Esenzione Canore RAI per gli anziani over 75

Esenzione per gli anziani over 75

L’esenzione è prevista per gli anziani over 75 e  non, per gli invalidi.  Purtroppo non è prevista alcuna esenzione per gli invalidi,  come dice la legge 601 del 1973: “La legge non prevede, a favore delle persone disabili, ipotesi di esonero dal pagamento del canone di abbonamento, infatti dal 01/01/74 tale esenzione è stata abrogata ai sensi dell’art. 42 del D.P.R. 29/9/73 n. 601”.

Ecco, invece, come dovranno procedere gli anziani oltre i 75 anni di età per evitare di pagare questo obolo (definito erroneamente e furbescamente “abbonamento”) così odiato dagli italiani.
Per avere diritto all’esenzione anziani dal canone TV bisogna:
  aver compiuto 75 anni entro il termine di pagamento del canone;
  non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolare di reddito proprio;
  possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge convivente non sia superiore complessivamente a 516,46 euro per tredici mensilita’ (euro 6.713,98 annui).

Come calcolare il reddito per l’esenzione canone Rai
Come è possibile leggere sul sito della stessa azienda della TV pubblica, per reddito si deve intendere:
– la somma del reddito imponibile (al netto degli oneri deducibili) risultante dalla dichiarazione presentata per l’anno precedente;
– per gli esonerati dalla presentazione della dichiarazione, si assume a riferimento il reddito indicato nel modello Cud;
– i redditi soggetti ad imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta come, ad esempio, gli interessi maturati su depositi bancari, postali, Bot, Cct e altri titoli di Stato, nonché i proventi di quote di investimenti;
– le retribuzioni corrisposte da enti o organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica;
– i redditi di fonte estera non tassati in Italia.

Redditi esclusi dal calcolo, sono esclusi dal calcolo:
– i redditi esenti da Irpef (pensioni di guerra, rendite Inail, pensioni erogate ad invalidi civili);
– il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze;
– i trattamenti di fine rapporto e relative anticipazioni;
– altri redditi assoggettati a tassazione separata.

I cittadini interessati possono rivolgersi agli uffici dell’Agenzia per compilare e inviare il modulo di richiesta – pdf di esenzione. Si tratta di una dichiarazione sostitutiva, accompagnata da un documento di identità, che attesta il possesso dei requisiti necessari.
Chi fruisce dell’esenzione per la prima volta deve presentare la richiesta entro il 30 aprile. Negli anni successivi non sarà necessario presentare ulteriori dichiarazioni per continuare ad avvalersi dell’agevolazione.  Attenzione:
Si ricorda che la dichiarazione sostitutiva di esonero e l’istanza di rimborso dal pagamento del canone Rai potranno alternativamente
* essere spedite a mezzo del servizio postale in plico raccomandato, senza busta, al seguente indirizzo:
Agenzia delle Entrate – Ufficio Torino 1 Sat – Sportello abbonamenti tv – Corso Bolzano 30 – 10121 – Torino
* essere consegnate dall’interessato presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate (ad Osimo presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di ANCONA in via Palestro).

Per maggiori informazioni chiamate direttamente la RAI ai seguenti numeri 06-87408197 oppure da cellulare ma non è assolutamente conveniente al 199.123.000.

Scadenze gennaio 2011: Canone Rai

Il Canone Rai 2011 cresce, era da aspettarselo, e passa da 109 dello scorso anno, a 110.50 euro per il prossimo, importo adeguato di 1,50 euro.

Malgrado con gli spot pubblicitari ci vogliono far convincere che l’aumento è stato di piccola entità, la verità è che ancora una volta il Governo Berlusconi HA AUMENTATO  LE TASSE.

