di finanza, né l’imbarcazione è stata mai avvistata dai numerosi servizi di pattugliamento che quotidianamente si svolgono nell’area”.

Così ha dichiarato  il segretario del PD:

Qui non è più problema di destra o di sinistra, qui siamo di fronte ad una tragedia annunciata,causata da norme immorali e ingiuste contrarie al diritto internazionale che hanno anche l’effetto pratico di ostacolare il soccorso in mare. Il governo sta facendo scelte macchiate di xenofobia e di razzismo: non si può perdere la capacità di indignarsi di fronte all’orrore.

La barbarie messa in moto dalla Destra italiana  comincia a superare gli argini e possiamo augurarci che qualcuno in questa Italia addormentata cominci a pensare che è tempo di scendere in piazza.
Paola Andreoni

Il test della “cadrega” …

Titoli di studio, dedizione ed esperienza sul campo? Non basta. La Lega Nord con il consenso del PDL ci riprova e chiede di introdurre un novello criterio di selezione per determinare la bontà degli insegnanti: la conoscenza del dialetto locale. La deputata del Carroccio Paola Goisis ha infatti proposto di rendere obbligatorio un test di dialetto per chiunque voglia insegnare in una scuola italiana. E si ipotizza già il dialogo dei prof alla prova della “cadrega” ( vedi il video).
Tutto questo per arginare “l’indecente invasione” della Padania da parte di professori “immigrati”, se passa la proposta leghista i professori saranno sottoposti ad un ”test dal quale emergerà la loro conoscenza della storia, delle tradizioni e del dialetto della regione in cui intendono insegnare”. La parlamentare leghista Paola Goisis ha spiegato che, a suo modo di vedere, si ovvierà alle disomogeneità dei titoli di studio, che passeranno in secondo piano. Insomma, con il provvedimento della Lega, non importerà più che un insegnante sappia l’italiano, la storia la geografia, sarà sufficiente che parli il dialetto del posto e che magari ne conosca le usanze e i piatti tipici.