Due bellissime foto della Storia della scuola osimana

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Sai de Osimu se…

Oggi il prof. Franco Graciotti ha pubblicato su fb due bellissime immagini, che qui ripropongo, ognuna accompagnata da un  commento 
scuo 65456Su la Tore de Pisa,1955, i maschietti de le Magistrali, el Vescovo e Pangrazi. Le solite facce da ciambotti meno Carlo Gobbi che pare Little Tony e Franco Del Prete co’ lo sguardo fregarolo… ” ( Franco Graciotti )

scuolak45Le Magistrali in gita a Lerici (1955). C’è el Vescovo, Galliano Pangrazi e na mucchia de futuri maestri e maestre che ntei cinquant’anni dobo hanne sdirozzato mezza Osimo!
…Sono passati 60 anni e qualche nome mi sfugge, anche perchè alcuni/e non erano osimani. Comunque Fra le ragazze riconosco: Rossana Prosperi, Franca Costantini, Elia Giuliodori,  Sandra e Aide Alessandrini, una Parini, Marcella Feliziani, Santarelli, Matia Pia Dall’O, Ilda Belli, Titina De fraia e la sorella. Tra i maschi, di Osimo, Leonardo Pallotta, Carlo Gobbi, Oriano Guzzo, Adalberto Minucci, Franco Del Prete e il sottoscritto. on riesco a ricordare il nome del frate che insegnava lettere. 
( Franco Graciotti ) 

Come sottolinea il prof. Graciotti questi, allora, giovani studenti delle Magistrali sono diventati gli educatori e seminatori dei saperi nella nostra città.
Ognuno di loro avrà portato  il proprio metodo, qualcuno ispirandosi a Danilo Dolci, altri avranno sperimentato le teorie di Alberto Manzi e qualcuno avrà fatte sue le idee di  don Lorenzo Milani, ma tutti  li ricordiamo ed immaginiamo animati dalla stessa  passione e pazienza. I nostri Maestri … e oggi, la storia continua.
Oggi, la Scuola è sempre più ricca di strumenti tecnologici, dotata di  nuovi più raffinati metodi di formazione –  ma sempre grazie ai suoi “maestri”  – continua ad avere  la stessa ed unica finalità: insegnare a pensare.
Grazie Maestri e grazie al prof. Franco Graciotti per aver rammentato  i nomi di alcuni educatori che hanno fatto la storia della scuola della nostra città.
Paola

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Sai de Osimu se: la Scuola

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Sai de Osimu se…

continua  nella rete a riaffiorare i vecchi ricordi e le foto della storia di Osimo, dei modi di dire, e delle memorie  legate ad alcuni personaggi più caratteristici della nostra città.
Propongo al numeroso gruppo di faiceBucchiani , e non solo,  di tirare fuori dai nostri  cassetti – per  condividerle insieme – le foto degli anni della scuola e raccontare dei Maestri, dei professori e dei nostri compagni di scuola.
Ricordare la nostra SCUOLA osimana, i nostri compagni con i quali abbiamo condiviso anni di emozioni e di spensieratezza. Ricordare, anche per ringraziarli,  il maestro o il professore che ci ha insegnato l’italiano, la matematica ecc. ma che ci ha insegnato anche cosa è la vita e che cosa significa vivere.
Un ringraziamento, un vero e proprio omaggio ai nosri Maestri e una “rimpatriata” con i compagni di banco.
Questa l’idea che propongo, dalla quale  potrebbe scaturire una mostra di foto e racconti che ripercorre i passi, come un viaggio, della scuola osimana. Aspetto vostri scritti e foto.

