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Oggi finalmente Genova, i genovesi e l’intero Paese, dopo ben 3 mesi dal disastro del crollo del ponte Morandi, hanno lo strumento normativo necessario per finanziare la ricostruzione del suo ponte crollato.
C’è da chiedersi perché questo decreto non è stato approvato subito? Perchè Di Maio e il Governo hanno inserito – all’interno di questo provvedimento necessario per la ricostruzione in tempo rapidi del ponte – il condono ad Ischia ed in altre regioni, l’aumento degli inquinanti nei fanghi che si possono sversare nei campi ed altre cose che nulla hanno a che fare ?
La questioni di Ischia con gli interessi di quanti vogliono ricostruire in zone pericolose e fuori da ogni regola edilizia hanno determinato discussioni infinite, allungamenti che hanno rallentato l’iter, aggiungendo settimane all’approvazione delle norme necessarie al capoluogo ligure.
Perchè per pro Genova è stato inserito il condono ad Ischia ? La risposta non può che essere una sola: mettere, o quasi nascondere, sotto l’ombrello della necessità e dell’urgenza norme che ben sanno sono inaccettabili.
Non mi sembra un buon esempio di trasparenza e partecipazione, nè di cambiamento.
Una forza politica che si richiama all’onestà avrebbe tolto le cose che non c’entrano con Genova, e le avrebbe ripresentate con norme a parte per essere discusse con la serietà e la valutazione che serve.
Questo sarebbe stato il cambiamento, ma così non è successo.
Tutta la mia solidarietà alle vittime di Genova, ai residenti nella zona del ponte Morandi e a quanti nel capoluogo ligure hanno, ad oggi, dovuto aspettare più di tre mesi per la demolizione dei resti del ponte e quindi far ripartire la ricostruzione.
Paola
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