1980 terremoto in Irpinia: anche Osimo in “prima fila per gli aiuti”

Il 23 novembre del 1980 uno spaventoso terremoto, alle ore 19 e trenta circa, colpisce la Campania e la Basilicata causando danni incalcolabili: migliaia le vittime ed i feriti, circa 300mila le persone che rimasero senza un tetto.
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Una tragedia che aggiunse sofferenze e dolore in una terra d’Italia già martoriata dalla miseria, dalla disoccupazione, dalla arretratezza dei servizi e delle infrastrutture. Il terremoto, inoltre, aveva colpito una zona particolarmente fredda e con l’inverno alle porte. Gli sfollati vengono accampati prima nelle tende e nei vagoni ferroviari, poi nelle roulotte, poi nei container, fino a quando non arrivarono dopo circa un anno i prefabbricati.
Il terremoto aveva scosso il suolo, ma anche le anime degli italiani. Non esistevano, al tempo, i social network  ma  in seguito alle notizie terrificanti  che arrivavano esclusivamente dalla radio e frammentarie dai telegiornali, migliaia di volontari si mettono in moto da ogni luogo d’Italia – e non solo – per offrire il loro aiuto.
Non esisteva ancora la “Protezione Civile” e la “macchina della solidarietà” era costituita semplicemente dalla rete dei  comuni e dai tanti volontari  che da subito si organizzarono  per dare una mano.

Anche Osimo, come sempre in queste tragiche circostanze, si distingue nella solidarietà: parrocchie, studenti, professionisti, tante osimane e osimani e l’Amministrazione Comunale si sono impegnati in prima fila per dare una mano.
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( nella foto i volontari che studiano il percorso per far giungere le dieci roulottes destinate al comune di Contursi. Da sinistra: l’ing.Paolo Campanelli, il sindaco Alberto Cartuccia, il sig. Francinella, l’assessore Pasquale Romagnoli, il sig. Pesaresi. Di spalle l’assessore Carlo Gobbi, coordinatore del Comitato Comunale dei soccorsi.)

Pio Fantasia, racconta minuziosamente, nelle pagine dei giornali locali e su 5 Torri,  gli interventi e la gara di solidarietà che si è sviluppata ad  Osimo, in quei giorni,
Primo a muoversi, appena arrivata la tragica notizia: don Flavio Ricci. Il vice parroco del Duomo, era soprannominato “padre terremoto” sia per la sua fisica esuberanza ed infaticabile attività a favore dei giovani, sia per l’esperienza in tema di aiuti alla popolazione terremotate, era stato sempre lui a coordinare nel settembre del 1976, all’indomani del terremoto in Friuli il gruppo di giovani osimani che con il capo giardiniere, Peppe Limoni, erano andati ben due volte a Trasaghis per aiutare gli abitanti a montare le baracche prefabbricate donate dalla Norvegia e a mettere in dimora alberi ed arbusti.

Don Flavio in poco tempo organizza una squadra di volontari: 23 osimani e tra questi un idraulico, due elettricisti e quattro cuoche. Il Comune, a sostegno dell’iniziativa, gli mette a disposizione quattro milioni, l’Azienda Municipalizzata ( allora ASPM) un Fiat Daly, la contessa Ida Gallo un pulmino e un altro pulmino lo mise a disposizione l’imprenditore edile Ferruccio Vignoni.
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( il 28 novembre la carovana degli aiuti con 23 volontari osimani parte da Osimo diretta a prestare servizio nei comuni di Contursi, Palamante e Torella dei lombardi)