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11.
I  racconti della scola osimana:
Una foto che sembra uscita fuori dal libro di Edmondo De Amicis: i ragazzi della V^ elementare 1936-37
I personaggi hanno altri nomi, non sono: Bottini Enrico,  Coraci  il calabrese sempre vestito di nero, Coretti quello sempre allegro, figlio del rivenditore di legna, e che arriva a scuola stanco morto per aiutare il Padre. Crossi  quello con i capelli rossi, che ha un braccio paralizzato, e, che aiuta la mamma che fa l’erbivendola, mentre  il padre è in carcere ma lui non lo sa, gli hanno detto che è in America. Derossi Ernesto il primo della classe, però generoso, che  aiuta chi non è in grado di fare il compito in classe. Franti, il più discolo e indisciplinato della classe sovente cattivo. Garoffi il commerciante nato che  raccatta ogni cosa. Garrone,  il più buono ed è anche il più forte fisicamente, enorme di statura; tutti lo rispettano ma è anche bravo in aritmetica. Nelli,  il povero gracile gobbino,  protetto dal generoso Garrone che sarà suo vicino di banco. Nobis Carlo,  il signorino, gelosissimo di Derossi, . Precossi Pietro il figliuolo del fabbro ferraio, quello piccolo, smorto, e sempre malaticcio, Rabucco Tonino chiamato il Muratorino, figlio di muratore. Robetti Giulio il piccolo eroe.
Ma le loro storie saranno state simili, sono gli scolari della V^ elementare dell’anno scolastico 1936/1397 della vecchia scuola Santa Lucia del centro di Osimo. Il maestro si chiamava Emilio Nicolini, insegnante che formò una generazione di ragazzi osimani. Questi i nomi dei ragazzi, oggi anziani e purtroppo molti di loro non più vivi.

classe 1936_1937

(clicca sulla foto per ingrandirla)

Re RobertoBattaglia AngeloPolinori GiuseppeSalomoni FedericoEspositi FrancescoBrandoni SilvioVescovo LuigiPesaresi AlbertoCeroli PieroAndreani DinoAndreoni Fausto ( mio padre), Streccioni FaustoDuranti OrlandoColtrinari GiuseppeEusebi AntonioAntonelli MarioRagnini FerdinandoPugnaloni Mario,Graciotti EmilioBelelli AntonioSantarelli ArmandoCanonico Antonio,Antonelli EnricoPolacco  SinibaldoTesta ClementeCapogrosso DanteFagioli AntonioMosca VinicioMarconi CesareBelli AntonioCedrati AlbertoGasparetti VastoMontesi Primo e Marinelli Piero.
Come i personaggi del libro cuore chissà quante belle storie si celeranno dietro i volti sorridenti di questi giovani osimani, chissà quali erano i loro nomignoli, quali mestieri facevano i loro padri, dove i percorsi della vita li hanno indirizzati…. ( Paola Andreoni )
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1937-39 insegnante Natalini Dardani Re. Alunne: Gina Caporaletti, Lidia Stronati, Aldina Cupido, Maria Antonelli, Maria Badaloni, Giannina Pirani, Lina Marra, Delia Polenta, Elvira Morresi, Giuseppina Strappati, Maria  Rossini, Ersilia Maggi ……

zia Lidia 1937

zia Lidia alunni 1 classe 1937_1938

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Se ginnastica alle medie te l’ha fatta Pesarini !! A me me l’ha fatta Lombardi ,ogni volta che lo vedo penso :ma quanti cacchio de anni ha so vecchio io ? Lu me pare sempre uguale ! e perchè Pesarini ?? ancora dà le cighe dentro la scuola guida ? bisognerebbe studiarli , avranno il gene dell’immortalità.
Pesarini avea importado dall’ ameriga il beseboll a scola  ( by Valerio Pietroselli, Roberto Tozzo, Sergio Spilli )
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Fine anni 50 elementari alla Pieta’ ( Valerio Pietroselli ) …
Scuola 10Massimo Belfiori è, per caso, quello in piedi alla dx della colonna? ( Argentina Graziosi)
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… j anni de recubero scolastigo, li ‘ndavi a fa da Don Geronzi!!!! E beadi chi c’avea i quadrì ( by Argentina Severini)
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Chi e annati a scola alla caio se ricordera’ della Romiti
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5^ elementare, anno 1950, del maestro Santarelli. Il 3° da destra in seconda fila è zio Alessandrini Nazzareno. Chi erano gli altri giovani studenti ?

(inviata da Alessandrini Nazzareno)
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il Maestro Milò!!!, il Maestro Boccetti, i maestri Minucci
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Anno scolastico 1957-1958. Insegnante Alda Lillini. Gilberto Grottini, Romano Sacco, Giuseppe Guercio, Sandro Fanesi, Enzo Cesarini, Rodolfo Graciotti, Claudia Trucchia, Sandro MarinelliCesare Bellucci, Emilia Turicchi, Loretta Caporalini, Ivana Pallotta, Pino Attili, Ombretta Carlini, Mario Scarponi, Margherita Graciotti, Rita Stronati, …….

