Il movimento tra i giovani è obbligatorio, se vogliamo per loro un futuro di salute.

I nostri figli sono tra i più pigri d’Europa e abbandonano le attività sportive già con l’inizio della scuola media.
A 15 anni meno di 1 ragazzo su 2 pratica attività sportiva continuativa, mentre a 18 fa sport solo 1 su 3.
bambiniUna situazione in controtendenza rispetto ai più piccoli. In dieci anni (2001-2011) tra i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni la pratica di uno sport in modo continuativo è aumentata.
Le cause? Troppo impegnativi i compiti scolastici, eccessivo utilizzo delle tecnologie (tv, computer, tablet, smartphone…) ed agonismo esasperato da parte delle società sportive e degli allenatori, carenze di spazi ed impianti.
Una regolare attività fisica e motoria in età evolutiva, insieme alle corrette abitudini alimentari, sono uno strumento decisivo di prevenzione della salute per le future generazioni.
Dal punto di vista sanitario è tutto chiaro: il nostro stile di vita è fin troppo sedentario e ci espone a grossi rischi. E i nostri figli ci stanno seguendo a ruota.
Le famiglie, le scuole (insieme alle società sportive) e gli Enti Locali sono quindi chiamati ad incentivare l’attività sportiva per scongiurare obesità, problemi cardiovascolari e quant’altro i medici da anni ci ripetono.
In più dal punto di vista educativo l’esercizio dello sport è uno strumento fondamentale per l’apprendimento e il consolidamento di grandi valori.
Costanza, impegno, collaborazione e cooperazione, fiducia, rispetto dell’altro, utilizzo del gruppo per il raggiungimento di un risultato comune, gestione dello stress e delle emozioni, capacità di rimettersi in gioco dopo una sconfitta, gestione delle frustrazioni.
Proviamo a pensare ad uno sport (uno qualsiasi, non esclusivamente il nostro preferito) e vedremo che tutti questi temi sono presenti, che tutti questi valori gli appartengono.
Emerge che lo sport diventa sana abitudine e insieme pratica educativa.
Dobbiamo tutti insieme restituire allo sport quello che gli è proprio: dimensione di gioco, sana competitività, distacco dal professionismo come via semplice per il guadagno facile, pulizia da tutto ciò che di artificiale e chimico può portare a scorciatoie. Basta poco per divertirsi giocando e muovendosi all’aria aperta con frequenza e regolarità.

by Antonio Maria Ricci ( un pediatra ) e l’Associazione Italiana Insegnanti Ed.Fisica

London 2012

E’  l’evento sportivo dell’anno. A Londra si celebra l’edizione numero 30 delle Olimpiadi. Una festa di sport, competizioni e incontro tra popoli. L’inizio sarà il 27 luglio 2012 alle ore 20 locali.

 

Un evento che ci terrà compagnia fino alla cerimonia di chiusura del 12 agosto 2012, quando i partecipanti sfileranno non più divisi per nazionalità, perché accomunati dagli stessi valori di coraggio, determinazione, ispirazione e uguaglianza.

Paola

Uno sguardo allo sport osimano: la prima edizione dei Giochi Olimpici Giovanili

In pochi di voi ne sono a conoscenza ma a Singapore è da pochi giorni terminata la prima edizione dei Giochi Olimpici Giovanili. Sono stati 204 i paesi rappresentati, 3600 gli atleti in gara . Non erano presenti nostri giovani osimani, ma l’evento ha comunque richiamato la nostra attenzione e riflessione.
Un evento che ha richiamato numeri da grande manifestazione e, come ogni grande manifestazione che si rispetti, ci sono state  le cerimonie, gli sponsor, i cronometri e del “sano” agonismo.
Poi ovviamente non è mancata  la politica, quella reale, quella che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle e che in altre zone del globo condiziona fortemente la vita delle persone (anche i sentimenti, purtroppo). E’ Successo  così che un giovane atleta Iraniano, arrivato in finale nella disciplina del Taekwondo, decide (??) di non affrontare il suo rivale Israeliano. La vittoria viene assegnata a tavolino e anche sul podio non c’è traccia del ragazzo ritiratosi dalla competizione.
Mi vengono in mente alcune domande e spero con queste di aprire un bel dibattito.
E’giusto catapultare giovani di 14, 15, 16 anni in un contesto ipercompetitivo e stressante? Come giudicate l’episodio del giovane Iraniano? E’giusto riproporre il modello olimpico (medagliere e sponsor compresi) a ragazzini che non sono né professionisti né persone totalmente formate (nel corpo e soprattutto nello spirito)? A voi il seguito di questo articolo.

Uomini in rosa.

 Ivan Basso,  Michele Scarponi, Cadel Evans,  David Arroyo,  Vincenzo Nibali

Grandi uomini sulle strade del giro d’Italia, grazie a voi tutti.