Osimo calls World: Matteo Mignanelli

Mignanelli Matteo nato in Osimo il 14 novembre 1995.

Giovane, osimano doc che ha scelto di vivere in Olanda non come luogo di sogni, di felicità e di chimere o perchè ama le biciclette e i mulini a vento, ma per realizzare i suoi obiettivi professionali.

Matteo Mignanelli  nel Paese dei tulipani per realizzare i suoi sogni

Sono Matteo Mignanelli, vorrei cominciare questa intervista, ringraziando Paola Andreoni per l’opportunità offerta di poter divulgare a tutti la mia esperienza, sperando sia d’interesse e di aiuto.
La mia storia di “osimano all’estero” inizia all’incirca verso la metà dell’anno 2019. Dopo aver conseguito la  laurea in Graphic Design presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata (nel dicembre del 2018) – in accordo con la mia famiglia – ho deciso che partire era l’unica soluzione per esprimere quello che ho sempre considerato fondamentale: imparare diverse lingue, comunicare con le persone nel mondo e realizzare i miei sogni professionali. Per questo, verso i primi di giugno del 2019, ho scelto l’Olanda e più precisamente la città di Amsterdam. La mia destinazione era già scritta visto che nei mesi precedenti  – durante l’ultimo anno di Università  – avevo inoltrato la domanda per una borsa di studio che mi permetteva di svolgere un tirocinio post-laurea per un determinato periodo di tempo. Una volta ottenuta questa opportunità, ho preparato tutte le valigie e sono partito: destinazione Olanda.
Inizialmente ho svolto un  tirocinio di quattro mesi presso una società che forniva servizi di comunicazione per aziende e che  inoltre lavorava nel settore del riciclo del cibo e il non spreco ( l’Olanda è il Paese europeo con il più alto consumo di cibo e spreco alimentare). In contemporanea a questo tirocinio, sono stato costretto a cercare anche un lavoro part-time, visto che la vita in una città come Amsterdam è molto dispendiosa ed onerosa.
Queste esperienze e sperimentare il vivere da solo, lontano da casa,   mi hanno aiutato  tantissimo nella mia crescita personale. Ho avuto modo di conoscere tante persone che mi hanno aiutato a  capire meglio me stesso: definire meglio i miei  obiettivi, ciò che veramente sto cercando, quello che voglio realizzare e i miei progetti professionali.
Da alcuni mesi, dopo le più svariate esperienze in diversi settori del mondo lavorativo, anche come  Freelancer (libero professionista),  lavoro come Creative Graphic Designer presso uno dei brand di vestiti più famoso in Olanda, con clienti numerosissimi tra Italia ed Olanda. Il mio lavoro è quello dello sviluppo della parte creativa,  riguardo la comunicazione e i vari elementi grafici, necessari per le nostre campagne pubblicitarie o per quello che riguarda tutte le uscite promozionali delle collezioni.
Allo stesso tempo coltivo sempre il sogno  – e spero un giorno di poterlo realizzare –  che è anche il mio più grande obiettivo professionale:  entrare a far parte dello staff dei creativi della Nike.