Zia Rita

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….scuola della Pieta’….IV elementare con la mitica Maestra Gioconda Mondaini ( Gino Graziosi)
1901830_470996783028901_1261326208_n…..inimitabile Maestra Mondaini…!!! (Mary Baiocco)
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Se andavi a scola in piazza e quando c’avevi il compito in classe, prima d’entrà andavi a pregà  giù la cappella de San Giuseppe , col fojo protocollo ‘ntè le mà. (by Maria Pia Palmieri)
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3^ elementare Santa Lucia – 1966 –

Immagine1C’era stata da poco l’alluvione a Firenze e a scuola abbiamo avuto per alcuni mesi un compagno nuovo ( il ragazzo senza grembiule). La sua famiglia aveva perso tutto  a causa della  piena dell’Arno, il padre aveva fatto il militare con il mio. E’ stato ospite da noi per alcuni mesi. Con il grembiule azzurro che si allacciava dietro con i bottoni, il colletto bianco inamidato “che glje se daa na ‘inamidada per fallo sta più teso se no era moscio” e il fiocchettino rosso che per non farlo sfilacciare veniva ogni tanto bruciacchiato “FIARATO”: Roberto Limosini, Massimo  Carletti, Corrado  Colonnelli, Cucchiarì piccolo, Armandì, Renato Curina, Strappato, Sandro Pangrazi, Paolo Brugè, Gna al secolo Roberto  Piangerelli, Danilo Feliciani, Giorgio Morroni, Sergio Berlardinelli, io, Celestino Andreucci, Turiddu  al secolo Salvatore Ingargiola, Graziano Mezzelani, Mosca e Silvano Baffetti figlio del profumiere ( recurdato da Cilè il fijo de Stronato il fornaciaro)
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domadina fago seghì e vago gio pel corso sà lia ( Cinzia Guerrini ) … oddio giuppè il corso nun era il caso !!!! la notizia rivava a casa prima de te!!!! ahahahah ( Patrizia Zacconi)
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Scuola Media Caio Giulio Cesare, 1970 circa. La classe, evidentemente, era tutta maschile. E chi se lu ricurdaa?! ( Claudio Pierucci)
1489072_10202312217799768_19248433_n… ma quello a sinistra di Camei mi ricorda qualcuno….Pasqualini settebellezze? Pole esse? (Antonella Marchegiani) … claudio, sei il primo al centro a sx? ( Simonetta Antonelli)… sci, oh. m’hai rcunosciudo! ( Claudio Pierucci ) … ci sono pure PULCE ovvero Rosati Roberto ma ci sno anche Spinaci Pesaresi, ne conoscio multibé ( Giuseppe Saluzzi ) … Io ero molto preso dal tessuto dei miei pantaloni… ( Marco Mignanelli ) … magari! Mi ricordo poco di quegli anni, ma non dimentico il prof. Bortolotti che si alzava in piedi dietro la cattedra e urlava, rivolto di solito ad Alberto Leonardi “Fuoriiiiiiiii! Ulli, ulli, chi li ha fatti li trastulli!” ( Claudio Pierucci ) Il prof. Bortolotti in dimenticabile professore di matematica della Caio ( Andreoni Paola) … E pensare che ora faccio lo stesso mestiere del prof. Bortolotti! ( Claudio Pierucci ) … Però non hai come allievo Biagio. ( Claudio Montecchiani)… Me pare che c’e’ pure Schenio, al secolo Pesaresi Eugenio il primo in basso a sinistra…e’ lu uguale ‘mpaccado ..(Sergio Spilli )
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Questa foto e’ stata fatta quando avevo 8 anni in colonia a Senigallia..chi si riconosce?:(Flavia Guercio)
1901954_644623078930231_432604579_n.. anziana sci ma rincojonita no èèèèèèèèè!!!! (Flavia Guercio )

