Ieri sera al Teatro “La Nuova Fenice”: Filumena Marturano con la regia di Liliana Cavani.

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Ieri sera il cartellone della stagione teatrale 2018/19 alla “Nuova Felice”, ha presentato la commedia di Edoardo De Filippo “Filumena Marturano” firmata Liliana Cavani con due attori eduardiani d’eccezione: Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses. E’ stato uno spettacolo intenso e appassionato ma anche divertente e commovente che credo, come me,   ha  entusiasmato tutto il numeroso pubblico presente in platea e nei palchi del nostro Teatro, che in più riprese ha  riconosciuto applausi interminabili.

“Filumena Marturano” è forse la commedia di Eduardo De Filippo più rappresentata nel mondo e che, oltre al teatro, vanta versioni cinematografiche e  televisive. La trama è nota, una storia semplice che ha come protagonista principale un’ex prostituta, Filumena Marturano, strappata da una casa di tolleranza da un napoletano benestante, Domenico Soriano, per diventarne l’amante seppure in condizione di inferiorità. Filumena decide di uscire dal suo cono d’ombra solo quando l’uomo che ha riverito in silenzio per anni la vuole mettere alla porta per sposare una donna molto più giovane. È a quel punto che architetta uno stratagemma. Finge di avere una malattia terminale e di essere in punto di morte pur di farsi sposare dal ricco, benestante, pasticciere e suo amante da anni – Domenico Soriano (Mimì) – per ottenere le nozze in “punto di morte” in modo da riprendere il posto che le spetta nella casa, da protagonista. Ma, tutto questo inganno non per difendere se stessa, ma con l’obiettivo di una madre di difendere e proteggere  i tre figli segreti cresciuti a balia a spese di Soriano. Questi si infuria per il matrimonio estortogli con l’inganno e ne chiede l’annullamento. Ma la rivelazione di Filumena che uno dei suoi tre figli è proprio di Domenico lo costringe a fermarsi e a guardare quella donna che per venticinque anni gli è stata al fianco con occhi nuovi. Domenico poco per volta, in un lento processo di maturazione prende coscienza del valore, del coraggio e della dignità di Filumena e capisce fino a che punto quello che non era riuscita ad ottenere con la devozione e l’amore è stata costretta a conquistarlo con l’inganno.

Una commedia struggente che, a distanza di più di 70anni dalla sua stesura, mostra intatta tutta la sua modernità, e rende il teatro di Eduardo, ancora una volta, prezioso modello  con il quale confrontare gli affetti, le paure, i dubbi e le speranze di un Paese, qual’è il nostro,  eternamente in bilico tra ipocrisia e perbenismo, tra ragione e sentimento, tra miseria e nobiltà.  Nel “segreto” di Filumena  c’è tutto  il coraggio e la forza delle madri,  il riscatto e la lotta di una donna di strada per far valere un diritto che la legge non le riconosce: quello di crescere dignitosamente i propri figli e la voglia di dare a tutte e tre le creature che ha partorito gli stessi diritti.

Alcune  frasi di Filomena mi sono rimaste particolarmente impresse: “Tu creeresti inimicizie tra i tre…“, “Tu avevi me” e poi ” Non giurare“. Frasi rivolte a Domenico, al suo amante-marito che ben esprimono  tutta  la forza e la fierezza di questa donna ( una leonessa)  e la responsabilità dell’essere donna.  Bella ed anche commovente la reazione dell’uomo, Mimì, ( un cane bastonato) che fa da contrappeso alla forza determinata di Filomena. La reazione di un uomo che invece di adoperare una forza ( all’inizio ci prova) che non ha e capisce di non aver scampo e di aver bisogno di lei, si lascia andare con abbandono e tenerezza.

Bravissimi e complimenti a tutti gli attori.


Paola