Nel 1965 entra nel civico consesso osimano la sig,ra Flora GIRI, eletta nelle liste del PSDI

 Un’altra bella storia, quella della professoressa Flora GIRI.
La signora Giri, classe 1923 vive ad Osimo ed è stata, prima di ogni altra cosa una studiosa, una docente, una educatrice. Una professoressa appassionata e amata. E con questa identità forte si è presentata in politica. Parliamo del mandato amministrativo 1965 – 1970.  La signora Flora GIRI, non cercando approdi su lidi comodi e facili, come poteva essere la Democrazia Cristiana  dell’epoca,  scelse di candidarsi con  un partito minoritario, che si rifaceva ai valori della Costituzione e che vedeva in Saragat il suo politico più rappresentativo: il PSDI. Come  persona e  donna  libera, la prof.ssa Flora GIRI  ha vissuto la responsabilità politica come momento “alto” di impegno civile verso la propria città, portando nel civico consesso osimano la sua visione, i suoi principi, il suo stile.
gIRI fLORA 5Sperando che anche Flora possa essere presente il 2 giugno in occasione dell’iniziativa per festeggiare i 70 anni della Repubblica e l’anniversario dell’affermazione del diritto di voto alle donne italiane, pubblico  la sua storia, come la nipote Sara l’ha raccolta e gentilmente inviata.

Parlando con zia Flora sono riuscita a riassumere brevemente le tappe della sua vita.
Sua mamma si chiamava Socci Maria e suo padre Giri Enrico. La mamma è sempre stata una casalinga, il papà invece era un ufficiale dell’esercito (fanteria) che prestò servizio prima ad Ancona, dove zia nacque, e poi a Salerno fino alla morte per causa di servizio nel ’33, quando zia aveva solo nove anni. Questo evento ha cambiato molto la sua vita, sua mamma era incinta del fratello, che poi è stato chiamato Enrico come il padre, e ciò l’ha costretta a responsabilità troppo grandi per una bambina ancora piccola che ha dovuto aiutare la mamma ed essere una seconda madre per il fratellino.
Frequentò le scuole elementari in parte ad Ancona e un po’ a Salerno, poi alla morte del padre tornò ad Osimo dove le terminò alla Bruno da Osimo (la sua maestra era la Tappa, ma non ne ricorda il nome).
In seguito frequentò il Ginnasio per cinque anni, nei quali ebbe quasi tutti gli anni la media dell’8, e dopo la licenza frequentò il Liceo Classico.

Giri compagni di scuolaIn prima fila: Cesare IPPOLITI, Lamberto CANAPA, Ennio NICCOLINI, Liana CANALINI, ….,…., Vera Vici, Righetto RITA, Giuseppe BARTELUCCI,  Paolo PRINCIPI, Ezio MERCURI, Giuseppe GIULIODORI, … FIORENZI, Renato FANESI, Stefania BELVEDERESI, Lucia RICCI, Maria BLASI, M.G. TONNINI, Loris PAGLIARECCI, Renato …., Luigi PIERUCCI.

Dopo la maturità si iscrisse all’Università La Sapienza a Roma, alla facoltà di Lettere Moderne, andando a vivere a Roma ospite di uno zio materno.
A Roma si verificò un altro evento che le cambiò la vita, la guerra. Dovette interrompere gli esami per diverso tempo e tornò ad Osimo dalla famiglia, andando all’Università solo per gli esami.
E’ riuscita comunque a laurearsi. I suoi ricordi della guerra sono ancora molto vivi e precisi. Ricorda i sacrifici fatti e la sensazione di continua paura. Ricorda i fischi e i boati delle cannonate, gli spari mentre andavano a prendere l’acqua alla fonte Magna. Erano due donne sole con un bambino ancora piccolo da proteggere.
Una cosa mi ha molto incuriosito. Mi ha descritto un gioco che i bambini facevano spesso durante la guerra. Raccoglievano i proiettili a terra, li battevano, li svuotavano raccogliendo la polvere da sparo e poi la incendiavano, divertendosi a sentire il botto. Un parente ancora piccolo morì a causa di uno scoppio troppo forte di questi proiettili.
Sempre in questo periodo si ricorda la sensazione della fame, i balconi pieni di schegge. C’era un negozio di cui si ricorda, era l’emporio del sig. Dardani, dove ora c’è il negozio di Ippoliti, vicino a Colonnelli, in cui compravano un po’ di tutto, compreso il materiale per la scuola.
C’erano comunque anche cose belle. Zia si ricorda le feste da ballo che si facevano a casa degli amici, sempre sotto la supervisione attenta dei genitori. Si facevano le raccolte dei soldi per il rinfresco e si offriva la propria casa per divertirsi.
Finita la guerra zia ha atteso di poter dare i concorsi per l’insegnamento, e nel frattempo per aiutare la famiglia fece delle ripetizioni e delle supplenze.
Il concorso che vinse aveva decine di migliaia di partecipanti, superò lo scritto con 24/30 e, per preparare l’orale, rinunciò ad una nomina a Matelica. Diede l’orale a Roma sperando nell’abilitazione, invece l’esame andò benissimo e vinse il concorso, riuscendo ad essere assegnata ad Osimo alla Caio Giulio Cesare, dove ha insegnato per 34 anni (Latino, Italiano, Storia e Geografia).
La scuola è stata la sua più grande soddisfazione. Ci tiene a ribadire che non ha insegnato solo materie scolastiche, ma ha dato ai suoi alunni un’educazione totale, puntando sul rispetto, sull’educazione e sulle emozioni. Ha sempre ricevuto e riceve tutt’ora tanti complimenti e gratificazioni dai suoi ex alunni.
Riguardo alla politica, si ricorda che durante il periodo pre elezioni un pomeriggio si fermò ad ascoltare, in piazza, il comizio di un giovane, Flavio Orlandicandidato per il PSDI, che le piacque molto in quanto condivideva le sue idee e, a suo modo di vedere, corrispondeva alle sue ambizioni e a quelle degli italiani, occupandosi sia degli operai che del ceto medio. Si andò a complimentare con lui e parlarono un po’, finché lui le propose di candidarsi come capolista del suo partito. Lei ci pensò e decise di accettare, con l’appoggio dei suoi familiari.
Non riuscì a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati in quanto c’era una larga maggioranza democristiana, ma trovò comunque molti riscontri positivi. Il rapporto con i colleghi uomini erano normali e corretti, c’era molto rispetto e le decisioni venivano sempre prese insieme.
Con l’unificazione con i Socialisti durante il mandato, Corona richiese il suo spostamento al Partito Socialista, ma rifiutò. Nel secondo mandato si candidò su richiesta dei colleghi, però non era determinata per problemi di salute della mamma e per impegni sempre crescenti della scuola a cui si dedicò con il massimo dell’impegno, per cui si dimise.
Il suo interesse per la politica non si è mai spento. Tutt’ora è molto appassionata, il televisore è sempre acceso sul canale delle informazioni e spesso, anche con noi nipoti, ha delle accese discussioni sulle cose belle e meno belle di questo periodo storico. Ascolta e si documenta su tutti gli schieramenti politici, indipendentemente da ciò che corrisponde alle sue idee e, cosa curiosa, tiene sul tavolo la Costituzione, che sfoglia quotidianamente scoprendo tante, tante irregolarità dei nostri tempi. Pensa che al giorno d’oggi ci siano gravi carenze sul diritto alla democrazia e ribadisce che il Governo deve essere scelto dal popolo.

gIRI fLORA 2Con gli ex compagni del Ginnasio