Mentre Osimo soffre per le conseguenze drammatiche della crisi economica e finanziaria, le Liste cittadine alla guida della città, – pressate da Buccelli ( Futuro e Libertà ) che rivendica un assessorato come contropartita per l’appoggio politico dimostrato – , discutono e litigano sulle poltrone.
Un settimo Assessore del quale nessuno vede la necessità. Solo pochi mesi fa, il Sindaco Simoncini si è visto sottrarre la maggior parte delle deleghe, dei compiti e delle funzioni a favore dei consiglieri comunali di maggioranza e in particolare dell’altro “Sindaco” . Una sorta di “commissariamento” del Sindaco eletto.
Ecco, questo si sta consumando in città, il peggior esempio e servizio che la politica possa dare ad una comunità. Una comunità il cui presente è cupo per via di una crisi che si manifesta con la chiusura giornaliera di importanti insediamenti industriali, e il cui orizzonte appare ancor più preoccupante dato l’imminente approvazione della così detta Legge di stabilità che colpirà ancora una volta i Comuni e i loro gia “magri” bilanci.
Nel Paese, visti i tempi che corrono, si chiede alla politica: “un passo indietro” , una riduzione degli spazi e un contenimento dei costi. Ad Osimo invece, le liste alla guida della città, indifferenti agli allarmanti messaggi che arrivano dalla società civile e con atteggiamento anacronistico rispetto alla realtà , sono impegnate a discutere e prendono provvedimenti a favore :
1) di un nuovo assessore;
2) di aumenti dei compensi per i Presidenti delle società partecipate;
3) di aumenti delle indennità a favore di alcuni dirigenti esterni.
L’azione amministrativa per la città, le idee e gli interventi per favorire la ripresa economica delle imprese cittadine e per aiutare le famiglie osimane in difficoltà, sono tutte bloccate perchè nel Palazzo Comunale ci si preoccupa e si discute esclusivamente di politica, nella sua accezione più bassa: poltrone ed incarichi.
Siamo alle solite. Un ulteriore segno dell’incapacità e dell’inconsistenza politica del Sindaco Simoncini e delle Liste cittadine, sempre più lontani dai problemi degli osimani e sempre più succubi e prigionieri della volontà e delle ambizioni personalistiche del loro “grande capo”.
Ci aspettiamo un sussulto di orgoglio, una presa di distanza da parte di quegli “onesti e puri” esponenti delle Liste capaci di aprire gli occhi, e rendersi conto dei veri interessi e mire che regolano la vita del movimento delle civiche osimane.
E’ chiedere troppo ?
Non prendere le distanze a lungo andare vuol dire diventare complici dello stesso disegno e si sa che questo non ha niente a che fare con il bene della città e degli osimani.
Paola
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