Chiusura della Scuola per la festa di fine Ramadan: una scelta di rispetto e di reciprocità

Sta facendo molto discutere il caso della scuola del Milanese che ha deciso di restare chiusa il prossimo 10 aprile, giorno della festa della ­fine del Ramadan. Un gesto di rispetto verso i musulmani presenti nella loro comunità.
Forse il Ministro non sa, o non è informato, che ogni istituto – grazie all’autonomia scolastica – ha la possibilità di decidere la chiusura in alcuni giorni, con l’unico vincolo di mantenerne almeno 200 di lezione.

Nella scuola di Pioltello “Iqbal Masih” – nome del bambino operaio pachistano simbolo della lotta contro il lavoro infantile – i bambini di fede islamica sono la maggioranza. Questi alunni non sarebbero comunque andati a scuola, lasciando le classi semi vuote. Quindi tanto valeva dare vacanza a tutti e permettere anche ai bimbi italiani di conoscere un’usanza diversa.
Una scelta di inclusione , che condivido pienamente, quella fatta dal preside, dai genitori, e dai docenti, apprezzata anche dal Presidente Mattarella che ha espresso  il suo sostegno per il lavoro di integrazione da questi svolto.
 È dalla conoscenza che passa l’integrazione, non certo dalla chiusura e dall’ostilità.


Anche se la nostra radice culturale è cristiana, saremmo miopi se chiudessimo gli occhi di fronte a una società che sta evolvendo. La didattica si fa nel confronto e allora le migliori azioni credo siano quelle di agire con rispetto e reciprocità. 

Paola Andreoni 

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