Incontro con i Presidenti dei Consigli di Quartiere per rilanciare la partecipazione dei cittadini nella gestione della vita pubblica

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Questa mattina, in qualità di Assessore alla partecipazione democratica, ho incontrato, insieme al Sindaco Simone Pugnaloni, i Presidenti dei Consigli di quartiere. C’è l’esigenza di rilanciare questo importante organo di partecipazione democratica allargando la fascia di età e di partecipazione a tutti i cittadini soprattutto giovani. Si vuole ascoltare il loro punto di vista e chiedere loro una collaborazione per far crescere e sviluppare la nostra città. Ecco dunque la proposta di convocare un consiglio di quartiere per gli under 30. Altra proposta interessante emersa durante la riunione è quella di responsabilizzare i cittadini verso i beni a uso collettivo magari arrivando anche ad adottare e tenere ben mantenuto un bene come ad esempio i campetti presenti nei vari quartieri. I presidenti si sono resi disponibili a coinvolgere i cittadini stessi anche per svolgere piccole manutenzioni riguardo al verde, ma per questo vi è bisogno di capire come si può procedere , con quali strumenti e con quali risorse.
Sono emerse anche anche altre proposte come quella di fornire ogni frazione di una casetta dell ‘Acqua. Piena è stata la consapevolezza della necessità di programmare i vari interventi.
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Una  sfida e una  grande scommessa comunita­ria e civica che con l’assunzione di questa importante  delega ho voluto condividere con i sette Presidenti dei Consigli di Quartiere osimani, con l’ obiettivo chiaro: rompere gli schemi della diffidenza e dell’indifferenza e rilanciare lo spirito della partecipazione democratica.
A riguardo ci tengo a riportare le parole espresse dal primo Assessore osimano alla partecipazione democratica, il prof. Ferdinando Riderelli ( recentemente scomparso),  che all’atto di insediamento del “parlamentino” dei 12 quartieri di Osimo nel marzo del 1976 così si rivolse ai 180 neo nominati consiglieri di Quartiere: ” ….. lo spirito dei Cons.di Quartiere non deve essere uno spirito rivendicativo di continue richieste nei confronti del Comune, perchè se fosse solo questo, perderebbe validità al momento stesso in cui nasce. Non è una elencazione quindi di richieste ma è soprattutto uno spirito di maggiore presa di coscienza dei problemi che investono tutta la collettività. Quindi lo spirito del consiglio di quartiere deve essere soprattutto quello di approfondire i problemi e di trovare insieme il modo per dare le giuste risposte, anche pratiche, di risoluzione.
La partecipazione non significa soltanto partecipare alla vita attiva di quartiere ma significa, in primo luogo, partecipare alla vita dell’intera comunità perché altrimenti non si capisce come si fa a prendere coscienza dei problemi, se non si conoscono le matrici che hanno determinato i problemi stessi.
Con il consiglio di quartiere saremmo tutti chiamati interessarci di: sviluppo armonico della città, strumenti urbanistici, lottizzazioni, ubicazione delle diverse zone degli spazi pubblici, verde pubblico, verde attrezzato, viabilità, ma anche di problemi inerenti l’assistenza, problemi inerenti i trasporti, problemi inerenti l’edilizia scolastica, problemi inerenti il diritto allo studio, problemi inerenti alla partecipazione, problemi inerenti alla cultura, sono tutte queste le  realtà che ci aspettano  e che vi aspettano per far si che il parere consultivo espresso dai consigli di quartiere sia consapevole e maturo per far si che tutti, indistintamente, possono prendere atto delle difficoltà, e tutti, indistintamente, si adoperino al miglior funzionamento della vita della nostra comunità.
Questo chiede il Consiglio Comunale ai quartieri, di essere  più partecipi e più attivi nella  vita dell’intera collettività. Se si riuscirà a far nostri i problemi dell’intera comunità, se si riuscirà insieme a vivere la vita dell’intera collettività, certamente il consiglio di quartiere  sarà una realtà più che positiva più che valida.
Aspetta ai consigli, un compito oltre modo impegnativo ed importante, dove vorrà più di ogni altra cosa la presenza, l’impegno e lo spirito di collaborazione, spinte necessarie per portare avanti la democrazia e  il progresso civile di tutta la nostra comunità “.

E’ con questo spirito  nonché nuovo sentire civico di unitarietà con tutto il territorio comunale: dal centro storico,  sino alle frazioni più decentrate  che mi propongo di lavorare affinché i Consigli di Quartiere possano essere sempre più partecipi della vita della Città e determinanti nel raccogliere e condividere  le istanze della popolazione  per poi affrontarle e risolverle insieme all’Amministrazione comunale.

Tutto facile ? No assolutamente, si tratta di un obiettivo ambizioso, provare a ricostruire legami sociali spezzati, recuperare la disaffezione verso la politica (intesa come cura della “polis”), riscoprire l’attenzione per il valore del bene comune…….. per rafforzare il senso di appartenenza alla nostra comunità cittadina.
Da parte dell’Amministrazione comunale si tratta di una assunzione di responsabilità, che sottende la volontà di instaurare un rapporto trasparente, franco con i cittadini e i suoi rappresentanti di quartiere; un’Amministrazione che, soprattutto in una fase critica quanto alle risorse economiche dell’ente, intende compiere insieme alla città e i suoi quartieri,  scelte di priorità.


L’Assessore alla Partecipazione Democratica
prof.ssa Paola Andreoni

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Una piccola nota di colore, tutta osimana:
All’incontro d’ insediamento dei primi Presidenti e Consiglieri di Quartiere nel marzo 1976 ( di cui sopra ho fatto menzione) era presente anche Umberto Graciotti, un “grande” osimano, poeta, disegnatore e uomo di spirito che con l’ironia dei suoi disegni arguti e sottili riusciva a cogliere nel segno più di tante parole e discorsi.
Ecco “come l’ha vista …. senza vincoli e censure” Umberto Graciotti la nascita dei Consigli di Quartiere osimani (pubblicata nel notiziario comunale “5 Torri”, n.2 del 1976)

 

Umberto Graciotti anche lui eletto nel Consiglio di Quartiere della Pietà ( nel 1976 erano 12 i Cons.di Quartiere) nel particolare di cui sopra, si è raffigurato cencioso  e derelitto alfiere del “Consiglio di quartiere Pietà”.

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