Sono in Olanda, precisamente ad Amsterdam, da ben circa 1 anno e 10 mesi. Sono di Osimo, sono nato il 14 novembre del 1995, presso l’ospedale di via Leopardi, dunque sangue senza testa al 100%.
I miei genitori, a cui sono molto legato,  si chiamano Fabio Mignanelli e Carbonari Maria Vittoria. Senza di loro non sarei la persona che sono oggi. Mia madre, donna forte e decisa ma soprattutto molto intelligente e precisa, è stata sempre la figura nella mia vita che mi ha spinto a guardare sempre oltre a quello che avevo attorno, si è sempre raccomandata che tutto quello che facessi lo realizzassi con responsabilità  ma anche  con quel un pizzico di inconsapevolezza che serve per puntare alle mete alte.
Mio padre invece per me è stato e continua ad essere quella figura di esempio, quella figura che mi dà  sempre sicurezza nel fare scelte e nell’essere sicuro in me stesso, consigliandomi sempre le dritte per essere una persona corretta.  Li ringrazio perchè  mi hanno sempre sostenuto nelle mie scelte e nei miei desideri.
Ho frequentato le scuole elementari al Borgo San Giacomo, sotto la maestra Sabrina Mengoni,  le scuole medie invece alla Caio Giulio Cesare, mentre alle superiori mi sono trasferito a Recanati presso l’Istituto Virginio Bonifazi dove mi sono diplomato in “Grafica e Comunicazione“. Finite le superiori ho deciso che il mio percorso era quello di seguire le nuove forme di arte e comunicazione, specialmente la grafica che era una cosa che mi attraeva particolarmente, così ho deciso di iniziare la mia avventura presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, con il corso appunto di Graphic Design. Una semplice ma complessa triennale che mi ha portato tante soddisfazioni e desiderio di addentrarmi nel mondo del lavoro creativo.
Ho scelto come destinazione l’Olanda, perché presso la mia Università , così come negli altri Atenei italiani,  vengono svolti programmi di Erasmus, dove gli studenti hanno la possibilità di vincere borse di studio per studiare o praticare tirocini all’estero. Avevo già svolto un’altra esperienza Erasmus durante il percorso universitario, sei mesi molto formativi,  a Bruxelles  in una delle migliori Università europee a livello di Design. Quando sono venuto a sapere che l’Olanda era un Paese nel quale era possibile svolgere questo tirocinio, non ho esitato due volte, ho immediatamente fatto domanda consapevole che l’Olanda a livello di grafica e comunicazione è uno dei Paesi più “potenti” e tecnologicamente avanzati.
Dai miei genitori ho avuto sempre il supporto e mi hanno sempre incoraggiato nelle scelte, anche in quella di partire da Osimo, consapevoli del fatto che il mondo della grafica  è ciò per cui sono portato, e che per seguire tale sogno occorre essere disponibili a varcare le “colonne d’Ercole” del nostro Paese per poter crescere sia a livello culturale ma anche come importante esperienza personale di vita.
Il  percorso scolastico fatto in Italia non mi è stato particolarmente di aiuto, forse solamente per la lingua Francese, e questo grazie alle brave insegnanti  che ho avuto la fortuna di incontrare. Ora parlo un fluente francese e sto, giorno dopo giorno,  arricchendo  il vocabolario e la bellezza di questa musicale lingua. Sto imparando anche  l’olandese. Dicono qua che , se l’inglese e il francese si unissero e avessero un bambino sarebbe “l’olandese”. Infatti l’olandese prende in prestito molte parole dal francese. e dal momento che è una lingua germanica è anche molto simile all’inglese.
Il mio percorso professionale nasce sin dall’inizio dell’università. Ho iniziato a  lavorare già dal secondo anno come graphic designer Freelance ovvero svolgevo lavori per professionisti magari anche aziende che necessitavano lavori di grafica.
Inoltre ho anche svolto diversi tirocini come graphic designer sempre in Italia.
Successivamente terminata l’università mi sono spostato qui in Olanda, appunto, per un tirocinio di quattro mesi che, una volta concluso, mi ha permesso di continuare a lavorare nel medesimo posto, svolgendo contemporaneamente anche altri lavori part-time nel weekend o nei vari giorni della settimana per arrotondare e per non essere di peso finanziariamente, alla mia famiglia.
L’integrazione con la lingua olandese, diciamo che non è stata una delle migliori a causa del fatto che qua in Olanda tutti parlano inglese benissimo, dunque l’apprendimento della lingua Olandese deve essere fatto assolutamente attraverso uno studio appropriato e dedicato. Onestamente non mi sono mai approcciato nello studio della lingua dato che non ne ho mai avuto la necessità ma sicuramente sarà una delle prime cose nella lista degli impegni del mio 2021.
Qua nella “Venezia del Nord” ho avuto modo di incontrare anche parecchi italiani, anche osimani venuti prevalentemente per turismo. Alcuni li ho sorpresi a passeggiare nel Vondelpark o incontrati a fare shopping nell’antico centro storico.

