Quali sono le novità introdotte dal decreto legislativo sulle rinnovabili in ordine al fotovoltaico sui terreni agricoli ?

Sono andata a cercare  le novità introdotte dal decreto legislativo sulle rinnovabili in ordine al fotovoltaico sui terreni agricoli. Non mi sembrano molto chiare  e non capisco se rappresentano una limitazione all’utilizzo dei terreni agricoli come tutti noi ci auspicavamo.

 Su questa tematica il decreto si sviluppa con una formulazione  molto complessa. Recita l’art. 8 (Requisiti e specifiche tecniche) all’attuale punto 4: dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, l’accesso agli incentivi statali è consentito a condizione che, in aggiunta ai requisiti previsti dall’allegato 2:
a) la potenza nominale di ciascun impianto non sia superiore a 1 MW e, nel caso di terreni appartenenti al medesimo proprietario, gli impianti siano collocati ad una distanza non inferiore a 2 chilometri;
b) non sia destinato all’installazione degli impianti più del 10 per cento della superficie del terreno agricolo nella disponibilità del proponente.
Il primo punto, cioè il limite di 1 MW all’incentivazione, è piuttosto chiaro. L’aggiunta dei terreni “appartenenti allo stesso proprietario” con la distanza di due chilometri tra un impianto e l’altro è una novità, e non del tutto indifferente. Perché si parla di proprietà dei terreni, non della disponibilità degli stessi: dunque è un vincolo in capo ai proprietari dei suoli, che non possono – ad esempio – affittare due diversi lotti a proponenti diversi se non garantendosi che costruiranno i rispettivi impianti alle dovute distanze.
L’ultimo punto  “a condizione che il rapporto tra la potenza nominale dell’impianto e la superficie del terreno agricolo nella disponibilità del proponente non sia superiore a 100 kW per ogni ettaro di terreno”. Un limite che è stato considerato eccessivo, e che è quindi stato trasformato nella percentuale del 10%: però riferita all’intero terreno agricolo nella disponibilità del proponente. Dunque la soglia non è più sulla proprietà, ma sulla disponibilità.
Se ho interpretato bene la legge, ora le tre diverse limitazioni vanno dunque a sommarsi:
1) nessun impianto superiore a 1MW + 2) proprietari dei terreni che garantiscono la distanza tra impianti + 3) documentazione della disponibilità totale di area agricola del singolo proponente (teoricamente anche in diverse zone o regioni) e calcolo del 10% come massima superficie utilizzabile.
NB: I limiti di cui al comma 4 non si applicano ai terreni abbandonati da almeno cinque anni.

Il PAESAGGIO è un patrimonio naturale, culturale e una risorsa economica di TUTTI

 

Fotovoltaico e tutela del PAESAGGIO: è preoccupante la situazione in Osimo

Venerdì 4 febbraio si è svolto in Osimo, alla presenza di un numeroso pubblico, il convegno organizzato dal PD di Osimo sul tema:

 

———————Fotovoltaico e tutela del  paesaggio ” 

 Il segretario di circolo Mauro Pellegrini in apertura di seduta ha chiarito la posizione favorevole  del PD riguardo alla produzione di energia da fonti rinnovabili che deve però tradursi in un corretto ed equilibrato inserimento nel territorio conciliando tutela e sviluppo. Cosa che però non è certamente avvenuta nella nostra città: basti pensare che gli impianti fotovoltaici ad Osimo sviluppano una potenza pari ad un quinto di quella prodotta nella Provincia di Ancona, e questo in ragione dei grandi impianti presenti sul nostro territorio. Questo anche grazie a dei meccanismi di incentivi statali del fotovoltiaco molto convenienti che però hanno drogato il mercato. Accade infatti che gli incentivi statali sono finanziati dagli utenti con una componente della bolletta elettrica, ma a fare l’ ”affare” del fotovoltaico non sono certamente gli agricoltori, ma spesso multinazionali, società finanziarie e immobiliari.
Paola Andreoni capogruppo PD ha illustrato, con filmati e slide, l’impatto degli impianti fotovoltaici sul territorio di Osimo e la necessità per il Comune di dotarsi di un regolamento che possa permettere un controllo ragionato dell’inserimento degli impianti nei terreni agricoli.
All’incontro hanno partecipato Enzo Giancarli, consigliere regionale PD, che ha illustrato la LR 12/2010, la modifica alla LR 7/2004 in tema di “disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale” e le nuove linee guida, mettendo in luce come con la nuova disciplina normativa vi sarà certamente un forte stop  alla proliferazione degli impianti fotovoltaici a terra.
L’urbanista Riccardo Picciafuoco ha messo in evidenza la grave compromissione del paesaggio marchigiano a causa del proliferare dei pannelli sui campi, soprattutto a causa dell’inerzia del legislatore statale  che è intervenuto sulla materia con ben sette anni di ritardo. Sebbene la legge regionale è stata molto importante, sono però auspicabili altri interventi , come ad esempio quello di tenere conto, nel rilascio delle autorizzazione,  della fertilità dei campi.
Sono inoltre intervenuti il Presidente  della federazione Provinciale della  Coldiretti Maurizio Monnati e il Pesidente regionale della CIA Nevio Lavagnoli  che hanno espresso la loro forte preoccupazione rispetto a quanto si sta verificando sul nostro territorio con la diffusione così invasiva e incontrollata degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli. In particolare sono  state evidenziate le gravi conseguenze determinate con  questa sottrazione di terreno  che si riflettono sia sulle attività agro alimentari, sia sulla perdita di fertilità dei terreni,  soprattutto quelli  in pianura e ovviamente sul paesaggio.
Si è anche raccolta la preoccupazione di molti sulle negative ripercussioni che si potrebbero determinare sul valore delle case, sulla diminuzione di interesse turistico-ambientale del nostro territorio e sulla perdita delle potenzialità di mobilitazione di ulteriori risorse economiche nel territorio.
E’ stato messa in evidenza anche la mancanza di un processo decisionale partecipato e democratico al quale i cittadini hanno diritto quando si tratta di modificare pesantemente un bene comune quale è il paesaggio e l’ambiente in cui vivono, e nel quale viene anteposto l’interesse del singolo rispetto a quello dell’intera  comunità.
Ciò che si prospettava come una grande opportunità per il risparmio energetico e per l’ambiente, si è trasformato in un grande problema per il quale è difficile trovare soluzioni visti i danni al paesaggio che sono stati già arrecati.