 

Le feste dell’anno 2011

Come di consueto il primo e il due dell’anno nuovo,  verifico con  un’occhiata il calendario 2011. Sarà l’anno delle strane coppie. Festeggeremo insieme giovedì grasso e la festa delle donne, così come Pasquetta e la Liberazione.
Cominciamo l’anno di sabato, presto per dire se ci porterà fortuna ma è un primo segnale per capire che il 2011 non sarà un anno particolarmente generoso in quanto a feste comandate e ponti festivi: nessuno ce li toglie, ma molti dei giorni festivi cadranno nel bel mezzo della settimana se non addirittura nel weekend. Qualche giorno di vacanza, al di fuori delle canoniche ferie, riusciremo comunque a ritagliarceli. Giovedì 6 gennaio è la befana, ma non conta, di fatto è ancora l’onda lunga del Natale e le scuole sono ancora chiuse.  Non è un festivo, ma per San Valentino, il 14 di febbraio, potremo regalarci un lunedì sera dolce e romantico.

Giovedì grasso sarà il 3 marzo e questo significa che martedì grasso coinciderà con la festa delle donne, ossia l’8 di marzo. Ma l’accoppiata più interessante è già dietro l’angolo: domenica 24 aprile festeggeremo la Pasqua e lunedì 25 Pasquetta e la Liberazione. La festa dei lavoratori, il primo maggio, quest’anno cadrà di domenica. Nell’anno dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, la festa della Repubblica, 2 giugno, sarà un giovedì, mentre il ferragosto di nuovo un lunedì. L’estate se ne va e siamo già alla fine del 2011: San Giuseppe da Copertino, festa del patrono, cade di domenica, brutta notizia per gli osimani che speravano di allungare il weekend o di passeggiare un giorno in più per il centro godendosi i profumi del croccante e del torrone. E poveri anche gli studenti osimani che sono abituati ad un anticipo di vacanza con l’inizio della scuola. Ognissanti, primo novembre, viene di martedì, l’8 dicembre, l’Immacolata concezione, di giovedì. La memoria è ancora fresca per Natale e Santo Stefano che, quest’anno, festeggeremo di domenica e di lunedì. San Silvestro sarà uno sfavillante sabato sera, mentre cominceremo di domenica il 2012.

Savonarola

Ritorna l’ora solare

Questa notte, esattamente alle ore 3, dovremo spostare all’indietro le lancette dell’orologio di sessanta minuti. Termina cosi’, dopo 7 mesi, l’ora legale entrata in vigore quest’anno il 26 marzo. Con l’uso dell’ora legale si determina che, per un dato territorio, l’ora ufficiale dello stato venga calcolata in anticipo rispetto all’ora solare (naturale). Le ragioni sono due: da un lato questa misura consente risparmi energetici, poiche’ centrando una parte rilevante delle attivita’ durante le ore di luce solare si riduce il ricorso all’illuminazione artificiale; dall’altro i cittadini possono beneficiare di un maggior numero di ore di luce solare.

Nella storia del nostro Paese la prima adozione dell’ora legale – nata da un’intuizione di Benjamin Franklin – e’ datata 1916, quando venne limitata al solo periodo estivo. Fino al 1920, l’inizio fu anticipato a marzo ma per i successivi venti anni non se ne parlo’ piu’. L’ora legale torno’ in auge solo nel 1940, in pieno periodo bellico, e prosegui’ durante la ‘ricostruzione’ fino al 1948: e’ proprio in quell’anno che lo spostamento delle lancette fu il piu’ anticipato della storia, al 29 febbraio.

Per i diciotto anni successivi l’ora solare torno’ a dominare per tutti e dodici i mesi dell’anno mentre l’adozione definitiva di quella legale si ebbe nel ’66, dal 22 maggio al 24 settembre. Si continuo’, con inizio dell’orario estivo nella tarda primavera, fino al 1979: nel 1980 lo spostamento delle lancette fu anticipato al 6 aprile, ma dall’ 81 in poi la domenica di riferimento per l’inizio dell’orario ‘estivo’ e’ sempre stata l’ultima di marzo e quella per il ritorno della ‘solarita” l’ultima di ottobre.