In questo Paese dei tulipani si vive in una realtà multietnica, caratterizzata dalla coesistenza di persone di origine, etnie, e culture diverse,  che porta  ricchezza di idee. Io mi sento pienamente partecipe di questa contemporaneità e mi sento   cittadino dell’Europa, fortunato, di essere cittadino dell’Europa perché questo mi dà la possibilità di viaggiare senza problemi. In questi due anni ho incontrato persone che avrebbero fatto di tutto pur di avere lo “status” di cittadini europei ed avere la possibilità ed i “privilegi” che abbiamo noi. Dunque mi sento davvero fortunato e desidererei che tutte le persone avessero le mie stesse opportunità.
Principalmente l’Olanda come Paese è super efficiente, partendo dai servizi pubblici fino alle opportunità offerte a tutte le varie categorie di  persone. Mezzi di trasporto, servizi alle persone, i servizi per le  coppie sono super funzionali, qualunque cosa è organizzata in maniera precisa e chiara. Inoltre tutto viene semplificato dal fatto che l’Inglese come lingua è sempre presente e parlata da tutti, dunque la facilità di relazione e di sviluppo della vita è più funzionale.
Tuttavia c’è anche da dire che  Amsterdam,  non rappresenta quello che realmente è l’Olanda. La Capitale  rispetto a tante altre città ed il resto del Paese, ha un livello innovativo esponenziale ed è avanti anni luce. Per le opportunità di lavoro e facilità quotidiane, è una delle migliori città al mondo, sempre pronta ad offrirti possibilità di crescita personale e professionale.
Oltre ai pregi ci sono anche inevitabilmente aspetti negativi del vivere in Olanda. Rinunce alle quali a volte è faticoso abituarsi: oltre al buon e genuino cibo, penso ad esempio al  clima temperato  e al nostro caldo sole. E’  dura abituarsi al tempo cupo e piovoso dell’Olanda. Il tempo, infatti,  è spesso pessimo, e bisogna imparare a vivere sotto la pioggia, perchè sono poche le settimane all’anno in cui il tempo è clemente.
Insomma in Olanda funziona tutto bene: burocrazia, welfare, c’è lavoro, c’è sicurezza e soprattutto non si vive di speranze ma di obiettivi. Ma sole, mare, cibo e calore umano, che caratterizzano la nostra cultura mediterranea mancano.
Come passo il mio tempo libero ? Faccio sport quando il tempo lo permette, altrimenti disegno sul mio quaderno o sul computer, leggo riviste e libri sulla grafica che arricchiscono la mia scatola di idee, adoro guardare le partite di basket e tutto quello che riguarda il mondo della pallacanestro, mi tengo sempre informato, la maggior parte sul basket americano, adoro quella realtà e tutto il grand show che crea, la competitività e la grande professionalità che tutta l’organizzazione NBA.