A distanza di tre giorni dall’immane tragedia il gruppo di osimani era già operativo nella cittadina di Contursi e in quella Palamonte e nella zona di Torella dei Lombardi.
Il loro compito, quello di:  montare le tende  della protezione civile e della Caritas, preparare e distribuire i primi pasti caldi alla popolazione, la distribuzione dei generi di prima necessità, la distribuzione delle coperte e degli indumenti raccolti ad Osimo, dare assistenza e conforto alle famiglie del posto e di quelle rimaste presso le rovine dei casolari sperduti nella campagna, preparare il campo per la collocazione delle roulottes che sarebbero state inviate da Osimo con la predisposizione degli impianti di acqua e luce.
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Questi i nomi dei “magnifici 23” che coordinati da don Flavio hanno portato alle popolazioni di questi piccoli comuni irpini  le provvidenze e la testimonianza del “cuore” della nostra città:
Accattoli Luciano ferroviere, Adolfo Adorni allora studente, AnnaMaria Andreoni studentessa oggi impiegata di Banca, Giuseppe Antinori studente oggi affermato osteopata, Claudio Buccetti storico maestro ma anche esperto elettricista (deceduto recentemente), Sandro Franchini già allora vigile urbano ma presente nel gruppo come volontario e grande uomo di fatica, Mario Pittori al tempo consigliere comunale e operaio della Lenco, Rosalia Mannino dipendente della “Banchetta”, Claudio Lucchesi esperto elettricista, gli studenti Giampiero Corrina ( recentemente scomparso), Alberto Fiorenzi, Francesco Germani, Sabina Giorgetti, Stefano Lucchesi ( oggi vigile urbano), Antonino Mannino ( oggi avvocato e Giudice di Pace a Macerata), Marco Locatelli ( oggi ingegnere e professore), Walfrido Marsili, Claudio Marasca, Marco Milone ( oggi affermato professionista), Anna Osimani, Enrico Salvatori ( anch’egli recentemente scomparso) e Marco Vici.
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( i volontari osimani all’opera, riconosco nella foto zio Claudio e nella foto sopra Sandro Franchini)

Anche l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Alberto Cartuccia si attivò con una serie di interventi pro terremotati
Nella Giunta, convocata il 24 novembre in seduta straordinaria, prende prontamente in esame la possibilità di intervenire a favore della popolazione terremotata proponendo una serie di iniziative:
1) intervento di emergenza, con l”istituzione di un “centro di raccolta” di vestiario nuovo, di viveri non deperibili e di altro materiale vario di prima necessità come coperte, scarpe pesanti ecc. presso la Chiesa di San Filippo Neri a Piazza Nuova;
2) acquisto di roulottes, tende, prefabbricati e raccolta di denaro.

L’Amm.comunale decise, inoltre, di affiggere manifesti in tutta la città per pubblicizzare e informare la cittadinanza dell’apertura del “Centro di raccolta“, centro che poi verrà gestito dai volontari osimani (studenti, scout) guidati da don Flavio. Il Centro sino al 3 dicembre rimane ininterrottamente aperto con orario continuato dalle 8 alle 19. Tantissimi gli osimani che portarono pacchi viveri e quanto sollecitato dalle autorità cittadine.
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( volontari e studenti osimani impegnati a tenere aperto il “Centro di raccolta pro-Irpinia”, istituito dal Comune per raccogliere indumenti, viveri ed ogni genere a favore dei terremotati poi portati in Irpinia dai nostri volontari)

L’Amm.Comunale consegna a Don Flavio una prima dotazione di quattro milioni per i primi interventi e il compito di prendere i contatti con le autorità di Contursi per l’invio delle roulottes e degli altri beni necessari.
Don Flavio con i 23 volontari osimani partirà il 26 novembre ad appena tre giorni dal terremoto con il compito di creare anche un canale di collegamento tra le autorità del posto e il nostro comune.
Il 28 novembre partono da Osimo i primi tre automezzi ( condotti da Padre Giancarlo parroco della Misericordia, dal prof. Luigi Pesarini e dal maestro Giampiero Giorgetti) carichi dei pacchi viveri, coperte, sacchi a pelo, indumenti già raccolti in via San Filippo.
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( P.zza San Filippo le roulottes acquistate dal Comune di Osimo e inviate al comune di Contursi )

Il 29 novembre vengono consegnate al Comune nove roulottes, che vengono portate in piazza San Filippo per essere attrezzate con viveri di prima necessità, latte a lunga conservazione, biscotti, fiammiferi, candele, indumenti invernali. Le roulottes vengono in parte caricate su tre autotreni di proprietà delle ditte: Dino Candolfi, Alberto Domesi e Enrico Francinella, altre vengono trainate da autovetture messe a disposizione da alcuni volontari ed anche da una vettura in dotazione alla Polizia Municipale.
Destinazione delle roulottes il comune di Contursi e prese poi in carico dal Sindaco, mentre una roulotte verrà poi portata nel comune di Andretta al sig. Pasquale Di Guglielmo.
Al 31 dicembre 1980 il Comune redige un consuntivo finanziario dell'”operazione terremoto”: informando i cittadini che erano  state spese £ 44.260.800 ( di cui la voce più sostanzioa la spesa per l’acquisto delle roulottes 40 milioni) mentre erano affluite offerte per £ 10.068.630.


Paola (a ricordo dell’impegno di tutta la nostra comunità in favore dei terremotati dell’Irpinia del 1980)

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