Lo scorso anno, durante i sette mesi di ora legale, secondo i dati di Terna, la societa’ responsabile della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad altissima tensione, sono stati risparmiati, in totale, 643 milioni di kilowattora, un valore pari, ad esempio, alla meta’ dei consumi domestici annui dell’intera regione Marche . In termini di costi, considerando che il costo di 1 kilowattora per il cliente finale e’ stato, nel periodo in esame, in media di 14,5 centesimi di euro al netto delle imposte, l’Italia, nel complesso, ha risparmiato con l’ora legale circa 93 milioni di euro, e dal 2004 al 2009 il risparmio e’ stato per il Paese di circa 500 milioni di euro.

Ma con il ritorno all’ora solare si può dormire un’ora in più e sopratutto si possono prolungare i nostri sogni.

LaComaredelBorgo

Scadenzario: dichiarazione dei redditi 2010

 

 Dichiarazione dei redditi 2010

La scadenza per la presentazione del 730 al Caf o ai professionisti abilitati è il 31 maggio. Per il modello Unico, invece, la scadenza per la consegna è il 30 giugno se viene effettuata in forma cartacea attraverso ufficio postale. Entro il 30 settembre se la presentazione avviene per via telematica.

Contributi alle famiglie, decreto legge sugli incentivi:19 i prodotti che godranno dei bonus

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al “decreto incentivi” per il sostegno dei consumi delle famiglie. Si tratta di misure straordinarie disposte dal ministero dello Sviluppo econonomico per incentivare l’acquisto di motocicli, cucine, elettrodomestici, macchine agricole e altri beni. I fondi saranno disponibili dal 15 aprile e saranno validi fino ad esaurimento degli stessi. Per usufruire degli sconti bisogna rivolgersi direttamente ai rivenditori autorizzati  il numero verde 800 123450.
Sono  19 i prodotti che godranno dei bonus previsti dal decreto legge sugli incentivi, varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. La lista, contenuta nel provvedimento attuativo dello Sviluppo economico, spazia dagli elettrodomestici, alle cucine, agli immobili ad alta efficienza energetica, alle moto, alla banda larga per gli under 30. L’incentivo scatterà a richiesta (al rivenditore) e per tutto il 2010, ma fino a esaurimento delle risorse (sul piatto ci sono 300 milioni, di cui 200 finanziati dal gettito della lotta all’evasione). L’operazione, che inizialmente doveva partire il 6 aprile, è slittata al 15 aprile. Ecco una rapida sintesi di tutti i bonus previsti, assieme alle altre novità (dalle attività edilizie libere, alla lotta alle frodi fiscali, al piano porti) contenute nel decreto incentivi e nel decreto attuativo.