Le cose che mi mancano dell’Italia sono la mia famiglia, i miei amici ed ovviamente il buon cibo.
E’ per me una grande emozione ogni volta tornare ad Osimo, e riesco a farlo abbastanza spesso, anche per periodi medio-lunghi in occasione delle ferie estive.  Sinceramente, ogni volta che torno ad Osimo, trovo sempre qualcosa di nuovo, questo per me è un ottimo segno e dimostra che la mentalità è protesa con un pensiero al futuro e non ferma  al passato.
Naturalmente Osimo mi ha sempre trasmesso un senso di protezione, le viuzze del centro, le pietre dei palazzi antichi,  il calore umano del Paese dove ci si conosce tutti, gli amici d’infanzia, i giri in su e giù per il centro sono emozioni che porto vivi   nei ricordi. Sento che queste sono le mie radici. Così come custodisco e porto con me i volti delle  tante persone che ho incontrato e conosciuto nel mio cammino personale. I miei coach del basket in primis, Massimo Vignoni e Simone Salomoni che mi hanno fatto appassionare allo sport che più amo in assoluto. Massi è stato il mio primo allenatore, lo ricordo ancora oggi, per la pazienza e attenzione che riponeva  con noi ragazzini, molto vivaci. Veramente una persona di grande esempio che ringrazio. Crescendo, ho avuto la fortuna di avere come coach Simone, che ho sempre considerato come un fratello maggiore e grazie al quale ho avuto la fortuna di vivere magnifiche esperienze sportive.  Con Simone tutt’oggi, professionalmente siamo in contatto e sono ben felice di potergli offrire qualche consiglio di grafica.
Sono sempre felice, quando torno ad Osimo,  di incontrare queste persone  e sono legato a tutti gli amici osimani che hanno segnato la mia crescita.
Sono anche consapevole che i miei sogni professionali e le sfide e i progetti futuri  mi terranno per parecchio tempo lontano, in un mondo dove tutto è turbinio di forze e velocità. Sarà, comunque, sempre bello ritornare ogni tanto a rimettere piede nella città natia.

Come vorrei cambiasse in meglio il mio Paese? Vorrei che cambiasse in una realtà più vera e non falsa, che l’ingordigia e l’arroganza non siano più presenti nelle persone che provvedono al nostro futuro, che ci sia più rispetto e opportunità per i giovani e che questi vengano valorizzati e non messi da parte.

Un messaggio che mi sento di lanciare ai miei coetanei osimani?  è quello di inseguire sempre i proprio sogni/desideri e di non fermarsi mai al primo problema, di non fermarsi davanti al primo giudizio o davanti al primo rifiuto. Soprattutto quello di credere in se stessi, sempre ascoltando la persona che magari ti potrebbero insegnare qualcosa per renderti migliore.
Ciao Osimo a presto.


Ciao Matteo. Anche tu hai avuto il coraggio e la determinazione di prendere un biglietto di sola andata: il futuro  all’estero. Hai trovato ad Amstredam chi ti ha riconosciuto il talento e la bravura, opportunità lavorative e  la possibilità di vedere realizzati i tuoi obiettivi.  Il tuo impegno e percorso per la realizzazione dei tuoi sogni è un motivo di vanto per la nostra città e di orgoglio per i tuoi genitori. Congratulazioni per quanto di bello stai realizzando .
Paola Andreoni vice Sindaco di Osimo

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Gli studenti all’estero del corso Erasmus non potranno votare. Ritorneranno invece i due militari agli arresti in India

Migliaia di studenti italiani, all’estero per il programma Erasmus, non potranno votare. Il Governo non è riuscito a superare gli ostacoli tecnici che rendono impossibile far loro esprimere il voto dai Paesi dove stanno studiando. Potranno votare solo quegli studenti che saranno in grado di sobbarcarsi le spese (in termini di tempo e di denaro) del viaggio dalla sede di studio in Italia e ritorno.
Lo stesso trattamento non è stato applicato per i due soldati Italiani agli arresti in India. Questi, infatti, potranno ritornare (e saranno già, anche, arrivati) a votare con il viaggio pagato da tutti noi contribuenti. Ricordo che il nostro Paese ha già speso quasi 800.000 euro di cauzione per farli tornare in licenza natalizia.
Ora sono favorevole sul fatto che il Governo italiano debba compiere tutti gli sforzi al fine di garantire che i due militari abbiano un processo equo e che le indagini a supporto di quest’ultimo vengano compiute in modo ineccepibile ed imparziale, in modo da stabilire la verità dei fatti. È preciso dovere di governa fare queste cose.
Cosa diversa, e questo mi sembra stia succedendo, è trattare i due militari come eroi a prescindere da quanto uscirà dalla verità giudiziaria.

Paola