Osimo calls World: Emanuele Re

Re Emanuele ( con l’acquisizione della cittadinanza francese Emmanuel) è nato in Osimo il 29 aprile 1992.

Emanuele ( Emmanuel ) dalla frazione osimana di San Biagio al “centre du monde”: Paris, la Ville Lumière, ad  insegnare letteratura ai nostri “cugini” francesi.

Re Emanuele  “le professeur” , un osimano a Parigi

Sono Emmanuel o se preferite Emanuele, e da quasi 7  anni vivo a Parigi dove lavoro come insegnante,  professore in ruolo di lingua e cultura francese,  in un liceo statale di secondo grado (medie/superiori).

Sono nato il 29 aprile 1992 ad Osimo e ho vissuto a San Biagio fino all’età di 19 anni.  I miei genitori, abitano sempre nella frazione, e  si chiamano RE Rino e SEVERINI Anna. Mio padre lavora come ingegnere ferroviario presso Trenitalia, e mia madre lavora come impiegata presso la leva militare di Ancona.

Ho studiato al liceo scientifico bilingue “Corridoni-Campana” della nostra città, poi ho proseguito i miei studi alla facoltà di lingue di Urbino. Durante la triennale ho partecipato al programma Erasmus (un anno a Strasburgo – Francia). Ho continuato i miei studi a Parigi con una specialistica all’EHESS in studi comparatistici storia-letteratura. Ora sono al quinto anno di dottorato in teoria della letteratura. 

Dall’età di sei anni fino a diciannove anni ho fatto  parte dell’associazione “Atletica Osimo”. I professori Gino Falcetta e Giorgio Gioacchini sono stati i miei allenatori nelle specialità dei 110 mt. e 400 mt ostacoli e componevo, altresì, la squadra osimana della staffetta 4×100 metri (con Emmanuel Agyeman, Andrea Ghergo, e Lorenzo Barontini) Ho partecipato a diverse gare riscuotendo anche importanti risultati agonistici, ricordo  un favoloso 9,97″ registrato sulla pista di via Vescovara nella gara di velocità, sulla misura di 80 mt. che mi ha valso la vittoria nella coppa Marche.

Sin da quando ero piccolo ho sognato di viaggiare e di vivere altre esperienze oltre quelle che la città di Osimo potesse offrirmi. Così, una volta ottenuta la maturità scientifica mi sono iscritto alla facoltà di lingue di Urbino, consapevole che quella sarebbe stata la mia via. Una volta scelte le lingue che avrebbero caratterizzato il mio percorso universitario, francese-russo-inglese, mi sono lanciato finalmente in quello che volevo fare da tanto tempo : studiare e scoprire nuove culture. Dopo già un anno di Università, ho potuto partecipare al programma Erasmus e trascorrere un anno a Strasburgo (Francia). Conoscevo già la Francia grazie ad alcuni viaggi/vacanze fatti prima : Parigi, Nizza, Brest, Tolosa. Finito l’Erasmus, ritorno in Italia e finisco la triennale. Tempo otto mesi e le valigie si riempiono di nuovo per ritornare in Francia. 


Mi trasferisco a Parigi e inizio la specialistica presso l’EHESS (école des hautes études en sciences sociales) in studi comparatistici fra la Francia e la Russia (storia e letteratura).

Il percorso scolastico compiuto ad Osimo, con tutto il bagaglio di conoscenze e  di competenze che mi ha trasmesso sono è  stato importantissimo nelle mie sfide successive. Un grazie ed una menzione particolare le devo alle mie professoresse di francese del liceo di Via Aldo Moro:  la prof. Fiorella Buccolini e la prof. Giuliana Giuliani. Sono loro con il loro metodo di insegnamento che  mi hanno fatto amare la lingua e la cultura/letteratura francese. Insegnamenti che ho fatto miei e che oggi fanno parte del mio metodo di insegnamento, della mia  tecnica di comunicazione e della  didattica con cui affronto le lezioni nelle mie  classi di allievi francesi.

Anche la triennale ad Urbino mi ha aiutato, per primo a scoprire moltissimo di me stesso, poi  a sviluppare tantissime capacità ed avere numerose opportunità di percorsi di relazioni internazionali che hanno poi facilitato   il passaggio dall’Italia alla Francia.
L’Università ha indubbiamente avuto un ruolo importante nel mio percorso professionale e umano ma a questo vanno aggiunti: i miei mentori accademici e lavorativi, l’aiuto dei miei compagni ed avere imparato ad ammettere di non sapere mai abbastanza.

Grazie ad un Erasmus placement, e senza sapere di non sapere abbastanza bene l’inglese e il francese, mi sono ritrovato in giro per il Mondo e nel frattempo la conoscenza delle lingue é notevolmente migliora. 

Ho lavorato come cameriere stagionale ad Osimo e a Numana. Ho continuato a lavorare come cameriere i primi due anni a Parigi per poter vivere senza l’aiuto dei miei genitori. Poi ho passato il concorso nazionale ( una selezione molto dura in Francia, dove la Scuola è considerata ” l’istituzione Repubblicana per eccellenza”) ed ho incominciato a insegnare alle scuole medie/superiori come insegnante di lettere (francese). 

