Ciao Giovanna

llutto 2Apprendo con profondo dolore la prematura scomparsa della prof.ssa Giovanna Buglioni. Con Lei ho più volte avuto occasione di confrontarmi, sempre in modo leale, durante le ultime elezioni amministrative. Pur da posizioni politiche diverse, ho potuto apprezzare la prevalenza dei rapporti umani e del rispetto personale riguardo per l’appunto alle divergenti opinioni politiche. Con Lei il confronto è stato sempre leale e rispettoso.

Anche sotto questo profilo lascia nella comunità osimana un positivo ricordo e un esempio che andrebbe imitato. La persona vale più di tutto e agire in questa ottica porta  a comportamenti improntati a  lealtà e rispetto.
Ciao Giovanna, ti ricorderemo e rimarrai sempre con il tuo esempio nei nostri cuori. Alla famiglia trasmetto le più sentite condoglianze mie e del gruppo consiliare che rappresento.

Paola

Spieghi la Presidente del Bambozzi, il significato delle dichiarazioni rese alla stampa: “…avere a cuore il proprio posto di lavoro ? “

Bambozzi OsimoLe dichiarazioni rese alla stampa dalla  Presidente dell’Istituto  ” Bambozzi” di Osimo,  Fabiola Martini, in merito al grave episodio accaduto tra un dirigente  ed una infermiera dipendenti sella casa di riposo, lasciano letteralmente sconcertati.

Ci saremmo difatti aspettati una dura condanna del grave episodio che, stando almeno ai resoconti di stampa, vedrebbe ancora una volta una donna subire un presunto comportamento di natura violenta  ( questa volta in termini di violento diverbio  che sembrerebbe sfociato in una spintonata)  da parte di un “dirigente” della struttura di via Matteotti.

Ci saremmo aspettati che oltre alla condanna di quanto accaduto, e apparso sui giornali, la Presidente dell’Istituto avesse dichiarato che quanto meno erano state attivate per l ‘approfondimento delle circostanze  tutte le procedure interne per far piena luce sulla vicenda, e   per l’eventuale adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti di chi dovesse essersi reso e alla fine risultare responsabile dell’accaduto.

Fatto grave, quello accaduto e riportato dalla stampa che ha lasciato e lascia discredito all’ immagine di una struttura benemerita che svolge in città, da anni, un’importantissima funzione sociale  in favore degli anziani  suoi ospiti e che non può essere nè minimizzato nè sottaciuto.

Per questo ci sembrano altrettanto gravi e fuori luogo le dichiarazioni della Martini che invece di  affrettarsi a stigmatizzare e condannare indignata quanto  accaduto fra le mura dell’istituto da Lei presieduto ha invece, addirittura, citiamo testualmente, dichiarato alla stampa che:  “quanto è successo dimostra che non tutti hanno a cuore il proprio posto di lavoro  “.

Sgomenti per la gravità di tali dichiarazioni, a questo punto chiediamo alla Presidente  Martini se una donna per conservare ed avere a cuore  il proprio posto di lavoro all’interno del Bambozzi deve subire in silenzio un  violento diverbio con conseguente spintonata,  così come si legge sulla stampa locale, senza salvaguardare la propria dignità di donna e di lavoratrice,  senza rivolgersi alle forze dell’ordine e/o senza recarsi al pronto soccorso per le cure del caso ?

Questo episodio è davvero la goccia che fa traboccare il vaso  sulle modalità di gestione dell’Istituto di via Matteotti !.

La  Martini a questo punto dovrebbe fare una sola cosa, scusarsi di quanto dichiarato alla stampa, condannare l’episodio e poi lasciare la guida dell’Istituto a mani più capaci e sicure. Difatti anche se dimostra di avere tanto a cuore la poltrona di Presidente dimostra nel contempo tutta l’incapacità gestionale nel rivestire tale ruolo.

In attesa degli sviluppi della vicenda, e delle chiarificazioni del caso e l’adozione degli eventuali necessari provvedimenti disciplinari , con la speranza che quanto accaduto non si ripeti mai più perchè non è con la violenza verbale nè peggio ancor fisica ( spintonate)  che si gestiscono le problematiche, anche laddove conflittuali, della gestione del personale,   giungano alla dipendente vittima dei gravi fatti riportati dalla stampa, la mia personale, e del gruppo consiliare che rappresento, vicinanza e solidarietà.