L’abc del decreto incentivi 2010

Banda larga per i giovani. Contributo di 50 euro a favore di persone fisiche tra i 18 e i 30 anni per una nuova attivazione di banda larga. L’importo complessivo stanziato per questa misura è 20 milioni.
Batterie di condensatori. Bonus del 20%, fino a 200 euro, se l’acquisto contribuisce a ridurre le perdite di energia elettrica sulle reti media e bassa tensione.
Batterie di condensatori. Bonus del 20%, fino a 200 euro, se l’acquisto contribuisce a ridurre le perdite
di energia elettrica sulle reti media e bassa tensione.
Cappe. Bonus del 20%, per un massimo di 500 euro, se si acquistano cappe climatizzate.
Casa. Contributo per un importo pari a 116 euro a metro quadrato (con un massimo di 7mila euro) per la classe A e 83 euro al metro quadro (con un massimo di 5mila euro) per la classe B. La novità introdotta all’ultimo minuto è il secondo incentivo, quello da 83 euro, è rivolto solo a immobili di nuova costruzione, da utilizzare come prima abitazione. L’importo complessivo stanziato per questa misura è 60 milioni. In caso, poi, di cessione di immobili di nuova costruzione ad alta efficienza energetica, per ottenere i bonus, serve l’attestazione favorevole dell’Enea.
Cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza. Previsto un contributo del 10% sul prezzo di vendita praticato e fino a un limite massimo di mille euro. Il limite complessivo delle risorse da erogare è 60 milioni. L’agevolazione è collegata alla sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili complete di elettrodomestici efficienti. Il decreto attuativo ricorda come la nuova cucina componibile debba essere corredata da almeno due elettrodomestici ad alta efficienza scelti fra: frigorifero/congelatore in classe A+ e A++, forno in classe A, piano cottura a gas (se inserito) con dispositivo di sorveglianza fiamma, lavastoviglie (se inserita) in classe A/A/A (A, di efficienza energetica, A, di efficienza di lavaggio, A, di efficienza di asciugatura). Specifica importante: qualora qualcuno (o tutti) gli elettrodomestici non rientrassero nelle classi energetiche ad alta efficienza, il rispettivo prezzo di acquisto non concorre a formare il valore in base al quale viene calcolato il contributo.
Cucine di libera installazione. Il contributo è del 20%, fino 100 euro. La sostituzione deve avvenire con cucine dotate di forno elettrico di classe A e piano cottura dotato di valvola di sicurezza gas.
Forni elettrici. Spetta un contributo del 20% sul prezzo di costo, nel limite massimo di singolo contributo pari a 80 euro. Bisogna, però, comperare un nuovo forno di classe energetica non inferiore alla A.
Gru e torre per l’edilizia. Bonus del 20%, fino a 30mila euro, previa rottamazione documentata con tanto di certificato di gru a torre per l’edilizia messe in esercizio anteriormente al 1° gennaio 1985. L’importo complessivo stanziato per questa misura è 40 milioni.
Inverter. Venti per cento di sconto, fino a 40 euro, per l’acquisto e l’installazione di variatori di velocità su impianti di potenza elettrica compresa tra 0,75 e 7,5 Kw.