Mi chiedo a volte se mi sono completamente integrato in Francia, e la risposta non è così semplice. Certo gli amici, i colleghi, i modi di vivere fanno pensare di si, ma il fatto é che una parte di me é rimasta ancora dentro le mura osimane. Ogni volta che ritorno a casa, Osimo ha su di me l’effetto della “Madeleine di Proust” : mi ritornano in menti attimi della mia infanzia e adolescenza, episodi di vita che ho trascorso camminando per il corso di Osimo, o facendo la coda per prendere un gelato a San Marco al “Bar 4+1” o un pezzo di pizza per il vicolo Cesari Zenocrate da “Pizza in“. 

Purtroppo la lontananza e il passar del tempo “ha silenziato” tante amicizie osimane, anche quelle con cui si è condiviso le esperienze più importanti: i compagni del Liceo, gli amici dell’atletica, gli amici di San Biagio e questo me ne dispiace molto.  

Dopo sette anni che vivo a Parigi, sono sempre più innamorato di questa città. A Paris,  come dicono qui i francesi,  ogni giorno si possono scoprire cose straordinarie. Come le grandi metropoli del mondo, Parigi ti da la possibilità di conoscere tante culture, tanti modi di vivere e tante realtà completamente diverse se non opposte tra loro.  Parigi ti da la possibilità di incontrare tanta gente diversa, di non smettere mai di imparare cose nuove, e di sorridere ogni volta che la Tour Eiffel si illumina davanti ai miei occhi.
Altri aspetti positivi della Francia, e soprattutto di Parigi, sono di poter trovare molte possibilità di lavoro e di facilitazioni per poter incominciare a mettere radici nella regione parigina. La varietà di persone che abitano a Parigi ti fa sentire meno diverso e a volte ti senti compreso. E’, per me,  come vivere costantemente in un paradiso.
Ogni giorno, concluso il tempo dedicato al lavoro, scopro luoghi unici nel loro genere dove è possibile cogliere la vera essenza dell’essere francese. Tra questi il quartiere Le Marais, l’arrondissement creativo della “Ville Lumière”. E’ proprio qui, infatti, che si possono trovare negozi di ogni genere: da show-room di mobili di design esclusivo a negozi di street style passando per il vintage più ricercato. Super affollato di giorno e molto più tranquillo di notte, i suoi locali ospitano una clientela molto alla moda ed elegante, tra lounge bar e ristornati di healthly food si trascorrono ore di dolce vita parigina. Atmosfera giovanile e super moderna.

I servizi che lo Stato mette a disposizione per le persone sono, in generale, molto funzionali. Lo Stato francese offre molte più possibilità e aiuti alle persone e  alle giovani coppie di quanto non  faccia l’Italia. Una politica finalizzata a far mettere radici e stabilizzare a lungo termine le persone anche per risolvere il grave problema del calo demografico che inquieta il governo Macron. 
In questo periodo di emergenza Coronavirus siamo in confinamento, quindi bar, cinema, ristoranti.. sono tutti chiusi. 
Le scuole,  ed anche il nostro Liceo, a differenza di quanto avviene in Italia,  dall’inizio dell’anno scolastico sono state sempre aperte, e noi professori abbiamo assicurato e assicuriamo lezioni in presenza agli studenti, ovviamente con l’obbligo di mascherine, distanziamento e gel per tutti. 
Anche il nostro Liceo, come tutto il mondo della Scuola francese,  ha vissuto con shock e rabbia quanto accaduto il 16 ottobre scorso (la decapitazione del prof Samuel Paty).  Nella nostra scuola noi professori abbiamo organizzato degli scambi con i nostri studenti su quanto tragicamente accaduto. Per una settimana abbiamo sensibilizzato gli studenti, sul valore  della “libertà di espressione” e “il rispetto degli  altri”. Per quanto riguarda precisamente i professori di lettere, abbiamo cercato di applicare questo discorso analizzando testi letterari diversi cercando di favorire un confronto in un clima di scambio  di opinioni  fra gli studenti stessi.

Ritornando all’Italia e ad Osimo mi mancano, oltre alla vicinanza dei miei genitori,  la qualità del cibo e a volte la tranquillità delle persone. Ad Osimo siete tutti molto più “rilassati” rispetto alle persone che si incontrano qui a Parigi. 
Torno a Osimo una o due volte l’anno, durante le feste natalizie e durante l’estate. Certe volte sembra che la città non sia mai cambiata, e che le persone siano sempre le stesse. Poi però quando incomincio a parlare con la gente o a vedere più nel dettaglio le strade, gli edifici, i negozi, percepisco che il tempo è passato, che qualche cosa é cambiato. 

Da ultimo i saluti.
Un Saluto a tutti i miei amici e a tutti gli osimani. Auguro a tutti i miei coetanei di Osimo di non mollare mai davanti alle difficoltà, e di continuare a coltivare le proprie passioni. Non vedete il vivere all’estero come una paura ma come un’opportunità preziosa per il futuro e per l’evoluzione personale. Spero che la mia storia possa aiutare altri giovani osimani a seguire i propri sogni ed a esplorare il mondo al di fuori della mura osimane. 


Ciao Emmanuel Grazie!! per la tua bella testimonianza: abbiamo un osimano insegnante nella scuola pubblica francese.
Paola Andreoni vice Sindaco di Osimo

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