La testimonianza di padre Daniele Moschetti

Da Gerusalemme, ricevo e pubbllico la testimonianza di p. Daniele Moschetti. 

 “Vivo da tre mesi a Gerusalemme Est vicino al muro di divisione della città tra Palestina e Israele. Qui in questa parte della città c’è il più grande raggruppamento di palestinesi della città. (…) Una città divisa non solo dal muro ma anche da linee invisibili geografiche (infatti dalla Porta di Damasco incomincia un altro mondo). Ma queste linee di demarcazione sono anche culturali, religiose, storiche, sociali, politiche ed economiche. Ciò che sta succedendo a Gaza, soltanto a 90 km di distanza, ha dell’assurdo ed è davvero un insensato e grave crimine di guerra.

Centinaia e centinaia di civili stanno morendo nella completa impotenza e indifferenza di tanta gente. Bambini, donne, vecchi e malati la maggioranza di questa piccola striscia di Gaza. I bambini e gli adolescenti sono più della metà della popolazione. Strazianti immagini di piccoli bambini e ragazzi, donne e anziani che sono le vere vittime di questo conflitto. Addirittura medici e personale sanitario che vengono uccisi, feriti e respinti  dal campo di battaglia così confuso pur indossando camici e segnalazioni mediche. Vengono ostacolati se cercano di raccogliere e portare aiuto alle vittime colpite da bombe d’aereo o dai carri armati e dalle granate sparate dai soldati ma anche dalle navi dal mare!!  Ambulanze con feriti a bordo vengono fatte saltare senza motivo asserendo che contengono militanti di Hamas e non personale medico!!

E così anche scuole e case civili. Siamo alla pazzia totale!! Un assedio da tutti i fronti senza via di scampo. Una trappola mortale congegnata da mesi da questo governo israeliano con precisi obiettivi e con un lavoro di spionaggio all’interno di Gaza per segnalare gli obiettivi di Hamas durato quasi un anno per preparare questo attacco criminale, crudele e spietato. E ciò che l’esercito e soprattutto il loro governo affermano un’azione clinica e precisa a debellare Hamas è e sta diventando una carneficina voluta e programmata! Ad oggi l’esercito israeliano dice di aver già compiuto con successo e portato a termine quindi eliminato più di 750 obiettivi militari di Hamas. E questi obiettivi non sono solo punti del movimento di Hamas ma moschee, ospedali e dispensari, scuole, case civili, campi profughi e tanti altri.

Tutti sono armati?? Tutti sono militanti di Hamas? E tutti i palestinesi sono terroristi? E i bambini? E i bambini sono terroristi anche loro così come i medici, le donne e i malati??
No…non ditemi che la guerra è così e che queste cose succedono!! Perché c’è molto di più!!
La pazzia dei leaders politici accecati di potere, sia Hamas che il governo israeliano, che usano i loro due popoli per continuare a dividerli, a uccidersi e soprattutto a non creare un dialogo vero che possa portare a un vero processo di pace e di giustizia per il bene comune di entrambi.”

Fermatevi

fermatevi2

Si fatica a trovare le parole e le azioni per l’ orrore di Gaza. Non solo per i bambini (e gli altri esseri umani, civili o militari) che soccombono in un conflitto feroce, combattuto fra le case, e che ne sono segnati per sempre nel corpo e nello spirito. Ma per la mancanza di senso. 20 anni fa, nel 1988, l’ OLP riconosceva finalmente lo stato di Israele e il suo diritto ad esistere in sicurezza, e ciò rendeva possibile l’avvio di un processo di pace in Palestina. C’è da chiedersi quale cecità politica abbia in questi vent’anni reso vano quel processo, delegittimato e sconfitto i settori più ragionevoli, distrutto la società palestinese, favorito il fanatismo distruttivo di Hamas.
Ora, subito, un cessate il fuoco: lo chiedono l’Unione Europea, l’ ONU, finalmente anche gli Stati Uniti. Per la prima volta, la protesta palestinese ha investito direttamente le città europee, in troppa solitudine e con pericolosa presenza dei settori integralisti che a nessuna pace sono interessati, ma alla guerra (santa) infinita: la  jihad.

Le forze democratiche devono scendere decisamente in campo, a fianco dei nostri fratelli e concittadini palestinesi ed ebrei per esigere una pace finalmente giusta, due stati per due popoli che si riconoscano reciprocamente nella dignità e nei diritti.