… e la storia continua
Paola

Sai de Osimu se …

Osimu sai deE’ diventata una macchina del tempo, dove si viaggia stando seduti. Tantissimi nuovi iscritti e le testimonianze stanno aumentando a valanga. Una incredibile banca dati dell’anima, una narrazione cittadina continua, un condensato di una Osimo che in alcuni casi non c’è più e di una tipologia di “osimano” forse in via di estinzione. Nostalgia, affetto e se vogliamo anche un modo per prenderci in giro rievocando un passato di vita vissuta con modi di dire, modi di fare, posti, personaggi e foto.
Il contagio mi sembra sia avvenuto per tutte le fasce d’età ed estrazione sociale. Sicuramente, in molti, hanno riscoperto il dialetto.
Bravi, inoltre, questi ragazzi che con grande senso di responsabilità e maturità, per rispettare  il dolore e la commozione a seguito della tragica scomparsa della giovane Elisa, hanno saputo fermare per alcuni giorni questo gioco virtuale.

Chi ha un profilo Facebook può divertirsi a leggere gli  interventi e contribuire all’iniziativa entrando nel gruppo aperto a tutti: #sei di Osimo se..
Chi non ha Facebook potrà seguire il gruppo su questo blog ( che grazie a Giacomo, per quanto possibile , cercheremo di tenere aggiornato)  alla pagina :

Sai de Osimu se…

E … la storia continua.
Paola

Sssiddd’Osimo se…

Una nuova tendenza è scoppiata pochi giorni fa e in un lampo si è propagata dal Trentino alla Sicilia. Su Facebook va di moda la nostalgia, formato 2.0: la nascita dei gruppi «Sei di… se», cresciuti come funghi per dare voce ai ricordi della sterminata provincia italiana.
In estrema sintesi: un utente crea un gruppo dedicato a una città e a un paese e invita amici e conoscenti, tutti uniti dalla stessa origine e, a seconda delle generazioni, dallo stesso vissuto. I vari utenti iniziano quindi a scrivere amarcord, a postare foto del passato, a celebrare luoghi che non esistono più, a omaggiare personaggi più o meno noti, fino a spulciare l’immenso e colorito «dizionario» delle espressione dialettali.
Alla giostra della memoria condivisa partecipa attivamente anche Osimo: il gruppo dedicato al, «Sei di Osimo se…», osimanizzato in «Sssiddd’Osimo se…» è stato fondato domenica e nel giro di poche ore ha già raccolto l’adesione di oltre 1.500 iscritti, destinati ad aumentare ulteriormente nelle prossime ore.
Daniela Guercio 1La  fondatrice dell’edizione osimana del gruppo si chiama Daniela Guercio. Nel giro di poche ore gli utenti sono cresciuti a dismisura e la bacheca si è riempita di post, ce ne sono circa 3mila.
Gli aneddoti in bacheca si sprecano. Giovani e meno giovani, dagli under 20 agli over 60, fanno a gara a scandagliare nell’archivio della propria memoria, per lasciare una traccia di «identità osimana» che altrimenti rischierebbe di scomparire. Sei di Osimo se… « se facevi le vasche in corso », scrive un utente nostalgico, oppure «se hai fatto benzina dalla Baffona», «se hai visto il leone di Osimo Stazione»..ecc. Nella galleria dei ricordi rientrano luoghi scomparsi (il Cinema Concerto, per esempio, ma anche tanti bar e negozi che hanno abbassato le serrande), avvenimenti storici (il terremoto, la festa dei fiori) «macchiette» che in tanti ricordano con affetto, o personaggi che hanno segnato un pezzo indelebile della nostra storia.
Emerge la memoria della nostra città, una memoria tramandata oralmente che non si trova negli «atti ufficiali». Sarebbe bello pubblicare un libro con tutti i contributi degli utenti, magari dividendolo per sezioni, e poi devolvere il contributo a uso sociale per migliorare la nostra amata città.
Provo a mettere su questa blog in un’apposita pagina  alcuni interventi fatti, a mio giudizio più significativi e divertenti.
Buona lettura e buon divertimento e complimenti a tutti coloro che stanno arricchendo la pagina con foto e tantissimi ricordi.
Per chi ha un profilo Facebook può leggere gli  interventi e contribuire all’iniziativa entrando nel gruppo aperto a tutti: #sei di Osimo se..
Chi non ha Facebook potrà seguire il gruppo su questo blog alla pagina:  sssdd’Osimo se