Paola

Fabrizio Barca: Il Pd deve cambiare…

giornale La StampaIntervista  a  Fabrizio Barca • 15-Giu-13 Cinque parole : concorrenza, merito, lavoro, giustizia e persona.
Sta girando l`Italia come una trottola, ogni giorno una città, a volte anche due. Riunioni, incontri e assemblee nei circoli del Pd. Partito a cui si è iscritto da una paio di mesi e del quale vuole capire la natura, anzi il suo senso. In parole povere se ancora si possa chiamare partito. Il tour di Fabrizio Barca, una storia comunista, una lunga carriera prima in Banca d`Italia poi al Tesoro, e infine un recente passato da ministro del governo Monti, si concluderà a novembre.

A quel punto, conclusa l`istruttoria, lei si candiderà alla segreteria del Pd?
No, l`ho detto e lo ripeto. Non è questo il mio obiettivo. Io penso che il Pd debba rinascere e per farlo ha bisogno di ritrovare il senso che dovrebbe avere un Partito politico moderno, magari di sinistra. In poche parole, deve rimettere al centro una strategia che ridefinisca la sua identità.

Sarà lunga visto lo stato dell`arte…
Dieci, quindici anni. Ma se non si comincia non andiamo da nessuna parte. E per cominciare io metto al centro cinque parole,ognuna delle quali contiene in sé un programma: concorrenza, merito, lavoro, giustizia e persona. Sono gli assi sui quali deve muoversi una forza di centrosinistra. Che inol tre non può continuare a vivere come una sorta di comitato elettorale, chiamato a mobilitarsi solo quando si deve eleggere il Parlamento, il premier o un consigliere regionale. Dopo di che scompare, anche perché gli eletti non sentono il bisogno di avere un rapporto col loro partito e quindi lo abbandonano al suo destino fino a quando non devono farsi rieleggere. Insomma o il Pd mette al centro quella che io chiamo mobilitazione cognitiva, o si mette in rete nel senso che tutti sanno quel che fa il proprio compagno anche se vive a mille chilometri di distanza, osi capisce che non si può essere un partito di centrosinistra pensando solo a quale capo eleggere, oppure non vedo in gran futuro per questo partito.

E lei non potrebbe diventare segretario di questo partito in rinnovamento?
No, perché prima bisogna passare per un forte conflitto interno e io sono un elemento di animazione e destabilizzazione, voglio essere una tesi che aspetta di discutere con l`antitesi. Non sono adatto alla mediazione e non ho voglia di farla, diventerei l`ennesimo trenino in una stazione stracolma di vagoni vuoti. Siamo in preda a un correntismo senza contenuti. Serve un cambiamento radicale e serve qualcuno che sia più interno di me al Pd e che sia disposto a gestire questo conflitto fino a trovare appunto una sana sintesi senza però mettere tutti insieme in una sorta di neodoroteismo democristiano.

E chi è questo qualcuno, Matteo Renzi?
Beh, Renzi intanto a una visione dell`Italia capace di convincere le persone ad uscire da questo stato depressivo in cui si trovano. E poi ha un linguaggio genuinamente in sintonia con le nuove generazioni. Non è solo capace di comunicare ma è anche fresco. Ed è più credibile di tanti altri che a parole sembrano più di sinistra di lui ma che usano un linguaggio vecchio, di apparato. Che, e lo dico dopo avere girato mezza Italia, i nostri iscritti non capiscono più.

Quindi Renzi è il leader perfetto?
Non esageriamo. Deve essere innanzitutto convinto che per governare il Partito e il Paese è necessario il metodo che io sostengo. E poi che il problema dell`Italia non è dare più poteri a un solo uomo. Se assume queste due indicazioni, diventa un razzo.

Letta al governo, Renzi al Partito e un domani anche lui al governo: morirete democristiani?
Reni dice sempre che lui è un “nativo”, ossia politicamente nato col Pd. Ma insomma, l`origine non mi sembra più un problema. Quando ho aderito al Pd ho cambiato idea sul fatto che ci volessero due sinistre, una socialdemocratica e una cristiano-sociale. Oggi penso che debbano essere una sola, capaci di pensare al lavoro come rinnovamento della società e delle sue gerarchie (idea socialdemocratica) e di mettere al centro la persona (idea cristiano-sociale).

Che impressione ha di questa nuova guerriglia che si scatenata nel Pd?
Impressione pessima. Dico: fuori í contenuti e poi discutiamo.

Infine, Barca, primarie aperte o chiuse?
Aperte per il candidato premier. Mentre per il segretario io farei votare non solo gli iscritti ma anche tutti coloro che hanno lavorato per il Partito. Anche se non hanno la tessera.