Osimo ha posato anno scorso, il 29 gennaio 2020, la sua pietra d’inciampo, a ricordo della concittadina Annita Bolaffi che ha vissuto l’orrore di anni che rischiano di essere dimenticati.
Annita Bolaffi, figlia di Giuseppe Bolaffi e Sandrina Levi è nata ad Osimo il 7 agosto 1886. Coniugata con Leone Latis.(anche lui deportato nel campo di sterminio di Auschwitz dove è stato assassinato) è stata arrestata a Brissago (Varese). Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah, assassinata nel febbraio del 1944 dopo due mesi all’arrivo nel campo di sterminio.
Queste sono le “pietra di inciampo“, pietre che, rompendo all’improvviso l’uniformità della pavimentazione, segnano un tragico fatto storico e personale di cui è necessario conservare le tracce. Quel pietrino posto davanti l’ingresso del nostro Comune è memoria, verso la città affinché non sia mai indifferente a ciò che è stato un lager, a ciò che sono state le leggi razziali. Per questo anche Osimo, come tante città di tutta Europa, ha scelto di spezzare le sue strade con le pietre d’inciampo,
Paola Andreoni
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