Lavastoviglie. Arriva un contributo del 20% sul prezzo di costo, nel limite massimo di singolo contributo pari a 130 euro. Bisogna, però, comperare un nuovo modello non inferiore ad A/A/A (A, di efficienza energetica, A, di efficienza di lavaggio, A, di efficienza di asciugatura).
Macchine agricole. Dieci per cento di incentivo del costo di listino, a condizione che il concessionario o il venditore pratichi uno sconto di pari misura sul prezzo di listino. Le macchine dovranno essere esclusivamente della stessa tipologia e con potenza non superiore del 50% all’originale rottamato. L’importo complessivo stanziato per questa misura è 20 milioni.
Moto. Sconto del 10%, fino al massimo di 750 euro. Bisogna acquistare un motociclo fino a 400 cc di cilindrata (o potenza non superiore a 70 Kw) nuovo di categoria “euro 3” con contestuale rottamazione (per demolizione) di un motociclo o ciclomotore “euro 0” o “euro 1”. Se si acquista una moto dotata di alimentazione elettrica, doppia o esclusiva, l’incentivo sale al 20%, fino a un massimo di 1.500 euro. In questo ultimo caso non è richiesta la rottamazione. L’importo complessivo stanziato per questa misura è 12 milioni.
Motori ad alta efficienza Bonus del 20%, fino a 50 euro per l’acquisto di motori ad alta efficienza (Ie2) di potenza tra 1 e 5 Kw.
Motori fuoribordo. Contributo del 20%, fino a mille euro, per la sostituzione di motori fuoribordo di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale (direttiva 2003/44/Ce, fino alla potenza di 75 Kw compresa). L’importo complessivo stanziato per questa misura è 10 milioni.
Piani cottura. Disco verde a un contributo del 20%, fino a un singolo importo massimo di 80 euro. La sostituzione del piano cottura deve avvenire con un analogo apparecchio dotato di dispositivo di sorveglianza fiamma (Fsd).
Pompe di calore. Bonus del 20%, fino a un massimo di 400 euro, se si sostituiscono scaldacqua elettrici con installazione di pompe di calore ad alta efficienza dedicate alla sola produzione di acqua calda sanitaria.
Rimorchi. Bonus di 1.500 euro, se si rottamano rimorchi con più di 15 anni di età e senza sistema di frenata Abs, per l’acquisto di un nuovo rimorchio a timone o ad assi centrali, categoria 04. Il contributo arriva a 2mila euro se oltre all’Abs, il nuovo rimorchio monta anche sistemi di controllo elettronico della stabilità. Spetta invece contributi di 3mila e 4mila euro (a seconda se dotati o meno anche di sistema Esp) per l’acquisto di un semirimorchio di categoria 04 e contestuale radiazione di un semirimorchio con più di 15 anni e senza sistema Abs. L’importo complessivo stanziato per questa misura è 8 milioni.
Scafi da diporto. Bonus per il 50% e sino a un massimo di 200mila euro per azienda, per l’acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto degli scafi da diporto dotati di flangia perimetrale
Ups (gruppi statici di continuità). Venti per cento di bonus, fino a 100 euro, per l’acquisto di gruppi statici di continuità (Ups) ad alta efficienza di potenza fino a 10 Kva.Ups (gruppi statici di continuità). Venti per cento di bonus, fino a 100 euro, per l’acquisto di gruppi statici di continuità (Ups) ad alta efficienza di potenza fino a 10 Kva.