        Mauro Pellegrini
segretario di circolo PD OsimoFotovoltaico di Pollenza, anche ad Osimo è stato autorizzato un maxi impianto di 5.000 kv che verrà installato nelle campagne  adiacenti via di Filottrano

 

Il PAESAGGIO è un patrimonio naturale, culturale e una risorsa economica di TUTTI

Pannelli fotovoltaici sui tetti delle abitazioni e   non su terreni agricoli

———————————Costituzione della Repubblica Italiana 
Articolo 9
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

Ecco quanto sta succedendo nelle campagne e nelle colline osimane.

Osimo via San Giovanni 3 impianti da 197 kw 

Osimo via Chiaravallese  impianto da 2.000 kw 

Osimo come si presenta il paesaggio, da via Campoceraso

Osimo via Coppa  impianto da 450 kw 

Osimo via Coppa impianto autorizzato per 715 kw, altro terreno sottratto all’agricoltura

Osimo via Jesi anche Latini partecipa, un impianto attivo per 1.000 kw e un secondo impianto in costruzione per altri 2.000 kw

Osimo “stradone” Campocavallo 1.000 kw

Osimo zona centro commerciale “Le coccinelle” 900 kw

Osimo zona San Sabino 1.000 kw impianto gestito da una soc.partecipata la Im.Os. srl

Altri miriadi di impianti sono stati già autorizzati (tratti colorati di verde) sui terreni agricoli osimani:
– in via di Filottrano un mega impainto di 5.410 kw;
– a Campocavallo altri tre impianti di kw 2.000, 400 e 700;
– a Passatempo altri due impianti:
– San Biagio,  Santo Stefano, Aspio, Osimo Stazione.

Grazie alla connivenza dell’amministrazione “Simoncini&Latini” ( dove plurimi sono gli interessi allo sviluppo degli impianti intensivi:  da quello di Assessori  progettisti, a quello di Consiglieri diretti proprietari )  ad Osimo i parchi fotovoltaici a terra stanno crescendo come funghi.
Salviamo Osimo dalla cementificazione e dallo scempio della nostra bellissima terra.

Fermiamo il fotovoltaico sui suoli agricoli.
Si al fotovoltaico sui capannoni, tetti, parcheggi e sui piccoli impianti per auto sufficienza.
Solo cosi possiamo avere un futuro per i noi e i nostri figli.

Il  PAESAGGIO   è un patrimonio naturale, culturale e una risorsa economica di TUTTI

Non va bene il fotovoltaico industriale sulle aree agricole perché il PAESAGGIO è un patrimonio di tutti

Lo sviluppo delle energie rinnovabili va  incentivato, vanno bene i pannelli fotovoltaici sui tetti, sulle aree dismesse ma NON  SUI TERRENI AGRICOLI. 

Ne parliamo venerdi 4 febbraio 2011 alle ore 21 nella  sala conferenze Astea
ad Osimo in via Guazzatore

la  cittadinanza è invitata a partecipare

” No al fotovoltaico sulle aree agricole perché il PANORAMA è un patrimonio naturale, culturale e una risorsa economica  di TUTTI. “

Paola Andreoni