Come ottenere gli sconti.

 Bisognerà rivolgersi al rivenditore, che verificherà la capienza del bonus e comunicherà al consumatore la disponibilità dell’incentivo che diventerà uno sconto sul prezzo d’acquisto. Se i fondi sono esauriti, l’incentivo non scatta. Il decreto attuativo dello Sviluppo economico prevede che Poste Italiane attivi un call center per fornire informazioni e ponga in essere tutti gli adempimenti necessari per far arrivare il bonus nelle mani del consumatore. A sua volta, il negoziante che intende praticare lo sconto compilerà un modulo elettronico riportato in un apposito sito del ministero, poi al momento della vendita, effettuata l’emissione dello scontrino fiscale, lo trasmetterà online al “centro di contatto” delle Poste. È prevista la revoca del contributo in caso di assenza dei requisiti previsti per usufruire dell’incentivo o se la documentazione da esibire per la fruizione del bonus è incompleta o irregolare.

E’ previsto inoltre:
Attività edilizia libera (articolo 5). Si liberalizzano, rendendole quindi non più soggette neanche alla dichiarazione di inizio attività attualmente richiesta, numerose attività edilizie, quali tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e alcuni interventi di manutenzione straordinaria, nel caso che non riguardino le parti strutturali dell’edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento rispetto ai parametri urbanistici esistenti. Meno vincoli anche per alcuni interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche, per le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo e movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola, per le serre mobili stagionali, per le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, per i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio e per le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici. La norma fa salve eventuali disposizioni più restrittive previste dalle leggi regionali, le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, nonché le altre normative di settore disciplinanti l’attività edilizia, quali, ad esempio, le norme antisismiche, antincendio, e quelle contenute nel Codice dei beni cultuali e del paesaggio. Si prevede, poi, che al fine di semplificare il rilascio del certificato di prevenzione degli incendi per tali attività, il certificato stesso, ove previsto, sia rilasciato in via ordinaria con l’esame a vista. Gli interventi, quindi, previsti dall’articolo possono essere iniziati previa semplice comunicazione, anche per via telematica, all’amministrazione comunale, allegando le autorizzazioni eventualmente richieste dalla normativa di settore e, nel caso di interventi di manutenzione straordinaria, anche i dati identificativi dell’impresa che eseguirà i lavori.
– Concessioni pubbliche (articolo 2, comma 2). In tema di concorrenza in materia di concessioni pubbliche
statali generatrici di entrate erariali, si considera vietata «ogni pratica o rapporto negoziale di natura commerciale con soggetti terzi non precedentemente previsti in forma espressa e regolati negli atti di gara». Toccherà inoltre alle amministrazioni statali concedenti, con carte di servizi o accordi ad hoc, introdurre paletti o sanzioni patrimoniali (proporzionali e ragionevoli) in caso di violazione delle clausole della convenzione imputabile al concessionario, anche a titolo di colpa.
– Conti dormienti (articolo 2, comma 4). Arriva un’interpretazione autentica della disposizione che prevede il trasferimento al fondo depositi dormienti degli importi dovuti ai beneficiari dei contratti di assicurazione sulla vita non reclamati nel termine di prescrizione. In particolare, si prevede che la norma si applichi «esclusivamente ai contratti per i quali il termine di prescrizione del diritto dei beneficiari scada successivamente al 28 ottobre 2008».
– Razionalizzazione delle attività di riscossione (articolo 3). Si semplifica il contenzioso tributario e si accelera la riscossione delle imposte. In particolare, si consente alle parti del processo di notificare le sentenze, ai fini della decorrenza del termine d’impugnativa breve di 60 giorni, secondo le medesime modalità già previste per la notifica degli altri atti del processo tributario, senza necessità quindi di avvalersi dell’ufficiale giudiziario. Si interviene, poi, sulla disciplina delle garanzie che il debitore è tenuto a prestare ai fini del pagamento rateale delle somme dovute nell’ambito della conciliazione giudiziale e dell’accertamento con adesione. Nello specifico, al fine di non imporre oneri gravosi sul contribuente qualora l’importo rateizzato sia di entità non particolarmente rilevante, si prevede che la garanzia è dovuta solo nel caso in cui l’importo complessivo delle rate successive alla prima sia superiore a 50mila euro. In tema di riscossione provvisoria, poi, si conferma espressamente la potestà degli uffici di formare i ruoli provvisori in base alle decisioni delle Commissione tributaria centrale. Si prevede, poi, che in caso di crisi di società di riscossione delle entrate degli enti locali, tali società siano ammesse (a domanda e fino a esaurimento delle risorse) alle misure urgenti per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza, previste dalla legge 39 del 2004.
– Taxi e servizi di noleggio (articolo 2, comma 3). Avvicinandosi la scadenza del termine (31 marzo 2010) che disciplina il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea, tra cui, in particolare, il servizio di taxi con autovettura e il servizio di noleggio con conducente, si prevede l’emanazione – entro 2 mesi, con decreto – di disposizioni urgenti attuative, tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio di noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia. Tale decreto dovrà definire anche gli indirizzi generali per l’attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio, da parte dei comuni, dei titoli autorizzativi.

 

Scadenziario

  Scadenza Canone Rai 2010

Il canone Rai quest’anno per le famiglie che possiedono un televisore è aumentato di 1,50 euro rispetto allo scorso anno; la tassa di possesso da pagare quest’anno ammonta infatti a 109,00 euro, con scadenza entro e non oltre il 31 gennaio 2010 al fine di non incappare nelle sanzioni per pagamento in ritardo. Ma, come ci spiega la Rai direttamente sul proprio sito Internet, il canone alla televisione di Stato si può pagare anche a rate, semestrali o trimestrali, con delle  maggiorazioni.

In particolare, il canone Rai 2010 si può pagare in due rate semestrali da 55,63 euro con scadenza, rispettivamente, il 31 gennaio 2010 ed il 31 luglio 2010. Oppure si può frazionare l’importo in quatto rate trimestrali da 28,97 euro con scadenze, rispettivamente, fissate per il 31 gennaio 2010, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre 2010. Ne consegue che, indipendentemente dalla modalità di pagamento, in un’unica soluzione o a rate, occorre comunque effettuare un versamento alla Rai entro il prossimo 31 gennaio 2010.
 
Le famiglie possono rinnovare l’abbonamento Tv con il bollettino C/C 3103 che di norma arriva a casa dei privati, oppure, come riporta la Rai sul proprio sito Internet, ci sono anche delle “modalità alternative” di pagamento. Il canone Rai 2010, infatti, si può pagare anche presso gli sportelli di Poste Italiane, nelle tabaccherie, presso gli sportelli ATM Bancomat, ma anche telefonicamente con carta di credito o su Internet sempre con carta di credito o tramite addebito bancario.

Malgrado con i spot pubblicitari ci vogliono far convincere che l’aumento è stato di piccola entità, la verità è che ancora una volta il Governo Berlusconi HA AUMENTATO  LE TASSE.

Scadenziario: documenti da conservare.

Ad anno nuovo quando si mettono in ordine le tante carte, ricevute, scontrini  di una stagione oramai passata  di pagamenti, c’è la tentazione di far una bella pulizia generale, ma attenzione  perchè ci sono molti documenti che dobbiamo conservare ed archiviare.

SCADENZIARIO DOCUMENTAZIONE

Canone TV    10 anni  
Canoni d’affitto (ricevute)      5 anni  
Bollette acqua, luce, gas, telefono, ecc.      5 anni A partire dalla data di scadenza del pagamento. Se effettuato in banca conservare anche l’estratto conto che comprova il pagamento.
ICI     5 anni Dall’anno successivo a quello del pagamento.
Ristrutturazioni casa (perdetrazione fiscale)      5 anni Sino al quinto anno successivo a quello nel corso del quale è stata detratta l’ultima quota dello sconto IRPEF.
Mutui ai fini fiscali      5 anni Sino alla fine del quinto anno successivo a quello nel corso del quale sono stati detratti gli interessi passivi pagati. Per i rapporti colla Banca sino a 10 anni dalla scadenza.
Spese condominiali       5 anni  
Tassa rifiuti    10 anni  
Assicurazioni      1 anno  
Dichiarazione redditi – ricevute pagamenti      5 anni A partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione, salvo differimenti di legge
Estratto conto bancario     10 anni Per impugnazioni per errori od omissioni
Scontrini 

Lo scontrino fiscale che vale come garanzia va conservato per tutta la durata della garanzia

 
Rette scolastiche      1 anno  
Bollo auto      3 anni Sino al terzo anno successivo a quello dell’avvenuto pagamento. Anche in caso di vendita.
Contravvenzioni stradali      5 anni  

Attenzione anche allo scontrino-ricevuta del parcheggio a pagamento. Conviene conservarlo per almeno 150 giorni ( tempo massimo di notifica della eventuale sanzione amministrativa per contestazione del mancato pagamento  della sosta). Infatti solo se si è conservata la ricevuta -la prova dell’avvenuto pagamento possiamo contestare l’irregolarità della multa.

Scadenziario

                                                                          Scadenza bollo auto
Entro il 1° febbraio (poiché il 31 gennaio è domenica) deve essere rinnovato il bollo auto per le vetture di potenza superiore ai 35 KW se immatricolate dal 1/1/1998, o superiori a 9HP se immatricolate fino al 31/12/1997, la cui tassa di possesso sia scaduta a dicembre 2009. Questa scadenza riguarda anche le tasse fisse per le targhe prova, rimorchi speciali (roulottes, rimorchi per trasporto di imbarcazioni ecc.), nonché le auto storiche, i ciclomotori e i quadricicli leggeri prima della messa in circolazione su strada pubblica.

Chi ricorda quando Berlusconi annunciò la grande promessa-bugia in Tv con la quale strappò molti consensi elettorali ai tanti ignari e speranzosi elettori italiani: 
                                            “…cancelleremo l’iniqua tassa sul bollo delle auto”.